C’è un errore che vedo fare spesso: si parte dal prodotto, non dal problema.
“Quanto costa uno split?”, “È meglio a soffitto o a pavimento?”, “Serve davvero la deumidificazione?”
Domande legittime, ma spesso premature.
Perché raffrescare una casa non è una battaglia tra tecnologie: è una scelta progettuale. E, come tutte le scelte fatte bene, richiede un po’ di contesto, qualche numero giusto e — soprattutto — niente slogan da volantino.
Vediamo insieme quali sono oggi le soluzioni disponibili per raffrescare un’abitazione in modo efficace, durevole e — soprattutto — vivibile.
Split: semplici, economici… e limitati
Il sistema più diffuso è anche il più pubblicizzato: pompa di calore splittata, con motore esterno e uno (o più) split interni.
Quando ha senso usare uno split:
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Se stai ristrutturando senza rifare gli impianti.
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Se desideri una soluzione rapida e poco invasiva.
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Se il budget è contenuto.
I principali limiti degli split:
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Comfort non uniforme, con getti d’aria diretti e fastidiosi.
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Estetica discutibile, spesso mal integrata nell’ambiente.
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Deumidificazione passiva, poco efficace nei periodi umidi.
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Sensazione di “aria secca” o sbalzi termici.
💡 Uno split è come un ventilatore potente con l’abito da sera: funziona, ma non è il massimo per un utilizzo continuo, silenzioso e invisibile.
Split idronici: il compromesso che va valutato bene
Spesso vengono proposti sistemi idronici a ventilconvettori (fan coil), alimentati da pompe di calore. Sono una via di mezzo tra split e sistemi radianti, e possono funzionare anche per il riscaldamento.
Vantaggi principali:
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Maggiore efficienza energetica se abbinati a pompe di calore.
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Possibilità di integrazione con impianti esistenti.
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Buona resa in ambienti dove non si può intervenire su pavimento o soffitto.
Svantaggi da considerare:
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Rumorosità da valutare in fase di scelta.
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Comfort meno diffuso rispetto ai radianti.
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Necessità di un controllo preciso dell’umidità.
👉 Non sono “universali” e vanno progettati con cura, altrimenti si rischia un comfort solo parziale.
Radianti: pavimento, soffitto o parete?
Se stai costruendo o ristrutturando in modo profondo, i sistemi radianti sono tra le migliori soluzioni per raffrescamento e comfort a lungo termine.
Pavimento radiante:
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Comfort uniforme in tutta la stanza.
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Inerzia termica elevata: ottimo per climi stabili, meno per chi ha esigenze di variazione rapida della temperatura.
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Necessita di deumidificazione attiva per funzionare in raffrescamento.
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Ideale per nuove costruzioni o ristrutturazioni con rifacimento del massetto.
Soffitto radiante:
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Risposta più rapida rispetto al pavimento.
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Ottima resa in raffrescamento, senza occupare spazio calpestabile.
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Richiede buon isolamento verso l’alto.
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Soluzione più flessibile in ristrutturazione.
Parete radiante:
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Alternativa utile dove pavimento e soffitto non sono disponibili.
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Superficie minore → resa più bassa.
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Utile in spazi piccoli o bagni.
Il grande assente: la deumidificazione
Raffrescare senza togliere l’umidità porta a un comfort solo apparente.
Il pavimento può diventare scivoloso, le finestre appannate, l’aria pesante.
Perché è importante deumidificare:
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I sistemi radianti non rimuovono umidità: servono macchine dedicate.
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Le unità canalizzate sono ideali per silenziosità e integrazione.
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Senza deumidificazione si rischiano muffe, condensa e aria stagnante.
💰 Un impianto di deumidificazione attiva parte da circa 3.000 euro, ma può superare i 6.000 euro a seconda della complessità.
👉 Un sistema senza deumidificazione, in estate, è come una casa senza tetto: all’inizio sembra tutto a posto, ma al primo temporale… si sente la mancanza.
Resa e comfort percepito: il vero metro di valutazione
Split: raffreddano rapidamente, ma con correnti d’aria e rumore. Comfort percepito: medio.
Split idronici: sensazione più stabile, ma comfort non sempre omogeneo. Comfort percepito: medio-alto.
Radianti (con deumidificazione): silenziosi, uniformi, quasi “impercepibili”. Comfort percepito: molto alto.
👉 Quando una casa è ben raffrescata, non ti accorgi che sta funzionando. Ti accorgi solo che stai bene.
Quando conviene cosa?
Split tradizionali sono ideali per:
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Budget contenuti.
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Interventi rapidi senza opere murarie.
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Locali singoli o seconde case.
Split idronici vanno considerati se:
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Vuoi evitare l’estetica invadente degli split a parete.
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Hai già un impianto a pompa di calore.
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Non puoi installare impianti radianti.
Radianti sono perfetti se:
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Progetti una nuova casa o fai una ristrutturazione profonda.
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Vuoi comfort elevato e stabile nel tempo.
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Sei disposto a investire in una soluzione integrata e definitiva.
Conclusione: non basta raffrescare per avere comfort
Raffrescare casa significa molto più che abbassare la temperatura di qualche grado.
Significa creare ambienti vivibili, silenziosi, stabili, in cui stare bene anche nelle giornate più calde.
Le soluzioni esistono, e sono anche molto diverse tra loro. Non c’è un “migliore in assoluto”, ma c’è quello che funziona meglio in quel contesto, per quella casa, per quelle abitudini.
Chi progetta bene non punta solo alla potenza dell’impianto, ma alla qualità dell’esperienza quotidiana. E quella, spesso, non la leggi in una scheda tecnica.
Ci arrivi col tempo, con consapevolezza e — a volte — anche con qualche errore alle spalle.
Se questo articolo è servito a chiarire le idee o a cambiare prospettiva, allora ha fatto il suo dovere.
Il resto, come sempre, lo fa il progetto.
Ing. Marcenaro Luca