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SUPERBONUS 110%: SENTENZA STORICA CONTRO L’AGENZIA DELLE ENTRATE!

SUPERBONUS 110%: SENTENZA STORICA CONTRO L’AGENZIA DELLE ENTRATE!

Data: 26-04-2025

Un altro punto fermo, un altro tassello di verità. Questa volta a favore di chi lavora onestamente e si è visto bloccare tutto per motivi “assurdi”.

Un altro punto fermo, un altro tassello di verità. Questa volta a favore di chi lavora onestamente e si è visto bloccare tutto per motivi “assurdi”.

Il 27 gennaio 2025, la Corte di Giustizia Tributaria di primo grado di Rieti ha emesso una sentenza destinata a fare scuola: i materiali acquistati e consegnati in cantiere – i cosiddetti “piè d’opera” – possono essere legittimamente inclusi nei SAL (Stati di Avanzamento Lavori) ai fini del Superbonus 110%.

Una decisione limpida, che smonta un’interpretazione restrittiva che, negli ultimi anni, ha creato danni enormi a imprese, tecnici e famiglie, bloccando cantieri e generando contenziosi su base… arbitraria.

Tutto nasce da una pratica Superbonus respinta dalla Direzione Provinciale dell’Agenzia delle Entrate di Rieti, con la motivazione che non era stato raggiunto il 30% dei lavori entro i termini di legge.
Peccato che fosse falso: il 30% era stato raggiunto eccome, ma l’Agenzia non voleva contare i materiali già consegnati in cantiere, ignorando documenti, fatture e persino le sue stesse circolari.

L’impresa ha fatto ricorso. E ha vinto!

Con la sentenza n. 18/2024, la Corte ha stabilito che:
• I materiali a piè d’opera rientrano pienamente nel computo dei SAL,
• La normativa e le prassi contabili di settore lo prevedono da sempre,
• L’Agenzia delle Entrate ha agito in modo infondato, danneggiando il contribuente,
• Il credito d’imposta è un diritto quando sussistono i presupposti previsti dalla legge.

Non si parla esplicitamente di abuso di potere o dolo, ma la sentenza è comunque un segnale fortissimo: non si possono respingere pratiche con interpretazioni personali, ignorando i fatti e i diritti. Voi come la pensate?

Quante pratiche sono state rigettate per lo stesso motivo?
Quanti cantieri sono rimasti fermi mesi, o anni, per interpretazioni creative?
Quanti contribuenti hanno perso fiducia – o peggio – per colpa di una gestione incerta e rigida?

Questa sentenza regala speranza e chiarezza a chi è stato penalizzato pur avendo agito correttamente.
E rappresenta una base solida per impugnare altri rigetti simili.
Chi ha fatto tutto secondo le regole ha diritto al riconoscimento del proprio credito!

Questa non è solo una vittoria legale: è una rivendicazione per chi è stato ostacolato senza motivo.
Per i tecnici schiacciati da una burocrazia sempre più distante dalla realtà.
Per le imprese che hanno anticipato soldi, gestito forniture e rischiato tutto.
Per i cittadini che si sono fidati dello Stato.

La legge è dalla parte di chi ha rispettato le regole. E questa volta, anche la giustizia.

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Ing. Marcenaro Luca

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