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IMPIANTI FOTOVOLTAICI A PREZZI PAZZI: COME ORIENTARSI?

Fotovoltaico: prezzi troppo bassi ...

luca

Mi è capitato pochi giorni fa, mentre scorrevo distrattamente le chat di lavoro, di imbattermi in uno screenshot che diceva: “1200 € chiavi in mano. È il limite imposto dall’ARERA per prendere il 40% a fondo perduto.” Subito dopo, vedo un volantino pubblicitario dal sapore quasi surreale: Impianto fotovoltaico da oltre 8 kW con batteria da 10 kWh, trasporto, installazione e GSE compreso… a 2.750 €, IVA inclusa. E un altro: kit completo “impianto fotovoltaico da 3 kW” a 3.359 €.

Mi è capitato pochi giorni fa, mentre scorrevo distrattamente le chat di lavoro, di imbattermi in uno screenshot che diceva:
“1200 € chiavi in mano. È il limite imposto dall’ARERA per prendere il 40% a fondo perduto.”
Subito dopo, vedo un volantino pubblicitario dal sapore quasi surreale:
Impianto fotovoltaico da oltre 8 kW con batteria da 10 kWh, trasporto, installazione e GSE compreso… a 2.750 €, IVA inclusa.
E un altro: kit completo “impianto fotovoltaico da 3 kW” a 3.359 €.

Confesso che la prima reazione è stata: “Ma com’è possibile?”
Poi mi sono chiesto: “E se fossi un utente qualsiasi, senza competenze tecniche, come farei a capire se è un affare o una fregatura?”
E da qui nasce questo articolo.


Perché certi prezzi sembrano troppo belli per essere veri?

Viviamo un’epoca dove trovare “l’occasione giusta” è quasi uno sport nazionale. E i social, i marketplace o i siti vetrina sono il terreno perfetto per sparare cifre accattivanti. Ma attenzione: non sempre un prezzo molto basso è sinonimo di truffa.

Ecco alcune motivazioni legittime che possono giustificare un prezzo fuori scala:

  • Operazioni di marketing estremo, per far parlare del brand (spesso dietro c’è un limite geografico o temporale molto stringente).

  • Vendite a stock o fine serie, soprattutto su componenti elettronici o batterie con scadenza di garanzia vicina.

  • Accesso a contributi o fondi locali, ad esempio incentivi regionali o fondi PNRR già sbloccati e anticipati dal fornitore.

  • Errore di prezzo (succede più spesso di quanto si pensi, soprattutto sugli e-commerce automatizzati).

Ma ci sono anche casi tutt’altro che limpidi:

  • Truffe vere e proprie, dove si incassa un acconto e poi sparisce tutto.

  • Schemi opachi di drop-shipping, dove il prodotto parte da fornitori sconosciuti e arriva (forse) dopo mesi.

  • Offerte che sfruttano contributi pubblici in modo scorretto, spacciando sconti per sussidi statali che il cliente in realtà non può ottenere.


I segnali d’allarme da tenere d’occhio

Per chi non lavora nel settore, è difficile distinguere tra un prezzo aggressivo ma onesto e una fregatura travestita da occasione. Ecco alcuni indizi utili da osservare:

  • 🔗 URL sospetto o strano: se il sito non ha un dominio affidabile (.it, .com) o contiene nomi bizzarri.

  • 📝 Mancanza di partita IVA, contatti reali o condizioni di vendita.

  • 🧾 Prezzo “chiavi in mano” senza un minimo di dettaglio tecnico (marca pannelli? potenza inverter? tipo di batteria?).

  • 🔍 Recensioni assenti o tutte perfettamente uguali, spesso scritte con lo stesso tono.

  • 💳 Richiesta di pagamenti non tracciabili (es. bonifico estero, ricariche su carte prepagate).

  • ⚠️ Frasi troppo generiche tipo “paghiamo le tue bollette per 5 anni” senza chiarimenti legali o contrattuali.

Un esempio reale? Quella pubblicità che promette impianti con batterie da 10 kWh e installazione per 2.548 euro, tutto incluso. A una prima occhiata, sembrerebbe impossibile coprire anche solo il costo dei materiali. Magari dietro c’è un fondo pubblico, magari no. Ma senza condizioni scritte, rimane un salto nel buio.


Cosa fare quando si ha un dubbio?

Non serve essere paranoici. Ma serve un minimo di metodo critico.
Ecco un approccio pratico, alla portata di tutti:

  1. Screenshotta l’offerta e cerca informazioni su chi la propone.

  2. Controlla la partita IVA e se il sito è registrato al registro delle imprese.

  3. Cerca recensioni reali su siti indipendenti (Google, Trustpilot, forum di settore).

  4. Chiedi un preventivo scritto dettagliato, anche solo via mail.

  5. Confronta il prezzo con almeno due o tre proposte simili sul mercato.

  6. Se il dubbio persiste, chiedi consiglio a un tecnico o un consulente indipendente.


Conclusione: niente panico, ma apriamo gli occhi

Non è sempre tutto truffa. E non tutto ciò che è costoso è garanzia di qualità.
La verità è che oggi il mercato è estremamente vario e anche nel settore energia si stanno aprendo nuovi modelli di business (abbonamenti, installazioni con fondo perduto, leasing operativi, autoconsumo collettivo…).
Quindi, sì: esistono offerte molto vantaggiose, ma anche molte scorciatoie pericolose.

L’informazione è l’unica vera difesa. E se anche tu ti sei imbattuto in un’offerta “fuori scala” e ti sei chiesto “ma sarà vera?”, condividi l’esperienza. Più ne parliamo, più impariamo a distinguere le occasioni dai miraggi.

Raccontami la tua esperienza

Ti è mai capitato di aderire a un’offerta con un prezzo incredibilmente basso? Era davvero un affare… o si è rivelata una delusione?

Se ti va, raccontami com’è andata: che tipo di impianto era, cosa ti ha convinto, come è finita.
Oppure, se hai dei dubbi su qualche proposta che hai visto online, scrivimi o lascia un commento: più raccogliamo esperienze reali, più possiamo aiutarci a vicenda a capire cosa c’è dietro i prezzi “troppo belli per essere veri”.

Nessun giudizio, solo condivisione tra persone che cercano di orientarsi in un mercato sempre più complesso.

Ing. Marcenaro Luca

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