UNA NUOVA OPPORTUNITA’ DI RISPARMIO IN BOLLETTA?

Data: 26-07-2023

Oramai sono anni che parliamo di risparmio energetico e di contenimento delle emissioni in atmosfera ma in questo ultimi mesi si sta sempre più sentendo parlare di Comunità energetiche e di autoconsumo collettivo. Cerchiamo di fare alcuni esempi semplici e pratici per capire di cosa si tratta e di quali possano essere le reali opportunità.

Una Comunità Energetica non è altro che un insieme di persone caratterizzate dall’interesse comune di condividere energia rinnovabile. Ho ad esempio un impianto fotovoltaico che produce più energia di quella che realmente utilizzo, la condivido con altri. Io divento un consumatore e produttore, ricevo degli incentivi. Coloro che usufruiscono della mia energia in eccesso ottengono uno sgravio economico sulle bollette consumando energia rinnovabile. Questo è uno dei tanti esempi che potremmo fare per descrivere le comunità energetiche, le quali rappresentano un modello innovativo per la produzione, la distribuzione e il consumo di energia proveniente da fonti rinnovabili, permettendo di evitare sprechi di energia durante il trasporto su rete elettrica nazionale e contribuendo al contenimento di emissione di gas nocivi per l’ambiente.

Parliamo nello specifico di “autoconsumo collettivo” nel momento in cui ci troviamo a condividere energia “nello stesso edificio”, come ad esempio un condominio che possiede, sul tetto, un impianto fotovoltaico.

Abbiamo quindi una vasta gamma di opportunità per aderire a questa conveniente condivisione energetica, vediamo di fare ulteriori esempi pratici.

Una PMI (piccola-media impresa) può ad esempio condividere con una comunità energetica il surplus di energia prodotta dal proprio impianto, ricevendo un incentivo o una rendita economica per l’energia scambiata. Nel caso in cui l’impresa non avesse a disposizione un impianto fotovoltaico di proprietà, potrebbe essere l’opportunità concreta per realizzarlo, con l’ottica di ripagarsi parte dell’investimento condividendo elettricità con la comunità.

Il discorso vale anche per i Comuni, soprattutto quelli piccoli sotto i 5.000 abitanti, che attualmente possono usufruire di finanziamenti del PNRR. Ad oggi ci sono più di 60 Comuni che si stanno muovendo in tal senso.

Abbiamo molti investitori, non solo italiani, interessati a terreni di adeguata dimensione, per installare importanti impianti fotovoltaici utili alla condivisione di energia elettrica. Di questo argomento ho parlato nello specifico in questo articolo (link).

Ovviamente non è tutto semplice, per poter costituire una Comunità energetica o creare un gruppo di autoconsumo collettivo bisogna affrontare un iter burocratico che dipende principalmente dalla specifica situazione in cui ci troviamo.

Di certo sentiremo sempre più spesso trattare questo argomento; esistono già molti grossi promotori (di cui volutamente non faccio il nome) che si propongono come soluzione ottimale di risparmio in bolletta, ma come tutte le cose, prima di accettare una proposta è necessario approfondire adeguatamente la proposta per capire a fondo la reale convenienza.
Personalmente, come professionista, sto lavorando da tempo per costruire delle solide collaborazioni con enti o figure esperte nel settore, per cercare di offrire, ai miei clienti, una soluzione adeguata alle specifiche esigenze, condividendo, in maniera trasparente, pregi e difetti di questo sistema incentivante

Ricordo inoltre l’imminente pubblicazione del “decreto CER”, che dovrebbe completare il pacchetto normativo italiano …

Questo breve articolo di approfondimento serve a fornire spunti di riflessione sulle possibili opportunità alle quali, a breve, potremmo tutti affacciarci. Se siete interessati ad approfondire l’argomento o necessitate di una consulenza energetica preliminare, trovate i miei contatti cliccando questo link.

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Ing. Marcenaro Luca

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