# Risparmio Energetico e Prevenzione Incendi Imperia e Savona > Risparmio Energetico e Prevenzione Incendi Imperia e Savona --- ## Articoli - [RECUPERO ACQUA: NON SOLO RISPARMIO, MA SCELTE CONSAPEVOLI](https://lucamarcenaro.it/blog/guida-raccolta-recupero-acque/): Scopri perché recuperare acqua conviene e come farlo davvero: vantaggi, limiti, costi e 3 esempi pratici per famiglie e aziende. - [IL MIO BLOG: STORIA DI UN SUCCESSO INASPETTATO](https://lucamarcenaro.it/blog/blog-successo-inaspettato/): Dal 2017 ad oggi: come è nato il mio blog sull’efficienza energetica e perché è diventato uno strumento utile a migliaia di persone. - [NON BASTA RAFFRESCARE PER AVERE COMFORT ...](https://lucamarcenaro.it/blog/non-basta-raffrescare-per-avere-comfort/): Tenere casa fresca non significa viverla bene. Scopri perché il vero comfort va oltre il raffrescamento e cosa spesso si dimentica di considerare. - [IMPIANTI FOTOVOLTAICI A PREZZI PAZZI: COME ORIENTARSI?](https://lucamarcenaro.it/blog/impianti-fotovoltaici-prezzi-in-calo/): Prezzi sempre più bassi per il fotovoltaico: occasione imperdibile o rischio nascosto? Scopri cosa valutare prima di lasciarti tentare. - [FOTOVOLTAICO 2025: BONUS 50% ... SCOPRI SE CONVIENE DAVVERO!](https://lucamarcenaro.it/blog/fotovoltaico-2025-bonus-50-conviene-davvero/): Il bonus 50% per il fotovoltaico 2025 è allettante, ma conviene davvero? Scopri pro e contro per evitare sorprese e fare la scelta giusta. - [MUFFA IN CASA: UN NEMICO SILENZIOSO CHE PUÒ COLPIRE OVUNQUE](https://lucamarcenaro.it/blog/muffa-in-casa-nemico-invisibile/): La muffa è un pericolo nascosto nelle case, spesso sottovalutato. Scopri come riconoscerla e difendere la tua salute e il tuo immobile. - [IMPIANTO RADIANTE: A PAVIMENTO, A SOFFITTO O A PARETE?](https://lucamarcenaro.it/blog/impianto-radiante-pavimento-soffitto-parete/): Quale impianto radiante scegliere per casa tua? Confronto tra pavimento, soffitto e parete: vantaggi, limiti, costi e consigli per decidere bene. - [RISCALDAMENTO A PAVIMENTO: QUALE SCEGLIERE?](https://lucamarcenaro.it/blog/riscaldamento-a-pavimento-quale-scegliere/): Il riscaldamento a pavimento rappresenta una soluzione moderna ed efficiente per garantire comfort termico negli ambienti abitativi. - [PORTALE ENEA 2025 E CONTO TERMICO 3.0: TUTTO FERMO, TUTTO TACE ...](https://lucamarcenaro.it/blog/portale-enea-2025-e-conto-termico-3-0/): Il Conto Termico è sempre stato uno degli strumenti più utili per chi investe nell’efficienza energetica. Mquando saranno operativi? - [ESTATE BOLLENTE? ECCO 10 TRUCCHI PER CONTENERE LA BOLLETTA](https://lucamarcenaro.it/blog/estate-bollente-10-trucchi-per-risparmiare/): Con il caldo estivo, la bolletta rischia di salire. Scopri 10 semplici mosse per risparmiare e vivere meglio ... - [SUPERBONUS 110%: SENTENZA STORICA CONTRO L’AGENZIA DELLE ENTRATE!](https://lucamarcenaro.it/blog/superbonus-110-sentenza-storica/): Una sentenza storica contro l'Agenzia delle Entrate: nuova speranza per chi è stato danneggiato. - [CASA FRESCA SENZA CONDIZIONATORI SEMPRE ACCESI? SI PUÒ, SE LA PROGETTI BENE!](https://lucamarcenaro.it/blog/casa-fresca-senza-condizionatori/): Scopri il segreto per una casa fresca senza aria condizionata sempre accesa. Un progetto ben studiato fa la differenza. - [QUALE IMPIANTO SCEGLIERE PER LA PROPRIA CASA?](https://lucamarcenaro.it/blog/quale-impianto-scegliere-per-la-propria-casa/): Non tutti gli impianti sono uguali: scopri i fattori chiave per scegliere quello giusto per la tua casa. - [EFFICIENZA ENERGETICA 2025: COSA NASCONDE IL NUOVO DECRETO REQUISITI MINIMI CHE CAMBIERÀ L’EDILIZIA?](https://lucamarcenaro.it/blog/efficienza-energetica-2025-decreto-requisiti/): Il nuovo Decreto efficienza energetica 2025 promette rivoluzioni: scopri quali dettagli potrebbero cambiare il volto dell’edilizia italiana. - [UN PENSIONATO SFIDA IL FOTOVOLTAICO: ELETTRICITÀ DALLA PLASTICA!](https://lucamarcenaro.it/blog/pensionato-sfida-fotovoltaico-plastica/): Un pensionato ha trovato un modo sorprendente per produrre elettricità dalla plastica: scopri questa rivoluzione che sfida il fotovoltaico. - [IDROGENO VERDE: IL FUTURO DEL RISPARMIO ENERGETICO?](https://lucamarcenaro.it/blog/idrogeno-verde-futuro-risparmio-energetico/): L’idrogeno verde promette di rivoluzionare il risparmio energetico: sarà davvero il carburante del futuro? Scopri cosa sta succedendo ... - [PREVENZIONE INCENDI: LE NUOVE PROROGHE (DL 202/24)](https://lucamarcenaro.it/blog/prevenzione-incendi-proroghe-dl-202-24/): Il Decreto Legge 202/24 proroga importanti misure per la prevenzione incendi: scopri cosa cambia e cosa resta da fare. - [BALCONI FOTOVOLTAICI: UNA NUOVA FRONTIERA PER L’INDIPENDENZA ENERGETICA?](https://lucamarcenaro.it/blog/balconi-fotovoltaici-indipendenza-energetica/): Si parla di balconi fotovoltaici come rivoluzione green, ma è davvero così? Scopri se questa soluzione è davvero efficace o solo marketing. - [CONTO TERMICO 3.0: NON ESISTE ANCORA!](https://lucamarcenaro.it/blog/conto-termico-3-0-ancora-non-esiste/): Il tanto atteso Conto Termico 3.0 ancora non c’è: scopri cosa manca e perché la transizione energetica rischia di restare al palo. - [PRATICHE ENEA: COSA SONO E PERCHÉ AFFIDARSI A PROFESSIONISTI ESPERTI](https://lucamarcenaro.it/blog/pratiche-enea-perche-affidarsi-esperti/): Perché rischiare di perdere i bonus con un errore? Le pratiche ENEA richiedono precisione: ecco perché affidarti a un esperto ti salva. - [LA PROGETTAZIONE MEP](https://lucamarcenaro.it/blog/progettazione-mep-il-segreto-edificio-smart/): Sotto la superficie di ogni edificio c’è un mondo invisibile: scopri come la progettazione MEP trasforma muri e tubi in una macchina perfetta. - [L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE RIVOLUZIONA L’EFFICIENZA ENERGETICA E LE RINNOVABILI!](https://lucamarcenaro.it/blog/intelligenza-artificiale-rinnovabili-futuro/): Rinnovabili e intelligenza artificiale: una coppia che promette di cambiare il mondo. Scopri come l’IA rende l’energia più efficiente e sostenibile. - [BONUS ENERGETICI 2025: MODIFICHE SOSTANZIALI](https://lucamarcenaro.it/blog/bonus-energetici-2025-novita-da-sapere/): Il 2025 rivoluziona i bonus energetici: tagli, sorprese e svolte che cambiano tutto. Scopri cosa devi sapere per non restare indietro! - [EFFICIENZA ENERGETICA: DOVE CI STIAMO SPINGENDO?](https://lucamarcenaro.it/blog/efficienza-energetica-siamo-sulla-strada-giusta/): Siamo davvero certi che questa corsa verso l’efficienza energetica sia la scelta migliore? Abbiamo le idee chiare? - [CONTO TERMICO 3.0: NOVITÀ E ASPETTATIVE](https://lucamarcenaro.it/blog/conto-termico-3-0-novita-e-aspettative/): Il Conto Termico 3.0 promette cambiamenti, ma siamo sicuri che sarà la svolta che serve o solo una nuova illusione? Scoprilo qui. - [LA NUOVA ERA DEL FOTOVOLTAICO NASCONDE UN GROSSO PROBLEMA](https://lucamarcenaro.it/blog/nuova-era-fotovoltaico-nasconde-problema/): Il fotovoltaico è il futuro, dicono. Ma dietro le promesse si nasconde un grosso problema. Sei sicuro di sapere davvero tutto? - [REDDITO ENERGETICO 2025: OPPORTUNITÀ PER CHI HA BISOGNO](https://lucamarcenaro.it/blog/reddito-energetico-2025-per-chi-ha-bisogno/): Il Reddito Energetico 2025 può fare davvero la differenza per chi è in difficoltà? Scopri come funziona e perché potrebbe essere la tua occasione. - [BONUS FISCALI 2025: L'INIZIO DELLA RIVOLUZIONE ...](https://lucamarcenaro.it/blog/bonus-fiscali-2025-inizio-rivoluzione/): Il 2025 potrebbe segnare una svolta storica per i bonus fiscali: scopri cosa cambia e come sfruttare al meglio le nuove opportunità. - [MATERIALI ISOLANTI: QUALI SCEGLIERE PER CASA NOSTRA?](https://lucamarcenaro.it/blog/materiali-isolanti-come-scegliere-casa/): Isolare bene la tua casa non è solo una questione di comfort, ma di risparmio e futuro: scopri quali materiali fanno davvero la differenza. - [REGIONE LIGURA: BANDI ATTIVI PER EFFICIENTAMENTO ENERGETICO](https://lucamarcenaro.it/blog/regione-ligura-bandi-attivi-per-efficientamento-energetico/): Data: 16-12-2024 Nel panorama delle iniziative per la sostenibilità energetica, molti bandi destinati all’efficientamento energetico rischiano di passare inosservati, nonostante... - [ENERGIA RINNOVABILE A NOLEGGIO: DI COSA SI TRATTA?](https://lucamarcenaro.it/blog/energia-rinnovabile-noleggio-come-funziona/): Noleggiare energia rinnovabile: soluzione innovativa o solo marketing? 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Scopri i pro, i contro e le sorprese dell’autoconsumo collettivo. - [MILLESIMI DI RISCALDAMENTO (UNI 10200): SONO ANCORA OBBLIGATORI?](https://lucamarcenaro.it/blog/millesimi-riscaldamento-ancora-obbligatori/): La UNI 10200 è ancora la regola per i millesimi di riscaldamento? Scopri se è davvero obbligatoria o se qualcosa è cambiato. - [ANNO 2024: FOTOVOLTAICO GRATIS?](https://lucamarcenaro.it/blog/anno-2024-fotovoltaico-gratis/): Data: 19-12-2023 Ci risiamo, il Superbonus 110% non ci è bastato ... Ora gira la voce che dal prossimo anno... - [CONDOMINI: VALVOLE TERMOSTATICHE E ORE DI RISCALDAMENTO AGGIUNTIVE …](https://lucamarcenaro.it/blog/valvole-termostatiche-condominio-ore-extra-riscaldamento/): In condominio, chi decide quante ore in più si può tenere il riscaldamento acceso? Scopri come funzionano le valvole termostatiche e i tuoi diritti. - [UNA NUOVA OPPORTUNITA’ DI RISPARMIO IN BOLLETTA?](https://lucamarcenaro.it/blog/una-nuova-opportunita-di-risparmio-in-bolletta/): Data: 26-07-2023 Oramai sono anni che parliamo di risparmio energetico e di contenimento delle emissioni in atmosfera ma in questo... - [FOTOVOLTAICO: UNA RENDITA ECONOMICA DA TERRENI E COPERTURE …](https://lucamarcenaro.it/blog/fotovoltaico-una-rendita-economica-da-terreni-e-coperture/): Data: 18-07-2023 Il fotovoltaico sempre di più trova investitori interessati a terreni o coperture (tetti) su cui installare i propri... - [LE COMUNITA’ ENERGETICHE RINNOVABILI (CER)](https://lucamarcenaro.it/blog/comunita-energetiche-cosa-sono-vantaggi/): Cosa sono davvero le Comunità Energetiche e perché se ne parla tanto? Scopri se questa nuova realtà può aiutarti a risparmiare sulla bolletta. - [CONSULENZA ENERGETICA PRELIMINARE: PERCHE’?](https://lucamarcenaro.it/blog/consulenza-energetica-preliminare-importante/): Vuoi davvero risparmiare e fare scelte intelligenti per la tua casa? La consulenza energetica è la bussola che ti guida al risultato senza sorprese. - [LA DISMISSIONE DI UN IMPIANTO DI RISCALDAMENTO CENTRALIZZATO](https://lucamarcenaro.it/blog/la-dismissione-di-un-impianto-di-riscaldamento-centralizzato/): Data: 08-03-2023 Sempre più spesso ricevo richieste di valutazioni tecnico economiche per trovare il modo di dismettere l’impianto di riscaldamento... - [CLASSE ENERGETICA MINIMA: QUALI INTERVENTI FARE?](https://lucamarcenaro.it/blog/classe-energetica-minima-per-vendere-affittare/): Il rischio di non riuscire più a vendere o affittare casa senza la giusta classe energetica spaventa molti. Scopri la verità ... - [DIRETTIVA UE "CASE GREEN": IL FUTURO DEI NOSTRI IMMOBILI](https://lucamarcenaro.it/blog/direttiva-case-green-futuro-immobili/): La direttiva Case Green fa tremare il mercato: cosa significa per chi vende o affitta? Scopri come stanno realmente le cose ... - [BOLZANO: INCENTIVI E MISURE PER IL RISPARMIO ENERGETICO](https://lucamarcenaro.it/blog/bolzano-incentivi-e-misure-per-il-risparmio-energetico/): Data: 07-02-2023 Ci troviamo a Bolzano, la Giunta ha da poco approvato i nuovi incentivi per il settore dell’efficienza energetica... - [RISCALDAMENTO AD ARIA O A PAVIMENTO?](https://lucamarcenaro.it/blog/riscaldamento-ad-aria-o-a-pavimento/): Data: 06-02-2023 Sempre più spesso, sia in caso di ristrutturazioni che nuove costruzioni, i clienti si interessano a soluzioni "ad... - [NUOVO INCENTIVO 2023 PER LE ATTIVITA’ TURISTICHE!](https://lucamarcenaro.it/blog/nuovo-incentivo-2023-per-le-attivita-turistiche/): Data: 03-02-2023 Dal 30-01-2023 è stata attivata la piattaforma web dalla quale è possibile scaricare la documentazione per partecipare a... - [BUILDING AUTOMATION: DI COSA SI TRATTA?](https://lucamarcenaro.it/blog/building-automation-di-cosa-si-tratta/): Data: 01-02-2023 Ci troviamo in un periodo storico caratterizzato dalla continua ricerca di sistemi che ci possano permettere di risparmiare... - [VISTO DI CONFORMITÀ E ASSEVERAZIONE DI CONGRUITÀ DEI COSTI](https://lucamarcenaro.it/blog/visto-di-conformita-e-asseverazione-di-congruita-dei-costi/): Data: 25-01-2023 Vista il livello di complessità dell’attuale situazione relativa ai bonus fiscali spesso capita di chiedersi se è obbligatorio... - [SUPERBONUS 110-90%: COSA E’ CAMBIATO?](https://lucamarcenaro.it/blog/superbonus-110-90-cosa-e-cambiato/): Data: 13-01-2023 Volutamente ho aspettato un po' di tempo prima di scrivere un nuovo articolo su questo argomento, questa ennesima... - [MONTECORVINO PUGLIANO: IMPIANTI FOVOVOLTAICI GRATUITI!](https://lucamarcenaro.it/blog/montecorvino-pugliano-impianti-fovovoltaici-gratuiti/): Data: 23-12-2022 Si sta parlando da diversi giorni di queta nuova iniziativa varata dal Comune di Montecorvino Pugliano, nel Salernitano,... - [IL CAPPOTTO TERMICO E L'OCCUPAZIONE DEL SUOLO PUBBLICO ...](https://lucamarcenaro.it/blog/il-cappotto-termico-e-l-occupazione-del-suolo-pubblico/): Data: 12-12-2022 L’ingombro del cappotto è occupazione di suolo pubblico soggetta al pagamento di concessione? Approfondiamo il discorso ... - [LA TECNOLOGIA A BASSO COSTO CHE NON PIACE ...](https://lucamarcenaro.it/blog/la-tecnologia-a-basso-costo-che-non-piace/): Data: 28-11-2022 Qualche anno fa lo scienziato e imprenditore Mauro Marchionni dichiarò in un’intervista che tramite l’attuale tecnologia disponibile è... - [ENERGIA RINNOVABILE DAL MARE](https://lucamarcenaro.it/blog/energia-rinnovabile-dal-mare/): Data: 24-11-2022 E se l’energia che in questo particolare periodo ci manca potessimo prelevarla grazie al Mare? In questi ultimi... - [SUPERBONUS AL 90%: DECRETO AIUTI 4 IN GAZZETTA!](https://lucamarcenaro.it/blog/superbonus-al-90-decreto-aiuti-4-in-gazzetta/): Data: 19-11-2022 Ieri sera, 18-11-2022, è stato pubblicato in gazzetta il “Decreto Aiuti 4” ( Dl 176/2022, pubblicato sulla Gazzetta... - [INTERVENTI IMPIANTISTICI: SERVE DEPOSITARE UNA PRATICA COMUNALE?](https://lucamarcenaro.it/blog/interventi-impiantistici-serve-depositare-una-pratica-comunale/): Data: 18-11-2022 Oggi voglio dedicare un mio articolo ad uno dei temi più controversi dell'impiantistica. A dire il vero si... - [EUROPA: STRETTA SULL'EFFICIENZA ENERGETICA DEGLI EDIFICI ...](https://lucamarcenaro.it/blog/europa-stretta-sull-efficienza-energetica-degli-edifici/): Data: 16-01-2023 (Prima stesura del 02-11-2022) La Comunità Europea spinge sull’efficientamento energetico degli immobili non solo per le nuove costruzioni.... - [EFFICIENTAMENTO ENERGETICO: PROGETTO n°3](https://lucamarcenaro.it/blog/efficientamento-energetico-progetto-n3/): #progettirealiData: 24-10-2022 - [BATTERIE DI ACCUMULO: BONUS FISCALE 2022](https://lucamarcenaro.it/blog/batterie-di-accumulo-bonus-fiscale-2022/): 20-10-2022 Breve articolo per comunicare l’opportunità di ricevere un bonus fiscale relativamente a spese effettuate per l’installazione di batterie di... - [CONSULENZE ENERGETICHE "ONLINE"](https://lucamarcenaro.it/blog/consulenze-energetiche-online/): Data: 16-10-2022 Il presente articolo è stato redatto per comunicare l’attivazione del servizio di consulenza online (a distanza) fornendo alcune... - [L’IDROGENO: VERSO L’INDIPENDENZA ENERGETICA?](https://lucamarcenaro.it/blog/lidrogeno-verso-lindipendenza-energetica/): Data: 13-10-2022 Il fotovoltaico non rappresenta l’unica soluzione possibile all’indipendenza energetica, vediamo cosa è possibile fare sfruttando l’idrogeno. - [SCHERMATURE SOLARI FOTOVOLTAICHE: SOLUZIONE INTERESSANTE!](https://lucamarcenaro.it/blog/schermature-solari-fotovoltaiche-meno-invasive/): Data: 10-10-2022 Ultimamente ho parlato di pannelli fotovoltaici che possono essere installati, con le dovute precauzioni e rispettando la legislazione... - [ENERGIA ELETTRICA GRATIS: INTERESSANTE INIZIATIVA!](https://lucamarcenaro.it/blog/energia-elettrica-gratis-interessante-iniziativa/): Data: 03-10-2022 Importante iniziativa nel Comune di Torreberetti e Castellaro in Lomellina (Pavia) dove i pannelli fotovoltaici presenti sui tetti... - [CESSIONE DEI CREDITI: SITUAZIONE AL 29-09-2022](https://lucamarcenaro.it/blog/cessione-dei-crediti-situazione-al-28-09-2022/): Data: 29-09-2022 Credo sia doveroso dedicare un articolo specifico a questo argomento riassumendo brevemente le novità e condividendo documentazione di... - [INDIPENDENZA ENERGETICA: SOGNO O REALTA'?](https://lucamarcenaro.it/blog/indipendenza-energetica-sogno-o-realta/): Data: 26-09-2022 Credo attualmente questo obiettivo rappresenti un obiettivo di molti, essere veramente indipendenti dalla rete elettrica nazionale tramite un... - [EFFICIENTAMENTO ENERGETICO: PROGETTO n°2](https://lucamarcenaro.it/blog/efficientamento-energetico-progetto-n2/): #progettirealiData: 07-10-2022 - [EFFICIENTAMENTO ENERGETICO: PROGETTO n°1](https://lucamarcenaro.it/blog/efficientamento-energetico-di-immobile-unifamiliare/): #progettirealiData: 22-09-2022 - [CALDAIA A IDROGENO: UNA FUTURA ALTERNATIVA?](https://lucamarcenaro.it/blog/caldaia-a-idrogeno-una-futura-alternativa/): Data: 19-09-2022 Da diverse settimane ricevo costanti richieste, da parte dei miei clienti fidelizzati, in merito a questa nuova tecnologia... - [CORREZIONE DEI PONTI TERMICI: NON SOTTOVALUTATELA!](https://lucamarcenaro.it/blog/correzione-dei-ponti-termici-non-sottovalutatela/): Data: 14-09-2022 Per esperienza, quando parlo ai committenti delle lavorazioni extra (aimè costose) per il contenimento dei ponti termici, nella... - [FOTOVOLTAICO DA BALCONE: QUANTO CONVIENE?](https://lucamarcenaro.it/blog/fotovoltaico-plug-play-a-spina-quanto-conviene/): Aggiornamento del 20-12-2022 (Prima stesura: 12-09-2022)Per come viene proposto commercialmente sul mercato il prodotto sembrerebbe davvero una soluzione “low cost”... - [EX LEGGE 10: ANCORA OGGI TROPPO TRASCURATA …](https://lucamarcenaro.it/blog/ex-legge-10-ancora-oggi-troppo-trascurata/): Data: 08-09-2022Sono passati più di 30 anni dall’entrata in vigore delle direttive sul contenimento dei consumi energetici eppure, ancora oggi,... - [RINCARO BOLLETTE: LE NUOVE REGOLE PER IL CONTENIMENTO DEI CONSUMI](https://lucamarcenaro.it/blog/rincaro-bollette-le-nuove-regole-per-il-contenimento-dei-consumi/): Data: 07-09-2022Ci aspetta un inverno di razionamenti e multe sostanziose per chi alza troppo la temperatura interna ... 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Quando viaggiamo in auto siamo abituati, tramite un... - [LE FINESTRE FOTOVOLTAICHE: UN FUTURO CONCRETO](https://lucamarcenaro.it/blog/il-fotovoltaico-trasparente-innovazione-facilmente-integrabile/): Aggiornamento articolo del 27-09-2022 (prima pubblicazione anno 2017) Se ne sente sempre più spesso parlare, un sistema innovativo per produrre... - [LA PUBBLICITA’ INGANNEVOLE: REALMENTE PERICOLOSA?](https://lucamarcenaro.it/blog/la-pubblicita-ingannevole-realmente-pericolosa/): Ci siamo di nuovo, o meglio ancora, ci risiamo ... 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Scopri come intervenire con criterio. - [ATTESTATI DI PRESTAZIONE ENERGETICA: LA REALTA’ ITALIANA](https://lucamarcenaro.it/blog/attestati-di-prestazione-energetica-la-realta-italiana/): Credo in molti si saranno già chiesti quale possa essere la reale situazione italiana in merito alle migliaia di certificazioni... - [CALDAIA A CONDENSAZIONE O POMPA DI CALORE?](https://lucamarcenaro.it/blog/caldaia-a-condensazione-o-pompa-di-calore/): Aggiornamento articolo del 25-09-2022 La tendenza del mercato ad oggi è quella di fornire prodotti sempre più performanti nell’ambito del... - [DETRAZIONE FISCALE: NOVITA’ PER I CONDOMINI …](https://lucamarcenaro.it/blog/detrazione-fiscale-novita-per-i-condomini/): Mi sembra doveroso dare almeno un cenno a questa novità che può influire positivamente sugli investimenti riguardanti le riqualificazioni energetiche... - [ISOLANTI NANOTECNOLOGICI: FUNZIONANO DAVVERO?](https://lucamarcenaro.it/blog/nanotecnologie-e-detrazione-fiscale-del-65/): Data: 21-11-2022 (prima stesura 2017) Sono oramai passati 5 anni dalla mia prima stesura dell'articolo, il Superbonus ha ovviamente contribuito... - [I NUOVI MILLESIMI DI RISCALDAMENTO: PERCHE?](https://lucamarcenaro.it/blog/i-nuovi-millesimi-di-riscaldamento-perche/): E’ giunto il momento di dedicare un po’ di spazio nel mio blog a uno degli argomenti più attuali del... - [FRANCESCO CELANI E LA “FUSIONE FREDDA”: FOTOCOPIA DI “MARCONI”?](https://lucamarcenaro.it/blog/francesco-celani-e-la-fusione-fredda-fotocopia-di-marconi/): Continua il mio approfondimento nell’ambito di questo concetto che, sempre di più, sta interessando il mondo sia degli scettici che... - [RISPARMIO ENERGETICO: OBIETTIVI EUROPEI AL 2030 …](https://lucamarcenaro.it/blog/risparmio-energetico-obiettivi-europei-al-2030/): Mi sembra doveroso fare un minimo di punto della situazione andando ad analizzare quelli che sono gli obiettivi che, a... - [ENERGIA SOLARE ANCHE DI NOTTE! CI AIUTA LA FOTOSINTESI …](https://lucamarcenaro.it/blog/energia-solare-anche-di-notte-ci-aiuta-la-fotosintesi/): Ecco che ci troviamo di fronte ad un nuovo modello di sviluppo che potrebbe permetterci di produrre energia più pulita,... - [A COSA SERVE IL CONSULENTE ENERGETICO?](https://lucamarcenaro.it/blog/a-cosa-serve-il-consulente-energetico/): La risposta è molto semplice, serve a fare risparmiare soldi "in tutti i sensi", non solo sotto il profilo puramente... - [FUSIONE FREDDA: “COP” 2.000, “PERFORMANCE” A 3 ZERI …](https://lucamarcenaro.it/blog/fusione-fredda-cop-2-000-performance-a-3-zeri/): Questo articoletto non sarà sicuramente di semplice lettura, come non lo è stato per me cercare di condividerlo, ma voglio... - [ENERGIA "PULITA" DALLE ONDE DEL MARE …](https://lucamarcenaro.it/blog/energia-pulita-dalle-onde-del-mare/): Sempre nell’ottica di approfondire argomenti relativi all’energia pulita, perché non condividere questo sistema che permette di sfruttare il movimento del... - [“CAPPOTTO NANOTECNOLOGICO”: 1° ESEMPIO DI REALIZZAZIONE](https://lucamarcenaro.it/blog/cappotto-nanotecnologico-1-esempio-di-realizzazione/): Data: 19-07-2017 Riallacciandomi ad un argomento che sempre di più diventerà importante nei prossimi anni, di cui ho già parlato... - [“FUSIONE FREDDA”: POSSIBILITA’ REALE DI INDIPENDENZA?](https://lucamarcenaro.it/blog/fusione-fredda-possibilita-reale-di-indipendenza/): Vi siete mai chiesti il perché spesso accade che le idee innovative, in grado (forse) di stravolgere il presente e... - [IL FOTOVOLTAICO “GALLEGGIANTE”](https://lucamarcenaro.it/blog/il-fotovoltaico-galleggiante/): Leggendo per caso un articolo sul web ho trovato questa interessante spunto, che intendo condividere con voi ... L’impianto... - [FOTOVOLTAICO “AUTONOMO”: QUANDO CONVIENE?](https://lucamarcenaro.it/blog/fotovoltaico-autonomo-quando-conviene/): Ci troviamo di fronte ad uno degli argomenti più interessanti di questo periodo storico, ossia valutare adeguatamente quella che può... - [NANOTECNOLOGIA SOLUZIONE PER ISOLARE TERMICAMENTE LE NOSTRE CASE?](https://lucamarcenaro.it/blog/nanotecnologia-soluzione-per-isolare-termicamente-le-nostre-case/): Data: 05-06-2017 Se avessi avuto la possibilità di scegliere se intervenire energeticamente sulla mia abitazione, avrei di certo iniziato il... - [L’EPOCA DEI CAMBIAMENTI IL TECNICO DEL NUOVO MILLENNIO](https://lucamarcenaro.it/blog/l-epoca-dei-cambiamenti-il-tecnico-del-nuovo-millennio/): Chi di voi non ha mai utilizzato internet per fare delle ricerche, trovare un albergo per le vacanze, un prodotto... --- ## Pagine - [INFORMATIVA TRATTAMENTO DEI DATI](https://lucamarcenaro.it/informativa-trattamento-dei-dati/): INFORMATIVA TRATTAMENTO DEI DATI Ai sensi dell’articolo 13 D. Lgs. 30 giugno 2003, n. 196, (recante il “Codice in materia... - [Prevenzione Incendi](https://lucamarcenaro.it/attivita/prevenzione-incendi/): Pratiche per il Parere di Conformità Antincendio in conformità al D.M. 04/05/98. Pratiche per il Rilascio e Rinnovo del certificato Prevenzione Incendi. - [Progettazione Termotecnica e Impiantistica](https://lucamarcenaro.it/attivita/progettazione-termotecnica-e-impiantistica/): Progettazione impianti di climatizzazione, idrici, sanitari e antincendio. Centrali termiche; Impianti di ventilazione; Impianti distribuzione gas. - [Risparmio Energetico ed Energie Rinnovabili](https://lucamarcenaro.it/attivita/risparmio-energetico-ed-energie-rinnovabili/): Risparmio Energetico Imperia e Savona: calcolo delle dispersioni energetiche. Consulenze per le Energie Rinnovabili - [Attività](https://lucamarcenaro.it/attivita/): - [Formazione e Informazione](https://lucamarcenaro.it/attivita/formazione-e-informazione/): Docente formatore in seminari di aggiornamento e formazione, rivolti ad installatori e manutentori del settore termoidraulico, inerenti la nuova normativa... - [Chi Sono](https://lucamarcenaro.it/chi-sono/): Benvenuti nel mio sito, un punto di riferimento per chi cerca soluzioni energetiche all’avanguardia e consulenze tecniche altamente qualificate. Mi... - [Contatti](https://lucamarcenaro.it/contatti/): Ing. Luca Marcenaro Cellulare +39 333 8264786 info@lucamarcenaro. it Via Caduti di Nassiriya, 23 – 18013Diano Castello (IM) – Frazione... - [Home](https://lucamarcenaro.it/): L’Ing. Marcenaro Luca opera nel settore dell’ingegneria energetica e della termotecnica civile dal 2010. Aiuto privati e aziende a migliorare... --- # # Detailed Content ## Articoli ### RECUPERO ACQUA: NON SOLO RISPARMIO, MA SCELTE CONSAPEVOLI > Scopri perché recuperare acqua conviene e come farlo davvero: vantaggi, limiti, costi e 3 esempi pratici per famiglie e aziende. - Published: 2025-06-17 - Modified: 2025-06-17 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/guida-raccolta-recupero-acque/ - Categorie: blog luca Parlare di raccolta e recupero delle acque non è una moda. È, semplicemente, una necessità. Negli ultimi dieci anni abbiamo assistito a stagioni di siccità prolungata, razionamenti idrici, falde sempre più stressate e costi dell’acqua in aumento costante. In parallelo, la normativa edilizia inizia — lentamente — a imporre logiche di sostenibilità anche in ambito idrico, non solo energetico. Parlare di raccolta e recupero delle acque non è una moda. È, semplicemente, una necessità. Negli ultimi dieci anni abbiamo assistito a stagioni di siccità prolungata, razionamenti idrici, falde sempre più stressate e costi dell’acqua in aumento costante. In parallelo, la normativa edilizia inizia — lentamente — a imporre logiche di sostenibilità anche in ambito idrico, non solo energetico. Come progettista, spiego qui in modo chiaro e indipendente: Quali sono le possibilità tecniche, Come si dimensiona un sistema di raccolta, Cosa prevede la legge, Quali vantaggi e limiti reali offre, Quali errori evitare, E alcuni esempi numerici basati su casi plausibili. Non è una “pubblicità” a un prodotto: è un riepilogo di ciò che chiunque dovrebbe sapere prima di investire in una soluzione per recuperare acqua. Perché parlare di raccolta e recupero In termini tecnici: Raccolta = convogliare l’acqua piovana (o altra fonte) in un serbatoio, filtrarla e accumularla. Recupero = reimpiegare quell’acqua per usi compatibili, riducendo la richiesta di acqua potabile. Gli usi compatibili sono tipicamente: Irrigazione di aree verdi, orti, campi sportivi. Lavaggio superfici esterne e veicoli. Alimentazione cassette di scarico WC. Alcuni usi industriali (raffreddamento, lavaggi tecnici, antincendio). In Italia, la percentuale media di acqua usata per usi non potabili varia tra il 30% e il 50% del totale domestico: una fetta importante che può essere parzialmente coperta con risorse alternative. Acque recuperabili: quali sì e quali no Acque piovane Provenienza: precipitazioni, raccolta da tetti, terrazze, superfici impermeabili. Vantaggi: relativamente pulita (rispetto ad altre fonti), facilmente accumulabile, nessun impatto sulla falda. Limitazioni: non potabile senza trattamenti spinti, richiede superfici di raccolta pulite e manutenzione periodica. Acque grigie Provenienza: docce, lavabi bagno (non cucina), lavatrici. Vantaggi: risorsa continua anche in periodi di siccità. Limitazioni: carica batterica maggiore, richiede trattamento filtrante e disinfezione. Non è sempre ammessa per tutti gli usi in base a normativa ASL locale. Acque nere Provenienza: WC, cucina. Non recuperabili in contesti residenziali con tecniche standard. Servono impianti di depurazione avanzati, economicamente insostenibili per un’utenza singola. Struttura di un impianto: come funziona davvero Un impianto di raccolta e recupero serio non è solo “una botte con un rubinetto”. Serve coerenza tecnica per garantire: Qualità igienica dell’acqua in uscita, Affidabilità, E totale separazione dalla rete potabile, obbligatoria per legge. Componenti principali: Grondaie e tubazioni di convogliamento: raccogliere l’acqua dal tetto o dalla superficie. Filtro grossolano: rimuovere foglie, rami, detriti. Vasca di accumulo: interrata o fuori terra, in materiale idoneo (polietilene, cemento). Filtro fine: trattiene sabbia, polveri, piccoli residui. Trattamento disinfezione: per acque grigie, tipicamente UV o piccolo dosatore di cloro. Pompa e pressurizzatore: garantiscono pressione sufficiente per servire utenze interne (WC, irrigazione automatica). Rete separata: tubazioni dedicate e segnalate per evitare incroci con l’acqua potabile. Dimensionamento di base Molti si chiedono: “Quanta acqua posso raccogliere? ” Formula semplificata: Volume annuo recuperabile (litri) = Superficie raccolta (m²) × Pioggia media annua (mm) × Coefficiente di perdita (0,7–0,9). Esempio: Tetto 120 m². Pioggia media zona = 800 mm. Coefficiente 0,8. Volume annuo ≈ 76. 800 litri. Non tutto sarà usabile subito: serve calcolare la capienza vasca in base al bilancio tra periodo di pioggia, consumo medio e dimensione dello spazio disponibile. Costi reali e tempi di rientro Il costo varia moltissimo: Kit base fai da te: 200–600 € Vasca interrata con rete separata: 2. 500–6. 000 € Recupero acque grigie + piovane, rete doppia interna, filtri UV: 10. 000–20. 000 € Tempi di ammortamento: Piccoli sistemi: 1–2 anni se usati bene (orto, pulizie). Sistemi medi: 4–7 anni. Sistemi evoluti: 6–10 anni. Il risparmio cresce con l’intensità di utilizzo: chi ha orti, giardini ampi o strutture ricettive rientra più velocemente. Quadro normativo Ad oggi: UNI EN 16941-1: regola standard per la raccolta piovana. D. Lgs. 152/2006 (Testo Unico Ambiente): prevede regole generali per la gestione delle acque meteoriche di dilavamento e di prima pioggia. Codice Idraulico Regionale / Regolamento Edilizio Locale: spesso richiede vasche di prima pioggia, separazione reti, controlli sanitari. Incentivi: alcuni Comuni offrono bonus volumetrici o contributi, raramente consistenti. Verificare caso per caso. Quando è obbligatorio installare un sistema di raccolta o recupero delle acque In Italia, la raccolta e il recupero delle acque piovane non è sempre facoltativa. In diversi contesti urbanistici e regolamenti edilizi locali, è previsto come requisito obbligatorio, soprattutto nei seguenti casi: Nuove costruzioni residenziali o commerciali: molti Comuni prevedono, nei Regolamenti Edilizi o nelle Norme Tecniche di Attuazione, l’obbligo di realizzare vasche di prima pioggia o sistemi di raccolta delle acque meteoriche, sia per usi irrigui sia per ridurre il carico sul sistema fognario. Lottizzazioni e piani di recupero: nei piani di lottizzazione o interventi di urbanizzazione primaria, spesso è richiesto un sistema di gestione delle acque meteoriche con vasche di laminazione o accumulo. Aree produttive o commerciali: possono essere obbligatorie vasche di prima pioggia per motivi ambientali, per separare inquinanti da superfici impermeabili (parcheggi, piazzali). Normativa sui permessi di costruire: in alcuni territori è espressamente indicato che la mancata previsione di sistemi di raccolta/recupero comporta la non conformità edilizia o riduzioni di contributi volumetrici. Pro e contro: la visione onesta Pro: Risparmio idrico e riduzione bolletta. Maggiore autosufficienza. Minor carico sulla rete fognaria. Valorizzazione dell’immobile. Contro: Costo iniziale non banale per sistemi strutturati. Spazio necessario per vasche interrate. Richiede manutenzione periodica. Non sempre compatibile in edifici condominiali con vincoli di proprietà comune. Tre esempi realistici (diversi scenari) Esempio 1 — Kit esterno: minimo investimento Profilo: villetta schiera, orto 15 m², giardino piccolo. Soluzione: cisterna fuori terra da 500 litri, filtro a rete, tubo flessibile con rubinetto. Usi: irrigazione manuale, lavaggio cortile. Costo: 200–300 € installazione fai da te. Risparmio: 10–20% del consumo non potabile. Rientro: 1–2 stagioni. Esempio 2 — Sistema intermedio: rete interna dedicata Profilo: casa indipendente, 150 m² di tetto, giardino 200 m². Soluzione: vasca interrata 3. 000 litri, pompa automatica, filtraggio doppio, tubi separati per WC di due bagni + rubinetto esterno per irrigazione. Usi: irrigazione, scarico WC. Costo: 4. 000–5. 500 €. Risparmio: 30–40%. Rientro: 5–7 anni. Esempio 3 — Struttura grande: agriturismo o azienda agricola Profilo: 400 m² tetto, area verde ampia, orto e uso intensivo acqua per animali e irrigazione. Soluzione: vasca interrata 20. 000 litri, filtro a sabbia + UV, pompe di sollevamento, reti separate interne, serbatoio di compenso. Usi: irrigazione intensiva, servizi igienici camere ospiti, pulizie stalle. Costo: 15. 000–25. 000 € (a seconda di scavi e posa). Risparmio: 50% o più. Rientro: 4–6 anni grazie al consumo elevato. Manutenzione: cosa fare e quando Controllo periodico grondaie e pluviali: ogni 3–6 mesi. Pulizia filtri: almeno due volte l’anno. Controllo vasca (sedimenti): 1 volta l’anno. Verifica pompa e rete distribuzione: manutenzione ordinaria come da scheda tecnica. Un impianto ben gestito dura decenni senza sorprese. Conclusioni Come professionista, il mio consiglio è:non fare il passo più lungo della gamba, ma ragionare con buon senso: Se hai poca superficie e consumi bassi, un kit esterno è già sensato. Se hai un giardino ampio o usi acqua in abbondanza, valuta un impianto interrato ben dimensionato. Se sei un condominio o un’azienda agricola, fai uno studio tecnico accurato: conviene quasi sempre ma va integrato con altre opere. Recuperare acqua non è solo una spesa: è una forma di resilienza. E in futuro, sarà sempre più importante. Ing. Luca Marcenaro --- ### IL MIO BLOG: STORIA DI UN SUCCESSO INASPETTATO > Dal 2017 ad oggi: come è nato il mio blog sull’efficienza energetica e perché è diventato uno strumento utile a migliaia di persone. - Published: 2025-06-14 - Modified: 2025-06-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/blog-successo-inaspettato/ - Categorie: blog luca Era giugno 2017 quando ho deciso di aprire questo blog. Non avevo in mente grandi numeri o strategie complesse: semplicemente, volevo uno spazio trasparente per rispondere con chiarezza alle domande più comuni dei miei clienti. Ricevevo ogni giorno richieste di spiegazioni, dubbi, curiosità tecniche. Così ho iniziato a raccogliere tutto in un “archivio ragionato” di approfondimenti: articoli semplici, diretti e utili per chi stava affrontando lavori di ristrutturazione, nuove costruzioni o interventi per risparmiare energia. Onestamente, non avrei mai immaginato che potesse diventare così utile a così tante persone. Era giugno 2017 quando ho deciso di aprire questo blog. Non avevo in mente grandi numeri o strategie complesse: semplicemente, volevo uno spazio trasparente per rispondere con chiarezza alle domande più comuni dei miei clienti. Ricevevo ogni giorno richieste di spiegazioni, dubbi, curiosità tecniche. Così ho iniziato a raccogliere tutto in un “archivio ragionato” di approfondimenti: articoli semplici, diretti e utili per chi stava affrontando lavori di ristrutturazione, nuove costruzioni o interventi per risparmiare energia. Onestamente, non avrei mai immaginato che potesse diventare così utile a così tante persone. Un risultato inaspettato Ricordo ancora bene un giorno di maggio 2022: ricevetti una mail da Google. Pensavo fosse la solita promozione per qualche servizio, invece era una notifica straordinaria: il mio blog aveva superato le 15. 000 visite mensili. Fino a quel momento non mi ero nemmeno posto il problema di contare i visitatori. Usavo il blog come strumento di lavoro per rispondere velocemente ai dubbi più frequenti. Quella comunicazione mi fece realizzare quanta strada fosse stata fatta, quasi senza accorgermene. Da quel giorno ho capito che la chiarezza e la trasparenza premiano sempre. E che Google aveva iniziato a considerarmi un riferimento affidabile per gli argomenti legati all’efficienza energetica. Condivisione, aggiornamenti e un nuovo sito Ho iniziato a condividere regolarmente gli articoli anche su Facebook e sui miei profili professionali. Ho raccontato esperienze concrete, aggiornamenti normativi e consigli pratici per aiutare chiunque avesse bisogno di orientarsi in un settore complesso come quello energetico. A fine maggio di quest’anno ho deciso di fare un altro passo: mettere online il mio nuovo sito internet. Il vecchio era costruito su Joomla 3. 0, un sistema ormai superato e meno performante per come si lavora oggi sul web. Grazie ai consigli di Denis Pirra di Mediaware (www. mediaware. it), mio storico consulente informatico, ho migrato tutto su WordPress, una piattaforma molto più moderna e flessibile. WordPress permette di aggiornare i contenuti in modo più veloce, migliora la visibilità sui motori di ricerca e rende il sito più sicuro e veloce da navigare. Come succede spesso quando si cambia sistema, la visibilità inizialmente è calata un po’, ma giorno dopo giorno sto tornando ai numeri di prima, puntando sempre a migliorarmi. Uno strumento utile per tutti Col tempo mi sono reso conto di un effetto secondario molto interessante: il blog non aiuta solo i privati, ma anche le imprese. Molti installatori e tecnici condividono i miei articoli con i propri clienti per spiegare in modo semplice argomenti complessi. Questo ha generato nuove relazioni professionali e nuovi contatti di lavoro. Sapere che i miei contenuti vengono riutilizzati da altri professionisti per fare chiarezza è per me una grandissima soddisfazione. E ora? Più vicino ai lettori Dopo aver ricevuto tanto da chi legge e condivide, voglio restituire ancora di più. Per questo mi rendo disponibile a valutare richieste di approfondimento su argomenti specifici: se c’è un tema di cui non ho ancora scritto o un dubbio particolare che merita un articolo dedicato, potete segnalarmelo. Trovate tutti i miei contatti nella pagina Contatti del sito. Grazie di cuore In questi anni ho imparato che la trasparenza, la serietà e la voglia di condividere portano sempre risultati. Grazie a chi ha letto, commentato, condiviso e consigliato il mio blog. Avanti così: insieme si può fare chiarezza anche nei temi più complicati. Ing. Marcenaro Luca --- ### NON BASTA RAFFRESCARE PER AVERE COMFORT ... > Tenere casa fresca non significa viverla bene. Scopri perché il vero comfort va oltre il raffrescamento e cosa spesso si dimentica di considerare. - Published: 2025-06-09 - Modified: 2025-06-09 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/non-basta-raffrescare-per-avere-comfort/ - Categorie: blog luca C’è un errore che vedo fare spesso: si parte dal prodotto, non dal problema. “Quanto costa uno split?”, “È meglio a soffitto o a pavimento?”, “Serve davvero la deumidificazione?” Domande legittime, ma spesso premature. C’è un errore che vedo fare spesso: si parte dal prodotto, non dal problema. “Quanto costa uno split? ”, “È meglio a soffitto o a pavimento? ”, “Serve davvero la deumidificazione? ”Domande legittime, ma spesso premature. Perché raffrescare una casa non è una battaglia tra tecnologie: è una scelta progettuale. E, come tutte le scelte fatte bene, richiede un po’ di contesto, qualche numero giusto e — soprattutto — niente slogan da volantino. Vediamo insieme quali sono oggi le soluzioni disponibili per raffrescare un’abitazione in modo efficace, durevole e — soprattutto — vivibile. Split: semplici, economici... e limitati Il sistema più diffuso è anche il più pubblicizzato: pompa di calore splittata, con motore esterno e uno (o più) split interni. Quando ha senso usare uno split: Se stai ristrutturando senza rifare gli impianti. Se desideri una soluzione rapida e poco invasiva. Se il budget è contenuto. I principali limiti degli split: Comfort non uniforme, con getti d’aria diretti e fastidiosi. Estetica discutibile, spesso mal integrata nell’ambiente. Deumidificazione passiva, poco efficace nei periodi umidi. Sensazione di “aria secca” o sbalzi termici. Uno split è come un ventilatore potente con l’abito da sera: funziona, ma non è il massimo per un utilizzo continuo, silenzioso e invisibile. Split idronici: il compromesso che va valutato bene Spesso vengono proposti sistemi idronici a ventilconvettori (fan coil), alimentati da pompe di calore. Sono una via di mezzo tra split e sistemi radianti, e possono funzionare anche per il riscaldamento. Vantaggi principali: Maggiore efficienza energetica se abbinati a pompe di calore. Possibilità di integrazione con impianti esistenti. Buona resa in ambienti dove non si può intervenire su pavimento o soffitto. Svantaggi da considerare: Rumorosità da valutare in fase di scelta. Comfort meno diffuso rispetto ai radianti. Necessità di un controllo preciso dell’umidità. Non sono “universali” e vanno progettati con cura, altrimenti si rischia un comfort solo parziale. Radianti: pavimento, soffitto o parete? Se stai costruendo o ristrutturando in modo profondo, i sistemi radianti sono tra le migliori soluzioni per raffrescamento e comfort a lungo termine. Pavimento radiante: Comfort uniforme in tutta la stanza. Inerzia termica elevata: ottimo per climi stabili, meno per chi ha esigenze di variazione rapida della temperatura. Necessita di deumidificazione attiva per funzionare in raffrescamento. Ideale per nuove costruzioni o ristrutturazioni con rifacimento del massetto. Soffitto radiante: Risposta più rapida rispetto al pavimento. Ottima resa in raffrescamento, senza occupare spazio calpestabile. Richiede buon isolamento verso l’alto. Soluzione più flessibile in ristrutturazione. Parete radiante: Alternativa utile dove pavimento e soffitto non sono disponibili. Superficie minore → resa più bassa. Utile in spazi piccoli o bagni. Il grande assente: la deumidificazione Raffrescare senza togliere l’umidità porta a un comfort solo apparente. Il pavimento può diventare scivoloso, le finestre appannate, l’aria pesante. Perché è importante deumidificare: I sistemi radianti non rimuovono umidità: servono macchine dedicate. Le unità canalizzate sono ideali per silenziosità e integrazione. Senza deumidificazione si rischiano muffe, condensa e aria stagnante. Un impianto di deumidificazione attiva parte da circa 3. 000 euro, ma può superare i 6. 000 euro a seconda della complessità. Un sistema senza deumidificazione, in estate, è come una casa senza tetto: all’inizio sembra tutto a posto, ma al primo temporale... si sente la mancanza. Resa e comfort percepito: il vero metro di valutazione Split: raffreddano rapidamente, ma con correnti d’aria e rumore. Comfort percepito: medio. Split idronici: sensazione più stabile, ma comfort non sempre omogeneo. Comfort percepito: medio-alto. Radianti (con deumidificazione): silenziosi, uniformi, quasi “impercepibili”. Comfort percepito: molto alto. Quando una casa è ben raffrescata, non ti accorgi che sta funzionando. Ti accorgi solo che stai bene. Quando conviene cosa? Split tradizionali sono ideali per: Budget contenuti. Interventi rapidi senza opere murarie. Locali singoli o seconde case. Split idronici vanno considerati se: Vuoi evitare l’estetica invadente degli split a parete. Hai già un impianto a pompa di calore. Non puoi installare impianti radianti. Radianti sono perfetti se: Progetti una nuova casa o fai una ristrutturazione profonda. Vuoi comfort elevato e stabile nel tempo. Sei disposto a investire in una soluzione integrata e definitiva. Conclusione: non basta raffrescare per avere comfort Raffrescare casa significa molto più che abbassare la temperatura di qualche grado. Significa creare ambienti vivibili, silenziosi, stabili, in cui stare bene anche nelle giornate più calde. Le soluzioni esistono, e sono anche molto diverse tra loro. Non c'è un "migliore in assoluto", ma c'è quello che funziona meglio in quel contesto, per quella casa, per quelle abitudini. Chi progetta bene non punta solo alla potenza dell’impianto, ma alla qualità dell’esperienza quotidiana. E quella, spesso, non la leggi in una scheda tecnica. Ci arrivi col tempo, con consapevolezza e — a volte — anche con qualche errore alle spalle. Se questo articolo è servito a chiarire le idee o a cambiare prospettiva, allora ha fatto il suo dovere. Il resto, come sempre, lo fa il progetto. Ing. Marcenaro Luca --- ### IMPIANTI FOTOVOLTAICI A PREZZI PAZZI: COME ORIENTARSI? > Prezzi sempre più bassi per il fotovoltaico: occasione imperdibile o rischio nascosto? Scopri cosa valutare prima di lasciarti tentare. - Published: 2025-06-04 - Modified: 2025-06-04 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/impianti-fotovoltaici-prezzi-in-calo/ - Categorie: blog luca Mi è capitato pochi giorni fa, mentre scorrevo distrattamente le chat di lavoro, di imbattermi in uno screenshot che diceva: "1200 € chiavi in mano. È il limite imposto dall'ARERA per prendere il 40% a fondo perduto." Subito dopo, vedo un volantino pubblicitario dal sapore quasi surreale: Impianto fotovoltaico da oltre 8 kW con batteria da 10 kWh, trasporto, installazione e GSE compreso… a 2.750 €, IVA inclusa. E un altro: kit completo “impianto fotovoltaico da 3 kW” a 3.359 €. Mi è capitato pochi giorni fa, mentre scorrevo distrattamente le chat di lavoro, di imbattermi in uno screenshot che diceva:"1200 € chiavi in mano. È il limite imposto dall'ARERA per prendere il 40% a fondo perduto. "Subito dopo, vedo un volantino pubblicitario dal sapore quasi surreale:Impianto fotovoltaico da oltre 8 kW con batteria da 10 kWh, trasporto, installazione e GSE compreso... a 2. 750 €, IVA inclusa. E un altro: kit completo “impianto fotovoltaico da 3 kW” a 3. 359 €. Confesso che la prima reazione è stata: "Ma com'è possibile? "Poi mi sono chiesto: “E se fossi un utente qualsiasi, senza competenze tecniche, come farei a capire se è un affare o una fregatura? ”E da qui nasce questo articolo. Perché certi prezzi sembrano troppo belli per essere veri? Viviamo un’epoca dove trovare “l’occasione giusta” è quasi uno sport nazionale. E i social, i marketplace o i siti vetrina sono il terreno perfetto per sparare cifre accattivanti. Ma attenzione: non sempre un prezzo molto basso è sinonimo di truffa. Ecco alcune motivazioni legittime che possono giustificare un prezzo fuori scala: Operazioni di marketing estremo, per far parlare del brand (spesso dietro c’è un limite geografico o temporale molto stringente). Vendite a stock o fine serie, soprattutto su componenti elettronici o batterie con scadenza di garanzia vicina. Accesso a contributi o fondi locali, ad esempio incentivi regionali o fondi PNRR già sbloccati e anticipati dal fornitore. Errore di prezzo (succede più spesso di quanto si pensi, soprattutto sugli e-commerce automatizzati). Ma ci sono anche casi tutt’altro che limpidi: Truffe vere e proprie, dove si incassa un acconto e poi sparisce tutto. Schemi opachi di drop-shipping, dove il prodotto parte da fornitori sconosciuti e arriva (forse) dopo mesi. Offerte che sfruttano contributi pubblici in modo scorretto, spacciando sconti per sussidi statali che il cliente in realtà non può ottenere. I segnali d’allarme da tenere d’occhio Per chi non lavora nel settore, è difficile distinguere tra un prezzo aggressivo ma onesto e una fregatura travestita da occasione. Ecco alcuni indizi utili da osservare: URL sospetto o strano: se il sito non ha un dominio affidabile (. it, . com) o contiene nomi bizzarri. Mancanza di partita IVA, contatti reali o condizioni di vendita. Prezzo "chiavi in mano" senza un minimo di dettaglio tecnico (marca pannelli? potenza inverter? tipo di batteria? ). Recensioni assenti o tutte perfettamente uguali, spesso scritte con lo stesso tono. Richiesta di pagamenti non tracciabili (es. bonifico estero, ricariche su carte prepagate). Frasi troppo generiche tipo “paghiamo le tue bollette per 5 anni” senza chiarimenti legali o contrattuali. Un esempio reale? Quella pubblicità che promette impianti con batterie da 10 kWh e installazione per 2. 548 euro, tutto incluso. A una prima occhiata, sembrerebbe impossibile coprire anche solo il costo dei materiali. Magari dietro c’è un fondo pubblico, magari no. Ma senza condizioni scritte, rimane un salto nel buio. Cosa fare quando si ha un dubbio? Non serve essere paranoici. Ma serve un minimo di metodo critico. Ecco un approccio pratico, alla portata di tutti: Screenshotta l’offerta e cerca informazioni su chi la propone. Controlla la partita IVA e se il sito è registrato al registro delle imprese. Cerca recensioni reali su siti indipendenti (Google, Trustpilot, forum di settore). Chiedi un preventivo scritto dettagliato, anche solo via mail. Confronta il prezzo con almeno due o tre proposte simili sul mercato. Se il dubbio persiste, chiedi consiglio a un tecnico o un consulente indipendente. Conclusione: niente panico, ma apriamo gli occhi Non è sempre tutto truffa. E non tutto ciò che è costoso è garanzia di qualità. La verità è che oggi il mercato è estremamente vario e anche nel settore energia si stanno aprendo nuovi modelli di business (abbonamenti, installazioni con fondo perduto, leasing operativi, autoconsumo collettivo... ). Quindi, sì: esistono offerte molto vantaggiose, ma anche molte scorciatoie pericolose. L’informazione è l’unica vera difesa. E se anche tu ti sei imbattuto in un’offerta “fuori scala” e ti sei chiesto “ma sarà vera? ”, condividi l’esperienza. Più ne parliamo, più impariamo a distinguere le occasioni dai miraggi. Raccontami la tua esperienza Ti è mai capitato di aderire a un’offerta con un prezzo incredibilmente basso? Era davvero un affare... o si è rivelata una delusione? Se ti va, raccontami com’è andata: che tipo di impianto era, cosa ti ha convinto, come è finita. Oppure, se hai dei dubbi su qualche proposta che hai visto online, scrivimi o lascia un commento: più raccogliamo esperienze reali, più possiamo aiutarci a vicenda a capire cosa c’è dietro i prezzi "troppo belli per essere veri". Nessun giudizio, solo condivisione tra persone che cercano di orientarsi in un mercato sempre più complesso. Ing. Marcenaro Luca --- ### FOTOVOLTAICO 2025: BONUS 50% ... SCOPRI SE CONVIENE DAVVERO! > Il bonus 50% per il fotovoltaico 2025 è allettante, ma conviene davvero? Scopri pro e contro per evitare sorprese e fare la scelta giusta. - Published: 2025-05-31 - Modified: 2025-05-31 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/fotovoltaico-2025-bonus-50-conviene-davvero/ - Categorie: blog luca Con il continuo aumento dei costi energetici e le nuove opportunità offerte dal Bonus Fotovoltaico 2025, sempre più famiglie stanno valutando l’installazione di un impianto fotovoltaico per la propria casa. Ma attenzione: non esiste una soluzione valida per tutti. La convenienza del fotovoltaico dipende da diversi fattori e, prima di investire migliaia di euro, è fondamentale partire da un dato concreto: i consumi reali della tua abitazione. Con il continuo aumento dei costi energetici e le nuove opportunità offerte dal Bonus Fotovoltaico 2025, sempre più famiglie stanno valutando l’installazione di un impianto fotovoltaico per la propria casa. Ma attenzione: non esiste una soluzione valida per tutti. La convenienza del fotovoltaico dipende da diversi fattori e, prima di investire migliaia di euro, è fondamentale partire da un dato concreto: i consumi reali della tua abitazione. In questo articolo vedremo: Come funziona il Bonus Fotovoltaico 2025 Quando conviene davvero Perché una verifica di fattibilità personalizzata è fondamentale Esempi pratici di risparmio in bolletta Partire dai consumi reali: il primo passo fondamentale Ogni famiglia ha consumi diversi, legati al numero di persone, alle abitudini, agli elettrodomestici utilizzati, alla presenza o meno di una pompa di calore, di un’auto elettrica, ecc. Senza conoscere i tuoi consumi annui reali (in kWh), parlare di risparmio è solo teoria. Consumi bassi (5. 000 kWh/anno)? Il fotovoltaico può diventare molto conveniente, specie se abbinato a un sistema di accumulo. Prima di tutto, quindi, prendi in mano le tue bollette e verifica quanti kWh consumi in un anno: solo così potrai capire se l’investimento ha senso per te. Come funziona il Bonus Fotovoltaico 2025 Il Bonus Fotovoltaico 2025 rientra nel Bonus Ristrutturazioni, e prevede una detrazione fiscale del 50% sulle spese sostenute per l’installazione dell’impianto. Ecco i punti principali: Detrazione 50% su spese di acquisto e installazione Limite massimo di spesa: 96. 000 € per unità immobiliare Detrazione massima ottenibile: 48. 000 €, ripartita in 10 rate annuali Destinatari: proprietari, inquilini con consenso, usufruttuari, comodatari Pagamento tramite bonifico parlante e comunicazione ENEA obbligatoria Applicabile su tutte le unità immobiliari residenziali: prime case, seconde case, case vacanze, appartamenti in affitto, purché siano abitazioni. Non è invece disponibile per immobili non residenziali (capannoni, magazzini, uffici). Attenzione: Il Bonus 50% non è cumulabile con il Superbonus 110%. Verifica di fattibilità: perché è fondamentale Molti articoli e pubblicità presentano il fotovoltaico come una soluzione magica per azzerare la bolletta. La verità è più complessa: ogni abitazione è diversa, e installare un impianto senza un’analisi tecnica può portare a risultati deludenti. Ecco cosa va verificato prima: Orientamento e inclinazione del tetto: un impianto esposto a sud produce molto di più rispetto a uno a nord. Presenza di ombreggiamenti: alberi, palazzi vicini o camini possono ridurre la resa anche del 30-40%. Spazio disponibile e potenza installabile: non sempre c’è spazio per un impianto che copra il 100% dei consumi. Profilo di consumo: se sei spesso fuori casa di giorno, il fotovoltaico potrebbe non coprire i tuoi consumi principali, a meno di installare anche un sistema di accumulo. Budget disponibile e tempi di ritorno: ogni impianto ha un costo iniziale e un tempo per rientrare dell’investimento. Per questo motivo, consiglio sempre di fare una verifica di fattibilità personalizzata, basata sui tuoi consumi, la tua casa e le tue reali esigenze. Quanto si può risparmiare davvero? Esempio pratico Prendiamo il caso di una famiglia tipo con un consumo annuo di 4. 000 kWh. Impianto fotovoltaico da 3 kW: costo medio circa 7. 000 € Detrazione 50%: recuperi 3. 500 € in 10 anni (350 € all’anno) Risparmio medio in bolletta: circa 700 €/anno (senza batteria) In circa 7-8 anni puoi rientrare dell’investimento e iniziare a guadagnare, considerando l’aumento previsto dei costi energetici. Con un sistema di accumulo, il risparmio può aumentare, ma anche i costi iniziali saranno più alti. Conclusione: Il fotovoltaico non è per tutti, ma per chi fa la scelta giusta è una grande opportunità Il fotovoltaico è una soluzione intelligente, ma non sempre conveniente per tutti. Se vuoi capire davvero se fa al caso tuo, parti dai tuoi consumi e richiedimi una consulenza preliminare per una verifica di fattibilità tecnica ed economica. Ing. Marcenaro Luca --- ### MUFFA IN CASA: UN NEMICO SILENZIOSO CHE PUÒ COLPIRE OVUNQUE > La muffa è un pericolo nascosto nelle case, spesso sottovalutato. Scopri come riconoscerla e difendere la tua salute e il tuo immobile. - Published: 2025-05-29 - Modified: 2025-05-29 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/muffa-in-casa-nemico-invisibile/ - Categorie: blog luca Ah, la muffa. Quella fastidiosa comparsa che si insinua tra le pareti di casa, silenziosa e subdola, lasciandoti quel senso di disagio e quell’odore umido che ti fa pensare: “Eppure ho appena ristrutturato, com’è possibile?”. Che tu viva in una casa di inizio Novecento, in un appartamento appena ristrutturato o in una fiammante nuova costruzione, sappi che la muffa non fa sconti a nessuno. E spesso, eliminarla con lo spray magico preso al supermercato non è la soluzione (anzi, a volte è solo un palliativo che peggiora le cose). Ah, la muffa. Quella fastidiosa comparsa che si insinua tra le pareti di casa, silenziosa e subdola, lasciandoti quel senso di disagio e quell’odore umido che ti fa pensare: “Eppure ho appena ristrutturato, com’è possibile? ”. Che tu viva in una casa di inizio Novecento, in un appartamento appena ristrutturato o in una fiammante nuova costruzione, sappi che la muffa non fa sconti a nessuno. E spesso, eliminarla con lo spray magico preso al supermercato non è la soluzione (anzi, a volte è solo un palliativo che peggiora le cose). In questo articolo voglio guidarti passo passo per capire perché si forma la muffa, come affrontarla sul serio e, soprattutto, come prevenirla. Ti racconterò di casi reali, errori comuni e strategie vincenti. Perché, fidati, un’analisi accurata e una consulenza tecnica fatta da un professionista possono davvero salvarti da grattacapi futuri, spese impreviste e, soprattutto, da un ambiente malsano in cui vivere. Pronto a liberarti dalla muffa (e dall’ansia che porta con sé)? Andiamo! 1 Muffa in casa: un problema più comune di quanto si pensi Partiamo da un dato di fatto: la muffa è un problema diffuso. Secondo l’Istat, oltre il 15% delle abitazioni italiane presenta problemi di umidità o muffa. E no, non si tratta solo di vecchi ruderi abbandonati: la muffa può comparire anche in case nuove o ristrutturate di recente. Ma perché si forma? La risposta breve: umidità + superfici fredde + scarso ricambio d’aria. La risposta lunga: ponti termici non risolti, infiltrazioni, umidità di risalita, vapore acqueo prodotto in casa (docce calde, cucinare, stendere i panni dentro), scarsa ventilazione... insomma, un mix di cause che variano in base alla tipologia di casa. E attenzione: non è solo un problema estetico. La muffa rilascia spore che possono causare problemi respiratori, allergie e peggiorare condizioni preesistenti come l’asma. E se lasciata lì, può rovinare intonaci, pitture e persino la struttura della casa. Quindi no, non va sottovalutata. 2 Muffa e tipologia di abitazione: ogni casa ha le sue sfide Case vecchie: il fascino d’altri tempi... e i problemi d’altri tempi Le case d’epoca hanno spesso muri spessi, materiali poco isolanti (pietra, mattoni pieni), mancanza di cappotti termici e infiltrazioni che si formano con gli anni. Le finestre? Magari in legno e con spifferi. Il risultato? Condensa interna e muffa negli angoli, soprattutto nelle stanze esposte a nord o poco riscaldate. Case ristrutturate: il classico “era meglio prima? ” Hai appena ristrutturato, messo i doppi vetri, rifatto l’intonaco... e puff! Dopo qualche mese, ecco la muffa. Come mai? Spesso si creano errori progettuali: un cappotto termico posato male, infissi super ermetici senza ventilazione meccanica, ponti termici non risolti. È come tappare la bocca a una persona senza darle il naso per respirare. Case nuove: ma come, pure qui? Sì, anche le case nuove possono avere problemi di muffa. Colpa di errori in fase di costruzione, come isolamento insufficiente, dettagli costruttivi trascurati, scarsa attenzione alla ventilazione o materiali non asciugati correttamente prima della chiusura del cantiere. E la muffa si insinua, silenziosa, dove meno te l’aspetti. 3 Diagnosi: come capire l’origine del problema Per risolvere davvero il problema della muffa, serve capire da dove arriva. Non basta passare un panno con l’antimuffa, bisogna capire se: È umidità di risalita (dal terreno verso l’alto, tipica dei muri a piano terra o seminterrati) È condensa (differenze di temperatura, ponti termici, vapore acqueo non smaltito) Sono infiltrazioni (acqua che entra da fuori, per crepe o errori costruttivi) Come fare? Un’occhiata ai muri è un buon punto di partenza, ma spesso serve una diagnosi tecnica: un termografo per vedere i ponti termici, un igrometro per misurare l’umidità, un’ispezione mirata. Ti racconto un paio di esempi reali: Appartamento anni ‘60 a Milano: muffa sui muri esposti a nord, problema di condensa + infissi vecchi. Ristrutturazione recente a Genova: muffa dopo 6 mesi. Colpa di un cappotto interno posato male e nessuna VMC. Casa nuova a Torino: muffa negli angoli delle stanze. Colpa di ponti termici non corretti in fase di costruzione. 4 Soluzioni pratiche: combattere la muffa con metodo Fai da te: quando funziona e quando no Pulire con candeggina o prodotti antimuffa funziona... per un po’. Se non risolvi la causa, la muffa torna. I deumidificatori aiutano, ma non bastano se ci sono problemi strutturali. Interventi strutturali (quelli che fanno la differenza) Coibentazione corretta: elimina i ponti termici, isola bene le pareti fredde. Ventilazione Meccanica Controllata (VMC): fondamentale in case ermetiche. Risanamento dei muri: per umidità di risalita (es. iniezioni chimiche, barriere). Riparare infiltrazioni: verificare coperture, grondaie, impermeabilizzazioni. Una diagnosi tecnica prima di spendere soldi inutili Prima di fare interventi a caso, chiama un tecnico specializzato: ti aiuterà a individuare il problema reale, evitandoti spese inutili (o peggio, lavori fatti male). 5 Prevenire è meglio che curare: come evitare la muffa a lungo termine Arieggia le stanze ogni giorno, soprattutto dopo la doccia o cucinando. Usa un igrometro: ti avvisa quando l’umidità supera i livelli ottimali (idealmente sotto il 60%). Riscalda le stanze in modo uniforme. Progetta con criterio: se stai ristrutturando o costruendo, valuta una consulenza tecnica preventiva per evitare di ripetere gli errori più comuni. Ricorda: investire oggi in una consulenza ti fa risparmiare domani. E ti evita mal di testa e muffa sui muri. 6 Conclusione: Non lasciare che la muffa decida per te La muffa è un campanello d’allarme: ti sta dicendo che c’è qualcosa che non va. Ignorarla o coprirla non serve. La soluzione? Capire il problema, agire con criterio e affidarsi a chi sa fare il mestiere. Se ti trovi in questa situazione, il mio consiglio è semplice: non improvvisare. Rivolgiti a un tecnico specializzato, chiedi una consulenza preliminare e valuta la strada giusta per risolvere il problema alla radice. E se hai già avuto esperienze con la muffa in casa, raccontamelo nei commenti: ogni caso è una storia a sé, e condividere può aiutare anche gli altri! Ing. Marcenaro Luca --- ### IMPIANTO RADIANTE: A PAVIMENTO, A SOFFITTO O A PARETE? > Quale impianto radiante scegliere per casa tua? Confronto tra pavimento, soffitto e parete: vantaggi, limiti, costi e consigli per decidere bene. - Published: 2025-05-22 - Modified: 2025-05-24 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/impianto-radiante-pavimento-soffitto-parete/ - Categorie: blog luca Hai mai sentito parlare degli impianti radianti ma non sai da dove iniziare per capire se fanno davvero al caso tuo? Se stai costruendo o ristrutturando casa, questa scelta è cruciale per il comfort e i costi energetici dei prossimi 20-30 anni. Pavimento, soffitto o parete? Qual è il migliore? O meglio: qual è il migliore per te? In questo articolo facciamo chiarezza su vantaggi, svantaggi, costi, comfort e limitazioni di ogni tipo di impianto radiante. Ti guiderò passo passo per aiutarti a prendere una decisione consapevole, senza tecnicismi, ma con tutte le informazioni utili sul tavolo. Hai mai sentito parlare degli impianti radianti ma non sai da dove iniziare per capire se fanno davvero al caso tuo? Se stai costruendo o ristrutturando casa, questa scelta è cruciale per il comfort e i costi energetici dei prossimi 20-30 anni. Pavimento, soffitto o parete? Qual è il migliore? O meglio: qual è il migliore per te? In questo articolo facciamo chiarezza su vantaggi, svantaggi, costi, comfort e limitazioni di ogni tipo di impianto radiante. Ti guiderò passo passo per aiutarti a prendere una decisione consapevole, senza tecnicismi, ma con tutte le informazioni utili sul tavolo. Cosa sono gli impianti radianti? Gli impianti radianti sono sistemi di riscaldamento (e volendo anche raffrescamento) che funzionano a bassa temperatura, distribuendo calore (o fresco) in modo uniforme attraverso superfici della casa: pavimento, pareti o soffitto. Rispetto ai termosifoni tradizionali, non scaldano l’aria in modo diretto, ma utilizzano la trasmissione per irraggiamento, offrendo un comfort molto più naturale e diffuso, simile a quello del sole. 1. Impianto radiante a pavimento – Il più conosciuto Vantaggi: Distribuzione del calore omogenea su tutta la superficie. Invisibile, quindi niente ingombri né vincoli estetici. Ideale per ambienti vissuti a piedi scalzi (bagni, camere). Funziona benissimo anche in raffrescamento estivo. Ottima efficienza energetica: lavora a bassa temperatura. Svantaggi / Limitazioni: Non va d’accordo con i tappeti spessi (ostacolano la diffusione). Tempi di risposta un po’ più lunghi rispetto ad altri sistemi (inerzia termica). Serve un’ottima progettazione e posa a regola d’arte. In caso di problemi... bisogna rompere (ma è raro se ben fatto). Costi indicativi: Circa 50–70 €/mq per il solo impianto (esclusi massetti e finiture). Più economico in nuova costruzione, più complesso (e costoso) in ristrutturazione. Riscaldamento e raffrescamento? Sì, perfetto per entrambi, a patto di abbinarlo a una buona deumidificazione in estate. 2. Impianto radiante a soffitto – Il più veloce Vantaggi: Reattività rapida: scalda (o raffresca) in tempi molto brevi. Ottimo per il raffrescamento: l’aria calda sale, il fresco scende. Nessun vincolo con arredi, tappeti o pareti libere. Facilissimo da installare in controsoffitti in cartongesso. Svantaggi / Limitazioni: Non tutti si fidano psicologicamente del "calore dall’alto". Se hai i soffitti molto alti, può perdere efficacia in riscaldamento. Meno conosciuto, spesso sottovalutato (ma ingiustamente). Costi indicativi: Circa 70–90 €/mq. Ideale anche in ristrutturazioni, dove rifare il pavimento non è possibile. Riscaldamento e raffrescamento? Ottimo in estate, molto valido anche in inverno con un buon isolamento. 3. Impianto radiante a parete – L’equilibrato (ma da gestire con attenzione) Vantaggi: Buon compromesso tra tempi di risposta e comfort. Posizionabile solo su alcune pareti (non per forza tutta la stanza). Ideale per ambienti con grandi vetrate (si può posare anche lì). Ottima resa sia per caldo che per fresco. Svantaggi / Limitazioni: Occhio a dove metti mobili, quadri, scaffali: non coprire le superfici attive. Attenzione durante i lavori: un trapano mal posizionato può fare danni! Richiede una progettazione molto accurata. Costi indicativi: Simile a quello a soffitto: 70–90 €/mq. Più semplice da installare in caso di ristrutturazione interna con rifacimento delle pareti. Riscaldamento e raffrescamento? Sì, anche qui ottimo comfort su entrambi i fronti. Quindi... Quale scegliere? Dipende! Che tipo di intervento stai facendo? In una nuova costruzione il pavimento è spesso la scelta naturale, ma in una ristrutturazione il soffitto o le pareti possono essere la soluzione migliore. Come vivi gli spazi? Se ami i tappeti o hai mobili ovunque, meglio evitare il radiante a pavimento o a parete. Hai soffitti alti o ambienti difficili da climatizzare? Il soffitto può diventare il tuo migliore alleato. Vuoi anche raffrescare? Tutti e tre i sistemi lo permettono, ma serve progetto e deumidificazione. Il mio consiglio? Non improvvisare. Progetta. Un impianto radiante ben progettato può regalarti anni di comfort e risparmio. Ma uno mal scelto... può diventare una gabbia. Ogni casa è diversa, ogni famiglia vive gli spazi in modo unico. Hai bisogno di un parere su misura per il tuo caso? Scrivimi! Ti propongo una consulenza preliminare pensata proprio per aiutarti a evitare errori e scegliere con consapevolezza. Potete seguire gratuitamente i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, visionando il mio BLOG, iscrivendovi alla mia Newsletter, seguendo la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter oppure il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### RISCALDAMENTO A PAVIMENTO: QUALE SCEGLIERE? > Il riscaldamento a pavimento rappresenta una soluzione moderna ed efficiente per garantire comfort termico negli ambienti abitativi. - Published: 2025-05-16 - Modified: 2025-05-24 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/riscaldamento-a-pavimento-quale-scegliere/ - Categorie: blog Data: 16-05-2025 Il riscaldamento a pavimento rappresenta una soluzione moderna ed efficiente per garantire comfort termico negli ambienti abitativi. Grazie alla distribuzione uniforme del calore e all'assenza di ingombri visibili, è sempre più scelto sia nelle nuove costruzioni che nelle ristrutturazioni. Tuttavia, esistono diverse tipologie di impianti a pavimento, ciascuna con caratteristiche specifiche. In questa guida, analizzeremo le cinque principali tipologie per aiutarti a individuare quella più adatta alle tue esigenze. Il riscaldamento a pavimento rappresenta una soluzione moderna ed efficiente per garantire comfort termico negli ambienti abitativi. Grazie alla distribuzione uniforme del calore e all'assenza di ingombri visibili, è sempre più scelto sia nelle nuove costruzioni che nelle ristrutturazioni. Tuttavia, esistono diverse tipologie di impianti a pavimento, ciascuna con caratteristiche specifiche. In questa guida, analizzeremo le cinque principali tipologie per aiutarti a individuare quella più adatta alle tue esigenze. 1. Impianto Tradizionale (a Umido) L'impianto tradizionale prevede la posa di tubazioni all'interno di un massetto cementizio. Caratteristiche principali: Spessore complessivo: circa 7-10 cm. Inerzia termica: elevata, con tempi di riscaldamento e raffreddamento più lunghi. Compatibilità: ideale per nuove costruzioni o ristrutturazioni complete. Vantaggi: Distribuzione uniforme del calore. Elevata efficienza energetica, soprattutto se abbinato a caldaie a condensazione o pompe di calore. Svantaggi: Tempi di installazione più lunghi a causa dell'asciugatura del massetto. Difficoltà di intervento in caso di guasti, poiché le tubazioni sono inglobate nel massetto. 2. Impianto a Basso Spessore Questa tipologia è progettata per ridurre l'ingombro verticale, rendendola adatta a ristrutturazioni dove l'altezza disponibile è limitata. Caratteristiche principali: Spessore complessivo: circa 2-3 cm. Inerzia termica: ridotta, con tempi di risposta più rapidi. Vantaggi: Installazione rapida. Minimo impatto sull'altezza del pavimento esistente. Svantaggi: Potrebbe richiedere una maggiore attenzione nella scelta dei materiali isolanti per garantire l'efficienza. 3. Impianto Fresato L'impianto fresato prevede la realizzazione di scanalature nel massetto esistente per l'inserimento delle tubazioni. Caratteristiche principali: Spessore aggiuntivo: minimo, poiché si utilizza il massetto esistente. Inerzia termica: bassa, con tempi di riscaldamento rapidi. Vantaggi: Ideale per ristrutturazioni senza demolizione del massetto. Riduzione dei tempi e dei costi di installazione. Svantaggi: Assenza di isolamento sotto le tubazioni, che può comportare dispersioni termiche verso il basso. 4. Impianto Elettrico Questo sistema utilizza resistenze elettriche, come cavi o tappetini riscaldanti, posizionate sotto il pavimento. Caratteristiche principali: Spessore complessivo: molto ridotto, spesso inferiore a 1 cm. Inerzia termica: molto bassa, con riscaldamento quasi immediato. Vantaggi: Facile installazione, anche in ambienti già arredati. Ideale per piccoli ambienti come bagni o cucine. Svantaggi: Consumi energetici più elevati rispetto ai sistemi ad acqua. Meno adatto per superfici di grandi dimensioni. 5. Impianto a Secco L'impianto a secco utilizza pannelli prefabbricati che ospitano le tubazioni, senza l'utilizzo di massetto. Caratteristiche principali: Spessore complessivo: variabile, generalmente tra 3 e 5 cm. Inerzia termica: bassa, con tempi di risposta rapidi. Vantaggi: Installazione veloce e pulita. Peso ridotto, ideale per solai con portata limitata. Svantaggi: Costo dei materiali generalmente più elevato. Richiede una progettazione accurata per garantire l'efficienza termica. Consigli Pratici per la Scelta Valuta l'altezza disponibile: in caso di ristrutturazioni, considera impianti a basso spessore, fresati o a secco. Considera l'uso degli ambienti: per piccoli spazi o utilizzi occasionali, l'impianto elettrico può essere sufficiente. Analizza il budget: gli impianti tradizionali possono avere costi iniziali più elevati, ma offrono risparmi energetici nel lungo periodo. Conclusione La scelta dell'impianto di riscaldamento a pavimento più adatto dipende da vari fattori, tra cui le caratteristiche dell'edificio, le esigenze personali e il budget disponibile. È fondamentale valutare attentamente le specifiche di ciascuna tipologia per garantire comfort, efficienza e sostenibilità nel tempo. Per una consulenza professionale personalizzata rimango a vostra disposizione, qui trovate i miei contatti. FAQ – Domande Frequenti 1. Posso installare un impianto a pavimento su un pavimento esistente? Sì, è possibile, soprattutto utilizzando sistemi a basso spessore, fresati o a secco, che riducono l'ingombro e i tempi di installazione. 2. Quali pavimenti sono compatibili con il riscaldamento a pavimento? Materiali con buona conducibilità termica, come ceramica, gres porcellanato e pietra naturale, sono ideali. Anche parquet e laminati possono essere utilizzati, purché siano specificamente progettati per questo tipo di impianto. 3. È possibile utilizzare l'impianto a pavimento anche per il raffrescamento? Sì, alcuni sistemi a pavimento possono essere utilizzati anche per il raffrescamento, facendo circolare acqua fredda nelle tubazioni. Tuttavia, è importante prevedere un sistema di deumidificazione per evitare la formazione di condensa. 4. Qual è la durata media di un impianto a pavimento? Con una corretta installazione e manutenzione, un impianto a pavimento può durare oltre 30 anni. 5. È necessario un sistema di termoregolazione per ogni ambiente? È consigliabile, in quanto consente di gestire in modo ottimale la temperatura di ogni stanza, migliorando il comfort e l'efficienza energetica. Potete seguire gratuitamente i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, visionando il mio BLOG, iscrivendovi alla mia Newsletter, seguendo la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter oppure il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### PORTALE ENEA 2025 E CONTO TERMICO 3.0: TUTTO FERMO, TUTTO TACE ... > Il Conto Termico è sempre stato uno degli strumenti più utili per chi investe nell’efficienza energetica. Mquando saranno operativi? - Published: 2025-05-10 - Modified: 2025-05-24 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/portale-enea-2025-e-conto-termico-3-0/ - Categorie: blog Data: 10-05-2025 Non è uno sfogo. È solo la fotografia di quello che, oggi, viviamo tutti i giorni sul campo. Non è uno sfogo. È solo la fotografia di quello che, oggi, viviamo tutti i giorni sul campo. Quando tutto è pronto, ma il sistema resta spento ... Il Conto Termico è sempre stato uno degli strumenti più utili per chi investe nell’efficienza energetica: semplice, diretto, veloce (almeno sulla carta). Oggi, però, c’è un problema che nessuno sembra voler affrontare pubblicamente: non possiamo nemmeno iniziare. • Il Portale ENEA 2025 non è stato ancora aperto. • Il Conto Termico 3. 0 è stato annunciato, ma non è ancora operativo. • Non esistono date ufficiali né regole definitive. Questo significa una sola cosa: nessuno può presentare pratiche per i nuovi interventi. Perché questa situazione è un problema? In questo momento, tecnici, imprese e cittadini sono fermi a un passo dal traguardo, senza sapere quando potranno partire davvero. • Non possiamo caricare le pratiche ENEA per interventi che i clienti hanno già deciso e che aspettano solo di essere formalizzati. • Non sappiamo quali interventi saranno ammessi con le nuove regole del Conto Termico 3. 0. • Non c’è alcuna certezza sui fondi disponibili, sulle modalità operative o sulle tempistiche. In pratica, il sistema è bloccato ancora prima di partire. Cosa ci avevano promesso e cosa manca oggi ... Sulla carta, il Conto Termico 3. 0 doveva snellire le procedure e ampliare le possibilità di accesso. Dovevano essere disponibili: • Nuove regole operative. • Nuovo portale ENEA aggiornato per caricare le pratiche. • Comunicazioni ufficiali chiare e trasparenti. Oggi, invece, tutto è in attesa, e nessuno dice quando questa attesa finirà. Le vere conseguenze per chi lavora Il risultato è un danno concreto per chi, come noi, lavora con imprese, amministratori e privati che: • Non possono pianificare interventi, • Non possono garantire tempi certi ai clienti, • Non possono sbloccare investimenti che il Paese ha disperatamente bisogno di avviare. Cosa possiamo fare noi professionisti nel frattempo? 1. Essere trasparenti con i clienti Spiegare che il sistema è ancora chiuso, ma che verranno avvisati non appena si sbloccherà. 2. Monitorare solo le fonti ufficiali Diffidare assolutamente delle voci di corridoio o anticipazioni senza valore. 3. Condividere esperienze con altri professionisti Fare rete è oggi più utile che mai per rimanere aggiornati e uniti. La mia riflessione da professionista “Non possiamo lavorare senza regole certe. Non possiamo pianificare senza portali attivi. Non possiamo difendere i nostri clienti senza informazioni chiare. Ma non per questo possiamo fermarci. Continueremo a informarci, a informare e a far sentire la nostra voce. ” Se anche tu stai vivendo questa situazione, scrivimi nei commenti o sui miei canali social. Facciamo rete, facciamo squadra. Uniche fonti e riferimenti ufficiali: • Portale GSE – Conto Termico • ENEA – Efficienza Energetica Potete seguire gratuitamente i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, visionando il mio BLOG, iscrivendovi alla mia Newsletter, seguendo la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter oppure il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### ESTATE BOLLENTE? ECCO 10 TRUCCHI PER CONTENERE LA BOLLETTA > Con il caldo estivo, la bolletta rischia di salire. Scopri 10 semplici mosse per risparmiare e vivere meglio ... - Published: 2025-05-02 - Modified: 2025-05-24 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/estate-bollente-10-trucchi-per-risparmiare/ - Categorie: blog Data: 02-05-2025 L’estate è alle porte e, come ogni anno, il pensiero corre subito a due cose: il sollievo dell’aria condizionata… e la stangata della bolletta! Ma c’è una buona notizia: non serve ristrutturare casa per risparmiare sulla climatizzazione. Bastano piccoli gesti quotidiani, intelligenti e consapevoli. L’estate è alle porte e, come ogni anno, il pensiero corre subito a due cose: il sollievo dell’aria condizionata... e la stangata della bolletta! Ma c’è una buona notizia: non serve ristrutturare casa per risparmiare sulla climatizzazione. Bastano piccoli gesti quotidiani, intelligenti e consapevoli. Ti porto con me in un viaggio tra 10 strategie semplici ma efficaci, testate sul campo, per alleggerire i consumi estivi anche del 20-30%, senza rinunciare al comfort. Pronto a sfatare qualche mito e rinfrescare anche il portafoglio? 1. Chiudi le finestre... di giorno! Mito da sfatare: “Lascio tutto aperto per far girare aria”. La verità: Aprire le finestre nelle ore calde fa entrare aria rovente, non fresco. Cosa fare: Tieni chiuse le finestre (e le tapparelle! ) dalle 10:00 alle 19:00, specialmente quelle esposte a sud e ovest. Risparmio stimato: -5% consumi A/C solo evitando il surriscaldamento degli ambienti. 2. Arieggia casa solo all’alba o di notte Quando farlo: Prima delle 8:30 o dopo le 21:00. Meglio se: Crea una corrente d’aria incrociata tra stanze opposte per 10-15 minuti. Risparmio stimato: -2% consumi, ma +10% benessere percepito. 3. Usa tende chiare e schermature esterne Sembra banale, ma... : le tende interne chiare (e spesse! ) riflettono il 60-70% della radiazione solare. Ancora meglio se abbinate a tende da sole o frangisole esterni. No alle tende scure: attirano calore! Risparmio stimato: -7% consumi, semplicemente filtrando la luce. 4. Climatizzatore acceso? Sì, ma con testa! Mai sotto i 26°C. Ogni grado in meno aumenta i consumi del 6-8%. Ideale: 27-28°C, magari abbinato a un ventilatore a soffitto. Risparmio stimato: -12% rispetto a chi imposta 23-24°C. 5. Spegni il condizionatore 30 minuti prima di uscire Mito: “Lo lascio acceso, così al rientro trovo fresco”. La verità: I muri trattengono il fresco per almeno mezz’ora. Risparmio stimato: -3-5% per ogni ora evitata. 6. Non usare il forno nelle ore calde Alternative estive: insalate, piatti freddi, cotture al microonde o in mattinata. Risparmio indiretto: meno calore in casa = meno lavoro per il climatizzatore. Stima risparmio: -1-2% giornaliero. 7. Usa ventilatori in combinazione con l’A/C Percezione è tutto: il ventilatore non raffredda, ma il flusso d’aria aiuta a sopportare temperature più alte. Combo vincente: 28°C + ventilatore = sensazione di 25°C. Risparmio stimato: -10% sulla bolletta, mantenendo il comfort. 8. Chiudi le stanze che non usi Concentrati sul necessario. Non ha senso raffrescare ambienti vuoti. Risparmio stimato: fino al 15% se limiti la climatizzazione a metà casa. 9. Pulisci i filtri del climatizzatore Ogni mese, anche da solo. I filtri sporchi fanno aumentare i consumi fino al 10%. Risparmio stimato: -5-10%, e anche aria più salubre! 10. Spegni gli elettrodomestici in standby TV, console, modem... Scaldano e consumano anche da spenti. Soluzione pratica: ciabatta multipresa con interruttore. Risparmio stimato: -3-6% mensile. Conclusione: il fresco si conquista con intelligenza Con poche accortezze puoi davvero abbassare i consumi senza sacrificare il comfort. E se questi consigli ti sono stati utili, condividili con amici e familiari: ognuno può fare la differenza, soprattutto quando l’energia costa cara! Potete seguire gratuitamente i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, visionando il mio BLOG, iscrivendovi alla mia Newsletter, seguendo la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter oppure il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### SUPERBONUS 110%: SENTENZA STORICA CONTRO L’AGENZIA DELLE ENTRATE! > Una sentenza storica contro l'Agenzia delle Entrate: nuova speranza per chi è stato danneggiato. - Published: 2025-04-26 - Modified: 2025-05-24 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/superbonus-110-sentenza-storica/ - Categorie: blog Data: 26-04-2025 Un altro punto fermo, un altro tassello di verità. Questa volta a favore di chi lavora onestamente e si è visto bloccare tutto per motivi “assurdi”. Un altro punto fermo, un altro tassello di verità. Questa volta a favore di chi lavora onestamente e si è visto bloccare tutto per motivi “assurdi”. Il 27 gennaio 2025, la Corte di Giustizia Tributaria di primo grado di Rieti ha emesso una sentenza destinata a fare scuola: i materiali acquistati e consegnati in cantiere – i cosiddetti “piè d’opera” – possono essere legittimamente inclusi nei SAL (Stati di Avanzamento Lavori) ai fini del Superbonus 110%. Una decisione limpida, che smonta un’interpretazione restrittiva che, negli ultimi anni, ha creato danni enormi a imprese, tecnici e famiglie, bloccando cantieri e generando contenziosi su base... arbitraria. Tutto nasce da una pratica Superbonus respinta dalla Direzione Provinciale dell’Agenzia delle Entrate di Rieti, con la motivazione che non era stato raggiunto il 30% dei lavori entro i termini di legge. Peccato che fosse falso: il 30% era stato raggiunto eccome, ma l’Agenzia non voleva contare i materiali già consegnati in cantiere, ignorando documenti, fatture e persino le sue stesse circolari. L’impresa ha fatto ricorso. E ha vinto! Con la sentenza n. 18/2024, la Corte ha stabilito che: • I materiali a piè d’opera rientrano pienamente nel computo dei SAL, • La normativa e le prassi contabili di settore lo prevedono da sempre, • L’Agenzia delle Entrate ha agito in modo infondato, danneggiando il contribuente, • Il credito d’imposta è un diritto quando sussistono i presupposti previsti dalla legge. Non si parla esplicitamente di abuso di potere o dolo, ma la sentenza è comunque un segnale fortissimo: non si possono respingere pratiche con interpretazioni personali, ignorando i fatti e i diritti. Voi come la pensate? Quante pratiche sono state rigettate per lo stesso motivo? Quanti cantieri sono rimasti fermi mesi, o anni, per interpretazioni creative? Quanti contribuenti hanno perso fiducia – o peggio – per colpa di una gestione incerta e rigida? Questa sentenza regala speranza e chiarezza a chi è stato penalizzato pur avendo agito correttamente. E rappresenta una base solida per impugnare altri rigetti simili. Chi ha fatto tutto secondo le regole ha diritto al riconoscimento del proprio credito! Questa non è solo una vittoria legale: è una rivendicazione per chi è stato ostacolato senza motivo. Per i tecnici schiacciati da una burocrazia sempre più distante dalla realtà. Per le imprese che hanno anticipato soldi, gestito forniture e rischiato tutto. Per i cittadini che si sono fidati dello Stato. La legge è dalla parte di chi ha rispettato le regole. E questa volta, anche la giustizia. Potete seguire gratuitamente i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, visionando il mio BLOG, iscrivendovi alla mia Newsletter, seguendo la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter oppure il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### CASA FRESCA SENZA CONDIZIONATORI SEMPRE ACCESI? SI PUÒ, SE LA PROGETTI BENE! > Scopri il segreto per una casa fresca senza aria condizionata sempre accesa. Un progetto ben studiato fa la differenza. - Published: 2025-04-08 - Modified: 2025-05-24 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/casa-fresca-senza-condizionatori/ - Categorie: blog Data: 08-04-2025 Negli ultimi anni è emerso con forza un dato di fatto: l’efficienza energetica degli edifici non è più solo una questione invernale. Le estati sempre più torride e lunghe mettono a dura prova le nostre case e spingono verso un uso massiccio dei condizionatori. Ecco perché oggi il raffrescamento estivo è diventato un elemento chiave nella progettazione energetica degli edifici ... Il cambiamento climatico e le ondate di calore ... Negli ultimi anni è emerso con forza un dato di fatto: l’efficienza energetica degli edifici non è più solo una questione invernale. Le estati sempre più torride e lunghe mettono a dura prova le nostre case e spingono verso un uso massiccio dei condizionatori. Ecco perché oggi il raffrescamento estivo è diventato un elemento chiave nella progettazione energetica degli edifici ... Il cambiamento climatico e le ondate di calore ... Estati più calde e prolungate aumentano il rischio di ambienti interni surriscaldati. Secondo dati ENEA, i consumi per il raffrescamento estivo delle abitazioni in Italia sono cresciuti del 20% tra il 2015 e il 2023. Questo significa che sempre più famiglie ricorrono all’aria condizionata per trovare sollievo nelle giornate afose. Oggi il fresco estivo incide tra il 15% e il 25% della bolletta elettrica annua di una famiglia media, una quota tutt’altro che trascurabile. Comfort e salute degli ambienti interni Vivere in ambienti surriscaldati non è solo scomodo, ma può influire sul benessere e la salute, soprattutto di bambini e anziani. Un’abitazione progettata per restare fresca d’estate garantisce un comfort abitativo elevato, evitando quella sensazione di afa indoor che tutti vogliamo scongiurare. In altri termini, un edificio efficiente d’estate è un edificio in cui si vive meglio. Costi energetici ed economici Climatizzare ambienti molto caldi richiede molta energia elettrica. Se un edificio non è pensato anche per le stagioni calde, il rischio è di annullare in estate i risparmi ottenuti in inverno. Bollette salate nei mesi estivi possono vanificare i benefici di un buon isolamento invernale. Al contrario, edifici progettati con attenzione al raffrescamento necessitano di meno aria condizionata e permettono di risparmiare sensibilmente sui costi di esercizio stagione dopo stagione. In sintesi, considerare il comportamento di un edificio durante l’estate non è più un optional: è diventata una necessità dettata sia dal clima che viviamo, sia dal desiderio di comfort e risparmio. Ma c’è di più: anche le normative e le nuove tecnologie spingono in questa direzione. L’evoluzione normativa: dalle UNI/TS 11300 agli edifici NZEB La sensibilità verso l’efficienza estiva non nasce solo dall’esperienza quotidiana, ma è sostenuta da una chiara evoluzione normativa. Fino a qualche anno fa le leggi e le norme tecniche si concentravano quasi esclusivamente sul risparmio invernale (riscaldamento), mentre oggi danno pari importanza alla climatizzazione estiva. Vediamo alcuni passaggi chiave di questa evoluzione: 1 - Introduzione del calcolo estivo nelle norme UNI/TS 11300: Le specifiche tecniche UNI/TS 11300 (riferimento per il calcolo della prestazione energetica degli edifici in Italia) hanno via via integrato anche il fabbisogno di raffrescamento estivo. Ciò significa che già in fase di progetto e nelle certificazioni energetiche si deve valutare quanta energia servirà per raffreddare gli ambienti. Ad esempio, viene calcolato un indice di prestazione energetica per la climatizzazione estiva, analogamente a quanto si fa per il riscaldamento. Questo è stato un primo importante passo: riconoscere ufficialmente che il “freddo” estivo conta quanto il “caldo” invernale. 2 - Requisiti di legge per evitare il surriscaldamento: Già dal 2009 la normativa italiana ha introdotto parametri specifici per controllare il comportamento estivo degli edifici. Il D. P. R. 59/2009 prevedeva, per le nuove costruzioni, verifiche sull’inerzia termica delle pareti: in pratica richiedeva che muri e solai avessero una certa massa o capacità di attenuare e ritardare il flusso di calore (la cosiddetta trasmittanza termica periodica). Questo obbligo tecnico ha spinto i progettisti a scegliere stratigrafie di parete capaci di limitare il picco di caldo che entra in casa nelle ore più calde. Parallelamente, si sono diffusi accorgimenti progettuali come lo schermare le finestre dal sole diretto e prevedere una ventilazione naturale notturna: soluzioni ora considerate parte integrante di una buona progettazione energetica estiva. Edifici a energia quasi zero (NZEB) e pompe di calore Un salto significativo è avvenuto con l’introduzione degli NZEB (Nearly Zero Energy Buildings), edifici ad energia quasi zero, divenuti obbligatori per i nuovi edifici in Europa (e in Italia) a partire dal 2021. Un edificio NZEB deve avere una prestazione energetica altissima tutto l’anno, quindi consumi molto bassi sia in inverno che in estate, coperti in gran parte da fonti rinnovabili. In questo contesto, tecnologie come le pompe di calore hanno assunto un ruolo centrale: sono sistemi in grado di fornire riscaldamento invernale e raffrescamento estivo con alta efficienza, soprattutto se alimentati da energia rinnovabile. Le normative nazionali spingono proprio in questa direzione: oggi per i nuovi edifici è obbligatorio coprire con fonti rinnovabili almeno il 50% dell’energia necessaria per riscaldamento, raffrescamento e acqua calda sanitaria. Questo requisito di legge, oltre agli incentivi disponibili, favorisce la diffusione di impianti in pompa di calore abbinati ai pannelli fotovoltaici. Si tratta di soluzioni che, grazie all’uso dell’energia elettrica da fonte solare, riducono drasticamente (se non azzerano) i consumi di gas e l’uso di combustibili fossili. In altre parole, il quadro normativo odierno spinge verso edifici ben isolati, dotati di impianti efficienti e rinnovabili, capaci di assicurare comfort estivo e invernale con consumi minimi. Questa evoluzione normativa ed ambientale lancia un messaggio chiaro: non possiamo più progettare pensando solo all’inverno. Dalla scelta dei materiali ai sistemi impiantistici, tutto va valutato anche in funzione dei mesi caldi. Vediamo allora come materiali e tecnologie possono fare la differenza in estate. Materiali e isolamento: il segreto del comfort estivo Quando si parla di comfort estivo, molta dell’attenzione si concentra giustamente sugli impianti di climatizzazione. Ma c’è un aspetto spesso meno visibile ma fondamentale: l’involucro edilizio, ovvero pareti, tetto, solai e infissi. La scelta di materiali e soluzioni costruttive influenza enormemente la capacità di una casa di restare fresca. Due concetti chiave entrano in gioco: isolamento termico e massa termica (inerzia). Il fenomeno di sfasamento termico Una parete con buona massa e isolamento fa sì che l’onda di calore esterna (picco di 35°C) venga attenuata e ritardata. Il calore raggiunge l’interno ore dopo, con un picco molto più basso (26°C), garantendo ambienti più freschi nelle ore critiche. Isolare anche dal caldo – Un buon isolamento termico non serve solo a trattenere il calore in casa d’inverno, ma anche a tenere fuori il caldo d’estate. Materiali isolanti posati su pareti e coperture funzionano come un “cappotto estivo”, impedendo all’aria torrida esterna di riscaldare velocemente l’interno. Tuttavia, non tutti i materiali isolanti hanno lo stesso comportamento nei mesi caldi. Oltre alla trasmittanza (la capacità di bloccare il flusso di calore in generale), conta l’inerzia termica: la capacità del materiale di assorbire e rilasciare lentamente il calore. Un materiale leggero con bassa inerzia si scalda velocemente e altrettanto velocemente trasferisce calore all’interno. Al contrario, un materiale ad alta densità e calore specifico (esempio: fibra di legno, lana di roccia, laterizio) si riscalda più lentamente e può accumulare parte del calore, rilasciandolo gradualmente quando la temperatura esterna scende (tipicamente di sera/notte). Questo effetto di “ritardo” (detto sfasamento) fa sì che il picco di caldo esterno non coincida con il picco di caldo interno: è un po’ come posticipare l’ingresso del calore, guadagnando ore di comfort senza climatizzazione attiva. Materiali pesanti e materiali naturali ... Una parete massiccia (ad esempio in mattoni pieni o calcestruzzo) richiede molto tempo prima di scaldarsi del tutto, soprattutto se ha all’esterno uno strato isolante. Le soluzioni a “cappotto” che uniscono materiali pesanti + isolamento termico sono infatti ideali: la massa del muro attenua le oscillazioni di temperatura, mentre lo strato coibente riduce l’ingresso del calore. Anche molti isolanti naturali si comportano egregiamente d’estate: pensiamo ai pannelli in fibra di legno, alla fibra di cellulosa insufflata nelle intercapedini, al sughero o anche alla tradizionale lana di roccia (di origine minerale, ma con caratteristiche simili). Questi materiali, oltre ad avere una buona capacità isolante, sono caratterizzati da alta densità e ottima inerzia termica. Ciò significa che riescono a limitare il surriscaldamento interno molto meglio di isolanti più leggeri come il polistirene (EPS). Ad esempio, a parità di spessore, una copertura isolata con fibra di legno manterrà la mansarda decisamente più fresca nelle ore pomeridiane rispetto a una isolata con solo polistirolo, proprio grazie all’effetto ritardante della sua massa. Prestazioni estive misurabili – Quanta differenza possono fare questi materiali? Le simulazioni e i casi pratici mostrano risultati sorprendenti. Un involucro ben progettato (quindi con isolamento adeguato, materiali ad alta inerzia, colori chiari all’esterno, ecc. ) può ridurre il fabbisogno di raffrescamento di un edificio anche del 30-40%. In alcuni climi e situazioni, significa anche 5-6°C in meno all’interno di un sottotetto nelle ore più calde, rispetto a un edificio non isolato. Questo si traduce in meno ore di condizionatore acceso o addirittura nella possibilità di farne a meno nelle mezze stagioni. Non solo: migliorando l’involucro diminuiscono le ore annuali in cui si superano i 25°C interni, aumentando il comfort. Studi hanno rilevato che con un isolamento eccellente il numero di ore oltre i 25°C può calare fino al 75%, un enorme beneficio per chi abita la casa. Naturalmente oltre a isolamento e massa, contano anche altri fattori dell’involucro: ad esempio la protezione dalla radiazione solare (shading). Tende da sole, persiane, frangisole o alberi decidui opportunamente posizionati possono bloccare una grande quantità di calore prima che entri in casa. Allo stesso modo una ventilazione naturale notturna (aprire le finestre la sera per far entrare aria fresca, oppure dotarsi di sistemi di ventilazione meccanica controllata con funzione free-cooling) aiuta a smaltire il calore accumulato durante il giorno. Una progettazione attenta combina tutte queste soluzioni passive per creare un edificio che, già di suo, oppone resistenza al caldo estivo. A quel punto, gli impianti di climatizzazione avranno un lavoro molto più facile ed efficiente. Ed è proprio il rapporto tra involucro ed impianti che affrontiamo nel prossimo punto. Involucro ed impianti: una sinergia vincente Un edificio davvero efficiente è come un’orchestra ben concertata: ogni elemento svolge la sua parte in armonia con gli altri. Nel caso del comfort estivo, i “sezioni” principali dell’orchestra sono l’involucro edilizio (pareti, tetto, infissi... di cui abbiamo parlato) e gli impianti tecnologici (climatizzazione, ventilazione, fonti rinnovabili). È fondamentale che questi elementi lavorino in sinergia. Cosa significa in pratica? Immaginiamo due situazioni opposte. Nella prima, un edificio poco isolato e senza schermature viene raffrescato da un condizionatore qualsiasi. Nelle ore più calde il sole infiamma le pareti e il tetto, che si scaldano rapidamente e trasferiscono calore all’interno. Il climatizzatore, per quanto potente, dovrà restare acceso a lungo, consumando molta energia, per cercare di abbassare la temperatura interna. Risultato: ambienti comunque non troppo confortevoli, macchina sempre al massimo e bolletta che lievita. Nella seconda situazione, abbiamo un edificio ben coibentato e ben progettato, a cui abbiniamo un impianto efficiente. Le pareti e il tetto isolati fanno entrare pochissimo calore; magari le finestre hanno vetri basso-emissivi e schermature che evitano l’effetto serra. La casa rimane fresca più a lungo naturalmente. A quel punto basta un impianto di climatizzazione più piccolo e meno energivoro per mantenere il comfort desiderato. Magari bastano pochi gradi di raffrescamento attivo, e per poche ore al giorno. Risultato: ambienti freschi e piacevoli, con l’impianto che lavora al minimo e consumi ridotti. Questa semplice comparazione ci porta a due conclusioni: 1) un involucro efficiente riduce il fabbisogno di raffrescamento (si può installare un climatizzatore di minor potenza e usarlo meno); 2) quando serve attivare gli impianti, è cruciale che siano di ultima generazione ed integrati con fonti rinnovabili. Vediamo perché. Oggi la soluzione più versatile ed efficiente per climatizzare casa è spesso la pompa di calore reversibile. Si tratta di un unico sistema che d’inverno funziona come riscaldamento (estraendo calore dall’aria esterna, dall’acqua o dal terreno) e d’estate funziona al contrario, come condizionatore, estraendo calore dalla casa e scaricandolo fuori. Una pompa di calore moderna ha coefficienti di rendimento molto elevati (COP in riscaldamento, EER in raffrescamento), il che significa che per ogni kWh di elettricità consumata può fornire diversi kWh di caldo o di freddo. Attenzione però: perché dia il meglio, una pompa di calore va scelta e dimensionata con cura. In fase di progettazione occorre valutare il carico termico estivo dell’edificio (quanta potenza frigorifera serve nelle giornate più calde) e il carico invernale, e scegliere un modello adeguato. Un impianto ben progettato tiene conto delle condizioni ambientali, del tipo di edificio e del suo isolamento, in modo da evitare macchine sovradimensionate o sottodimensionate. La taglia giusta permette di mantenere sempre l’impianto in regime ottimale, evitando sprechi. Ora, la vera forza di una pompa di calore elettrica si vede quando la combiniamo con un impianto fotovoltaico. In piena estate, l’irraggiamento solare è al massimo proprio quando abbiamo più bisogno di raffrescamento. I pannelli fotovoltaici sul tetto possono generare gran parte (se non tutta) dell’energia elettrica richiesta dalla pompa di calore nelle ore diurne. Significa che mentre il sole picchia sul tetto, lo stesso sole sta fornendo l’energia per alimentare il raffrescamento interno – un paradosso positivo! In pratica, ci rinfreschiamo col sole, senza prelevare (o prelevando pochissimo) energia dalla rete. Questa sinergia offre due vantaggi enormi: riduzione dei costi in bolletta e sostenibilità ambientale. È possibile arrivare a coprire una buona fetta del fabbisogno di climatizzazione con energia rinnovabile autoprodotta, soprattutto se l’impianto è dotato anche di un sistema di accumulo che consente di utilizzare di sera l’energia solare raccolta di giorno. Alcuni studi stimano che l’abbinamento pompa di calore + fotovoltaico possa ridurre fino all’80% i consumi di energia acquistata dalla rete di un’abitazione tipo. Anche se il dato può variare, il trend è chiaro: la combo involucro efficiente + pompa di calore + fotovoltaico è la chiave per edifici freschi d’estate a consumo quasi zero. Va sottolineata un’altra sinergia importante: quella con i sistemi di ventilazione e deumidificazione. Un edificio molto isolato è spesso anche molto ermetico; per mantenere un buon comfort serve ricambiare l’aria viziata e controllare l’umidità interna. Impianti di ventilazione meccanica controllata con recupero di calore, dotati magari di bypass estivo (per immettere aria notturna fresca) o di funzioni di deumidificazione, si integrano perfettamente nel quadro della climatizzazione efficiente. Così, il benessere è completo: aria fresca, pulita e asciutta, senza sprechi energetici. Abbiamo visto dunque che progettare un edificio pensando all’estate significa far collaborare l’involucro edilizio e gli impianti tecnologici. Quando ciò avviene, il risultato è superiore alla somma dei singoli contributi: la casa rimane fresca con pochissima energia. Ma come quantificare l’impatto di queste scelte progettuali? Proviamo a raccontarlo con qualche esempio concreto. Il peso delle scelte progettuali: esempi pratici A volte per capire l’importanza di certi accorgimenti è utile vedere esempi concreti. Di seguito propongo due scenari semplificati che aiutano a illustrare quanto possano incidere le decisioni prese in fase di progetto sul comportamento estivo di un edificio. Esempio 1 – Mansarda isolata vs non isolata: Immaginiamo due appartamenti mansardati identici, in una zona dal clima estivo caldo. Il primo ha il tetto ben isolato (poniamo 15 cm di fibra di legno, materiale ad alta densità) e magari un controsoffitto ventilato; il secondo invece ha il tetto senza isolamento o con un isolante minimo. In una giornata di sole a 32°C, nella mansarda non isolata la temperatura interna potrebbe salire facilmente oltre i 34-35°C nel tardo pomeriggio, rendendo gli ambienti invivibili senza aria condizionata continua. Nella mansarda isolata, grazie allo sfasamento termico, all’ora di cena la temperatura interna potrebbe essere invece intorno ai 26-27°C, perché gran parte del calore è rimasto “bloccato” nel pacchetto di copertura. Di sera, aprendo le finestre o attivando una ventilazione, l’accumulo di calore si disperde. Il risultato? Nel locale non isolato il condizionatore dovrà lavorare molte più ore e a piena potenza, mentre in quello ben isolato forse basterà accenderlo per un’oretta oppure non servirà affatto nelle giornate meno estreme. Questo esempio evidenzia il concetto già discusso: un buon isolamento estivo può ridurre fino a metà il fabbisogno di climatizzazione e abbattere i picchi di temperatura interna. Esempio 2 – Soluzione tradizionale vs progettazione integrata: Consideriamo ora due abitazioni unifamiliari. La prima, costruita senza particolari accorgimenti, ha muri poco isolati e nessuna schermatura solare; per rinfrescarla sono stati installati 3 condizionatori portatili/monoblocco nelle stanze principali e una vecchia caldaia per il riscaldamento. La seconda casa, invece, è frutto di una progettazione energetica accurata: ha involucro ad alte prestazioni (cappotto termico, tetto coibentato, vetri doppi basso-emissivi con persiane), ed è dotata di pompa di calore aria-acqua reversibile dimensionata sul fabbisogno effettivo, collegata a pannelli radianti a pavimento e integrata da un impianto fotovoltaico da 5 kW sul tetto. Durante l’estate, la prima casa fatica a stare fresca: i condizionatori portatili consumano molta corrente e riescono appena a mantenere 28°C interni nelle ore più calde, con bollette elettriche molto elevate e stanze non uniformemente rinfrescate. La seconda casa, invece, grazie all’involucro, si mantiene fresca più a lungo naturalmente; la pompa di calore entra in funzione nelle ore più calde pompando fresco nei pavimenti radianti, consumando pochissima elettricità presa in gran parte dal fotovoltaico. In pratica di giorno la casa si rinfresca con il sole, e di notte l’inerzia della struttura e l’isolamento mantengono il comfort. A fine estate, confrontando i consumi, la differenza è notevole: la casa “tradizionale” ha speso magari diverse centinaia di euro in elettricità per l’AC, mentre la casa integrata ha costi minimi (grazie all’autoproduzione) e ha goduto di un comfort superiore (niente getti d’aria fredda localizzati, ma fresco uniforme e silenzioso). Questo esempio evidenzia come affidarsi a soluzioni moderne e integrate sin dall’inizio paga nel lungo termine, sia economicamente che in qualità della vita. Naturalmente ogni caso ha le sue particolarità, ma questi esempi aiutano a capire l’ordine di grandezza degli effetti: le scelte progettuali possono fare la differenza tra un ambiente torrido ed uno piacevolmente fresco a parità di condizioni esterne. È un “bypass cognitivo” importante: spesso si pensa che per avere fresco basti aggiungere condizionatori. In realtà, come abbiamo visto, il segreto sta a monte, nella progettazione dell’involucro e nella scelta di impianti appropriati. Investire in una buona progettazione energetica estiva significa ridurre il bisogno di soluzioni d’emergenza (condizionatori a palla) e godere di un comfort naturale. Ogni edificio è unico: l’importanza della diagnosi energetica A questo punto sorge spontanea una domanda: quali interventi specifici servono per migliorare il comfort estivo della mia casa? La tentazione di trovare online la “ricetta magica” è forte (ad esempio: basta installare X cm di isolamento o una pompa di calore Y e risolvi), ma la realtà è che ogni edificio è un caso a sé. Le variabili in gioco sono tante: la zona climatica, l’orientamento dell’edificio, i materiali con cui è costruito, l’età e lo stato di conservazione, il comportamento degli occupanti, persino eventuali vincoli architettonici. Quello che funziona per una casa, potrebbe non essere ottimale per un’altra. Ecco perché la parola d’ordine per un professionista serio è diagnosi energetica preliminare. Prima di proporre soluzioni, occorre studiare nel dettaglio l’edificio e capire dove intervenire prioritariamente. Una consulenza energetica preliminare serve proprio a questo: è un check-up dell’edificio, una fotografia della situazione attuale (punti deboli dell’involucro, dispersioni, cause di surriscaldamento, efficienza degli impianti esistenti) e uno studio delle possibili migliorie. Solo con questo approccio su misura si possono evitare errori grossolani, come interventi inutili o sovradimensionati. Quante volte sentiamo di persone che hanno speso molto per installare impianti potentissimi o isolamenti costosi, per poi scoprire che avrebbero potuto ottenere gli stessi risultati con meno, o che un intervento mirato diverso avrebbe dato maggior beneficio! L’analisi preliminare evita sprechi di tempo e denaro, indicando la strada più efficace. Un caso emblematico, visuto personalmente poche settimane fa, riguarda una perizia tecnica per una ristrutturazione in cui era stato inserito un impianto ibrido (caldaia + pompa di calore) sovradimensionato senza una reale necessità. I clienti, inseguiti dal miraggio della casa in classe A4, si sono trovati con un sistema costoso da gestire e oltre le loro esigenze. Solo a consuntivo hanno capito che, con una consulenza trasparente iniziale, si potevano risparmiare decine di migliaia di euro evitando scelte eccessive. Questo esempio (purtroppo reale) insegna che affidarsi a un professionista indipendente e preparato sin dalle prime fasi è fondamentale. Significa avere qualcuno che mette al centro il vostro interesse – il comfort e il risparmio nel lungo termine – e non la vendita di un prodotto o di una soluzione preconfezionata. Inoltre, un esperto come Luca segue il cliente in tutte le fasi: dall’analisi iniziale alla progettazione esecutiva, fino alla direzione lavori e al collaudo degli impianti. Ogni dettaglio viene curato con attenzione, dalla scelta di materiali idonei e certificati fino alla posa in opera a regola d’arte, perché solo così si garantiscono le prestazioni previste sulla carta. Questa professionalità a 360 gradi fa la differenza tra un progetto che sulla carta promette e un edificio che nella realtà mantiene quelle promesse. Ogni edificio ben studiato diventa un caso di successo, con proprietari soddisfatti per il comfort raggiunto e per i risparmi ottenuti anno dopo anno. In conclusione, non esistono due edifici uguali e non esiste una soluzione standard valida per tutti. Ecco perché il messaggio da portare a casa è: prima di qualsiasi intervento importante, fate valutare la vostra situazione da un professionista di fiducia. Una diagnosi energetica preliminare vi darà gli strumenti per decidere consapevolmente come procedere, con la certezza che ogni euro investito lavorerà davvero per migliorare la vostra casa. Conclusione Pensare alla progettazione energetica estiva significa guardare la propria casa con occhi nuovi, immaginarla non solo protetta dal freddo di gennaio ma anche piacevolmente fresca ad agosto. È un approccio olistico, che unisce conoscenze su materiali, impianti, clima e comportamenti d’uso. Abbiamo visto come il contesto attuale – fatto di estati più calde, di normative più stringenti e di tecnologie innovative – renda questa visione non solo utile, ma necessaria. Il vantaggio è duplice: da un lato miglioriamo il comfort e la qualità della vita negli ambienti in cui trascorriamo il nostro tempo; dall’altro riduciamo i consumi energetici e l’impatto ambientale, contribuendo a un futuro più sostenibile (e risparmiando sui costi). Forse vi state chiedendo: da dove iniziare per rendere la mia casa efficiente anche d’estate? La curiosità è il primo passo. Il secondo passo, concreto, può essere quello di affidarvi a chi di queste tematiche ha fatto la propria professione e passione. Luca Marcenaro è a vostra disposizione per valutare il caso specifico del vostro edificio e consigliarvi gli interventi più adatti. Ogni progetto inizia da un’analisi: scoprite di più sulla consulenza energetica preliminare e perché è così importante, oppure contattateci direttamente per fissare un sopralluogo. Non aspettate la prossima estate per accorgervi che “qualcosa andava fatto”. Giocare d’anticipo conviene: una progettazione attenta oggi si tradurrà in una casa più confortevole e meno energivora domani. Investire in efficienza estiva significa vivere meglio la casa e proteggerla per il futuro, con l’affiancamento di un professionista che vi guiderà in ogni scelta. La vostra casa – unica e speciale – merita un vestito su misura anche per l’estate! Potete seguire gratuitamente i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, visionando il mio BLOG, iscrivendovi alla mia Newsletter, seguendo la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter oppure il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### QUALE IMPIANTO SCEGLIERE PER LA PROPRIA CASA? > Non tutti gli impianti sono uguali: scopri i fattori chiave per scegliere quello giusto per la tua casa. - Published: 2025-03-29 - Modified: 2025-05-24 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/quale-impianto-scegliere-per-la-propria-casa/ - Categorie: blog Data: 29-03-2025 Quando si deve scegliere l’impianto di riscaldamento, raffrescamento e acqua calda sanitaria per la propria casa, le possibilità oggi sono decisamente molte. Ma spesso ci si ritrova davanti a una domanda molto semplice, eppure complicata: qual è l’impianto giusto per me? Quando si deve scegliere l’impianto di riscaldamento, raffrescamento e acqua calda sanitaria per la propria casa, le possibilità oggi sono decisamente molte. Ma spesso ci si ritrova davanti a una domanda molto semplice, eppure complicata: qual è l’impianto giusto per me? In questo articolo ti accompagno tra le tipologie di impianti più diffuse per la casa, partendo da quelle più semplici e tradizionali fino a quelle più evolute ed efficienti. L’obiettivo è aiutarti a orientarti con maggiore consapevolezza, senza tecnicismi, ma con tutte le informazioni essenziali che servono per iniziare a fare una scelta corretta. 1. Caldaia a gas con termosifoni: la soluzione classica È il sistema più diffuso nelle case costruite fino agli anni 2000. La caldaia scalda l’acqua, che viene inviata ai termosifoni per il riscaldamento e, in molti casi, anche per l’acqua calda sanitaria (ACS). Pro: • Soluzione collaudata e semplice da gestire • Buona resa anche in case non ben isolate • Utilizzabile con l’impianto esistente Contro: • Funziona con gas: combustibile sempre più costoso e inquinante • Non offre raffrescamento estivo • I termosifoni lavorano a medio/alte temperature, con consumi più alti Quando può andare bene: Se hai un impianto esistente funzionante e vuoi limitare i lavori, è una soluzione che “fa il suo dovere”. Ma se stai ristrutturando o costruendo da zero, oggi ci sono sistemi più moderni, efficienti e sostenibili. Approfondisci: Articolo “Riscaldamento a pavimento o termosifoni? ” a questo link. 2. Climatizzatori a split (pompa di calore aria-aria) + scaldabagno separato Il classico “climatizzatore” a parete in realtà è una pompa di calore in grado di riscaldare in inverno e raffrescare in estate. L’acqua calda sanitaria viene prodotta da un impianto separato (scaldabagno elettrico o a pompa di calore). Pro: • Fa caldo e freddo con un unico impianto • Installazione semplice, anche in ristrutturazioni leggere • Ottimo in case ben isolate o in zone dal clima mite Contro: • Il comfort non è sempre ottimale: l’aria viene “sparata” da una ventola e non tutti lo tollerano bene • Il movimento d’aria continuo può dare fastidio, soprattutto in camera da letto o in soggiorno • Anche se il rumore è contenuto, chi è sensibile può percepire la ventola o il compressore, soprattutto in ambienti silenziosi • Serve un impianto a parte per l’acqua calda Quando può andare bene: È una buona soluzione per piccoli appartamenti, seconde case, case ben isolate o per chi cerca una soluzione flessibile e non troppo costosa. Ma è importante valutare con attenzione il comfort personale, perché il movimento e il rumore dell’aria non sono graditi da tutti. Approfondisci: Articolo “Split o riscaldamento a pavimento? ” a questo link. 3. Climatizzazione canalizzata + produzione ACS separata Sistema simile ai climatizzatori a split, ma più evoluto e discreto: l’aria calda o fredda viene distribuita in tutta la casa tramite bocchette a soffitto, collegate a un’unità centrale nascosta. Pro: • Comfort più uniforme rispetto agli split • Nessun elemento a vista: impianto totalmente integrato • Ideale in nuove costruzioni o ristrutturazioni totali Contro: • Richiede lavori edili per le canalizzazioni • Anche in questo caso il comfort può essere soggettivo: • L’aria in movimento è continua • Le bocchette possono emettere un leggero fruscio • Il sistema non accumula calore: quando si spegne, l’ambiente si raffredda in fretta • Serve un impianto separato per l’acqua calda Quando può andare bene: Perfetto per chi ama un impianto “invisibile” e pulito nell’estetica, a patto di tollerare bene la ventilazione continua. Va previsto in fase di progettazione o di ristrutturazione profonda. 4. Pompa di calore aria-acqua + termosifoni Qui si sostituisce la caldaia a gas con una pompa di calore che scalda l’acqua per i termosifoni e produce anche l’acqua calda sanitaria. Pro: • Addio bollette del gas: tutto funziona a corrente (se hai un fotovoltaico ancora meglio) • Incentivabile e sostenibile • Spesso compatibile con l’impianto esistente (termosifoni) Contro: • I termosifoni richiedono acqua ad alta temperatura: la pompa di calore rende meno • In case non ben isolate, potrebbe non bastare da sola nei giorni più freddi • Costo iniziale più alto rispetto alla caldaia a gas Quando può andare bene: Ideale in case in cui si vuole passare al full-electric (tutto elettrico) mantenendo l’impianto a radiatori. Da valutare attentamente il grado di isolamento della casa e, se necessario, potenziare i termosifoni esistenti. 5. Pompa di calore aria-acqua + impianto a pavimento (anche per raffrescamento) Uno dei sistemi più efficienti e confortevoli. La pompa di calore alimenta un impianto a bassa temperatura che riscalda (e volendo raffresca) tutta la casa attraverso il pavimento. Produce anche acqua calda sanitaria. Pro: • Comfort eccellente: niente aria in movimento, niente rumore • Uniformità termica e pavimento caldo d’inverno • Raffrescamento estivo “naturale” e silenzioso • Massima efficienza, ideale con fotovoltaico Contro: • Richiede lavori invasivi (ideale in ristrutturazioni importanti o nuove costruzioni) • Se usato anche per il raffrescamento, serve un sistema per deumidificare l’aria • Più costoso all’inizio Quando può andare bene: Se stai progettando casa o rifacendo completamente l’impianto, questa è una delle soluzioni più moderne ed efficaci. Offre comfort tutto l’anno, consumi ridotti e un impatto ambientale minimo. 6. Impianto geotermico: il top dell’efficienza In questa soluzione, la pompa di calore non preleva calore dall’aria, ma dal terreno tramite sonde geotermiche. Fornisce riscaldamento, raffrescamento e ACS. Pro: • Massima efficienza e costanza di rendimento • Impianto invisibile, silenzioso e duraturo • Ideale per case di nuova costruzione o ville indipendenti Contro: • Costi elevati per l’installazione e trivellazione • Richiede spazio esterno e autorizzazioni • Non sempre realizzabile Quando può andare bene: La scelta perfetta per chi sta costruendo una villa o una casa ad alte prestazioni e vuole un impianto “green” e senza compromessi. In conclusione: quale impianto scegliere? Ogni casa è diversa. Così come lo sono le abitudini, il budget e le priorità di chi ci vive. Alcuni vogliono solo risparmiare, altri cercano massimo comfort, altri ancora vogliono eliminare il gas e vivere in modo più sostenibile. Questo articolo ti aiuta a capire meglio le possibilità, senza entrare troppo nel tecnico. Se ti ha chiarito le idee, ma senti di avere ancora qualche dubbio, sappi che è assolutamente normale: trovare la soluzione giusta richiede valutazioni personalizzate. Nel dubbio, inizia da qui. Poi, quando vorrai, potrai approfondire con chi, ogni giorno, “mastica” questi argomenti. Se necessiti di una consulenza preliminare trovi i miei contatti qui. A cosa serve una consulenza prelimiare? La gran parte delle volte ad evitare di buttare via soldi inutilmente ... Se vuoi approfondire leggi questo articolo (link). Potete seguire gratuitamente i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, visionando il mio BLOG, iscrivendovi alla mia Newsletter, seguendo la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter oppure il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### EFFICIENZA ENERGETICA 2025: COSA NASCONDE IL NUOVO DECRETO REQUISITI MINIMI CHE CAMBIERÀ L’EDILIZIA? > Il nuovo Decreto efficienza energetica 2025 promette rivoluzioni: scopri quali dettagli potrebbero cambiare il volto dell’edilizia italiana. - Published: 2025-03-22 - Modified: 2025-05-27 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/efficienza-energetica-2025-decreto-requisiti/ - Categorie: blog Data: 22-03-2025 L’Italia si prepara a un cambiamento epocale nel settore edilizio con l’imminente pubblicazione del nuovo decreto “requisiti minimi”, una revisione del D.M. 26.06.15 che promette di ridefinire il modo in cui progettiamo e valutiamo l’efficienza energetica degli edifici. Atteso per il 2025, questo provvedimento non è solo un aggiornamento tecnico, ma un passo cruciale verso un futuro più sostenibile, in linea con le ambizioni europee. Ma cosa ci aspetta davvero? Scopriamolo insieme, tra novità rivoluzionarie, tempistiche e impatti pratici. L’Italia si prepara a un cambiamento epocale nel settore edilizio con l’imminente pubblicazione del nuovo decreto “requisiti minimi”, una revisione del D. M. 26. 06. 15 che promette di ridefinire il modo in cui progettiamo e valutiamo l’efficienza energetica degli edifici. Atteso per il 2025, questo provvedimento non è solo un aggiornamento tecnico, ma un passo cruciale verso un futuro più sostenibile, in linea con le ambizioni europee. Ma cosa ci aspetta davvero? Scopriamolo insieme, tra novità rivoluzionarie, tempistiche e impatti pratici. Un Nuovo Standard per gli Edifici del Futuro La bozza del decreto, già inviata alle Regioni nel 2024, introduce modifiche pensate per rendere le verifiche energetiche più precise e allineate agli obiettivi di decarbonizzazione. Tra le novità più rilevanti c’è il nuovo edificio di riferimento, che ora considera i ponti termici – quegli “spifferi” invisibili che compromettono l’isolamento – influenzando direttamente le classi energetiche. Questo significa valutazioni più realistiche e, potenzialmente, una spinta a migliorare l’isolamento delle strutture. Un altro punto caldo è l’obbligo di dispositivi di ricarica per veicoli elettrici negli edifici con posti auto. Una mossa che guarda alla mobilità sostenibile e che potrebbe trasformare i parcheggi residenziali in hub di energia pulita. E poi ci sono i nuovi requisiti per pompe di calore e macchine frigorifere, che incentivano l’adozione di tecnologie all’avanguardia, riducendo i consumi e aumentando l’efficienza. Non mancano chiarimenti su temi come il benessere ambientale, le prestazioni estive e i sistemi di automazione, oltre a un nuovo metodo per calcolare i benefici della cogenerazione. Insomma, un pacchetto completo per rendere gli edifici non solo più efficienti, ma anche più vivibili. Quando Entrerà in Vigore? Il decreto scatterà il giorno dopo la sua pubblicazione ufficiale, ma non aspettatevi un cambiamento immediato. La bozza prevede un periodo di transizione – probabilmente tra i 120 e i 180 giorni – per dare tempo a progettisti, costruttori e tecnici di adeguarsi. Questo “cuscinetto” servirà anche ad aggiornare strumenti e normative tecniche, garantendo una transizione fluida. Fino ad allora, le regole attuali restano in vigore, ma il countdown è iniziato. Nazionale o Regionale? Le nuove disposizioni avranno validità nazionale, ma con una precisazione: nelle regioni con regolamenti propri – come Lombardia, Emilia-Romagna, Valle d’Aosta e Provincia di Trento – le norme esistenti continueranno a valere finché non verrà recepito il nuovo decreto. Un equilibrio tra uniformità e autonomia che riflette la complessità del nostro sistema normativo. Un Passo nel Contesto Europeo Questo decreto non è un’isola, ma parte di un mosaico più grande. Attua il D. Lgs. 48/20 e si collega alla Direttiva 2024/1275 (EPBD IV), pubblicata a maggio 2024, che gli Stati membri dovranno recepire entro due anni. L’Italia, con i suoi 15,36 miliardi di euro del PNRR per la ristrutturazione edilizia e i 2 miliardi del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, è già in pista per raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica. Ma attenzione: dal 2025 le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni scenderanno al 36%, un dettaglio che potrebbe rallentare gli investimenti privati, come segnala ODYSSEE-MURE. Cosa Significa per me Per i professionisti del settore, questo è il momento di prepararsi. Il nuovo decreto non solo alza l’asticella dell’efficienza, ma offre anche l’opportunità di anticipare il futuro, progettando edifici che rispondano già ai requisiti in arrivo. Per i proprietari, invece, potrebbe essere il momento di valutare interventi di retrofit: un immobile più efficiente non è solo un risparmio in bolletta, ma un valore aggiunto sul mercato, dove le classi energetiche alte sono sempre più richieste. Un Dettaglio Curioso Sapevate che l’Italia ha risparmiato 2,04 Mtoe di energia nel 2023 grazie alle misure di efficienza? Con il nuovo decreto, il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima punta a 73,4 Mtoe di risparmi entro il 2030. Numeri che dimostrano come ogni piccolo passo – dai ponti termici ai punti di ricarica – possa fare la differenza. Verso un Futuro Più Verde Il nuovo decreto “requisiti minimi” è più di un aggiornamento: è una sfida e un’opportunità. Con la sua pubblicazione alle porte, il 2025 si prospetta come un anno di svolta per l’edilizia italiana. Sei pronto a coglierne i frutti? Resta aggiornato e preparati a costruire – o ristrutturare – in modo più intelligente e sostenibile. Potete seguire gratuitamente i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, visionando il mio BLOG, iscrivendovi alla mia Newsletter, seguendo la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter oppure il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### UN PENSIONATO SFIDA IL FOTOVOLTAICO: ELETTRICITÀ DALLA PLASTICA! > Un pensionato ha trovato un modo sorprendente per produrre elettricità dalla plastica: scopri questa rivoluzione che sfida il fotovoltaico. - Published: 2025-03-15 - Modified: 2025-05-27 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/pensionato-sfida-fotovoltaico-plastica/ - Categorie: blog Data: 15-03-2025 L’energia rinnovabile e lo smaltimento dei rifiuti plastici sono due delle sfide più urgenti del nostro tempo. Da un lato, la domanda di energia pulita continua a crescere a livello globale; dall’altro, l’accumulo di rifiuti di plastica minaccia ecosistemi e città. Negli ultimi vent’anni la produzione annuale di plastica è infatti raddoppiata, passando da 180 a oltre 350 milioni di tonnellate, e meno del 12% di questi rifiuti viene riciclato. L’energia rinnovabile e lo smaltimento dei rifiuti plastici sono due delle sfide più urgenti del nostro tempo. Da un lato, la domanda di energia pulita continua a crescere a livello globale; dall’altro, l’accumulo di rifiuti di plastica minaccia ecosistemi e città. Negli ultimi vent’anni la produzione annuale di plastica è infatti raddoppiata, passando da 180 a oltre 350 milioni di tonnellate, e meno del 12% di questi rifiuti viene riciclato. In questo contesto nasce un’idea sorprendente: un generatore domestico che converte i rifiuti plastici in elettricità, potenzialmente a basso costo e con emissioni quasi nulle. L’inventore è Dan Caris, un pensionato con oltre 40 anni di esperienza nell’ingegneria, che ha dedicato più di un decennio a sviluppare questa soluzione rivoluzionaria. La sua invenzione promette di affrontare simultaneamente il problema dell’inquinamento da plastica e la necessità di energia rinnovabile, al punto che qualcuno l’ha già ribattezzata come un possibile “addio ai pannelli solari”. Ma come funziona esattamente questa tecnologia e quali implicazioni potrebbe avere? Dalla plastica all’elettricità: la nascita di un’idea geniale La storia di Dan Caris e della sua invenzione inizia con un’esperienza comune. Qualche anno fa, Caris tentò di riciclare cartucce per stampante della sua attività, scoprendo però che non erano riciclabili e che dovevano finire in discarica insieme agli altri rifiuti. Frustrato da questa situazione, Caris realizzò quanto fosse grave il problema: la maggior parte della plastica, pur essendo teoricamente un derivato del petrolio quindi ricca di energia, finisce per inquinare l’ambiente invece di essere riutilizzata. Decise così di cercare una soluzione per estrarre l’energia intrappolata nella plastica che normalmente consideriamo “spazzatura”. Dopo oltre 10 anni di ricerca e sviluppo tenace, Caris ha dato vita a CarisMatic: un piccolo generatore, grande più o meno quanto una scatola di scarpe, capace di trasformare la plastica in elettricità. In pratica, l’apparecchio prende i rifiuti plastici – inclusi quelli non riciclabili – e li converte in energia elettrica utilizzabile in casa. L’idea di fondo è semplice ma potente: usare la plastica come combustibile anziché considerarla un rifiuto. Per farlo, Caris ha sviluppato un sistema brevettato di micropolverizzazione che riduce la plastica in particelle finissime, rendendola adatta a essere “bruciata” o processata in modo estremamente efficiente . Il risultato è un combustibile derivato da plastica che alimenta un generatore elettrico integrato nell’unità. Come funziona la tecnologia CarisMatic e le sue implicazioni tecniche Il cuore tecnologico dell’invenzione è questo processo di micropolverizzazione e conversione energetica. CarisMatic è essenzialmente un mini-impianto di recupero energetico: una volta caricata con rifiuti di plastica opportunamente trattati, l’unità li trasforma in elettricità attraverso un processo termochimico controllato. I dettagli esatti sono coperti da brevetto, ma possiamo immaginare che il dispositivo operi una sorta di pirolisi o combustione ad alta efficienza, data la necessità di massimizzare l’energia estratta dalla plastica. La micropolverizzazione garantisce che anche plastiche normalmente non riciclabili (come le comuni cartucce o plastiche miste) possano essere scomposte in minuscole particelle combustibili. Ciò aumenta la superficie di reazione e permette di liberare più facilmente l’energia chimica immagazzinata nelle molecole di plastica. Un aspetto fondamentale è che il sistema integra tecnologie di cattura del carbonio e filtrazione dei fumi. Questo significa che durante il processo di conversione l’anidride carbonica e gli eventuali gas nocivi vengono catturati o neutralizzati, ottenendo emissioni quasi pari a zero. Secondo i partecipanti al progetto, l’energia può essere prodotta “a emissioni quasi zero grazie alla tecnologia di cattura del carbonio esistente”. In altre parole, a differenza di un inceneritore tradizionale o di un motore a combustione, il generatore di Caris non dovrebbe rilasciare quantità significative di CO₂ o altre sostanze inquinanti nell’atmosfera. Questo aspetto è cruciale: rende l’invenzione davvero sostenibile dal punto di vista ambientale, evitando che la soluzione al problema dei rifiuti plastici crei un nuovo problema di inquinamento atmosferico. Energia a basso costo e continua: i benefici dell’invenzione L’invenzione di Dan Caris porta con sé una serie di benefici potenziali, sia per i singoli utenti che per la società e l’ambiente nel suo complesso. Di seguito, riepiloghiamo i principali vantaggi e implicazioni positive di questa tecnologia rivoluzionaria: • Doppio vantaggio ambientale: la soluzione affronta contemporaneamente due problemi globali. Da un lato riduce la quantità di plastica che finisce in discarica o nell’oceano, “ripulendo il pianeta” da rifiuti persistenti; dall’altro produce energia pulita e rinnovabile, diminuendo la necessità di ricorrere a combustibili fossili tradizionali. In pratica, trasforma un rifiuto in una risorsa, in piena logica di economia circolare. • Energia a basso costo e locale: utilizzando come “carburante” un materiale di scarto praticamente gratuito (i rifiuti plastici), il generatore promette di produrre energia a basso costo per uso domestico o industriale. Ogni famiglia, azienda o comunità potrebbe alimentare il dispositivo con la propria plastica di scarto, ottenendo elettricità senza dover acquistare combustibili o avere grandi impianti. Questo decentralizza la produzione energetica, rendendo gli utenti più autonomi e riducendo i costi in bolletta sul lungo termine. • Continuità e indipendenza dalle condizioni esterne: a differenza dei pannelli solari o dell’energia eolica, che dipendono rispettivamente dalla presenza del sole o del vento, questa tecnologia può funzionare 24 ore su 24 in qualsiasi condizione, finché è disponibile plastica da inserire. Ciò significa poter avere corrente elettrica anche di notte o durante giornate nuvolose, senza bisogno di accumulatori giganteschi. Nel caso di CarisMatic, è stato dimostrato che l’elettricità prodotta è sufficiente per avere luce in casa durante la notte e perfino per ricaricare la batteria di un’auto elettrica. Questa continuità operativa la rende un complemento ideale ai pannelli solari (che producono di giorno) o persino un’alternativa in contesti dove l’installazione fotovoltaica non è pratica. • Compattezza e scalabilità: l’intero sistema è di piccole dimensioni – simile a uno scatolone o un’unità di condizionamento domestica – il che ne facilita l’installazione in spazi ristretti. Ciò non toglie che possa essere scalato: la stessa tecnologia può essere impiegata su scala maggiore in impianti industriali per smaltire quantità ingenti di rifiuti plastici. La flessibilità di utilizzo dal piccolo contesto domestico fino alle applicazioni industriali significa che la tecnologia potrebbe adattarsi a diverse esigenze, dalla singola casa fino a intere comunità. • Valorizzazione dei rifiuti non riciclabili: molti tipi di plastica (ad esempio quelle multistrato, sporche o particolari polimeri) non trovano collocazione nei normali processi di riciclaggio e oggi finiscono in discarica o negli inceneritori. Il generatore di Caris offre una destinazione utile per questi materiali di scarto, permettendo di recuperare energia senza doverli semplicemente bruciare all’aria aperta o sotterrarli. Questo colma una lacuna nei sistemi di gestione dei rifiuti, integrandosi con il riciclo tradizionale: ciò che non si può riciclare, lo si può trasformare in elettricità. In sintesi, i benefici combinati in questa invenzione rappresentano un enorme passo avanti verso un modello sostenibile: meno rifiuti dispersi nell’ambiente, più energia pulita disponibile per la collettività, e un possibile risparmio economico per chi adotta la tecnologia. Sviluppi futuri e potenzialità della tecnologia Va sottolineato che il generatore CarisMatic è attualmente ancora in fase di prototipo. Ciò non diminuisce l’entusiasmo intorno al progetto, ma indica che occorre del tempo prima di vederne una diffusione su larga scala. I prossimi passi prevedono probabilmente l’ottimizzazione del design, l’ottenimento delle certificazioni di sicurezza e ambientali, e l’avvio di una produzione industriale del dispositivo. Dan Caris ha fondato un’azienda per portare avanti questa missione e rendere il prodotto disponibile sul mercato , circondandosi di un team di collaboratori esperti. Un aspetto importante sarà attirare investimenti e partnership: per esempio, accordi con aziende di gestione rifiuti o enti pubblici potrebbero facilitare l’implementazione della tecnologia nei centri di raccolta, nelle isole ecologiche o direttamente presso gli impianti di smaltimento esistenti. In futuro, se i risultati promessi dal prototipo verranno confermati, possiamo immaginare diverse applicazioni su vasta scala. In ambito urbano, piccoli generatori potrebbero essere installati nei quartieri o nei condomini, trasformando i rifiuti plastici dei residenti in energia per l’illuminazione pubblica o per edifici comunitari. Nelle zone rurali o in paesi in via di sviluppo, dove la rete elettrica è instabile o assente, questa soluzione potrebbe fornire energia off-grid sfruttando i rifiuti locali, riducendo al contempo l’inquinamento da plastica. Inoltre, l’approccio di Caris potrebbe ispirare ulteriori innovazioni: la stessa logica potrebbe essere estesa ad altri tipi di rifiuti solidi, o si potrebbero sviluppare versioni più grandi del sistema per alimentare intere strutture industriali utilizzando la plastica accumulata nelle loro filiere produttive. Naturalmente, ci sono anche sfide da affrontare. La gestione dei residui post-processo (ceneri o materiali inerti risultanti dalla combustione controllata della plastica) dovrà essere valutata, così come l’efficienza reale del sistema su tempi prolungati e con diverse tipologie di plastica. Sarà importante assicurare che la tecnologia di cattura della CO₂ funzioni efficacemente anche in un contesto così compatto, garantendo davvero emissioni trascurabili. Infine, l’accettazione pubblica e normativa di un dispositivo che brucia rifiuti vicino alle case potrebbe richiedere campagne informative e adeguamenti legislativi. Tuttavia, se queste sfide verranno superate, l’impatto potrebbe essere enorme. Conclusione L’invenzione di Dan Caris rappresenta una convergenza rara di ingegno tecnico e visione ecologica. In un unico dispositivo, frutto di oltre dieci anni di lavoro di un pensionato appassionato, troviamo una risposta innovativa a due problemi cruciali: come smaltire la plastica non riciclabile e come ottenere energia pulita a basso costo. È presto per dichiarare davvero “addio ai pannelli solari” – il futuro energetico probabilmente vedrà una combinazione di soluzioni diverse – ma certamente dispositivi come CarisMatic aprono strade nuove. Essi suggeriscono un futuro in cui la plastica non viene più vista come spazzatura, bensì come una risorsa preziosa da utilizzare responsabilmente. Se questa tecnologia manterrà le promesse di efficienza ed eco-compatibilità, potremmo assistere a un cambiamento epocale: le nostre case e città alimentate dall’energia ricavata dai rifiuti, in un ciclo virtuoso che unisce tutela ambientale e innovazione energetica. Un futuro in cui ogni pezzo di plastica usato potrebbe davvero illuminare una lampadina. Potete seguire gratuitamente i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, visionando il mio BLOG, iscrivendovi alla mia Newsletter, seguendo la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter oppure il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### IDROGENO VERDE: IL FUTURO DEL RISPARMIO ENERGETICO? > L’idrogeno verde promette di rivoluzionare il risparmio energetico: sarà davvero il carburante del futuro? Scopri cosa sta succedendo ... - Published: 2025-03-10 - Modified: 2025-05-27 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/idrogeno-verde-futuro-risparmio-energetico/ - Categorie: blog Data: 10-03-2025 L’idrogeno verde è sulla bocca di tutti nel 2025: un vettore energetico pulito, prodotto da fonti rinnovabili, che promette di rivoluzionare il nostro modo di consumare energia. Ma può davvero diventare una soluzione pratica per le nostre case? È il momento di esplorare questa tecnologia emergente, capire come funziona, quali sono le sue applicazioni domestiche e se conviene davvero per il risparmio energetico ... L’idrogeno verde è sulla bocca di tutti nel 2025: un vettore energetico pulito, prodotto da fonti rinnovabili, che promette di rivoluzionare il nostro modo di consumare energia. Ma può davvero diventare una soluzione pratica per le nostre case? È il momento di esplorare questa tecnologia emergente, capire come funziona, quali sono le sue applicazioni domestiche e se conviene davvero per il risparmio energetico ... Cos’è l’Idrogeno Verde e perché suscita tanto interesse nel 2025? L’idrogeno verde è idrogeno prodotto tramite elettrolisi dell’acqua, un processo che utilizza elettricità generata da fonti rinnovabili come fotovoltaico, eolico o idroelettrico. A differenza dell’idrogeno “grigio” (da combustibili fossili), non emette CO₂ durante la produzione, rendendolo un pilastro della transizione energetica. Nel 2025, con l’Europa che accelera verso la neutralità climatica (Green Deal) e l’Italia che punta a diventare un hub mediterraneo per l’idrogeno grazie al PNRR e alla Strategia Nazionale Idrogeno (annunciata a novembre 2024), questa tecnologia è più rilevante che mai. Perché parlarne ora? I costi degli elettrolizzatori stanno calando, le rinnovabili sono sempre più diffuse e i governi stanno lanciando incentivi per l’efficienza energetica. L’idrogeno verde non è più solo per l’industria: sta entrando nelle nostre case, promettendo di ridurre le bollette e l’impatto ambientale. Come possiamo avere l’Idrogeno Verde a casa nostra? Immagina un sistema integrato: i tuoi pannelli solari sul tetto producono energia, che alimenta un elettrolizzatore per generare idrogeno dall’acqua. Questo idrogeno viene immagazzinato in serbatoi sicuri e usato per alimentare una cella a combustibile (fuel cell) che produce elettricità e calore per la tua casa. Oppure, una caldaia a idrogeno riscalda l’acqua e gli ambienti, sostituendo il gas naturale. Nel 2025, i primi prototipi domestici sono già realtà. Alcune aziende stanno sviluppando caldaie “H2-ready” (compatibili con miscele di idrogeno e gas), mentre startup innovative lavorano su sistemi compatti per l’autoproduzione. In Italia si stanno sperimentando reti di distribuzione con percentuali crescenti di idrogeno, aprendo la strada a un uso residenziale. Un esempio pratico: Una famiglia media con un impianto fotovoltaico da 6 kW e un elettrolizzatore potrebbe produrre 0,5-1 kg di idrogeno al giorno, sufficiente a coprire parte del fabbisogno energetico serale o invernale, quando il sole scarseggia. Applicazioni Domestiche: Cosa Puoi Fare Oggi con l’Idrogeno? Ecco come l’idrogeno verde può trasformare la tua casa nel 2025: 1. Riscaldamento sostenibile: Le caldaie a idrogeno puro o ibride (gas + H₂) offrono un’alternativa al metano, con zero emissioni di CO₂. In Scozia, il progetto H100 Fife dimostra che 300 case possono essere riscaldate con idrogeno prodotto localmente da turbine eoliche. 2. Elettricità on-demand: Le fuel cell domestiche convertono l’idrogeno in energia elettrica, perfette per integrare il fotovoltaico e ridurre la dipendenza dalla rete. 3. Accumulo energetico: A differenza delle batterie al litio, l’idrogeno può essere stoccato a lungo termine, ideale per coprire i mesi invernali quando la produzione solare cala. 4. Cucina pulita: prototipi di fornelli a idrogeno iniziano a emergere, eliminando le emissioni dei fornelli a gas. In Italia, le comunità energetiche stanno testando micro-reti a idrogeno, combinando solare e H₂ per condividere energia tra vicini. È un modello che potrebbe decollare con i nuovi incentivi 2025. Pro e contro: ma conviene davvero? Vantaggi: • Sostenibilità: Zero emissioni di CO₂, in linea con la Direttiva Case Green che spinge per edifici efficienti entro il 2030. • Indipendenza energetica: Produci e usi il tuo combustibile, riducendo la dipendenza da gas importato. • Versatilità: Integra le rinnovabili esistenti, come il tuo impianto fotovoltaico. Svantaggi: • Costi iniziali: Un elettrolizzatore domestico costa ancora tra 5. 000 e 15. 000 euro, più l’installazione. Le fuel cell aggiungono altri 10. 000-20. 000 euro. • Efficienza: L’elettrolisi ha un rendimento del 60-80%, inferiore alle pompe di calore (fino al 300%). Serve molta energia rinnovabile per produrlo. • Infrastrutture: La distribuzione di idrogeno puro nelle reti domestiche è ancora sperimentale in Italia. Analisi tecnica: Per una casa di 100 mq con un fabbisogno annuo di 3. 000 kWh elettrici e 10. 000 kWh termici, l’idrogeno potrebbe coprire il 20-30% con un sistema integrato. Il risparmio in bolletta? Circa 300-500 euro l’anno, ma l’investimento si ripaga in tempi decisamente lunghi senza incentivazione ... Il Ruolo dell’Italia nel 2025? L’Italia sembra stia scommettendo sull’idrogeno. Punta a 5 GW di capacità di elettrolisi entro il 2030, con fondi PNRR per oltre 3 miliardi di euro. Mi sarei aspettato l’arrivo, già nel 2025, di nuovi incentivi fiscali per l’installazione di sistemi a idrogeno, simili all’Ecobonus ... Si parla di “Hydrogen Valleys”, 54 aree industriali riconvertite in hub di produzione e utilizzo dell’H₂, alcune aperte al residenziale. Snam ed Eni stanno testando miscele di idrogeno nelle reti gas, con possibili estensioni alle utenze domestiche. Sicuramente da monitorare i bandi locali; regioni come Lombardia ed Emilia-Romagna potrebbero lanciare agevolazioni specifiche per le famiglie, generalmente sono le prime a muoversi con specifiche attività. Credo comunque serva ancora tempo, voi che ne dite? Cosa ne penso? L’idrogeno verde è promettente, ma non è ancora la soluzione definitiva per “tutti”. Attenzione ai costi! Aspettare 2-3 anni potrebbe ridurre drasticamente l’investimento iniziale. Per ora, pompe di calore, fotovoltaico e batterie forniscono la soluzione più efficiente, ma l’idrogeno potrebbe risultare la soluzione per l’indipendenza energetica a lungo termine. Conclusione L’idrogeno verde in casa non è più fantascienza: nel 2025 rimane una realtà “in divenire”. Può contribuire a tagliare le bollette, ridurre le emissioni e rendere la tua abitazione un modello di sostenibilità. Ma servono investimenti iniziali e una strategia chiara. Tu cosa ne pensi? Passeresti all’idrogeno se fosse più accessibile? Potete seguire gratuitamente i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, visionando il mio BLOG, iscrivendovi alla mia Newsletter, seguendo la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter oppure il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### PREVENZIONE INCENDI: LE NUOVE PROROGHE (DL 202/24) > Il Decreto Legge 202/24 proroga importanti misure per la prevenzione incendi: scopri cosa cambia e cosa resta da fare. - Published: 2025-02-26 - Modified: 2025-05-27 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/prevenzione-incendi-proroghe-dl-202-24/ - Categorie: blog Data: 26-02-2025 La conversione in legge del Decreto-Legge 202/24 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 45 del 24 febbraio 2025) ha introdotto importanti proroghe in materia di prevenzione incendi per strutture ricettive, rifugi alpini ed edifici scolastici. Inoltre, è stato chiarito un aspetto rilevante relativo al Piano Transizione 5.0, con implicazioni significative per le imprese. Ecco un’analisi dettagliata delle novità. La conversione in legge del Decreto-Legge 202/24 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 45 del 24 febbraio 2025) ha introdotto importanti proroghe in materia di prevenzione incendi per strutture ricettive, rifugi alpini ed edifici scolastici. Inoltre, è stato chiarito un aspetto rilevante relativo al Piano Transizione 5. 0, con implicazioni significative per le imprese. Ecco un’analisi dettagliata delle novità. Strutture Ricettive Turistico-Alberghiere Per le attività ricettive con oltre 25 posti letto, esistenti all’11 maggio 1994, il nuovo termine per completare l’adeguamento alla normativa antincendio è stato esteso al 31 dicembre 2026 (rispetto alla precedente scadenza del 31 dicembre 2024). Tuttavia, le strutture devono rispettare un’importante condizione intermedia: è obbligatorio presentare una SCIA parziale al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco entro il 31 dicembre 2025. Questa SCIA deve attestare la conformità ad almeno otto prescrizioni tra quelle previste dalle regole tecniche applicabili. In precedenza, ne erano richieste solo sei, rendendo l’iter di adeguamento più flessibile ma al tempo stesso più vincolante in termini di sicurezza. Per quanto riguarda i rifugi alpini, è stata concessa una proroga per la presentazione delle istanze di prevenzione incendi ai sensi del DPR 151/2011: la nuova scadenza è fissata al 31 dicembre 2025, rispetto alla precedente del 31 dicembre 2023. Adeguamento Antincendio negli Edifici Scolastici Un’altra proroga riguarda gli edifici scolastici, che avranno più tempo per conformarsi alle disposizioni di prevenzione incendi. La nuova scadenza per l’adeguamento slitta dal 31 dicembre 2024 al 31 dicembre 2027. Questa misura tiene conto delle difficoltà incontrate da molte scuole nel reperire fondi e completare i lavori necessari per garantire adeguati standard di sicurezza. Il rinvio mira a consentire una pianificazione più efficace degli interventi, evitando situazioni di incertezza normativa o blocchi operativi. Implicazioni e considerazioni operative Le proroghe introdotte dal DL 202/24 rappresentano un’opportunità per diverse categorie di soggetti: • Strutture ricettive e rifugi alpini possono pianificare meglio l’adeguamento antincendio, evitando sanzioni e rischi operativi. Tuttavia, la necessità di rispettare almeno otto prescrizioni tecniche per ottenere la proroga impone un’accelerazione degli interventi. • Gli istituti scolastici beneficiano di un allungamento dei tempi, ma resta fondamentale che le amministrazioni locali e gli enti gestori programmino gli interventi con attenzione per evitare ulteriori rinvii. In conclusione, il DL 202/24 interviene su temi di grande rilevanza, garantendo maggiore flessibilità ma anche richiedendo un’attenta pianificazione da parte degli operatori coinvolti. Potete seguire gratuitamente i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, visionando il mio BLOG, iscrivendovi alla mia Newsletter, seguendo la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter oppure il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### BALCONI FOTOVOLTAICI: UNA NUOVA FRONTIERA PER L’INDIPENDENZA ENERGETICA? > Si parla di balconi fotovoltaici come rivoluzione green, ma è davvero così? Scopri se questa soluzione è davvero efficace o solo marketing. - Published: 2025-02-21 - Modified: 2025-05-27 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/balconi-fotovoltaici-indipendenza-energetica/ - Categorie: blog Data: 21-02-2025 Il fotovoltaico residenziale è in continua evoluzione, ma in Italia c’è ancora una grande sfida da superare: come rendere energeticamente indipendenti gli appartamenti senza tetto disponibile? Balconi e ballatoi, spesso inutilizzati, potrebbero diventare la chiave per sbloccare un nuovo mercato. Il fotovoltaico residenziale è in continua evoluzione, ma in Italia c’è ancora una grande sfida da superare: come rendere energeticamente indipendenti gli appartamenti senza tetto disponibile? Balconi e ballatoi, spesso inutilizzati, potrebbero diventare la chiave per sbloccare un nuovo mercato. Oggi vi racconto un caso studio concreto, che potrebbe essere lo spunto per una soluzione brevettabile: un sistema modulare portante che permette di installare pannelli fotovoltaici di alta potenza su ballatoi, senza gravare sulla ringhiera. Il Problema: Poca Superficie e Burocrazia Complessa ... Chi abita in appartamento, soprattutto nelle città, incontra diversi ostacoli quando vuole installare il fotovoltaico: - Mancanza di spazio utile: i balconi sono spesso l’unica area disponibile, ma le soluzioni attuali prevedono pannelli piccoli (300W), insufficienti per coprire il fabbisogno energetico. - Vincoli strutturali: le ringhiere non sono progettate per sostenere il peso e la spinta del vento su pannelli fotovoltaici standard. - Burocrazia: senza una struttura certificata, ottenere permessi e incentivi è complesso. La Soluzione: Una Struttura Modulare per il Fotovoltaico su Ballatoio! L’idea è quella di realizzare una struttura portante modulare, ancorata a terra e al soffitto del ballatoio, che possa ospitare pannelli fotovoltaici standard da 630W, raddoppiando la potenza installabile rispetto alle soluzioni plug&play attuali. Caratteristiche chiave del sistema - Struttura autoportante: il carico viene distribuito senza gravare sulla ringhiera, garantendo sicurezza. - Modularità: possibilità di installare da 6 a 12 pannelli su una o due file, adattandosi allo spazio disponibile. - Passacavi integrato: connessione sicura all’inverter e al sistema di accumulo, evitando cavi a vista. - Facilità di manutenzione: progettata per consentire interventi senza difficoltà. Questo sistema potrebbe diventare uno standard replicabile, adattabile a migliaia di edifici in Italia. Opportunità per le Aziende: Un Progetto da Brevettare? Al momento non esiste sul mercato una soluzione simile, nonostante la crescente domanda. Chi sarà il primo a svilupparla e proporla? Sei un’azienda che realizza strutture per fotovoltaico o un’ESCo in cerca di innovazione? Questa è un’occasione per creare un prodotto unico e brevettabile. Conclusione: Il Fotovoltaico Non È Solo per i Tetti Il sole in Italia è abbondante, ma gli spazi per catturarlo sono limitati. Sfruttare i ballatoi potrebbe essere una svolta per l’indipendenza energetica urbana. Con la giusta progettazione e un approccio innovativo, questa idea può trasformarsi in una realtà concreta. Perché Questo Articolo? Questo articolo è pensato per attrarre: • Aziende del settore fotovoltaico interessate a sviluppare nuovi prodotti. • Investitori e ESCo che vogliono esplorare un nuovo mercato. • Proprietari di appartamenti che cercano soluzioni alternative per il fotovoltaico. Potete seguire gratuitamente i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, visionando il mio BLOG, iscrivendovi alla mia Newsletter, seguendo la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter oppure il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### CONTO TERMICO 3.0: NON ESISTE ANCORA! > Il tanto atteso Conto Termico 3.0 ancora non c’è: scopri cosa manca e perché la transizione energetica rischia di restare al palo. - Published: 2025-02-19 - Modified: 2025-05-27 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/conto-termico-3-0-ancora-non-esiste/ - Categorie: blog Data: 19-02-2025 Negli ultimi giorni si è diffusa una grande confusione riguardo al Conto Termico 3.0. Molti sostengono che sia già operativo, altri che abbia sostituito il Conto Termico 2.0. La verità è che il Conto Termico 3.0 non esiste ancora: al momento, esiste solo una bozza del nuovo decreto, non ancora approvata e soggetta a modifiche. Vediamo cosa prevede questa bozza e quali potrebbero essere le principali novità rispetto all’attuale Conto Termico 2.0. Negli ultimi giorni si è diffusa una grande confusione riguardo al Conto Termico 3. 0. Molti sostengono che sia già operativo, altri che abbia sostituito il Conto Termico 2. 0. La verità è che il Conto Termico 3. 0 non esiste ancora: al momento, esiste solo una bozza del nuovo decreto, non ancora approvata e soggetta a modifiche. Vediamo cosa prevede questa bozza e quali potrebbero essere le principali novità rispetto all’attuale Conto Termico 2. 0. 1. Dotazione Finanziaria La bozza conferma un fondo di 900 milioni di euro annui, suddiviso in: • 400 milioni per la Pubblica Amministrazione • 500 milioni per i privati Con l’aumento degli incentivi per alcuni interventi e l’ampliamento delle categorie ammesse, c’è il rischio che queste risorse non siano sufficienti a coprire tutte le richieste. 2. Principali Novità del Conto Termico 3. 0 (Bozza) Nuovi Beneficiari per Interventi sull’Involucro Oltre alla Pubblica Amministrazione, anche i privati del settore terziario potranno accedere agli incentivi per interventi di isolamento termico, sostituzione infissi e schermature solari. Introduzione del Fotovoltaico e Accumulo Gli impianti fotovoltaici e i sistemi di accumulo potranno rientrare nel Conto Termico, ma solo se installati insieme alla sostituzione di un impianto di riscaldamento con una pompa di calore elettrica. Incentivi per Sistemi Ibridi e Pompe di Calore “Add-On” • Saranno incentivati sistemi ibridi non Factory Made, ovvero assemblati con componenti separati. • Saranno introdotte agevolazioni per pompe di calore “Add-On”, cioè integrate in impianti esistenti. Maggiori Incentivi per Biomassa e Pompe di Calore Gli importi degli incentivi unitari aumenteranno grazie a un aggiornamento dei coefficienti di valorizzazione. Allaccio a Reti di Teleriscaldamento e Calore di Processo • Sarà incentivato l’allaccio a reti di teleriscaldamento efficienti. • Per la prima volta, il Conto Termico includerà impianti destinati alla produzione di calore per processi industriali, agricoli e per piscine e centri benessere. 3. Problemi nella Transizione dal Conto Termico 2. 0 al 3. 0 Uno dei punti più critici della bozza riguarda la gestione del passaggio tra Conto Termico 2. 0 e 3. 0. Secondo il testo attuale: - Le domande presentate prima dell’entrata in vigore del Conto Termico 3. 0 seguiranno le regole del Conto Termico 2. 0. - Gli interventi iniziati prima dell’uscita del decreto NON potranno accedere al Conto Termico 3. 0. Questo significa che chi sta svolgendo lavori in questo momento potrebbe trovarsi in una situazione di incertezza normativa. Non è chiaro, inoltre, come verrà definito l’“inizio lavori”, un punto su cui il GSE potrebbe fornire ulteriori chiarimenti. 4. Tempistiche di Entrata in Vigore La bozza prevede che il Conto Termico 3. 0 entri in vigore 90 giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Dopo l’approvazione: • Il GSE avrà 60 giorni per pubblicare le nuove regole applicative. • Il portale verrà aggiornato entro 30 giorni. Se il decreto fosse approvato oggi, il nuovo Conto Termico non sarebbe operativo prima di almeno 6 mesi. 5. Conclusioni - Il Conto Termico 3. 0 non è ancora in vigore! Quindi attenzione ... - Chi ha un intervento in corso deve chiuderlo rapidamente per evitare problemi. - Il passaggio tra il 2. 0 e il 3. 0 potrebbe creare difficoltà se non gestito con attenzione. - Affidatevi a professionisti competenti. Per pratiche di Conto Termico consiglio il mio collega Ing. Rovere Enrico. Trovate il suo contatto a questo link. Attenzione alle fake news! Sono già circolate molte informazioni errate sul Conto Termico 3. 0, quindi è fondamentale basarsi solo su fonti ufficiali. Potete seguire gratuitamente i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, visionando il mio BLOG, iscrivendovi alla mia Newsletter, seguendo la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter oppure il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### PRATICHE ENEA: COSA SONO E PERCHÉ AFFIDARSI A PROFESSIONISTI ESPERTI > Perché rischiare di perdere i bonus con un errore? Le pratiche ENEA richiedono precisione: ecco perché affidarti a un esperto ti salva. - Published: 2025-02-10 - Modified: 2025-05-27 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/pratiche-enea-perche-affidarsi-esperti/ - Categorie: blog Data: 10-02-2025 Se hai effettuato lavori di ristrutturazione o miglioramento dell’efficienza energetica nella tua abitazione, probabilmente hai sentito parlare della comunicazione ENEA. Si tratta di un adempimento necessario per ottenere le detrazioni fiscali su alcuni interventi edilizi. Tuttavia, molte persone non sono a conoscenza dell’obbligo di inviare questa comunicazione o rischiano di compilarla in modo errato, compromettendo il diritto alle agevolazioni. Per questo motivo, è sempre consigliabile affidarsi a un professionista qualificato. In questo articolo, ti spiegheremo in modo chiaro cos’è la comunicazione ENEA, chi deve inviarla, per quali interventi è obbligatoria e come espletarla correttamente. Se hai effettuato lavori di ristrutturazione o miglioramento dell’efficienza energetica nella tua abitazione, probabilmente hai sentito parlare della comunicazione ENEA. Si tratta di un adempimento necessario per ottenere le detrazioni fiscali su alcuni interventi edilizi. Tuttavia, molte persone non sono a conoscenza dell’obbligo di inviare questa comunicazione o rischiano di compilarla in modo errato, compromettendo il diritto alle agevolazioni. Per questo motivo, è sempre consigliabile affidarsi a un professionista qualificato. In questo articolo, ti spiegheremo in modo chiaro cos’è la comunicazione ENEA, chi deve inviarla, per quali interventi è obbligatoria e come espletarla correttamente. Cos’è la comunicazione ENEA? La comunicazione ENEA è una pratica obbligatoria per chi intende usufruire delle detrazioni fiscali per interventi di riqualificazione energetica e ristrutturazione edilizia. Il suo scopo principale è permettere all’ENEA (Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile) di monitorare il risparmio energetico ottenuto grazie agli interventi incentivati. L’invio della comunicazione deve avvenire esclusivamente online, tramite il portale ENEA, entro 90 giorni dalla fine dei lavori o dal collaudo. La mancata trasmissione della pratica può comportare la perdita del diritto alle detrazioni. Quali interventi richiedono la comunicazione ENEA? Gli interventi per i quali è necessario l’invio della pratica ENEA rientrano in due principali categorie: 1. Interventi di riqualificazione energetica (Ecobonus 2025) Sono lavori finalizzati al miglioramento dell’efficienza energetica dell’edificio e che rientrano nelle detrazioni previste per l’Ecobonus. Tra questi troviamo: • Sostituzione di infissi e serramenti con modelli ad alta efficienza energetica • Interventi di isolamento termico (cappotto termico, coibentazione di pareti, tetti, solai e pavimenti) • Installazione di schermature solari (tende da sole, persiane, veneziane, frangisole) • Installazione di pompe di calore ad alta efficienza • Impianti ibridi (pompe di calore abbinate a caldaie a condensazione – unica eccezione per le caldaie) • Sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore • Impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria • Impianti fotovoltaici con sistemi di accumulo • Micro-cogeneratori e sistemi di generazione a biomassa • Building Automation e sistemi di domotica per la gestione dei consumi energetici 2. Interventi di ristrutturazione edilizia con risparmio energetico (Bonus Casa 2025) Alcuni lavori di ristrutturazione edilizia devono essere comunicati all’ENEA se comportano un miglioramento dell’efficienza energetica dell’edificio. Tra questi troviamo: • Interventi di isolamento termico dell’involucro edilizio (coibentazione di pareti, tetti, solai, pavimenti) • Sostituzione di infissi e serramenti (se non si accede all’Ecobonus) • Installazione di schermature solari (tende da sole, persiane, frangisole, ecc. ) • Installazione di impianti di climatizzazione invernale ed estiva • Sostituzione di scaldacqua con modelli a pompa di calore • Sistemi di Building Automation e domotica per il controllo dei consumi energetici • Installazione di elettrodomestici ad alta efficienza (se rientrano nel Bonus Mobili, come frigoriferi, lavastoviglie, lavatrici, ecc. ) Per un elenco sempre aggiornato, è consigliabile consultare direttamente il portale ENEA. Come si invia la comunicazione ENEA? L’invio della pratica avviene in pochi semplici passaggi: 1. Registrarsi sul portale ENEA Accedere alla piattaforma ufficiale e creare un account. 2. Compilare i dati richiesti Inserire le informazioni relative all’intervento, tra cui: • Dati dell’immobile • Tipologia di intervento • Caratteristiche tecniche dei materiali o impianti installati • Stima del risparmio energetico ottenuto 3. Verificare e inviare la pratica Dopo aver controllato attentamente tutti i dati, si può procedere all’invio della comunicazione. 4. Scaricare e conservare la ricevuta È importante conservare la ricevuta di avvenuta trasmissione, che potrebbe essere richiesta in caso di controlli fiscali. Nota importante: Non è necessario caricare documenti o allegare certificazioni sul portale ENEA, ma è fondamentale conservare tutta la documentazione relativa all’intervento (fatture, schede tecniche, asseverazioni, dichiarazioni di conformità, ecc. ) per eventuali verifiche da parte dell’Agenzia delle Entrate. Conclusione La comunicazione ENEA è un passaggio obbligatorio per chi vuole usufruire delle detrazioni fiscali per interventi di riqualificazione energetica e ristrutturazione. Anche se la procedura può sembrare semplice, la compilazione dei dati tecnici richiede precisione e attenzione ai dettagli. Per evitare errori e assicurarti di ottenere il massimo risparmio fiscale, è sempre consigliabile affidarsi a un tecnico esperto, che possa gestire la pratica in modo rapido e corretto. Se hai bisogno di una consulenza per l'inoltro della comunicazione ENEA, contattami pure al seguente link. Potete seguire gratuitamente i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, visionando il mio BLOG, iscrivendovi alla mia Newsletter, seguendo la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter oppure il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### LA PROGETTAZIONE MEP > Sotto la superficie di ogni edificio c’è un mondo invisibile: scopri come la progettazione MEP trasforma muri e tubi in una macchina perfetta. - Published: 2025-02-05 - Modified: 2025-05-27 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/progettazione-mep-il-segreto-edificio-smart/ - Categorie: blog Data: 05-02-2025 La progettazione MEP (Mechanical, Electrical, and Plumbing) è un aspetto essenziale dell’ingegneria degli edifici moderni. Questo approccio integra le discipline meccaniche, elettriche e idrauliche, garantendo efficienza, sicurezza e conformità normativa nella realizzazione di edifici residenziali, commerciali e industriali. Con l’evoluzione delle tecnologie digitali, la progettazione MEP si è sempre più integrata con il Building Information Modeling (BIM), migliorando la qualità e la precisione dei progetti. La progettazione MEP (Mechanical, Electrical, and Plumbing) è un aspetto essenziale dell’ingegneria degli edifici moderni. Questo approccio integra le discipline meccaniche, elettriche e idrauliche, garantendo efficienza, sicurezza e conformità normativa nella realizzazione di edifici residenziali, commerciali e industriali. Con l’evoluzione delle tecnologie digitali, la progettazione MEP si è sempre più integrata con il Building Information Modeling (BIM), migliorando la qualità e la precisione dei progetti. Cos’è la progettazione MEP? La progettazione MEP si riferisce alla progettazione e gestione degli impianti meccanici, elettrici e idraulici all’interno di un edificio. Questi sistemi sono fondamentali per garantire comfort, sicurezza e sostenibilità, ed è per questo che la loro progettazione deve essere precisa e coordinata con le altre discipline edilizie. Le tre componenti principali della progettazione MEP 1. Meccanico (M - Mechanical) • Include sistemi di riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell’aria (HVAC). • Garantisce il comfort termico, la qualità dell’aria e l’efficienza energetica. • Fondamentale per edifici commerciali, ospedali, industrie e data center. 2. Elettrico (E - Electrical) • Comprende impianti di illuminazione, distribuzione dell’energia, sicurezza e automazione. • Deve rispettare le normative di sicurezza e garantire l’efficienza energetica. • Include sistemi di backup come gruppi elettrogeni e UPS. 3. Idraulico (P - Plumbing) • Riguarda l’approvvigionamento idrico, il drenaggio e la gestione delle acque reflue. • Include impianti antincendio e di irrigazione. • Deve garantire efficienza e conformità alle normative sanitarie. Vantaggi della progettazione MEP L’integrazione della progettazione MEP in un progetto edilizio offre diversi vantaggi, tra cui: 1. Maggiore efficienza e riduzione degli errori Utilizzando software avanzati per la progettazione MEP, è possibile ridurre gli errori e le incongruenze tra le diverse discipline. Il coordinamento tra i vari impianti evita conflitti e costi aggiuntivi in fase di costruzione. 2. Ottimizzazione dei costi e dei tempi di realizzazione Un progetto MEP ben pianificato consente di ridurre sprechi di materiali e costi di manodopera, ottimizzando le tempistiche di realizzazione. 3. Maggiore sostenibilità ed efficienza energetica La progettazione MEP consente di integrare soluzioni innovative per il risparmio energetico, come sistemi HVAC ad alta efficienza, illuminazione LED e soluzioni di recupero delle acque piovane. 4. Conformità alle normative e sicurezza Un buon progetto MEP garantisce il rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza, efficienza energetica e gestione delle risorse idriche. 5. Migliore manutenzione e gestione degli impianti Grazie all’uso di modelli digitali, la gestione e la manutenzione degli impianti diventano più semplici ed efficienti, riducendo i tempi di fermo e migliorando la durata degli impianti. Differenza tra MEP e BIM Molti tendono a confondere i concetti di MEP e BIM, ma in realtà si tratta di due approcci distinti, sebbene complementari. Cos’è il BIM? Il Building Information Modeling (BIM) è un processo digitale che consente di creare modelli tridimensionali intelligenti degli edifici, integrando informazioni su materiali, impianti e costi. Principali differenze tra MEP e BIM Aspetto MEP BIM Definizione Progettazione di impianti meccanici, elettrici e idraulici Processo digitale per la gestione delle informazioni edilizie Obiettivo Ottimizzare il funzionamento degli impianti Creare un modello digitale per la gestione dell’intero ciclo di vita dell’edificio Strumenti utilizzati Software specifici per il calcolo e la simulazione (AutoCAD MEP, Revit MEP) Piattaforme di modellazione 3D e gestione delle informazioni (Revit, ArchiCAD, Navisworks) Integrazione Può esistere indipendentemente o essere integrata nel BIM Il BIM può includere la progettazione MEP come parte del modello edilizio In sintesi, la progettazione MEP si occupa dell’ingegneria degli impianti di un edificio, mentre il BIM è un metodo digitale che integra tutti gli aspetti del progetto, compresi gli impianti MEP, per una gestione più efficiente e coordinata. Conclusione La progettazione MEP è una disciplina fondamentale per garantire il comfort, la sicurezza e l’efficienza energetica degli edifici. Grazie alle moderne tecnologie e alla sua integrazione con il BIM, è possibile ottenere progetti sempre più precisi, sostenibili e performanti. L’adozione di un approccio MEP ben strutturato porta a edifici più efficienti, riduce i costi di gestione e facilita la manutenzione nel lungo periodo. La chiave del successo sta nell’integrazione tra progettazione MEP e metodologie BIM, permettendo di ottimizzare ogni fase del ciclo di vita dell’edificio. Potete seguire gratuitamente i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, visionando il mio BLOG, iscrivendovi alla mia Newsletter, seguendo la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter oppure il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE RIVOLUZIONA L’EFFICIENZA ENERGETICA E LE RINNOVABILI! > Rinnovabili e intelligenza artificiale: una coppia che promette di cambiare il mondo. Scopri come l’IA rende l’energia più efficiente e sostenibile. - Published: 2025-01-30 - Modified: 2025-05-27 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/intelligenza-artificiale-rinnovabili-futuro/ - Categorie: blog Data: 30-01-2025 Negli ultimi anni, l’Intelligenza Artificiale (IA) ha assunto un ruolo cruciale nel settore energetico, consentendo una gestione più efficiente delle risorse e una riduzione degli sprechi. Grazie all’uso di tecnologie avanzate come il Machine Learning, l’analisi dei Big Data e le reti neurali, l’IA sta contribuendo alla transizione energetica, migliorando l’efficienza e la progettazione di impianti rinnovabili. In questo articolo esploreremo tre principali ambiti di applicazione dell’IA nel settore energetico. Negli ultimi anni, l’Intelligenza Artificiale (IA) ha assunto un ruolo cruciale nel settore energetico, consentendo una gestione più efficiente delle risorse e una riduzione degli sprechi. Grazie all’uso di tecnologie avanzate come il Machine Learning, l’analisi dei Big Data e le reti neurali, l’IA sta contribuendo alla transizione energetica, migliorando l’efficienza e la progettazione di impianti rinnovabili. In questo articolo esploreremo tre principali ambiti di applicazione dell’IA nel settore energetico. Machine Learning per l’Ottimizzazione dei Consumi Energetici Modelli predittivi per il risparmio energetico Il Machine Learning consente di analizzare i consumi energetici di edifici e impianti industriali per individuare schemi di spreco o inefficienze. Utilizzando dati storici e in tempo reale, i modelli predittivi possono anticipare le necessità di consumo, regolando automaticamente l’uso dell’energia per massimizzare l’efficienza. Applicazioni pratiche del Machine Learning nel settore energetico Molte aziende stanno implementando il Machine Learning per ottimizzare la gestione energetica. Ad esempio, alcune utility utilizzano algoritmi predittivi per modulare la produzione di energia in base alla domanda, riducendo così le perdite. Anche i grandi edifici commerciali stanno adottando sistemi di IA per regolare il consumo di elettricità e climatizzazione in base alle condizioni meteo e all’occupazione degli spazi. Sistemi di Diagnosi Energetica Basati su IA e Big Data Il ruolo dell’IA nell’elaborazione dei dati energetici L’uso combinato di Intelligenza Artificiale e Big Data (grandi volumi di dati complessi) permette di elaborare enormi quantità di dati provenienti da sensori IoT e Building Management Systems (BMS). Queste informazioni vengono analizzate in tempo reale per individuare anomalie nei consumi e proporre interventi correttivi immediati. Efficienza energetica e manutenzione predittiva Grazie all’IA, è possibile prevedere guasti o malfunzionamenti prima che si verifichino, evitando sprechi di energia e costosi fermi impianto. Ad esempio, alcune industrie utilizzano algoritmi predittivi per monitorare le performance delle turbine eoliche o delle celle fotovoltaiche, aumentando l’affidabilità del sistema. Reti Neurali e IA Generativa per la Progettazione di Impianti Fotovoltaici e HVAC L’IA nella progettazione di impianti rinnovabili Le reti neurali stanno rivoluzionando la progettazione di impianti fotovoltaici. Questi modelli avanzati permettono di simulare il comportamento dell’energia solare in diversi scenari, ottimizzando il posizionamento dei pannelli e massimizzando la produzione energetica. IA e sistemi HVAC più efficienti Nel settore degli impianti di riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell’aria (HVAC), l’IA sta migliorando il controllo intelligente dei consumi. Le reti neurali possono apprendere dalle abitudini degli utenti e dalle condizioni ambientali per regolare in modo ottimale la temperatura, riducendo i costi energetici e migliorando il comfort. Conclusione L’Intelligenza Artificiale sta trasformando il settore energetico, rendendolo più efficiente e sostenibile. Dal Machine Learning per l’ottimizzazione dei consumi, all’analisi dei Big Data per la diagnosi energetica, fino all’uso delle reti neurali per la progettazione di impianti, l’IA offre strumenti potenti per affrontare le sfide della transizione energetica. Nei prossimi anni, queste tecnologie continueranno a evolversi, aprendo nuove possibilità per un’energia più pulita e intelligente. FAQ 1. Quali sono i principali vantaggi dell’IA nel settore energetico? L’IA permette di ottimizzare i consumi, ridurre gli sprechi, migliorare la manutenzione predittiva e progettare impianti più efficienti. 2. Come il Machine Learning aiuta a ridurre i consumi energetici? Analizzando i dati sui consumi, il Machine Learning individua inefficienze e suggerisce regolazioni automatiche per migliorare l’efficienza. 3. Qual è il ruolo dei Big Data nella gestione energetica? I Big Data, elaborati dall’IA, permettono di monitorare il consumo energetico in tempo reale e suggerire interventi di efficientamento. 4. In che modo le reti neurali migliorano la progettazione degli impianti fotovoltaici? Le reti neurali simulano diverse condizioni ambientali per ottimizzare il posizionamento dei pannelli solari e massimizzare la produzione energetica. 5. L’IA può migliorare l’efficienza dei sistemi di climatizzazione? Sì, i sistemi HVAC basati su IA regolano automaticamente la temperatura in base alle condizioni ambientali e alle abitudini degli utenti, riducendo i consumi. Potete seguire gratuitamente i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, visionando il mio BLOG, iscrivendovi alla mia Newsletter, seguendo la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter oppure il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### BONUS ENERGETICI 2025: MODIFICHE SOSTANZIALI > Il 2025 rivoluziona i bonus energetici: tagli, sorprese e svolte che cambiano tutto. Scopri cosa devi sapere per non restare indietro! - Published: 2025-01-27 - Modified: 2025-05-27 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/bonus-energetici-2025-novita-da-sapere/ - Categorie: blog Data: 27-01-2025 Il 2025 ci ha “regalato” importanti modifiche alle agevolazioni fiscali per i lavori di ristrutturazione e per interventi legati all’efficienza energetica. Le nuove regole porteranno cambiamenti su massimali di spesa, percentuali di detraibilità e tipologie di interventi agevolabili. Questo articolo ti guiderà attraverso tutte le novità, con spiegazioni pratiche per aiutarti a capire come orientarti. Il 2025 ci ha “regalato” importanti modifiche alle agevolazioni fiscali per i lavori di ristrutturazione e per interventi legati all’efficienza energetica. Le nuove regole porteranno cambiamenti su massimali di spesa, percentuali di detraibilità e tipologie di interventi agevolabili. Questo articolo ti guiderà attraverso tutte le novità, con spiegazioni pratiche per aiutarti a capire come orientarti. Nuovi Limiti di Spesa: Cosa Cambia per i Redditi Alti Una delle modifiche principali riguarda i limiti di spesa detraibile, che dal 2025 varieranno in base al reddito del contribuente e al numero di figli a carico. • Per chi ha un reddito IRPEF superiore a 75. 000€, sono stati introdotti tetti di spesa massimi annuali, che dipendono dalla composizione del nucleo familiare. Ad esempio, chi ha un reddito tra 75. 000€ e 100. 000€ senza figli avrà un massimale di spesa annuo pari a 7. 000€. Cosa è importante sapere: 1. Non è retroattivo: queste regole si applicano solo alle spese effettuate dal 2025 in poi. 2. Riguarda la spesa annua detraibile: il tetto massimo si riferisce all’importo portato in detrazione ogni anno, non al costo totale dell’intervento. Poiché le detrazioni si distribuiscono in 10 anni, è necessario moltiplicare il valore massimo per 10 per calcolare il limite complessivo. Percentuali di Detraibilità per Prima e Seconda Casa Dal 2025 cambia anche la percentuale di detraibilità, che varia in base all’uso dell’immobile: • Abitazioni principali: si parte dal 50% nel 2025, scendendo al 36% nel 2026 e al 2027. • Altri immobili: detrazioni ridotte al 36% nel 2025 e al 30% negli anni successivi. Abitazione principale o prima casa: qual è la differenza? Non bisogna confondere la “prima casa” con l’“abitazione principale”: • La prima casa è quella acquistata con agevolazioni specifiche. • L’abitazione principale è l’immobile in cui si ha la residenza e si vive abitualmente. Se un immobile acquistato come seconda casa diventa la tua abitazione principale, puoi accedere alle detrazioni più elevate. Al contrario, se una prima casa non è più abitata, l’aliquota applicabile sarà quella ridotta. Impianti Termici e Fotovoltaici: Le Novità dal 2025 Le nuove normative apportano modifiche anche per gli impianti di riscaldamento e fotovoltaici, con alcune decisioni destinate a cambiare radicalmente le scelte dei consumatori. Fine delle detrazioni al 65% L’aliquota al 65% per interventi legati al risparmio energetico non sarà più disponibile. Le nuove percentuali applicabili saranno del 50%, 36% o 30%, a seconda dell’anno di esecuzione e del tipo di immobile. Stop alle agevolazioni per caldaie a gas Dal 2025 non saranno più agevolabili le caldaie a gas, nemmeno quelle a condensazione. L’unica eccezione riguarda i sistemi ibridi, che combinano la caldaia a gas con una pompa di calore e dispongono di una centralina di controllo integrata. Nuovo Ecobonus per le famiglie a basso reddito Un’importante novità è il nuovo Ecobonus per i nuclei familiari con redditi bassi, che prevede: • Una quota a fondo perduto pari al 65% del costo. • Il finanziamento del restante importo con garanzia SACE e supporto della Cassa Depositi e Prestiti. Queste nuove misure sono ancora in attesa di decreti attuativi, quindi ulteriori dettagli saranno disponibili nei prossimi mesi. Esempi Pratici Per capire meglio come funzioneranno le nuove agevolazioni, vediamo alcuni esempi concreti. Esempio 1: Ristrutturazione di un’abitazione principale • Lavori previsti: 90. 000€. • Reddito annuo: 80. 000€, senza figli. • Nel 2024: Si potevano detrarre il 50% dei costi, per un totale di 45. 000€ (4. 500€ annui in 10 anni). • Nel 2025: Il massimale di spesa annuo è di 7. 000€, pari a 70. 000€ complessivi in 10 anni. La detrazione al 50% consente di recuperare un totale di 35. 000€. Esempio 2: Sostituzione di una caldaia in una seconda casa • Lavori previsti: 15. 000€. • Reddito annuo: 40. 000€, con due figli. • Nel 2024: Si potevano detrarre il 65% dei costi, per un totale di 9. 750€. • Nel 2026: La detrazione sarà ridotta al 30%, per un totale di 4. 500€. Conclusioni Le novità in arrivo dal 2025 richiedono una maggiore attenzione alla pianificazione degli interventi di ristrutturazione e miglioramento energetico. Per calcolare correttamente le agevolazioni spettanti è necessario: 1. Verificare i massimali di spesa in base al proprio reddito. 2. Determinare la percentuale di detraibilità in base all’uso dell’immobile e all’anno dei lavori. Questi cambiamenti sottolineano l’importanza di pianificare con attenzione ogni intervento e, se necessario, di affidarsi a esperti per una consulenza personalizzata. Per un eventuale consulenza professionale potete contattarmi tramite questo link. Potete seguire gratuitamente i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, visionando il mio BLOG, iscrivendovi alla mia Newsletter, seguendo la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter oppure il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### EFFICIENZA ENERGETICA: DOVE CI STIAMO SPINGENDO? > Siamo davvero certi che questa corsa verso l’efficienza energetica sia la scelta migliore? Abbiamo le idee chiare? - Published: 2025-01-25 - Modified: 2025-05-27 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/efficienza-energetica-siamo-sulla-strada-giusta/ - Categorie: blog Data: 25-01-2025 Negli ultimi anni il tema dell’efficienza energetica ha guadagnato sempre più centralità, non solo per il settore delle costruzioni, ma per la sostenibilità economica e ambientale di intere nazioni. È necessario affrontare i cambiamenti climatici, ottimizzare il consumo delle risorse e rendere gli edifici intelligenti e adattivi, senza dimenticare la necessità di formare una nuova cultura dell’abitare. Negli ultimi anni il tema dell’efficienza energetica ha guadagnato sempre più centralità, non solo per il settore delle costruzioni, ma per la sostenibilità economica e ambientale di intere nazioni. È necessario affrontare i cambiamenti climatici, ottimizzare il consumo delle risorse e rendere gli edifici intelligenti e adattivi, senza dimenticare la necessità di formare una nuova cultura dell’abitare. Direttive Europee e il Futuro degli Edifici Green Le direttive europee sulla riqualificazione energetica, spesso percepite come un’imposizione punitiva, rappresentano invece uno strumento per obbligare gli Stati membri a tracciare percorsi concreti per la riduzione dei consumi e l’aumento dell’efficienza. Tra queste, la famosa EPBD (Energy Performance of Building Directive) mira a migliorare la performance energetica degli edifici, con obiettivi a lungo termine che prevedono interventi graduali ma inevitabili. Contrariamente a quanto temuto, le direttive non obbligano i singoli cittadini a interventi immediati, ma spingono gli Stati a definire politiche incentivanti e traiettorie sostenibili. Si parla spesso di riqualificazione del patrimonio immobiliare, puntando su edifici che hanno un ciclo di vita limitato e che richiedono aggiornamenti periodici, sia per motivi energetici che strutturali. Super e Sisma Bonus: che cosa abbiamo imparato? Il Superbonus ha rappresentato una spinta significativa per la riqualificazione energetica, ma ha evidenziato anche alcune criticità. Nonostante l’enorme incremento degli interventi, si è verificato uno sbilanciamento tra i lavori di efficientamento energetico e quelli sismici, con un’occasione mancata di promuovere interventi integrati. Inoltre, il meccanismo ha talvolta incoraggiato distorsioni del mercato e pratiche poco virtuose. Per il futuro, è fondamentale imparare da questa esperienza: servono incentivi calibrati, strategie di lungo periodo e politiche che valorizzino interventi realmente sostenibili, evitando che misure straordinarie si trasformino in bolle speculative o in occasioni di abuso. Edifici Intelligenti: Un Futuro Possibile? La transizione verso edifici smart rappresenta una frontiera entusiasmante. L’obiettivo è progettare edifici capaci di “apprendere” le abitudini degli occupanti, correggendo comportamenti incoerenti con la sostenibilità energetica. L’adozione di tecnologie di building automation, sistemi di ventilazione meccanica controllata (VMC) e involucri efficienti può migliorare non solo i consumi, ma anche la qualità della vita indoor, soprattutto per chi vive in ambienti urbani. Il passaggio verso edifici intelligenti non riguarda solo l’innovazione tecnologica, ma anche una trasformazione culturale. È necessario che gli utenti comprendano il valore di queste soluzioni, superando la percezione degli edifici efficienti come semplici costi aggiuntivi. La Sfida delle Comunità Energetiche Un altro tema centrale è quello delle comunità energetiche rinnovabili. In molti Paesi europei, questo modello è già una realtà consolidata, ma in Italia stenta a decollare, ostacolato da una cultura individualista e dalla frammentazione della proprietà. Promuovere la collaborazione tra cittadini per la condivisione di energia rinnovabile potrebbe rappresentare una svolta significativa, ma richiede un cambio di mentalità collettivo e un sostegno normativo più deciso. Conclusioni e Prospettive Il percorso verso edifici più efficienti, smart e sostenibili è ormai tracciato, ma richiede uno sforzo congiunto tra istituzioni, tecnici e cittadini. È fondamentale mantenere una visione di lungo periodo, pianificando interventi che tengano conto delle specificità del patrimonio edilizio italiano e favorendo un’evoluzione culturale verso l’efficienza come valore condiviso. Infine, è importante ribadire il ruolo cruciale dei professionisti del settore. La loro competenza è fondamentale per accompagnare il cambiamento, educare i committenti e progettare interventi di qualità. Solo con una collaborazione attiva e una formazione continua sarà possibile affrontare le sfide future, creando un patrimonio edilizio non solo più efficiente, ma anche più resiliente e sostenibile. Se vuoi approfondire questi temi o scoprire come rendere il tuo edificio più efficiente, visita il mio blog o contattami per una consulenza personalizzata. L’efficienza energetica non è solo una questione tecnica, ma un’opportunità per costruire un futuro migliore. Potete inoltre seguire gratuitamente i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere iscrivendovi alla mia Newsletter, seguendo la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter oppure il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### CONTO TERMICO 3.0: NOVITÀ E ASPETTATIVE > Il Conto Termico 3.0 promette cambiamenti, ma siamo sicuri che sarà la svolta che serve o solo una nuova illusione? Scoprilo qui. - Published: 2025-01-11 - Modified: 2025-05-27 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/conto-termico-3-0-novita-e-aspettative/ - Categorie: blog Data: 11-01-2025 Nel settore dell’efficienza energetica, il conto termico è da anni uno strumento fondamentale per incentivare interventi volti alla sostenibilità e al risparmio energetico. Negli ultimi tempi, si è parlato molto del passaggio al Conto Termico 3.0, sollevando aspettative, ma anche dubbi e confusione. Nel settore dell’efficienza energetica, il conto termico è da anni uno strumento fondamentale per incentivare interventi volti alla sostenibilità e al risparmio energetico. Negli ultimi tempi, si è parlato molto del passaggio al Conto Termico 3. 0, sollevando aspettative, ma anche dubbi e confusione. In questo articolo, cercherò di riassumere brevemente le informazioni che al momento sono riuscito a recuperare, quali sono le novità anticipate e quali sono le sfide nella gestione di questa transizione. Cos’è il Conto Termico 3. 0? Il Conto Termico 3. 0 rappresenta l’evoluzione del precedente sistema di incentivi (2. 0) e si propone di: • Ampliare la platea dei beneficiari. • Introdurre nuove tipologie di interventi agevolabili. • Rivedere i massimali di spesa per adeguarli ai costi attuali. Tuttavia, nonostante le voci di corridoio, è importante sottolineare che il Conto Termico 3. 0 non è ancora ufficialmente in vigore. Al momento, ci troviamo in una fase di confronto tra il Ministero dell’Ambiente e le regioni, con l’obiettivo di finalizzare le regole applicative entro i primi mesi del 2025. Novità Principali Secondo un recente comunicato del 13 dicembre, il Conto Termico 3. 0 includerà: 1. Estensione agli edifici non residenziali privati per interventi di efficienza energetica, finora riservati alle pubbliche amministrazioni. 2. Incentivi per impianti fotovoltaici con sistemi di accumulo, installati insieme a pompe di calore. 3. Maggiore supporto ai piccoli comuni (popolazione --- ### LA NUOVA ERA DEL FOTOVOLTAICO NASCONDE UN GROSSO PROBLEMA > Il fotovoltaico è il futuro, dicono. Ma dietro le promesse si nasconde un grosso problema. Sei sicuro di sapere davvero tutto? - Published: 2025-01-07 - Modified: 2025-05-27 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/nuova-era-fotovoltaico-nasconde-problema/ - Categorie: blog Data: 07-01-2025 Il fotovoltaico sta attraversando una fase cruciale di cambiamento. Tra normative in evoluzione e tecnologie sempre più avanzate, il settore si prepara a un futuro dove la stabilità e l’efficienza saranno fondamentali. Sistemi di accumulo, Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e la fine dello scambio sul posto sono i tre pilastri che ridefiniranno l’energia del 2025. Il fotovoltaico sta attraversando una fase cruciale di cambiamento. Tra normative in evoluzione e tecnologie sempre più avanzate, il settore si prepara a un futuro dove la stabilità e l’efficienza saranno fondamentali. Sistemi di accumulo, Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e la fine dello scambio sul posto sono i tre pilastri che ridefiniranno l’energia del 2025. Nuove Soluzioni per Nuove Sfide ... 1. L’adozione massiva del fotovoltaico L’aumento degli impianti fotovoltaici è un passo inevitabile per ridurre le emissioni e accelerare la transizione energetica. Tuttavia, questa espansione solleva interrogativi sulla capacità della rete di gestire un flusso di energia non programmabile e distribuito. La soluzione? Una pianificazione più efficiente e un supporto tecnologico mirato. 2. Sistemi di accumulo: il cuore della stabilità I sistemi di accumulo rappresentano il punto di svolta per il fotovoltaico. Con l’energia immagazzinata, si può rispondere alla domanda energetica anche quando i pannelli non producono. Questo non solo migliora l’autosufficienza, ma riduce anche l’impatto sulla rete, evitando sovraccarichi e instabilità. 3. Comunità Energetiche Rinnovabili: il nuovo modello di condivisione Le CER offrono una soluzione collettiva ai problemi della rete. In queste comunità, l’energia prodotta viene condivisa tra i partecipanti, ottimizzando la produzione e riducendo la dipendenza dalla rete nazionale. Questo modello non solo favorisce la sostenibilità, ma permette anche di abbattere i costi energetici. 4. La fine dello scambio sul posto Lo scambio sul posto, che ha permesso per anni di usare la rete come una batteria virtuale, è ormai destinato a scomparire. Questo spingerà i produttori a orientarsi verso il consumo locale e a investire in sistemi di accumulo per massimizzare l’autosufficienza. La Rete Elettrica Nazionale ... La rapida espansione del fotovoltaico ha messo in evidenza i limiti della rete attuale. Progettata per un sistema centralizzato, la rete non è in grado di gestire efficacemente l’energia distribuita e non programmabile. Questo ha portato a situazioni di saturazione, in cui nuovi impianti possono essere connessi solo con restrizioni o dopo lunghi adeguamenti infrastrutturali, motivo per cui, già da qualche mese in particolari zone d'Italia, si stanno registrando difficoltà nell'immissione di energia elettrica dagli impianti FV esistenti. Come prepararsi al futuro energetico Con l’eliminazione dello scambio sul posto e la crescente importanza dell’autoconsumo, diventa cruciale ripensare al dimensionamento degli impianti. Investire in batterie di maggiore capacità, invece di puntare su un surplus di pannelli, sarà la chiave per ottenere il massimo rendimento e garantire la sostenibilità economica dell’investimento. Conclusione Il 2025 segnerà un momento di svolta per il fotovoltaico. Sistemi di accumulo, Comunità Energetiche e nuove normative trasformeranno il settore, richiedendo un approccio più consapevole e strategico. Questi cambiamenti, se ben gestiti, rappresentano un’opportunità unica per costruire un sistema energetico più sostenibile, resiliente e vantaggioso per tutti. Per un eventuale consulenza professionale potete contattarmi tramite questo link. Potete seguire gratuitamente i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, visionando il mio BLOG, iscrivendovi alla mia Newsletter, seguendo la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter oppure il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### REDDITO ENERGETICO 2025: OPPORTUNITÀ PER CHI HA BISOGNO > Il Reddito Energetico 2025 può fare davvero la differenza per chi è in difficoltà? Scopri come funziona e perché potrebbe essere la tua occasione. - Published: 2025-01-04 - Modified: 2025-05-27 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/reddito-energetico-2025-per-chi-ha-bisogno/ - Categorie: blog Data: 04-01-2025 Il Reddito Energetico Nazionale (REN) è una misura di sostegno economico finalizzata a promuovere l’installazione di impianti fotovoltaici per l’autoconsumo, pensata per i nuclei familiari in condizioni di disagio economico. Attraverso questa agevolazione, i beneficiari possono coprire le spese per la realizzazione dell’impianto e usufruire di servizi correlati, senza costi diretti (eccetto alcune eccezioni legate al servizio di misura dell’energia prodotta e altri obblighi specifici). Il Reddito Energetico Nazionale (REN) è una misura di sostegno economico finalizzata a promuovere l’installazione di impianti fotovoltaici per l’autoconsumo, pensata per i nuclei familiari in condizioni di disagio economico. Attraverso questa agevolazione, i beneficiari possono coprire le spese per la realizzazione dell’impianto e usufruire di servizi correlati, senza costi diretti (eccetto alcune eccezioni legate al servizio di misura dell’energia prodotta e altri obblighi specifici). Dotazione Finanziaria Il Fondo Reddito Energetico dispone di: • 100 milioni di euro per il 2024 • 100 milioni di euro per il 2025 Ripartizione annuale delle risorse: • 80 milioni di euro destinati alle regioni del Sud (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia). • 20 milioni di euro destinati al resto d’Italia e alle province autonome. Il fondo è monitorato dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici) attraverso un apposito contatore. Inoltre, può essere incrementato grazie a contributi volontari di enti pubblici e organizzazioni non profit, o da risorse derivanti da fondi strutturali europei. Eventuali proventi generati dalla vendita di energia immessa in rete saranno reinvestiti nel Fondo. Requisiti di Accesso I destinatari dell’agevolazione, definiti Soggetti Beneficiari, devono rispettare i seguenti requisiti: • Condizione economica: ISEE inferiore a 15. 000 € o inferiore a 30. 000 € per nuclei familiari con almeno 4 figli a carico. • Proprietà: Titolari di un diritto reale (proprietà, usufrutto, uso, ecc. ) su coperture di edifici o pertinenze dove verrà installato l’impianto fotovoltaico. • Fornitura elettrica: Intestatari di un contratto di energia elettrica per l’unità immobiliare di residenza anagrafica. Ogni nucleo familiare può beneficiare del Reddito Energetico una sola volta. Caratteristiche degli Impianti Gli impianti fotovoltaici finanziati devono soddisfare i seguenti criteri: • Ubicazione: Devono essere installati su coperture di edifici o pertinenze di proprietà del beneficiario. • Potenza: Tra 2 kW e 6 kW, non superiore alla potenza impegnata contrattualmente. • Autoconsumo: Gli impianti devono servire esclusivamente l’utenza di consumo dell’unità immobiliare di residenza. • Monitoraggio e manutenzione: Devono includere per almeno 10 anni una polizza multi-rischi, il monitoraggio e la manutenzione. • Conformità tecnica: Devono rispettare il Regolamento del Fondo e risultare censiti nel sistema GAUDI di Terna. Richiesta di Agevolazione Le domande per accedere al Reddito Energetico devono essere presentate tramite il portale REN – Reddito Energetico Nazionale, disponibile nell’Area Clienti GSE, con il supporto del Soggetto Realizzatore (l’impresa installatrice). Documenti richiesti: • Documento di riconoscimento del beneficiario e dell’impresa installatrice. • Dichiarazione Sostitutiva di Atto Notorio (DSAN), firmata da entrambi. Soggetti Realizzatori e Registro I Soggetti Realizzatori sono imprese abilitate all’installazione di impianti fotovoltaici. Possono iscriversi al Registro dei Realizzatori, un elenco pubblico consultabile tramite la Mappa dei Realizzatori disponibile sul sito del GSE. L’iscrizione è facoltativa ma rappresenta un vantaggio per le imprese, che possono essere facilmente individuate dai beneficiari. Contributo Economico L’agevolazione prevede un contributo erogato in conto capitale pari ai costi ammissibili: • Parte fissa: 2. 000 € • Parte variabile: 1. 500 €/kW per ogni kW di potenza installata Esclusioni: Non sono coperti i costi di esercizio del servizio di misura, eventuali risarcimenti o i costi di disinstallazione e smaltimento dell’impianto. Cumulabilità con Altri Incentivi Il Reddito Energetico è cumulabile con: • Conto Termico • Decreto CACER, a condizione che il punto di connessione sia configurato solo come punto di prelievo. Subappalto e Incremento di Potenza È consentito il subappalto, a condizione che l’impresa subappaltatrice rispetti i requisiti previsti. È inoltre possibile aumentare la potenza in prelievo, purché sia coerente con il contratto di fornitura elettrica. Conclusioni Il Reddito Energetico rappresenta un’importante opportunità per incentivare la transizione energetica in Italia, garantendo supporto alle famiglie più vulnerabili e promuovendo l’autoconsumo. Con procedure ben definite e requisiti chiari, questo meccanismo contribuisce a rendere accessibili le energie rinnovabili a un numero sempre maggiore di persone. Per ulteriori dettagli, vi invitio a visitare il portale ufficiale a questo link. Per un eventuale consulenza professionale, in merito alla progettazione di eventuale impianto fotovoltaico, potete contattarmi tramite questo link. Potete seguire gratuitamente i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, visionando il mio BLOG, iscrivendovi alla mia Newsletter, seguendo la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter oppure il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### BONUS FISCALI 2025: L'INIZIO DELLA RIVOLUZIONE ... > Il 2025 potrebbe segnare una svolta storica per i bonus fiscali: scopri cosa cambia e come sfruttare al meglio le nuove opportunità. - Published: 2024-12-29 - Modified: 2025-05-28 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/bonus-fiscali-2025-inizio-rivoluzione/ - Categorie: blog Data: 29-12-2024 La Legge di Bilancio 2025 ridisegna il panorama delle agevolazioni fiscali, con modifiche significative a bonus come Superbonus, Ecobonus e Bonus Ristrutturazioni. Con questo articolo preliminare cerco di fornire un’analisi di tutti gli interventi incentivati, mettendo in evidenza cosa è rimasto, cosa è cambiato e cosa non è stato abolito. Serviranno sicuramente approfondimenti ulteriori per entrare nei nuovi meccanismi incentivanti. La Legge di Bilancio 2025 ridisegna il panorama delle agevolazioni fiscali, con modifiche significative a bonus come Superbonus, Ecobonus e Bonus Ristrutturazioni. Con questo articolo preliminare cerco di fornire un’analisi di tutti gli interventi incentivati, mettendo in evidenza cosa è rimasto, cosa è cambiato e cosa non è stato abolito. Serviranno sicuramente approfondimenti ulteriori per entrare nei nuovi meccanismi incentivanti. Bonus Ristrutturazioni Interventi Incentivati (confermati): • Manutenzione straordinaria (es. rifacimento impianti). • Restauro e risanamento conservativo. • Ristrutturazione edilizia, compreso ampliamento volumetrico nel rispetto delle norme locali. • Manutenzione ordinaria su parti comuni (es. facciate condominiali). Interventi Esclusi (non incentivati): • Ampliamenti senza vincolo di efficientamento energetico. Modifiche principali: • Riduzione della detrazione al 36% (invece del 50%) per le seconde case. Ecobonus L’Ecobonus ha subito un’importante revisione, con la semplificazione delle aliquote e l’eliminazione di alcuni interventi. Interventi Incentivati (dal 2025): • Isolamento termico (es. cappotti termici per pareti e tetti): detrazione del 50%, con massimale di 60. 000 €. • Infissi e serramenti ad alta efficienza: detrazione del 50%, massimale di 30. 000 €. • Pompe di calore (aria-aria e aria-acqua): detrazione del 50%. • Sistemi ibridi gas-elettrico (pompa di calore + caldaia a condensazione). • Impianti geotermici: detrazione del 50%. • Sistemi di building automation (domotica per gestione energetica). • Fotovoltaico con accumulo: detrazione del 50%. • Solare termico per acqua calda sanitaria e integrazione al riscaldamento. Interventi Non Incentivati (dal 2025): • Caldaie a condensazione, anche di classe A. • Caldaie a biomassa, salvo specifici requisiti per zone non metanizzate. Superbonus Il Superbonus rappresenta la trasformazione più significativa. L’aliquota di detrazione scende dal 110% al 70%, e vengono introdotti nuovi criteri di accesso. Interventi Incentivati (dal 2025): • Cappotti termici su superfici opache verticali e orizzontali (detrazione 70%). • Sostituzione degli impianti di riscaldamento centralizzati con pompe di calore, geotermia. • Impianti fotovoltaici con accumulo energetico. • Interventi antisismici. Interventi Esclusi (dal 2025): • Installazione di caldaie a gas (anche di classe A). • Sistemi ibridi gas-elettrico. Fase Transitoria: • Per interventi avviati entro il 2024, resta l’aliquota del 110% se entro il 31 dicembre 2024 viene raggiunto il 60% dello stato di avanzamento lavori (SAL). Bonus Mobili ed Elettrodomestici Interventi Incentivati (dal 2025): • Acquisto di mobili e grandi elettrodomestici di classe energetica: • Minimo A+ (o A per i forni). • Destinati a immobili oggetto di ristrutturazione. Cambiamenti principali: • Riduzione del massimale di spesa da 8. 000 € a 5. 000 €. La Legge di Bilancio 2025 introduce un sistema di accesso ai bonus fiscali più rigoroso e trasparente. Documentazione obbligatoria La nuova normativa richiede una maggiore attenzione alla documentazione tecnica e fiscale per accedere ai bonus. Principali requisiti: • Attestato di Prestazione Energetica (APE): • È obbligatorio per tutti gli interventi energetici, per dimostrare il miglioramento delle prestazioni dell’immobile. • Deve essere redatto prima e dopo i lavori, per certificare l’incremento di almeno due classi energetiche o il raggiungimento della classe più alta possibile. • Asseverazione tecnica: • I tecnici abilitati devono certificare la conformità degli interventi agli standard previsti dalla normativa. • L’asseverazione include anche una stima dettagliata dei costi, che devono rispettare i massimali imposti per ciascun intervento. • Comunicazione all’Agenzia delle Entrate: • Tutti i dati relativi agli interventi (costi, documenti tecnici, dichiarazioni) devono essere caricati su un portale unico. • Il portale sarà utilizzato per monitorare l’andamento delle richieste e identificare eventuali anomalie. Nuovi criteri di priorità La disponibilità dei fondi è subordinata a criteri di priorità, per garantire che gli incentivi siano destinati agli interventi con maggiore impatto. Criteri prioritari: 1. Efficienza energetica: • Gli edifici con una classificazione energetica bassa (E, F, G) hanno precedenza. 2. Area geografica: • Gli interventi in aree a rischio sismico elevato o non metanizzate sono privilegiati. 3. Tecnologie ecologiche: • Saranno favoriti gli interventi che eliminano l’uso di combustibili fossili, come il passaggio a pompe di calore o sistemi fotovoltaici con accumulo. Tempi di realizzazione La normativa stabilisce scadenze precise per l’avvio e la conclusione dei lavori. • Inizio lavori: • Entro 6 mesi dall’approvazione della pratica. • Conclusione lavori: • 18 mesi per interventi ordinari (es. infissi, isolamento). • 24 mesi per interventi complessi (es. ristrutturazioni totali, Superbonus). • Penalità: • Se i lavori non rispettano i tempi, il diritto alla detrazione decade per le spese sostenute oltre la scadenza. Regime transitorio per lavori avviati nel 2024 Per i lavori già iniziati prima del 31 dicembre 2024, si applicano norme transitorie per consentire la continuità delle agevolazioni: Superbonus: • L’aliquota del 110% rimane valida fino al 31 dicembre 2025, purché al 31 dicembre 2024 sia completato almeno il 60% dello stato di avanzamento lavori (SAL). Ecobonus e Bonus Ristrutturazioni: • Le vecchie aliquote (50%-65%) restano applicabili alle spese sostenute fino al 30 giugno 2025, a condizione che i lavori siano iniziati entro il 2024. Controlli più severi e prevenzione delle frodi La nuova metodologia di accesso prevede un incremento dei controlli. Verifiche automatizzate: • Il portale unico incrocia i dati caricati con le informazioni fiscali e catastali. • Anomalie nei costi o nelle dichiarazioni bloccano automaticamente la pratica. Ispezioni in cantiere: • Sono previsti controlli a campione per verificare la corretta esecuzione degli interventi dichiarati. • Sanzioni: • In caso di dichiarazioni false o non conformi, il contribuente è soggetto alla perdita del bonus e al recupero delle somme detratte. Conclusioni preliminari Le modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 segnano una svolta nella strategia delle agevolazioni fiscali. Da un lato, la riduzione delle agevolazioni per tecnologie a gas e sistemi ibridi incentiva il passaggio a soluzioni più sostenibili. Dall’altro, la diminuzione delle aliquote e dei massimali potrebbe scoraggiare alcune categorie di interventi, con un impatto sul settore edilizio e sugli obiettivi di efficienza energetica. Gli scenari futuri dipenderanno dalla capacità di aziende e contribuenti di adattarsi al nuovo sistema, cogliendo le opportunità offerte dai bonus ridimensionati ma ancora vantaggiosi per chi punta su tecnologie innovative e sostenibili. Per un eventuale consulenza professionale potete contattarmi tramite questo link. Potete seguire gratuitamente i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, visionando il mio BLOG, iscrivendovi alla mia Newsletter, seguendo la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter oppure il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### MATERIALI ISOLANTI: QUALI SCEGLIERE PER CASA NOSTRA? > Isolare bene la tua casa non è solo una questione di comfort, ma di risparmio e futuro: scopri quali materiali fanno davvero la differenza. - Published: 2024-12-19 - Modified: 2025-05-28 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/materiali-isolanti-come-scegliere-casa/ - Categorie: blog Data: 18-12-2024 L’isolamento termico è uno dei pilastri dell’efficienza energetica di un edificio, sia esso una nuova costruzione o una ristrutturazione. Il mio obiettivo con questo articolo è fornire una base tecnica semplice, ma solida, per chi vuole approfondire l’argomento e fare scelte consapevoli. Sebbene non possa sostituire l’importanza di un progetto energetico redatto da un professionista secondo la normativa della Legge 10, conoscere le opzioni disponibili sul mercato e i loro impatti su comfort e consumi può aiutare ad avere maggiore consapevolezza nella scelta. L’isolamento termico è uno dei pilastri dell’efficienza energetica di un edificio, sia esso una nuova costruzione o una ristrutturazione. Il mio obiettivo con questo articolo è fornire una base tecnica semplice, ma solida, per chi vuole approfondire l’argomento e fare scelte consapevoli. Sebbene non possa sostituire l’importanza di un progetto energetico redatto da un professionista secondo la normativa della Legge 10, conoscere le opzioni disponibili sul mercato e i loro impatti su comfort e consumi può aiutare ad avere maggiore consapevolezza nella scelta. Tipologie di intervento: ristrutturazione e nuova costruzione L’attuale legislazione italiana distingue tra diversi tipi di intervento sugli edifici esistenti: • Riqualificazione energetica: interventi che non interessano più del 25% della superficie disperdente dell’edificio. Sono spesso mirati, come la coibentazione del tetto o la sostituzione degli infissi. • Ristrutturazione importante di primo livello: interventi su oltre il 50% della superficie disperdente e sugli impianti di climatizzazione. Richiede un progetto più completo e deve rispettare standard energetici più elevati. • Ristrutturazione importante di secondo livello: interventi che riguardano tra il 25% e il 50% della superficie disperdente, senza obbligo sugli impianti. Nelle nuove costruzioni, invece, si applicano gli standard più rigorosi previsti per gli edifici a energia quasi zero (NZEB, Nearly Zero Energy Building). Differenze tra interventi • Ristrutturazioni parziali: spesso limitate da vincoli strutturali ed economici, richiedono scelte mirate per massimizzare i benefici. • Ristrutturazioni complete: consentono una maggiore integrazione tra isolamento e impiantistica, con risultati superiori sia in termini di comfort sia di risparmio. • Nuove costruzioni: sono l’opportunità ideale per applicare i migliori standard tecnologici, considerando anche aspetti come l’inerzia termica e la traspirabilità. Prestazioni invernali ed estive: l’importanza dell’inerzia termica Prestazioni invernali Un buon isolamento riduce le dispersioni termiche in inverno, garantendo un ambiente più caldo con un consumo energetico ridotto. Questo è regolato dal parametro trasmittanza termica U (W/m²K), che misura il flusso di calore che attraversa un materiale. Minore è il valore U, migliore è l’isolamento. Prestazioni estive Negli ultimi anni, le normative energetiche si sono concentrate sempre di più sul comfort estivo. L’inerzia termica, ovvero la capacità di un materiale di accumulare e rilasciare calore lentamente, gioca un ruolo cruciale. Materiali ad alta densità, come la lana di roccia o la fibra di legno, migliorano il comfort estivo, riducendo il surriscaldamento interno. Secondo i dati di ENEA, il consumo medio per il raffrescamento estivo nelle abitazioni italiane è aumentato del 20% tra il 2015 e il 2023, complice il riscaldamento globale. Oggi, la spesa per il raffrescamento incide tra il 15% e il 25% del consumo annuo di energia elettrica di una famiglia media. Un involucro ben progettato può ridurre significativamente questo valore, abbassando il fabbisogno di raffrescamento di circa il 30-40%, specialmente nelle zone climatiche più calde. Immagina due case identiche: • La prima isolata con EPS (polistirene espanso), materiale economico ma con bassa inerzia termica. • La seconda isolata con lana di roccia, materiale ad alta densità e ottima inerzia termica. Durante una giornata estiva con temperature esterne di 35°C, la casa con lana di roccia avrà un comfort interno nettamente migliore grazie alla capacità di ritardare il passaggio del calore verso l’interno. Traspirabilità dell’involucro Le pareti contribuiscono solo in minima parte alla gestione dell’umidità interna della casa, che dipende per lo più da una ventilazione adeguata. Tuttavia, un involucro traspirante può favorire un microclima più salubre riducendo il rischio di condensa interstiziale e muffe. Confrontiamo l'EPS (polistirolo) con la lana di roccia • Casa con cappotto in EPS: Materiale poco traspirante, con un coefficiente μ molto elevato. In condizioni di alta umidità interna (ad esempio in inverno, con poca ventilazione), l’umidità può accumularsi nelle pareti, aumentando il rischio di muffe. • Casa con cappotto in lana di roccia: Materiale altamente traspirante, con un coefficiente μ basso. La lana di roccia permette un maggiore passaggio del vapore acqueo, mantenendo le pareti asciutte e riducendo i problemi di condensa. Il coefficiente μ della lana di roccia è circa 5 volte inferiore a quello dell’EPS, rendendola la scelta preferibile per situazioni in cui è richiesta una buona traspirabilità. Materiali isolanti: caratteristiche, costi ed ecosostenibilità EPS (Polistirene Espanso) • Caratteristiche: Leggero, economico, facile da posare. Poco traspirante. • Resa: Buona in inverno, meno efficace in estate per via della bassa inerzia termica. • Ecosostenibilità: Materiale derivato dal petrolio, non biodegradabile. Tuttavia, è riciclabile e ha un ciclo di vita lungo. • Costo indicativo: 8-15 €/m² per 10 cm di spessore. XPS (Polistirene Estruso) • Caratteristiche: Più denso e resistente dell’EPS, con ottima impermeabilità. Poco traspirante. • Resa: Buona in inverno, moderata in estate. • Ecosostenibilità: Come l’EPS, è derivato dal petrolio e non biodegradabile. È riciclabile, ma il processo è più complesso rispetto ad altri materiali. • Costo indicativo: 12-20 €/m² per 10 cm. Lana di roccia • Caratteristiche: Eccellente isolamento acustico e resistenza al fuoco. Traspirante. • Resa: Ottima in inverno e estate grazie all’elevata densità e inerzia termica. • Ecosostenibilità: Prodotto da risorse naturali (rocce vulcaniche), riciclabile e con basso impatto ambientale durante il ciclo di vita. • Costo indicativo: 15-25 €/m² per 10 cm. Lana di vetro • Caratteristiche: Simile alla lana di roccia, ma meno densa. Buona traspirabilità e isolamento acustico. • Resa: Buona in inverno, moderata in estate rispetto alla lana di roccia. • Ecosostenibilità: Realizzata con vetro riciclato, è riciclabile e ha un impatto ambientale moderato. • Costo indicativo: 10-20 €/m² per 10 cm. Fibra di legno • Caratteristiche: Naturale, traspirante, eccellente per l’inerzia termica. Ottima capacità di assorbire e rilasciare umidità. • Resa: Ottima in estate e inverno, ideale per climi caldi. • Ecosostenibilità: Materiale rinnovabile, biodegradabile e con bassissimo impatto ambientale. Produzione a basse emissioni di CO₂. • Costo indicativo: 20-40 €/m² per 10 cm. Sughero • Caratteristiche: Naturale, resistente all’umidità, durevole, con elevate capacità isolanti. • Resa: Eccellente sia in estate sia in inverno grazie all’elevata inerzia termica. • Ecosostenibilità: Prodotto sostenibile al 100%, biodegradabile e rinnovabile, con un ciclo di vita a basso impatto ambientale. • Costo indicativo: 30-50 €/m² per 10 cm. Canapa • Caratteristiche: Naturale, altamente traspirante e con buona inerzia termica. Resistente all’umidità. • Resa: Ottima sia in estate sia in inverno grazie alla capacità di trattenere il calore. • Ecosostenibilità: Coltivazione a basso impatto ambientale, 100% riciclabile e compostabile. • Costo indicativo: 30-50 €/m² per 10 cm. Cellulosa • Caratteristiche: Derivata da carta riciclata, è traspirante, isolante e ha un’ottima inerzia termica. • Resa: Eccellente in estate, molto efficace in inverno. • Ecosostenibilità: Materiale riciclato, biodegradabile, con un processo produttivo a bassa energia. • Costo indicativo: 15-25 €/m² per 10 cm. Poliiso (Poliuretano espanso rigido) • Caratteristiche: Materiale ad alte prestazioni con bassa trasmittanza termica. Poco traspirante. • Resa: Ottima in inverno, meno efficace in estate a causa della bassa inerzia termica. • Ecosostenibilità: Prodotto chimico, non biodegradabile, ma il lungo ciclo di vita ne riduce l’impatto. • Costo indicativo: 20-35 €/m² per 10 cm. Schiuma fenolica • Caratteristiche: Isolante leggero e ad altissime prestazioni termiche. Poco traspirante. • Resa: Ideale in inverno, ma con performance estive limitate. • Ecosostenibilità: Materiale sintetico, non biodegradabile. La lunga durata riduce l’impatto complessivo. • Costo indicativo: 30-50 €/m² per 10 cm. Ogni materiale presenta vantaggi e svantaggi in termini di costo, prestazioni ed ecosostenibilità. La scelta deve bilanciare le esigenze di isolamento termico e acustico con l’impatto ambientale del prodotto. Optare per materiali naturali o riciclati, dove possibile, non solo migliora la salubrità degli ambienti ma contribuisce anche alla riduzione delle emissioni di CO₂ e al rispetto delle risorse del pianeta. Vantaggi di un involucro efficiente Un involucro ben isolato e progettato per entrambe le stagioni permette di: • Ridurre i costi energetici: In inverno, meno dispersioni termiche significano un riscaldamento più economico. In estate, un involucro con alta inerzia termica riduce l’uso del condizionatore. • Aumentare il comfort: Temperature interne più stabili, indipendentemente dalle condizioni esterne. • Ridurre l’impatto ambientale: Un minore consumo di energia significa meno emissioni di CO₂, contribuendo agli obiettivi di sostenibilità. Conclusioni Scegliere il materiale isolante giusto richiede una valutazione attenta delle esigenze specifiche dell’edificio e delle condizioni climatiche. Non esiste una soluzione unica, ma con una progettazione integrata che consideri sia il comportamento invernale che estivo, si può ottenere un edificio efficiente, confortevole e rispettoso dell’ambiente. Per un eventuale consulenza professionale potete contattarmi tramite questo link. Potete seguire gratuitamente i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, visionando il mio BLOG, iscrivendovi alla mia Newsletter, seguendo la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter oppure il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### REGIONE LIGURA: BANDI ATTIVI PER EFFICIENTAMENTO ENERGETICO - Published: 2024-12-16 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/regione-ligura-bandi-attivi-per-efficientamento-energetico/ - Categorie: blog Data: 16-12-2024 Nel panorama delle iniziative per la sostenibilità energetica, molti bandi destinati all’efficientamento energetico rischiano di passare inosservati, nonostante il loro potenziale impatto economico e ambientale. In questo primo articolo specifico, ho voluto fare una ricerca di delle attuali opportunità ancora attive in Regione Liguria, rivolti a residenze, imprese, hotel e attività commerciali. Data: 16-12-2024 Nel panorama delle iniziative per la sostenibilità energetica, molti bandi destinati all’efficientamento energetico rischiano di passare inosservati, nonostante il loro potenziale impatto economico e ambientale. In questo primo articolo specifico, ho voluto fare una ricerca di delle attuali opportunità ancora attive in Regione Liguria, rivolti a residenze, imprese, hotel e attività commerciali. Attualmente, in Regione Liguria, sono attivi i seguenti bandi per l’efficientamento energetico rivolti a settori non residenziali, inclusi il settore turistico e industriale: Bando per l’Efficientamento Energetico delle ImpreseLa Regione Liguria ha stanziato 10 milioni di euro per supportare le imprese che intendono ridurre i consumi energetici e le emissioni di gas climalteranti. Il bando offre un mix di agevolazioni, tra cui contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso agevolato, coprendo fino all’88% dell’investimento per le micro, piccole e medie imprese, e fino all’80% per le grandi imprese. Gli interventi ammissibili includono la riqualificazione energetica degli immobili, l’adeguamento o la sostituzione di macchinari e l’implementazione di sistemi di controllo automatizzato. Le domande possono essere presentate dal 16 al 29 febbraio 2024. Bando per l’Efficientamento Energetico degli Edifici Pubblici nelle Aree InterneQuesto bando, con una dotazione complessiva di 2,5 milioni di euro, è destinato ai Comuni delle aree interne della Strategia Nazionale Aree Interne (SNAI) nelle Valli dell’Antola e del Tigullio, Beigua-Sol, Alta Valle Arroscia e Val di Vara. L’obiettivo è sostenere interventi di efficientamento energetico degli edifici pubblici o ad uso pubblico. Ogni Comune può accedere a un contributo massimo di 150. 000 euro a fondo perduto per interventi che riguardino almeno 100 mq di superficie calpestabile. Le domande possono essere presentate dal 2 al 18 aprile 2024. Per informazioni dettagliate e aggiornamenti, si consiglia di consultare il sito ufficiale della Regione Liguria e la piattaforma “Bandi online” di Filse. Inserisco le fonti dalle quali ho recuperato le informazioni in modo che possiate approfondire il tutto:https://www. regione. liguria. it/homepage-giunta/giunta-regionale/comunicati-stampa-della-giunta-regionale/item/40034-efficientamento-energetico-bando-febbraio. html? utm_source=chatgpt. com https://www. regione. liguria. it/homepage-giunta/giunta-regionale/comunicati-stampa-della-giunta-regionale/item/40034-efficientamento-energetico-bando-febbraio. html https://www. regione. liguria. it/homepage-sviluppo-economico/servizi-canale/bandi-sviluppo-economico-tutti/publiccompetition/3861%3Aazione-5-2-1_energiacomunisnai. html Potete seguire gratuitamente i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, visionando il mio BLOG, iscrivendovi alla mia Newsletter, seguendo la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter oppure il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### ENERGIA RINNOVABILE A NOLEGGIO: DI COSA SI TRATTA? > Noleggiare energia rinnovabile: soluzione innovativa o solo marketing? Scopri come funziona questa nuova formula e se fa davvero al caso tuo. - Published: 2024-12-09 - Modified: 2025-05-28 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/energia-rinnovabile-noleggio-come-funziona/ - Categorie: blog Data: 09-12-2024 L'energia rinnovabile è il futuro, ma l'accesso diretto a impianti ad energie rinnovabili (come ad esempio il fotovoltaico e le turbine eoliche) non è sempre “facile” per tutti. I costi iniziali elevati, la necessità di spazio fisico e le complesse burocrazie spesso scoraggiano i potenziali utilizzatori. Ed è qui che entra in gioco un'innovazione che possiamo definire “rivoluzionaria”: il noleggio delle energie rinnovabili. L'energia rinnovabile è il futuro, ma l'accesso diretto a impianti ad energie rinnovabili (come ad esempio il fotovoltaico e le turbine eoliche) non è sempre “facile” per tutti. I costi iniziali elevati, la necessità di spazio fisico e le complesse burocrazie spesso scoraggiano i potenziali utilizzatori. Ed è qui che entra in gioco un'innovazione che possiamo definire “rivoluzionaria”: il noleggio delle energie rinnovabili. Questa formula innovativa consente di accedere ai benefici economici e ambientali della produzione di energia pulita senza installare fisicamente alcun impianto. Il modello è semplice, efficace e alla portata di chiunque, a prescindere dalla propria posizione geografica o dalla disponibilità di spazio. Come funziona il noleggio delle energie rinnovabili? Il noleggio si basa su un concetto chiave: l’utente non acquista né gestisce direttamente un impianto, ma ne noleggia la capacità produttiva tramite una piattaforma digitale. Questa piattaforma si occupa di tutto, dalla manutenzione alla vendita dell’energia prodotta. Ecco come funziona nel dettaglio: Gli utenti scelgono una configurazione in base alle proprie esigenze e possibilità economiche. Le opzioni variano per tipo di impianto (fotovoltaico, eolico, ecc. ). L’impianto noleggiato produce energia che viene immessa nella rete. I ricavi dalla vendita dell'energia vengono redistribuiti agli utenti in proporzione alla capacità produttiva noleggiata. Tramite un'applicazione, l’utente può monitorare i dati relativi alla produzione, i guadagni accumulati e lo stato dell’impianto, ovunque si trovi. Gli utenti ricevono un accredito mensile/timestrale/semestrale dei ricavi generati. Quanto si può guadagnare? Un aspetto che rende il noleggio delle energie rinnovabili particolarmente attraente è il ritorno economico. Sebbene i guadagni possano variare in base a diversi fattori, come la posizione dell’impianto e le condizioni di mercato, è possibile fornire alcune indicazioni "generali". Gli utenti possono aspettarsi un ritorno economico compreso tra il 6% e il 12% annuo sul capitale investito per il noleggio. I contratti di noleggio spesso prevedono durate pluriennali (da un minimo di 3 anni a 25), consentendo di stabilire una rendita costante nel tempo. Ovviamente i rendimenti effettivi dipendono dalle politiche locali sul mercato dell’energia, dai costi operativi dell’impianto e dall'efficienza della produzione. Sebbene queste percentuali siano indicative, ogni caso deve essere valutato singolarmente. La posizione geografica dell’impianto, il tipo di energia prodotta e i dettagli del contratto possono influire significativamente sui guadagni. È sempre consigliabile esaminare attentamente le condizioni proposte e, se necessario, consultare esperti del settore. Quali possono essere i vantaggi offerti da questo sistema di noleggio? - Potenziale guadagno economico; - Non servono spazi fisici o un capitale iniziale elevato. Questo modello democratizza l’accesso all’energia pulita, rendendola disponibile a chiunque, ovunque; - La gestione e la manutenzione degli impianti sono a carico della piattaforma, eliminando qualsiasi onere per l’utente; - A differenza degli impianti di proprietà, che richiedono anni per ripagare l’investimento, il noleggio offre un ritorno economico immediato (ovviamente più contenuto); - Ogni kilowatt prodotto da fonti rinnovabili riduce l’impatto ambientale, contribuendo alla lotta contro il cambiamento climatico; Dove si trovano gli impianti? Le piattaforme che offrono il noleggio di energia rinnovabile collocano gli impianti in aree strategiche per massimizzare la produzione energetica e minimizzare i costi. Tra le località più promettenti: Africa: Grazie all'abbondanza di sole, è un luogo ideale per impianti fotovoltaici ad alta efficienza. America Latina: Paesi come il Cile e il Brasile combinano incentivi governativi con eccellenti condizioni climatiche. Sud-est asiatico: Perfetto per impianti ibridi, con un mix di risorse naturali e una crescente domanda di energia. Sfide e considerazioni Questo sistema ha delle criticità? - Fare molta attenzione all'affidabilità della piattaforma a cui vi apoggiate. È fondamentale scegliere operatori trasparenti e affidabili, con un track record consolidato. - Dipendenza dalle fluttuazioni di mercato. I guadagni dipendono dai prezzi dell’energia sul mercato locale, che possono variare nel tempo. - Regolamentazioni diverse. Operare in più paesi richiede la conformità a normative energetiche complesse e diverse. Conclusioni: un’opportunità per il futuro o l'ennesima bolla di sapone? Il noleggio delle energie rinnovabili rappresenta una soluzione innovativa e scalabile per chi desidera partecipare alla transizione energetica globale, ottenendo al contempo un beneficio economico. Che tu sia un privato, un’azienda o un piccolo investitore, questo modello offre la possibilità di contribuire alla sostenibilità ambientale senza barriere d’ingresso. Con rendimenti annui potenzialmente significativi e l’assenza di oneri di gestione, il noleggio potrebbe diventare una delle soluzioni più apprezzate per chi cerca un investimento sostenibile e redditizio. Investire oggi significa non solo garantire un ritorno economico per il futuro, ma anche partecipare attivamente alla costruzione di un mondo più pulito e sostenibile. Potete seguire gratuitamente i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, visionando il mio BLOG, iscrivendovi alla mia Newsletter, seguendo la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter oppure il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### FOTOVOLTAICO: INVESTIMENTO O LUNGIMIRANZA? > Installare un impianto fotovoltaico è davvero una scelta lungimirante o solo una corsa alle mode green? Scopri se è l’investimento giusto per te. - Published: 2024-12-02 - Modified: 2025-05-28 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/fotovoltaico-investimento-o-lungimiranza/ - Categorie: blog Data: 03-12-2024 (Aggiornamento del 07-12-2024) Apparentemente questa domanda sembra banale e ovvia, in realtà ritengo necessiti di alcuni spunti di riflessione e specifici approfondimenti per poter dare una risposta chiara e trasparente. Apparentemente questa domanda sembra banale e ovvia, in realtà ritengo necessiti di alcuni spunti di riflessione e specifici approfondimenti per poter dare una risposta chiara e trasparente. L’installazione di un impianto fotovoltaico è considerata una scelta strategica per il futuro energetico, sia in termini di risparmio economico sia per il contributo alla sostenibilità ambientale. Tuttavia, la convenienza non è uniforme e dipende da una serie di variabili legate ai consumi, alla posizione geografica, ai costi e agli incentivi. In questo approfondimento cercherò di esaminare i vantaggi, gli svantaggi e gli scenari futuri, offrendo un’analisi a 360 gradi, senza però sminuire l’importanza di un’accurata analisi preliminare da approntare caso per caso. Quali sono i vantaggi offerti da un impianto fotovoltaico? 1. Risparmio energetico e autonomia Un impianto fotovoltaico permette di autoprodurre energia, riducendo la dipendenza dalla rete elettrica. Questo è particolarmente vantaggioso in scenari di prezzi energetici in aumento. Per esempio, un impianto da 6 kWp in Italia centrale, se si ottimizza il tutto, può coprire fino a 7. 500 kWh annui, sufficienti per il fabbisogno medio di una famiglia numerosa o addirittura di una piccola azienda agricola. 2. Sostenibilità ambientale Il fotovoltaico consente di abbattere le emissioni di CO₂, contribuendo alla lotta contro il cambiamento climatico. 3. Stabilità a lungo termine Anche in periodi di calo dei prezzi energetici, il fotovoltaico rappresenta una protezione contro le fluttuazioni di mercato, garantendo stabilità nei costi per decenni. Gli incentivi per l’immissione di energia elettrica in rete, anche se ridotti rispetto al passato, accelerano il recupero dell’investimento iniziale. Quali sono invece le note dolenti? 1. Costi iniziali elevati (senza incentivi) L’installazione di un impianto può costare tra 2. 000 e 3. 000 euro per kWp. Un sistema da 3 kWp, ad esempio, può richiedere un investimento tra 6. 000 e 9. 000 euro, con un ritorno sull’investimento che dipende fortemente da una serie di aspetti che solo in parte possiamo gestire. 2. Non sempre conveniente per bassi consumi Un consumo annuo inferiore a 2. 000-2. 500 kWh rende, a mio avviso, il fotovoltaico poco conveniente, specialmente in assenza di accumulo. Una famiglia con consumi ridotti recupererebbe l’investimento in tempi decisamente troppo lunghi, spesso superiori alla vita utile dell’impianto. 3. Produzione non continua La dipendenza dal sole comporta periodi di bassa produzione, come di notte o in giornate nuvolose. L’integrazione con batterie può mitigare il problema, ma aumenta significativamente il costo complessivo. 4. Complessità burocratica e manutenzione Gli adempimenti amministrativi e i costi di manutenzione (ad esempio per sostituzione dell’inverter dopo 10-15 anni) influiscono negativamente sulla percezione della convenienza economica. Indico un’analisi economica semplificata per impianti di varie taglie (senza batterie di accumulo), basate su prezzi medi del mercato, sull'attuale costo dell'energia elettrica e sulla mia specifica esperienza pluriennale: Impianto da 3 kWp caratterizzato da un investimento medio iniziale di 7. 000 euro, in grado di produrre mediamente all’anno circa 3. 300 kWh, caratterizzato da un tempo di ritorno economico senza incentivi circa 12 anni, con attuali incentivi 7-8 anni. Impianto da 6 kWp caratterizzato da un investimento medio iniziale di 14. 000 euro, in grado di produrre mediamente all’anno circa 6. 600 kWh, caratterizzato da un tempo di ritorno economico senza incentivi pari a circa 11 anni, con attuali incentivi 7 anni. Impianto da 10 kWp caratterizzato da un investimento medio iniziale di 25. 000 euro, in grado di produrre mediamente all’anno circa 11. 000 kWh, caratterizzato da un tempo di ritorno economico senza incentivi pari a circa 10 anni, con attuali incentivi 6-7 anni. Impianto da 100 kWp caratterizzato da un investimento medio iniziale di 110. 000 euro, in grado di produrre mediamente all’anno circa 110. 000 kWh, caratterizzato da un tempo di ritorno economico senza incentivi pari a circa 10 anni, con attuali incentivi 5-6 anni. Impianto da 1 MWp caratterizzato da un investimento medio iniziale di 1. 000. 000 di euro, in grado di produrre mediamente all’anno circa 1. 100. 000 kWh, caratterizzato da un tempo di ritorno economico senza incentivi pari a circa 9 anni, con attuali incentivi 5 anni. Questi rappresentano un’indicazione media da prendere in considerazione solo per avere un’idea generale della bontà dell’investimento. I parametri reali cambiano significativamente in base alla località geografica e al costo effettivo dell’energia. Non limitatevi quindi a queste indicazioni. Per rendere più interessante l’articolo mi rendo disponibile ad inserire eventuali dati reali forniti da utilizzatori di impianti fotovoltaici su tutto il territorio Italiano. In zone molto soleggiate è possibile in alcuni casi anche dimezzare i tempi di ritorno economico precedentemente menzionati, ovviamente ottimizzando al massimo l’autoconsumo. Accumulo e integrazione con batterie sono sempre necessarie? Le batterie permettono sicuramente di ottimizzare l’autoconsumo, immagazzinando l’energia prodotta durante il giorno per utilizzarla di notte. Sebbene utili, rappresentano un costo aggiuntivo significativo (circa 1. 000 €/kWh di capacità), allungando significativamente il periodo di ritorno dell’investimento. Le batterie ci permetterebbero di poter consumare elettricità autoprodotta anche durante le ore di assenza del sole, mentre in caso di assenza di un accumulo ci troviamo costretti a decentralizzare i maggiori consumi energetici durante le ore di massima produzione. Un aspetto non banale che in parte potrebbe allontanarci dall’idea di equipaggiarci di un impianto fotovoltaico. Pensiamo al futuro: smaltimento e sostenibilità a lungo termine Un aspetto critico del fotovoltaico è il futuro smaltimento dei pannelli, che contengono materiali come silicio e metalli rari. Con l’aumento degli impianti, il volume dei rifiuti fotovoltaici crescerà esponenzialmente, richiedendo soluzioni innovative e sostenibili per il riciclo. Ho intenzione di scrivere un articolo specifico che tratti esclusivamente di questo aspetto, spesso poco considerato quando elogiamo il fotovoltaico come energia pulita. Conclusioni Il fotovoltaico rappresenta un investimento interessante per chi ha consumi energetici significativi e può accedere a incentivi fiscali. In assenza di incentivi i tempi di ritorno aumentano significativamente ma rimanendo comunque più che accettabili considerata la vita utile degli impianti. Mi aspetto un futuro contenimento dei prezzi che sicuramente aiuterà a rendere ancora più interessante l’investimento. Non posso però confermare che si tratti della miglior scelta in generale; da mie valutazioni personali, chi consuma meno di 2. 500 kWh all’anno o vive in aree con bassa irradiazione solare potrebbe trovare alternative più vantaggiose. È comunque fondamentale affidarsi a un professionista per un’analisi personalizzata, basata su bollette e abitudini di consumo. La normativa energetica sta oramai da anni spingendo sull'elettrico. Sono nate le Comunità Energetiche. Il costo dell'energia elettrica potrebbe variare da un giorno all'altro, e ne sappiamo qualcosa. Ha davvero senso parlare di investimento oppure il Fotovoltaico sta diventando una necessità? Questo articolo si basa su dati consolidati ed esperienze nel settore. Da una brevissima indagine che ho condotto recentemente, andando a recuperare informazioni direttamente da possessori di impianti fotovoltaici, ho avuto il piacere di trovare situazioni specifiche decisamente più favorevoli a quelle da me relazionate. Questo fatto è principalmente dovuto alla presenza di numerosi fattori che influenzano la resa di un investimento di questo tipo. Se mi sarà data possibilità (permesso di divulgare informazioni private) sarà mia cura, in futuro, integrare questo articolo con casi reali, motivando nel dettaglio le condizioni al contorno. Condivisione casi reali Grazie alla disponibilità da parte di utenti privati possessori di impianto fotovoltaico, ho la possibilità di impreziosire l’articolo con esempi realistici di potenziale risparmio annuale sulla bolletta elettrica. CASO 1 PREVITALI Riccardo Provincia di Bergamo, Taglia Impianto 7,92 kWp (Inverter da 6 kW), Esposizione SUD, Batterie di accumulo 13,5 kWh. Anno 2023: Consumo complessivo 4. 476 kWh, Autoconsumo diretto: 1. 320 kWh, Autoconsumo da batteria: 2. 261 kWh, Energia ceduta alla rete: 5. 930 kWh. Parliamo di una copertura diretta del fabbisogno elettrico di circa l’80%. Stima risparmio annuale in bolletta: 537 euro (autoconsumo) + 134 euro (scambio sul posto) + 403 (eccedenze) abbiamo un risparmio totale annuo pari a circa 1. 074 euro (considerando, in maniera semplificata, 0,15 euro/kwh per acquisto energia elettrica, 0,15 euro/kwh per scambio sul posto e 0,08 euro/kwh per eccedenze in rete. CASO 2 ZAMBALDI Marco Ronceno Terme (Trento), Taglia Impianto 4,80 kWp, Esposizione SUD/SUD EST, Batterie di accumulo 13,4 kWh. Anno 2023: Consumo complessivo 5. 500 kWh, Autoconsumo diretto: 2. 200 kWh, Autoconsumo da batteria: 2. 500 kWh, Energia ceduta alla rete: 0 kWh. Parliamo di una copertura diretta del fabbisogno elettrico di circa l’85%. Stima risparmio annuale in bolletta: 705 euro (autoconsumo) + 0 euro (scambio sul posto) + 0 (eccedenze) abbiamo un risparmio totale annuo pari a circa 705 euro (considerando, in maniera semplificata, 0,15 euro/kwh per acquisto energia elettrica, 0,15 euro/kwh per scambio sul posto e 0,08 euro/kwh per eccedenze in rete. CASO 3 GURIOLI Andrea Faenza (Ravenna), Taglia Impianto 5,20 kWp, Esposizione ? ? ? , Assenza di batterie di accumulo. Anno 2023: Consumo complessivo 5. 700 kWh, Autoconsumo diretto: 2. 100 kWh, Autoconsumo da batteria: 0 kWh, Energia ceduta alla rete: 4. 800 kWh di cui 3. 600 kWh riprelevati. Parliamo di una copertura diretta del fabbisogno elettrico di circa l’37%. Stima risparmio annuale in bolletta: 315 euro (autoconsumo) + 540 euro (scambio sul posto) + 96 (eccedenze) abbiamo un risparmio totale annuo pari a circa 951 euro (considerando, in maniera semplificata, 0,15 euro/kwh per acquisto energia elettrica, 0,15 euro/kwh per scambio sul posto e 0,08 euro/kwh per eccedenze in rete. Poco? Tanto? Il risparmio conseguibile sulla bolletta è funzione di svariati parametri soprattutto dipende dal costo di acquisto dell'energia elettrica, che attualmente è molto basso ... Pensate al costo del kWh elettrico raggiunto qualche tempo fa, coloro che avevano all'epoca un impianto fotovoltaico hanno sicuramente vissuto mesi sereni ... Volete condividere i vostri dati in questo articolo? Inviatemi, tramite i miei contatti, le seguenti informazioni (oltre al vostro cognome e nome, se desiderate comparire): - Località; - Taglia impianto; - Esposizione; - Taglia eventuale sistema di accumulo; - Consumo annuale complessivo dell’utenza (kWh); - Autoconsumo diretto (kWh); - Autoconsumo da batteria (kWh); - Energia ceduta alla rete (Kwh) e quindi remunerata. Se necessiti invece di una consulenza preliminare personalizzata puoi richiederla a questo link, sarò lieto di fornirti supporto per una valutazione consapevole e coerente degli interventi da affrontare. L’articolo può contenere alcuni link di affiliazione. In qualità di affiliato Amazon, ricevo una piccola percentuale da questi acquisti che mi aiutano a mantenere attivo il BLOG. Ci tengo a precisare che per l'utente finale, in termini di prezzo o scontistica, non cambia assolutamente nulla. Se decidi di acquistare tramite uno di questi link, aiuterai la crescita del mio canale di comunicazione. 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Potete seguire gratuitamente i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, visionando il mio BLOG, iscrivendovi alla mia Newsletter, seguendo la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter oppure il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### RISTRUTTURAZIONI: EFFICENTIAMO CON CRITERIO!!! > Non basta risparmiare: una ristrutturazione efficiente è quella che guarda al lungo termine. Scopri come evitare errori e puntare alla qualità. - Published: 2024-11-25 - Modified: 2025-05-28 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/ristrutturazioni-risparmio-con-criterio/ - Categorie: blog Data: 25-11-2024 Stai per iniziare una ristrutturazione edilizia che include interventi di efficientamento energetico e non sai da dove cominciare? Oppure, hai recentemente completato dei lavori ma i risparmi sulle bollette non sono quelli che speravi? Ti trovi già nel pieno dei lavori e hai dubbi sulle soluzioni proposte? Se ti riconosci in una di queste situazioni, questo articolo potrebbe esserti utile. Vediamo insieme come affrontare una ristrutturazione con criterio. Stai per iniziare una ristrutturazione edilizia che include interventi di efficientamento energetico e non sai da dove cominciare? Oppure, hai recentemente completato dei lavori ma i risparmi sulle bollette non sono quelli che speravi? Ti trovi già nel pieno dei lavori e hai dubbi sulle soluzioni proposte? Se ti riconosci in una di queste situazioni, questo articolo potrebbe esserti utile. Vediamo insieme come affrontare una ristrutturazione con criterio. Sono un ingegnere energetico libero professionista e mi occupo di progettazione di impianti di riscaldamento, raffrescamento, produzione di acqua calda sanitaria, deumidificazione, ventilazione meccanica controllata e isolamento termico degli edifici. La mia esperienza mi consente di avere una visione completa sugli interventi necessari per ottenere risultati concreti, rispettando il budget disponibile e le esigenze dei miei clienti. Interventi mirati e consapevoli: una strategia vincente Non tutti gli interventi di ristrutturazione sono necessari, né tutti portano i benefici desiderati. Alcuni possono garantire un buon contenimento dei consumi, mentre altri rischiano di essere eccessivamente costosi rispetto ai risultati ottenibili. La chiave è avere un piano chiaro e realistico, basato su un’analisi accurata dello stato iniziale dell’immobile e sulla definizione del budget. Tuttavia, nella mia esperienza, capita spesso che i committenti inizino i lavori senza una visione chiara, affidandosi al caso o a consigli non sempre qualificati. Non è raro che mi venga richiesto di intervenire quando il cantiere è già avviato. In alcuni casi, si riesce a correggere il tiro; in altri, purtroppo, è troppo tardi, con conseguente spreco di risorse e risultati inferiori alle aspettative. La consulenza preliminare: un passo fondamentale Prima di iniziare qualsiasi lavoro, propongo una consulenza preliminare. Questa può essere effettuata a distanza, tramite videochiamata, nel mio ufficio o direttamente in cantiere. Non offro consulenze gratuite, e ribadisco con forza che il mio lavoro e la mia esperienza non possono essere svenduti. Consigli gratuiti e davvero disinteressati non esistono: dietro di essi si nascondono spesso errori e superficialità che finiscono per costare caro al committente. Un esempio concreto? Il Superbonus 110%, che ha generato più confusione che benefici. Ho seguito alcuni progetti durante il periodo di questa agevolazione, cercando di proporre interventi sensati, senza inseguire massimali di spesa irrealistici o integrazioni impiantistiche inutili. Tuttavia, mi trovo ancora oggi a periziare interventi mal eseguiti, con costi fuori controllo e benefici energetici limitati. Un approccio razionale: analisi, ascolto e pianificazione La metodologia più efficace per una ristrutturazione di successo è semplice e si basa su tre pilastri: 1. Analisi dello stato iniziale: un sopralluogo tecnico è il primo passo indispensabile. 2. Ascolto del cliente: comprendere le abitudini, le esigenze e il modo in cui si vive la casa è fondamentale per progettare soluzioni su misura. 3. Definizione del budget: ogni proposta deve essere realistica e sostenibile economicamente. Sembrano concetti banali, ma la mia esperienza mi ha insegnato che spesso vengono trascurati. Ho visto ristrutturazioni concluse con spese doppie rispetto alle aspettative e con risultati deludenti. Tecnologie avanzate installate dove non servivano, lavori eseguiti senza criterio e altre situazioni imbarazzanti. Il ruolo del professionista energetico Un professionista energetico non è solo un tecnico: è una guida che aiuta il cliente a intraprendere un percorso consapevole. La normativa attuale è sempre più stringente, e costruire una nuova casa con prestazioni energetiche elevate è un compito complesso. Spesso, ristrutturare un immobile esistente sembra la soluzione più semplice, ma non sempre è così. Solo un’analisi approfondita può stabilire se e come intervenire per massimizzare il rapporto costo-beneficio. Evita di commettere errori comuni Uno degli errori più frequenti è richiedere preventivi a più imprese senza avere un piano chiaro. Ogni impresa proporrà una propria visione, generando confusione e rendendo impossibile confrontare le offerte. Prima di tutto, è essenziale affidarsi a un professionista indipendente che trasformi le tue esigenze in un progetto concreto e realizzabile. A volte, il consiglio migliore è aspettare. Se un immobile presenta problemi strutturali o altre criticità prioritarie, è più saggio risolverli prima di pensare all’efficientamento energetico. Questo approccio trasparente non rappresenta una perdita di tempo bensì un investimento nella soddisfazione del cliente e nella qualità del lavoro. Conclusioni: pianifica, analizza e decidi con consapevolezza Ristrutturare una casa è un percorso complesso e impegnativo, che richiede attenzione, pazienza e competenza. Prendersi il tempo per chiarire le idee e definire un piano permette di evitare sorprese, risparmiare denaro e ottenere risultati migliori. Ricorda che ogni scelta fatta con criterio è un passo avanti verso una casa più efficiente, confortevole e sostenibile. Se stai per affrontare questo percorso, fermati un attimo, rifletti, analizza e affidati a un professionista qualificato. La tua casa, il tuo portafoglio e la tua serenità te ne saranno grati. Se necessiti di una consulenza preliminare personalizzata puoi richiederla a questo link, sarò lieto di fornirti supporto per una valutazione consapevole e coerente degli interventi da affrontare. L’articolo può contenere alcuni link di affiliazione. In qualità di affiliato Amazon, ricevo una piccola percentuale da questi acquisti che mi aiutano a mantenere attivo il BLOG. Ci tengo a precisare che per l'utente finale, in termini di prezzo o scontistica, non cambia assolutamente nulla. Se decidi di acquistare tramite uno di questi link, aiuterai la crescita del mio canale di comunicazione. Desiderate provare per 30gg gratis il servizio Amazon Prime? Vi permetterà di avere spedizioni rapidissime a costo nullo. Basta cliccare sul seguente link http://www. amazon. it/amazonprime? tag=lucamarcenaro-21. Molti dei libri di testo che condivido nei miei articoli li trovate anche in versione Kindle. Se volete provare gratuitamente il servizio kindleunlimited potete passare tramite questo link: https://www. amazon. it/kindle-dbs/hz/signup? tag=lucamarcenaro-21. Potete seguire gratuitamente i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, visionando il mio BLOG, iscrivendovi alla mia Newsletter, seguendo la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter oppure il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### INCENTIVI ENERGETICI 2025: COSA CAMBIERÀ PER LE FAMIGLIE ITALIANE? > Dal 2025, nuovi incentivi per l’energia promettono vantaggi per le famiglie. Ma saranno davvero un aiuto o solo un’altra promessa? Scoprilo qui! - Published: 2024-11-18 - Modified: 2025-05-28 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/incentivi-energetici-2025-cosa-cambia-famiglie/ - Categorie: blog Data: 18-11-2024 Il 2025 potrebbe rappresentare un cambiamento epocale nel panorama degli incentivi per l’efficientamento energetico. Tuttavia, è importante chiarire fin da subito che molte delle novità previste sono attualmente ipotesi e ragionamenti basati sulle direttive europee e su orientamenti preliminari del governo italiano. Per conoscere con certezza le regole definitive, bisognerà attendere la fine del 2024. In questo articolo cerco di analizzare i possibili scenari, con un focus sulle opportunità e le sfide che potrebbero presentarsi per le famiglie e i proprietari di immobili. Il 2025 potrebbe rappresentare un cambiamento epocale nel panorama degli incentivi per l’efficientamento energetico. Tuttavia, è importante chiarire fin da subito che molte delle novità previste sono attualmente ipotesi e ragionamenti basati sulle direttive europee e su orientamenti preliminari del governo italiano. Per conoscere con certezza le regole definitive, bisognerà attendere la fine del 2024. In questo articolo cerco di analizzare i possibili scenari, con un focus sulle opportunità e le sfide che potrebbero presentarsi per le famiglie e i proprietari di immobili. Direttiva “Case Green”: che cosa cambia per gli edifici? L’Unione Europea, con la Direttiva “Case Green”, punta a ridurre drasticamente le emissioni degli edifici, ma i dettagli delle misure in Italia non sono ancora stati definiti. Secondo le indicazioni attuali: 1. Classi energetiche basse: Gli edifici in classe G e F saranno i primi a dover essere efficientati, con interventi obbligatori per rispettare i limiti di emissioni entro il 2030 e il 2035. Tuttavia, il governo italiano dovrà chiarire quali incentivi e scadenze saranno applicati. 2. Stop agli incentivi per caldaie a gas: Si ipotizza che dal 2025 non saranno più disponibili agevolazioni fiscali per le caldaie a condensazione alimentate a gas naturale. Questo cambiamento, previsto dalle direttive UE, potrebbe essere confermato o rivisto nei prossimi mesi. Ecobonus e Superbonus: verso un sistema più selettivo Le agevolazioni fiscali più conosciute, come Ecobonus e Superbonus, sono al centro di ipotesi di modifica. Anche in questo caso, non esistono ancora certezze, ma le previsioni più accreditate suggeriscono: • Ecobonus: Possibile riduzione delle aliquote standard dal 65% al 50%, con maggiore attenzione agli interventi su edifici principali e un focus sulle tecnologie sostenibili. • Superbonus: Potrebbe restare in vigore per interventi significativi, come il miglioramento di almeno due classi energetiche, ma con percentuali di detrazione più basse (circa il 65%). Prime e seconde case: differenze negli incentivi Un’altra ipotesi in discussione riguarda la possibile distinzione tra incentivi per prime e seconde case. • Prime case: è probabile che le prime abitazioni continuino a godere di agevolazioni più consistenti, considerando l’importanza sociale di supportare le famiglie. • Seconde case: Gli incentivi potrebbero essere ridotti, specialmente per immobili in località turistiche o poco utilizzati, per favorire interventi su edifici primari e più inquinanti. Pompe di calore e rinnovabili: il cuore della transizione energetica Tra le poche certezze c’è il ruolo centrale delle pompe di calore nel futuro dell’efficientamento energetico. Le linee guida europee le indicano come una tecnologia chiave per ridurre le emissioni. Perché puntare sulle pompe di calore? 1. Efficienza: Sono tra le soluzioni più efficaci e sostenibili per il riscaldamento e il raffrescamento, con rendimenti superiori rispetto alle caldaie tradizionali. 2. Integrazione con il fotovoltaico: Abbinare una pompa di calore a un impianto fotovoltaico permette di ottimizzare l’autoconsumo e abbattere i costi energetici. 3. Incentivi futuri: Gli incentivi potrebbero essere maggiori per queste tecnologie rispetto ad altre, ma le percentuali definitive verranno stabilite solo con l’approvazione delle nuove normative. Sfide e opportunità per i proprietari di casa Il periodo di transizione verso il 2025 porta con sé incertezze, ma anche grandi opportunità: • Valorizzazione immobiliare: investire in efficienza energetica aumenta il valore dell’immobile. • Risparmi futuri: gli interventi oggi possono portare a risparmi significativi in bolletta nei prossimi anni. • Accesso a nuove tecnologie: il mercato offre soluzioni sempre più innovative e accessibili, ma è fondamentale scegliere con criterio. Conclusione: pianificare oggi per prepararsi al 2025 Il panorama degli incentivi energetici è in piena evoluzione. Anche se molte delle ipotesi descritte sembrano plausibili, è fondamentale ricordare che nulla è ancora certo. Le regole definitive verranno stabilite entro la fine dell’anno, e chi intende approfittare delle agevolazioni deve prepararsi per tempo. Per una eventuale consulenza personalizzata puoi contattarmi a questo link. Insieme possiamo trovare le soluzioni più adatte per il tuo immobile, rispettando le normative attuali e future. L’articolo contiene alcuni link di affiliazione. In qualità di affiliato Amazon, ricevo una piccola percentuale da questi acquisti che mi aiutano a mantenere attivo il BLOG. Ci tengo a precisare che per l'utente finale, in termini di prezzo o scontistica, non cambia assolutamente nulla. Se decidi di acquistare tramite uno di questi link, aiuterai la crescita del mio canale di comunicazione. Desiderate provare per 30gg gratis il servizio Amazon Prime? Vi permetterà di avere spedizioni rapidissime a costo nullo. 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Marcenaro Luca --- ### COME RIDURRE SIGNIFICATIVAMENTE LE BOLLETTE ELETTRICHE? > Ridurre le bollette non è un sogno irrealizzabile: scopri i trucchi concreti per tagliare i costi e guadagnare in efficienza, oggi. - Published: 2024-10-10 - Modified: 2025-05-28 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/come-ridurre-bollette-elettriche-davvero/ - Categorie: blog Data: 10-10-2024 Quanto sto scrivendo, più che un articolo rappresenta una semplice riflessione sulle reali opportunità che ogni singolo individuo può avere di contenere in maniera efficace le bollette dell’energia elettrica. Oltre a stare attenti agli sprechi energetici esistono altre strade percorribili, basta solo conoscerle e valutarle in base alle proprie esigenze e necessità. Quanto sto scrivendo, più che un articolo rappresenta una semplice riflessione sulle reali opportunità che ogni singolo individuo può avere di contenere in maniera efficace le bollette dell’energia elettrica. Oltre a stare attenti agli sprechi energetici esistono altre strade percorribili, basta solo conoscerle e valutarle in base alle proprie esigenze e necessità. Vi elenco alcune delle domande che mi sono state poste durante le quotidiane consulenze che svolgo come libero professionista: 1 – Sono proprietario di un capannone industriale, ho a disposizione un tetto di elevata metratura, ben esposto. Nel capannone svolgo una piccola attività artigianale che richiede il consumo di un elevato quantitativo di energia elettrica. Quali opportunità ci sono? 2 – Vivo in un condominio, sono due anni che in riunione condominiale si parla di installare un impianto fotovoltaico a servizio di tutte le utenze. Ho sentito palare di novità in termini di energia condivisa, piccole comunità energetiche ma non siamo convinti nei costi iniziali da sostenere e dei relativi vantaggi in termini di riduzione delle bollette elettriche. E’ cambiato qualcosa negli ultimi mesi? 3 – Ho visto che in molti comuni limitrofi hanno installato delle pensiline coperte da pannelli fotovoltaici, con costi credo importanti per la comunità. Ma è davvero conveniente? Ho selezionato tre domande tipiche, che rappresentano le situazioni più interessanti che nascondono significative opportunità di intervenire per ridurre le bollette elettriche sfruttando gli attuali incentivi vigenti. Oramai sono più di tre anni che seguo l’evoluzione legislativa in ambito di condivisione di energia elettrica, sul mercato mancava però “qualcuno” che si proponesse di prendersi in carico l’intero iter burocratico (e non solo) per avviare procedure efficaci di condivisione e immediata remunerazione in bolletta. Se sei anche solo interessato ad un approfondimento che ti possa permettere di valutare autonomamente la TUA possibilità di risparmiare in bolletta, scrivimi tramite questo link e ti metterò in contatto con la persona in grado di illustrarti ciò che puoi fare in maniera chiara e trasparente, investendo denaro oppure senza alcun esborso economico. Nella richiesta ti chiedo di indicarmi la tua specifica situazione (casa indipendente, condominio, intervento pubblico comunale, capannone industriale, ecc. ). L’articolo contiene alcuni link di affiliazione. In qualità di affiliato Amazon, ricevo una piccola percentuale da questi acquisti che mi aiutano a mantenere attivo il BLOG. Ci tengo a precisare che per l'utente finale, in termini di prezzo o scontistica, non cambia assolutamente nulla. Se decidi di acquistare tramite uno di questi link, aiuterai la crescita del mio canale di comunicazione. Desiderate provare per 30gg gratis il servizio Amazon Prime? Vi permetterà di avere spedizioni rapidissime a costo nullo. Basta cliccare sul seguente link http://www. amazon. it/amazonprime? tag=lucamarcenaro-21. Molti dei libri di testo che condivido nei miei articoli li trovate anche in versione Kindle. Se volete provare gratuitamente il servizio kindleunlimited potete passare tramite questo link: https://www. amazon. it/kindle-dbs/hz/signup? tag=lucamarcenaro-21. Potete seguire gratuitamente i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, visionando il mio BLOG, iscrivendovi alla mia Newsletter, seguendo la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter oppure il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### WATER LOOP HEAT PUMP (WLHP): ALTERNATIVA IMPIANTISTICA … > La tecnologia Water Loop Heat Pump promette di rivoluzionare gli impianti. Scopri se questa alternativa è davvero la scelta del futuro. - Published: 2024-06-01 - Modified: 2025-05-28 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/water-loop-heat-pump-alternativa-imp/ - Categorie: blog Data: 01-06-2024 Passano gli anni, gli edifici invecchiano assieme agli impianti termici e ad un certo punto ci troviamo di fronte a scelte di una certa entità economica. Penso ai condomini costruiti negli anni 60-70, che presentano un sistema di distribuzione del calore costituito da tubazioni poco isolate termicamente, caldaie di media taglia, edifici che richiederebbero una pesante ristrutturazione a livello edile per cercare di contenere le dispersioni energetiche. Esiste una soluzione, poco invasiva, per riqualificare l’aspetto impiantistico, senza dover intervenire pesantemente all’interno delle varie unità immobiliari? Passano gli anni, gli edifici invecchiano assieme agli impianti termici e ad un certo punto ci troviamo di fronte a scelte di una certa entità economica. Penso ai condomini costruiti negli anni 60-70, che presentano un sistema di distribuzione del calore costituito da tubazioni poco isolate termicamente, caldaie di media taglia, edifici che richiederebbero una pesante ristrutturazione a livello edile per cercare di contenere le dispersioni energetiche. Esiste una soluzione, poco invasiva, per riqualificare l’aspetto impiantistico, senza dover intervenire pesantemente all’interno delle varie unità immobiliari? Esiste da anni un sistema, diffuso negli Stati Uniti ed in Inghilterra ma ancora poco conosciuto nel resto d’Europa, che prende il nome di “sistema ad anello d’acqua WLHP o Water Loop Heat Pump”; nel circuito idraulico (tradizionale a due tubi, chiamato anche “loop” ossia anello) il fluido termovettore (acqua) viene mantenuto ad una temperatura “neutra” attorno ai 20-35 °C da un generatore di calore o da un sistema di smaltimento dello stesso. Al posto dei terminali di impianto (esempio radiatori) abbiamo delle piccole pompe di calore che prelevano energia termica dal fluido immettendola nell’ambiente. Contemporaneamente è possibile riscaldare o raffrescare la singola zona, sfruttando come fonte energetica il fluido contenuto nelle tubazioni di distribuzione, che potrebbero tranquillamente essere quelle dell’impianto esistente. Questo sistema era nato soprattutto per edifici di grande dimensione (centri commerciali, alberghi o uffici) che prevedono carichi di raffrescamento anche d’inverno (es. edifici vetrati). Il sistema WLHP è praticamente costituito da una serie di pompe di calore acqua-aria o acqua-acqua reversibili collegate allo stesso fluido di scambio termico (acqua a temperatura “neutra”) che potrei produrre grazie all’ausilio di una pompa di calore principale (chiamiamola centralizzata) oppure dalla caldaia esistente. Produrre acqua a 20-35°C rispetto ai sistemi tradizionali (50-80 °C) permette di avere un notevole risparmio energetico e soprattutto garantisce una riduzione significative delle dispersioni termiche. Ovviamente, da tenere in conto nel bilancio energetico ed economico, i consumi elettrici delle varie unità interne in pompa di calore, valutazioni da effettuare in fase di studio preliminare di fattibilità dell’intervento. Questi sistemi, di cui sentiremo parlare sempre più spesso, permettono di ottenere una serie di vantaggi che provo a riassumere brevemente: - Possibilità di servire contemporaneamente zone dell’edificio con diversi fabbisogni energetici (es. riscaldamento e raffrescamento); - Il sistema è modulare e flessibile, permette modifiche e/o ampliamenti nel tempo e non richiede ulteriori concetti di progettazione o installazione rispetto ai sistemi attualmente conosciuti; - La manutenzione richiesta è minima; - Il costo di primo investimento (nuovo impianto) risulta ridotto e allo stesso tempo permette di poter trasformare, con semplicità, impianti esistenti. Un’esempio di applicazione potrebbe essere la riqualificazione di uno stabile condominiale, rivoluzionando l’impianto esistente a radiatori tramite la semplice sostituzione dei radiatori con ventilconvettori (in grado di riscaldare e raffrescare) e l’installazione degli scarichi della condensa, valutando se mantenere in centrale termica la caldaia esistente o prevedendone sostituzione con sistema più efficiente dal punto di vista energetico. La riqualificazione degli impianti centralizzati, tramite l’ausilio di questa soluzione impiantistica WLHP, unita all’installazione di un impianto fotovoltaico condominiale potrebbe, secondo voi, rappresentare una soluzione efficace al contenimento dei consumi energetici? In linea generale, non dimentichiamoci che l’efficientamento energetico dell’involucro edilizio rappresenterà sempre la base di partenza per ottenere il massimo risultato. Da qualche mese ho iniziato a parlare di questa alternativa impiantistica al alcuni clienti, l’interesse ovviamente c’è ma servirà del tempo per iniziare a vedere applicazioni residenziali concrete, che diventano decisamente più interessanti nelle zone climatiche “baciate” dal sole, come ad esempio la Liguria ... Seguiranno approfondimenti e casi specifici applicati agli impianti condominiali. Rimango a disposizione per una eventuale consulenza preliminare (anche a distanza), per fornire eventuale supporto rivolto a valutare la convenienza di questo sistema per le vostre esigenze specifiche (clicca su questo link). L’articolo contiene alcuni link di affiliazione. In qualità di affiliato Amazon, ricevo una piccola percentuale da questi acquisti che mi aiutano a mantenere attivo il BLOG. Ci tengo a precisare che per l'utente finale, in termini di prezzo o scontistica, non cambia assolutamente nulla. Se decidi di acquistare tramite uno di questi link, aiuterai la crescita del mio canale di comunicazione. Desiderate provare per 30gg gratis il servizio Amazon Prime? Vi permetterà di avere spedizioni rapidissime a costo nullo. Basta cliccare sul seguente link http://www. amazon. it/amazonprime? tag=lucamarcenaro-21. Molti dei libri di testo che condivido nei miei articoli li trovate anche in versione Kindle. Se volete provare gratuitamente il servizio kindleunlimited potete passare tramite questo link: https://www. amazon. it/kindle-dbs/hz/signup? tag=lucamarcenaro-21. Potete seguire gratuitamente i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, visionando il mio BLOG, iscrivendovi alla mia Newsletter, seguendo la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter oppure il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### CONTO TERMICO O DETRAZIONI FISCALI? > Conto Termico o detrazioni fiscali: quale conviene davvero per i tuoi progetti? Scopri pro e contro per non fare scelte affrettate. - Published: 2024-05-06 - Modified: 2025-05-28 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/conto-termico-o-detrazioni-fiscali-scegliere/ - Categorie: blog Data: 06-05-2024 Spesso mi trovo ad approfondire con i miei clienti gli aspetti che differenziano queste due concrete possibilità di incentivazione agli interventi di efficientamento energetico e spesso noto come non venga preso in considerazione il Conto Termico, opportunità che in alcuni casi risulta decisamente più interessante della detrazione fiscale; cerchiamo di approfondire questi aspetti. Spesso mi trovo ad approfondire con i miei clienti gli aspetti che differenziano queste due concrete possibilità di incentivazione agli interventi di efficientamento energetico e spesso noto come non venga preso in considerazione il Conto Termico, opportunità che in alcuni casi risulta decisamente più interessante della detrazione fiscale; cerchiamo di approfondire questi aspetti. Innanzitutto il conto termico rappresenta un vero e proprio incentivo economico erogato direttamente dal GSE, ossia il Gestore dei Servizi Energetici, tramite uno o più bonifici bancari sul proprio conto, mentre le detrazioni fiscali, sono agevolazioni fiscali che consentono di dedurre una parte dei costi sostenuti per determinati interventi, dalla propria imposta sul reddito (IRPEF/IRES). In sintesi, il conto termico offre un rimborso diretto, mentre le detrazioni fiscali riducono l'imposta sul reddito (quindi bisogna verificare la propria capienza fiscale ... ). Altra differenza sostanziale, le tempistiche ... Il Conto Termico rimborsa l’importo dell’incentivo (fino ad un massimo di 5. 000 euro) in soli 2 mesi dall’accettazione della domanda, in un'unica rata, mentre per importi superiori, le tempistiche possono variare da un minimo di 2 ad un massimo di 5 anni, su due rate annuali. Le detrazioni fiscali (come per esempio Ecobonus e Bonus Casa) hanno tempistiche decisamente più elevate, normalmente di 10 anni (quindi 10 rate di pari importo). Cambiano inoltre le metodologie di calcolo degli importi percentuali di incentivazione, infatti il Conto Termico prevede, per ogni tipologia di intervento e in funzione della zona climatica in cui ci si trova, una differente metodologia di calcolo dell’incentivo, mentre le detrazioni fiscali presentano una determinata aliquota da applicare all’intera spesa. Su questo aspetto preferisco non dilungarmi troppo, difficile generalizzare il discorso, in linea di massima potremmo dire che il Conto Termico in media fornisce incentivi in percentuale forse inferiori ma garantendo tempistiche più rapide. Andrebbero valutati singolarmente i vari casi ed approfonditi in via preliminare, attività che abitualmente svolgo in fase di incarico di progettazione energetica. Un’interessante aspetto che potrebbe spostare l’attenzione di molti sul Conto Termico è rappresentato dalla possibilità di poter accedere ad un meccanismo molto simile allo Sconto in Fattura o alla Cessione del Credito (opzioni entrambe non più attive), ma come funziona? In pratica è possibile conferire a un soggetto terzo il “mandato irrevocabile all’incasso” per gli incentivi riconosciuti nell’ambito del Conto Termico. In mancanza di tale cessione, il Soggetto Responsabile / Committente beneficerà direttamente dell’incentivo maturato per l’intervento. Ecco riassunti i vari passaggi che caratterizzano la procedura: Il rivenditore emette fattura pari al valore complessivo dell’intervento (ad esempio 3. 000 €). Il Soggetto Responsabile/Committente versa, tramite bonifico, solo la quota escluso l’incentivo netto: (esempio 1. 450 €); Sul Portaltermico (portale per la gestione delle pratiche di Conto Termico), alla richiesta di incentivo sarà allegata la fattura complessiva del rivenditore di 3. 000 €, e la ricevuta del bonifico di 1. 450 €. Il rivenditore riceverà poi dal GSE (in questo caso, essendo inferiore a 5. 000 euro, l’incentivo verrà erogato in un’unica soluzione dopo pochi mesi dalla conclusione dell’intervento), sul proprio conto corrente (inserito nel Documento di mandato irrevocabile all’incasso) l’incentivo netto pari a 1. 550 €. Da quanto illustrato fino ad ora, il Conto Termico sembrerebbe a tutti gli effetti, uno strumento di incentivazione decisamente interessante, perché, ancora oggi, a 12 anni dall’introduzione, si conosce ancora così poco? Di risposte potrebbero essercene molte ... Innanzitutto si tratta di un meccanismo procedurale più complesso da gestire, che richiede molta più attenzione ed è soggetto ad un controllo più intenso. Sussistono più vincoli nella scelta dei prodotti e nelle procedure esecutive degli interventi, si richiedono più informazioni/documentazioni e un maggior approfondimento della normativa, tutti aspetti che con il tempo saranno sicuramente superati. Negli ultimi 4 anni c’è stato un significativo incremento di accesso all’incentivazione in Conto Termico, come sarà il 2024? Prima di optare per un qualsiasi intervento di efficientamento energetico conviene approfondire questi aspetti e valutare la convenienza dei vari strumenti di incentivazione ad oggi esistenti, rimango a disposizione per una eventuale consulenza preliminare (anche a distanza), per fornire un supporto rivolto ad effettuare la miglior scelta possibile (clicca su questo link). Se volete approfondire ulteriormente l'argomento, consiglio la lettura di questi testi: Guida all'Applicazione del Conto Energia Termico di Fabio Minchio (Versione Kindle https://amzn. to/3WvuduU) Conto Termico e detrazioni fiscali 65%: Guida al confronto per enti pubblici e soggetti privati di Leonardo Lo Coco e Gianluca Silvestrini (Versione Kindle https://amzn. to/3y4iJUS) L’articolo contiene alcuni link di affiliazione. In qualità di affiliato Amazon, ricevo una piccola percentuale da questi acquisti che mi aiutano a mantenere attivo il BLOG. Ci tengo a precisare che per l'utente finale, in termini di prezzo o scontistica, non cambia assolutamente nulla. Se decidi di acquistare tramite uno di questi link, aiuterai la crescita del mio canale di comunicazione. Desiderate provare per 30gg gratis il servizio Amazon Prime? Vi permetterà di avere spedizioni rapidissime a costo nullo. Basta cliccare sul seguente link http://www. amazon. it/amazonprime? tag=lucamarcenaro-21. Molti dei libri di testo che condivido nei miei articoli li trovate anche in versione Kindle. Se volete provare gratuitamente il servizio kindleunlimited potete passare tramite questo link: https://www. amazon. it/kindle-dbs/hz/signup? tag=lucamarcenaro-21. Potete seguire gratuitamente i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, visionando il mio BLOG, iscrivendovi alla mia Newsletter, seguendo la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter oppure il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### IL CONSULENTE TECNICO DI PARTE (CTP) IN CAMPO ENERGETICO > Nel mondo dell’energia, il Consulente Tecnico di Parte fa la differenza: scopri perché affidarsi a un CTP può salvare il tuo investimento. - Published: 2024-04-15 - Modified: 2025-05-28 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/consulente-tecnico-di-parte-ctu-energetico/ - Categorie: blog Data: 15-04-2024 L'ingegneria energetica è un campo in rapida evoluzione che gioca un ruolo cruciale nella gestione e ottimizzazione delle risorse energetiche. Gli ingegneri energetici, specializzati in impianti termici, si occupano della progettazione, analisi e miglioramento di sistemi per la produzione, distribuzione e utilizzo dell'energia in modo efficiente e sostenibile. L'esperienza nell'eseguire diagnosi energetiche consente a questi professionisti di identificare le inefficienze energetiche negli edifici e nei sistemi industriali, proponendo soluzioni innovative per ridurre i consumi energetici e l'impatto ambientale. L'ingegneria energetica è un campo in rapida evoluzione che gioca un ruolo cruciale nella gestione e ottimizzazione delle risorse energetiche. Gli ingegneri energetici, specializzati in impianti termici, si occupano della progettazione, analisi e miglioramento di sistemi per la produzione, distribuzione e utilizzo dell'energia in modo efficiente e sostenibile. L'esperienza nell'eseguire diagnosi energetiche consente a questi professionisti di identificare le inefficienze energetiche negli edifici e nei sistemi industriali, proponendo soluzioni innovative per ridurre i consumi energetici e l'impatto ambientale. L'utilizzo di termocamere professionali per l'analisi dei ponti termici rappresenta una metodologia avanzata per individuare le dispersioni di calore negli edifici. Questa tecnica consente di evidenziare le zone che necessitano di interventi migliorativi, come l'isolamento termico, per ottimizzare l'efficienza energetica globale del sistema edificio-impianto, contribuendo significativamente alla sostenibilità ambientale. L’esperienza pluriennale in ambito di prevenzione incendi completa le competenze permettendo di avere una visione più ampia che implica valutazioni in termini di sicurezza per le persone. La maturazione dell'esperienza in questo campo si traduce nella capacità di affrontare le sfide più disparate, dall'analisi di impianti elettrici, termici, idraulici, a quelli più moderni legati alle energie rinnovabili, all'automazione e alla domotica per non tralasciare gli aspetti relativi all’isolamento termico degli edifici. Questa figura deve essere in grado di interpretare schemi tecnici, effettuare calcoli ingegneristici e redigere relazioni che siano al contempo tecnicamente ineccepibili e comprensibili anche ai non addetti ai lavori. Questo richiede non solo una profonda conoscenza tecnica, ma anche un aggiornamento costante sulle ultime innovazioni tecnologiche e normative e soprattutto molta esperienza in campo. Il sistema giudiziario si basa sulla ricerca della verità, e nel garantire che questa sia raggiunta in modo equo e accurato, ecco che il ruolo del consulente tecnico di parte diventa fondamentale. Questa figura professionale svolge un ruolo cruciale nell'assicurare che tutti i fatti “tecnici” e “scientifici” siano esaminati in modo completo e imparziale durante le dispute legali. Il consulente tecnico di parte è un esperto nel suo campo, selezionato e nominato da una delle parti coinvolte in una controversia legale per fornire consulenza altamente specializzata. La sua responsabilità principale è quella di affiancare e sostenere il proprio committente dal punto di vista dell’analisi, interpretazione ed elaborazione dei dati tecnici e scientifici alla base della perizia svolta dal CTU (Consulente Tecnico d’Ufficio, il “braccio destro del giudice”). Nel contesto di un procedimento legale, il consulente tecnico di parte svolge diverse funzioni cruciali che riguardano l’analisi obiettiva delle prove tecniche e scientifiche, la ricerca e la raccolta di eventuali nuove prove, elabora relazioni tecniche, può essere chiamato a testimoniare in tribunale, presentando le sue conclusioni e rispondendo alle domande sia degli avvocati che del giudice, e altro ancora. Un bravo CTP nel settore energetico deve avere una solida esperienza sul funzionamento di questi sistemi tecnologici a basso consumo energetico, conoscendo i diversi tipi di impianti termici, di riscaldamento, condizionamento estivo, produzione di acqua caldai sanitaria, ventilazione meccanica controllata, deumidificazione, e le integrazioni da fonti di energia rinnovabile. Deve inoltre essere a conoscenza delle normative e delle leggi che regolano questi settori, in rapida evoluzione, così da poter valutare correttamente la conformità degli impianti e degli interventi agli standard di legge. In qualità di CTU ho avuto modo i seguire differenti situazioni che brevemente riassumo: 1 - Interventi di Isolamento Termico degli Edifici – Mi sono occupato di analisi di interventi di isolamento termico degli edifici; questo include la valutazione della qualità e dell'efficacia degli isolamenti termici installati, l'analisi dei materiali utilizzati e la verifica della conformità agli standard normativi, aspetti che contribuiscono a garantire il comfort termico degli edifici (problemi di umidità interni, presenza di muffa, Ponti Termici, condensa sui serramenti, consumi energetici non conformi, ecc. ) . 2 - Impianti ad Energia Rinnovabile – Mi sono occupato di diverse perizie in ambito di verifica di impianti ad energia rinnovabile, principalmente pompe di calore aria-aria, aria-acqua, solare termico e fotovoltaico. La mie attività hanno riguardato la verifica della corretta progettazione, installazione e funzionamento di tali impianti, identificando e risolvendo problemi tecnici, garantendo la massima efficienza e durata nel tempo di questi sistemi. 3 - Risparmio Energetico - Il risparmio energetico è un obiettivo fondamentale nell'ambito delle mie consulenze. Ho fornito consulenza su una vasta gamma di interventi finalizzati al risparmio energetico, tra cui l'ottimizzazione degli impianti esistenti, l'installazione di tecnologie innovative e l'adozione di pratiche di gestione energetica sostenibili contribuendo in maniera sostanziale all’ottenimento di benefici economici e ambientali, contribuendo a promuovere una maggiore consapevolezza e adozione di misure volte al risparmio energetico. Se stai affrontando una controversia legale che richiede competenze tecniche specializzate, il supporto di un consulente tecnico di parte può fare la differenza. Con una vasta esperienza nel settore degli impianti termici, delle energie rinnovabili e degli interventi di efficientamento energetico, posso offrire una consulenza tecnica accurata e completa su una vasta gamma di questioni complesse. Ritengo sia fondamentale una comunicazione chiara, trasparente e accessibile perchè affrontare una controversia legale è già sufficientemente stressante. Nel caso necessitaste di una consulenza, contattatemi pure tramite questo link. L’articolo contiene alcuni link di affiliazione. In qualità di affiliato Amazon, ricevo una piccola percentuale da questi acquisti che mi aiutano a mantenere attivo il BLOG. Ci tengo a precisare che per l'utente finale, in termini di prezzo o scontistica, non cambia assolutamente nulla. Se decidi di acquistare tramite uno di questi link, aiuterai la crescita del mio canale di comunicazione. Desiderate provare per 30gg gratis il servizio Amazon Prime? Vi permetterà di avere spedizioni rapidissime a costo nullo. 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Marcenaro Luca --- ### LA MISURA DELLA TRASMITTANZA IN OPERA … - Published: 2024-03-29 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/la-misura-della-trasmittanza-in-opera/ - Categorie: blog Data: 29-03-2024 Con l’avvento dei bonus fiscali, soprattutto quelli degli ultimi anni, le tecniche di verifica delle reali prestazioni energetiche raggiunte dall’ involucro edilizio sono sempre più richieste, la dove non si intende optare per sistemi più invasivi come il carotaggio delle strutture. Data: 29-03-2024 Con l’avvento dei bonus fiscali, soprattutto quelli degli ultimi anni, le tecniche di verifica delle reali prestazioni energetiche raggiunte dall’ involucro edilizio sono sempre più richieste, la dove non si intende optare per sistemi più invasivi come il carotaggio delle strutture. La termoflussimetria rappresenta la tecnica meno invasiva per permette la misurazione “in opera” (quindi lo stato di fatto) della prestazione energetica di un involucro edilizio, ossiala determinazione del valore di trasmittanza termica U degli elementi costituenti l’edificio. In parole semplici, la trasmittanza termica U rappresenta il flusso termico che attraversa una superficie/area di una certa parete/soffitto/pavimento/... in presenza di una differenza di temperatura tra ambiente interno ed esterno. La valutazione della trasmittanza termica può essere, in linea di massima, condotta secondo uno di questi metodi:• Tramite normative tecniche specifiche (UNI TS 11300-1 – UNI EN ISO 6946 – UNI EN ISO 13370) nel caso in cui si è a conoscenza dei materiali utilizzati per la costruzione dell’edificio (es. in presenza di una Legge 10 firmata dal Responsabile dei Lavori alla chiusura del cantiere (caso più semplice ed auspicabile);• Tramite la realizzazione di fori o carotaggi per verificare in loco i materiali utilizzati e il relativo spessore utilizzando, in un secondo tempo, le normative tecniche precedentemente menzionate;• Per alcuni casi l’edificio può essere ricondotto a una determinata e caratterizzata tipologia edilizia di cui si conoscono le stratigrafie; sarà quindi possibile agire per analogia stimando la trasmittanza dei componenti. Il CTI (Comitato Termotecnico Italiano) ha realizzato documentazione specifica a supporto di questa teoria;• La trasmittanza della struttura viene misurata in opera (sul posto) in accordo con la norma ISO 9869 attraverso la termoflussimetria. Spesso l’acquisizione dei dati per la diagnosi energetica di un edificio esistente o per la verifica di uno di nuova costruzione comporta spesso difficoltà legate alla non reperibilità del progetto cartaceo e alla non corrispondenza di questo con il costruito (assenza di documentazione AS BUILT); in questo caso la termoflussimetria diventa importante e soprattutto unica alternativa ad interventi più invasivi. La misura strumentale ha una maggiore corrispondenza con i valori reali, in quanto generalmente i valori di trasmittanza misurata sono superiori a quelli della trasmittanza calcolata (anche dell’ordine del 20%). I motivi alla base di questa discrepanza sono legati alla messa in opera non conforme al progetto oppure alla degradazione delle prestazioni isolanti dei materiali nel corso del tempo o infine alle condizioni ambientali diverse da quelle di progetto (spesso ad esempio il problema dell’umidità negli strati isolanti). Da quando esistono i bonus fiscali, il quale accesso dipende in maniera sostanziale dai valori di trasmittanza raggiunti dai componenti dell’involucro edilizio, allo scopo di stimare correttamente il risparmio energetico conseguibile e le prestazioni raggiunte dall’immobile edilizio, è diventato importante determinare precisi valori di trasmittanza termica in opera e l’utilizzo del termoflussimetro è diventata una prassi sempre più frequente. Nel caso necessitaste di una consulenza, contattatemi pure tramite questo link. L’articolo contiene alcuni link di affiliazione. 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Marcenaro Luca --- ### IMPIANTI CENTRALIZZATI: SPOSTAMENTO E SOSTITUZIONE DI TERMOSIFONI … > Spostare o sostituire termosifoni in un impianto centralizzato non è banale: scopri come farlo senza errori e rispettando le regole. - Published: 2024-03-22 - Modified: 2025-05-28 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/impianti-centralizzati-spostamento-sostituzione-termosifoni/ - Categorie: blog Data: 22-03-2024 Il parco edilizio italiano è costituito per la maggior parte di edifici costruiti prima del 1980 (la metà ante 1970 …) quindi sempre più spesso si eseguono opere di ristrutturazione che riguardano anche gli interni e nuove disposizioni degli ambienti. Nasce quindi la necessità, in quegli immobili dotati di impianto di riscaldamento centralizzato a termosifoni, di dover spostare e/o sostituire i corpi scaldanti. Lo possiamo fare liberamente? Approfondiamo questo aspetto. Il parco edilizio italiano è costituito per la maggior parte di edifici costruiti prima del 1980 (la metà ante 1970 ... ) quindi sempre più spesso si eseguono opere di ristrutturazione che riguardano anche gli interni e nuove disposizioni degli ambienti. Nasce quindi la necessità, in quegli immobili dotati di impianto di riscaldamento centralizzato a termosifoni, di dover spostare e/o sostituire i corpi scaldanti. Lo possiamo fare liberamente? Approfondiamo questo aspetto. In linea del tutto generale, il proprietario di un immobile si aspetta di poter agire liberamente dentro le proprie mura; questo discorso potrebbe risultare corretto ci si trovasse di fronte ad un alloggio indipendente o in caso di esistenza di un impianto di riscaldamento autonomo, quindi svincolato dagli altri immobili costituenti l’edificio. Se l’impianto di riscaldamento risulta di tipo centralizzato, quindi alimentato dalla caldaia condominiale, prima di fare qualsiasi modifica all’impianto interno, è necessario far redigere, a chi di dovere, delle verifiche preliminari, rivolte a certificare, tramite una relazione tecnica, l’assenza di squilibri idraulici sulla restante parte dell’impianto. Questo fatto potrebbe accadere in quanto le tubazioni presenti nel proprio appartamento sono direttamente/idraulicamente collegate a quelle degli altri immobili, tramite le “colonne di distribuzione dell’acqua calda”. I problemi potrebbero generarsi spostando i termosifoni (ad esempio l’allungamento delle tubazioni porta a maggiori perdite di carico), aumentando la dimensione del radiatore (conseguente aumento della portata d’acqua), collegare un corpo scaldante su una differente colonna (andando a scompensare la distribuzione delle portate d’acqua). Questa relazione, che dovrà essere consegnata al manutentore dell’impianto di riscaldamento prima dello svuotamento dello stesso (necessario per effettuare gli interventi idraulici di ristrutturazione interni) e all’amministrazione condominiale, dovrà contenere anche la verifica della potenza termiche degli eventuali nuovi termosifoni, che non dovrà superare (se non di una piccol tolleranza) il valore precedente. In linea di massima, tranne casi rari, per edifici così datati, non esistendo documentazione di progetto energetico (ex legge 10), la situazione si risolve facendo produrre questo documento e chiedendo ovviamente la riparametrizzazione dei ripartitori di calore dei singoli corpi scaldanti, nel caso in cui fosse attivo il sistema di ripartizione del calore di tipo indiretto. Nel caso necessitaste di una consulenza di questo tipo, contattatemi pure tramite questo link. L’articolo contiene alcuni link di affiliazione. In qualità di affiliato Amazon, ricevo una piccola percentuale da questi acquisti che mi aiutano a mantenere attivo il BLOG. Ci tengo a precisare che per l'utente finale, in termini di prezzo o scontistica, non cambia assolutamente nulla. Se decidi di acquistare tramite uno di questi link, aiuterai la crescita del mio canale di comunicazione. Desiderate provare per 30gg gratis il servizio Amazon Prime? Vi permetterà di avere spedizioni rapidissime a costo nullo. Basta cliccare sul seguente link http://www. amazon. it/amazonprime? tag=lucamarcenaro-21. Molti dei libri di testo che condivido nei miei articoli li trovate anche in versione Kindle. Se volete provare gratuitamente il servizio kindleunlimited potete passare tramite questo link: https://www. amazon. it/kindle-dbs/hz/signup? tag=lucamarcenaro-21. Potete seguire gratuitamente i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, visionando il mio BLOG, iscrivendovi alla mia Newsletter, seguendo la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter oppure il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### L’ATTESTATO DI QUALIFICAZIONE ENERGETICA (AQE) > L’AQE è davvero utile o solo un altro documento da compilare? Scopri quando serve e perché può fare la differenza. - Published: 2024-03-09 - Modified: 2025-05-28 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/attestato-qualificazione-energetica-aqe-serve/ - Categorie: blog Data: 09-03-2024 Qualche giorno fa, parlando con un cliente che aveva da poco spostato la sua residenza nella nuova casa appena finita di costruire, ho notato che all’interno del fascicolo di documenti attestante la fine lavori, mancava l’Attestato di Qualificazione Energetica (AQE). Una cosa grave oppure tranquillamente sanabile? “Troppa burocrazia” starete pensando, in qualità di professionista confermo la difficoltà di riuscire a stare dietro a tutti gli adempimenti obbligatori per legge, ma l’obiettivo di quest’articolo non è lamentarsi di qualcosa ma approfondire l’argomento e capire cos’è questo famigerato AQE. Qualche giorno fa, parlando con un cliente che aveva da poco spostato la sua residenza nella nuova casa appena finita di costruire, ho notato che all’interno del fascicolo di documenti attestante la fine lavori, mancava l’Attestato di Qualificazione Energetica (AQE). Una cosa grave oppure tranquillamente sanabile? “Troppa burocrazia” starete pensando, in qualità di professionista confermo la difficoltà di riuscire a stare dietro a tutti gli adempimenti obbligatori per legge, ma l’obiettivo di quest’articolo non è lamentarsi di qualcosa ma approfondire l’argomento e capire cos’è questo famigerato AQE. L’Attestato di Qualificazione Energetica (AQE) è un documento che certifica, in sede di deposito della fine lavori, il rispetto delle prescrizioni contenute nella relazione energetica ex Legge 10, ossia una certificazione dell’eseguito in termini energetici. L'art. 2 del Dlgs. 192/2005 definisce l' AQE come: "il documento predisposto ed asseverato da un professionista abilitato (generalmente il Direttore Lavori oppure volendo anche il Progettista, ecc. ) non necessariamente estraneo alla proprietà, alla progettazione o alla realizzazione dell'edificio, nel quale sono riportati i fabbisogni di energia primaria di calcolo, la classe di appartenenza dell'edificio, o dell'unità immobiliare, in relazione al sistema di certificazione energetica in vigore, ed i corrispondenti valori massimi ammissibili fissati dalla normativa in vigore per il caso specifico o, ove non siano fissati tali limiti, per un identico edificio di nuova costruzione;" Questo documento è obbligatorio per: - edifici di nuova costruzione; - nuovi impianti installati in edifici esistenti; - ristrutturazione integrale degli elementi edilizi costituenti l’involucro di edifici esistenti di superficie utile superiore a 1. 000 metri quadrati; - demolizione e ricostruzione in manutenzione straordinaria di edifici esistenti di superficie utile superiore a 1. 000 metri quadrati; - una applicazione integrale, ma limitata al solo ampliamento dell’edificio nel caso che lo stesso ampliamento risulti volumetricamente superiore al 20 per cento dell’intero edificio esistente; - sostituzione di generatori di calore; Quindi in caso di semplice ristrutturazione di unità immobiliari (Manutenzione Straordinaria comunicata con CILA) risulta sussistere l’obbligo di AQE solo nel caso di sostituzione degli impianti, davvero “stravagante” questa condizione, ma l’interpretazione sembrerebbe questa (aspetto non del tutto chiaro). Sussiste purtroppo un pò di confusione sul discorso di obbligatorietà di redazione dell'AQE nel caso di semplice sostituzione di caldaia tradizionale con modello a condensazione o con pompa di calore. Qui ci viene in aiuta una delle tante FAQ dell'Agenzia delle Entrate (Faq. 33) che chiarisce questo aspetto. potete visionare il documento cliccando su questo link. Sono esclusi dall'obbligo di redazione di AQE i seguenti edifici: a) gli edifici ricadenti nell’ambito della disciplina della parte seconda e dell’articolo 136, comma 1, lettere b) e c), del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, recante il codice dei beni culturali e del paesaggio, fatto salvo quanto disposto al comma 3-bis; b) gli edifici industriali e artigianali quando gli ambienti sono riscaldati per esigenze del processo produttivo o utilizzando reflui energetici del processo produttivo non altrimenti utilizzabili; c) edifici rurali non residenziali sprovvisti di impianti di climatizzazione; d) i fabbricati isolati con una superficie utile totale inferiore a 50 metri quadrati; e) gli edifici non riscaldati/climatizzati (box, cantine, autorimesse, parcheggi multipiano, depositi, strutture stagionali a protezione degli impianti sportivi); f) gli edifici adibiti a luoghi di culto e allo svolgimento di attività religiose. La conformità delle opere realizzate rispetto al progetto e alle sue eventuali varianti ed alla relazione tecnica energetica (Ex. Legge 10), nonché l‘attestato di qualificazione energetica dell’edificio come realizzato, devono essere asseverati dal direttore dei lavori e presentati al comune di competenza contestualmente alla dichiarazione di fine lavori senza alcun onere aggiuntivo per il committente. La dichiarazione di fine lavori è inefficace a qualsiasi titolo se la stessa non è accompagnata da tale documentazione asseverata. " L’attestato di qualificazione energetica (AQE) non è da confondersi con l’Attestato di Prestazione Energetica (APE), che viene emesso da professionista esterno alla progettazione (certificatore energetico). Ecco le principali differenze: - cambiano i soggetti che lo redigono; - nell’AQE non avviene l’attribuzione di una classe di efficienza energetica all’edificio in esame ma si tratta solamente di una proposta da parte del tecnico che lo redige; Secondo l'Art 14 c. 4 del Dlgs 192 /2005, il direttore dei lavori che omette di presentare al comune l'asseverazione di conformità delle opere e l'attestato di qualificazione energetica, di cui all'articolo 8, comma 2, prima del rilascio del certificato di agibilità, è punito con la sanzione amministrativa non inferiore a 1. 000 euro e non superiore a 6. 000 euro. Il comune che applica la sanzione deve darne comunicazione all'ordine o al collegio professionale competente per i provvedimenti disciplinari conseguenti. L’articolo contiene alcuni link di affiliazione. In qualità di affiliato Amazon, ricevo una piccola percentuale da questi acquisti che mi aiutano a mantenere attivo il BLOG. Ci tengo a precisare che per l'utente finale, in termini di prezzo o scontistica, non cambia assolutamente nulla. Se decidi di acquistare tramite uno di questi link, aiuterai la crescita del mio canale di comunicazione. Desiderate provare per 30gg gratis il servizio Amazon Prime? Vi permetterà di avere spedizioni rapidissime a costo nullo. Basta cliccare sul seguente link http://www. amazon. it/amazonprime? tag=lucamarcenaro-21. Molti dei libri di testo che condivido nei miei articoli li trovate anche in versione Kindle. Se volete provare gratuitamente il servizio kindleunlimited potete passare tramite questo link: https://www. amazon. it/kindle-dbs/hz/signup? tag=lucamarcenaro-21. Potete seguire gratuitamente i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, visionando il mio BLOG, iscrivendovi alla mia Newsletter, seguendo la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter oppure il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### WEBINAR GRATUITO - Published: 2024-01-13 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/webinar-gratuito/ - Categorie: blog Ultimo Webinar del 24-01-2024 di cui trovate registrazione tramite link all'interno dell'articolo.  Stiamo parlando di uno degli argomenti più “caldi” di questo 2024, la possibilità concreta di contenere le bollette elettriche in Condominio. Prima di cantar vittoria però bisogna comprendere bene come funziona questa opportunità e come ci si deve comportare per cercare di sfruttare al meglio gli incentivi messi a disposizione. Ultimo Webinar del 24-01-2024 di cui trovate registrazione tramite link all'interno dell'articolo.   Stiamo parlando di uno degli argomenti più “caldi” di questo 2024, la possibilità concreta di contenere le bollette elettriche in Condominio. Prima di cantar vittoria però bisogna comprendere bene come funziona questa opportunità e come ci si deve comportare per cercare di sfruttare al meglio gli incentivi messi a disposizione. Viste le numerose richieste di approfondimento ricevute, ho preferito organizzare questo breve Webinar (30 minuti, diciamo una pausa caffè), tramite il quale, in maniera semplice e trasparente, mi sono posto l’obiettivo di illustrarvi questa opportunità, lasciandovi le informazioni essenziali per valutare in piena autonomia se ha senso o meno proporre al vostro condominio di optare per questa soluzione. Per iscrivervi al webinar basterà cliccare su questo link e compilare il form inserendo i vostri dati (mail e telefono) e chiedendo di partecipare al Webinar oppure inviare una mail a "info@lucamarcenaro. it" indicando i vostri dati. Sarà mia cura, non appena raggiunto un numero adeguato di partecipanti, comunicarvi la data e l’orario dell’evento.   Condividete pure questo aericolo con le persone che conoscete e che magari sono interessate ad ascoltare quando avrò da raccontarvi. Il Webinar verrà svolto sfruttando la piattaforma Skype, dovrete quindi assicurarvi di averla installata nel vostro dispositivo. Consiglio un PC per meglio vedere le slide che andrò a proiettare. Durante lo svolgimento del webinar vi darò la possibilità di inserire vostre eventuali domande alle quali, cercherò di rispondere al termine dell'esposizione o in un secondo momento. Vi aspetto al webinar! Per chi non ha avuto possibilità di partecipare al webinar, lo può visionare tramite questo link. Le slide utilizzate durante il webinar le potete richiedere al sottoscritto compilando la richiesta tramite questo link. Potete seguire gratuitamente i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, visionando il mio BLOG, iscrivendovi alla mia Newsletter, seguendo la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter oppure il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca   --- ### COMUNITA’ ENERGETICHE E COMUNI SOTTO I 5000 ABITANTI … - Published: 2024-01-09 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/comunita-energetiche-e-comuni-sotto-i-5000-abitanti/ - Categorie: blog Data: 09-01-2024 Ci troviamo di fronte ad un cambiamento epocale, la possibilità di scambiare l’energia tra utenti, una condivisione che permette di contribuire in maniera significativa al contenimento dell’inquinamento atmosferico (utilizzo delle rinnovabili) e alla riduzione degli importi delle bollette elettriche. Perché ho voluto, in questo articolo, fare riferimento ai piccoli comuni? Data: 09-01-2024 Ci troviamo di fronte ad un cambiamento epocale, la possibilità di scambiare l’energia tra utenti, una condivisione che permette di contribuire in maniera significativa al contenimento dell’inquinamento atmosferico (utilizzo delle rinnovabili) e alla riduzione degli importi delle bollette elettriche. Perché ho voluto, in questo articolo, fare riferimento ai piccoli comuni? Prima di rispondere a questa domanda, faccio un breve aggiornamento della situazione ad oggi, di cui avevo già parlato in precedenti articoli (articolo 1, articolo 2, articolo 3). Il “decreto Cer” praticamente da il via alle nuove comunità energetiche. Attenzione! Siamo in attesa del parere della Corte dei Conti dopo la firma del ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin! In parole semplici, questo decreto è incentrato su due specifiche misure: una tariffa incentivante sull’energia rinnovabile “prodotta e condivisa” dai membri della Comunità Energetica e un contributo “a fondo perduto”. L’incentivo cambia in base alla potenza dell’impianto (inferiore a 200, tra 200 e 600 e superiore a 600 kWp) ed è composto da una parte fissa (60 €/kWh) più una parte variabile a seconda del prezzo zonale. È inoltre previsto un supplemento a seconda della localizzazione geografica dell’impianto (4€/MWh in più per le regioni del centro e 10€/MWh in più per quelle del Nord Italia). La potenza degli impianti finanziabile è pari a cinque Gigawatt complessivi, con un limite temporale a fine 2027. Questo significa che è arrivato il momento di muoversi, almeno iniziando a fare le valutazioni preliminari necessarie a configurare un sistema che possa poi risultare efficace. Arriviamo alla risposta della domanda che ho posto ad inizio articolo. Per i Comuni italiani con meno di 5 mila abitanti è previsto un contributo a fondo perduto fino al 40% del costo sostenuto per realizzare un nuovo impianto al servizio di una Comunità Energetica o per potenziarne uno esistente, che può essere cumulato con la tariffa incentivante entro limiti definiti. La misura prevede incentivi per 5,7 miliardi (dei quali 2,2 finanziati dal Piano nazionale di Ripresa e Resilienza) tutti destinati ai territori per incentivare la produzione e la condivisione di energia rinnovabile. Erano due anni che aspettavamo il quadro normativo per lo sviluppo delle Cer! La firma del decreto sulle Cer rappresenta la spinta definitiva necessaria allo sviluppo di queste realtà in Italia. Le Comunità Energetiche Rinnovabili rappresentano un importante cambiamento nel rapporto tra cittadini ed energia e un passo fondamentale nella promozione dell’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili e nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità che l’Europa si è posta entro il 2030. L’articolo volutamente non entra nel dettaglio dei tecnicismi che stanno dietro alla costituzione di una Comunità Energetica, ogni realtà va studiata nel dettaglio, cercando un livello di ottimizzazione rivolto a sfruttare al massimo gli incentivi disponibili. In qualità di progettista energetico, assieme al mio staff di professionisti/colleghi, mi occupo di Comunità Energetiche e di Autoconsumo Collettivo. Rimango a disposizione per chi intendesse valutare l’eventuale costituzione di una CER. Per chi volesse approfondire autonomamente l’argomento, elenco alcuni testi che potete trovare comodamente cliccando sul relativo link: Le comunità energetiche rinnovabili (Autore: Lucio Berardi)https://amzn. to/3H93GdI Vita Italiana Alle Comunità Energetichehttps://amzn. to/3NQhzS0 Le comunità energetiche rinnovabili. Modelli, regole, profili applicativi (Autori: Lorenzo Cuocolo, Pietro Paolo Giampellegrini, Oriana Granato, Giuseppe Franco Ferrari. https://amzn. to/3S6dxHu L’articolo contiene alcuni link di affiliazione. In qualità di affiliato Amazon, ricevo una piccola percentuale da questi acquisti che mi aiutano a mantenere attivo il BLOG. Ci tengo a precisare che per l'utente finale, in termini di prezzo o scontistica, non cambia assolutamente nulla. Se decidi di acquistare tramite uno di questi link, aiuterai la crescita del mio canale di comunicazione. Desiderate provare per 30gg gratis il servizio Amazon Prime? Vi permetterà di avere spedizioni rapidissime a costo nullo. Basta cliccare sul seguente link http://www. amazon. it/amazonprime? tag=lucamarcenaro-21. Molti dei libri di testo che condivido nei miei articoli li trovate anche in versione Kindle. Se volete provare gratuitamente il servizio kindleunlimited potete passare tramite questo link: https://www. amazon. it/kindle-dbs/hz/signup? tag=lucamarcenaro-21. Potete seguire gratuitamente i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, visionando il mio BLOG, iscrivendovi alla mia Newsletter, seguendo la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter oppure il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca   --- ### FOTOVOLTAICO CONDOMINIALE: L’AUTOCONSUMO COLLETTIVO CONVIENE? > Il fotovoltaico condominiale promette risparmi per tutti, ma è davvero così? Scopri i pro, i contro e le sorprese dell’autoconsumo collettivo. - Published: 2024-01-05 - Modified: 2025-05-28 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/fotovoltaico-condominiale-autoconsumo-collettivo/ - Categorie: blog Data: 05-01-2024 Ci troviamo di fronte ad uno degli argomenti più gettonati di questo periodo, molti di voi si staranno chiedendo se ha davvero senso installare un impianto fotovoltaico condominiale, visti i costi significativi da affrontare. Se mi fosse stata posta la domanda un anno fa probabilmente avrei risposto in questo modo: Ci troviamo di fronte ad uno degli argomenti più gettonati di questo periodo, molti di voi si staranno chiedendo se ha davvero senso installare un impianto fotovoltaico condominiale, visti i costi significativi da affrontare. Se mi fosse stata posta la domanda un anno fa probabilmente avrei risposto in questo modo: “senza agevolazioni fiscali, il ritorno economico dell’investimento è poco vantaggioso. In poche parole, senza contributi il gioco “non valeva la candela”, se non per impianto di grossa taglia”. Oggi qualcosa di significativo è cambiato, con l’avvento delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e dell’innovativo concetto di Autoconsumo Collettivo, esistono ulteriori incentivi che rendono l’intervento particolarmente interessante, per gran parte degli edifici condominiali. Cerchiamo di capire, in maniera semplice, quali sono questi nuovi strumenti a disposizione. Fino a poco tempo fa, se si desiderava installare un impianto fotovoltaico condominiale, quindi associato alle “parti comuni” dell’edificio (consumi elettrici di centrale termica, illuminazione vani scale, illuminazione esterna, vani ascensori, ecc. ), non era possibile permettere, al singolo condomino (utenza privata) di poterne usufruire, pertanto l’impianto perdeva gran parte dell’efficacia, andando a contenere solo una parte di spese della collettività (le spese comuni). Ovviamente il discorso si faceva più interessante nel caso di utilizzo di una pompa di calore elettrica centralizzata per riscaldamento, come generatore di calore condominiale, caso molto raro. Oggi possiamo sfruttare l’Autoconsumo Collettivo, ma di cosa si tratta? La definizione di autoconsumo collettivo fa riferimento alla possibilità, da parte di un condominio (inteso come intero stabile), di prodursi autonomamente energia elettrica da fonti di energia rinnovabile per poi consumarla per le proprie necessità, non come singolo individuo ma come insieme di entità (i vari condomini, proprietari delle unità immobiliari). Questa nuova definizione permette quindi ai singoli utenti di poter usufruire dell’energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico centralizzato. I vari utenti dell’edificio, oltre ad avere il vantaggio di usufruire di energia elettrica autoprodotta (quindi a costo zero), ricevono incentivi in proporzione alla quantità di elettricità autoprodotta utilizzata. L’impianto fotovoltaico centralizzato, coprirà i consumi energetici comuni e l’eccedenza di produzione, immessa in rete, potrà essere “condivisa virtualmente” con i vari utenti dello stabile. Spiegato in parole semplici, ora per ora verrà fatto un conteggio dei kWh ceduti alla rete dall’impianto condominiale e contemporaneamente una quantificazione dei kWh consumati dai vari soggetti che partecipano all’autoconsumo collettivo. Il minore di questi valori rappresenta l’energia effettivamente condivisa, che verrà incentivata. Il tutto si trasforma in un risparmio economico aggiuntivo per le varie utenze private. Perché incentivare l’autoconsumo di energia elettrica? Perché in questo modo, se i vari utenti autoproducono e utilizzano sul posto energia elettrica, evitano di sovraccaricare le linee di distribuzione nazionali, contribuendo al contenimento di uno dei più grossi problemi dei prossimi anni, ossia il collasso delle linee elettriche nazionali. Da una parte abbiamo l’Europa che da anni spinge sull’elettrico, dall’altra ci ritroviamo con una rete di distribuzione molto vecchia caratterizzata da perdite elevate. Per poter accedere a questo sistema incentivante è necessario che tutti gli utenti siano favorevoli? La risposta è NO. Bastano solo 2 utenti per poter avviare il tutto. Ovvio che più utenti aderiscono, maggiore è l’autoconsumo di energia e più interessanti risultano gli incentivi ... Per poter implementare un impianto fotovoltaico condominiale da gestire come collettività di autoconsumo, bisogna seguire i seguenti passi: 1 – (Facoltativo ma consigliato) – Interpellare un professionista del settore specializzato in questo argomento in modo da invitarlo in riunione condominiale (consulenza professionale preliminare) per illustrare e approfondire l’argomento precedentemente affrontato in maniera molto semplice e riassuntiva. 2 – Incaricare il professionista per la redazione di uno studio di fattibilità rivolto a definire il profilo di produzione dell’impianto fotovoltaico (quindi il dimensionamento dei pannelli fotovoltaici), l’analisi dei profili di consumo energetico elettrico dei singoli utenti che compongono il condominio, la verifica di sostenibilità economico-finanziaria e la definizione corretta della forma societaria/statuto e delle regole di funzionamento. 3 – Incaricare progettista per redazione progetto obbligatorio fotovoltaico, redazione computo metrico per richiesta preventivi per l’installazione dell’impianto. 4 – Incaricare il professionista e/o la struttura specializzata per la costituzione dello statuto definitivo di autoconsumo collettivo (costituzione, aggregazione membri, sistema di monitoraggio, gestione anagrafiche utenti sul portale GSE). 5 – Incaricare società abilitata per gestione amministrativa e legale della comunità condominiale di autoconsumo (monitoraggio consumi e produzione, analisi tecnica continua per ottimizzazione degli incentivi, gestione amministrativa per ripartizione incentivi, supporto legare e gestioni varie). Arrivati a questo punto, vi starete chiedendo se tutto questo iter può davvero portarvi ad un significativo risparmio economico sulle bollette elettriche. La risposta non è scontata. La fase di studio di fattibilità serve proprio a verificare se esiste una configurazione di impianto adeguata alle esigenze dei vari utenti e proficua dal punto di vista economico. In quanti anni si ripaga l’impianto? Quanto si riesce effettivamente a risparmiare sulle bollette? Una corretta progettazione e dimensionamento permette di evitare sorprese. Lo studio di fattibilità dovrà individuare in maniera realistica la quantità di energia che effettivamente sarà possibile condividere con i vari utenti, perché è da questo parametro che dipendono gli incentivi erogati. Probabilmente dovranno cambiare le abitudini quotidiane, prediligendo i consumi elettrici durante le ore di sole (momento in cui l’impianto produce) piuttosto che la sera. Da valutare, in fase preliminare, la convenienza nell’utilizzo di batterie di accumulo, attualmente molto costose difficilmente giustificabili in termini di ritorno economico. Da alcune simulazioni che ho avuto modo di effettuare su alcuni condomini reali dislocati sulla provincia di Imperia, posso tranquillamente dire che se lo stabile presenta un’adeguata superficie di tetto dove posizionare i pannelli, l’intervento porta a risultati decisamente interessanti con tempi di ritorno dell’investimento molto interessanti. Credo ci possano essere criticità per edifici molto alti e stretti, dove in effetti abbiamo un elevato numero di unità immobiliari e un tetto limitato. Molto complicato il caso di edifici con tetti caratterizzati da abbaini (presenza di taverne), dove la superficie reale a disposizione è molto bassa. Diciamo che si tratta di un interessante opportunità per gran parte (ma purtroppo non tutti) i Condomini Italiani; mi rendo disponibile nel caso foste interessati ad una consulenza preliminare (anche a distanza) per approfondire l’argomento o per impostare le successive fasi. Volutamente non sono entrato nel dettaglio evitando di parlare di numeri in quanto confonderebbero solo le idee e andrebbero comunque verificati caso per caso cercando di massimizzare i risultati grazie ad un’ottimizzazione del sistema fotovoltaico. Per chi volesse approfondire autonomamente l’argomento, elenco alcuni testi che potete trovare comodamente cliccando sul relativo link: Le comunità energetiche rinnovabili (Autore: Lucio Berardi) https://amzn. to/3H93GdI Vita Italiana Alle Comunità Energetiche https://amzn. to/3NQhzS0 Le comunità energetiche rinnovabili. Modelli, regole, profili applicativi (Autori: Lorenzo Cuocolo, Pietro Paolo Giampellegrini, Oriana Granato, Giuseppe Franco Ferrari. https://amzn. to/3S6dxHu L’articolo contiene alcuni link di affiliazione. In qualità di affiliato Amazon, ricevo una piccola percentuale da questi acquisti che mi aiutano a mantenere attivo il BLOG. Ci tengo a precisare che per l'utente finale, in termini di prezzo o scontistica, non cambia assolutamente nulla. Se decidi di acquistare tramite uno di questi link, aiuterai la crescita del mio canale di comunicazione. Desiderate provare per 30gg gratis il servizio Amazon Prime? Vi permetterà di avere spedizioni rapidissime a costo nullo. Basta cliccare sul seguente link http://www. amazon. it/amazonprime? tag=lucamarcenaro-21. Molti dei libri di testo che condivido nei miei articoli li trovate anche in versione Kindle. 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Scopri se è davvero obbligatoria o se qualcosa è cambiato. - Published: 2023-12-20 - Modified: 2025-05-28 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/millesimi-riscaldamento-ancora-obbligatori/ - Categorie: blog Data: 20-12-2023 Sembra una barzelletta, ma è la realtà dei fatti … Qualche giorno fa, dopo oltre 3 anni che non mi occupavo più di millesimi di riscaldamento redatti secondo fabbisogno energetico, vengo contattato da un amministratore di condominio per un eventuale incarico di redazione di tabella millesimale secondo la famigerata normativa UNI 10200, che tanto ha fatto discutere negli anni passati (soprattutto per chi si trovata millesimi di riscaldamento maggiorati rispetto al passato). In buona fede do disponibilità indicando una cifra per le varie attività. Approfondendo il giorno seguente l’argomento, mi accorgo di non essere stato adeguatamente professionale nei confronti del potenziale cliente, non essendo a conoscenza degli attuali obblighi di legge … Già, le normative cambiano, anche radicalmente, mese dopo mese ... Approfonndiamo assieme! Sembra una barzelletta, ma è la realtà dei fatti ... Qualche giorno fa, dopo oltre 3 anni che non mi occupavo più di millesimi di riscaldamento redatti secondo fabbisogno energetico, vengo contattato da un amministratore di condominio per un eventuale incarico di redazione di tabella millesimale secondo la famigerata normativa UNI 10200, che tanto ha fatto discutere negli anni passati (soprattutto per chi si trovata millesimi di riscaldamento maggiorati rispetto al passato). In buona fede do disponibilità indicando una cifra per le varie attività. Approfondendo il giorno seguente l’argomento, mi accorgo di non essere stato adeguatamente professionale nei confronti del potenziale cliente, non essendo a conoscenza degli attuali obblighi di legge ... Già, le normative cambiano, anche radicalmente, mese dopo mese ... Approfonndiamo assieme! Cosa è successo in questi ultimi anni in merito all’obbligo di implementazione dei millesimi di riscaldamento redatti secondo il fabbisogno energetico della singola unità immobiliare? Il Decreto 73 del 14 luglio 2020, che è entrato in vigore il 29/07/2020, ha riportato una serie di modifiche al D. Lgs102/2014. Nell’ambito della ripartizione delle spese di riscaldamento, non compare più l’obbligo di utilizzo della norma UNI 10200, permettendo di ripartire le spese fino al 50% per quote millesimali (quota fissa). Ma quali millesimi dobbiamo usare? ? ? Qui di seguito riporto l’articolo specifico del decreto precedentemente menzionato (art. 9 comma 5 lettera d): “Quando i condomini o gli edifici polifunzionali sono alimentati da teleriscaldamento o teleraffreddamento o da sistemi comuni di riscaldamento o raffreddamento, per la corretta suddivisione delle spese connesse al consumo di calore per il riscaldamento, il raffreddamento delle unità immobiliari e delle aree comuni, nonché per l’uso di acqua calda per il fabbisogno domestico, se prodotta in modo centralizzato, l’importo complessivo è suddiviso tra gli utenti finali attribuendo una quota di almeno il 50 per cento agli effettivi prelievi volontari di energia termica. In tal caso gli importi rimanenti possono essere ripartiti, a titolo esemplificativo e non esaustivo, secondo i millesimi, i metri quadri o i metri cubi utili, oppure secondo le potenze installate. É fatta salva la possibilità, per la prima stagione termica successiva all’installazione dei dispositivi di cui al presente comma, che la suddivisione si determini in base ai soli millesimi di proprietà. Le disposizioni di cui alla presente lettera sono facoltative nei condomini o gli edifici polifunzionali ove alla data di entrata in vigore della presente disposizione si sia già provveduto all’installazione dei dispositivi di cui al presente comma e si sia già provveduto alla relativa suddivisione delle spese. ” Quindi in pratica, in assemblea (dove abbiamo tante teste e tante idee), saranno i condomini a decidere con quale metodologia calcolare i millesimi di riscaldamento/raffrescamento/ACS, non solo, saranno liberi di scegliere autonomamente la percentuale di quota fissa ... Se prima esisteva un sistema autoritario che definiva la corretta procedura da seguire, ora si lascia libertà ai condomini. Cosa ne pensate? Sarà la soluzione giusta? L’articolo contiene alcuni link di affiliazione. In qualità di affiliato Amazon, ricevo una piccola percentuale da questi acquisti che mi aiutano a mantenere attivo il BLOG. Ci tengo a precisare che per l'utente finale, in termini di prezzo o scontistica, non cambia assolutamente nulla. Se decidi di acquistare tramite uno di questi link, aiuterai la crescita del mio canale di comunicazione. Desiderate provare per 30gg gratis il servizio Amazon Prime? Vi permetterà di avere spedizioni rapidissime a costo nullo. Basta cliccare sul seguente link http://www. amazon. it/amazonprime? tag=lucamarcenaro-21. Molti dei libri di testo che condivido nei miei articoli li trovate anche in versione Kindle. Se volete provare gratuitamente il servizio kindleunlimited potete passare tramite questo link: https://www. amazon. it/kindle-dbs/hz/signup? tag=lucamarcenaro-21. Potete seguire gratuitamente i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, visionando il mio BLOG, iscrivendovi alla mia Newsletter, seguendo la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter oppure il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### ANNO 2024: FOTOVOLTAICO GRATIS? - Published: 2023-12-19 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/anno-2024-fotovoltaico-gratis/ - Categorie: blog Data: 19-12-2023 Ci risiamo, il Superbonus 110% non ci è bastato … Ora gira la voce che dal prossimo anno (2024) esiste la possibilità di avere un impianto fotovoltaico per casa a costo zero! Gratis! C’è qualcosa di vero in questa informazione che sta girando da qualche settimana? Qualcosa di vero c’è, magari qualcuno ci potrà anche riuscire, ma andiamo ad approfondire. Data: 19-12-2023 Ci risiamo, il Superbonus 110% non ci è bastato ... Ora gira la voce che dal prossimo anno (2024) esiste la possibilità di avere un impianto fotovoltaico per casa a costo zero! Gratis! C’è qualcosa di vero in questa informazione che sta girando da qualche settimana? Qualcosa di vero c’è, magari qualcuno ci potrà anche riuscire, ma andiamo ad approfondire. Innanzitutto stiamo parlando del “Reddito Energetico 2024” che potrà essere applicato per il biennio 2024 - 2025. Nasce come sostegno a quelle famiglie che hanno queste condizioni: • un Isee inferiore a 15 mila euro, o a 30 mila euro con 4 figli a carico;• deve essere a servizio di utenze domestiche;• bisogna avere un diritto reale, come proprietà o usufrutto, delle coperture o delle superfici su cui si installano i pannelli solari;• la potenza nominale dell’impianto deve essere tra i 2 e i 6 kW, ma non superiore a quella in prelievo sul punto di connessione;• è necessario accedere al fondo di 200 milioni di euro stanziato per il 2024/2025! Il tutto poi verrà gestito dal GSE S. p. A. (Gestore dei servizi energetici), qualcuno i voi lo avrà già sentito nominare. Questo contributo in conto capitale per le famiglie con disagio economico si concentrerà al “sud Italia”, l’80% delle risorse in particolare per Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Certamente una splendida possibilità per chi rientra in questa fattispecie. Quindi se leggi da qualsiasi altra Regione al momento non risultano incentivi a fondo perduto. Questo fatto non deve per forza sminuisce la convenienza dell’investimento, sarà da valutare nel dettaglio, caso per caso. In questi ultimi mesi sono usciti molti bandi Regionali e Comunali rivolti a dare supporto per la realizzazione di impianti fotovoltaici. Mi ero messo in testa di preparare un articolo di dettaglio su cosa al momento è disponibile nel nostro Paese. Ho provato a fare qualche telefonata a vari Comuni e Regioni, mi sono trovato di fronte a situazioni imbarazzanti, in molti casi sembrava quasi non fossero a conoscenza di nulla. Lascio a voi questa fase di attività, contattare il vostro Comune o direttamente la Provincia (meglio se andate di persona) per ottenere informazioni chiare. Esistono poche regole. I bandi hanno delle tempistiche, pertanto bisogna muoversi rapidamente, i fondi sono limitati, quindi purtroppo, i primi che entrano in lista potranno accedere ai contributi. In rete si trovano molte informazioni, spesso purtroppo forvianti, caricatevi di una buona dose di pazienza e approfondite bene, magari facendovi seguire da consulenti specializzati in aspetti energetici della vostra zona. Anche per il comparto agricolo esistono incentivi mirati (agrivoltaico); una parte sottoforma di sovvenzione agli investimenti, e un’altra tramite tariffe incentivanti riconosciute per 20 anni. Scadenza della misura: 31 dicembre 2024! Non mancano quindi le possibilità di avere incentivi per il fotovoltaico nel biennio 2024-2025, rimango a disposizione per eventuale consulenza. Elenco alcune letture specifiche per chi volesse approfondire l'argomento: Sistemi fotovoltaici. Progettazione, gestione, manutenzione (di Alessandro Caffarelli, Giulio De Simone, Angelo Pignatelli, Konstantino Tsolakoglou)https://amzn. to/3tfEI9v Dispositivi e sistemi fotovoltaici (di Santolo Daliento, Vincenzo D'Alessandro, Pierluigi Guerriero)https://amzn. to/3H9ckct Impianti fotovoltaici. Manuale pratico per la progettazione e la manutenzione (di Domenico Pepe, Antonio Del Zotto, Paolo Dignani)https://amzn. to/48p6Eqg Desiderate provare per 30gg gratis il servizio Amazon Prime? Vi permetterà di avere spedizioni rapidissime a costo nullo. Basta cliccare sul seguente link http://www. amazon. it/amazonprime? tag=lucamarcenaro-21. Molti dei libri di testo che condivido nei miei articoli li trovate anche in versione Kindle. Se volete provare gratuitamente il servizio kindleunlimited potete passare tramite questo link: https://www. amazon. it/kindle-dbs/hz/signup? tag=lucamarcenaro-21. L’articolo contiene alcuni link di affiliazione. In qualità di affiliato Amazon, ricevo una piccola percentuale da questi acquisti che mi aiutano a mantenere attivo il BLOG. Ci tengo a precisare che per l'utente finale, in termini di prezzo o scontistica, non cambia assolutamente nulla. Se decidi di acquistare tramite uno di questi link, aiuterai la crescita del mio canale di comunicazione. Potete seguire gratuitamente i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, visionando il mio BLOG, iscrivendovi alla mia Newsletter, seguendo la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter oppure il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca     --- ### CONDOMINI: VALVOLE TERMOSTATICHE E ORE DI RISCALDAMENTO AGGIUNTIVE … > In condominio, chi decide quante ore in più si può tenere il riscaldamento acceso? Scopri come funzionano le valvole termostatiche e i tuoi diritti. - Published: 2023-11-30 - Modified: 2025-05-28 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/valvole-termostatiche-condominio-ore-extra-riscaldamento/ - Categorie: blog Data: 30-11-2023 Dedico questo articolo ad una delle richieste più frequenti che ricevo nel periodo di accensione degli impianti condominiali. Per avere a disposizione la caldaia condominiale più ore al giorno oltre a quelle massime per legge, servono obbligatoriamente le valvole termostatiche elettroniche? Come ci comportiamo in Condomini “misti” dove alcuni condomini hanno optato per le termostatiche elettroniche ed altri per quelle manuali?  Dedico questo articolo ad una delle richieste più frequenti che ricevo nel periodo di accensione degli impianti condominiali. Per avere a disposizione la caldaia condominiale più ore al giorno oltre a quelle massime per legge, servono obbligatoriamente le valvole termostatiche elettroniche? Come ci comportiamo in Condomini “misti” dove alcuni condomini hanno optato per le termostatiche elettroniche ed altri per quelle manuali? La questione è regolata dal D. P. R. 74/2013, che ammette, per impianti dotati di valvole termostatiche, eccezioni sulle ore giornaliere di accensione della caldaia. All’art. 4 comma 6 il D. P. R. concede la possibilità di derogare parzialmente alla direttiva che impone un massimo di ore al giorno in funzione della zona climatica: “e) impianti termici al servizio di più unità immobiliari residenziali e assimilate dotati di gruppo termoregolatore pilotato da una sonda di rilevamento della temperatura esterna con programmatore che consenta la regolazione almeno su due livelli della temperatura ambiente nell'arco delle 24 ore; questi impianti possono essere condotti in esercizio continuo purché il programmatore giornaliero venga tarato e sigillato per il raggiungimento di una temperatura degli ambienti pari a 16°C + 2°C di tolleranza nelle ore al di fuori della durata giornaliera di attivazione di cui al comma 2 del presente articolo; f) impianti termici al servizio di più unità immobiliari residenziali e assimilate nei quali sia installato e funzionante, in ogni singola unità immobiliare, un sistema di contabilizzazione del calore e un sistema di termoregolazione della temperatura ambiente dell'unità immobiliare stessa dotato di un programmatore che consenta la regolazione almeno su due livelli di detta temperatura nell'arco delle 24 ore;” La controversia è sempre stata quella di porsi la domanda sull’obbligatorietà di installare le testine termostatiche “elettroniche” per accedere alle ore in più di accensione. Queste testine termostatiche elettroniche hanno semplicemente un processore elettronico che permette di impostare valori differenti di temperatura a seconda della fascia oraria ma in termini di funzionamento i due dispositivi sono identici. Nel caso di impianti descritti come nella lettera “e”, viene richiesta la presenza di una centralina che permetta la regolazione della temperatura su due livelli. Questa regolazione non deve essere fatta tramite l’utilizzo delle valvole termostatiche, ma, come espressamente richiesto dal decreto, a livello di centrale termica (la centralina non deve poter essere manomessa da utenti privati). La tipologia delle valvole termostatiche installate risulta quindi indifferente nell’ottica del rispetto dei requisiti di legge. Lo stesso vale anche per quanto riguarda il punto “f”, dove si richiede un’installazione di “sistema di contabilizzazione del calore e termoregolazione della temperatura ambiente dell'unità immobiliare stessa dotato di un programmatore che consenta la regolazione almeno su due livelli”. Sembrerebbe non chiaro a che livello dell’impianto debba essere eseguita la regolazione. Seguendo però la logica di contenimento dei consumi impostata dal normatore nella restante parte del testo di legge, è comunque logico dedurre che la regolazione debba, anche in questo caso, essere eseguita in centrale termica, essendo questa la soluzione che consente i maggiori vantaggi e che permette di evitare manomissioni da parte dei singoli utenti. Le valvole termostatiche dovranno comunque essere presenti, in modo da permettere la gestione della temperatura all’interno della singola unità immobiliare, ma se esse debbano essere elettroniche o meno è una scelta che compete al singolo utente. Nell’ambito del decreto anche le termostatiche classiche (manuali) risultano una soluzione idonea per accedere ad un numero maggiore di ore di funzionamento, l’importante è avere la centralina che lavora su due livelli di temperatura in Centrale Termica, altrimenti decade tutto. Elenco alcuni link a prodotti rivolti al risparmio energetico che potrebbero esservi utili per gestire al meglio il riscaldamento: Termostato intelligente (evoluto) Netatmo https://amzn. to/3QnhOSO Termostato economico intelligente (evoluto) https://amzn. to/3QkjM6H Singola testina termostatica intelligente Wifi Netatmo (scontata) https://amzn. to/3euTzoM Kit Netatmo testine termostatiche intelligenti Wifi Netatmo (scontata) https://amzn. to/3TNiB2g Testina termostatica economica Honeywell Home https://amzn. to/3qdUbl9 Testa termostatica economica Giacomini https://amzn. to/3D5zhfP Acquisto generico su Amazon. it con questo link: https://amzn. to/3D1apps Negozio online dedicato alle energie rinnovabili e al risparmio energetico https://www. iorisparmioenergia. com/it/? AFF=Y2290 L’articolo contiene alcuni link di affiliazione. In qualità di affiliato Amazon, ricevo una piccola percentuale da questi acquisti che mi aiutano a mantenere attivo il BLOG. 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Marcenaro Luca --- ### UNA NUOVA OPPORTUNITA’ DI RISPARMIO IN BOLLETTA? - Published: 2023-07-26 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/una-nuova-opportunita-di-risparmio-in-bolletta/ - Categorie: blog Data: 26-07-2023 Oramai sono anni che parliamo di risparmio energetico e di contenimento delle emissioni in atmosfera ma in questo ultimi mesi si sta sempre più sentendo parlare di Comunità energetiche e di autoconsumo collettivo. Cerchiamo di fare alcuni esempi semplici e pratici per capire di cosa si tratta e di quali possano essere le reali opportunità. Data: 26-07-2023 Oramai sono anni che parliamo di risparmio energetico e di contenimento delle emissioni in atmosfera ma in questo ultimi mesi si sta sempre più sentendo parlare di Comunità energetiche e di autoconsumo collettivo. Cerchiamo di fare alcuni esempi semplici e pratici per capire di cosa si tratta e di quali possano essere le reali opportunità. Una Comunità Energetica non è altro che un insieme di persone caratterizzate dall’interesse comune di condividere energia rinnovabile. Ho ad esempio un impianto fotovoltaico che produce più energia di quella che realmente utilizzo, la condivido con altri. Io divento un consumatore e produttore, ricevo degli incentivi. Coloro che usufruiscono della mia energia in eccesso ottengono uno sgravio economico sulle bollette consumando energia rinnovabile. Questo è uno dei tanti esempi che potremmo fare per descrivere le comunità energetiche, le quali rappresentano un modello innovativo per la produzione, la distribuzione e il consumo di energia proveniente da fonti rinnovabili, permettendo di evitare sprechi di energia durante il trasporto su rete elettrica nazionale e contribuendo al contenimento di emissione di gas nocivi per l’ambiente. Parliamo nello specifico di “autoconsumo collettivo” nel momento in cui ci troviamo a condividere energia “nello stesso edificio”, come ad esempio un condominio che possiede, sul tetto, un impianto fotovoltaico. Abbiamo quindi una vasta gamma di opportunità per aderire a questa conveniente condivisione energetica, vediamo di fare ulteriori esempi pratici. Una PMI (piccola-media impresa) può ad esempio condividere con una comunità energetica il surplus di energia prodotta dal proprio impianto, ricevendo un incentivo o una rendita economica per l’energia scambiata. Nel caso in cui l’impresa non avesse a disposizione un impianto fotovoltaico di proprietà, potrebbe essere l’opportunità concreta per realizzarlo, con l’ottica di ripagarsi parte dell’investimento condividendo elettricità con la comunità. Il discorso vale anche per i Comuni, soprattutto quelli piccoli sotto i 5. 000 abitanti, che attualmente possono usufruire di finanziamenti del PNRR. Ad oggi ci sono più di 60 Comuni che si stanno muovendo in tal senso. Abbiamo molti investitori, non solo italiani, interessati a terreni di adeguata dimensione, per installare importanti impianti fotovoltaici utili alla condivisione di energia elettrica. Di questo argomento ho parlato nello specifico in questo articolo (link). Ovviamente non è tutto semplice, per poter costituire una Comunità energetica o creare un gruppo di autoconsumo collettivo bisogna affrontare un iter burocratico che dipende principalmente dalla specifica situazione in cui ci troviamo. Di certo sentiremo sempre più spesso trattare questo argomento; esistono già molti grossi promotori (di cui volutamente non faccio il nome) che si propongono come soluzione ottimale di risparmio in bolletta, ma come tutte le cose, prima di accettare una proposta è necessario approfondire adeguatamente la proposta per capire a fondo la reale convenienza. Personalmente, come professionista, sto lavorando da tempo per costruire delle solide collaborazioni con enti o figure esperte nel settore, per cercare di offrire, ai miei clienti, una soluzione adeguata alle specifiche esigenze, condividendo, in maniera trasparente, pregi e difetti di questo sistema incentivante Ricordo inoltre l’imminente pubblicazione del “decreto CER”, che dovrebbe completare il pacchetto normativo italiano ... Questo breve articolo di approfondimento serve a fornire spunti di riflessione sulle possibili opportunità alle quali, a breve, potremmo tutti affacciarci. Se siete interessati ad approfondire l’argomento o necessitate di una consulenza energetica preliminare, trovate i miei contatti cliccando questo link. Potete seguire gratuitamente i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, visionando il mio BLOG, iscrivendovi alla mia Newsletter, seguendo la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter oppure il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### FOTOVOLTAICO: UNA RENDITA ECONOMICA DA TERRENI E COPERTURE … - Published: 2023-07-18 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/fotovoltaico-una-rendita-economica-da-terreni-e-coperture/ - Categorie: blog Data: 18-07-2023 Il fotovoltaico sempre di più trova investitori interessati a terreni o coperture (tetti) su cui installare i propri impianti di produzione di energia elettrica, anche in vista dell’imminente uscita del decreto sulle Comunità Energetiche. Ma economicamente quanto può fruttare al proprietario di un terreno un eventuale accordo di questo tipo? Data: 18-07-2023 Il fotovoltaico sempre di più trova investitori interessati a terreni o coperture (tetti) su cui installare i propri impianti di produzione di energia elettrica, anche in vista dell’imminente uscita del decreto sulle Comunità Energetiche. Ma economicamente quanto può fruttare al proprietario di un terreno un eventuale accordo di questo tipo? Innanzitutto bisogna prendere atto che non tutti i terreni possono essere appetibili per un investitore. Da una breve indagine che ho potuto fare in queste settimane, ho individuato una serie di parametri indicativi che ora vi elenco: - I terreni iniziano ad essere “interessanti” oltre i 10. 000 mq. Di fondamentale importanza i confini di questi terreni, che dovranno avere determinate caratteristiche;- Le copertura (tetti) iniziano ad essere prese in considerazione oltre i 7. 000 mq (tranne situazioni specifiche in presenza di attività energivore, dove questa superficie può anche scendere a circa 2. 000 mq). A fronte della cessione del diritto di superficie del terreno o della copertura per una durata di 20 o 30 anni, l’investitore tipicamente offre al proprietario un canone annuo, e una parte dell’energia elettrica prodotta a un prezzo scontato rispetto al mercato. I canoni annui dovuti dall’investitore per l’intero periodo di cessione del diritto di superficie, possono eventualmente essere anticipati alproprietario del terreno o della copertura in un unico pagamento iniziale, attraverso un tasso di attualizzazione. Giusto per dare un’idea, un terreno da 10. 000 mq potrebbe fruttare al proprietario un canone annuale di 4. 000 – 6. 000 euro oppure un unico pagamento immediato attorno ai 50. 000 – 65. 000 euro ... Se invece ci riferiamo ad una copertura (tetto) ad esempio da 5. 000 mq, parliamo di canoni annuali che si aggirano attorno a 3. 000 – 5. 000 euro oppure unica soluzione di pagamento di circa 37. 000 – 60. 000 euro. Gli importo dipendono molto dalla potenziale produzione annua di energia elettrica che, per superfici di questa taglia, si aggira attorno a 600 – 1. 350 MWh/anno. In alcuni casi è possibile ricevere sconti significativa sull’energia autoconsumata dall’impianto di produzione rinnovabile, situazione decisamente più conveniente quando ci troviamo di fronte a realtà molto energivore. I proprietari dei terreni o delle coperture (tetti) godono di altri importanti benefici:- La copertura si giova di interventi di rispristino e manutenzione legati alla realizzazione dell’impianto, che in genere rinfrescano la struttura e ne allungano la vita utile. Ad esempio l’eventuale rimozione dell’amianto è a volte inclusa nello stesso progetto e finanziata dall’anticipo del canone annuo. - L’immobile diventa più attraente per futuri locatari energivori, che potranno giovarsi dello sconto sull’energia elettrica rispetto ai prezzi di mercato derivante dal consumo diretto, e che quindi preferiranno l’immobile in questione rispetto ad altri che non offrono questa opportunità. - La presenza dei pannelli solari dona all’immobile precise connotazioni green e tech, che ne migliorano l’immagine, e che valorizzano il brand dell’attività commerciale o industriale presso i clienti o fornitori in visita all’immobile. Sembra tutto davvero interessante, ma sicuramente vi starete facendo un po' di domande ... Cosa succede all’impianto dopo 20 anni? L’investitore si dovrà impegnare fin da subito contrattualmente a ripristinare lo stato dei luoghi eventualmente prevedendo fideiussioni congruenti con i costi di smaltimento. Chi è responsabile dell’impianto e delle relative strutture per tutti gli anni di durata dell’accordo? Tutte queste questioni dovranno essere chiaramente incluse nel contratto tra gli investitori e i proprietari. Il tutto dovrà essere a carico dell’investitore senza spese per il proprietario dei terreni o delle coperture (tetti). Sembra che in questi ultimi mesi ci sia una certa frenesia di ricerca di terreni e coperture, personalmente sono stato più volte contattato da società interessate alla ricerca di aree su cui investire grosse somme di denaro in questo specifico settore. Non è ovviamente tutto semplice, prima di illudersi serve una dettagliata analisi preliminare per capire se l’eventuale terreno può rientrare nell’interesse dell’investitore. Se necessitate di una consulenza energetica preliminare, trovate i miei contatti cliccando questo link. Potete seguire gratuitamente i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, visionando il mio BLOG, iscrivendovi alla mia Newsletter, seguendo la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter oppure il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### LE COMUNITA’ ENERGETICHE RINNOVABILI (CER) > Cosa sono davvero le Comunità Energetiche e perché se ne parla tanto? Scopri se questa nuova realtà può aiutarti a risparmiare sulla bolletta. - Published: 2023-07-14 - Modified: 2025-05-28 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/comunita-energetiche-cosa-sono-vantaggi/ - Categorie: blog Data: 14-07-2023 Il settore energetico è in continua evoluzione, i prossimi anni saranno caratterizzati da moltissime novità dal punto di vista normativo e tecnico, è giunto il momento di iniziare a parlare di questo concetto che sta alla base del futuro energetico nazionale e non solo … Avrete sicuramente già sentito parlare di “Comunità Energetica” e probabilmente vi sarete già fatti qualche idea. Proviamo ad approfondire, in maniera semplice, i concetti base che permettono di avere un’idea più chiara di questo argomento, in attesa dell’uscita del decreto attuativo che dovrebbe dare finalmente il via libera a questa nuova possibilità di gestire l’energia rinnovabile. Il settore energetico è in continua evoluzione, i prossimi anni saranno caratterizzati da moltissime novità dal punto di vista normativo e tecnico, è giunto il momento di iniziare a parlare di questo concetto che sta alla base del futuro energetico nazionale e non solo ... Avrete sicuramente già sentito parlare di “Comunità Energetica” e probabilmente vi sarete già fatti qualche idea. Proviamo ad approfondire, in maniera semplice, i concetti base che permettono di avere un’idea più chiara di questo argomento, in attesa dell’uscita del decreto attuativo che dovrebbe dare finalmente il via libera a questa nuova possibilità di gestire l’energia rinnovabile. Le Comunità Energetiche sono delle realtà normate e riconosciute a livello europeo (se volete approfondire fate riferimento alla direttiva rinnovabili RED II) e a livello nazionale (D. Lgs 199/21). Prevedono la costituzione di “aggregazioni” tra cittadini, attività commerciali, pubbliche amministrazioni locali o piccole e medie imprese, che unendo le proprie forze decidono di dotarsi di uno o più impianti condivisi per la produzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili. Non stiamo parlando di un concetto nuovissimo, le prime comunità energetiche risalgono all’800, evolvendosi in tutta Europa in società cooperative nei primi anni ’90. L'obiettivo principale è quello di promuovere la produzione ed il consumo di energia prodotta da fonti rinnovabili, coinvolgendo i cittadini in un suo utilizzo in modo condiviso. Da oltre 10 anni in Italia è nato il profilo del “prosumer”, termine che deriva dall’unione delle parole inglesi producer e consumer e definisce un soggetto che produce e consuma la propria energia. Facciamo un attimo un passo indietro, per capire le origini di questo approccio al consumo energetico; il “Clean Energy for all Europeans Package” (insieme delle iniziative europee finalizzate a rendere maggiormente competitiva l'Unione Europea nella transizione energetica e a ridisegnare il profilo del mercato elettrico europeo), nel 2019 ha adottato un nuovo approccio all’energia. Le due principali direttive sono state: -RED II (2018/2001/UE), uno dei pilastri delle direttive “rinnovabili” secondo cui le Comunità energetiche hanno lo scopo di “fornire benefici ambientali, economici o sociali a livello di comunità ai suoi azionisti o membri o alle aree locali in cui opera, piuttosto che profitti finanziari” -IEM ((2019/944/UE, o IEM) direttiva di “mercato” secondo cui l’obiettivo delle CER è quello di "offrire ai membri o soci o al territorio in cui opera benefici ambientali, economici o sociali a livello di comunità, anziché generare profitti finanziari”. La direttiva RED II è stata recepita in Italia con il d. lgs. 199/2021 che ha iniziato a delineare gli aspetti relativi alle Comunità energetiche, come i possibili partecipanti, le modalità di condivisione, le caratteristiche degli impianti coinvolti e la loro potenza. Per creare uno Comunità Energetica Rinnovabile è necessario passare da un’analisi preliminare tramite la quale individuare il corretto modello societario e le modalità di distribuzione dei benefici, identificando i soggetti interessati a partecipare al progetto (gruppi di cittadini, condomini, piccole e medie imprese, enti locali, cooperative, enti del terzo settore, enti religiosi), individuando le possibili aree in cui realizzare gli impianti, raccogliendo dati relativi al consumo di energia dei soggetti interessati individuando le modalità di finanziamento, private o pubbliche, volte a sostenere da un punto di vista economico l’investimento per la realizzazione degli impianti. Successivamente sarà necessario costituire la Comunità energetica come soggetto giuridico “autonomo” basato sulla partecipazione “aperta e volontaria”, attraverso la redazione dell’atto costitutivo e la formulazione delle specifiche tecniche che regolano i rapporti tra i soggetti che partecipano alla comunità e tra questa e l’esterno. Dovrò poi essere identificato l’operatore economico che si occuperà dell’installazione e gestione dei flussi energetici ed economici e formulata una richiesta di connessione da indirizzare al gestore di rete. “Apparentemente” sembra tutto molto semplice, approfondiremo questi aspetti con articoli dedicati. Una delle domande che sicuramente vi starete già facendo è: se ho già un impianto, posso entrare in una Comunità Energetica? La risposta è “si”, a patto che l’impianto non goda di incentivi e sia entrato in funzione dopo il 15/12/2021! Una Comunità Energetica ha dei limiti da rispettare? Assolutamente si, prevede la compartecipazione di almeno due soggetti (produttore “prosumer” e consumatore), gli impianti devono essere di nuova installazione (entrati in esercizio dopo il 15 dicembre 2021 o prima, rinunciando ad eventuali altri incentivi attivi), la taglia deve essere inferiore a 1 MW e sia il consumatore che il produttore dovranno essere collegati alla stessa cabina primaria. A questo punto una domanda nasce spontanea ... Posso aderire ad una Comunità Energetica Rinnovabile (che da ora in poi chiameremo CER) senza essere proprietario di un impianto fotovoltaico? Assolutamente si! Basta avere un POD (un contatore di fornitura di energia elettrica). La tariffa incentivante calcolata ed erogata dal GSE (Gestore dei servizi elettrici) viene attribuita alla sola quota di energia “condivisa” all’interno della Comunità energetica, e non all’eventuale parte di energia prodotta che non viene condivisa. Quindi bisogna auto consumare! Per energia condivisa si intende il minimo tra l'energia elettrica prodotta e immessa in rete dagli impianti inseriti nella CER e l'energia elettrica prelevata dall'insieme dei clienti finali associati (in ciascun periodo orario). Contributi a fondo perduto del PNRR: l’attuale proposta di decreto inviato dal MASE in Commissione europea per approvazione, prevede i seguenti punti (staremo a vedere se verranno poi mantenuti o modificati, pertanto l’articolo sarà poi oggetto di aggiornamento): - sono stati previsti tre scaglioni di tariffa incentivante, calcolati in base alla potenza degli impianti, al prezzo dell'energia e alla localizzazione geografica. Il valore (dato dalla somma di una parte fissa ed una variabile) può andare dai 60 €/MWh ai 120 €/MWh. L'incentivo erogato dal GSE in base all'energia condivisa, viene dato alla CER che si occupa poi di ripartirlo sui soggetti partecipanti in base al Regolamento che ciascuna CER definisce per sé stessa. Uno dei criteri più diffusi prevede che ciascun membro, riceva una quota dell’incentivo proporzionale al proprio contributo alla creazione dell’energia condivisa. - viene previsto che la CER, se ubicata in Comuni con popolazione inferiore a 5. 000 abitanti, possa beneficiare del contributo a fondo perduto del 40% a copertura delle spese sostenute per la realizzazione di propri impianti fotovoltaici (l’accesso a questo incentivo porterà ad una riduzione della tariffa incentivante). - Per poter accedere ai contributi del PNRR è necessario che l’avvio dei lavori di installazione sia successivo alla data di presentazione della richiesta di contributo e gli impianti ammessi al contributo entrino in esercizio entro 18 mesi dalla data di presentazione della richiesta e comunque non oltre il 30 giugno 2026. Un ulteriore importante vantaggio risiede nella forma collaborativa di gestione e valorizzazione dell'energia all’interno delle CER. L’energia diventa infatti un bene comune, condiviso, capace di creare un valore economico che sarà redistribuito tra i membri della Comunità: privati, pubbliche amministrazioni, enti ed imprese. Le Comunità energetiche potranno inoltre sfruttare la loro presenza territoriale per fungere da aggregatori sociali, ed innescare vere e proprie forme di sharing economy, un modello di economia e di consumo che non può prescindere dalla condivisione. Le Comunità energetiche sono state individuate dalla UE come uno strumento privilegiato per l'incremento delle fonti rinnovabili, non soltanto per il modello produttivo offerto, ma anche per il valore educativo e formativo sulla popolazione coinvolta. Inoltre, un utilizzo più consapevole dell'energia è funzionale anche al processo di ottimizzazione delle risorse e di efficienza energetica che è parte della strategia di riduzione delle emissioni. Spesso si sente parlare di "autoconsumo collettivo", ma di cosa si tratta? Si parla di "autoconsumo collettivo" quando abbiamo un singolo edificio con una molteplicità di utenze (come ad esempio un condominio o un centro commerciale). Si tratta dello stesso principio base della Comunità Energetica. Condivido, tramite questo link, un documento di approfondimento su questa tematica, redatto da ENEA. Questo primo articolo serve solo ad introdurre alcuni concetti base necessari a comprendere, in linea generale, questo nuovo strumento che presto avremo tutti a disposizione. Se siete interessati ad approfondire l’argomento o necessitate di una consulenza energetica preliminare, trovate i miei contatti cliccando questo link. Potete seguire gratuitamente i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, visionando il mio BLOG, iscrivendovi alla mia Newsletter, seguendo la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter oppure il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### CONSULENZA ENERGETICA PRELIMINARE: PERCHE’? > Vuoi davvero risparmiare e fare scelte intelligenti per la tua casa? La consulenza energetica è la bussola che ti guida al risultato senza sorprese. - Published: 2023-06-05 - Modified: 2025-06-04 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/consulenza-energetica-preliminare-importante/ - Categorie: blog luca Se stai pensando di ristrutturare casa o di costruirne una nuova, fermati un attimo e rifletti: hai le idee chiare su cosa ti serve davvero, cosa è obbligatorio per legge e cosa è solo un costo inutile? Hai valutato il progetto nel suo insieme, considerando non solo i costi ma anche i risparmi a lungo termine, i vincoli normativi e le reali esigenze della tua famiglia? Se stai pensando di ristrutturare casa o di costruirne una nuova, fermati un attimo e rifletti:hai le idee chiare su cosa ti serve davvero, cosa è obbligatorio per legge e cosa è solo un costo inutile? Hai valutato il progetto nel suo insieme, considerando non solo i costi ma anche i risparmi a lungo termine, i vincoli normativi e le reali esigenze della tua famiglia? Se la risposta è "non proprio", sappi che è normale. La buona notizia è che esiste un modo per fare chiarezza subito, prima ancora di spendere un euro in lavori: la Consulenza Preliminare. Perché rischiare di sbagliare? Ogni giorno vedo situazioni come queste: Impianti sovradimensionati o sottodimensionati, perché nessuno ha fatto i conti reali. Isolamenti scelti senza valutare l’estate, con case fresche d’inverno ma forni d’estate. Interventi sbagliati che portano solo spese, senza reali vantaggi. Errori di conformità alle norme, che portano a ritardi, sanzioni o peggio. Progetti energetici (ex Legge 10) fatti “a posteriori”, perché il Comune non li aveva chiesti subito, con risultati spesso parziali, lacunosi e pieni di problemi da risolvere in corsa. Il progetto energetico è obbligatorio per legge, anche se spesso nessuno te lo dice chiaramente. Fare le cose “alla buona” o “rimandare a dopo” è il modo più veloce per ritrovarsi nei guai, con costi aggiuntivi e scelte da rifare. La Consulenza Preliminare: il tuo piano di volo Immagina di partire per un viaggio senza sapere dove andare, senza cartina e senza navigatore. Ecco, la Consulenza Preliminare è la tua mappa chiara e aggiornata, che ti permette di: Evitare errori e scelte frettolose. Capire cosa è obbligatorio per legge (come il progetto energetico) e cosa invece è solo un’opzione. Fare scelte tecniche consapevoli e su misura. Ottimizzare le spese, senza buttare soldi in cose che non servono. Prevenire problemi che spesso emergono solo quando ormai è tardi. Una consulenza preliminare consente di identificare preventivamente le criticità progettuali, ottimizzando le risorse e riducendo il rischio di interventi correttivi successivi. Fornisce una guida tecnica iniziale per orientare le scelte progettuali in modo consapevole e conforme alle normative vigenti. Tre storie vere: la Consulenza Preliminare in azione Caso 1 – Impianto fuori scala evitato in tempo:Un cliente voleva installare un sistema fotovoltaico e una pompa di calore "superpotenti", convinto che "più è grande, meglio è". Dopo la mia analisi, abbiamo ridimensionato il tutto in base ai reali consumi. Risultato? Impianto più snello, costi abbattuti e una casa che funziona davvero. Caso 2 – L’isolamento che salva d’estate e d’inverno:Un altro cliente pensava solo al freddo invernale. Dopo il mio studio, abbiamo valutato anche il comfort estivo e scelto un isolante adatto a entrambe le stagioni. Ora la casa è fresca in estate e calda in inverno, senza sorprese. Caso 3 – Progetto energetico “salvato” in corsa:Una famiglia aveva avviato la ristrutturazione senza presentare il progetto energetico (ex Legge 10), pensando che il Comune non lo avesse chiesto, quindi "non serviva". Quando il tema è emerso, erano già iniziati i lavori: abbiamo dovuto correre ai ripari, sistemare le carte, adattare le scelte e, purtroppo, sostenere anche spese aggiuntive. Se avessero fatto la Consulenza Preliminare, avrebbero avuto tutto chiaro fin dall’inizio, senza stress e senza sorprese. Un approccio tecnico, indipendente e su misura Quando si tratta di efficienza energetica, ogni edificio ha le sue particolarità e non esistono soluzioni valide per tutti. Il mio compito è analizzare in modo oggettivo la situazione, individuare le criticità e fornire indicazioni concrete e realistiche, senza pressioni commerciali o interessi legati a specifici prodotti. Con la consulenza preliminare riceverai: Un’analisi tecnica indipendente, basata sullo stato reale dell’immobile. Risposte chiare, senza tecnicismi inutili, alle tue domande. Prime indicazioni operative per valutare costi, benefici e priorità d’intervento. Supporto affidabile per orientarti tra norme, detrazioni e adempimenti obbligatori. Una base solida da cui partire Prima di investire tempo e risorse in un intervento, è fondamentale avere un quadro tecnico chiaro e realistico. La consulenza preliminare serve proprio a questo: evitare errori e prendere decisioni consapevoli, sin dall’inizio. Come prenotare la tua Consulenza Preliminare Prenotare è facile: Compila il form su www. lucamarcenaro. it Oppure scrivimi a info@lucamarcenaro. it O ancora mandami un messaggio su whatsApp al numero 333-8264786 Non aspettare che i problemi vengano fuori strada facendo: inizia subito con il piede giusto. Domande frequenti Dopo la Consulenza Preliminare, cosa succede? Avrai un quadro chiaro su cosa ti serve davvero e potrai scegliere se proseguire da solo, affidarti ai tuoi tecnici o continuare con me per le fasi successive. Posso fare la Consulenza anche online? Certo! Offro consulenze sia in presenza che a distanza, con videochiamate, scambio di documenti e tutto il necessario per lavorare insieme, ovunque tu sia. Per ulteriori informazioni sulla consulenza preliminare e su come può supportare il tuo progetto, puoi contattarmi attraverso i canali indicati. Inizia qui: www. lucamarcenaro. it --- ### LA DISMISSIONE DI UN IMPIANTO DI RISCALDAMENTO CENTRALIZZATO - Published: 2023-03-08 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/la-dismissione-di-un-impianto-di-riscaldamento-centralizzato/ - Categorie: blog Data: 08-03-2023 Sempre più spesso ricevo richieste di valutazioni tecnico economiche per trovare il modo di dismettere l’impianto di riscaldamento centralizzato, a causa di malfunzionamenti, consumi troppo elevati (soprattutto agli ultimi piani), criticità dovute alla cattiva gestione dl calore all’interno delle singole unità immobiliari, e tanto altro ancora … La legge permette di dismettere l’impianto di riscaldamento centralizzato? Basta la maggioranza dei condomini? Conviene davvero? Data: 08-03-2023 Sempre più spesso ricevo richieste di valutazioni tecnico economiche per trovare il modo di dismettere l’impianto di riscaldamento centralizzato, a causa di malfunzionamenti, consumi troppo elevati (soprattutto agli ultimi piani), criticità dovute alla cattiva gestione dl calore all’interno delle singole unità immobiliari, e tanto altro ancora ... La legge permette di dismettere l’impianto di riscaldamento centralizzato? Basta la maggioranza dei condomini? Conviene davvero? L’argomento non è per niente semplice e soprattutto non esiste una risposta univoca alle varie domande che ormai sempre più spesso mi vengono rivolte dai clienti e soprattutto dagli amministratori di condominio che si trovano a dover gestire questo spigoloso argomento durante le riunioni condominiali. Vediamo di partire dalla legislazione vigente che permette con la semplice delibera a maggioranza la sostituzione della caldaia centralizzata, vetusta e con un efficienza energetica inferiore allo standard minimo, ma richiede l’unanimità per le attività volte ad abbondare l’impianto centralizzato. In un condominio questa condizione è decisamente complessa da raggiungere. Nel caso si raggiungesse questa condizione bisogna affrontare gli aspetti tecnici di fattibilità tecnica che comprendono la diagnosi energetica dello stato attuale dello stabile e delle eventuali soluzioni alternative rivolte a dimostrare l’efficacia, in termini energetici, dell’intervento. Non basta dichiarare inagibile l’impianto centralizzato, anche perché potrebbe tranquillamente essere rimesso in funzione con una manutenzione straordinaria. L’aspetto economico per la legislazione attuale, passa in secondo piano, il risultato da ottenere è un miglioramento dell’efficienza energetica e quindi una riduzione delle emissioni di agenti inquinanti in atmosfera. Non sempre la dismissione di un impianto centralizzato può ritenersi una soluzione vantaggiosa, spesso non ci si rende conto dell’entità dei cosi di investimento e del reale risparmio energetico conseguibile, aspetti di fondamentale importanza per valutare la convenienza dell’intervento. Sono sempre stato contrario alla dismissione di un impianto centralizzato, forse perché in tutte le casistiche affrontate negli scorsi anni mi sono sempre trovato di fronte ad impianti tecnicamente funzionanti e adeguatamente efficienti, vanificando completamente i costi d’investimento per la realizzazione di impianti autonomi. Ma gli anni passano e gli “acciacchi” degli impianti, soprattutto delle tubazioni di distribuzione dell’acqua calda, crescono richiedendo costi di intervento sostanziosi. Negli ultimi mesi mi sono trovato ad affrontare diversi studi di fattibilità che hanno portato a confermare la convenienza della dismissione, aprendo le porte alle nuove tecnologie. La più grande criticità ritengo sia intervenire esclusivamente sugli impianti evitando interventi edili di coibentazione dell’involucro edilizio, costi che i proprietari degli immobili difficilmente intendono affrontare. Questo aspetto complica leggermente le valutazioni tecniche da affrontare ma non preclude l’eventuale intervento, studiamo magari tenendo conto dei possibili futuri interventi edilizi, che con il passare degli anni diventeranno sempre più necessari. Se siete un condomino in cerca di uno spunto di riflessione da proporre in assemblea oppure un amministratore di condominio, il consiglio che posso dare è di valutare la possibilità di far redigere uno studio di fattibilità che possa analizzare i vari aspetti dello stato di fatto, fornendo la soluzioni o le soluzioni più efficaci e sostenibili per garantire un contenimento delle spese energetiche dei prossimi anni. Se necessitate di una consulenza professionale, trovate i miei contatti cliccando questo link. Se desiderate semplicemente seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, iscrivervi alla mia Newsletter, seguirmi tramite la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter, il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### CLASSE ENERGETICA MINIMA: QUALI INTERVENTI FARE? > Il rischio di non riuscire più a vendere o affittare casa senza la giusta classe energetica spaventa molti. Scopri la verità ... - Published: 2023-02-22 - Modified: 2025-05-28 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/classe-energetica-minima-per-vendere-affittare/ - Categorie: blog Data: 22-02-2023 Stiamo vivendo un periodo di forte stress, la pandemia ha lasciato il suo segno ed ora ci troviamo con l’Europa che vuole edifici più performanti a livello energetico (Classe E entro il 2030, ..., D entro il 2033) in tempi estremamente limitati … Dobbiamo realmente preoccuparci? Approfondiamo il discorso! Stiamo vivendo un periodo di forte stress, la pandemia ha lasciato il suo segno ed ora ci troviamo con l’Europa che vuole edifici più performanti a livello energetico (Classe E entro il 2030, ... , D entro il 2033) in tempi estremamente limitati ... Dobbiamo realmente preoccuparci? Approfondiamo il discorso! La tendenza dei prossimi anni sarà sicuramente quella di trovarci di fronte a nuove normative che imporranno di mettere mano agli immobili, sia dal punto di vista edilizio che impiantistico, ma quai sono le tempistiche reali? Quali sono gli interventi che permettono di migliorare in maniera più significativa la classe energetica degli immobili? Le attuali normative vigenti premiano gli immobili che sfruttano energia rinnovabile come quella solare, ma non solo ... L’energia che acquisiamo dall’aria e dalla terra risulta, anche se non completamente, energia rinnovabile (pompe di calore ad aria oppure geotermiche). La Biomassa (legna, pellet, cc. ) è considerata in parte energia rinnovabile. Tutte queste tecnologie ci aiutano ad aumentare la classe energetica della nostra abitazione. Anche se l’ordine più corretto sarebbe quello di intervenire prima sull’involucro edilizio e solo successivamente sugli impianti, ci sono spesso delle soluzioni che permettono di limitare gli interventi esclusivamente sul secondo termine come ad esempio la semplice sostituzione della caldaia con una pompa di calore e l’implementazione di un impianto fotovoltaico. Dipende tutto dallo stato dell’edificio, da come è stato dimensionato l’impianto di riscaldamento e dalla superficie effettiva disponibile sul tetto, aspetti che vanno bene analizzati durante la diagnosi energetica dello stabile. Spesso mi chiamano persone in balia di soluzioni purtroppo impossibili da realizzare, invaghiti da qualche venditore di prodotti innovativi che promettono risultati non realistici e soprattutto a costi inadeguati. A queste persone consiglio sempre di tenere i piedi ben saldi a terra e di ragionare su concetti concreti come gli attuali consumi (a prescindere dal costo in bolletta), oppure il reale utilizzo dell’immobile, o ancora sulle abitudini di gestione della casa e l’effettiva energia elettrica sfruttabile istantaneamente prodotta da un impianto fotovoltaico. Sembra banale ma spesso nessuno ragiona su questi aspetti fondamentali. Questo articolo in parte è una provocazione, non esiste una risposta univoca ad una domanda di queto tipo, vanno fatti dei ragionamenti partendo dallo stato di fatto, da un accurato sopralluogo, un eventuale rilievo e modellizzazione dello stabile, una lettura critica dei consumi energetici e delle abitudini quotidiane. Per questo consiglio sempre di non fasci fasciare la testa da quello che ci viene raccontato ogni giorno in televisione o tramite i mille strumenti di marketing presenti in ogni dove ... E ricordatevi che nel 2025 le calssi energetiche verranno nuovamente modificate, o meglio, i criteri di attribuzione, se così possiamo chiamarli, quindi non correte a farvi fare APE, non servirebbe a nulla! Si è vero l’intenzione è di eliminare dal commercio la classica caldaia (pur a condensazione), spingendo verso macchine ad assorbimento elettrico (pompe di calore) o soluzioni alternative, si parla del 2029 ... Non immaginate quanto sia complesso, in così pochi anni, rivoluzionare completamente un mercato che esiste da decenni ... I tempi reali saranno decisamente più lunghi, chi attualmente desidera ancora scegliere una caldaia a condensazione piuttosto che una pompa di calore, in caso di ristrutturazione leggera, lo può fare, sinceramente lo sconsiglierei nel caso di ristrutturazione pesante e nuova costruzione (come demo-ricostruzione). Se necessitate di una mia consulenza, anche a distanza, non esitate a contattarmi tramite questo link. Se desiderate seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, iscrivervi alla mia Newsletter, seguirmi tramite la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter, il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### DIRETTIVA UE "CASE GREEN": IL FUTURO DEI NOSTRI IMMOBILI > La direttiva Case Green fa tremare il mercato: cosa significa per chi vende o affitta? Scopri come stanno realmente le cose ... - Published: 2023-02-14 - Modified: 2025-05-28 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/direttiva-case-green-futuro-immobili/ - Categorie: blog Data: 14-02-2023 Il 9 febbraio 2023 è arrivato il primo via libera da parte della Commissione Industria, Ricerca ed Energia del Parlamento europeo relativamente alla proposta di revisione della direttiva europea sulle “case green” che tanto sta facendo discutere e di cui avevo già parlato qualche mese fa in questo articolo (link). L’esito della votazione è stato: 49 voti a favore, 18 contrari e 6 astenuti. Il 9 febbraio 2023 è arrivato il primo via libera da parte della Commissione Industria, Ricerca ed Energia del Parlamento europeo relativamente alla proposta di revisione della direttiva europea sulle “case green” che tanto sta facendo discutere e di cui avevo già parlato qualche mese fa in questo articolo (link). L’esito della votazione è stato: 49 voti a favore, 18 contrari e 6 astenuti. A marzo è previsto l’esame in Plenaria e successivamente il negoziato tra Parlamento, Commissione e Consiglio. Non serve fasciarsi troppo la testa, il percorso sarà lungo e il testo della direttiva “Energy performance of building direttive (Epbd)” potrà subire ancora modifiche; non mancano le perplessità e i timori sulle possibili conseguenze del provvedimento. Inserita nel testo della direttiva la possibilità, per i Paesi membri, di valutare diversi fattori come i prezzi delle materie prime troppo elevati, l’impossibilità tecnica di realizzare gli interventi e la scarsa disponibilità di manodopera qualificata. Tali eccezioni potranno essere applicate fino a un massimo del 22% degli immobili (in Italia parliamo di 2,6 milioni di fabbricati residenziali) e non potranno andare oltre la scadenza del 1° gennaio del 2037. Stiamo parlando di obiettivi molto ambiziosi rispetto al loro parco immobiliare esistente. Le forze politiche stanno cercando di introdurre degli elementi di flessibilità nell’applicazione della direttiva. Gilberto Pichetto, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, ha affermato che la direttiva “andrà emendata per adattarla al contesto italiano che è speciale rispetto al resto d’Europa”. Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei, ha già anticipato che l’Italia non potrà affrontare il tema dell’efficientamento energetico degli immobili come gli altri Paesi, il governo presenterà quindi un suo piano specifico. Adolfo Urso, ministro per le Imprese, ha confermato l’intenzione di negoziare in Europa per degli obiettivi realistici e per modalità di attuazione che non mettano in difficoltà le imprese e le famiglie”. Cosa prevede la nuova versione della direttiva green? La direttiva Ue sulle case green prevede un graduale miglioramento dell’efficienza energetica degli immobili. In particolare, prevede una classe energetica obbligatoria minima per gli edifici residenziali pari alla E nel 2030 e alla D nel 2033. Secondo le stime Enea, in Italia 11 milioni di abitazioni (il 74%) risultano in classe energetica inferiore alla D! ATTENZIONE! ! ! Queste classi energetiche poco fa menzionate non sono assolutamente paragonabili a quelle odierne! Nel 2025 (o giù di lì), cambierà nuovamente tutto e, a quanto pare, l'intenzione sarà quella di uniformare le classi energetiche a livello Europeo ... La classe G non avrà più lo stesso significato attuale, nemmeno le altre ... Evito commenti, ne vedremo di tutti i colori ... Inutile correre a farsi fare l'APE di casa :-) ... La direttiva sembra prevedere delle deroghe: - edifici e monumenti sottoposti a tutela (immobili storici o dal particolare valore architettonico); - edifici collocati in zone vincolate e protette; - edifici residenziali usati meno di quattro mesi all’anno o per un periodo limitato dell’anno o con un consumo energetico previsto inferiore al 25% del consumo che risulterebbe dall’utilizzo durante tutto l’anno (praticamente le seconde case); - edifici di culto; - strutture considerate temporanee (uffici di cantiere e stabilimenti balneari). A questo punto non ci resta che attendere le prossime settimane per capire come evolverà la situazione. Cosa ne pensate di questa situazione? Allarmarsi non serve a null, iniziare a fare qualche valutazione sugli interventi da improntare magari nei prossimi anni si ... La direzione sarà comunque quella di spingere sull'afficientamento degli immobili, molti di essi hanno già bisogno di interventi di riqualificazione e di ristrutturazione. Valutare bene e in maniera lungimirante gli interventi da effettuare credo possa essere la scelta ottimale. Per un eventuale consulenza energetica trovate a questo link i miei riferimenti. Se desiderate seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, iscrivervi alla mia Newsletter, seguirmi tramite la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter, il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### BOLZANO: INCENTIVI E MISURE PER IL RISPARMIO ENERGETICO - Published: 2023-02-07 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/bolzano-incentivi-e-misure-per-il-risparmio-energetico/ - Categorie: blog Data: 07-02-2023 Ci troviamo a Bolzano, la Giunta ha da poco approvato i nuovi incentivi per il settore dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabili. Sono entrati in vigore dall'1 gennaio 2023. Come funzionano i Bonus in questa Provincia Autonoma? Data: 07-02-2023 Ci troviamo a Bolzano, la Giunta ha da poco approvato i nuovi incentivi per il settore dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabili. Sono entrati in vigore dall'1 gennaio 2023. Come funzionano i Bonus in questa Provincia Autonoma? Si parla innanzitutto di incentivi e non di detrazioni fiscali, quindi, tramite una procedura, l’utente si accolla inizialmente la spesa, e l’anno successivo avvia le procedure per l’ottenimento diretto dell’incentivo che verrà erogato entro 180 gg dalla domanda. Sono previsti anche contributi per le imprese, in particolare sul fotovoltaico. Le domande si possono presentare dal 1 gennaio al 31 maggio 2023 e saranno trattate in ordine di presentazione, fino ad esaurire la disponibilità finanziaria. Le linee guida approvate verranno applicate ai privati, alle pubbliche amministrazioni, agli enti non profit e alle aziende. In caso di ristrutturazione energeticamente efficiente, le aliquote contributive sono graduate in base alla classe energetica: più l'edificio è efficiente, maggiore è l'aliquota contributiva. Ad esempio, la ristrutturazione energetica di un edificio che raggiunge lo Standard Casa Clima C è finanziata con il 40% dei costi ammissibili, e se viene raggiunto lo Standard Casa Clima B o R, il 60% dei costi ammissibili. Un incentivo ancora più forte è previsto per il risanamento energetico delle case plurifamiliari (condomini con almeno 5 unità immobiliari riscaldate e almeno 5 proprietari): qui l'aliquota agevolata è dell'80 per cento se si raggiunge la classe Casa Clima B o R. Sono previsti finanziamenti per l'isolamento del tetto, l'isolamento delle pareti esterne, la ventilazione meccanica, il bilanciamento idraulico e gli impianti fotovoltaici in condivisione nei condomini. Per quanto riguarda l’energia rinnovabile, il piano è quello di promuovere pompe di calore elettriche, sistemi solari termici, batterie di accumulo e molto altro. Tutte le informazioni riguardanti le aliquote degli incentivi si possono trovare nella brochure dell’Agenzia provinciale per l'ambiente e la tutela del clima e possono essere visualizzati sul sito web dell’Ufficio energia e tutela del clima. Trovate qui il link diretto alla pagina. Vengono finanziati non solo gli impianti fotovoltaici sugli edifici di proprietà della comunità, ma anche quelli di tutti gli enti locali e delle case di riposo accreditate. Per gli impianti di teleriscaldamento (l’eventuale ampliamento dell'infrastruttura di distribuzione e l'ottimizzazione energetica) saranno finanziate nell’anno 2023 con il 30% dei costi ammissibili. Ho voluto condividere in questo articolo una realtà che pur essendo in Italia, viaggia con regole proprie, differenti da quelle Nazionali, dalla quale spesso si possono trovare interessanti spunti di riflessione ... Se desiderate seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, iscrivervi alla mia Newsletter, seguirmi tramite la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter, il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### RISCALDAMENTO AD ARIA O A PAVIMENTO? - Published: 2023-02-06 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/riscaldamento-ad-aria-o-a-pavimento/ - Categorie: blog Data: 06-02-2023 Sempre più spesso, sia in caso di ristrutturazioni che nuove costruzioni, i clienti si interessano a soluzioni "ad aria" chiedendomi consigli su quale può ritenersi la soluzione migliore in termini di comfort e risparmio energetico … Vediamo di approfondire il discorso. Data: 06-02-2023 Sempre più spesso, sia in caso di ristrutturazioni che nuove costruzioni, i clienti si interessano a soluzioni "ad aria" chiedendomi consigli su quale può ritenersi la soluzione migliore in termini di comfort e risparmio energetico ... Vediamo di approfondire il discorso. Innanzitutto la prima cosa che dovremmo chiederci è: stiamo parlando di una nuova costruzione oppure stiamo pensando di ristrutturare un’immobile esistente? L’involucro edilizio è adeguatamente isolato termicamente? La scelta dipende anche da questo aspetto. La seconda domanda da porci è: ci interessa maggiormente il comfort oppure il contenimento dei consumi energetici? Questa domanda influisce sul costo di realizzazione dell'impianto. I sistemi ad aria sono sicuramente più rapidi di quelli a termosifoni, permettono inoltre di raffrescare oltre a riscaldare. I consumi energetici dipendono dalle condizioni climatiche esterne, essendo sistemi in pompa di calore, pertanto sono caratterizzati da consumi più contenuti soprattutto nelle mezze stagioni (temperature non troppo basse o alte). Queste tipologie di impianti, una volta che hanno portato in temperatura l’aria degli ambienti devono lavorare al minimo della loro potenza per mantenere quel livello raggiunto nel tempo. Una volta spenti, se l’edificio non è adeguatamente coibentato, nel giro di poco tempo la temperatura interna scende significativamente, non lavorando sull’inerzia termica dell’edificio e degli eventuali corpi scaldanti. Dobbiamo mettere in conto di avere sempre aria in movimento, gli impianti dovranno quindi essere dimensionati per evitare situazioni di fastidio causate da velocità troppo elevate dell’aria. Eventuali impianti canalizzati necessitano di regolare manutenzione e sanificazione interna per salvaguardare la salute delle persone. Questi impianti sono nati principalmente per gli ambienti non residenziali (uffici, attività commerciali, industria, ecc. ) per poi prendere piede negli ultimi anni anche nel residenziale (abitazioni). I primi impianti erano significativamente rumorosi, ma con il tempo si sono trovate soluzioni decisamente più performanti da questo punto di vista. Se vogliamo parlare di Comfort interno, il discorso diventa molto soggettivo, alcuni miei clienti erano abituati al sistema canalizzato dell’ufficio in cui lavoravano considerandolo assolutamente confortevole, altri invece li ho trovati decisamente dubbiosi dell’effettivo livello di rumorosità delle bocchette dell’aria. Ripeto, sta tutto nella corretta progettazione dell’impianto e soprattutto nella valutazione delle prestazioni energetiche dell’involucro edilizio (es. Passive House, dove gli impianti muovo aria ad una velocità inferiore di quella che passa attraverso il nostro naso quando respiriamo). Di sistemi ad aria principalmente ne esistono di due tipologie, a split (più economici), che vi rappresento nella figura sottostante nelle due versioni a parete e a pavimento, e canalizzati (più costosi ma nascosti, quindi esteticamente più interessanti), che trovate nell'immagine principale dell'articolo.   Dell’impianto a pavimento ne ho invece parlato in un articolo specifico, di cui condivido il link, che vi consiglio di leggere. Trattasi di sistema che lavora sull’irraggiamento del calore e non sulla convezione, come il precedente. Molte ricerche scientifiche hanno dimostrato che il riscaldamento ad irraggiamento garantisce un benessere termico più elevato e più salubre. Io sono comunque dell’idea che il Comfort sia comunque caratterizzato da una forte componente soggettiva, pertanto, in qualità di professionista, mi limito a fornire più informazioni possibili al cliente, chiare e trasparenti, mettendolo in condizioni di poter fare autonomamente la propria scelta. Spesso si commette l’errore di confondere l’impianto di climatizzazione ad aria con il ricambio orario dell’aria ambiente. L’impianto di climatizzazione fa muovere all’interno dell’immobile sempre la stessa aria, se si desidera invece avere una ricambio orario è necessaria una ventilazione meccanica controllata (VMC) di cui ho parlato specificatamente in questi altri articoli (link e link2). Spero di essere riuscito a darvi qualche semplice informazione sulla base della quale fare qualche valutazione preliminare per casa vostra. Rimango a disposizione per un eventuale consulenza condividendo con voi alcune letture che potrete fare se vorrete approfondire l'argomento: Impianti termici negli edifici residenziali ad elevate prestazioni energetiche (Autore: Paolo Savoia)https://amzn. to/3JIsyvB Progettare edifici a energia zero (Autore: Federico Arieti)https://amzn. to/3HBK8yH Acquisto generico su Amazon. it con questo link:https://amzn. to/3D1apps Negozio online dedicato alle energie rinnovabili e al risparmio energeticohttps://www. iorisparmioenergia. com/it/? AFF=Y2290 L’articolo contiene alcuni link di affiliazione. In qualità di affiliato Amazon, ricevo una piccola percentuale da questi acquisti che mi aiutano a mantenere attivo il BLOG. Ci tengo a precisare che per l’utente finale, in termini di prezzo o scontistica, non cambia nulla. Se deciderai di usare uno di questi link, semplicemente aiuterai la crescita del mio canale di comunicazione. 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Marcenaro Luca --- ### NUOVO INCENTIVO 2023 PER LE ATTIVITA’ TURISTICHE! - Published: 2023-02-03 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/nuovo-incentivo-2023-per-le-attivita-turistiche/ - Categorie: blog Data: 03-02-2023 Dal 30-01-2023 è stata attivata la piattaforma web dalla quale è possibile scaricare la documentazione per partecipare a questo nuovo bando per il quale sarà possibile inviare le domande a partire dal 01-03-2023! Ma a chi è rivolto? Come posso accedere a questa opportunità? Data: 03-02-2023 Dal 30-01-2023 è stata attivata la piattaforma web dalla quale è possibile scaricare la documentazione per partecipare a questo nuovo bando per il quale sarà possibile inviare le domande a partire dal 01-03-2023! Ma a chi è rivolto? Come posso accedere a questa opportunità? Sono in arrivo 1 miliardo e 380 milioni di euro per la manutenzione straordinaria e la riqualificazione energetica e sismica di alberghi, agriturismi, stabilimenti balneari e termali, strutture ricettive all’aria aperta. Parte il nuovo incentivo FRI-Tur (Fondo Rotativo Imprese del Turismo), promosso dal Ministero del Turismo e gestito da Invitalia con la partecipazione di Associazione Bancaria Italiana (ABI) e Cassa Depositi e Prestiti (CDP). Si tratta dell’attuazione della Misura M1C3 Investimento 4. 2. 5 del PNRR, nell’ambito del sistema di fondi integrati per la competitività delle imprese turistiche e si rivolge ad alberghi, agriturismi, stabilimenti balneari e termali, strutture ricettive all’aria aperta, porti turistici, imprese del settore fieristico e congressuale, parchi tematici inclusi quelli acquatici e faunistici. Il FRI-Tur finanzia investimenti medio-grandi, compresi tra 500. 000 e 10 milioni di euro, che puntano sulla sostenibilità e sulla digitalizzazione:- riqualificazione energetica;- riqualificazione antisismica;- eliminazione delle barriere architettoniche;- manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, installazione di manufatti leggeri;- realizzazione di piscine termali (solo per gli stabilimenti termali);- digitalizzazione;- acquisto o rinnovo di arredi. Il 50% delle risorse complessive è destinato agli interventi di riqualificazione energetica mentre il 40% delle risorse stanziate per il contributo diretto alla spesa è destinato alle imprese con sede in una delle regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Sono previste due forme di agevolazione:- contributo diretto alla spesa (fino al 35%): concesso sulla base degli importi ammissibili delle spese, tenuto conto delle percentuali massime sulla base della dimensione dell’impresa e della localizzazione dell’investimento, coerentemente con i target di attuazione previsti dal PNRR. - finanziamento agevolato: concesso da Cassa Depositi e Prestiti ad un tasso nominale annuo pari allo 0,5%, con una durata compresa tra 4 e 15 anni, comprensiva di un periodo di preammortamento della durata massima di 3 anni, a partire dalla data di sottoscrizione del contratto di finanziamento. Entrambe le agevolazioni verranno concesse sulla base della valutazione dei progetti, affidata a Invitalia. Le agevolazioni possono essere concesse fino al 31 dicembre 2023, salvo eventuali proroghe autorizzate dalla Commissione Europea. I progetti dovranno essere realizzati entro il 31 dicembre 2025. Per inviare la domanda potete accedere da questo link. Se desiderate seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, iscrivervi alla mia Newsletter, seguirmi tramite la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter, il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### BUILDING AUTOMATION: DI COSA SI TRATTA? - Published: 2023-02-01 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/building-automation-di-cosa-si-tratta/ - Categorie: blog Data: 01-02-2023 Ci troviamo in un periodo storico caratterizzato dalla continua ricerca di sistemi che ci possano permettere di risparmiare energeticamente, anche in vista dell’attuale caro bollette: la Building Automation può aiutarci in questo, ma non bisogna esagerare! Data: 01-02-2023 Ci troviamo in un periodo storico caratterizzato dalla continua ricerca di sistemi che ci possano permettere di risparmiare energeticamente, anche in vista dell’attuale caro bollette: la Building Automation può aiutarci in questo, ma non bisogna esagerare! Questo sistema ci permette di gestire e controllare in maniera automatica ed efficace gli impianti di un edificio. Il termine “Building Automation” (letteralmente "automazione degli edifici") viene utilizzato in letteratura per indicare “la scienza che si occupa dell'automazione” delle funzioni degli impianti di un edificio con l’obiettivo di ottimizzare le prestazioni della struttura e aumentare i livelli di vivibilità, comfort e sicurezza all'interno degli ambienti. Gestire in maniera integrata ed automatizzata gli impianti può portare diversi vantaggi in termini di risparmio energetico, comfort e sicurezza degli occupanti. Spesso sentiamo parlare anche di domotica, quale è la differenza? Spiegato in parole semplici, possiamo dire che l’obiettivo è identico ma applicato più specificatamente all'ambiente domestico e alla possibilità di gestire i dispositivi all'interno della propria abitazione (elettrodomestici, illuminazione, serrande, ecc. );La building Automation è più orientata al miglioramento di un intero edificio (condominio, uffici, ecc) con tecnologie che permettono di gestire gli impianti tecnologici, le reti di comunicazione e le reti informatiche che si interfacciano con le reti pubbliche. In pratica queste due tecnologie permettono di rendere “intelligente” un edificio o un’abitazione e per fare questo, oltre alle apparecchiature facenti parte degli impianti, sono necessari dei software che permettano di elaborare informazioni e “prendere decisioni” sulla gestione dell’impianto. Si sentirà sempre più spesso parlare di intelligenza artificiale, argomento molto discusso in questi anni. Con questi sistemi si potrà gestire: - il controllo degli accessi;- il controllo e la gestione dell'illuminazione;- il controllo e gestione del condizionamento dell'aria (termoregolazione);- la raccolta dei dati climatici interni ed esterni;- ... Le applicazioni specifiche sono infinite (Residenziale, settore alberghiero, settore ospedaliero, industria, ecc. ). La Building Automation permette di ottenere alti livelli di risparmio energetico in quanto consente di regolare tutti i consumi energetici all'interno dell'edificio, evitando sprechi o dispersioni di energia. Il tutto si traduce in una maggiore efficienza energetica e in un risparmio economico sulle bollette, diversamente da quanto accadrebbe con l'uso di impianti tradizionali. Come in ogni cosa non bisogna abusare troppo di queste tecnologie altrimenti si rischia di raggiungere l’obiettivo opposto a quello che ci è prefissati ... Spero di essere riuscito a trasferire le informazioni essenziali in modo semplice e chiaro. Seguiranno ulteriori articoli di approfondimento specifici. Condivido una lettura interessante, purtroppo solo in versione inglese, per chi volesse approfondire l’argomento. Building Automation Systems A to Z: How to Survive in a World Filled With BASAutore (Phillip G Zito)https://amzn. to/3Jqynxw Acquisto generico su Amazon. it con questo link:https://amzn. to/3D1apps L’articolo contiene alcuni link di affiliazione. In qualità di affiliato Amazon, ricevo una piccola percentuale da questi acquisti che mi aiutano a mantenere attivo il BLOG. Ci tengo a precisare che per l’utente finale, in termini di prezzo o scontistica, non cambia nulla. Se deciderai di usare uno di questi link, semplicemente aiuterai la crescita del mio canale di comunicazione. Se volete provare per 30gg gratis il servizio Amazon Prime, che vi permette di avere spedizioni rapidissime a costo nullo, basta cliccare su questo link http://www. amazon. it/amazonprime? tag=lucamarcenaro-21. Molti dei libri di testo che condivido nei miei articoli li trovate anche in versione Kindle. Se volete provare gratuitamente il servizio kindleunlimited potete passare tramite questo link: https://www. amazon. it/kindle-dbs/hz/signup? tag=lucamarcenaro-21. Se desiderate seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, iscrivervi alla mia Newsletter, seguirmi tramite la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter, il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### VISTO DI CONFORMITÀ E ASSEVERAZIONE DI CONGRUITÀ DEI COSTI - Published: 2023-01-25 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/visto-di-conformita-e-asseverazione-di-congruita-dei-costi/ - Categorie: blog Data: 25-01-2023 Vista il livello di complessità dell’attuale situazione relativa ai bonus fiscali spesso capita di chiedersi se è obbligatorio o meno produrre questi due documenti nell’ottica di voler effettuare interventi di ristrutturazione o efficientamento energetico del proprio immobile. Cerco di riassumere in maniera semplice la situazione attuale. Data: 25-01-2023 Vista il livello di complessità dell’attuale situazione relativa ai bonus fiscali spesso capita di chiedersi se è obbligatorio o meno produrre questi due documenti nell’ottica di voler effettuare interventi di ristrutturazione o efficientamento energetico del proprio immobile. Cerco di riassumere in maniera semplice la situazione attuale. Con il decreto “anti-frodi” 11 novembre 2021, n. 157, recante “Misure urgenti per il contrasto alle frodi nel settore delle agevolazioni fiscali ed economiche”, sono state introdotte delle misure urgenti per contrastare i comportamenti fraudolenti rafforzando le modalità di fruizione di determinati crediti d’imposta e detrazioni, almeno così ci è stato raccontato, in realtà l’introduzione di questi meccanismi ha creato non pochi problemi, ma non è mia intenzione parlarne in questo articolo. La successiva Legge di Bilancio 2022 (legge nr. 234/2021) ha poi inglobato le norme “anti-frodi” (con alcune modifiche), disponendo al contempo che rimangano validi gli atti e i provvedimenti adottati e siano fatti salvi gli effetti e i rapporti giuridici dispiegatisi in tempo di sua vigenza, creando non poca confusione. VISTO DI CONFORMITÀIl visto di conformità, conosciuto anche come “visto leggero”, introdotto nel nostro sistema tributario dal decreto legislativo n. 241 del 9 luglio 1997, costituisce uno dei livelli dell’attività di controllo sulla corretta applicazione delle norme tributarie, attribuito dal legislatore a soggetti estranei all’amministrazione finanziaria. ASSEVERAZIONE COSTIL’asseverazione sulla congruità dei prezzi, o più correttamente l’asseverazione sulla congruità della spesa sostenuta, è il documento con cui il tecnico abilitato garantisce che la spesa sostenuta dal contribuente per l’esecuzione di un intervento edilizio agevolato tramite bonus fiscale non superi un livello massimo, definito “congruo”; in pratica occorre fornire una giustificazione economica alle spese sostenute che si intende agevolare nella forma dell’asseverazione di congruità della spesa. SUPERBONUSSussiste l’obbligo del visto di conformità a eccezione dell’ipotesi in cui la dichiarazione sia presentata direttamente dal contribuente all’Agenzia delle Entrate attraverso l’utilizzo della dichiarazione precompilata predisposta dall’Agenzia delle entrate (modello 730 o modello Redditi), ovvero tramite il sostituto d’imposta che presta l’assistenza fiscale (modello 730). Il visto di conformità riguarda solo i dati relativi alla documentazione che attesta la sussistenza dei presupposti che danno diritto alla detrazione. BONUS ORDINARIL’obbligatorietà del visto di conformità e dell’asseverazione della congruità delle spese esiste unicamente nel caso in cui il beneficiario opti, in luogo dell’utilizzo della detrazione, per le opzioni dello sconto in fattura o della cessione del credito. Questa documentazione non è necessaria nel caso di fruizione diretta in detrazione di questi Bonus. Esistono anche ulteriori situazioni per le quali non è necessario far redigere questi documenti (Legge di Bilancio 2022, n. 234/2021, all’art. 1, c. 29, lett. b):a decorrere dal 1° gennaio 2022, l’obbligo del visto di conformità e dell’attestazione della congruità delle spese previsto per la cessione del credito o lo sconto in fattura non si applica per i Bonus diversi dal Superbonus alle opere già classificate come attività di edilizia libera e agli interventi di importo complessivo non superiore a 10. 000 euro, eseguiti sulle singole unità immobiliari o sulle parti comuni dell'edificio, fatta eccezione per gli interventi del Bonus facciate. Sussiste l’obbligo (ai fini dell’opzione per lo sconto in fattura o la cessione del credito) per qualsiasi comunicazione trasmessa in via telematica all’Agenzia delle entrate a decorrere dal 12 novembre 2021 fino al 31 dicembre 2021 ... Spero di essere riuscito a trasferire le informazioni essenziali in modo semplice e chiaro. Condivido alcune letture interessanti per chi volesse approfondire l’argomento. Benefici fiscali a prova di frode. Ambito oggettivo e profili di responsabilità: Risvolti applicativi del Decreto Antifrode (D. L. n. 157/2021) – Autore (Peter Lewis Geti)https://amzn. to/3Df2Nim Come si fa una comunità energetica. Una storia vera di transizione alle energie rinnovabili. Da Retenergie a ènostra, per un’energia democratica, etica e condivisa. Autore (Marco Mariano)https://amzn. to/3De525l Acquisto generico su Amazon. it con questo link:https://amzn. to/3D1apps L’articolo contiene alcuni link di affiliazione. In qualità di affiliato Amazon, ricevo una piccola percentuale da questi acquisti che mi aiutano a mantenere attivo il BLOG. Ci tengo a precisare che per l’utente finale, in termini di prezzo o scontistica, non cambia nulla. Se deciderai di usare uno di questi link, semplicemente aiuterai la crescita del mio canale di comunicazione. Se volete provare per 30gg gratis il servizio Amazon Prime, che vi permette di avere spedizioni rapidissime a costo nullo, basta cliccare su questo link http://www. amazon. it/amazonprime? tag=lucamarcenaro-21. Molti dei libri di testo che condivido nei miei articoli li trovate anche in versione Kindle. Se volete provare gratuitamente il servizio kindleunlimited potete passare tramite questo link: https://www. amazon. it/kindle-dbs/hz/signup? tag=lucamarcenaro-21. Se desiderate seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, iscrivervi alla mia Newsletter, seguirmi tramite la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter, il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca   --- ### SUPERBONUS 110-90%: COSA E’ CAMBIATO? - Published: 2023-01-13 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/superbonus-110-90-cosa-e-cambiato/ - Categorie: blog Data: 13-01-2023 Volutamente ho aspettato un po' di tempo prima di scrivere un nuovo articolo su questo argomento, questa ennesima modifica ha sinceramente stancato troppo … La Legge di bilancio 2023 ha prorogato il superbonus con percentuali minori a parte alcuni casi specifici. Vediamo di fare il punto della situazione. Data: 13-01-2023 Volutamente ho aspettato un po' di tempo prima di scrivere un nuovo articolo su questo argomento, questa ennesima modifica ha sinceramente stancato troppo ... La Legge di bilancio 2023 ha prorogato il superbonus con percentuali minori a parte alcuni casi specifici. Vediamo di fare il punto della situazione. Il Superbonus è stato modificato sia dal decreto Aiuti-quarter (DL 176/2022) che dalla Manovra 2023, a quanto sale il numero di modifiche fatte? Ho perso il conto. Sia i contribuenti sia le imprese, di fronte a tale confusione normativa, non sanno con certezza se possono contare ancora sul 110 o meno. Vogliamo parlare dello stallo del mercato della cessione dei crediti? In linea di massima il Bonus è stato portato al 90% ma esistono alcune casistiche per le quali è rimasto invariato al 110%, cerco di fare una panoramica semplice della situazione ad oggi. Villette e unità familiari singole (presentazione CILAS dal 01-01-2023) Per i lavori effettuati sugli edifici unifamiliari, comprese le unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti (di cui non mi dilungo), il Superbonus scende al 90% con effetti sulle spese sostenute nell’anno 2023. A oggi non esiste alcuna proroga per le spese 2024! ATTENZIONE! Abbiamo delle condizioni da rispettare (art. 9 c. 1 lett. a del DL 176/2022): - il contribuente sia titolare di diritto di proprietà o di diritto reale di godimento sull’unità immobiliare (usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi). Eliminati gli affittuari;- la stessa unità immobiliare sia adibita ad abitazione principale;- il contribuente abbia un reddito di riferimento non superiore a 15. 000 euro, limite da moltiplicare per un certo quoziente familiare. Chi aveva già iniziato i lavori potrà mantenere il 110% per le spese sostenute entro il 31 marzo 2023 ma a condizione che alla data del 30 settembre 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 30 per cento dell’intervento complessivo (SAL 30% - verificato rispetto ai lavori complessivi non esclusivamente sulla parte di interventi in detrazione al 110). Condomini Qui il discorso si complica maggiormente ... Per gli interventi effettuati dai condomini (interventi su parti comuni), così come per le ONLUS, la detrazione spetta in questi termini: 110 % per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022,90 % per le spese sostenute nell’anno 2023,70 % per le spese sostenute nell’anno 2024,65 % per le spese sostenute nell’anno 2025. Le stesse scadenze e aliquote valgono per gli interventi sulle parti private compresi gli edifici oggetto di demolizione e ricostruzione. Discorso esteso ovviamente ai Condomini dei minimi (composti da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate, anche se posseduti da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche). La Legge n°197/2022, Legge di bilancio 2023, prevede dei casi specifici rispetto ai quali anche nel 2023, continuerà ad applicarsi il superbonus al 110%: - alla data del 25 novembre, risulta effettuata, la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA);- delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori risulta adottata in data antecedente alla data di entrata in vigore del sopra citato decreto-legge (ovvero in data 18 novembre 2022), sempre che tale data sia attestata, con apposita dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà dall’amministratore del condominio ovvero, nel caso in cui, ai sensi dell’articolo 1129 del codice civile, non vi sia l’obbligo di nominare l’amministratore e i condòmini non vi abbiano provveduto, dal condomino che ha presieduto l’assemblea, e a condizione che per tali interventi, alla data del 31 dicembre 2022, risulti effettuata la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA);- delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori risulta adottata in una data compresa fra quella di entrata in vigore del richiamato decreto-legge (ovvero in data 18 novembre 2022) e quella del 24 novembre 2022, sempre che tale data sia attestata, con apposita dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà (rilasciata ai sensi dell’articolo 47 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445) dall’amministratore del condominio ovvero, nel caso in cui non vi sia l’obbligo di nominare l’amministratore (articolo 1129 del codice civile), e i condòmini non vi abbiano provveduto, dal condomino che ha presieduto l’assemblea, e a condizione che per tali interventi, alla data dei 25 novembre 2022, risulti effettuata la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA);- demolizione e la ricostruzione degli edifici per i quali alla data del 31 dicembre 2022 risulta presentata l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo. Superbonus al 110% fino al 31 dicembre 2025 Continueranno a poter accedere all’aliquota del 110% fino al 31 dicembre 2025 (comma 8-ter dell’art. 119 del DL 34/2020): - interventi in ecobonus e sismabonus effettuati nei comuni dei territori colpiti da eventi sismici verificatisi a far data dal 1° aprile 2009;- interventi ecobonus e sismabonus effettuati dalle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, dalle organizzazioni di volontariato iscritte nei registri e dalle associazioni di promozione sociale iscritte nel registro nazionale e nei registri regionali e delle province autonome di Trento e di Bolzano, che svolgono attività di prestazione di servizi socio-sanitari e assistenziali negli immobili adibiti a strutture sanitarie. Normalmente cerco di condividere documentazione di approfondimento, libri di testo da legge, ma in questo caso specifico diventa complesso. Non si ha tempo di pubblicare un libro che le direttive sono state modificate, mi sbaglio? Acquisto generico su Amazon. it con questo link:https://amzn. to/3D1apps L’articolo contiene alcuni link di affiliazione. In qualità di affiliato Amazon, ricevo una piccola percentuale da questi acquisti che mi aiutano a mantenere attivo il BLOG. Ci tengo a precisare che per l’utente finale, in termini di prezzo o scontistica, non cambia nulla. Se deciderai di usare uno di questi link, semplicemente aiuterai la crescita del mio canale di comunicazione. Se volete provare per 30gg gratis il servizio Amazon Prime, che vi permette di avere spedizioni rapidissime a costo nullo, basta cliccare su questo link http://www. amazon. it/amazonprime? tag=lucamarcenaro-21. Molti dei libri di testo che condivido nei miei articoli li trovate anche in versione Kindle. Se volete provare gratuitamente il servizio kindleunlimited potete passare tramite questo link: https://www. amazon. it/kindle-dbs/hz/signup? tag=lucamarcenaro-21. Se desiderate seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, iscrivervi alla mia Newsletter, seguirmi tramite la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter, il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca   --- ### MONTECORVINO PUGLIANO: IMPIANTI FOVOVOLTAICI GRATUITI! - Published: 2022-12-23 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/montecorvino-pugliano-impianti-fovovoltaici-gratuiti/ - Categorie: blog Data: 23-12-2022 Si sta parlando da diversi giorni di queta nuova iniziativa varata dal Comune di Montecorvino Pugliano, nel Salernitano, che punta a ridurre la dipendenza dal gas e favorire il risparmio energetico. Data: 23-12-2022 Si sta parlando da diversi giorni di queta nuova iniziativa varata dal Comune di Montecorvino Pugliano, nel Salernitano, che punta a ridurre la dipendenza dal gas e favorire il risparmio energetico. All’interno di questo pacchetto di provvedimenti abbiamo anche l'installazione di impianti fotovoltaici da balcone 'plug & play', prima volta che accade in Campania ma la seconda in Italia (Brunico), regalando alle famiglie un piccolo aiuto per il contenimento delle spese energetiche. Oltre a questa azione il sindaco Alessandro Chiola sta spingendo sulla creazione delle comunità energetiche rinnovabili, la sostituzione e l'installazione di pannelli fotovoltaici e pannelli solari termici sugli edifici comunali e la trasformazione di un'ex discarica in un enorme parco fotovoltaico. L'obiettivo ovviamente è produrre e condividere energia rinnovabile, generare e gestire in autonomia energia verde a un prezzo calmierato e competitivo e soprattutto a un prezzo di mercato da parte di condomini, attività produttive e cittadini. Cosa ne pensate di questa iniziativa? Se desiderate seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, iscrivervi alla mia Newsletter, seguirmi tramite la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter, il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### IL CAPPOTTO TERMICO E L'OCCUPAZIONE DEL SUOLO PUBBLICO ... - Published: 2022-12-12 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/il-cappotto-termico-e-l-occupazione-del-suolo-pubblico/ - Categorie: blog Data: 12-12-2022 L’ingombro del cappotto è occupazione di suolo pubblico soggetta al pagamento di concessione? Approfondiamo il discorso ... Data: 12-12-2022 L’ingombro del cappotto è occupazione di suolo pubblico soggetta al pagamento di concessione? Approfondiamo il discorso ... Il cappotto termico installato nei fabbricati per l’efficientamento energetico, è soggetto alla tassa per l’occupazione del suolo pubblico. Questo è quanto molte delibere comunali a tutti gli effetti dicono ... Molti Comuni (da verificare caso per caso) hanno deciso che negli interventi edilizi finalizzati all’efficientamento energetico diversi da quelli che prevedono la demolizione con ricostruzione, può essere rilasciata specifica concessione da parte del Servizio OSAP, per una durata massima di 29 anni, con possibilità di rinnovo, previa richiesta da parte dell’avente titolo. L’occupazione infatti è consentita a titolo oneroso, mediante il pagamento anticipato dell’importo dovuto per l’intero periodo concesso, alle seguenti condizioni: - sono esclusi gli interventi edilizi di demolizione con ricostruzione;- in caso di successiva demolizione e/o ricostruzione del fabbricato sul quale è stato installato il cappotto, il volume ed il filo di costruzione da rispettare saranno quelli originari precedenti alla realizzazione dell’intervento di efficientamento termico;- non si potrà mai configurare l’ipotesi di usucapione rispetto all’area occupata dal volume del cappotto, il cui sedime rimarrà di proprietà pubblica; La concessione rilasciata avverrà peraltro previo parere favorevole del Servizio Viabilità in relazione al fatto che: - il cappotto termico esterno non occupi le carreggiate, o che l’occupazione delle stesse non impedisca la regolare circolazione dei veicoli;- venga garantita in ogni caso la fruibilità dei marciapiedi pubblici da parte delle persone disabili, anche al netto di eventuali ostacoli esistenti (es. pali pubblica illuminazione, pali segnaletica, arredo urbano etc. . ) in ottemperanza a quanto stabilito dal DM 14 giugno 1989, n. 236 “Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica, ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche”. Alcuni Comuni, più vistuosi, hanno invece concesso gratuitamente l’occupazione di suolo pubblico per l’installazione del cappotto. Questo provvedimento secondo voi potrebbe frenare i lavori previsti per la riduzione dei consumi energetici? Se desiderate seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, iscrivervi alla mia Newsletter, seguirmi tramite la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter, il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca   --- ### LA TECNOLOGIA A BASSO COSTO CHE NON PIACE ... - Published: 2022-11-28 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/la-tecnologia-a-basso-costo-che-non-piace/ - Categorie: blog Data: 28-11-2022 Qualche anno fa lo scienziato e imprenditore Mauro Marchionni dichiarò in un’intervista che tramite l’attuale tecnologia disponibile è possibile ridurre i costi dei prodotti a livelli inimmaginabili. Data: 28-11-2022 Qualche anno fa lo scienziato e imprenditore Mauro Marchionni dichiarò in un’intervista che tramite l’attuale tecnologia disponibile è possibile ridurre i costi dei prodotti a livelli inimmaginabili. Questo importante passo sembra essere impossibilitato dalla Politica e soprattutto dalla Finanza. L’industria cerca di fare il possibile per fare in modo che i prodotti possano costare meno ma alla fine quando arrivano sul mercato i costi aumentano anche di 10 volte! Molti progetti innovativi vengono bloccati a causa dei significativi benefici che darebbero all’utente a costo veramente basso. Per l’imprenditore questa situazione non era ammissibile. Marchionni ha poi fatto riferimento a molti imprenditori che hanno provato a produrre energia a costi molto bassi ma sono stati schiacciati con “scuse” che dal punto di vista scientifico e tecnologico non hanno alcun senso. Esistono molti esempi di imprenditori che hanno cercato di studiare sistemi in grado di produrre energia a costo zero, riuscendo nell’intento ma come per “magia” sono spariti dal mercato. Facendo delle ricerche su internet si trovano ancora alcune informazioni al riguardo. Alcune situazioni le ho descritte in diversi articoli del mio blog. Marchionni parla ad esempio di un “generatore eolico ad alta quota”, perfettamente realizzabile, che permetterebbe di fare energia elettrica a due centesimi al chilowattora! Il progetto era stato approvato da due commissioni ministeriali e poi tutto è stato “insabbiato” quando è arrivato alla firma del primo ministro e del ministro delle attività produttive ... Quanto la paghiamo noi la corrente? Molti di voi si staranno continuando a chiedere il perché del costo così elevato di un impianto fotovoltaico e del sistema di batterie di accumulo ... Cercando in rete si trovano moltissimi spunti di riflessione, come la proposta di progetto dell’Ing. Guglielmo Leonardi, che rivoluzionerebbe parte dei sistemi di pompaggio in agricoltura sfruttando il principio della vite di archimede, la possibilità di sfruttare la teoria della pila di Volta per recuperare in maniera molto semplice energia elettrica dal terreno, sfruttare le maree o piccoli percorsi d’acqua, e noi acquistiamo energia elettrica pagandola moltissimo a causa del “sistema di prezzo marginale”, ossia il sistema attraverso il quale viene deciso, ogni giorno, il costo della corrente elettrica! Approfondite autonomamente il discorso e ditemi cosa ne pensate ... Questo breve articolo vuole solo essere uno spunto di riflessione e di condivisione. Ci sarebbero da scrivere interi libri sulle svariate possibilità di crearsi energia a costo davvero basso. Condividete le vostre ricerche e le vostre riflessioni! Se desiderate seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, iscrivervi alla mia Newsletter, seguirmi tramite la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter, il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca   --- ### ENERGIA RINNOVABILE DAL MARE - Published: 2022-11-24 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/energia-rinnovabile-dal-mare/ - Categorie: blog Data: 24-11-2022 E se l’energia che in questo particolare periodo ci manca potessimo prelevarla grazie al Mare? In questi ultimi mesi si sente sempre più spesso parlare di energia rinnovabile mareomotrice e molte Start-Up stanno lavorando in tal senso … Data: 24-11-2022 E se l’energia che in questo particolare periodo ci manca potessimo prelevarla grazie al Mare? In questi ultimi mesi si sente sempre più spesso parlare di energia rinnovabile mareomotrice e molte Start-Up stanno lavorando in tal senso ... Gli scienziati affermano che i nanogeneratori potrebbero produrre una quantità significativa di elettricità dalle onde del mare. L'energia prodotta delle onde dal mare ha un grande potenziale come fonte di energia rinnovabile, ma non è ancora ampiamente utilizzata. Potrebbe presto diventare commercialmente praticabile grazie a una nuova invenzione composta da minuscoli generatori che si basano sull'effetto triboelettrico, secondo un articolo del New Scientist di qualche giorno fa. L'effetto triboelettrico è un fenomeno elettrico che consiste nel trasferimento di cariche elettriche, e quindi nella generazione di una tensione, tra materiali diversi (di cui almeno uno isolante) quando vengono strofinati tra di loro. I dispositivi che sfruttano questo effetto per produrre energia sono indicati come "nanogeneratori”. Lo scopo è quindi catturare elettricità statica. Nonostante i numerosi tentativi di incorporare l'effetto triboelettrico nelle tecnologie attuali, nessun dispositivo inventato deve ancora essere prodotto in serie o addirittura venduto. Questo nuovo progetto di ricerca propone di collegare insieme migliaia di nanogeneratori triboelettrici disposti in lunghe catene per generare energia sufficiente a rendere i dispositivi efficienti per gli attuali standard energetici. Il nuovo concetto è stato suggerito da un team guidato da Zhong Lin Wang presso l'Istituto di nanoenergia e nanosistemi di Pechino in Cina. Wang è stato responsabile del primo nanogeneratore triboelettrico funzionante progettato nel 2012. Alla base di questo sistema innovativo abbiamo una bobina simile a una molla all'interno di un cilindro. Mentre le onde spingono il cilindro avanti e indietro, l’interazione di quest’ultimo con la restante parte esterna della spirale permette di generare una piccola ma significativa corrente. Ad oggi questo sistema ha permesso di produrre fino a 347 watt di potenza per metro cubo di acqua, un risultato molto interessante per un dispositivo triboelettrici. I ricercatori affermano che ciò è dovuto al fatto che sono riusciti a mettere più generatori nello stesso spazio. Quando si ha a che fare con dispositivi piccoli come i nanogeneratori, i numeri elevati sono fondamentali per ottenere energia sufficiente per avere un impatto sostanziale. Questo non è l'unico progetto significativo legato all’utilizzo delle maree; nell'agosto del 2021 alcuni ricercatori (RMIT University) hanno progettato un prototipo di tecnologia basato su un sistema a doppia turbina che, secondo i loro studi, è in grado di raccogliere il doppio della potenza dalle onde dell'oceano rispetto alla soluzione precedentemente menzionata. Nel settembre 2022 la startup, con sede negli Stati Uniti (https://calwave. energy) ha annunciato il completamento con successo di un test in mare aperto della sua tecnologia di alimentazione pulita “xWave” (https://calwave. energy/solutions/xwave/). Questi sviluppi sono cruciali in quanto l'energia delle onde è una delle fonti di energia rinnovabile più attese al mondo. Mentre il sole non splende sempre e il vento non sempre soffia, rendendo l'energia solare ed eolica inaffidabile, le onde si muovono sempre in una certa misura. Pertanto, se un dispositivo potesse sfruttare anche i suoi movimenti più piccoli, potrebbe essere un punto di svolta nel nostro futuro rinnovabile. Questo breve articolo vuole solo essere uno spunto di riflessione e di condivisione. Ci sarebbero da scrivere interi libri sulle svariate soluzioni che al momento sono isponibili e fruibili rivolte alla produzione di energia a basso costo e impatto ambientale nullo. Condividete le vostre ricerche e le vostre riflessioni! Se desiderate seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, iscrivervi alla mia Newsletter, seguirmi tramite la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter, il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca   --- ### SUPERBONUS AL 90%: DECRETO AIUTI 4 IN GAZZETTA! - Published: 2022-11-19 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/superbonus-al-90-decreto-aiuti-4-in-gazzetta/ - Categorie: blog Data: 19-11-2022 Ieri sera, 18-11-2022, è stato pubblicato in gazzetta il “Decreto Aiuti 4” ( Dl 176/2022, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 270 anno 2022) che dire … Servirà un po' di tempo per analizzarlo bene nel dettaglio, anche se alcune delle informazioni le possiamo già estrapolare. Data: 19-11-2022 Ieri sera, 18-11-2022, è stato pubblicato in gazzetta il “Decreto Aiuti 4” ( Dl 176/2022, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 270 anno 2022) che dire ... Servirà un po' di tempo per analizzarlo bene nel dettaglio, anche se alcune delle informazioni le possiamo già estrapolare. CONDOMINI (o Condomini Minimi)1 – Dal 1 Gennaio 2023 l’aliquota scende al 90%;2 – Verrà mantenuta aliquota al 110% solo se al 25 novembre 2022 è già stata depositata la CILAS oppure se sono state avviate le formalità di acquisizione del titolo abilitativo per Demo-Ricostruzione dell’edificio ... UNIFAMILIARI1 - Esclusivamente per i lavori in corso (SAL 30% entro 30 settembre 2022) proroga al 31 marzo 2023! 2 – Rientrano con aliquota ridotta al 90% a queste condizioni:- lavori ancora da avviare (ex novo dal 1 gennaio 2023;- Solo abitazione principale;- Solo se il contribuente è il proprietario o chi ha un reale diritto di godimento (es. usufrutto);- Contribuente con reddito di riferimento (rif. Quoziente Famigliare);A questo punto, applicando queste condizioni, avremmo degli esodati (unifamigliari), ossia coloro che hanno già avviato i lavori ma non hanno raggiunto il SAL 30% entro 30 settembre 2022 o chi ha iniziato i lavori dopo il 30 settembre 2022 ... Cessione del credito e sconto in fattura in 10 anni, anziché in 4, per le operazioni perfezionate entro il 10 novembre 2022. Secondo il Governo questa modifica dovrebbe iniziare a risolvere il problema dei crediti fermi nei cassetti fiscali, che banche, professionisti ed imprese non riescono né ad utilizzare né a cedere. Io al momento vedo solo un aumento dei costi ... Aspettiamoci emendamenti ... Rientrerà tutto probabilmente nella nuova manovra finanziaria, quindi “stay tuned”, rimanete sintonizzati, ne vedremo delle belle nelle prossime settimane, ma siamo oramai ampliamente abituati no? Se desiderate seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, iscrivervi alla mia Newsletter, seguirmi tramite la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter, il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### INTERVENTI IMPIANTISTICI: SERVE DEPOSITARE UNA PRATICA COMUNALE? - Published: 2022-11-17 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/interventi-impiantistici-serve-depositare-una-pratica-comunale/ - Categorie: blog Data: 18-11-2022 Oggi voglio dedicare un mio articolo ad uno dei temi più controversi dell'impiantistica. A dire il vero si tratta di un argomento strettamente correlato … La domanda che ci poniamo è: quali sono le eventuali pratiche edilizie da depositare per interventi fatti nell'ambito dell'impiantistica? Data: 18-11-2022 Oggi voglio dedicare un mio articolo ad uno dei temi più controversi dell'impiantistica. A dire il vero si tratta di un argomento strettamente correlato ... La domanda che ci poniamo è: quali sono le eventuali pratiche edilizie da depositare per interventi fatti nell'ambito dell'impiantistica? Ho avuto modo di prendere spunto da un video su un canale Youtube realizzato dai colleghi Ing. Pagliai Carlo (Urbanista) e Ing. Schevenger Alessandro (impiantista), che ringrazio per i loro ottimi contributi di approfondimento. Quando si interviene sugli impianti tecnologici degli edifici bisogna fare riferimento al testo unico per l'edilizia nella versione vigente alla data del 20 marzo 2018 e modifiche apportate dal decreto “Scia 2 – Dlgs 222/2016”. Un primo importante spartiacque lo abbiamo nel momento in cui possiamo valutare se l'intervento rientra o meno in “manutenzione ordinaria” o “straordinaria”. Se siamo in manutenzione ordinaria (edilizia libera) l’intervento è esentato da ogni pratica edilizia (fatto salvo eventuali norme regionali, vincoli, aspetti di beni culturali e immobili vincolati, eventuali limiti restrizioni degli strumenti urbanistici comunali, regolamenti locali, ecc... ). Rientrano in manutenzione ordinaria: - Interventi edilizi che riguardano le opere di riparazione, rinnovamente e sostituzione dele finiture degli edifici e quelle necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti;- Pannelli solari, fotovoltaici, a servizio degli edifici, fuori dalla zona A DM 1444/68 (centri e nuclei storici);- Installazione pompe di calore aria-aria di potenza termica utile nominale inferiore a 12 kW; Se ricadiamo invece in manutenzione straordinaria sarà necessaria una CILA: - Opere e modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici, nonché per realizzare ed integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che non alterino la volumetria complessiva degli edifici e non comportino modifiche delle destinazioni d’uso;- Pannelli solari, fotovoltaici, a servizio degli edifici, all’iinterno della zona A DM 1444/68 (Centri e nuclei storici);- Installazione di pompe di calore aria-aria di potenza termica utile nominale pari o superiori a 12 kW;- Installazione di pompe di calore di diversa tipologia; Rientriamo nel campo della SCIA nel caso in cui le attività sopra menzionate fossero accompagnate da opere strutturali; Infine abbiamo tutta una serie di eccezioni e riserve che prevedono altre tipologie di titoli e permessi edilizi, dei quali però non mi permetto di far cenno, esulando dall’ambito relativo alle mie competenze professionali. Se desiderate seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, iscrivervi alla mia Newsletter, seguirmi tramite la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter, il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### EUROPA: STRETTA SULL'EFFICIENZA ENERGETICA DEGLI EDIFICI ... - Published: 2022-11-01 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/europa-stretta-sull-efficienza-energetica-degli-edifici/ - Categorie: blog Data: 16-01-2023 (Prima stesura del 02-11-2022) La Comunità Europea spinge sull’efficientamento energetico degli immobili non solo per le nuove costruzioni. Dalla bozza della direttiva sembra che sia stata eliminato il discorso relativo alla classe energetica minima da garantire per affittare o vendere immobili, ma ripeto, stiamo parlando di una bozza, pertanto vedremo ... Data: 16-01-2023 (Prima stesura del 02-11-2022) La Comunità Europea spinge sull’efficientamento energetico degli immobili non solo per le nuove costruzioni. Dalla bozza della direttiva sembra che sia stata eliminato il discorso relativo alla classe energetica minima da garantire per affittare o vendere immobili, ma ripeto, stiamo parlando di una bozza, pertanto vedremo ... Edifici di nuova costruzione a zero emissioni entro 2030 (2028 per la pubblica amministrazione), mentre per quelli esistenti il termine è il 2050 ... Questa la proposta di revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia (Energy Performance of Building Directive – Epbd) concessa a fine Ottobre 2022 dal Consiglio Europeo con l'obiettivo di spingere sulla riqualificazione dell’intero parco immobiliare europeo ed eliminare gradualmente gli edifici con le prestazioni energetiche peggiori. La proposta è parte integrante del pacchetto UE sul clima Fit for 55 e sarà presto al centro dei negoziati tra Consiglio UE, Europarlamento e Commissione. In merito agli edifici esistenti, gli Stati membri hanno optato per l’introduzione di standard minimi di prestazione energetica corrispondenti alla quantità massima di energia primaria che gli edifici possono utilizzare per m² all'anno. Per gli edifici non residenziali esistenti, gli Stati hanno previsto soglie massime di prestazione energetica, basate sul consumo di energia primaria e pari al 15% entro il 2030 e al 25% entro il 2034. Le soglie dovranno essere stabilite sulla base del consumo energetico del parco immobiliare nazionale al 1 gennaio 2020 e potranno essere differenziate a seconda delle diverse categorie di edifici. Relativamente agli edifici residenziali esistenti, gli Stati membri hanno convenuto di fissare standard minimi di prestazione energetica sulla base di una traiettoria nazionale in linea con la progressiva ristrutturazione del loro parco immobiliare per renderlo a emissioni zero entro il 2050. L’orientamento prevede due punti di controllo per verificare i risultati raggiunti: entro il 2033 il consumo medio di energia primaria dell'intero parco immobiliare residenziale dovrà essere pari almeno alla classe di prestazione energetica D; entro il 2040 a un valore, fissato a livello nazionale, in linea con il percorso verso la trasformazione a emissioni zero del parco immobiliare residenziale. Novità in vista anche per gli attestati di prestazione energetica, dove la nuova categoria "A0", corrispondente agli edifici a emissioni zero, si aggiungerà a quelle esistenti. Gli Stati membri avranno inoltre la possibilità di aggiungere una nuova categoria "A+" corrispondente agli edifici che, oltre ad essere a emissioni zero, offrono un contributo alla rete energetica da rinnovabili in loco. A livello Europeo gli edifici sono responsabili del 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni dirette e indirette di gas a effetto serra legate all'energia. Si parla di “leva” necessaria ad attuare le ristrutturazioni nei prossimi anni mediante misure concrete di regolamentazione, finanziamento e sostegno volte almeno a raddoppiare il tasso annuo di ristrutturazione energetica degli edifici entro il 2030 e a incoraggiare ristrutturazioni importanti. Giovedì 3 Novembre ENEA e Comitato Termotecnico Italiano (CTI) hanno presentato la terza edizione del Rapporto annuale sulla Certificazione Energetica degli Edifici, che fà il punto, tra l’altro, sulle prestazioni energetiche del parco immobiliare in Italia. Potete scaricare il documento da questo link. Entro il 2030 tutti gli immobili dovrebbero raggiungere almeno la classe energetica E, mentre al 2033 si parla di classe energetica D. Si parla di emissioni zero nel 2050. Il panorama edilizio italiano vede la stragrande maggioranza degli edifici (circa il 75%) in classe G! ! ! Come potremmo mai raggiungere questi livelli energetici richiesti senza un sistema di incentivazione & cessione del credito realmente funzionanti? Evito di riprendere il discorso relativo al 110% e alla situazione di stallo e di criticità che ha generato. Condivido questi preziosi video redatti dal collega urbanista Carlo Pagliai (video) e da Diego Santi (video) che, a parole, esprimono chiaramente le mie perplessità. Nella maggior parte dei casi, parlo di edifici datati, bastano interventi limitati per raggiungere questa condizione, bisogna ovviamente approfondire la questione caso per caso. sono a disposizione per un eventuale consulenza professionale (in loco o a distanza). Potete contattarmi tramite questo link.   Se desiderate seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, iscrivervi alla mia Newsletter, seguirmi tramite la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter, il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### EFFICIENTAMENTO ENERGETICO: PROGETTO n°3 - Published: 2022-10-24 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/efficientamento-energetico-progetto-n3/ - Categorie: blog #progettirealiData: 24-10-2022 #progettirealiData: 24-10-2022 L’immobile oggetto di questo intervento di efficientamento energetico, nell'etroterra della Provincia di Imperia (zona climatica D), rappresenta una villetta costruita nel 1980; l’immobile, che ricade nella definizione di unità immobiliare unifamiliare, è caratterizzata da una superficie utile calpestabile pari a circa 47 m2. L’edificio presentava caratteristiche costruttive risalenti all’epoca quindi muratura in mattoni forati, tetto a falda a vista in legno con isolamento in lana di roccia di spessore 6 cm, soletta in laterocemento verso intercapedine contro terra, serramenti in legno, doppio vetro. Era presente un impianto di riscaldamento a radiatori (senza valvole termostatiche), con distribuzione monotubo, alimentato da una caldaia standard a GPL (potenzialità resa nominale 24 kW); l’acqua calda sanitaria era prodotta istantaneamente dalla caldaia. L’unità immobiliare non era equipaggiata da impianto di climatizzazione estivo. L’immobile, allo stato iniziale, era caratterizzato da una classe energetica F (circa 210 kWh/m2 anno). La valutazione degli interventi energetici (realizzati sfruttando il Superbonus 110%) è stata affrontata facendo riferimento alle esigenze specifiche del committente e a valutazioni di tipo strutturale:- Evitare interventi invasivi interni all’unità immobiliare (tecnicamente era stato consigliato un intervento sulla soletta del pavimento);- Prevedere sostituzione della caldaia con modello a condensazione (consigliata installazione di pompa di calore aria-acqua);- Evitare di sovraccaricare il tetto;- Non intervenire sulla parete confinante con il ripostiglio esterno (per motivi di spazio);- Consigliata l’installazione di un sistema VMC puntuale in cucina e in bagno (intervento non svolto); Gli interventi realizzati li possiamo riassumere in questo modo:- Riqualificazione energetica di 3 pareti esterne su 4 tramite cappotto in lana di roccia;- Riqualificazione energetica del tetto tramite posa di isolante in polistirene estruso (peso contenuto); - Sostituzione dell’attuale caldaia tradizionale con modello a condensazione ad elevata modulazione della potenza erogata; - Sostituzione di un solo termosifone (modello a tubolare in acciaio);- Sostituzione dei serramenti;- Installazione valvole termostatiche di tipo manuale;- Installazione impianto fotovoltaico da 3 kWp con sistema di accumulo da 5 kWh. Intervento di isolamento delle pareti Intervento di isolamento del tetto Caldaia a condensazione, inverter e batterie Questi interventi hanno permesso di raggiungere una classe energetica B (circa 95 kWh/m2 anno) riducendo l’indice di prestazione energetica globale non rinnovabile dello stabile del 55% quindi riducendo drasticamente il consumo di fonti non rinnovabili! Sarebbe molto interessante verificare il reale risparmio energetico monitorando i prossimi anni. L'importo economico complessivo dell'intervento è risultato pari a circa 93. 000 euro generando un credito di imposta di circa 102. 000 euro. Passiamo ora ai protagonisti di questo risultato:Progettista energetico: Ing. MARCENARO Luca di Imperia (www. lucamarcenaro. it)Direzione Lavori, coordinamento sicurezza, asseveratore: Geom. ABBO Flavio (www. studioabbo. it)Impresa edile: LAMATTINA SerafinoImpresa idraulica: MAZZARESE Roberto (Tel. : 3386730661)Impresa elettrica: NIERO Angelo GiovanniSerramentista: PEZZOTTA Giovanni (Tel. : 029961925) Vi possono interessare articoli di questo tipo che trattano di interventi effettivamente realizzati? Iscrivetevi alla mia newsletter in modo da non perdervi le prossime uscite. Volete condividere delle vostre esperienze specifiche? Scrivetemi! Qui trovate i miei contatti. Se vi interessasse approfondire ulteriormente l’argomento vi condivido alcuni testi che potrebbero fare al caso vostro: Io sono energeticamente efficiente! Guida per docenti nell'educare gli studenti all'efficienza energetica in casa (Autore: Luca Siragusa)https://amzn. to/3DF99bE Energia Efficiente " Rendi la tua casa a basso consumo energetico " (Autore: Maria Salix)https://amzn. to/3QDIbnH Agevolazioni fiscali in materia edilizia. Superbonus, ecobonus, sismabonus, bonus facciate, bonus casa, bonus mobili, bonus verde (Autori: Angelo Pisciotta e Alessandra Lo Presti)https://amzn. to/3BXhXbL Acquisto generico su Amazon. it con questo link:https://amzn. to/3D1apps Negozio online dedicato alle energie rinnovabili e al risparmio energeticohttps://www. iorisparmioenergia. com/it/? AFF=Y2290 L’articolo contiene alcuni link di affiliazione. In qualità di affiliato Amazon, ricevo una piccola percentuale da questi acquisti che mi aiutano a mantenere attivo il BLOG. Ci tengo a precisare che per l’utente finale, in termini di prezzo o scontistica, non cambia nulla. Se deciderai di usare uno di questi link, semplicemente aiuterai la crescita del mio canale di comunicazione. Se volete provare per 30gg gratis il servizio Amazon Prime, che vi permette di avere spedizioni rapidissime a costo nullo, basta cliccare su questo link http://www. amazon. it/amazonprime? tag=lucamarcenaro-21. Molti dei libri di testo che condivido nei miei articoli li trovate anche in versione Kindle. Se volete provare gratuitamente il servizio kindleunlimited potete passare tramite questo link: https://www. amazon. it/kindle-dbs/hz/signup? tag=lucamarcenaro-21. Se desiderate seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, iscrivervi alla mia Newsletter, seguirmi tramite la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter, il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca   --- ### BATTERIE DI ACCUMULO: BONUS FISCALE 2022 - Published: 2022-10-20 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/batterie-di-accumulo-bonus-fiscale-2022/ - Categorie: blog 20-10-2022 Breve articolo per comunicare l’opportunità di ricevere un bonus fiscale relativamente a spese effettuate per l’installazione di batterie di accumulo di energia elettrica, associate ad impianti fotovoltaici. 20-10-2022 Breve articolo per comunicare l’opportunità di ricevere un bonus fiscale relativamente a spese effettuate per l’installazione di batterie di accumulo di energia elettrica, associate ad impianti fotovoltaici. Il Provvedimento dell’11 ottobre 2022 del direttore dell’Agenzia delle Entrate stabilisce i termini e le modalità per beneficiare dell’agevolazione, prevista dalla Legge di Bilancio 2022 (articolo 1, comma 812) e regolata dal DM 6 maggio 2022, per le spese sostenute nel 2022, e contiene il modello di domanda da trasmettere alle Entrate (lo potete scaricare da questo link). Potranno beneficiare dell’agevolazione le persone fisiche che, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022, hanno sostenuto spese documentate relative all’installazione di sistemi di accumulo integrati in impianti di produzione elettrica alimentati da fonti rinnovabili, anche se già esistenti e beneficiari degli incentivi per lo scambio sul posto (ex DL 91/2014). L’istanza andrà inviata dal 1° marzo al 30 marzo 2023 attraverso il servizio web disponibile nell’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle Entrate, direttamente dal contribuente o tramite un intermediario. Entro 5 giorni dall’invio della richiesta verrà rilasciata una ricevuta che attesta la presa in carico della domanda (o l’eventuale rifiuto, con le relative motivazioni). Il bonus è utilizzabile nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta 2022, in diminuzione delle imposte dovute e l’eventuale ammontare non utilizzato potrà essere fruito negli anni successivi. L’entità del credito d’imposta non è predefinita, si conoscono solo le risorse destinate al bonus (3 milioni di euro per il 2022). Entro 10 giorni dopo il 31 marzo 2023, sulla base del rapporto tra ammontare delle risorse stanziate e ammontare complessivo delle spese agevolabili indicate nelle istanze, l’Agenzia delle Entrate renderà nota la percentuale del credito d’imposta spettante a ciascun soggetto. Nel caso in cui l’ammontare complessivo delle spese agevolabili risulti inferiore al limite complessivo di spesa, la percentuale di tax credit sarà pari al 100%. Di conseguenza, maggiore sarà l’entità delle spese per le quali si chiede il bonus, minore risulterà la percentuale dell’agevolazione. Se desiderate seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, iscrivervi alla mia Newsletter, seguirmi tramite la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter, il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### CONSULENZE ENERGETICHE "ONLINE" - Published: 2022-10-17 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/consulenze-energetiche-online/ - Categorie: blog Data: 16-10-2022 Il presente articolo è stato redatto per comunicare l’attivazione del servizio di consulenza online (a distanza) fornendo alcune informazioni utili per usufruirne in maniera ottimale. Data: 16-10-2022 Il presente articolo è stato redatto per comunicare l’attivazione del servizio di consulenza online (a distanza) fornendo alcune informazioni utili per usufruirne in maniera ottimale. Potrete inviare una richiesta di consulenza tramite questo link, cercando di fornire più informazioni possibili in modo da permettermi di proporvi il servizio adatto alle vostre esigenze. Vi elenco le informazioni essenziali che non dovranno mancare dalla vostra richiesta preliminare: - Nome e cognome;- Indirizzo Mail;- Città;- Descrizione chiara della richiesta (in questa prima fase non serve allegare alcun documento, sarò poi io a chiedere ciò che realmente servirà);- Vostra preferenza sul programma da utilizzare per la videochiamata. Seguirà una mia mail con indicate le documentazioni/informazioni a me necessarie per procedere e ovviamente il costo della consulenza (che dipenderà dal tempo necessario ad espletare quanto da voi richiesto). Elenco alcuni esempi di argomenti/attività che potranno sicuramente essere gestiti con questa procedura telematica: - Approfondimenti tematici su argomenti trattati nei miei articoli tecnici;- Scelta del materiale isolante e della tipologia di intervento da effettuare sull'involucro edilizio (nuova costruzione, ristrutturazione);- Scelta della tipologia di impianti da installare (nuova costruzione, ristrutturazione);- Valutazioni tecniche preliminari, vantaggi e svantaggi per insufflaggio intercapedine di pareti esterne;- Valutazioni tecniche preliminari scelta generatore di calore (caldaia, pompa di calore, biomassa, ecc. );- Convenienza installazione impianto fotovoltaico e valutazione preliminare per determinare la taglia dell’impianto e del sistema di accumulo;- Analisi consumi energetici e valutazioni preliminari di soluzioni tecniche rivolte al risparmio in bolletta;- Comunicazioni ENEA per detrazioni fiscali (Bonus Casa 50% – Ecobonus 50-65%);- Verifica e dimensionamento impianti termici; Tutte le attività che invece richiedono un sopralluogo tecnico non potranno essere gestite esclusivamente a distanza. Il servizio verrà erogato tramite software per videoconferenza tipo Skype, Zoom, Teams, ecc. Avete bisogno di una consulenza a distanza? Scrivetemi senza impegno! Valuterete se servirvi della mia competenza ed esperienza pluriennale in ambito energetico. Se desiderate semplicemente seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, mettere un "mi piace" nella mia pagina fans di Facebook o il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### L’IDROGENO: VERSO L’INDIPENDENZA ENERGETICA? - Published: 2022-10-12 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/lidrogeno-verso-lindipendenza-energetica/ - Categorie: blog Data: 13-10-2022 Il fotovoltaico non rappresenta l’unica soluzione possibile all’indipendenza energetica, vediamo cosa è possibile fare sfruttando l’idrogeno. Data: 13-10-2022 Il fotovoltaico non rappresenta l’unica soluzione possibile all’indipendenza energetica, vediamo cosa è possibile fare sfruttando l’idrogeno. Abbiamo un interessante esempio a Predoi, in Valle Aurina (Bolzano), un’abitazione rurale di montagna che ha raggiunto l’autonomia energetica dove l’energia viene prodotta totalmente da fonti naturali ed immagazzinata sotto forma di idrogeno per poi essere riconvertita in energia da utilizzare durante l’anno. Questo interessante progetto è a firma dell’azienda GKN Sinter Metals, leader di mercato nell’ambito di sviluppo e produzione di componenti per il settore automobilistico e per applicazioni industriali con processi di metallurgia delle polveri. Alla base di tutto abbiamo un particolare sistema di immagazzinato dell’idrogeno, sviluppato nella sede dell’azienda a Brunico, che permette uno stoccaggio compatto, sicuro ed efficace per lunghi periodi di tempo. In questa abitazione l’energia elettrica viene totalmente prodotta attraverso una turbina idraulica sfruttando il fiume vicino alla casa. Trattandosi di idroelettrico, nei diversi periodi dell’anno il quantitativo di energia prodotta da fonte rinnovabile varia. La turbina idroelettrica produce circa 8 kW d’estate e 3 kW d’inverno. La casa necessita di una potenza elettrica media in media di 5 kW. Lo stoccaggio dell’idrogeno diventa pertanto fondamentale. Per lo stoccaggio l’energia elettrica viene prima convertita in idrogeno mediante elettrolisi, quindi immagazzinato all’interno di otto cilindri riempiti con polvere metallica. Qui l’idrogeno si combina con le particelle metalliche formando i cosiddetti “idruri metallici”, un legame stabile e sicuro. Questo sistema permette di stoccare il gas in modo più compatto e quindi di occupare molto meno volume, pur mantenendo una pressione bassa e quindi sicura. Quando la casa avrà bisogno di energia, con una variazione di pressione e di temperatura, il legame tra metallo e idrogeno viene scisso, l’idrogeno viene condotto in una cella a combustibile e ritrasformato in energia elettrica. Il vantaggio, da un punto di vista ambientale, rispetto all’utilizzo delle batterie è significativo. Durante i vari processi di conversione dell’energia parte di quest’ultima andrebbe persa se non fosse stato previsto un sistema che permette di recuperarla e sfruttarla per produrre energia termica per scaldare la casa. Quindi complessivamente si riesce a recuperare circa il 75% dell’energia immagazzinata, un risultato davvero interessante! A questo punto non limitiamoci troppo con la mente ... Accumulare energia tramite stoccaggio di idrogeno può essere tranquillamente abbinato a qualsiasi altra fonte energetica (Solare, idrica, eolica, fotovoltaica, ecc... ). Vi rendete conto delle infinite possibilità che si vengono a creare? Concentriamoci un momento sul connubio “Fotovoltaico & Idrogeno” ... Un sistema fotovoltaico con accumulo ad idrogeno (ad isola o connesso alla rete) sarà composto fondamentalmente dai pannelli fotovoltaici, da un elettrolizzatore, da una cella a combustibile, da un eventuale gruppo batterie o generatore diesel di backup, da appropriate interfacce di elettronica, ecc. . Un elettrolizzatore medio-piccolo è in grado di produrre indicativamente 1 m3 di idrogeno in circa 6 ore. Considerate che il potere calorifico dell’idrogeno è leggermente inferiore di quello del metano, quindi approssimando potremmo quasi dire che il sistema è in grado di produrre l’equivalente di 1 m3 di gas metano ogni 6 ore ... In realtà sarà qualcosa in meno, ma risulta pur sempre un interessante risultato ... Ovviamente, se per produrre l’idrogeno usate l’elettricità di rete (parliamo indicativamente di una spesa di circa 1,5 euro a m3 di idrogeno prodotto) ha poco senso, ma se sfruttiamo l’energia in eccesso prodotta dal fotovoltaico? Abbiamo fatto bingo! Rispetto alle batterie, l’accumulo ad idrogeno è una tecnologia meno matura e più costosa, sebbene relativamente semplice. Risulta meno efficiente (per un piccolo elettrolizzatore si parla del 50% mentre per un impianto su scala industriale arriviamo al 67%). Tuttavia l’idrogeno è ideale per applicazioni nell’ambito della mobilità (auto e autobus) e il prezzo a kWh di quest’accumulo potrebbe crollare se si sviluppa un mercato di massa. Una domanda sorge quindi spontanea ... Sarà possibile prodursi idrogeno autonomamente a casa? Sono a conoscenza del fatto che l’Emilia Romagna ha recentemente finanziato lo studio di un prototipo che possa permettere di raggiungere l’obiettivo. Molte altre Regioni si staranno sicuramente cimentando in altri investimenti in quella direzione. Approfondirò sicuramente il discorso e dovessero esserci interessanti spunti o informazioni sarà mia cura condividerle nel BLOG. Avete qualche informazioni interessante al riguardo? Volete condividerla in modo che possa divulgarla? Scrivetemi! Qui (link) puoi trovare i miei contatti compresa la possibilità di iscriversi alla mia newsletter informativa. Elenco alcuni link relativi a testi specifici per approfondire questo argomento: Cartaceo e versione KindleRivoluzione idrogeno. La piccola molecola che può salvare il mondo (Autore: Marco Alverà)https://amzn. to/3Ryh7aL Idrogeno. Tutti i colori dell'energia (Autore: Alessandro Abbotto)https://amzn. to/3D9p2H7 Cartaceo e versione KindleCercasi energia (Autore: Andrea Moccia)https://amzn. to/3XueUjT Acquisto generico su Amazon. it con questo link:https://amzn. to/3D1apps Negozio online dedicato alle energie rinnovabili e al risparmio energeticohttps://www. iorisparmioenergia. com/it/? AFF=Y2290 L’articolo contiene alcuni link di affiliazione. In qualità di affiliato Amazon, ricevo una piccola percentuale da questi acquisti che mi aiutano a mantenere attivo il BLOG. Ci tengo a precisare che per l’utente finale, in termini di prezzo o scontistica, non cambia nulla. Se deciderai di usare uno di questi link, semplicemente aiuterai la crescita del mio canale di comunicazione. Se volete provare per 30gg gratis il servizio Amazon Prime, che vi permette di avere spedizioni rapidissime a costo nullo, basta cliccare su questo link http://www. amazon. it/amazonprime? tag=lucamarcenaro-21. Molti dei libri di testo che condivido nei miei articoli li trovate anche in versione Kindle. Se volete provare gratuitamente il servizio kindleunlimited potete passare tramite questo link: https://www. amazon. it/kindle-dbs/hz/signup? tag=lucamarcenaro-21. Se desiderate seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, mettere un "mi piace" e seguirmi tramite la mia pagina fans di Facebook o il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### SCHERMATURE SOLARI FOTOVOLTAICHE: SOLUZIONE INTERESSANTE! - Published: 2022-10-10 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/schermature-solari-fotovoltaiche-meno-invasive/ - Categorie: blog Data: 10-10-2022 Ultimamente ho parlato di pannelli fotovoltaici che possono essere installati, con le dovute precauzioni e rispettando la legislazione in vigore, nel balcone di casa, ma se esistesse qualcosa di meno invasivo che allo stesso tempo ci permettesse di ombreggiare e quindi di contenere i consumi energetici di raffrescamento? Data: 10-10-2022 Ultimamente ho parlato di pannelli fotovoltaici che possono essere installati, con le dovute precauzioni e rispettando la legislazione in vigore, nel balcone di casa, ma se esistesse qualcosa di meno invasivo che allo stesso tempo ci permettesse di ombreggiare e quindi di contenere i consumi energetici di raffrescamento? Pensiamo ad esempio alle classiche veneziane, direzionabili manualmente per aumentare o ridurre l’illuminazione che intendiamo far passare internamente alla nostra abitazione ... Se al posto delle lamelle avessimo delle vere e proprie celle solari? Magari un motore in grado di automatizzare il tutto. Il sistema quindi agirebbe su due fronti, autoproduzione di energia elettrica ed allo stesso tempo riduzione dei consumi per il raffrescamento. Ovviamente la prima domanda che ci si pone è relativa alla performance di produzione, capire quindi quanta superficie è necessaria per produrre un quantitativo soddisfacente di energia elettrica per giustificarne l’investimento. Da un mio approfondimento tecnico ho potuto constatare che i produttore certificano una produzione massima dichiarata di circa 100W/m2 (da test di laboratorio sembrerebbe raggiungere anche 135 W). Poco, tanto? A voi la valutazione.   Pe farsi un’idea basterebbe misurare la superficie complessiva vetrata di casa (con esposizione EST-SUD-OVEST) e fare una semplice moltiplicazione. La potenza elettrica di punta potrebbe quindi essere paragonabile ad un fotovoltaico a Spina, con il vantaggio di essere “meno invasivo esteticamente” aiutando inoltre ad ombreggiare ... Con l’elettronica oramai si può fare di tutto, come ad esempio gestire l’ottimizzazione delle veneziane in modo da ottenere una produzione elettrica ed un ombreggiamento efficace oltre ad avere completa gestione del sistema tramite smartwatch. Ora arriviamo alla seconda domanda che sicuramente vi sarete posti, se non la prima ... Ma quanto costano? Analizzando vari produttori posso riassumervi questa fascia di prezzo indicativa: 650 euro/m2 (per una potenza di picco dichiarata di 100 W, dai test di laboratorio 135 W). Sembrerebbe un prezzo molto alto se ci limitiamo a confrontarlo ad esempio al costo del classico fotovoltaico a spina! Il fatto è che stiamo parlando di una veneziana motorizzata che, oltre ad agire come oscurante, produce anche energia elettrica! Questo sistema è detraibile al 50%. La soluzione potrebbe ad esempio essere molto interessante per i condomini che hanno poca superficie di copertura ma svariate finestre; per ambienti lavorativi (es. uffici) dove è necessario creare degli ambienti di lavoro con un microclima adeguato (soprattutto in estate per evitare il classico "effetto serra") favorendo un supporto di energia per la climatizzazione. Per dare un’idea di produzione media, sono stato informato da un cliente che ha installato qualche settimana fa il prodotto (Provincia di Cagliari, esposizione EST): circa 10,1 kWh prodotti in 2 settimane effettive di tempo, sfruttando 2 schermature solari fotovoltaiche da 3 m2. Vi allego la foto che ho ricevuto ringraziando Cosimo per la cortese condivisione. Cosa ne pensate? Vi interessano maggiori informazioni? Scrivetemi! Qui (link) potete trovare i miei contatti compresa la possibilità di iscriversi alla mia newsletter informativa per rimanere aggiornati. Ritenete possa diventare una soluzione alternativa al fotovoltaico a spina per affrontare le situazioni più complicate dal punto di vista dei vincoli paesaggistici e dei controlli della soprintendenza? Potrebbe interessare ai Comuni Italiani? Aiutatemi a condividere queste informazioni se credete in queste soluzioni innovative. Se desiderate seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, mettere un "mi piace" e seguire la mia pagina fans di Facebook o il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Se abitualmente acquistate su Amazon, passando da questo link (https://amzn. to/3D1apps) mi permetterete di ricevere una piccola commissione utile ad aiutarmi a mantenere attivo e sempre più approfondito il canale informativo, senza che venga modificato il prezzo dell'articolo (niente extra costi per voi). Ing. Marcenaro Luca   --- ### ENERGIA ELETTRICA GRATIS: INTERESSANTE INIZIATIVA! - Published: 2022-10-03 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/energia-elettrica-gratis-interessante-iniziativa/ - Categorie: blog Data: 03-10-2022 Importante iniziativa nel Comune di Torreberetti e Castellaro in Lomellina (Pavia) dove i pannelli fotovoltaici presenti sui tetti del centro sportivo del Comune consentono di avere un surplus di energia e di poterla quindi distribuire tra i cittadini senza spese. L’intenzione futura del Sindaco (Broveglio Marco) sarebbe quella di puntare a non far pagare più la bolletta della luce a residenti e imprese! Data: 03-10-2022 Importante iniziativa nel Comune di Torreberetti e Castellaro in Lomellina (Pavia) dove i pannelli fotovoltaici presenti sui tetti del centro sportivo del Comune consentono di avere un surplus di energia e di poterla quindi distribuire tra i cittadini senza spese. L’intenzione futura del Sindaco (Broveglio Marco) sarebbe quella di puntare a non far pagare più la bolletta della luce a residenti e imprese! Torre Beretti e Castellaro è un piccolo comune di 500 abitanti che si trova nella bassa Lomellina con interessanti idee sull'ecosostenibilità. I pannelli fotovoltaici presenti sui tetti del centro sportivo del Comune consentono di avere un surplus di energia e di poterla quindi distribuire tra i cittadini senza spese. Ma il sindaco Broveglio rilancia e punta a non far pagare più la bolletta della luce a residenti e imprese.  Questa bella iniziativa rende il paesino della Lomellina la prima comunità energetica rinnovabile della provincia di Pavia, fornendo un valido motivo alle persone di restare qui e costruirsi un futuro. Verrà costruita una società senza scopo di lucro e per i primi tempi soltanto alcuni abitanti potranno usufruire dell'energia gratuita. A stabilire chi per primo approfitterà di questo regalo sarà il bisogno e la necessità di ogni famiglia e di ogni residente. La giunta comunale valuterà chi si trova in condizioni di maggiore povertà e lo aiuterà per primo. Al centro sportivo avanza moltissima energia e anziché venderla alla rete elettrica nazionale, il suo costo verrà scalato dalle bollette dei residenti. L'auspicio è quello di arrivare un giorno ad azzerare totalmente le bollette ma la strada è davvero lunga. Nel frattempo l'obiettivo è permettere a più gente possibile di accedere a questo beneficio e probabilmente entro qualche mese tutte le famiglie del comune (molto piccolo) avranno avuto accesso agli aiuti. Si parla già di un potenziamento dell’impianto, i pannelli fotovoltaici veranno applicati anche sul tetto dell'ex scuola elementare da tempo inutilizzata a causa dei pochissimi abitanti e della crescita zero che blocca la possibilità di creare classi nutrite. Il Sindaco si sta inoltre dedicando anche al progetto di azzerare i costi persino per le imprese locali, chiedendo fondi per costruire una terza centralina. Azzerare i costi è un obiettivo molto complesso ma non impossibile da percorrere. Questa iniziativa è sicuramente un esempio da seguire perché è dovere di tutti noi cercare di fare qualcosa per affrontare il periodo di grave crisi che stiamo vivendo e riuscire poi a superarlo. Qualcuno di voi conosce iniziative simili? Vi interessa condividere le vostre esperienze? Tramite questo link potete trovare i miei contatti ed iscrivervi alla mia newsletter. Per approfondimenti sul discorso relativo all’indipendenza energetica vi lascio qualche spunto di lettura: Versione KindlePerché continuare a pagare bollette sempre più care? : Breve guida all'indipendenza energetica (Autore: Roberto D’Ancona)https://amzn. to/3RZSbZB Fotovoltaico fai da te off-grid (a isola): Progettazione, Gestione, Manutenzione Impiantistica - MANUALE PRATICO ILLUSTRATO (Autore: Blue Edition)https://amzn. to/3QDIbnH Fotovoltaico fai da te il tuo impianto a isola: Realizza da solo il tuo primo impianto solare indipendente per la tua casa, il tuo camper o la tua barca (Autore: Christopher Johnson)https://amzn. to/3qBPzp3 Acquisto generico su Amazon. it con questo link:https://amzn. to/3D1apps L’articolo contiene alcuni link di affiliazione. In qualità di affiliato Amazon, ricevo una piccola percentuale da questi acquisti che mi aiutano a mantenere attivo il BLOG. Ci tengo a precisare che per l’utente finale, in termini di prezzo o scontistica, non cambia nulla. Se deciderai di usare uno di questi link, semplicemente aiuterai la crescita del mio canale di comunicazione. Se volete provare per 30gg gratis il servizio Amazon Prime, che vi permette di avere spedizioni rapidissime a costo nullo, basta cliccare su questo link http://www. amazon. it/amazonprime? tag=lucamarcenaro-21. Molti dei libri di testo che condivido nei miei articoli li trovate anche in versione Kindle. Se volete provare gratuitamente il servizio kindleunlimited potete passare tramite questo link: https://www. amazon. it/kindle-dbs/hz/signup? tag=lucamarcenaro-21. Se desiderate seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, mettere un "mi piace" nella mia pagina fans di Facebook o il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca   --- ### CESSIONE DEI CREDITI: SITUAZIONE AL 29-09-2022 - Published: 2022-09-28 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/cessione-dei-crediti-situazione-al-28-09-2022/ - Categorie: blog Data: 29-09-2022 Credo sia doveroso dedicare un articolo specifico a questo argomento riassumendo brevemente le novità e condividendo documentazione di approfondimento. Data: 29-09-2022 Credo sia doveroso dedicare un articolo specifico a questo argomento riassumendo brevemente le novità e condividendo documentazione di approfondimento. Il Decreto Legge 115/2022 recante “Misure urgenti in materia di energia, emergenza idrica, politiche sociali e industriali” (Decreto “Aiuti BIS”) è stato convertito nella Legge 142/2022 pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 221 del 21 settembre 2022, ed in vigore dal 22 settembre 2022. Viene ridefinita la disciplina del concorso in violazione in merito all’acquisto di crediti da Superbonus 110% o da bonus fiscali in edilizia ordinari, stabilendo la responsabilità solidale del cessionario solo in caso di concorso in violazione per dolo o colpa grave (art. 33-ter). Almeno dal punto di vista normativo sembrerebbe risolto il problema della responsabilità solidale del cessionario privato “in buona fede” (senza dolo e colpa grave) che acquista i crediti fiscali derivanti dai bonus in edilizia. Essendoci state numerose modifiche e novità , l’ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) ha preparato un documento riepilogativo del regime della cessione del credito, dove potrete trovare informazioni concrete relativamente al numero di cessioni possibili relative al medesimo credito fiscale, al divieto di cessione parziale del credito, alle modalità di compensazione e alla responsabilità solidale del cessionario del credito. Per scaricarlo basta cliccare su questo link. Se desiderate seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, iscriverti alla newsletter, mettere un "mi piace" nella mia pagina fans di Facebook o il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca  --- ### INDIPENDENZA ENERGETICA: SOGNO O REALTA'? - Published: 2022-09-26 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/indipendenza-energetica-sogno-o-realta/ - Categorie: blog Data: 26-09-2022 Credo attualmente questo obiettivo rappresenti un obiettivo di molti, essere veramente indipendenti dalla rete elettrica nazionale tramite un impianto in grado di soddisfare tutto il fabbisogno energetico della propria casa … Possiamo raggiungere un’indipendenza a tutti gli effetti? Iniziamo a fare qualche piccolo ragionamento ... Data: 26-09-2022 Credo attualmente questo obiettivo rappresenti un obiettivo di molti, essere veramente indipendenti dalla rete elettrica nazionale tramite un impianto in grado di soddisfare tutto il fabbisogno energetico della propria casa ... Possiamo raggiungere un’indipendenza a tutti gli effetti? Iniziamo a fare qualche piccolo ragionamento ... Gli impianti fotovoltaici a isola (stand alone o off-grid), non essendo allacciati alla rete elettrica di distribuzione nazionale risultano essere autonomi nel fornire elettricità alle utenze. Questi impianti sono ovviamente abbinati a batterie che immagazzinano l’energia in eccesso durante il giorno per poi renderla disponibile in caso di necessità in un secondo momento. Normalmente questi sistemi vengono utilizzati in zone in cui è difficile avere un allacciamento alla rete pubblica o in cui non è conveniente dal punto di vista economico. Piccoli impianti a isola li troviamo installati anche su barche, camper, navi, colonnine di ricarica per auto elettriche, segnali stradali e lampioni ossia utenze elettriche in corrente continua di piccola potenza. Tra i benefici di questo sistema abbiamo sicuramente la possibilità di essere autonomi e indipendenti dalla rete elettrica nazionale e la conseguente possibilità di continuare a produrre energia anche in caso di blackout generale. Abbiamo ovviamente anche degli svantaggi come la dipendendenza dalle batterie (che devono garantire una fornitura di energia costante e stabile nel tempo) in termini di durata di vita, il costol’efficienza. Gli impianti ad isola “ibridi”, a differenza di quelli stand alone, sono collegati alla rete elettrica per prelevare energia in caso di emergenza ma senza immissioni in rete. Questa tipologia di impianto, tuttavia non è consentita dalla normativa CEI-021, eccetto specifiche eccezioni accordate con il distributore. Fino a questo punto non si è fatto altro che scrivere ovvietà e riportare informazioni che probabilmente già conoscete, la cosa interessante da fare è approfondire più nel dettaglio l’argomento cercando di fare qualche valutazione più approfondita, realistica e concreta. La prima cosa da fare prima di pensare all’indipendenza energetica è calcolarsi, in maniera più precisa possibile, i consumi energetici giornalieri (fabbisogno) facendo molta attenzione a suddividerli in due gruppi fondamentali: diurni e notturni! Il dimensionamento dell’impianto dipenderà molto da questi aspetti e non è detto che l’attuale utilizzo dell’energia elettrica sia adeguato a una gestione energetica indipendente ... Quando siamo legati alle bollette tendiamo a consumare più energia elettrica di notte, perché costa meno. Se l’energia ce la produciamo noi e ci conviene consumarla principalmente di giorno, ecco che le nostre abitudini dovranno cambiare drasticamente. I consumi energetici dipenderanno ovviamente dall’efficienza energetica dell’edificio ossia dal livello di isolamento termico che la struttura edile offre. Se abbiamo un immobile degli anni ’60, in cemento armato e mattoni o peggio ancora un ‘edificio in pietra, partiamo già da una condizione sfavorevole che vede un elevata dispersione termica quindi un’elevata potenza elettrica da stanziare con i nostri pannelli fotovoltaici ... Da questo ragionamento si evince che il livello di prestazione energetica dell’involucro edilizio sarà un tassello fondamentale. Se vogliamo toglierci tutte le bollette, oltre ai consumi elettrici abbiamo quelli del gas ... Dobbiamo quindi pensare ad un impianto in pompa di calore e non ad una classica caldaia (a condensazione). Le pompe di calore hanno elevate efficienze energetiche se lavorano a bassa temperatura, pertanto per ridurre i consumi e di conseguenza la taglia dell’impianto fotovoltaico, sarebbe ottimale prevedere un impianto di riscaldamento a pavimento. Con gli attuali sistemi non è un problema produrre acqua calda sanitaria tramite l’ausilio di un serbatoio di accumulo collegato alla pompa di calore. I fornelli dovranno ovviamente essere elettrici (a induzione), magari regolabili (modelli di ultima generazione che permettono di impostare la potenza massima assorbita dai singoli fuochi e complessivamente. Una volta che abbiamo la certezza di avere tutti apparecchi elettrici, conoscendo i consumi energetici suddivisi con in precedenza indicato, abbiamo la possibilità di scegliere il numero e la taglia dei pannelli (per definire la potenza massima dell’impianto) e di dimensionare adeguatamente le batterie. Se ci dovessimo trovare di fronte ad una o più giornate nuvolose? La produzione dei pannelli fotovoltaici crollerebbe notevolmente (anche del 80%); se non abbiamo previsto altra fonte energetica la situazione diventerebbe critica obbligandoci ad iniziare a rinunciare ad alcuni dei servizi energetici, quali riscaldamento e produzione acs, che sono quelli più energivori. Cosa abbiamo sbagliato? Cosa non abbiamo considerato? Fermandoci a questo punto ci troveremmo di fronte ad un progetto fallimentare. Non si è dato adeguato peso ad un fattore di fondamentale importanza. L’energia solare è una fonte energetica non programmabile e imprevedibile, abbiamo bisogno di un generatore di backup che possa attivarsi in condizioni di emergenza. Per evitare di legarsi ad altra bolletta energetica, al momento credo l’unica soluzione più semplice ed immediata sia un generatore a pellet (anche considerando l’attuale impennata del costo del combustibile). Nel peggiore dei casi potrebbe intervenire poche ore all’anno, permettendo di disattivare momentaneamente il generatore di calore principale (pompa di calore) concentrando la minor energia elettrica prodotta dall’impianto alle restanti utenze. Alternativa al generatore di backup, per chi ovviamente non punta all’obiettivo completo di togliersi completamente le bollette, potrebbe essere il mantenimento della connessione alla rete nazionale per il solo prelievo in caso di emergenza (pagando solo i costi fissi e il limitato consumo energetico necessario). Parliamo di un impianto fotovoltaico ad isola ibrido. L’impianto fotovoltaico, essendo l’unica fonte energetica della casa, dovrà essere mantenuto negli anni in termini di efficienza, in caso di manutenzioni straordinarie o criticità/problematiche/malfunzionamenti dell’impianto di durata significativa, oltre alla caldaia di backup per l’acqua calda servirà un gruppo elettrogeno diesel per la produzione di energia elettrica in emergenza. A questo punto è chiaro il fatto che rendersi completamente autonomi sia a tutti gli effetti possibile ma è una soluzione alla portata di tutti? Il nostro obiettivo è legato ad un discorso economico o puramente personale? Qualcuno di voi è riuscito a raggiungere una completa indipendenza energetica? Come avete fatto? Vi interessa condividere le vostre esperienze? Scrivimi! Qui puoi trovare i miei contatti. Se desideri potrai iscriverti alla mia newsletter.   Elenco alcuni link relativi a testi specifici per approfondire questo argomento: Versione Kindle e cartaceaVivere senza bollette. 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Se desiderate seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, iscriverti alla newsletter, mettere un "mi piace" nella mia pagina fans di Facebook o il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### EFFICIENTAMENTO ENERGETICO: PROGETTO n°2 - Published: 2022-09-22 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/efficientamento-energetico-progetto-n2/ - Categorie: blog #progettirealiData: 07-10-2022 #progettirealiData: 07-10-2022 Ci troviamo in Provincia di Imperia, zona climatica C, l’immobile oggetto di questo intervento di efficientamento energetico rappresenta una piccolo appartamento situato al primo ed ultimo piano di uno stabile residenziale “ante 1942”. La porzione d’immobile è caratterizzata da una superficie utile calpestabile pari a circa 33,30 m2. L’edificio, parzialmente ristrutturato negli anni, presenta caratteristiche costruttive risalenti all’epoca quindi muratura in pietra e mattoni pieni. Una porzione di parete esterna risultava essere stata negli anni riqualificata tramite isolamento interno. Il tetto, a vista, era composto da un semplice tavolato su cui poggiavano le tegole. Completano l'involucro edilizio la soletta di basso spessore verso altra unità immobiliare riscaldata e i serramenti in alluminio senza taglio termico con doppio vetro. Era presente un impianto di riscaldamento a radiatori (senza valvole termostatiche) alimentato da una caldaia a condensazione diprima generazione alimentata a gas metano (potenzialità resa nominale 24 kW). L’acqua calda sanitaria era prodotta tramite boiler elettrico. L’unità immobiliare risultava equipaggiata da impianto di climatizzazione estivo a split di potenzialità in freddo 2,6 kW. L’immobile, nello stato iniziale, era caratterizzato da una classe energetica G (circa 300 kWh/m2 anno). Durante la fase di valutazione degli interventi energetici (realizzati sfruttando il Bonus Casa 50% e l’ecobonus 65%) si è fatto riferimento alle esigenze specifiche del committente:- Eliminazione dei termosifoni;- Confort invernale ed estivo;- Massimo contenimento dei consumi energetici. Gli interventi realizzati li possiamo riassumere in questo modo:- Riqualificazione energetica delle pareti verso ambiente esterno tramite cappotto interno (dovendo contenere lo spessore del cappotto si è optato per un materiale isolante in schiuma di resina fenolica, ponendo molta attenzione all’aspetto del ricambio d’aria interno all’alloggio);- Demolizione e ricostruzione del tetto e isolamento tramite pannelli tipo Isotec in schiuma poliuretanica (per il contenimento dei pesi); - Sostituzione dell’attuale caldaia tradizionale con modello a condensazione ad elevata modulazione della potenza termina erogata (per via delle ridotte dispersioni energetiche dell’involucro edilizio) compreso sistema di trattamento acqua (conforme al DPR59/09), accumulo inerziale e sonda esterna; - Sostituzione dell’attuale rete di distribuzione ed emissione del riscaldamento tradizionale a termosifoni con impianto a pavimento (prevista scaldasalviette in bagno come integrazione);- Sostituzione dell’attuale rete di distribuzione ACS;- Sostituzione dei serramenti;- Sostituzione del climatizzazione per il raffrescamento estivo;- Installazione sistema di Ventilazione Meccanica Controllata di tipo puntuale (bagno e cucina);  Caldaia a condensazione (riscaldamento e ACS) e unità esterna pompa di calore (raffrescamento) Cronotermostato evoluto e VMC puntuale posizionata in bagno Posa dell'impianto a pavimento Vista generale appartamento (open space) Foto antibagno e bagno Questi interventi hanno permesso di raggiungere una classe energetica A2 (circa 75 kWh/m2 anno) riducendo l’indice di prestazione energetica globale non rinnovabile dello stabile del 75% quindi riducendo drasticamente il consumo di fonti non rinnovabili! L’immobile ha avuto necessità di interventi di tipo strutturali, in parte per assecondare le esigenze architettoniche, in parte per consolidare il fabbricato, che era stato oggetto nel tempo di diverse superfetazioni che ne avevano compromesso la staticità. In particolare, gli interventi strutturali effettuato hanno riguardato:- L’apertura di due varchi di cui uno all’interno di un maschio murario di grosso spessore che è stato quindi consolidato opportunamente mediante l’intervento di intonaco armato, al fine di non ridurre la resistenza e la rigidezza della parete nei confronti dei carichi orizzontali; nei confronti invece dei carichi verticali sono stati inseriti, per entrambi i varchi, architravi in carpenteria metallica. - Il fabbricato originariamente era costituito da muratura portante in pietra, successivamente ampliato con struttura in laterizi. Per effettuare tale intervento è stata realizzata una nuova copertura in legno a doppia falda senza demolire quella vecchia e senza collegare opportunamente le pareti originarie con quelle nuove. Il progetto attuale si è prefissato l’obiettivo di ovviare a questa criticità, ricostruendo la copertura e contestualmente collegare le pareti tra di loro mediante cordolo in c. a. per migliorare il comportamento scatolare del fabbricato. La nuova copertura è stata realizzata conservando lo schema statico e il sistema costruttivo originari (doppia falda e struttura lignea) senza aumentare le sollecitazioni sulle pareti. Alcune immagini degli interventi strutturali effettuati  Altre immagini relative al cantiere Guaina e isolamento tetto Sarebbe molto interessante verificare il reale risparmio energetico monitorando i consumi dei prossimi anni. L'importo economico complessivo è risultato pari a circa 120. 000 euro di cui 66. 500 euro (circa il 55%) in detrazione fiscale tra Bonus Casa ed Ecobonus. Passiamo ora ai protagonisti di questo intervento:Direzione Lavori: Arch. PALUDI Laura (sito, contatto, ... )Strutturista: Ing. GRISOLIA Vanessa (sito, contatto, ... )Progettista energetico: Ing. MARCENARO Luca di Imperia (www. lucamarcenaro. it)Coordinatore della Sicurezza: Arch. Francesco Dimasi (www. 3fsicurezzalavoro. it)Asseveratore: Ing. MORANDI Manuel (sito, contatto, ... )Impresa edile e impiantistica: SELA Termoidraulica di SELA Mirjan (sito, contatto, ... )Serramentista: BANDIERA Serramenti di Bandiera Carmelo e Figli S. n. c. (www. bandieraserramenti. it)Commercialista: UGO Paolo (www. studiougo. com) Vi possono interessare articoli di questo tipo che trattano di interventi effettivamente realizzati? Iscrivetevi alla mia newletter in modo da non perdervi le prossime uscite. Volete condividere delle vostre esperienze specifiche? Scrivetemi! Qui trovate i miei contatti. Se volete approfondire ulteriormente l’argomento potete cercare tra i libri che ora vi condivido: Io sono energeticamente efficiente! Guida per docenti nell'educare gli studenti all'efficienza energetica in casa (Autore: Luca Siragusa)https://amzn. to/3DF99bE Energia Efficiente " Rendi la tua casa a basso consumo energetico " (Autore: Maria Salix)https://amzn. to/3QDIbnH Agevolazioni fiscali in materia edilizia. Superbonus, ecobonus, sismabonus, bonus facciate, bonus casa, bonus mobili, bonus verde (Autori: Angelo Pisciotta e Alessandra Lo Presti)https://amzn. to/3BXhXbL Acquisto generico su Amazon. it con questo link:https://amzn. to/3D1apps Negozio online dedicato alle energie rinnovabili e al risparmio energeticohttps://www. iorisparmioenergia. com/it/? AFF=Y2290 L’articolo contiene alcuni link di affiliazione. In qualità di affiliato Amazon, ricevo una piccola percentuale da questi acquisti che mi aiutano a mantenere attivo il BLOG. Ci tengo a precisare che per l’utente finale, in termini di prezzo o scontistica, non cambia nulla. Se deciderai di usare uno di questi link, semplicemente aiuterai la crescita del mio canale di comunicazione. Se volete provare per 30gg gratis il servizio Amazon Prime, che vi permette di avere spedizioni rapidissime a costo nullo, basta cliccare su questo link http://www. amazon. it/amazonprime? tag=lucamarcenaro-21. Molti dei libri di testo che condivido nei miei articoli li trovate anche in versione Kindle. Se foste interessati a tstare gratuitamente il servizio kindleunlimited potete passare tramite questo link: https://www. amazon. it/kindle-dbs/hz/signup? tag=lucamarcenaro-21. Se desiderate seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, mettere un "mi piace" nella mia pagina fans di Facebook o il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### EFFICIENTAMENTO ENERGETICO: PROGETTO n°1 - Published: 2022-09-21 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/efficientamento-energetico-di-immobile-unifamiliare/ - Categorie: blog #progettirealiData: 22-09-2022 #progettirealiData: 22-09-2022 Ci troviamo in Provincia di Imperia, zona climatica C, l’immobile oggetto di questo intervento di efficientamento energetico rappresenta una porzione di edificio costituito da un unico corpo, che si sviluppa su 2 piani riscaldati fuori terra, piano primo e piano secondo e da un piano terra non riscaldato adibito a magazzino e autorimessa. La porzione dell’immobile, che ricade nella definizione di "unità immobiliare funzionalmente indipendente", si trova al primo piano dell’edificio ed è caratterizzata da una superficie utile calpestabile pari a circa 98,7 m2. L’edificio è stato realizzato nel 1971 e presenta caratteristiche costruttive risalenti all’epoca quindi una struttura in cemento armato con tamponature realizzate con doppio mattone ed intercapedine d’aria. I serramenti sono in alluminio senza taglio termico e vetro singolo. Era presente un impianto di riscaldamento a radiatori (senza valvole termostatiche) alimentato da una caldaia standard atmosferica a GPL (potenzialità resa nominale 27 kW). L’acqua calda sanitaria era prodotta tramite boiler elettrico. L’immobile, allo stato iniziale, era caratterizzato da una classe energetica G (circa 175 kWh/m2 anno). La valutazione degli interventi energetici (Superbonus110%) ha dovuto tener conto di diverse criticità sia tecniche che personali che hanno limitato il risultato finale:- In termini di estetica, in assenza di un accordo favorevole con il proprietario del piano superiore, il committente ha deciso di non intervenire sull’involucro edilizio;- Tempistiche di consegna di consegna dei pannelli fotovoltaici non in linea con le esigenze specifiche del committente; Sono stati realizzate le seguenti attività (inizio lavori del 20-10-2021 e fine lavori del 15-11-2021):- Sostituzione dell’attuale caldaia e del boiler elettrico con sistema in pompa di calore aria-acqua, potenza nominale in caldo pari a 7,8 kW (7,7 kW in freddo) e produzione ACS tramite accumulo sanitario. E’ stata quindi inserita la climatizzazione estiva che inizialmente non era presente;- Sostituzione dell’attuale rete di distribuzione ed emissione del riscaldamento con sistema di distribuzione "caldo/freddo" tramite fan-coil;- Sostituzione dell’attuale rete di distribuzione ACS;- Installazione valvole termostatiche manuali a bassa inerzia termica;- Sostituzione dei serramenti;- Sostituzione tapparelle e cassonetti. Locale tecnico (foto 1) Locale tecnico (foto 2) Unità esterna Pompa di calore Alcuni serramenti sostituiti Ventilconvettore per riscaldamento e raffrescamento Questi interventi hanno permesso di raggiungere una classe energetica B (circa 52 kWh/m2 anno) abbattendo l’indice di prestazione energetica globale non rinnovabile dello stabile del 70% quindi riducendo drasticamente il consumo di fonti non rinnovabili! Sarebbe molto interessante verificare il reale risparmio energetico (contenimento dei consumi) monitorando i prossimi anni, tenendo ovviamente in considerazione il fatto che è stato inserito il servizio di climatizzazione estiva che in precedenza non esisteva. L'importo economico complessivo è risultato pari a circa 48. 000 euro completamente detratto al 105% (per via delle commissioni bancarie relative alla cessione del credito). Passiamo ora ai protagonisti di questo intervento: Deposito CILAS e Coordinatore Sicurezza: Geom. GIACCHERI Fabio (www. studiogiaccheri. it)Progettista energetico: Ing. MARCENARO Luca di Imperia (www. lucamarcenaro. it)Asseveratore: Arch. FRACCHIOLLA Luigi di Imperia (ginofrac4@gmail. com)Impiantista: D. G. Idraulica di GALBUSERA Davide di Santa Maria Hoè - Lecco (www. dgidraulica. it)Serramentista: SealVetro di Imperia (www. sealvetro. it) Vi possono interessare articoli di questo tipo che trattano di interventi effettivamente realizzati? Iscrivetevi alla mia newletter in modo da non perdervi le prossime uscite. Volete condividere delle vostre esperienze specifiche? Scrivetemi! Qui trovate i miei contatti. Se vi interessa approfondire ulteriormente l’argomento vi condivido alcuni testi che potrebbero fare al caso vostro: Io sono energeticamente efficiente! Guida per docenti nell'educare gli studenti all'efficienza energetica in casa (Autore: Luca Siragusa)https://amzn. to/3DF99bE Energia Efficiente " Rendi la tua casa a basso consumo energetico " (Autore: Maria Salix)https://amzn. to/3QDIbnH Agevolazioni fiscali in materia edilizia. Superbonus, ecobonus, sismabonus, bonus facciate, bonus casa, bonus mobili, bonus verde (Autori: Angelo Pisciotta e Alessandra Lo Presti)https://amzn. to/3BXhXbL Acquisto generico su Amazon. it con questo link:https://amzn. to/3D1apps Negozio online dedicato alle energie rinnovabili e al risparmio energeticohttps://www. iorisparmioenergia. com/it/? AFF=Y2290 L’articolo contiene alcuni link di affiliazione. In qualità di affiliato Amazon, ricevo una piccola percentuale da questi acquisti che mi aiutano a mantenere attivo il BLOG. Ci tengo a precisare che per l’utente finale, in termini di prezzo o scontistica, non cambia nulla. Se deciderai di usare uno di questi link, semplicemente aiuterai la crescita del mio canale di comunicazione. Se volete provare per 30gg gratis il servizio Amazon Prime, che vi permette di avere spedizioni rapidissime a costo nullo, basta cliccare su questo link http://www. amazon. it/amazonprime? tag=lucamarcenaro-21. Molti dei libri di testo che condivido nei miei articoli li trovate anche in versione Kindle. Se volete provare gratuitamente il servizio kindleunlimited potete passare tramite questo link: https://www. amazon. it/kindle-dbs/hz/signup? tag=lucamarcenaro-21. Se desiderate seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, mettere un "mi piace" nella mia pagina fans di Facebook o seguire il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### CALDAIA A IDROGENO: UNA FUTURA ALTERNATIVA? - Published: 2022-09-19 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/caldaia-a-idrogeno-una-futura-alternativa/ - Categorie: blog Data: 19-09-2022 Da diverse settimane ricevo costanti richieste, da parte dei miei clienti fidelizzati, in merito a questa nuova tecnologia di cui mi sto interessando da diversi anni. Può diventare una reale alternativa agli attuali sistemi di generazione del calore? La risposta non è semplice, vediamo in questo primo articolo specifico di iniziare a fare qualche valutazione facendo riferimento all’attuale commercializzazione in ambito residenziale. Data: 19-09-2022 Da diverse settimane ricevo costanti richieste, da parte dei miei clienti fidelizzati, in merito a questa nuova tecnologia di cui mi sto interessando da diversi anni. Può diventare una reale alternativa agli attuali sistemi di generazione del calore? La risposta non è semplice, vediamo in questo primo articolo specifico di iniziare a fare qualche valutazione facendo riferimento all’attuale commercializzazione in ambito residenziale. L’obiettivo primario, in questo momento visto il rincaro delle bollette, è cercare una soluzione per svincolarsi dal metano che ovviamente risulti sostenibile! In altri settori l’idrogeno sta effettivamente prendendo piede ma concentriamoci su quella che potrebbe essere la futura caldaia di riscaldamento. Questa soluzione può davvero contribuire al processo di decarbonizzazione del riscaldamento di casa? L’idrogeno è abbondante in natura ma molto difficile da trovare nella sua forma pura (H2), lo dobbiamo “dividere” dagli altri elementi (esempio metano CH4 oppure l’acqua H2O). Stoccarlo non è semplice, richiede bassissime temperature o altissime pressioni, per contenere i volumi di ingombro. Per “certi” aspetti l’idrogeno (puro) è un combustibile molto simile al metano, caratterizzato da un potere calorifico leggermente inferiore; questi due combustibili sono in grado di lavorare assieme (miscela 20-30% idrogeno 80-70% metano) garantendo buoni risultati in termini di contenimento della CO2 (anidride carbonica), degli Nox (ossidi di azoto) e del CO (monossido di carbonio). La differenza sostanziale sta nella velocità di propagazione dell’idrogeno, nettamente superiore a quella del metano, creando non poca preoccupazione in termini di sicurezza (ritorno di fiamma), criticità alla quale i vari produttori stanno da tempo lavorando in maniera minuziosa. I test effettuati su caldaie a condensazione di ultima generazione dimostrano un adeguata capacità nel gestire questa problematica per miscele dove il contenuto massimo dell’idrogeno è pari al 20-30%. Utilizzare idrogeno puro è un obiettivo ambizioso che richiederà sicuramente grossi investimenti di ricerca e sviluppo per i prossimi anni. Esistono studi effettuati su una miscela idrogeno 80% e metano 20% che confermano una sostanziale riduzione delle emissioni. Attendiamo gli esiti ufficiali e certificati. Anche se fosse possibile utilizzare come combustibile idrogeno puro (100%), il futuro di questo combustibile sarà comunque vincolato alla volontà dell’Europa di voler produrre idrogeno in maniera sostenibile (green hydrogen). Al momento, la maggior parte dell’idrogeno (il 75%) deriva dal gas naturale (idrogeno grigio) e la sua produzione emette molta CO2, quindi produrne adeguate quantità in maniera eco-sostenibile sarà un obiettivo importante. In Europa, l’idrogeno ottenuto da elettrolisi si attesta solo al 4%, il resto è prodotto da gas naturale e dal carbone ... Ad oggi l’idrogeno verde (per elettrolisi) risulta essere 5 volte più costoso di quello prodotto dai combustibili fossili. Obiettivi al 2050? Da quanto ho potuto ad oggi constatare, esistono alcuni produttori di caldaie per riscaldamento che stanno investendo in questo settore e stanno iniziando a spingere il prodotto. Ci troviamo di fronte ad un inizio di commercializzazione. Sul mercato si trovano due tipologie di caldaie ad idrogeno, caratterizzate da differenti principi di funzionamento. La prima tipologia non è altro che un’evoluzione dell’attuale caldaia a condensazione attualmente alimentata a gas metano che verrà “convertita” ad un funzionamento tramite miscela metano – idrogeno, a percentuale nel tempo crescente (attuale commercializzazione prevede 20-30% di idrogeno – 80-70% di metano). Le aziende stanno già comunicando di voler raggiungere un ottimale funzionamento con idrogeno puro (entro il 2025) salvo ritardi causati dalla problematica della produzione e distribuzione del combustibile (ipotizzabili). Sul mercato è stato da poco lanciato un prodotto alternativo, in grado di sviluppare contemporaneamente potenza termica (per riscaldamento e ACS) e potenza elettrica. Prima di addentrarmi ulteriormente su questo sistema alternativo di generazione del calore, dedicherò tempo nelle prossime settimane a contattare produttori ed installatori specializzati su queste nuove tecnologie, per capire bene il reale principio di funzionamento, i consumi energetici effettivi, i costi e la resa energetica. Se sei un produttore e desideri metterti in contatto con me prendi visione della mia pagina contatti.   Se sei un lettore interessato all’argomento e non vuoi perderti l’uscita dei prossimi articoli di approfondimento, chiedi l'iscrizione alla newsletter in modo da ricevere le future comunicazioni. Elenco alcuni link relativi ad interessanti letture sull’argomento: Cartaceo e versione KindleRivoluzione idrogeno. La piccola molecola che può salvare il mondo (Autore: Marco Alverà)https://amzn. to/3Ryh7aL Idrogeno. 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Marcenaro Luca   --- ### CORREZIONE DEI PONTI TERMICI: NON SOTTOVALUTATELA! - Published: 2022-09-13 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/correzione-dei-ponti-termici-non-sottovalutatela/ - Categorie: blog Data: 14-09-2022 Per esperienza, quando parlo ai committenti delle lavorazioni extra (aimè costose) per il contenimento dei ponti termici, nella maggior parte dei casi mi devo armare di molta pazienza per cercare di spiegare, in maniera semplice, la convenienza di investire economicamente fin da subito in specifici interventi edili, rivolti ad evitare criticità negli anni successivi. Vediamo passo per passo di approfondire questo argomento “spinoso” … Data: 14-09-2022 Per esperienza, quando parlo ai committenti delle lavorazioni extra (aimè costose) per il contenimento dei ponti termici, nella maggior parte dei casi mi devo armare di molta pazienza per cercare di spiegare, in maniera semplice, la convenienza di investire economicamente fin da subito in specifici interventi edili, rivolti ad evitare criticità negli anni successivi. Vediamo passo per passo di approfondire questo argomento “spinoso” ... Cos’è un ponte termico? Il ponte termico non è altro che una zona specifica dell’involucro edilizio in cui si manifesta una “discontinuità” di materiale tale da creare un differente flusso di calore tra l’ambiente interno e quello esterno. Normalmente la zona pocanzi menzionata ha caratteristiche termiche inferiori alla restanze superficie dell’involucro, creando un maggior flusso di dispersione termica e di conseguenza una superficie interna fredda. Le cause possono essere diverse come:- discontinuità di tipo costruttivo (es. accoppiamento serramento – parete);- discontinuità di tipo geometrico (es. spigoli);- utilizzo di materiali non omogenei (es. presenza di un pilastro); Col passare degli anni, questa problematica, può intaccare sia le prestazioni che la durabilità dei materiali impiegati; supponendo di essere in inverno, l’umidità presente negli ambienti, incontrando una superficie fredda, cambia di stato passando da vapore acqueo ad acqua, originando la condensa superficiale con conseguente formazione muffa e proliferazione di batteri (danno non solo estetico ma principalmente legato alla salute e all’igiene). Eliminando i ponti termici risolvo il problema di condensa e muffa? Oltre all’obbligo normativo di eliminare i ponti termici (nel momento in ristrutturo un edificio esistente andandolo ad isolare e a maggior ragione in caso di nuova costruzione), rivolto innanzitutto all’ottenimento di un edificio con elevata prestazione energetica ed alto comfort, questa attività permette di ridurre significativamente o addirittura eliminare i punti freddi interni alla casa, evitando quindi di trovarsi nelle condizioni di possibile condensazione dell’umidità e conseguente proliferazione di muffa. Questa attività dovrà essere accompagnata da adeguato ricambio d’aria interno negli ambienti; per questo eventuale approfondimento, trovate alcuni miei articoli che si riferiscono alla tecnica dell'insufflaggio (link) e alla ventilazione meccanica degli ambienti (link1 e link2). Come faccio ad essere sicuro che i ponti termici della mia casa saranno eliminati? Lo studio dei ponti termici è un’importante attività che fa parte della fase di progettazione energetica (oramai obbligatoria per legge, che rientra nella documentazione di Legge 10 (link ad articolo specifico di approfondimento) di cui ho redatto specifico articolo); per essere sicuri di eliminare o contenere in maniera adeguata i ponti termici presenti nella struttura dovranno essere fatti dei calcoli specifici su tutte le zone che ricadono in questa problematica (es. cordoli, travi, pilastri, davanzali, distanziatori nelle vetrate, ecc. ). Il base alla tipologia di intervento edilizio (riqualificazione energetica, ristrutturazione importante di secondo livello, ristrutturazione importante di primo livello, nuova costruzione, ecc. ) la normativa, tramite diverse verifiche di legge, richiede un differente intervento di correzione della discontinuità ella struttura edilizia. Di questa attività si occupa il progettista energetico, colui che redige il progetto energetico (Ex. Legge 10). E’ di fondamentale importanza quindi incaricare il professionista in fase iniziale di progettazione, in modo che possa esserci il necessario coordinamento con gli altri professionisti che lavorano al progetto. Quali sono i ponti termici più complessi da risolvere? Uno dei ponti termici più difficili da far digerire al committente è quello relativo ai terrazzi nel momento in cui si effettua una ristrutturazione. Il terrazzo può essere visto come una prosecuzione esterna della soletta del pavimento; se non intervengo anche nel terrazzo mi trovo una significativa zona di dispersione. Considerando di aver riqualificato la parete tramite cappotto esterno, sui terrazzi sarà necessario intervenire orizzontalmente andando a rifare la pavimentazione e non solo. Esistono differenti gradi di intervento. In base al tipo di intervento globale da effettuare e al livello di correzione del ponte termico da raggiungere, l’intervento può essere più o meno invasivo. Un esempio di correzione è rappresentata nella seguente figura: Altro importante ponte termico da risolvere quello tra serramento e parete. La discontinuità di materiali è molto alta, esistono svariate soluzioni in funzione del tipo di cappotto previsto, della tipologia di parete e della posizione del serramento. Esistono svariati ponti termici nelle strutture edilizie, le soluzioni vanno studiate e progettate ad hoc; sicuramente partire da una nuova costruzione permette di ottimizzare le soluzioni e ridurre pertanto i costi di intervento, rispetto ad una ristrutturazione di un vecchio edificio. Se non ho macchie in casa significa che non ho ponti termici? Se ti trovi in una costruzione recente è probabile e auspicabile, ma in strutture realizzate prima degli anni 90 (quando non esisteva ancora adeguata legislazione energetica) o purtroppo ancor peggio in edifici costruiti tra il 1990 e il 2000 (primi anni di obbligatorietà di isolamento termico degli edifici di nuova costruzione senza porre troppa attenzione ai particolari), se non vedi macchie sulle pareti interne significa che stai gestendo al meglio il ricambio d’aria, evitando che l’umidità possa superare valori percentuali critici (oltre il 60% per diverse ore al giorno). Come posso accorgermi se ho dei ponti termici? Il metodo più efficace è utilizzare una termocamera (che normalmente possiede un tecnico specializzato), in grado di rilevare, senza contatto, l’energia termica irradiata da una qualsiasi superficie. E’ uno strumenti che per poter essere utilizzato correttamente necessità di formazione e esperienza. Per dare un’idea di cosa è in grado di fotografare uno strumento termografico condivido una delle tante immagini che possiedo nel mio archivio di consulenza: A destra potete vedere la foto della parete oggetto della verifica termica e a sinistra il risultato dello strumento termografico. Ci troviamo in un’appartamento riscaldato, i colori rossi indicano una temperatura di circa 20 °C mentre il blu scuro si riferisce ad una temperatura di 14,9 °C. cosa significa questo? Che nella parete, dove è indicata la zona blu scuro, è presente una discontinuità di materiale (magari un pilastro), che ha caratteristiche termiche inferiori e quindi, permettendo una significativa dispersione termica, non permette alla superficie interna della parete di raggiungere un’adeguata temperatura. Questo non significa che per forza avremo muffa sulla parete, se l’umidità relativa interna all’abitazione rimane sotto un certo valore e se si opta per un adeguato ricambio d’aria quotidiano, non ci si deve preoccupare, se non di aver una dispersione termica che inciderà sui consumi energetici. Un esempio di situazione critica, dove abbiamo un ponte termico e un’inefficace ricambio d’aria, è rappresentato in questa immagine: Oltre ad un adeguato lavaggio della zona, ci sarà sicuramente da approfondire la situazione cercando di valutare se è possibile risolvere solo con un miglior ricambio d’aria o intervenendo in maniera più invasiva (come ad esempio prevedendo un impianto di ventilazione meccanica VMC). Correggere i ponti termici permette di ottenere un miglior comfort interno, di evitare contenziosi e di distinguersi con un ottimo lavoro duraturo nel tempo. Qualcuno di voi ha avuto problematiche di queto tipo? Elenco alcuni link relativi a validissime termocamere che ho avuto modo di provare personalmente (compreso la nuova versione del mio attuale strumento che da oltre 7 anni mi accompagna nelle mie consulenze termografiche): Termocamera FLIR TG165-X MSX (scontata)https://amzn. to/3wZGOss Termocamera FLIR TG267https://amzn. to/3eldAOh Termocamera FLIR E8XT (per chi fa moltissime consulenze, visto il livello ed ovviamente il costo ... )https://amzn. to/3ektd8B Acquisto generico su Amazon. it con questo link:https://amzn. to/3D1apps Negozio online dedicato alle energie rinnovabili e al risparmio energeticohttps://www. iorisparmioenergia. com/it/? AFF=Y2290 L’articolo contiene alcuni link di affiliazione. In qualità di affiliato Amazon, ricevo una piccola percentuale da questi acquisti che mi aiutano a mantenere attivo il BLOG. Ci tengo a precisare che per l’utente finale, in termini di prezzo o scontistica, non cambia nulla. Se deciderai di usare uno di questi link, semplicemente aiuterai la crescita del mio canale di comunicazione. Se volete provare per 30gg gratis il servizio Amazon Prime, che vi permette di avere spedizioni rapidissime a costo nullo, basta cliccare su questo link http://www. amazon. it/amazonprime? tag=lucamarcenaro-21Molti dei libri di testo che condivido nei miei articoli li trovate anche in versione Kindle. Se volete provare gratuitamente il servizio kindleunlimited potete passare tramite questo link: https://www. amazon. it/kindle-dbs/hz/signup? tag=lucamarcenaro-21 Se desiderate seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete iscrivervi alla mia newsletter, visionare il mio BLOG, mettere un "mi piace" nella mia pagina fans di Facebook o il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca   --- ### FOTOVOLTAICO DA BALCONE: QUANTO CONVIENE? - Published: 2022-09-12 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/fotovoltaico-plug-play-a-spina-quanto-conviene/ - Categorie: blog Aggiornamento del 20-12-2022 (Prima stesura: 12-09-2022)Per come viene proposto commercialmente sul mercato il prodotto sembrerebbe davvero una soluzione “low cost” per contenere significativamente le bollette elettriche ... E' davvero così performante?A fine 2017 scrissi un mio primo articolo (link) su questo sistema fotovoltaico a spina, rileggetevi l’articolo per completezza di informazioni. Aggiornamento del 20-12-2022 (Prima stesura: 12-09-2022)Per come viene proposto commercialmente sul mercato il prodotto sembrerebbe davvero una soluzione “low cost” per contenere significativamente le bollette elettriche ... E' davvero così performante? A fine 2017 scrissi un mio primo articolo (link) su questo sistema fotovoltaico a spina, rileggetevi l’articolo per completezza di informazioni. Ad oggi, parte dei problemi burocratici sembrano essere stati risolti, interessante sarebbe capire quanto realmente posso risparmiare sui consumi energetici e quale è il reale ritorno economico di investimento da affrontare.  Innanzitutto, per la legislazione vigente, questi sistemi non richiedono iter autorizzativi e di lungaggini burocratiche se la potenza non supera gli 800W, pertanto nella valutazione che ora andrò a fare, considererò questo valore come taglia limite dell’impianto. Un sistema fotovoltaico Plug & Play da 800W, indicativamente, nelle massime condizioni di producibilità (orientamento a Sud, inclinazione ottimizzata, assenza di ombreggiamento, ecc. ) può produrre “mediamente” (in funzione della fascia climatica in cui ci troviamo) circa 800 kWh, che equivarrebbero indicativamente a 240 euro facendo riferimento ad un costo complessivo dell’energia elettrica di 0,30 euro/kwh (mercato tutelato).  Un prodotto di questo tipo (esclusa installazione, considerata fai da te) lo si può pagare tra i 650 euro (con lo sconto in fattura del 50%) e 1. 200 euro. Fermandosi a queste prime valutazioni, sembrerebbe essere un sistema conveniente. Ipotizzando di essere in grado di potermelo installare, eliminando quindi 150-250 euro di installazione), optando per lo sconto in fattura, sembrerebbe un investimento con un ritorno economico inferiore a 3 anni! Vogliamo fermaci qui oppure intendiamo andare più a fondo nel ragionamento?  Ipotizziamo un caso più reale, dove andiamo a spendere “magari” 900 euro per acquistare e farsi installare il sistema (evitando quindi il rischio di perdere la garanzia del prodotto) e dove la posizione di installazione non è ottimale, ma quasi, quindi ipotizziamo la possibilità di riuscire a produrre anche 700 kWh/anno. La domanda è: riusciamo a sfruttarli tutti? Il sistema non ha batterie quindi se sfrutto istantaneamente l’energia elettrica che produco ottengo il massimo risultato, altrimenti quella prodotto in eccesso va completamente regalata alla rete, senza ricevere alcun compenso.  Definiamo ora una grandezza molto significativa: la percentuale di autoconsumo! Non è altro che il rapporto tra l’energia autoprodotta ed utilizzata e l’energia autoprodotta non sfruttata quindi ceduta alla rete. L’autoconsumo medio domestico in Italia è stimato nell’ordine del 30%! ! ! Considerando però che il sistema Plug & Play ha una taglia limitata (800 W), questo fattore lo potremmo anche considerare 50%. Questo significa che mediamente, con il sistema appena descritto, più di 400 kWh annui non riusciamo a sfruttare ... In soldoni parliamo di un risparmio annuale, sulle bollette, di 120 euro a fronte di una spesa di 900 euro, senza considerare che il sistema avrà poi delle manutenzioni periodiche che negli anni successivi potrebbero essere anche costose (sostituzione inverter). Parliamo di un ritorno economico superiore a 8 anni, quindi da valutare bene.  Ovviamente se consideriamo un’abitazione con un consumo medio di energia elettrica superiore alla media nazionale (oltre i 4500 kWh/annui) e ipotizzando di trovarci nella situazione attuale dove il costo dell’energia elettrica è come minimo raddoppiato, a questo punto la convenienza di questo sistema migliora notevolmente portandosi ad un ritorno economico di circa 4 anni, decisamente interessante. Ultimo aspetto da non sottovalutare. Per la legislazione italiana, se la potenza dell'impianto è superiore a 350W (non eccedente gli 800W, chiamato micro-fotovoltaico) in realtà serve allegare alla comunicazione di installazione dell'impianto anche uno schema elettrico formato da tecnico abilitato oltre alla dichiarazione di conformità. Costi aggiuntivi da tenere in considerazione. In queste ultime settimane molte persone hano condiviso le proprie esperienze con questa tipologia di sistema fotovoltaico; in linea di massima i risultati sono coerenti con le mie aspettative, precedentemente illustrate. Non fanno i miracoli, ma aiutano sicuramente a contenere i consumi energetici in maniera significativa. Vedremo se questa forte richiesta aiuterà a ridurre il prezzo di acquisto.  Continuate ad inviarmi dati reali dei vostri impianti, non ssarebbe male dedicare un articolo specifico per illustrare in maniera semplice l'effettivo vantaggio. Qui trovate i miei contatti.  Elenco alcuni link relativi a testi specifici per approfondire questo argomento: Versione Kindle e cartaceaSOLARE DA BALCONE: Guida pratica all’installazione di un impianto fotovoltaico plug and play nel tuo appartamento in condominio in Italia (Autore: Christopher Johnson)https://amzn. to/3d2rZ1I IMPIANTO FOTOVOLTAICO - FAI DA TE: Come raggiungere l'Indipendenza Energetica grazie al Sole - Scegliere, Progettare e Installare il tuo Impianto per sfruttare al meglio l’Energia Solare (Autore: Walter Manente)https://amzn. to/3ezqkB2 Acquisto generico su Amazon. it con questo link:https://amzn. to/3D1apps Kit micro-fotovoltaico a spina da 800W con inverter da 1000Whttps://www. iorisparmioenergia. com/it/kit-micro-fotovoltaico-con-inverter-1-kw-plugready-e-sensore-zero-immissione-kit1kwplug. html? AFF=Y2290  Kit fotovoltaico da 720W 24V + Inverter 1500Whttps://amzn. to/3BQN4VT Negozio online dedicato alle energie rinnovabili e al risparmio energetico dove trovare materiale e componenti a prezzi interessanti:https://www. iorisparmioenergia. com/it/? AFF=Y2290 L’articolo contiene alcuni link di affiliazione. In qualità di affiliato Amazon, ricevo una piccola percentuale da questi acquisti che mi aiutano a mantenere attivo il BLOG. Ci tengo a precisare che per l’utente finale, in termini di prezzo o scontistica, non cambia nulla. Se deciderai di usare uno di questi link, semplicemente aiuterai la crescita del mio canale di comunicazione. Se volete provare per 30gg gratis il servizio Amazon Prime, che vi permette di avere spedizioni rapidissime a costo nullo, basta cliccare su questo link http://www. amazon. it/amazonprime? tag=lucamarcenaro-21. Molti dei libri di testo che condivido nei miei articoli li trovate anche in versione Kindle. Se volete provare gratuitamente il servizio kindleunlimited potete passare tramite questo link: https://www. amazon. it/kindle-dbs/hz/signup? tag=lucamarcenaro-21. Se desiderate seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete iscrivervi alla mia newsletter, visionare il mio BLOG, mettere un "mi piace" nella mia pagina fans di Facebook o il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze.  Ing. Marcenaro Luca --- ### EX LEGGE 10: ANCORA OGGI TROPPO TRASCURATA … - Published: 2022-09-08 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/ex-legge-10-ancora-oggi-troppo-trascurata/ - Categorie: blog Data: 08-09-2022Sono passati più di 30 anni dall’entrata in vigore delle direttive sul contenimento dei consumi energetici eppure, ancora oggi, mi capita di essere incaricato per la redazione di un progetto energetico (Legge 10) a lavori già avviati … Cerchiamo di approfondire in maniera semplice questo importante argomento. Data: 08-09-2022Sono passati più di 30 anni dall’entrata in vigore delle direttive sul contenimento dei consumi energetici eppure, ancora oggi, mi capita di essere incaricato per la redazione di un progetto energetico (Legge 10) a lavori già avviati ... Cerchiamo di approfondire in maniera semplice questo importante argomento. COS'È LA LEGGE 10/91? La Legge 10/91, meglio definibile come Ex Legge 10, relazione tecnica energetica, progetto energetico, non è altro che una relazione tecnica di progetto termico impiantistico che il committente di un lavoro (manutenzione straordinaria, ristrutturazione, ampliamento o nuova costruzione) deve allegare al progetto edilizio da presentare presso il Comune per il relativo permesso edilizio. Ebbene si, l’obbligatorietà è del committente quindi in caso di assenza di questo documento ne risponde lui stesso in prima persona. Questo documento ha lo scopo di valutare che l’edificio oggetto dello studio, comprensivo degli impianti in esso contenuti, abbia una prestazione energetica che rientri nei parametri minimi richiesti dalla normativa. In linea puramente generale le norme attualmente in vigore stabiliscono, in funzione della forma geometrica dello stabile e della zona climatica in cui si trova l'edificio, che venga raggiunto, attraverso un insieme di parametri progettuali, un determinato indice di prestazione energetica minimo. Da questa progettazione scaturirà una classe energetica dell’immobile (certificata da figura professionale esterna, il certificatore energetico). La LEGGE 10 è sempre obbligatoria? La relazione tecnica (Ex Legge 10) è obbligatoria per tutti i lavori che prevedono costruzione o interventi che interessano il sistema involucro-impianto. A titolo puramente esemplificativo: – edifici di nuova costruzione;– demolizioni e ricostruzioni;– ampliamenti superiori al 15% della volumetria preesistente e comunque superiori a 500 m3;– ristrutturazioni importanti di primo livello;– ristrutturazioni importanti di secondo livello;– riqualificazioni energetiche;– impianti termici di nuova installazione;– ristrutturazione degli impianti termici esistenti;– sostituzione di generatori di calore. Ho notato come spesso i Comuni non richiedano esplicitamente il documento, chiedendolo solo in fase successiva come integrazione alla pratica. Redigere la progettazione energetica in fase successiva ne vanifica completamente lo scopo, diventando esclusivamente una spesa senza poter usufruire dei vantaggi a livello di risparmio energetico e criteri di realizzazione. Esistono delle situazioni dove non sussiste l’obbligatorietà della redazione della Legge 10: - interventi di ripristino dell’involucro edilizio, che coinvolgono unicamente strati di finitura, interni o esterni, ininfluenti dal punto di vista termico, o rifacimento di porzioni di intonaco, che interessino una superficie inferiore al 10 % della superficie disperdente lorda complessiva dell’edificio;- gli interventi di manutenzione ordinaria sugli impianti termici esistenti;- nel caso di sostituzione dei generatori di calore, di potenza nominale del focolare inferiore a 50 KW, gli obblighi di redigere la legge 10 sussistono solo nel caso di un eventuale cambio di combustibile o tipologia di generatore (non occorre in caso di passaggio da caldaia standard a condensazione). - Nel caso di intervento di sola sostituzione di finestre (vetrata + telaio) che si configuri come intervento di riqualificazione energetica, quindi per una superficie disperdente inferiore al 25% del totale, la Legge 10 può essere sostituita da dichiarazione dell’azienda esecutrice dell’intervento (produttore). CHE COSA SONO LE ZONE CLIMATICHE? L’Italia è divisa in sei zone climatiche (dalla A, più “calda” alla F, più “fredda”), secondo il valore di GG (gradi-giorno, in parole semplici un parametro proporzionale alle ore di sole annuali) della singola località. Ad ogni zona climatica abbiamo un determinato periodo di esercizio dell'impianto di riscaldamento e temperature esterne definite in base all'altitudine e all'esposizione dei venti. I Gradi Giorno sono un parametro che quantifica la quantità di energia necessaria mediamente per mantenere un clima confortevole nell’abitazione durante l’anno. La zona A necessità di una minore quantità di energia mentre la zona F di una quantità maggiore. CHI PUO’ FARE LA LEGGE 10/91? Viene redatta da un professionista iscritto nei rispettivi Albi Professionali, che si occupa di progettazione energetica. La prestazione energetica dell’abitazione dipende sia dalla tipologia dell’involucro edilizio (strutture opache e serramenti) sia dall’impianto termico che provvede al riscaldamento invernale dell’abitazione. Nella relazione progettuale sono illustrati questi elementi, sono allegati degli schemi funzionali degli impianti e viene calcolato il “consumo energetico” dell’abitazione e il suo confronto con il limite massimo stabilito dalle Norme. A COSA SERVE LA LEGGE 10? La relazione secondo Legge 10 è una verifica energetica che valuta in modo vincolante come il Progettista ha ipotizzato le murature, i serramenti, i pavimenti, la copertura e gli impianti di un edificio. Il Direttore dei Lavori ha l’obbligo di fare eseguire i lavori come previsto dalla relazione. CHI DEVE PRESENTARE LA RELAZIONE PREVISTA DALLA LEGGE 10? La Legge prevede che, come tutti i documenti relativi alla richiesta di un permesso edilizio, sia presentata dal proprietario dell’abitazione. Di fatto è il professionista che segue la pratica edilizia che cura personalmente la consegna di tutti i documenti.   CI SONO SANZIONI PER CHI NON DEPOSITA LA LEGGE 10? Si sono previste sanzioni a carico del proprietario. Se invece la relazione è difforme da quanto previsto dalle Norme oppure la stessa relazione non viene rispettata, vi sono sanzione a carico, secondo le responsabilità, del Progettista del proprietario e del Direttore dei Lavori. QUALI SONO GLI OBIETTIVI DELLA LEGGE 10/91? La Legge 10/91 è un documento atto a dimostrare che l’edificio di nuova costruzione, o oggetto di manutenzione straordinaria, di ristrutturazione, di ampliamento, rispetta dei parametri minimi richiesti riguardanti caratteristiche energetiche. La relazione deve essere allegata al progetto edilizio da presentare in Comune per l’ottenimento del relativo permesso edilizio. Spero di essere stato sufficientemente esauriente nel mio intervento, se siete intenzionati ad effettuare interventi di ristrutturazione edilizia e/o nuova costruzione, sono a disposizione per un eventuale consulenza. Elenco alcuni link a prodotti rivolti al risparmio energetico: Prontuario alla compilazione della relazione ex legge 10. Quando e come redigere la relazione tecnica per il risparmio energetico (Autore: Sebastiano Cicirello)https://amzn. to/3RHKSpj Libro cartaceo o formato digitale KindleRisparmio energetico sostenibilità e benessere abitativo. Scopri come è possibile coniugarli con un intervento unico e ottimizzato (Autore: Daniele Cagnoni)https://amzn. to/3TOradh Acquisto generico su Amazon. it con questo link:https://amzn. to/3D1apps Negozio online dedicato alle energie rinnovabili e al risparmio energeticohttps://www. iorisparmioenergia. com/it/? AFF=Y2290 L’articolo contiene alcuni link di affiliazione. 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Marcenaro Luca --- ### RINCARO BOLLETTE: LE NUOVE REGOLE PER IL CONTENIMENTO DEI CONSUMI - Published: 2022-09-06 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/rincaro-bollette-le-nuove-regole-per-il-contenimento-dei-consumi/ - Categorie: blog Data: 07-09-2022Ci aspetta un inverno di razionamenti e multe sostanziose per chi alza troppo la temperatura interna ... Il ministero della transizione ecologica ha intenzione di stabilire dei limiti all’uso del riscaldamento sia negli uffici pubblici che nelle abitazioni private. Data: 07-09-2022Ci aspetta un inverno di razionamenti e multe sostanziose per chi alza troppo la temperatura interna ...  Il ministero della transizione ecologica ha intenzione di stabilire dei limiti all’uso del riscaldamento sia negli uffici pubblici che nelle abitazioni private. Le temperature non dovranno superare i 19 gradi (anziché 20) ... Non è escluso, in caso di emergenza, l’ipotesi di scendere addirittura a 18 gradi. L’orario di riscaldamento (soprattutto per gli impianti centralizzati) dovrà essere ridotto di un’ora e un taglio di 15 giorni al periodo di accensione dei termosifoni. La domanda sorge spontanea ... Chi farà i controlli? La Polizia locale? Gli amministratori di condominio? Si parla di multe fino a 3. 000 euro! E cosa ha intenzione di fare il ministero per verificare tali condizioni? Ci saranno distinzioni? Vedremo ... Ad oggi non risulta essere stato ancora definito nulla in forma ufficiale. Prevedo molta confusione. Il ministro della transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha parlato di “risparmi variabili tra 3 e 6 miliardi di metri cubi di gas in un anno”. Verrà definito un piano industriale in modo da proporre il programma integrato di risparmio gas alla Commissione Europea il 15 ottobre. Voi cosa ne pensate di tutto questo? Elenco alcuni link a prodotti rivolti al risparmio energetico: Termostato intelligente (evoluto) Netatmohttps://amzn. to/3QnhOSO Termostato economico intelligente (evoluto)https://amzn. to/3QkjM6H Singola testina termostatica intelligente Wifi Netatmo (scontata)https://amzn. to/3euTzoM Kit Netatmo testine termostatiche intelligenti Wifi Netatmo (scontata)https://amzn. to/3TNiB2g Testina termostatica economica Honeywell Home https://amzn. to/3qdUbl9 Testa termostatica economica Giacominihttps://amzn. to/3D5zhfP Acquisto generico su Amazon. it con questo link:https://amzn. to/3D1apps Negozio online dedicato alle energie rinnovabili e al risparmio energeticohttps://www. iorisparmioenergia. com/it/? AFF=Y2290 L’articolo contiene alcuni link di affiliazione. In qualità di affiliato Amazon, ricevo una piccola percentuale da questi acquisti che mi aiutano a mantenere attivo il BLOG. Ci tengo a precisare che per l'utente finale, in termini di prezzo o scontistica, non cambia assolutamente nulla. Se decidi di acquistare tramite uno di questi link, aiuterai la crescita del mio canale di comunicazione. Se desiderate seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete iscrivervi alla mia newsletter, visionare il mio BLOG, mettere un "mi piace" nella mia pagina fans di Facebook o il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### SUPERBONUS 110% - UNA TOTALE DELUSIONE? - Published: 2022-09-05 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/superbonus-110-una-totale-delusione/ - Categorie: blog Data: 05-09-2022Era maggio 2020 quando ho iniziato ad approfondire il discorso relativo a questo nuovo Bonus Energetico, mi stavo occupando di un progetto per la riqualificazione energetica di uno stabile condominiale e l’argomento aveva lasciato un po' tutti di stucco … Leggere “110%” creava svariate “reazioni” nell’intelletto umano, dal credere di poter sistemarsi casa a costo zero (tutto gratis) alla preoccupazione di potersi trovarsi a breve in qualche situazione scomoda.  Data: 05-09-2022Era maggio 2020 quando ho iniziato ad approfondire il discorso relativo a questo nuovo Bonus Energetico, mi stavo occupando di un progetto per la riqualificazione energetica di uno stabile condominiale e l’argomento aveva lasciato un po' tutti di stucco ... Leggere “110%” creava svariate “reazioni” nell’intelletto umano, dal credere di poter sistemarsi casa a costo zero (tutto gratis) alla preoccupazione di potersi trovarsi a breve in qualche situazione scomoda.   Le telefonate dei clienti non mancavano, a fine giugno 2020 eravamo all’apice; il mio consiglio è sempre stato quello di attendere almeno i primi chiarimenti/approfondimenti sulla reale applicazione del Bonus. Iniziai ad inviare newsletter specifiche ai vari clienti e ricordo bene di aver scritto in caratteri cubitali di non fossilizzarsi sul concetto del “fare tutto gratis”. Una detrazione fiscale in 5 anni su importi tendenzialmente molto alti in pochi potevano permetterselo ... Cambiamenti continui, chiarimenti, confusione, nuovi chiarimenti, troppe interpretazioni, apertura del bonus praticamente a tutti, anche ad edifici collabenti molto vecchi (senza riscaldamento ... ), la famigerata cessione del credito e lo sconto in fattura, una situazione di estrema confusione! Di fondamentale importanza muoversi con i piedi di piombo, senza fare false promesse bensì rendere consapevoli i possibili clienti intenzionati ad intervenire seriamente sul proprio immobile. Fondamentalmente il 2021 è stato l’anno dei progetti Superbonus; l’inizio del 2022 aveva praticamente già confermato la fine delle unifamiliari, rendendo sempre più rischioso e insicuro una eventuale ipotesi di avviare il Superbonus soprattutto per coloro che si erano prefissati di ristrutturare casa senza avere possibilità economiche (conferma arrivata pochi mesi dopo con il blocco della cessione del credito e la successiva caduta del governo). Purtroppo era come immaginavo fin dall’inizio ... Chi aveva le possibilità economiche di affrontare i lavori, avviando subito l’iter burocratico oggi si trova con i lavori conclusi o quasi. Gli indecisi, partiti in tempo utile con gli incarichi dei tecnici, si sono persi nei mesi successivi a decidere come intervenire sull’immobile, optando inizialmente per interventi di un certo livello per poi ridurli all’osso a causa del superamento dei massimali di spesa (pur essendo stati informati del possibile rischio).   Non parliamo dell’inevitabile rincaro dei prezzi delle materie, di chi ci ha realmente guadagnato (governo), della “manipolazione” televisiva e dell’attuale potere delle banche. Ci sono molte imprese in seria difficoltà, professionisti in attesa di essere pagati, committenti che non vedono la fine dei lavori di ristrutturazione, ecc. . ).   Iniziare mesi fa a rifiutare (a malincuore) incarichi di lavori in Superbonus, giustificando con trasparenza le mie perplessità nei confronti dei clienti, è stato il paradosso! Gran parte di quei committenti nelle scorse settimane si sono rifatti vivi, ringraziandomi del consiglio offerto; alcuni sono andati avanti e probabilmente, passando qualche notte in bianco, riusciranno ad arrivare alla fine di questo iter complesso. Sta ad ognuno di noi decidere quanto rischiare nella propria vita. La trasparenza nel tempo paga molto, rimane comunque tanta frustrazione per come è stata gestita questa opportunità ... Non è purtroppo la prima volta che ci troviamo di fronte ad una situazione simile, basta pensare a ciò che è accaduto qualche hanno fa con l’obbligo della contabilizzazione del calore nei condomini. Diciamo che alcuni aspetti positivi ci sono stati, come la nascita di nuove collaborazioni con diversi colleghi, l’acquisizione di nuovi clienti e la possibilità di far conoscere la mia professionalità e trasparenza con le quali da anni porto avanti la mia attività di libero professionista. Se ti fa piacere condividi la tua esperienza commentando questo articolo o post, fammi sapere come hai affrontato questo periodo frenetico e cosa ne pensi di questo particolare periodo. Elenco alcune interessanti letture per chi volesse approfondire l’argomento relativo al Superbonus 110% oppure agli altri Bonus esistenti: Superbonus. Manuale operativo dall'incarico professionale alle asseverazioni (Autore: Juan Pedro Grammaldo)https://amzn. to/3QmrnBn Superbonus: insidie, tutele e responsabilità in condominio (Autore: Bruno Tarantino)https://amzn. to/3RjC2hw Guida Bonus 110% - La nuova guida completa in formato Kindle (Il Sole 24 Ore)https://amzn. to/3ekKoac Acquisto generico su Amazon. it con questo link:https://amzn. to/3RywDmH Negozio online dedicato alle energie rinnovabili e al risparmio energeticohttps://www. iorisparmioenergia. com/it/? AFF=Y2290 L’articolo contiene alcuni link di affiliazione. 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Marcenaro Luca --- ### LA POMPA DI CALORE CONSUMA TROPPO? - Published: 2022-09-01 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/la-pompa-di-calore-consuma-troppo/ - Categorie: blog Data: 01-09-2022Non finirò mai di ripetermi, la pompa di calore “acronimo PDC” (per intenderci quella aria-acqua collegata ai termosifoni o all’impianto a pavimento), non è una caldaia! Sembra banale ma se non si spiega subito al cliente e soprattutto se non si effettuano preliminarmente le corrette valutazioni tecniche dell’involucro edilizio e il corretto dimensionamento, ci troveremo quasi sicuramente di fronte a problemi non sempre risolvibili senza ulteriori spese. Data: 01-09-2022Non finirò mai di ripetermi, la pompa di calore “acronimo PDC” (per intenderci quella aria-acqua collegata ai termosifoni o all’impianto a pavimento), non è una caldaia!  Sembra banale ma se non si spiega subito al cliente e soprattutto se non si effettuano preliminarmente le corrette valutazioni tecniche dell’involucro edilizio e il corretto dimensionamento, ci troveremo quasi sicuramente di fronte a problemi non sempre risolvibili senza ulteriori spese. Statisticamente, se ripenso alle varie consulenze svolte negli ultimi 2-3 anni, in molto casi ci troviamo di fronte ad un sovradimensionamento eccessivo della macchina. Bisogna evitare pendolamenti ON-OFF della “PDC” cercando di valutare (con calcolo energetico adeguato) la taglia corretta del generatore, inserendo opportuno accumulo inerziale. Definire la corretta temperatura media di funzionamento è fondamentale per ottenere un risparmio energetico nel tempo. Purtroppo ho visto troppo spesso dimensionare le macchine in maniera obsoleta (come si faceva 20 anni fa con le caldaia). Spesso purtroppo la responsabilità ricade poi sul committente che, non essendo a conoscenza dell’obbligatorietà di un progetto energetico (Ex. Legge 10), si affida direttamente alle ditte alle quali non compete questa attività di calcolo energetico. Raramente ho trovato casi di sottodimensionamento, diciamo che è molto difficile sbagliare in tal senso. Potrebbe magari capitare in casi di ampliamenti edilizi effettuati successivamente all’installazione del generatore di calore. Mi è capitato svariate volte di trovarmi di fronte a problemi di integrazione della pompa di calore con altri sistemi di generazione. Cerco di spiegarmi in maniera semplice. A volte si tende a voler integrare troppe fonti energetiche senza una logica corretta, rendendo la progettazione (che troppo spesso viene messa nel dimenticatoio) molto complessa; le situazioni più frequenti vedono sullo stesso impianto oltre alla pompa di calore, un sistema fotovoltaico, il solare termico e la biomassa. Questo non rappresenta assolutamente un errore o una soluzione inefficiente, ma non bisogna dimenticare l’obiettivo principale ossia realizzare un sistema che possa innanzitutto funzionare adeguatamente ed allo stesso tempo permettere un risparmio energetico a fronte di un costo di investimento coerente. Più la complessità dell’impianto cresce più diventa fondamentale la competenza della ditta installatrice. Su questo aspetto devo dire di aver sempre trovato imprese preparate. Molte di loro ho avuto il piacere di formarle direttamente, quando anni fa mi occupavo di formazione presso un importante ente di formazione che ha sede a Savona SV (ProfessionalTeam. biz) di cui fa parte anche la ditta installatrice di famiglia con oltre 40 anni di esperienza (Marcenaro Impianti). Sono a disposizione per un’eventuale consulenza (contatti). Elenco alcune interessanti letture per chi volesse approfondire l’argomento relativo alle energie rinnovabili ed alla concreta possibilità di contenere i consumi energetici: Pompe di calore. Tipologie, progettazione e benefici nell'utilizzo (Autore: Enrico Casali)https://amzn. to/3wKvuAqGli idraulici salveranno il mondo: grazie alle energie rinnovabili (Autore Vincenzo Masullo)https://amzn. to/3AGPuFrTetti verdi e giardini pensili. Manuale per migliorare l'ambiente urbano e il microclima, ottenere risparmio energetico e diminuire l'inquinamento (Autori Edoardo Vietti e Mario Vietti)https://amzn. to/3e5PMxLSistemi fotovoltaici. 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Se desiderate seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete iscrivervi alla mia newsletter, visionare il mio BLOG, mettere un "mi piace" nella mia pagina fans di Facebook o il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### LA VMC NON E' SEMPRE LA SOLUZIONE OTTIMALE! - Published: 2022-08-31 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/la-vmc-non-e-sempre-la-soluzione-ottimale/ - Categorie: blog Data: 29-08-2022Settimana scorsa, durante una consulenza “on-site” presso un immobile residenziale, ho avuto modo di affrontare un’ennesima situazione dove la spesa per una ventilazione meccanica controllata non sarebbe stata giustificata, ma non è sempre così.Questo non significa che il sistema non è valido, anzi, a mio avviso risulta d’obbligo nelle nuove costruzioni e nelle ristrutturazioni importanti, semplicemente in alcuni casi specifici esiste la semplice alternativa della regolare apertura giornaliera delle finestre. Data: 29-08-2022Settimana scorsa, durante una consulenza “on-site” presso un immobile residenziale, ho avuto modo di affrontare un’ennesima situazione dove la spesa per una ventilazione meccanica controllata non sarebbe stata giustificata, ma non è sempre così. Questo non significa che il sistema non è valido, anzi, a mio avviso risulta d’obbligo nelle nuove costruzioni e nelle ristrutturazioni importanti, semplicemente in alcuni casi specifici esiste la semplice alternativa della regolare apertura giornaliera delle finestre. Prima di affrontare ad occhi chiusi un intervento di questo tipo (esistono differenti soluzioni alla portata di “quasi” tutti, se vi interessa approfondire trovate qui il link al mio articolo specifico) conviene perlomeno “investire” una piccola somma per una consulenza professionale di un esperto rivolta ad analizzare la situazione specifica andando a valutare tutte le possibili soluzioni, considerando il rapporto costo/beneficio dell’intervento oltre alla reale fattibilità tecnica. Diciamo che, dalla mia esperienza pluriennale in questo tipo di consulenze, posso affermare quanto segue:- In svariate situazioni la situazione si può risolvere gestendo meglio la ventilazione naturale;- La VMC risulta, a prescindere, una soluzione che migliora la qualità/vivibilità interna dell’immobile, in termini soprattutto di salute, ma alcune volte non è sufficiente;- In alcuni casi la problematica richiede interventi onerosi dal punto di vista edilizio;- Solo in particolari situazioni, la VMC puntuale può ritenersi la soluzione migliore (non è detto che il costo di intervento risulti inferiore al sistema tradizionale); - Consiglio di evitare consulenze gratuite, io sono dell’idea che la professionalità va retribuita e nessuno lavora gratis, pertanto valutate bene. Parlando di novità, dal 6 Dicembre 2022 la Ventilazione Meccanica sarà obbligatoria in tutti gli edifici pubblici, comprese le scuole (nuova realizzazione o ristrutturazione/riqualificazione di quelli esistenti. L'obbligo parte 120 giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (avvenuta il 6/8/2022) del Decreto 23 Giugno 2022 - CAM - Criteri Ambientali Minimi, che all'Art. 2. 4. 5 - Aerazione, ventilazione e qualità dell’aria recita "è necessario garantire l’adeguata qualità dell’aria interna in tutti i locali abitabili tramite la realizzazione di impianti di ventilazione meccanica" secondo le norme UNI 10339 o UNI EN 16798-1. Per i privati passerà ancora del tempo. Condivido il link di un interessante articolo che tratta di umidità di risalita e delle possibili cause. L'articolo è stato fatto da Daniele Stevoli, tecnico specializzato nel trattamento dell’umidità di risalita muraria ed esperto nell’ambito della deumidificazione di abitazioni e fabbricati. Per chi fosse interessato ad una consulenza presso l'immobile oggetto della problematica può contattarmi. Elenco alcuni prodotti da me testati che utilizzo abitualmente per lavoro: Tavoletta grafica (Compatta con ottimo rapporto qualità/prezzo)https://amzn. to/3e7iApF Hub USB (comodo, pratico e funzionale)https://amzn. to/3RswIbD Stampante laser a colori (ottimo rapporto qualità/prezzo)https://amzn. to/3Rm8Rdl Acquisto generico su Amazon. it con questo link:https://amzn. to/3AZUrdy  Negozio online dedicato alle energie rinnovabili e al risparmio energeticohttps://www. iorisparmioenergia. com/it/? AFF=Y2290 L’articolo contiene alcuni link di affiliazione. In qualità di affiliato Amazon, ricevo una piccola percentuale da questi acquisti che mi aiutano a mantenere attivo il BLOG. Ci tengo a precisare che all’utente finale, in termini di prezzo o scontistica, non cambia nulla, se decidi di usare uno di questi link, aiuterai la crescita del mio canale di comunicazione :-)) Se desiderate seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, mettere un "mi piace" nella mia pagina fans di Facebook o il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### SUPERBONUS 110%: CHE FATICA! - Published: 2022-07-07 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/superbonus-110-che-fatica/ - Categorie: blog Data: 07-07-2022 Siamo a Luglio 2022, in questi 2 anni di Bonus fiscali abbiamo affrontato davvero molte situazioni impegnative ...Riassumo giusto qualche spunto di riflessione su quelli che sono gli argomenti caldi del periodo, in attesa che si sblocchi la situazione "banche". Data: 07-07-2022 Siamo a Luglio 2022, in questi 2 anni di Bonus fiscali abbiamo affrontato davvero molte situazioni impegnative ... Riassumo giusto qualche spunto di riflessione su quelli che sono gli argomenti caldi del periodo, in attesa che si sblocchi la situazione "banche". Qualificazione Soa per beneficiare dei bonus edilizi per lavori di importo superiore a 516mila euro nel 2023 L’obbligo di Soa per i bonus fiscali dal 2023 ma con cadenze differentiL’obbligo per le imprese private di possedere la qualificazione Soa partirà tra più di un anno (dal 1° luglio 2023), e solo dal 1° gennaio 2023 le imprese dovranno dimostrare di aver avviato le procedure per la richiesta di qualificazione a una Società Organismo di Attesta- zione (SOA) che provvederà̀ all’emissione del certificato. La formulazione della norma è tale quindi da garantire, alle imprese che sapranno adeguarsi, un ampio margine di tempo per richiedere la certificazione necessaria. Quali tipologie di bonus fiscali sono coinvolti dalle nuove disposizioni per il 2023? I lavori interessati sono quelli relativi a:- la detrazione del 110% (superbonus): scadenza 31 dicembre 2023 per i condomini, poi décalage al 70 e 65% per il 2024 e 2025;- i bonus edilizi ordinari (bonus ristrutturazioni del 50%, ecobonus e sismabonus ordinari): scadenza 31 dicembre 2024EsclusioniLe disposizioni non si applicano:- ai lavori in corso di esecuzione al 21. 5. 2022 (entrata in vigore della legge di conversione del D. L. 21/2022);- ai contratti di appalto o subappalto aventi data certa, ai sensi dell’art. 2704 del Codice civile, anteriore al 21. 5. 2022. Superbonus 110%, cessione dei crediti dal 15 luglio 2022 ... Ultima cessione solo da banche e società appartenenti a gruppi bancari verso propri correntisti qualificati come clienti professionali in base alle regole Consob. Agevolabile la spesa condominiale sostenuta da un solo condòmino o soltanto da alcuni condòmini. Il DL 104/2020 ha inserito nell’articolo 119 del DL 34/2020 il comma 9-bis, successivamente modificato dalla legge di bilancio 2021. Il citato comma stabilisce che «Le deliberazioni dell’assemblea del condominio aventi per oggetto l’approvazione degli interventi di cui al presente articolo e degli eventuali finanziamenti finalizzati agli stessi, nonché l’adesione all’opzione per la cessione o per lo sconto di cui all’articolo 121, sono valide se approvate con un numero di voti che rappresenti la maggioranza degli intervenuti e almeno un terzo del valore dell’edificio. Le deliberazioni dell’assemblea del condominio, aventi per oggetto l’imputazione a uno o più condomini dell’intera spesa riferita all’intervento deliberato, sono valide se approvate con le stesse modalità di cui al periodo precedente e a condizione che i condomini ai quali sono imputate le spese esprimano parere favorevole. ». Le Entrate, con la risposta a interpello 620/2021, hanno precisato che la disposizione contenuta nel citato comma 9-bis consente, in sostanza, al condòmino o ai condòmini che abbiano partico- lare interesse alla realizzazione di determinati interventi condominiali la possibilità di manifestare in sede assembleare l’intenzione di accollarsi l’intera spesa riferita a tali interventi, avendo certezza di poter fruire anche delle agevolazioni fiscali. In tale ipotesi, ne risponderà. eventualmente in caso di non corretta fruizione del Superbonus esclusivamente il condòmino o i condòmini che ne hanno fruito. Gli errori formali non inficiano il SuperbonusLe violazioni meramente formali che non arrecano pregiudizio all’esercizio delle azioni di con- trollo non comportano la decadenza delle agevolazioni fiscali limitatamente alla irregolarità od omissione riscontrata. Nel caso in cui le violazioni riscontrate nell’ambito dei controlli da parte delle autorità competenti siano rilevanti ai fini dell’erogazione degli incentivi, la decadenza dal beneficio si applica limitatamente al singolo intervento oggetto di irregolarità od omissione (art. 119, comma 5-bis, del D. L. 34/2020). Cessioni bonus edilizi, diligenza rafforzata per banche e intermediari Banche e intermediari devono sobbarcarsi un livello rafforzato di diligenza, nel momento in cui acquistano crediti fiscali. Altrimenti possono essere considerati responsabili in solido per l’immissione sul mercato di liquidità nata da illeciti. Se desiderate seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete iscrivervi alla mia newsletter, visionare il mio BLOG, mettere un "mi piace" nella mia pagina fans di Facebook o il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### BONUS FISCALI: PROROGHE E MODIFICHE DI FINE ANNO (2021) - Published: 2021-12-30 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/bonus-fiscali-proroghe-e-modifiche-di-fine-anno-2021/ - Categorie: blog Prima stesura: 30-12-2021 L’ultimo articolo o meglio l’ultima modifica apportata al mio BLOG risale al 27-10-2020, oltre 14 mesi fa … Ebbene sì, questa evoluzione dei bonus fiscali ha creato una mole notevole di lavoro di progettazione, studio e soprattutto approfondimento che ha tolto completamente tempo alla redazione degli articoli di aggiornamento. Questo è probabilmente l’argomento più “caldo” del momento, vediamo di concentrarci su quelli che sono gli aspetti più significativi relativi alle novità degli ultimi mesi in termini di Bonus Fiscali. Iniziamo! Prima stesura: 30-12-2021 L’ultimo articolo o meglio l’ultima modifica apportata al mio BLOG risale al 27-10-2020, oltre 14 mesi fa ... Ebbene sì, questa evoluzione dei bonus fiscali ha creato una mole notevole di lavoro di progettazione, studio e soprattutto approfondimento che ha tolto completamente tempo alla redazione degli articoli di aggiornamento. Questo è probabilmente l’argomento più “caldo” del momento, vediamo di concentrarci su quelli che sono gli aspetti più significativi relativi alle novità degli ultimi mesi in termini di Bonus Fiscali. Iniziamo! PROROGA SUPERBONUS 110%Riassumendo brevemente:- Condomini, edificio “mono proprietà” (2-4 U. I. ) e ONLUS confermato termine ultimo del 31/12/2023 (al 110%) per poi passare ad un’aliquota inferiore del 70% (31/12/2024) ed in fine del 65% (31/12/2025). - Edifici unifamiliari o “riconducibili a tali”, posticipato al 31/12/2022 la scadenza del bonus ma è necessario raggiungere almeno un SAL al 30% entro il 30/06/2022! - IACP (edilizia popolare pubblica) + Cooperative: la scadenza slitta al 31/12/2023 con SAL 60% al 30/06/2023 (all’interno delle IACP sono compresi gli eventuali interventi sulle singole unità immobiliari all’interno dello stesso edificio). - Zone colpite da eventi sismici dopo il 1 Aprile 2009: il Superbonus si estende al 31/12/2023 (al 110%, 31/12/2024 (70%) e 31/12/2025 (65%)! Non cambia nulla in termini di asseverazione della congruità dei prezzi e della necessità del visto di conformità amministrativo. Ci sarà da aspettarsi qualcosa in termini di prezziari ... PROROGA BONUS FACCIATEAliquota passa al 60% con scadenza il 31/12/2022. Cessione del credito e sconto in fattura prorogato al 31/12/2022. Obbligo del visto amministrativo e dell’asseverazione congruità prezzi per tutti gli interventi a prescindere dall’importo complessivo. BONUS CASA (50%)Prorogato al 31/12/2024 esclusivamente per le parti comuni, singole unità immobiliari e nuove autorimesse pertinenziali (novità). Cessione del credito e sconto in fattura prorogato al 31/12/2024. Obbligo del visto amministrativo e dell’asseverazione congruità prezzi per interventi complessivamente superiori a 10. 000 euro. Queste due attività non sono necessarie in caso di Edilizia Libera (dove non servono autorizzazioni come Cila, Scia o permesso di costruire, i cosiddetti titoli abilitativi) a prescindere dall’importo (fare molta attenzione a questo aspetto ... ). Sembrerebbe quindi che per sostituzione caldaia (compresa installazione valvole termostatiche) si sia fatto un passo indietro snellendo molto la burocrazia. SISMABONUS (50-70-75-80-85%)Prorogato al 31/12/2024. Cessione del credito e sconto in fattura prorogato al 31/12/2024. Obbligo del visto amministrativo e dell’asseverazione congruità prezzi per interventi complessivamente superiori a 10. 000 euro. Esclusa l’Edilizia Libera (dove non servono autorizzazioni come Cila, Scia o permesso di costruire, i cosiddetti titoli abilitativi) a prescindere dall’importo. ECOBONUS (50-65%)Prorogato al 31/12/2024. Cessione del credito e sconto in fattura prorogato al 31/12/2024. Obbligo del visto amministrativo e dell’asseverazione congruità prezzi per interventi complessivamente superiori a 10. 000 euro. Queste due attività non sono necessarie in caso di Edilizia Libera (dove non servono autorizzazioni come Cila, Scia o permesso di costruire, i cosiddetti titoli abilitativi) a prescindere dall’importo (fare molta attenzione a questo aspetto ... ). Sembrerebbe quindi che per sostituzione caldaia (compresa installazione valvole termostatiche) si sia fatto un passo indietro snellendo molto la burocrazia. BONUS FOTOVOLTAICO (50%)Prorogato al 31/12/2024. Cessione del credito e sconto in fattura prorogato al 31/12/2024. Obbligo del visto amministrativo e dell’asseverazione congruità prezzi per interventi complessivamente superiori a 10. 000 euro. Esclusa l’Edilizia Libera a prescindere dall’importo. BONUS COLONNINE (3000 euro al 50%)Prorogato al 31/12/2024. Cessione del credito e sconto in fattura prorogato al 31/12/2024. BARRIERE ARCHITETTONICHE 75%Nuovo bonus fino al 31/12/2022. Massimali: 50. 000 euro per unifamiliari, 40. 000 euro per plurifamiliari (2-8 U. I. ), 30. 000 per multifamiliari (da 9 in poi U. I. ). Obbligo del visto amministrativo e dell’asseverazione congruità prezzi per interventi complessivamente superiori a 10. 000 euro. Esclusa l’Edilizia Libera a prescindere dall’importo. BONUS MOBILI/Elettrodomestici 50% (associata ad una ristrutturazione)Il massimale sale a 10. 000 euro con scadenza al 31/12/2024. Nelle spese detraibili è stato chiarito che rientrano anche il visto di conformità e l’asseverazione dei prezzi. Il prezziario DEI è tato esteso a tutti i bonus (interpretazione autentica pertanto retroattiva). Rimane la possibilità di utilizzare il prezzario regionale oppure i listini ufficiali (es. listini delle camere di commercio). Entro il 9 febbraio 2022 verrà emanato il “DECRETO PREZZIARI”. Rimane purtroppo ancora da capire come comportarsi per tutte quelle situazioni rimaste nel “Limbo” all’interno dell’arco temporale 12-11-2021 e 31-12-2021 ... A quanto si può evincere, hanno chiarito che i provvedimento adottati, anche se per poco tempo dal decreto Anti-Frode, rimangono validi. Ma a cosa si deve fare riferimento in termini di date? Ai pagamenti? Alla data della cessione del credito? Al momento si può solo fare un’interpretazione ma non abbiamo una risposta chiara! Per chi ricade all’interno di questo periodo dovrà sicuramente provvedere ad integrare la documentazione con il visto di conformità e l’asseverazione della congruità dei prezzi (compreso computo metrico lavori). Altro aspetto ancora da chiarire, il discorso della copertura assicurativa! Serve quella del necessaria per il Superbonus 110% o bisogna farne una differente? Mancano riferimenti specifici per poter rispondere a queste domande. Sussiste il discorso del “limite dei 10. 000 euro di intervento” per l’esenzione dal visto di conformità e dell’asseverazione costi. Si tratta di una cifra specifica per intervento? Sembrerebbe di no! Nella bozza risultava scritto chiaramente di non “spezzettare” gli interventi ma nell’attuale documentazione questa indicazione è stata eliminata. Consiglio di far riferimento all’importo complessivo lavori. Ultima cosa, che non smetterò mail di ripetere, quando andiamo a fare un intervento di risparmio energetico (qualsiasi sia il Bonus Fiscale) sussiste l'obbligo della Legge 10 (progettazione energetica dll'intervento, verifica dei requisiti minimi, eistente dal 1990). Raramente questa documentazione non è richiesta, ad esempio per una mera sostituzione di una caldaia, dove non cambiamo il combustibile.   Per ora è tutto, l’articolo non vuole essere un approfondimento esaustivo dei vari argomenti, non basterebbe un libro, ma semplicemente un riassunto degli aspetti più significativi; ci sono molti aspetti che dovranno essere chiariti, cercherò di fare il possibile per ,mantenere aggiornato l’articolo nelle prossime settimane/mesi. Se desiderate seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete iscrivervi alla mia newsletter, visionare il mio BLOG, mettere un "mi piace" nella mia pagina fans di Facebook o il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### SUPERBONUS 110% / CESSIONE DEL CREDITO / SCONTO IN FATTURA: CERCHIAMO DI FARE CHIAREZZA! - Published: 2020-05-21 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/superbonus-110-cessione-del-credito-sconto-in-fattura-cerchiamo-di-fare-chiarezza/ - Categorie: blog 27-10-2020: operativo il portale ENEA per l'inoltro delle pratiche per il Superbonus 110%! 05-10-2020: Decreto Requisiti Minimi e Decreto Asseverazioni in Gazzetta Ufficiale! 02-10-2020: discussione di vari emandamenti che riguardano il concetto di "accesso indipendente", "regolarità urbanistica interna/privata ed esterna/condominiale", possibile estensione ad immobili con più unità immobiliari sotto unico proprietario, ampliamento impianti fotovoltaici esistenti, ecc... Interessante la risoluzione dell'Agenzia Delle Entrate n° 60/E del 28/09/2020dell'Agenzia Delle Entrate n° 60/E del 28/09/2020, dove si trovano chiarimenti sull'applicazione dei massimali di spesa. Nel mese di Ottobre dovrebbe essere attivato il portale ENEA aggiornao al nuovo Bonus. Ancora in attesa dell'ufficializzazione dei decreti attuativi al momento alla Corte dei Conti. 27-10-2020: operativo il portale ENEA per l'inoltro delle pratiche per il Superbonus 110%! 05-10-2020: Decreto Requisiti Minimi e Decreto Asseverazioni in Gazzetta Ufficiale! 02-10-2020: discussione di vari emandamenti che riguardano il concetto di "accesso indipendente", "regolarità urbanistica interna/privata ed esterna/condominiale", possibile estensione ad immobili con più unità immobiliari sotto unico proprietario, ampliamento impianti fotovoltaici esistenti, ecc... Interessante la risoluzione dell'Agenzia Delle Entrate n° 60/E del 28/09/2020dell'Agenzia Delle Entrate n° 60/E del 28/09/2020, dove si trovano chiarimenti sull'applicazione dei massimali di spesa. Nel mese di Ottobre dovrebbe essere attivato il portale ENEA aggiornao al nuovo Bonus. Ancora in attesa dell'ufficializzazione dei decreti attuativi al momento alla Corte dei Conti. 21-09-2020: ad oggi il DM Requisiti Minimi non risulta ancora ufficializzato sulla gazzetta ufficiale, quindi NON è ancora in vigore ...   27-08-2020 (Decreto DL104/2020: quorum ridotto per maggioranze condominiali (art. 63) e accesso al Superbonus per categorie A9 se aperte al pubblico (art. 80) 08-08-2020 (Disposizioni di attuazione ADE del 8 agoso 2020 e Circolare n°24/E ADE relativa ai "primi chiarimenti" ... ) 05-08-2020 (DM requisiti minimi e DM Asseverazioni) 24-07-2020 (Pubblicazione della guida Superbonus 110% da parte dell'Agenzia delle Entrate, scaricabile da questo link). 20-07-2020 (Aggiornamento dell'articolo al testo convertito in legge). 16-07-2020 (Il D. L. Rilancio è stato convertito in legge! Seguiranno approfondimenti e chiarimenti). 09-07-2020 (In attesa dell'esito in Senato ... ) 07-07-2020 (... molti emendamenti ed informazioni attualmente non ufficiali, attendiamo la conversione in legge ... ). Consiglio: per coloro che sono intenzionati a fare interventi di riqualificazione energetica, a prescindere da questo incentivo nuovo, consiglio di procedere già con la diagnosi energetica, passo comunque fondamentale a prescindere da tutto (conformità urbanistica in primis) ... 30-06-2020 (nessuna novità confermata, molti emendamenti ed informazioni attualmente non certe, attendiamo innanzitutto la conversione in legge ... ) 06-06-2020 (consigli utili su come muoversi in questa prima fase di incertezze ... ) 01-06-2020 (informazioni integrative sulla regolarità/conformità/rispondenza urbanistica)  26-05-2020 (chiarimento parziale relativo alla documentazione da presentare) 21-05-2020 (prima stesura) Da oramai svariate settimane troviamo su internet molte interpretazioni personali relative ai nuovi incentivi rivolti alla riqualificazione energetica/sismica/ristrutturazione degli immobili; la materia non è semplice, l’italiano è una lingua complessa e ricca di sfaccettature e soprattutto serve tempo per approfondire tutti gli aspetti (evidenti e nascosti) e ricevere adeguati chiarimenti nell’ottica di permettere una significativa comprensione degli strumenti a disposizione. Farò il possibile per affrontare l’argomento in maniera semplice e precisa, concentrandomi su quelli che ritengo siano gli aspetti più significativi e utili da sapere in questa prima fase di analisi, sperando di ricevere un riscontro da parte di colleghi o di coloro che, più di me, sono riusciti ad entrare maggiormente nel merito dell’argomento.   Questo articolo sarà oggetto di successivi aggiornamenti ed approfondimenti.   Parliamo quindi di un nuovo incentivo caratterizzato da una detrazione fiscale IRPEF del 110%, in 5 anni, chiamato Superbonus per differenziarlo dall’Ecobonus che tutti già conoscerete, che presenta percentuali di detrazione fiscale inferiori (al momento esistono in vigore almeno 15 differenti tipologie di incentivi che non sono oggetto di questa discussione). Questo nuovo “strumento” nasce dall’intenzione del Governo di stanziare fondi, tramite il Decreto “Rilancio”, rivolti alla ripresa economica di imprese e famiglie; risulterà possibile (in determinati casi) ottenere una detrazione fiscale sulle spese di efficientamento energetico e riduzione del rischio sismico (Sismabonus 110%), in misura “superiore” rispetto al costo effettivo. Ci tengo a precisare che questo mio articolo non tratterà il Sismabonus, legato a competenze tecniche che non riguardano la mia professione. Gli interventi che “potrebbero” accedere a questo incentivo si riferiscono ad un limitato intervallo di tempo (dal 1° Luglio 2020 al 31 Dicembre 2021, ossia 18 mesi, fino al 30 giugno 2022 solo per gli istituti autonomi case popolari IACP).  I parametri tecnici a cui cui far riferimento sono quelli applicabili alla data di inizio dei lavori. Posso davvero fare gli interventi di riqualificazione energetica di casa completamente "gratis"? Da tecnico progettista che opera da svariati anni nell'ambito della riqualificazione energetiva, posso dirvi che difficilmente si potranno fare i lavori necessari a costo nullo ... Purtroppo questa idea è nata dalla "cattiva" informazione che in queste prime settimane di "attesa" si è divulgata. Diciamo che la confusione è stata creata principalmente dalla nuova aliquota del "110%" ... Non mi sto a dilungare su questo aspetto, entrerei troppo nel tecnico. Per accedere a questa incentivazione esistono dei "paletti tecnici" ed "economici" da dover seguire (Decreto dei Requisiti Minimi da poco revisionato), dati che dovranno poi essere"asseverati" dal progettista, responsabile in parte dell'accesso, del committente, allo sgravio fiscale. Se optrete per la cessione del credito o per lo sconto in fattura, la parte a carico del committente aumenterà di conseguenza ... Nessuno finanzia senza un ritorno economico, rappresenterebbe un sistema destinato presto al collasso. Questo incentivo risulta essere un ottimo ed ulteriore strumento per poter effettuare interventi di riqualificazione energetica e sismica sostenendo solo una parte delle spese. Ricordo che non esiste solo questo sistema di incentivazione e che il Decreto Rilancio (Legge 77/2020) ha previsto lo sconto immediato in fattura e la cessione del credito non solo per gli interventi agevolati con il Superbonus 110%, ma anche per quelli rientranti nell'ecobonus tradizionale, nel bonus ristrutturazioni e nel bonus facciate. Quale è il primo passo da fare prima di lanciarsi in ipotesi di interventi di riqualificazione energetica che possano accedere al Superbonus 110%? Consiglio vivamente di "fare una rapida telefonata" al proprio tecnico di fiducia ... Non è la mia materia e quindi non intendo dilungarmi su questo argomento, ritengo però necessaio porre l'attenzione sugli aspetti che riguardano eventuali abusi edilizi o situazioni di questo genere. Giusto per fare un esempio, credo il più immediato e semplice, nel momento in cui il professionista energetico si troverà a dover certificare la classe energetica di partenza dell'immobile (possibile oggetto di riqualificazione energetica), dovrà ovviamente rilevare ciò che rappresenta lo stato di fatto dell'unità immobiliare, pertanto sarà necessario partire da una situazione di conformità o regolarità urbanistica. Qui mi fermo, non essendo argomento strettamente relativo alla mia professione. Quali sono gli interventi che possono accedere all’Superbonus 110%? Gli interventi che interessano questa incentivazione sono i seguenti (D. L. Rilancio art. 119 comma 1 lett. re a, b e c): A (INVOLUCRO) - interventi di isolamento termico delle superfici opache verticali, orizzontali e inclinate che interessano l’involucro dell’edificio con un’incidenza superiore al 25 per cento della superficie disperdente lorda dell’edificio o dell’unità immobiliare situata all’interno di edifici plurifamiliari che sia funzionalmente indipendente e disponga di uno o più accessi autonomi dall’esterno. La detrazione di cui alla presente lettera è calcolata su un ammontare complessivo delle spese non superiore a euro 50. 000 per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno; a euro 40. 000 moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da due a otto unità immobiliari; a euro 30. 000 moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da più di otto unità immobiliari. I materiali isolanti utilizzati devono rispettare i criteri ambientali minimi di cui al decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare 11 ottobre 2017, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 259 del 6 novembre 2017. B (IMPIANTI CENTRALIZZATI) - interventi sulle parti comuni degli edifici per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria, a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A (regolamento UE n. 811/2013), a pompa di calore, ivi compresi gli impianti ibridi o geotermici, anche abbinati all’installazione di impianti fotovoltaici di cui al comma 5 e relativi sistemi di accumulo di cui al comma 6, ovvero con impianti di microco-generazione o a collettori solari, nonché, esclusivamente per alcuni comuni montani, l’allaccio a sistemi di teleriscaldamento efficiente. La detrazione di cui alla presente lettera è calcolata su un ammontare complessivo delle spese non superiore a euro 20. 000 moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti fino a otto unità immobiliari ovvero a euro 15. 000 moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da più di otto unità immobiliari ed è riconosciuta anche per le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dell’impianto sostituito. C (IMPIANTI AUTONOMI) – interventi sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria, a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A (regolamento UE n. 811/2013), a pompa di calore, ivi compresi gli impianti ibridi o geotermici, anche abbinati all’installazione di impianti fotovoltaici di cui al comma 5 e relativi sistemi di accumulo di cui al comma 6, ovvero con impianti di micro-cogenerazione, a collettori solari o, esclusivamente per le aree non metanizzate nei comuni non interessati a specifiche procedure europee di infrazione, con caldaie a biomassa aventi prestazioni emissive con i valori previsti almeno per la classe 5 stelle, nonché, esclusivamente per i comuni montani non interessati da specifiche procedure europee di infrazione, l’allaccio a sistemi di teleriscaldamento efficiente. La detrazione di cui alla presente lettera è calcolata su un ammontare complessivo delle spese non superiore a euro 30. 000 ed è riconosciuta anche per le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dell’impianto sostituito. In presenza di almeno uno degli interventi trainanti identificati in precedenza (interventi A, B o C), possiamo estendere l’aliquota speciale del 110% anche a tutti gli altri interventi di riqualificazione energetica che intendiamo fare (finestre, coperture solari, ecc. ). Ogni intervento aggiuntivo avrà il suo specifico tetto massimo di spesa, oltre a quello definito dal Superbonus 110%. La sola sostituzione del generatore di calore è "ipoteticamente" sufficiente per godere del Superbonus, non si è obbligati a riqualificare l'intero impianto. Sono inoltre ammesse le spese relative all’adeguamento dei sistemi di distribuzione (tubi), emissione (sistemi scaldanti) e regolazione (sonde, termostati e valvole termostatiche). Qualora l’edificio sia sottoposto ad almeno uno dei vincoli previsti dal codice dei beni culturali e del paesaggio (D. L. 22 gennaio 2004, n. 42), oppure nel caso in cui vigessero specifici divieti definiti da regolamenti edilizi, urbanistici e ambientali, la detrazione al 110% si applica ugualmente a tutti gli interventi di riqualificazione energetica anche in assenza di interventi trainanti (A, B o C), purché sia dimostrato il solito salto delle due classi energetiche. La sola lettura di questa prima parte dell’articolo fa già capire che, l’accesso al Superbonus 110% è associato ad un intervento globale, e non ad uno singolo. In termini di riqualificazione energetica globale dell’immobile, quindi in aggiunta ad uno degli interventi principali menzionati in precedenza (A, B o C), si ha la possibilità di detrarre al 110% anche i seguenti interventi: (FOTOVOLTAICO) – è prevista l’aliquota del 110% anche per l’installazione di impianti solari fotovoltaici, che dovranno essere connessi alla rete, ovviamente se l’intervento risulta effettuato congiuntamente ad almeno uno degli interventi menzionato in precedenza (A, B o C). Spesa complessiva massima pari a 48. 000 euro ad unità immobiliare e limite massimo imposto anche come costo al kW (2400 euro/kW). Per accedere a questa detrazione, bisogna rinunciare allo “Scambio sul Posto”, ossia alla possibilità di vendere l’energia elettrica alla rete (anche se ad un prezzo limitato). L’energia prodotta in eccesso andrà ceduta alla rete senza ricevere un corrispettivo economico. Il fotovoltaico potrà inoltre accedere all’agevolazione del 110% anche in caso di semplice ristrutturazione edilizia e ristrutturazione urbanistica, ma con un limite inferiore di spesa a kW installato (1600 euro/KW).   (ACCUMULO) - è prevista inoltre l’aliquota del 110% per l’installazione (ovviamente contestuale o successiva ad uno degli interventi A, B o C) di sistemi di accumulo integrati all’impianto fotovoltaico. La spesa rientra nel massimale indicato in precedenza (intervento Fotovoltaico) ma specificatamente nel limite massimo di spesa pari a 1. 000 euro a kWh di capacità di accumulo. Ci tengo a precisare il fatto che, con il termine “successiva”, il legislatore intende dire successiva in termini temporali ad un intervento di installazione di impianto fotovoltaico realizzato già con i requisiti di accesso al Superbonus 110%; non sarà pertanto possibile accedere al 110% per l’integrazione di un sistema di accumulo di energia elettrica su un impianto fotovoltaico esistente all’entrata in vigore di questo nuovo Decreto. Il Superbonus si applica alle spese sostenute, su un ammontare massimo delle spese stesse pari a euro 3. 000, per l'installazione delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici nonché per i costi legati all’aumento di potenza impegnata del contatore dell’energia elettrica, fino ad un massimo di 7 kW, di cui all'articolo 16-ter del decreto-legge n. 63 del 2013. Il limite di spesa ammesso alla detrazione (3. 000 euro) è annuale ed è riferito a ciascun intervento di acquisto e posa in opera delle infrastrutture di ricarica. Per poter accedere al Superbonus del 110% è necessario dimostrare (tramite asseverazione di un tecnico progettista), di aver rispettato i requisiti minimi dettati dai vari decreti e di aver ottenuto un miglioramento di almeno due classi energetiche. Solo nel caso in cui non fosse possibile garantire due salti di classe, sarà necessario dimostrare di aver raggiunto la massima classe energetica (ossia la A4). La miglioria energetica andrà dimostrata tramite redazione di A. P. E. pre-intervento e post-intervento. Da quanto ho dedotto dalla lettura del D. L. (Art. 119 comma 3), questi due A. P. E. dovranno essere fatti sull’edificio complessivo dal tecnico progettista ed andranno ad integrare l’asseverazione finale di accesso alla detrazione fiscale (in caso di chiarimenti differenti provvederò ad aggiornare l’articolo). Fondamentale la responsabilità del professionista incaricato, dalla quale dipende l’esito di tutta la procedura. Ricordo che la redazione dell’APE complessivo dell’edificio, quando si parla di condomìni, non vale come Attestato di Prestazione Energetica del singolo immobile. La responsabilità del professionista non si limita solo all’asseverazione del miglioramento energetico, bensì della verifica di congruità dei costi sostenuti per gli interventi. Senza aggiungere altro, si capisce l’importanza di affidarsi ad un professionista di fiducia, facendosi accompagnare fin dall’inizio nella ricerca degli interventi adeguati all’ottenimento della riqualificazione energetica del proprio immobile che permettano effettivamente l’accesso al Superbonus. Quali condizioni devono rispettare gli interventi per permettere l'accesso al Superbonus 110%? Ai fini dell’accesso alla detrazione, gli interventi devono rispettare i requisiti minimi (standard minimi di efficienza energetica da raggiungere) e contemporaneamente devono assicurare il miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio o delle unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari le quali siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno, ovvero, se ciò non sia possibile, il conseguimento della classe energetica più alta, da dimostrare mediante l’attestato di prestazione energetica (A. P. E. ) prima e dopo l’intervento, rilasciato da un tecnico abilitato nella forma della dichiarazione asseverata. Nel rispetto dei suddetti requisiti minimi, sono ammessi all’agevolazione, nei limiti stabiliti per gli interventi, anche gli interventi di demolizione e ricostruzione di cui all’articolo 3, comma 1, lettera d), del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380. Chi può accedere al Superbonus 110%? L’informazione la troviamo nell’articolo 119 comma 9 del D. L. Rilancio: - condomìni; - dalle persone fisiche, sul numero massimo di due unità immobiliari (fermo restando il riconoscimento delle detrazioni per gli interventi effettuati sulle parti comuni dell’edificio), al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni; - dagli Istituti autonomi case popolari (IACP) comunque denominati nonché dagli enti aventi le stesse finalità sociali dei predetti Istituti, istituiti nella forma di società che rispondono ai requisiti della legislazione europea in materia di «in house providing» per interventi realizzati su immobili, di loro proprietà ovvero gestiti per conto dei comuni, adibiti ad edilizia residenziale pubblica; - dalle cooperative di abitazione a proprietà indivisa, per interventi realizzati su immobili dalle stesse posseduti e assegnati in godimento ai propri soci. - dalle organizzazioni non lucrative di utilità sociale di cui all’articolo 10 del decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460, dalle organizzazioni di volontariato iscritte nei registri di cui all’articolo 6 della legge 11 ago- sto 1991, n. 266, e dalle associazioni di promozione sociale iscritte nel registro nazionale e nei registri regionali e delle province autonome di Trento e di Bolzano previsti dall’articolo 7 della legge 7 dicembre 2000, n. 383; - dalle associazioni e società sportive dilettantistiche iscritte nel registro istituito ai sensi dell’articolo 5, comma 2, lettera c), del decreto legislativo 23 luglio 1999, n. 242, limitatamente ai lavori destinati ai soli immobili o parti di immobili adibiti a spogliatoi. Approfondimenti (Circolare n°24 ADE del 08-08-2020) Il Superbonus non si applica agli interventi realizzati sulle parti comuni a due o più unità immobiliari distintamente accatastate di un edificio interamente posseduto da un unico proprietario o in comproprietà fra più soggetti. I contribuenti persone fisiche possono beneficiare del Superbonus relativamente alle spese sostenute per interventi realizzati su massimo due unità immobiliari. Tale limitazione non si applica, invece, alle spese sostenute per gli interventi effettuati sulle parti comuni dell’edificio. In linea generale, inoltre, trattandosi di una detrazione dall’imposta lorda, il Superbonus non può essere utilizzato dai soggetti che possiedono esclusivamente redditi assoggettati a tassazione separata o ad imposta sostitutiva ovvero che non potrebbero fruire della corrispondente detrazione in quanto l’imposta lorda è assorbita dalle altre detrazioni o non è dovuta (come nel caso dei soggetti che rientrano nella cd. no tax area, esempio regime forfettario). Possono eventualmente optare per lo sconto in fattura o per la cessione del credito. Il Superbonus non spetta ai soggetti che non possiedono redditi imponibili i quali, inoltre, non possono esercitare l’opzione per lo sconto in fattura o per la cessione del credito (ad esempio persone fisiche non fiscalmente residenti in Italia che detengono l’immobile oggetto degli interventi in base ad un contratto di locazione o di comodato). Esclusi dalle agevolazioni in esame (fruizione diretta del Superbonus o, in alternativa esercizio dell’opzione per lo sconto in fattura o per la cessione), gli organismi di investimento collettivo del risparmio (mobiliari e immobiliari). Le persone fisiche che sostengono le spese devono possedere o detenere l’immobile oggetto dell’intervento in base ad un titolo idoneo (proprietario, nudo proprietario, usufrutto, contratto di locazione regolarmente registrato con consenso lavori da parte del proprietario, familiari e conviventi), al momento di avvio dei lavori o al momento del sostenimento delle spese, se antecedente il predetto avvio. La data di inizio dei lavori deve risultare dai titoli abilitativi, se previsti, ovvero da una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà effettuata nei modi e nei termini previsti dal decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445. Ha diritto alla detrazione anche il promissario acquirente dell'immobile oggetto di intervento immesso nel possesso, a condizione che sia stato stipulato un contratto preliminare di vendita dell’immobile regolarmente registrato. Il Superbonus si applica anche alle “Comunità energetiche rinnovabili” costituite in forma di enti non commerciali o di condomini (massimo 200 kWp). Per le “comunità energetiche” il Superbonus si applica sul costo dell’impianto fino alla potenza di 20 kW e per la quota riferita alla eccedenza (e, comunque, fino a 200 kW) spetta la detrazione pari al 50 per cento delle spese fino a un ammontare complessivo di spesa non superiore a euro 96. 000 riferito all’intero impianto. Seguirà un ulteriore Decreto specifico per individuare i limiti e le modalità dell’utilizzo e della valorizzazione dell’energia prodotta dagli impianti fotovoltaici. Sono escluse le unità immobiliari appartenenti alle categorie catastali A1, A8 e A9. Nel caso in cui ci trovassimo in un condominio, quale maggioranza è necessaria per procedere con il Superbonus? Le deliberazioni dell’assemblea del condominio aventi per oggetto l’approvazione degli interventi relativi al Superbonus 110% sono valide se approvate con un numero di voti che rappresenti la maggioranza degli intervenuti e almeno un terzo del valore dell’edificio (articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77). Cosa si intende per edificio unifamiliare? Per edificio unifamiliare si intende un’unica unità immobiliare di proprietà esclusiva, funzionalmente indipendente, che disponga di uno o più accessi autonomi dall’esterno (chiuso da cancello o portone d’ingresso che consenta l’accesso dalla strada o da cortile o giardino di proprietà esclusiva) e destinato all’abitazione di un singolo nucleo familiare. Una unità immobiliare può ritenersi «funzionalmente indipendente» qualora sia dotata di installazioni o manufatti di qualunque genere, quali impianti per l’acqua, per il gas, per l’energia elettrica, per il riscaldamento di proprietà esclusiva. Pertanto, l’unità abitativa all’interno di un edificio plurifamiliare dotata di accesso autonomo fruisce del Superbonus autonomamente, indipendentemente dalla circostanza che la stessa faccia parte di un condominio o disponga di parti comuni con altre unità abitative (ad esempio il tetto). Cosa si intende per accesso autonomo? Definire con certezza l'accesso autonomo non è del tutto banale, nemmeno la circolare 24E dell'ADE ha chiarito in manira univoca il concetto. Al momento ritengo che, per accedere singolarmente al Superbonus 110%, un eventuale unità immobiliare sita all'interno di uno stabile plurimmobiliare, deve possedere un accesso da zona esterna pubblica (es. strada) ed al massimo avere come zona intermedia uno spazio esclusivo (come ad esempio un giardino privato). Eventuali altre situazioni necessitano di chiarimenti futuri. Come ci si comporta di fronte ad un Condominio non interamente ad uso residenziale? In caso di interventi realizzati sulle parti comuni di un edificio, le relative spese possono essere considerate, ai fini del calcolo della detrazione, soltanto se riguardano un edificio residenziale considerato nella sua interezza. Qualora la superficie complessiva delle unità immobiliari destinate a residenza ricomprese nell’edificio sia superiore al 50 per cento, è possibile ammettere alla detrazione anche il proprietario e il detentore di unità immobiliari non residenziali (ad esempio strumentale o merce) che sostengano le spese per le parti comuni. Se tale percentuale risulta inferiore, è comunque ammessa la detrazione per le spese realizzate sulle parti comuni da parte dei possessori o detentori di unità immobiliari destinate ad abitazione comprese nel medesimo edificio. Quali altri spese possiamo ritenere detraibili? Sono inoltre detraibili (110%), nei limiti previsti per ciascun intervento, le spese sostenute per:- il rilascio del visto di conformità nonché delle attestazioni e delle asseverazioni;- acquisto dei materiali, la progettazione e le altre spese professionali connesse (es. l’effettuazione di perizie e sopralluoghi, le spese preliminari di progettazione e ispezione, ecc. );- degli altri eventuali costi strettamente collegati alla realizzazione degli interventi (installazione di ponteggi, smaltimento dei materiali rimossi, l’imposta sul valore aggiunto qualora non ricorrano le condizioni per la detrazione, l’imposta di bollo e i diritti pagati per la richiesta dei titoli abilitativi edilizi, la tassa per l’occupazione del suolo pubblico, ecc. ). Qualora si attuino interventi riconducibili a diverse fattispecie agevolabili, ad esempio interventi ammessi al Superbonus (cappotto termico, ecc. ) sia interventi edilizi, esclusi dal predetto Superbonus, ma rientranti tra quelli di ristrutturazione edilizia (ad esempio, il rifacimento dell’impianto idraulico), il contribuente potrà fruire di entrambe le agevolazioni a condizione che siano distintamente contabilizzate le spese riferite ai due diversi interventi e siano rispettati gli adempimenti specificamente previsti in relazione a ciascuna detrazione. La cessione del credito e lo sconto in fattura Stiamo parlando di un’aliquota elevata (110%) relativa ad interventi globali e quindi economicamente onerosi, detraibili in soli 5 anni; esiste la possibilità di scegliere tra due opzioni: la cessione del credito e lo sconto in fattura. Tale scelta dovrà essere fatta per via telematica. L'Agenzia delle entrate ha implementato un nuovo portale raggiungibile da questo link. La cessione del credito d’imposta è uno strumento creato per coloro i quali rientrano nella cosiddetta tax area, ovvero i cosiddetti soggetti incapienti, il cui reddito non permette loro di sfruttare le agevolazioni fiscali. Gli incapienti hanno un reddito complessivo annuo che viene escluso dalla tassazione IRPEF in quanto è inferiore al limite tassabile. Lo sconto in fattura è una somma che corrisponde alla detrazione spettante, che viene direttamente scalata sul corrispettivo dovuto al fornitore che ha effettuato gli interventi. Sarà poi il fornitore a recuperare la suddetta somma applicando un credito d’imposta, con facoltà di successiva cessione del credito ad altri soggetti, compresi istituti di credito e altri intermediari finanziari. Ai fini dell’opzione per la cessione o lo sconto riferiti al Superbonus prevista dall’articolo 121 del Decreto Rilancio, è necessario richiedere il visto di conformità dei dati relativi alla documentazione che attesta la sussistenza dei presupposti che danno diritto alla detrazione d'imposta. Il visto di conformità è rilasciato ai sensi dell'articolo 35 del citato decreto legislativo n. 241 del 1997, dai soggetti incaricati della trasmissione telematica delle dichiarazioni (dottori commercialisti, ragionieri, periti commerciali e consulenti del lavoro) e dai responsabili dell'assistenza fiscale dei CAF che sono tenuti a verificare la presenza delle asseverazioni e delle attestazioni rilasciate dai professionisti incaricati. In linea generale, non occupandomi nello specifico di questi aspetti, consiglio sempre di far riferimento al proprio commercialista, in modo da essere seguiti in maniera adeguata.  Consiglio inoltre la lettura di questa pagina di approfondimento redatta dall'Agenzia delle Entrate (link). È inoltre necessaria, sia ai fini dell’utilizzo diretto in dichiarazione del Superbonus che dell’opzione per la cessione o lo sconto per gli interventi di efficientamento energetico, l’asseverazione (o asseverazioni) da parte di un tecnico abilitato, che consente di dimostrare che l’intervento realizzato è conforme ai requisiti tecnici richiesti e la corrispondente congruità delle spese sostenute in relazione agli interventi agevolati. Una copia dell’asseverazione è trasmessa, esclusivamente per via telematica, all’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA), secondo le modalità stabilite con il decreto del Ministro dello Sviluppo Economico 3 agosto 2020. L’asseverazione è rilasciata al termine dei lavori o per ogni stato di avanzamento dei lavori e attesta i requisiti tecnici sulla base del progetto e della effettiva realizzazione. Per gli interventi di miglioramento energetico ammessi al Superbonus, ai fini dell’asseverazione della congruità delle spese si fa riferimento ai prezzari individuati dal decreto del Ministro dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze e del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del 6 agosto 2020. Se si dovesse optare per la cessione del credito, avvalendosi quindi di una banca, quali documenti dobbiamo fornire?   In linea puramente generale, approfondendo alcune dei documenti che in questo periodo le banche stanno proponendo, provo ad elencare una lista (non esaustiva ma solo a titolo informativo), della documentazione che dovrà essere prodotta e fornita durante l’intero iter burocratico relativo al Superbonus 110%: - titolo di detenzione/possesso dell'immobile e relativa documentazione a dimostrazione;- dichiarazione sostitutiva d'atto notorio con la quale si dichiara che le spese sostenute/da sostenere per i lavori agevolabili sono/saranno a proprio carico, quindi con assenza di eventuali contributi;- la dichiarazione sostitutiva d'atto notorio con la quale si dichiara che l'immobile non è detenuto nell'ambito di attività di impresa o di attività professionale;- per soggetti diversi dai proprietari e titolari di altri diritti reali di godimento, documentazione attestante il possesso di reddito nell'anno in cui si sostengono le spese agevolabili come contratto di lavoro, busta paga mensile, pensione, fatture emesse, redditi di natura finanziaria (interessi attivi, conto titoli, conto deposito);- dichiarazione sostitutiva d'atto notorio con la quale si impegna a ottenere e produrre a richiesta tutta la documentazione necessaria ai fini del trasferimento del credito di imposta come previsto dal decreto Rilancio;- il titolo abilitativo edilizio (se previsto) o l’autocertificazione inizio/fine lavori;- visura catastale;- Ape stato iniziale;- analisi preventiva e fattibilità (salto 2 classi);- relazione tecnica ai sensi della legge 10/91;- dichiarazione di conformità edilizia e urbanistica;- pratica edilizia;- prospetti in dwg;- preventivi e/o computi metrici;- dati e trasmittanze;- documentazione fotografica intervento; - certificazioni; - schede tecniche materiali acquistati e dichiarazione di corretta posa;- comunicazione inizio lavori;- fatture Sal e computi metrici quantità realizzate;- documentazione fotografica e Sal;- asseverazione modulo allegato 2 comma 13 dell’articolo;- scheda descrittiva dell’intervento;- ricevuta informatica con il codice identificativo della domanda- dichiarazione di fine lavori;- Ape stato finale;- fatture e computi metrici quantità realizzate;- documentazione fotografica a fine lavori; - asseverazione modulo allegato 1 comma 13 articolo 119 Dl 34/20- segnalazione Certificata di agibilità;- scheda descrittiva dell'intervento;- ricevuta informatica con il codice identificativo della domanda. In linea puramente generale, cosa dovrà conservare il contribuente in termini di documentazione?   Ai fini del Superbonus il contribuente deve conservare:- le fatture o le ricevute fiscali comprovanti le spese effettivamente sostenute per la realizzazione degli interventi, la ricevuta del bonifico bancario/postale; - eventuale dichiarazione del proprietario di consenso all’esecuzione dei lavori; - eventuale copia della delibera assembleare e della tabella millesimale di ripartizione delle spese (tale documentazione può essere sostituita dalla certificazione rilasciata dall’amministratore del condominio). - copia delle asseverazioni trasmesse all’ENEA per gli interventi svolti (una copia dell’asseverazione dovrà essere depositata presso lo sportello unico competente di cui all’articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 3 giugno 2001, n. 380). L'Agenzia delle entrate nell'ambito dell'ordinaria attività di controllo procede, in base a criteri selettivi e tenendo anche conto della capacità operativa degli uffici, alla verifica documentale della sussistenza dei presupposti che danno diritto alla detrazione. Qualora sia accertata la mancata integrazione, anche parziale, dei requisiti che danno diritto alla detrazione d'imposta, l'Agenzia delle entrate provvede al recupero dell'importo corrispondente alla detrazione non spettante nei confronti del soggetto che ha esercitato l’opzione, maggiorato degli interessi. Il recupero dell'importo della detrazione non spettante è effettuato nei confronti del soggetto beneficiario fermo restando la responsabilità del fornitore che ha applicato lo sconto e dei cessionari per il pagamento dell'importo. Cosa consiglio di fare per muoversi in maniera adeguata?   Direi che il parere più coerente, professionale e trasparente che posso dare è il seguente: 1 - prima di tutto, con il supporto di un vostro vostro tecnico di fiducia, verificare che sia tutto a posto dal punto di vista "urbanistico" (vi consiglio la visione di questo video realizzato da un collega esperto in material urbanistica);2 - affidarsi ad un professionista esperto in ambito energetico "che operi nella vostra zona", in modo da iniziare ad esporre/condividere le intenzioni/idee, facendovi guidare da loro verso una valutazione più consapevole e soprattutto in linea con quelle che saranno le disposizioni definitive per l'accesso all'Ecobonus 110%;3 - avere pazienza, fidandosi dei professionisti a cui ci si è rivolti. Ad oggi, pur essendo state emanate la maggior parte di decreti necessari ad avviare le procedure che caratterizzano questo nuovo Bonus, sono ancora significativi i chiarimenti e gli approfondimnti che dovranno essere emessi dagli organi competenti, pertanto sarà normare trovare ancora poca chiarezza su alcuni aspetti magari per voi significativi. Affidarsi a persone di fiducia permette di iniziare a svolgere quelle che sono le attività basilari e necessarie ad effettuare una diagnosi energetica dello stabile rivolta a conoscere lo stato edificio-impianto da cui si partirà. L'articolo è in fase di stesura, seguiranno pertanto aggiornamenti ed approfondimenti specifici. Argomenti non trattati direttamente sono ancora in fase di studio o esulano dalle mie competenze specifiche. Rimango a disposizione per eventuale consulenza presso il mio uficio ad Imperia. Io seguo generalmente la zona di Imperia e Provincia. Per fissare un'appuntamento basta compilare il form dal mio sito internet indicando chiaramente le vostre esigenze oppure inviare direttamente una mail all'indirizzo info@lucamarcenaro. it. Sarà mia cura fissarvi un appuntamento ed una consulenza personalizzata rivolta alla vostra necessità.   Se desiderate seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete iscrivervi alla mia newsletter, visionare il mio BLOG, mettere un "mi piace" nella mia pagina fans di Facebook o il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### LA CESSIONE DEL CREDITO: RIFLESSIONI ... - Published: 2019-08-20 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/la-cessione-del-credito-riflessioni/ - Categorie: blog L’argomento relativo alla cessione del credito ed allo sconto immediato in fattura (50% o 65%) sicuramente è uno degli argomenti più caldi di questa estate; sfido qualunque utente finale a non richiedere un taglio netto immediato della spesa evitando di aspettare 10 anni di detrazioni fiscali (con i limiti che oramai tutti conosciamo tutti).Se per gli acquirenti si tratta di un interessante vantaggio, per gli operatori del settore, gli installatori, i grossisti di materiale, i professionisti, ci troviamo di fronte ad una nuova sfida. Escludo volutamente dall’elenco gli istituti bancari … L’argomento relativo alla cessione del credito ed allo sconto immediato in fattura (50% o 65%) sicuramente è uno degli argomenti più caldi di questa estate; sfido qualunque utente finale a non richiedere un taglio netto immediato della spesa evitando di aspettare 10 anni di detrazioni fiscali (con i limiti che oramai tutti conosciamo tutti). Se per gli acquirenti si tratta di un interessante vantaggio, per gli operatori del settore, gli installatori, i grossisti di materiale, i professionisti, ci troviamo di fronte ad una nuova sfida. Escludo volutamente dall’elenco gli istituti bancari ... In pratica si tratta di trovare una figura che, al posto del cliente finale, acquisisca l’onere di recuperare, nel tempo, il credito di imposta ... Diciamo che in linea di massima non tutti hanno questa possibilità. Da questa forse banale riflessione nascono le prime reazioni da parte degli installatori (in primis) che si trovano, almeno per ora, in difficoltà a digerire questa “nuova opzione” alla quale i clienti possono accedere. Sicuramente una nuova sfida che vedrà come protagonisti anche i grossisti di materiale, e non solo. Di fondamentale importanza l’approccio con il quale si affronterà questa nuova avventura, sperando in un’ottica di positivismo anche se in previsione di un percorso arduo (nascendo da una famiglia di installatori/manutentori conosco bene le difficoltà alle quali le piccole imprese artigiane sono sottoposte). Questo articolo vuole solo essere uno spunto di riflessione e non un approfondimento sui meccanismi che governano la complessa procedura della cessione del credito, argomento che richiede significative nozioni di economia e finanza che personalmente, per indirizzo di studio e professione, non possiedo. Come già dichiarato in precedenza, sicuramente la richiesta da parte dell’utente finale è decisamente forte, come non potrebbe esserlo? Credo che ancor prima degli installatori saranno i grossisti di materiale ad adeguarsi; si tratta sicuramente una significativa opportunità di crescita sul mercato che allo stesso tempo nasconde molte insidie (i grossi gruppi si stanno già muovendo da tempo, sono curioso di analizzare cosa realmente proporranno). Si respira al momento una forte reticenza da parte degli installatori (artigiani). Non li biasimo, non è facile, tenere il passo diventa sempre più complesso, ma sono sicuro che una soluzione si troverà. Apparentemente chi ci guadagna e solo l’utente finale. In realtà si tratta dell’ennesimo sistema per creare business a 360° (tutto giustamente ha un costo), partendo da un esigenza del cliente finale che qualche decina di anni fa era meno evidente ... Non si po' assolutamente fare di tutta l’erba un fascio; questo nuovo strumento può in molti casi permettere di adeguare situazioni a rischio, stimolare la ripresa dell’economia, dare lavoro e molto altro ancora. Dipenderà da come i vari attori della commedia si muoveranno. Servirà sempre più professionalità nel seguire il cliente fin dal primo contatto. L’installatore, il progettista/consulente energetico e il commercialista dovranno collaborare attivamente per rendere più chiara, rapida e trasparente l’informazione al cliente. Il commercialista oltre a supportare il cliente finale diventerà parte attiva anche per l’attività dell’installatore (ad esempio per supportarlo nella corretta procedura di fatturazione del lavoro eseguito in presenza di una cessione del credito, ossia di una porzione di imponibile che verrà “saldata” nei successivi 5 – 10 anni). In termini di esperienza specifica è già qualche mese che mi sto occupando di pratiche di cessione del credito (soprattutto per interventi di riqualificazione energetica nell’ambito della ristrutturazione); ho avuto modo di approfondire casistiche specifiche ed ammetto che fino ad ora, pur essendo abbastanza standardizzata la procedura, non ho ancora incontrato situazioni simili. Settembre potrebbe essere un mese ricco di chiarimenti e di nuove esperienze. Per chi fosse interessato a seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, la mia pagina fans di Facebook o il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare informazioni sperando in una condivisioni costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### PREVENZIONE INCENDI: ADEGUAMENTI PER I CONDOMINI ITALIANI - Published: 2019-08-08 - Modified: 2019-08-08 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/prevenzione-incendi-molti-condomini-si-devono-adeguare/ - Categorie: blog A partire dal 6 maggio i condomìni di altezza antincendio pari o superiore a 12 metri devono seguire nuove regole ai fini della sicurezza antincendio. La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale n. 30 del 5 febbraio 2019 del decreto 25 gennaio 2019 “Modifiche ed integrazioni all’allegato del decreto 16 maggio 1987, n. 246 concernente norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione” ha portato un po' di novità in merito alla sicurezza antincendio dei Condomini italiani ... A partire dal 6 maggio i condomìni di altezza antincendio pari o superiore a 12 metri devono seguire nuove regole ai fini della sicurezza antincendio. La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale n. 30 del 5 febbraio 2019 del decreto 25 gennaio 2019 “Modifiche ed integrazioni all’allegato del decreto 16 maggio 1987, n. 246 concernente norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione” ha portato un po' di novità in merito alla sicurezza antincendio dei Condomini italiani ... Dobbiamo iniziare a porci qualche domanda nel momento in cui l’altezza antincendio del condominio in cui viviamo supera i 12 metri. La domanda nasce quindi spontanea: cosi si intende per altezza antincendio? Possiamo definire in maniera semplice questo parametro come l’altezza massima misurata dal livello inferiore dell'apertura più alta dell'ultimo piano abitabile e/o agibile, escluse quelle dei vani tecnici, al livello del piano esterno più basso. La definizione sembra semplice ma in realtà nasconde possibili difficoltà di interpretazione. Provate a valutare questo parametro riferendovi al condominio in cui vivete. Ponetevi questa domanda: a che altezza devono arrivare i vigili del fuoco per accedere al punto più alto dell’edificio dove è possibile trovare persone in pericolo? Quale autoscala devono utilizzare? Questo nuovo provvedimento va a modificare il precedente DM 16 maggio 1987, n. 246/1987 (in particolare l’Allegato 1), introducendo nuovi requisiti a cui devono rispondere le facciate dei condomini, al fine di prevenire la propagazione del fuoco. Non allarmiamoci troppo! Vedremo che gli interventi ipoteticamente richiesti dalle nuove disposizioni dipendono dall’altezza antincendio dell’edificio, quindi prima di fasciarsi la testa bisogna capire in quale situazione ricade l’edificio in cui si vive. Le disposizioni contenute nel nuovo decreto 25 gennaio 2019, in vigore dal 6 maggio 2019, riguardano sia gli edifici di nuova costruzione, sia quelli esistenti. Concentrandosi nello specifico sugli edifici esistenti, sono state definite delle tempistiche entro le quali sarà necessario adeguarsi: - entro 1 anno (maggio 2020) per l’adozione delle disposizioni antincendio e di quelle che possano garantire l’esodo in caso di incendio in totale sicurezza;- entro 2 anni (maggio 2021) per l’installazione degli impianti di segnalazione manuale di allarme incendio e dei sistemi di allarme vocale per scopi di emergenza. Ovviamente, come in tutte le attività soggette alla prevenzione incendi, qualora per particolari esigenze di carattere tecnico o di esercizio non fosse possibile attuare qualcuna delle prescrizioni contenute nelle presenti norme potrà essere avanzata istanza di deroga con le procedure di cui all’articolo 7 del decreto del Presidente della Repubblica 1° agosto 2011, n. 151. Ci tengo a sottolineare un aspetto molto importante. In fase di riqualificazione energetica dell’edificio, dove sono previsti interventi sulle facciate (soprattutto se l’intervento si riferisce ad una superficie superiore al 50% di quella totale) sarà necessario adempire alle restrizioni introdotte dal nuovo Decreto riferite alle nuove costruzioni. Il nuovo decreto introduce, in ambito condominiale, la Gestione della sicurezza antincendio; vengono attribuiti differenti livelli di prestazione (L. P. ): livello di prestazione 0, per gli edifici con altezza antincendi: 12 m ≤ h < 24 mlivello di prestazione 1, per gli edifici con altezza antincendi: 24 m < h ≤ 54 mlivello di prestazione 2, per gli edifici con altezza antincendi: 24 m < h ≤ 54 mlivello di prestazione 3, per gli edifici con altezza antincendi: 54 m - In riferimento agli edifici con altezza tra i 12 e i 24 m (LP0), è necessario individuare i comportamenti e le azioni corretti da tenere non solo in caso di emergenza, ma anche quotidianamente, per non alterare le condizioni di sicurezza. Tutti gli occupanti devono conoscere tali azioni e, all’occorrenza, essere in grado di applicarle. - Per gli edifici tra i 24 e i 54 m (LP1), la pianificazione dell’emergenza deve essere predisposta, comunicata e verificata. Tra le misure preventive da applicare vi è anche la valutazione dei rischi di incendio in caso di modifiche alle strutture, alle finiture, al rivestimento delle facciate, all’isolamento termico e acustico degli impianti. - In caso di edifici tra i 54 e gli 80 m (LP2), oltre agli adempimenti del livello precedente, vi è l’obbligo di installazione di un impianto di segnalazione manuale e di allarme incendio con indicatori di tipo ottico e acustico, dei quali bisogna tener conto nella pianificazione dell’emergenza, che deve prevedere le procedure di attivazione e di diffusione dell’allarme. - Per gli edifici oltre gli 80 m (LP3) si prevede, in aggiunta alle indicazioni del livello di prestazione 2, occorre anche che il responsabile dell’attività designi il Responsabile della gestione della sicurezza antincendio, un Coordinatore dell’emergenza, in possesso di un attestato di idoneità tecnica, predisponga un centro di gestione, localizzato anche presso la portineria, che deve essere dotato delle centrali per la gestione di impianti antincendio e del sistema di allarme vocale e servirà per il coordinamento delle operazioni da svolgere in condizioni di emergenza. Per quanto concerne il panorama edilizio che caratterizza la zona in cui opero, Provincia di Imperia, la casistica ricade principalmente su edifici di livello LP0 o LP1, rimango pertanto a disposizione per fornire la mia professionalità nell’ambito della messa a norma di tali edifici. Per chi fosse interessato a seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, la mia pagina fans di Facebook o il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare informazioni sperando in una condivisioni costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca --- ### UNI 10200:2018 … UFFICIALIZZATA LA NUOVA VERSIONE! - Published: 2018-10-14 - Modified: 2018-10-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/uni-10200-2018-ufficializzata-la-nuova-versione/ - Categorie: blog Ebbene si, dopo una lunga attesa è stata finalmente pubblicata in data 11 ottobre 2018 l'attesissima nuova norma UNI 10200 sulla ripartizione delle spese di climatizzazione invernale, estiva ed acqua calda sanitaria (ACS) in edifici dotati di impianto centralizzato.La UNI 10200:2018 è stata sviluppata con l’obiettivo specifico di consentire la ripartizione delle spese nei casi previsti dalla legge, perché gli obblighi in merito all’installazione dei sistemi di contabilizzazione ed ai criteri di riparto delle spese sono definiti dal D.Lgs n.102/2014, modificato e integrato dal D.Lgs n.141/2016 e dal DL n.244/2016. Ebbene si, dopo una lunga attesa è stata finalmente pubblicata in data 11 ottobre 2018 l'attesissima nuova norma UNI 10200 sulla ripartizione delle spese di climatizzazione invernale, estiva ed acqua calda sanitaria (ACS) in edifici dotati di impianto centralizzato. La UNI 10200:2018 è stata sviluppata con l’obiettivo specifico di consentire la ripartizione delle spese nei casi previsti dalla legge, perché gli obblighi in merito all’installazione dei sistemi di contabilizzazione ed ai criteri di riparto delle spese sono definiti dal D. Lgs n. 102/2014, modificato e integrato dal D. Lgs n. 141/2016 e dal DL n. 244/2016. Tra i principali aggiornamenti abbiamo:- la semplificazione dell’intera procedura di calcolo di ripartizione;- l’introduzione della ripartizione delle per la climatizzazione estiva;- l’introduzione di indicazioni più specifiche in merito ai casi particolari, come ad esempio le tubazioni correnti nelle unità immobiliari, o condominii articolati in più fabbricati, ecc. ;- Le tubazioni all'interno delle unità immobiliari ora non si conteggiano più e quelle dispersioni vanno divise fra tutti in base ai millesimi di fabbisogno;- I millesimi di fabbisogno (stavolta è stato scritto chiaramente), vanno calcolati senza le migliorie dei privati (si considerano solo gli interventi sulle parti comuni), aspetto secondo me poco sensato. La situazione reale va comunque studiata per definire il prospetto previsionale (quindi i sopralluoghi in ogni alloggio vanno sempre fatti). Immagino la complessità in riunione condominiale a spiegare alle persone che hanno investito nella riqualificazione energetica del proprio immobile che comunque la quota fissa non terrà conto di tali interventi ... - l’introduzione di una gerarchia a 4 livelli per la determinazione della potenza dei corpi scaldanti nel rispetto delle UNI EN 442-2 e UNI EN 834. Per tale finalità, la nuova UNI 10200 fornisce ai termotecnici una gerarchia che consente di individuare il metodo di calcolo per la determinazione della potenza termica del corpo scaldante oggetto del rilievo. Quindi, la potenza termica del corpo scaldante deve essere ricavata dalla norma europea armonizzata UNI EN 442-2. Se il corpo scaldante è stato installato prima dell’entrata in vigore della norma (24 luglio 1996), la potenza termica deve essere determinata in conformità a una norma nazionale UNI o di altro stato membro UE purché rispetti le condizioni definite al punto 5. 3. 1 dalla EN 834. Se il corpo scaldante non è coperto nemmeno da tali norme nazionali, la potenza può essere determinata tramite prove di laboratorio eseguite da organismi qualificati. L’ultimo livello della gerarchia, il quarto, è rappresentato da qualsiasi metodo di calcolo purché validato sperimentalmente. - Il consumo involontario sarà praticamente calcolato come frazione di quello totale dell’anno, senza rivalutare la percentuale;- l’introduzione di una metodologia per la ripartizione delle spese per gli edifici ad utilizzazione discontinua o saltuaria (es. seconde case); Relativamente a quest’ultimo punto forse è il caso di fare un approfondimento. In pratica nel caso di edifici ad utilizzazione discontinua o saltuaria (come ad esempio le seconde case), l’incidenza della componente involontaria tende ad essere tanto maggiore quanto minore è il fattore d’uso, questo perché le dispersioni delle tubazioni incidono percentualmente in misura maggiore rispetto agli edifici normalmente abitati. Il fattore d’uso viene semplicemente calcolato come il rapporto tra il consumo totale effettivo e il fabbisogno in ingresso alla distribuzione (calcolato in modalità A3 ossia “stato di fatto”, in riferimento ai dati climatici medi). Per valori superiori alla soglia di 0,8 si rientra nella casistica degli edifici normalmente occupati, mentre per fattori d’uso inferiori alla soglia di 0,8 si è nel caso di edifici ad occupazione discontinua o saltuaria. La norma precisa inoltre che la metodologia è applicabile per fattori d’uso non troppo bassi (≥ 0,3) mentre, in caso contrario potrebbe risultare meno precisa. Rimane quindi questo problema da risolvere ... Diciamo che in pratica non è cambiato moltissimo, i ricchi rimangono ricchi ed i poveri non cambiano il proprio stato economico ... Suddividere in maniera precisa le spese energetiche in un edificio datato rimane sempre un operazione complessa e non basterà una normativa a risolvere in maniera definitiva la situazione. Ricordiamoci che la parte preponderante delle spese di riscaldamento rimane associata alla quota volontaria. Ing. Marcenaro Luca “... Tutte le evoluzioni che conosciamo vanno dal vago per arrivare al definito ... ” (Charles Sanders Peirles)   --- ### CONTABILIZZAZIONE DEL CALORE: L'EVOLUZIONE DELLA NORMATIVA UNI 10200 ... - Published: 2018-07-17 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/contabilizzazione-del-calore-l-evoluzione-della-normativa-uni-10200/ - Categorie: blog E’ da poco terminata la seconda fase di Inchiesta Pubblica relativa alla norma UNI 10200, documento di riferimento in tema di ripartizione delle spese di riscaldamento, raffrescamento ed acqua calda sanitaria. Tale fase di inchiesta si è svolta durante tutto il mese di maggio 2018. E’ da poco terminata la seconda fase di Inchiesta Pubblica relativa alla norma UNI 10200, documento di riferimento in tema di ripartizione delle spese di riscaldamento, raffrescamento ed acqua calda sanitaria. Tale fase di inchiesta si è svolta durante tutto il mese di maggio 2018. Questa normativa è nata nel lontano 1993 con lo scopo iniziale di assolvere agli obblighi sanciti dalla Legge 10/91 relativamente alla ripartizione delle spese in base ai consumi effettivamente registrati. La norma è stata successivamente sottoposta a 3 revisioni, volte a determinarne un progressivo miglioramento e un costante adeguamento al contesto tecnico/legislativo in continua evoluzione (anni 2005, 2013 e 2015). In particolare, l’ultima revisione del 2015, è risultata in contrasto con la norma europea UNI EN 834 ... L’anno “cruciale” di questa normativa è stato il 2014, quando fu pubblicato il D. Lgs. 102 (recepimento della Direttiva Europea 2012/27/UE) il quale riporta, all’art. 9, comma 5, in merito alla ripartizione delle spese nei condomini ed edifici polifunzionali provvisti di impianti centralizzati, uno specifico richiamo alla norma, la quale assurge pertanto da “regola dell’arte” a documento “cogente”. La norma UNI 10200 è stata dunque indicata dal legislatore quale strumento principe ed obbligatorio ai fini della ripartizione delle spese connesse ai servizi energetici in ambito condominiale. Questa fase di riconoscimento, così come l’individuazione di alcune criticità applicative emerse contestualmente all’utilizzo della norma, hanno innescato un nuovo processo di revisione, nel quale ci troviamo ancora oggi. Nel frattempo, il D. Lgs. 102 stesso è stato a sua volta sottoposto a modifiche ed integrazioni, attraverso il successivo D. Lgs. 141/16. E’ stata introdotta la possibilità di derogare da essa ove ricorrano particolari condizioni. Questa nuova situazione non ha comunque precluso il processo di revisione della norma, rivolto a fornire uno strumento valido ed efficace, da preferirsi a qualsiasi deroga. Quest’ultima revisione della normativa dovrebbe apportare una serie di miglioramenti fortemente attesi, tra cui: - completo allineamento alle specifiche tecniche UNI/TS 11300 ed alle nuove normative europee EPBD (Energy Performance of Buildings Directive); - riscrittura integrale della norma in modo da agevolarne una migliore fruibilità; - correzione di alcuni errori come ad esempio quello relativo alla stima del consumo involontario in presenza di ripartitori;- integrazione di alcune lacune come il consumo involontario in caso di edifici ad utilizzo parziale o saltuario; - miglioramento nella determinazione dei fattori di ripartizione dei parametri globali facendo in modo di ricorrere per quanto possibile a parametri misurati anziché teorici; - affinamento della metodologia di formulazione del prospetto previsionale; - descrizione dettagliata di una serie di casistiche ed aspetti particolari quali, a titolo di esempio, i condomini estesi, i contatori di calore “combinati”, le singole utenze prive di contabilizzazione, la totale assenza di contabilizzazione, le tubazioni di pertinenza delle singole unità immobiliari, i cosiddetti locali ad uso collettivo, ecc. ; - miglior definizione ed identificazione dei parametri energetici teorici funzionali alla ripartizione spese; Rimarranno probabilmente ancora alcuni aspetti da affrontare, comunque sia, l’ipotetica nuova versione della normativa UNI 10200 (2018? ) rappresenta comunque il risultato di un lavoro “di squadra” rivolto ad ottenere uno strumento sempre più performante anche in situazioni complesse (vecchi edifici, seconde case, strutture polifunzionali, ecc... ). Il lavoro del tecnico non è semplice, applicare una normativa “non perfetta e/o lacunosa” nasconde significative difficoltà. Io credo comunque che operare sempre nel “buon senso” cercando di portare avanti le scelte più corrette dal punto di vista fisico, indipendentemente da ogni altra implicazione o ragione, sia la soluzione migliore. Ora che gli obblighi dovrebbero essere stati assolti ed è ormai trascorso anche il previsto anno di “deroga” (adozione dei millesimi di proprietà), la futura applicazione della norma dovrebbe diventare “abitudine” ... Concludo sottolineando che il settore della contabilizzazione del calore è tutt’ora da considerarsi attivo, dinamico e ricco di novità, campo in cui si fondono ed interfacciano aspetti tecnici ed aspetti giuridici, tra loro apparentemente distanti, aspetti non semplici e nemmeno scontati, tali da premiare la competenza, l’esperienza e l’abilità degli operatori coinvolti. Per chi fosse interessato a seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, la mia pagina fans di Facebook o il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare informazioni sperando in una condivisioni costruttiva di idee e di esperienze.   Ing. Marcenaro Luca “ ... La perfezione non esiste ... Puoi sempre fare meglio e puoi sempre crescere ... ” (Les Brown) --- ### IL RISPARMIO ENERGETICO E LE “LOBBY” DEI COMBUSTIBILI … - Published: 2018-07-10 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/il-risparmio-energetico-e-le-lobby-dei-combustibili/ - Categorie: blog 16-07-2018 Sicuramente non sarò l’unica persona che spesso si domanda perché il nostro Paese, pur dichiarando di impegnarsi nella lotta contro il cambiamento climatico, avendo molte soluzioni tecniche a disposizione, non decida seriamente di abbandonare i combustibili fossili mettendo in campo una solida strategia in grado di convertire l’intero comparto energetico nazionale. 16-07-2018 Sicuramente non sarò l’unica persona che spesso si domanda perché il nostro Paese, pur dichiarando di impegnarsi nella lotta contro il cambiamento climatico, avendo molte soluzioni tecniche a disposizione, non decida seriamente di abbandonare i combustibili fossili mettendo in campo una solida strategia in grado di convertire l’intero comparto energetico nazionale. Chiamo subito un aspetto importante, da quanto ho potuto constatare analizzando le situazioni negli altri paesi, questo problema non è limitato solo alla nostra Italia ... Secondo voi quale è il motivo di questo immobilismo? Troppo spesso si parla di “influenze” da parte di “Lobby” nei confronti delle “istituzioni” ovviamente sempre senza dati alla mano ... Sembrerebbe, analizzando uno studio effettuato dall’organizzazione non governativa “Corporate Europe Observatory (CEO)”, con sede a Bruxelles, che buona parte del nostro “ritardo” sia dovuto all’attività di lobbying di una certa fetta dell’industria energetica ... Si parla della Lobby del gas! Andando ad approfondire l’argomento si viene poi a capire che l’attività delle lobby del gas “potrebbero” bloccare l’intera Europa ai combustibili fossili per almeno 40 anni, a prescindere dal fatto che praticamente tutto il mondo scientifico è convinto della serietà del fenomeno che sta caratterizzando il cambiamento climatico e nonostante gli impegni presi alla Cop21 di Parigi e gli sforzi che molte istituzioni, associazioni e aziende stanno facendo per una trasformazione sostenibile della nostra società! Solo per dare un’idea, nel 2016 le lobby del gas hanno investito più di 100 milioni di euro per proteggere i propri interessi e aumentare il consenso intorno a questa risorsa combustibile ... I gruppi che si muovono contro le lobby del gas possono contare appena su una capacità economica che raggiunge a stento il 3% di quella cifra. Grazie a queste risorse economiche, tramite continui contatti con le istituzioni europee, questi gruppi industriali sono riusciti a far passare il gas come un combustibile ‘pulito’, che può essere sviluppato in parallelo alle altre energie rinnovabili, invece di prevederne la sostituzione programmata in un certo arco temporale. Per arrivare a questo risultato è stata fatta una poderosa campagna di marketing e di comunicazione, utilizzando una moltitudine di canali e di strategie diverse, e sì, in buona parte ha funzionato. In molti, adesso, pensano che il gas naturale sia realmente una fonte pulita, senza nemmeno immaginare che in realtà si tratta di metano, ovvero di un gas serra che può essere peggiore della già dannosa anidride carbonica (Il GWP del metano è pari a 25, questo vuol dire che 1 kg di metano emesso in atmosfera inquina 25 volte di più rispetto a 1 kg di anidride carbonica). Ovviamente questi dati non sono paragonabili al potere inquinante dei refrigeranti utilizzati nel campo della climatizzazione (macchine frigorifere). É per questo che, di fronte alla sostenibilità e alla convenienza di sistemi energetici basati sul fotovoltaico, sull’eolico, sull’energia delle onde e sull’efficienza energetica, le istituzioni continuano a finanziare i combustibili fossili. Nello studio si parla di investimenti economici rivolti ad un lavoro mirato ad influenzare le scelte e quindi le politiche e i finanziamenti delle istituzioni europee. Per fare altri esempi, i due colossi Mobil e Shell hanno investito quasi 5 milioni di euro in azioni di lobbyng, per non parlare degli innumerevoli incontri con chi tiene in mano le redini dell’Unione Europea. Oltre 450 incontri tra il commissario europeo per il Clima e l’Ambiente Cañete e il vicepresidente della Commissione europea e Commissario europeo per l’unione energetica Maroš Šefčovič e ovviamente gli esponenti delle lobby del gas ... Purtroppo le orecchie di chi in Europa si occupa di energia e di ambiente non sono sempre puntate verso chi vuole difendere l’ambiente e salvaguardare il nostro pianeta dal cambiamento climatico ... Spesso tendono ad ascoltare chi, per il proprio puro ed egoistico interesse, vuole promuovere i combustibili fossili. Detto questo ci tengo a precisare che, realizzare impianti termici con caldaie a gas a condensazione, risulta comunque, ad oggi, una delle soluzioni più contenute in ambito ambientale che credo, nei prossimi anni (10? 20? ), debba lasciare spazio alle nuove tecnologie che sfruttano le energie rinnovabili, partendo magari da semplici integrazioni parziali. Se desiderate seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, iscrivervi alla mia Newsletter, seguirmi tramite la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter, il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca “ ... Solo chi antepone il bene comune al bene proprio, solo chi mostra di avere senso di responsabilità, merita il potere perché sa renderlo giusto ... ” (Enzo Bianchi)   --- ### RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA: I MATERIALI A CAMBIAMENTO DI FASE - Published: 2018-07-02 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/riqualificazione-energetica-i-materiali-a-cambiamento-di-fase/ - Categorie: blog Sappiamo che il settore edilizio è responsabile di circa il 40% dei consumi energetici mondiali e del 30% delle emissioni annuali di gas serra, motivo per il quale la riduzione dei consumi energetici in questo settore rappresenta un obiettivo prioritario per l’Unione Europea. La maggior parte dei consumi energetici degli edifici è dovuta ai sistemi di ventilazione, riscaldamento e raffrescamento dell’aria pertanto risulta indispensabile agire su questi ultimi. Sappiamo che il settore edilizio è responsabile di circa il 40% dei consumi energetici mondiali e del 30% delle emissioni annuali di gas serra, motivo per il quale la riduzione dei consumi energetici in questo settore rappresenta un obiettivo prioritario per l’Unione Europea. La maggior parte dei consumi energetici degli edifici è dovuta ai sistemi di ventilazione, riscaldamento e raffrescamento dell’aria pertanto risulta indispensabile agire su questi ultimi. La necessità di risparmio energetico ha comportato lo sviluppo di varie tecnologie, tra le quali, i sistemi di accumulo dell’energia termica. Le richieste energetiche e soprattutto la disponibilità̀ di alcune fonti di produzione sono caratterizzate da una forte variabilità̀ su base temporale pertanto la necessità di soddisfare domande fortemente variabili ha richiesto l’introduzione di sistemi sufficientemente “capienti” da coprire anche le richieste di picco rispetto ai carichi di base, soluzioni in passato molto costose ... Oggi tali costi sono in parte abbattuti grazie anche all’integrazione dei sistemi di accumulo dell’energia che consentono l’utilizzo di sistemi di generazione più̀ piccoli. I sistemi di accumulo dell’energia termica più̀ diffusi in ambito residenziale, si dividono in sistemi a calore sensibile, prettamente ad acqua, e in sistemi a calore latente, i quali, sfruttando il fenomeno del passaggio di fase di alcuni materiali, in grado di accumulare grandi quantità̀ di energia termica con ridotti volumi di accumulo, subendo una variazione di temperatura molto limitata. Il grosso potenziale offerto da questi materiali risiede essenzialmente nelle elevate capacità di accumulo di energia di cui sono caratterizzati. In ambito edilizio, gli accumuli possono essere integrati all’interno degli elementi costruttivi degli edifici, al fine di incrementarne la massa termica. Grazie alla capacità di accumulare il calore durante le ore più̀ calde della giornata, è possibile proteggere gli ambienti interni dal surriscaldamento diurno, tipico delle giornate estive. Analizzando in linea generale quella che è la reale situazione ad oggi, risulta che questi materiali necessitino ancora di studi approfonditi, in riferimento ad alcune problematiche ad essi annessi. Una di queste è senza dubbio legata alla bassa conducibilità̀ termica; può̀ accadere, infatti, che il materiale non solidifichi nei tempi desiderati, è che ci sia disponibilità̀ di energia frigorifera quando orami la richiesta non è più̀ presente. Un’altra problematica è legata alla quantità̀ di materiale da dover utilizzare. Al fine di ottenere gli scopi di accumulo prefissati, a volte sono necessari quantitativi di materiale tali da rendere le applicazioni impraticabili. Infine, il loro costo può̀, in molti casi, essere davvero elevato. Concludendo, possiamo semplicemente rimanere in attesa della commercializzazione e dell’evoluzione di questi prodotti, in modo da essere tecnicamente pronti ad affrontare le future ristrutturazioni edilizie che interesseranno la gran parte degli edifici del nostro paese ... Per chi fosse interessato a seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, la mia pagina fans di Facebook o il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare informazioni sperando in una condivisioni costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca   “... I pesci meritano di essere catturati perché sono pigri. Due milioni di anni di evoluzione e ancora non sono usciti dall’acqua ... ” (Simon Munnery)   --- ### PREVENZIONI INCENDI: DAL RISCHIO “ZERO” AL RISCHIO “ACCETTABILE”… - Published: 2018-06-27 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/prevenzioni-incendi-dal-rischio-zero-al-rischio-accettabile/ - Categorie: blog In questi ultimi anni si denota un sostanziale e progressivo travaso di responsabilità tra gli organi di controllo (Comandi provinciali dei Vigili del Fuoco) ed i professionisti antincendio. Questo aspetto è stato inizialmente introdotto dall’entrata in vigore del DPR 151/2011, regolamento di semplificazione dei procedimenti di prevenzione incendi e introduzione dell’obbligo della SCIA antincendio … Non sta cambiando solamente il panorama delle responsabilità del professionista antincendio ma anche quello del titolare delle attività soggette al controllo da parte dei VVF! In questi ultimi anni si denota un sostanziale e progressivo travaso di responsabilità tra gli organi di controllo (Comandi provinciali dei Vigili del Fuoco) ed i professionisti antincendio. Questo aspetto è stato inizialmente introdotto dall’entrata in vigore del DPR 151/2011, regolamento di semplificazione dei procedimenti di prevenzione incendi e introduzione dell’obbligo della SCIA antincendio ... Non sta cambiando solamente il panorama delle responsabilità del professionista antincendio ma anche quello del titolare delle attività soggette al controllo da parte dei VVF! La successiva entrata in vigore del Codice di prevenzione incendi (DM 03/08/2015) ha definito con maggior precisione i limiti di responsabilità del professionista, introducendo un moderno protocollo di progettazione basato sul principio del “livello di rischio accettabile” ed ispirato alle norme anglosassoni BS 9999 (Codice di pratica per la sicurezza antincendio nella progettazione, gestione e uso degli edifici). Questa nuova prospettiva rappresenta sicuramente un cambiamento rivoluzionario nel panorama della legislazione italiana sulla sicurezza nei luoghi di lavoro; essa si fonda su alcuni principi di semplice comprensione: - il rischio zero non esiste;- in base alla situazione reale si definisce un livello di rischio “accettabile”;- l’incendio si può generare da un solo focolaio. - si esclude l’aspetto doloso dell’incendio. Tale sistema normativo garantisce al progettista e conseguentemente all’asseveratore un’assunzione di responsabilità (civile e penale) consapevole e soprattutto senza margini di aleatorietà di giudizio. Tuttavia, purtroppo, ci troviamo di fronte ad una “fastidiosa” contraddizione che emerge confrontando semplicemente i principi del “Nuovo Codice Antincendio” e le misure generali di tutela della sicurezza dei lavoratori individuati nel D. Lgs. 81/2008 (Testo unico sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro), dove, al Titolo I – art. 15, si parla dell’obiettivo di “eliminare” i rischi” ... Questi principi trovano ovviamente applicazione in campo civile e penale, determinando possibili sentenze pregiudizievoli a danno dei tecnici, seppur operanti con professionalità, conoscenza e responsabilità ... Il progettista ed il responsabile dell’attività lavorativa, non potendo mai garantire l’eliminazione assoluta del rischio incendio in un ambiente di lavoro, potrebbero essere perseguiti, in caso di incendio o di incidente, in quanto, in qualsiasi caso, si sarebbe potuto fare di più, adottando migliori e/o diverse soluzioni disponibili! In pratica in Italia ponendo l’obiettivo di “eliminare” il rischio si favorisce la magistratura ad individuare a tutti i costi un responsabile! Per la cultura anglosassone invece si parla di livello di rischio accettabile accettando possibilità che possa accadere un danno, senza che l’evento causi necessariamente un colpevole! Parliamo di diverse culture ... Sarà pertanto necessario il superamento di questo conflitto normativo in modo da non rischiare di vanificare l’innovazione che ha portato il “Nuovo Codice Antincendio” frenando il professionista nella sua attività. Il rispetto delle norme e delle regole tecniche, attuate dal professionista secondo il “Nuovo Codice”, dovrà essere sufficiente ad evitare ogni responsabilità per non aver ridotto a zero il rischio incendio. L’eliminazione assoluta dei rischi negli ambienti di lavoro è infatti un obiettivo “irraggiungibile” che spesso porta ad “esagerare” nella scelta delle soluzioni da adottare ... Ora che il Codice ha dotato il professionista antincendio di un protocollo di progettazione ispirato ai moderni standard internazionali, è necessaria un’armonizzazione del D. Lgs. 81/2008 al Codice di prevenzione incendi. Per chi fosse interessato a seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, la mia pagina fans di Facebook o il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare informazioni sperando in una condivisioni costruttiva di idee e di esperienze.   Ing. Marcenaro Luca   “... Ogni interpretazione della realtà si basa su una posizione che è unica e individuale. Bastano due passi a destra o a sinistra, e l'intero quadro muta ... ” (Lawrence Durrell)   --- ### LA RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA “ALLEGGERITA” … - Published: 2018-06-20 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/la-riqualificazione-energetica-alleggerita/ - Categorie: blog Gli ultimi mesi sono caratterizzati da novità interessanti, soprattutto rivolte alla sensibilizzazione dei cittadini in merito all’importanza della riqualificazione energetica degli edifici. Sono stati introdotti nuovi incentivi specifici rivolti al miglioramento degli involucri edilizi; è stata inoltre estesa a tutti la facoltà di cedere le detrazioni fiscali a soggetti capienti, eliminando il corretto timore di non poterne fruire. Si sta già da tempo riflettendo sulla necessità di revisionare i requisiti tecnici obbligatori che, pensati specificatamente per le nuove costruzioni, in molti casi non si adattano alle riqualificazioni degli edifici esistenti, richiedendo interventi troppo costosi e quindi impraticabili. Gli ultimi mesi sono caratterizzati da novità interessanti, soprattutto rivolte alla sensibilizzazione dei cittadini in merito all’importanza della riqualificazione energetica degli edifici. Sono stati introdotti nuovi incentivi specifici rivolti al miglioramento degli involucri edilizi; è stata inoltre estesa a tutti la facoltà di cedere le detrazioni fiscali a soggetti capienti, eliminando il corretto timore di non poterne fruire. Si sta già da tempo riflettendo sulla necessità di revisionare i requisiti tecnici obbligatori che, pensati specificatamente per le nuove costruzioni, in molti casi non si adattano alle riqualificazioni degli edifici esistenti, richiedendo interventi troppo costosi e quindi impraticabili. Abbiamo capito che esiste la possibilità di poter effettuare interventi costosi, evitando di dover “sborsare” grossi quantitativi di denaro, attendendo, in 10 anni, di recuperarne una significativa parte, ma non credo sia realmente chiaro a tutti, come effettivamente possiamo realizzare il tutto ... Bisogna trovare qualcuno intenzionato, al posto nostro, di investire nell’intervento accollandosi la cessione del credito, recuperando quindi i soldi nei successivi 10 anni, sfruttando gli sgravi fiscali. Sembra complesso, serve una procedura più semplice e soprattutto un intermediario in grado di gestire, con professionalità e capacità economica, tutto il processo. L’attività svolta dalle “ESCO” potrebbero fare al caso nostro? Innanzitutto cerchiamo di capire cosa rappresenta una ESCO! Una Energy Service Company (ESCO) la potremmo definire come un’impresa in grado di fornire servizi tecnici, commerciali e finanziari necessari alla realizzazione di un intervento di efficienza energetica, assumendosi l’onere dell’investimento e il rischio di un mancato risparmio, ovviamente a fronte della stipula di un contratto in cui siano stabiliti i propri utili. Fino a qua sembra tutto splendido! Questa azienda non si deve limitare a fornire semplicemente le risorse finanziarie con le quali l’imprenditore/ditta realizzerà autonomamente l’investimento (per questo ci sono le “banche”, quando disponibili ad elargire denaro), ma deve infatti possedere, oltre alle disponibilità economiche, le adeguate competenze tecniche (proprie o tramite gruppi collegati), in modo da poter realizzare quanto le è stato commissionato, offrendo anche flessibilità in base alle esigenze di chi ha richiesto i relativi servizi. Da quanto ho potuto comprendere, non si tratta solo di “vendere tecnologia”, ma di identificare “soluzioni” di risparmio energetico investendo in “prima persona” nella realizzazione degli interventi per guadagnare dai risparmi conseguiti! Quindi è compito della ESCO raggiungere gli obiettivi di risparmio, altrimenti non ricaverebbero un adeguato margine di utile ... Il committente inizierà a godere del risparmio energetico una volta terminato il contratto stipulato, ossia quando i risparmi generati colmeranno l’utile contrattualizzato. Quali sono le attività che normalmente svolgono le ESCO? Studiano soluzioni tecnologiche specialistiche e cercano sul mercato le competenze tecniche e metodologiche necessarie allo sviluppo dei progetti, selezionano, coordinano e gestiscono fornitori, progettisti, impiantisti e professionisti, individuano la soluzione finanziaria e contrattuale più̀ adeguata al cliente garantendo la misura dei risultati degli interventi e gli obiettivi di risparmio energetico (quindi economico) attesi ed infine gestiscono gli impianti e gli incentivi applicabili per massimizzarne i benefici. In pratica una ESCO si occupa in sostanza di tutto, svolgendo una serie di attività che riassumo nella seguente tabella:     A me piace essere concreto quando condivido certi concetti, quindi credo sia interessante fare qualche esempio reale di investimento, che ho avuto modo di analizzare, in modo da dare un’idea di cosa è realmente possibile ottenere in ambito di riqualificazione energetica. Esempio 1: Condominio a Milano intenzionato a rifare il tetto smaltendo l’amianto. Il condominio aveva inizialmente stanziato 200. 000 euro per effettuare il lavoro. Tramite il “sistema ESCO” è stato possibile proporre il rifacimento del tetto con annesso smaltimento amianto, il cappotto termico, la sostituzione degli infissi e la riqualificazione della centrale termica, per mezzo della cessione del credito, con una spesa complessiva di 250. 000 euro a fronte di un importo complessivo dei lavori pari a 1. 000. 000 di euro. In pratica con 50. 000 euro in più di investimento hanno riqualificato l’intero stabile oltre a sostituire il tetto ... Esempio 2: Intervento su involucro di un edificio complesso a Padova. La soluzione proposta ha previsto l’applicazione di uno strato di cappotto termico di EPS di spessore variabile (in funzione della zona specifica) in grado di generare una trasmittanza media dell’involucro di 0,27 W/m2K (partendo da un valore iniziale di 1,2 W/m2K, zona climatica E). E’ stata prevista inoltre la sostituzione delle attuali finestre con serramenti a triplo vetro, con prestazioni termiche nettamente superiori, variabili a seconda delle dimensioni, ma che si attestano a valori di trasmittanza compresi tra 0,77 e 0,83 W/m2K, ). Tramite la diagnosi energetica è stato possibile analizzare lo stato energetico attuale e quello evolutivo, dopo l’eventuale intervento di efficientamento protettivo dell’edificio. Il risultato della diagnosi ha dato i seguenti risultati: - stato iniziale: consumo energia primaria pari a 148. 500 Smc/anno (classe G)- ipotesi finale: consumo energia primaria pari a 50. 000 Smc/anno (classe C)Riduzione dei consumi di gas metano del 66%! Circa 100. 000 mc di gas risparmiato all’anno! A voi i conti ... Da tenere in considerazione la fascia climatica specifica della zona. L’importo complessivo dei lavori era di circa 2. 400. 000 euro (iva compresa), al netto della cessione del credito e delle spese fisse di gestione il Cliente dovrà pagarne effettivamente approssimativamente 600. 000 euro (iva compresa), considerando che si tratta di uno stabile con 80 unità immobiliari (la maggior parte appartamenti e una serie di attività commerciali al piano terra), stiamo parlando di un intervento che alla fine inciderà su ogni unità immobiliare mediamente 7. 500 euro. Come tutte le cose, quando parliamo di interventi di un certo livello, è necessario valutare bene ogni singolo aspetto, farsi magari qualche domanda in più togliendosi ogni dubbio e chiarendo tutti gli aspetti sia tecnici che economici, soprattutto affidando il tutto ad un tecnico di fiducia che possa salvaguardare gli interessi del committente. Alla fine potremmo dire che, “il sistema ESCO” rappresenta una soluzione dove, gran parte del rischio non se lo prende il cliente finale bensì colui che propone la soluzione. Quest’ultimo, guadagnando sui risparmi generati, fornisce una notevole garanzia dell’operato. Per chi fosse interessato a seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, la mia pagina fans di Facebook o il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare informazioni sperando in una condivisioni costruttiva di idee e di esperienze.   Ing. Marcenaro Luca   “... Tutte le idee che hanno enormi conseguenze sono sempre idee semplici ... ” (Lev Tolstoj) --- ### INAIL: LA POSIZIONE “CORRETTA” DEI VASI DI ESPANSIONE CHIUSI … - Published: 2018-06-13 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/inail-la-posizione-corretta-dei-vasi-di-espansione-chiusi/ - Categorie: blog In Italia non è mai facile interpretare le leggi e le normative, situazione che spesso porta a dover instaurare discussioni in merito a determinate scelte tecniche, tra cui, ad esempio, la corretta posizione dei vasi di espansione chiusi negli impianti termici, secondo l’attuale raccolta INAIL R2009 … In Italia non è mai facile interpretare le leggi e le normative, situazione che spesso porta a dover instaurare discussioni in merito a determinate scelte tecniche, tra cui, ad esempio, la corretta posizione dei vasi di espansione chiusi negli impianti termici, secondo l’attuale raccolta INAIL R2009 ... La precedente edizione della documentazione INAIL (risalente al 1982) prevedeva, per la maggior parte dei dispositivi di sicurezza impianto, ad esclusione del vaso di espansione, una installazione unicamente sulla tubazione di mandata, ad una distanza pari a 0,5 m. L’attuale documentazione in vigore (Raccolta R2009) invece indica di inserire, in generale, tutte le sicurezze INAIL sulla tubazione di mandata, ma ad una distanza massima dal generatore (involucro) pari ad 1 metro. Per quanto riguarda, nello specifico, la posizione di installazione del vaso di espansione, se ci riferiamo alla normativa tecnica relativa agli impianti di riscaldamento negli edifici (UNI EN 12823), prese in considerazione le sollecitazioni di carattere termico su quest’ultimo, risulta preferibile l’installazione del componente sulla tubazione di ritorno! Chi ha ragione? Per esperienza personale ho potuto constatare che, nella maggior parte dei casi, i funzionari INAIL, evitando di prendere alla lettera quanto indicato nella raccolta R2009, difficilmente impongono l’installazione del vaso di espansione sulla tubazione di mandata, condividendo la scelta del progettista, giustificata comunque da motivazioni tecniche facilmente dimostrabili. Per chi fosse interessato a seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, la mia pagina fans di Facebook o il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare informazioni sperando in una condivisioni costruttiva di idee e di esperienze.   Ing. Marcenaro Luca “... Ogni interpretazione della realtà si basa su una posizione che è unica e individuale. Bastano due passi a destra o a sinistra, e l'intero quadro muta ... ” (Lawrence Durrell)   --- ### GLI ALLEGATI OBBLIGATORI DELLA DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ’ - Published: 2018-06-05 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/gli-allegati-obbligatori-della-dichiarazione-di-conformita/ - Categorie: blog Aggiornamento del 05-10-2022 (prima stesura 2018) Capisco benissimo come, l’attività del rappresentare “nero su bianco” il lavoro appena eseguito, possa essere spesso vissuta dall'installatore/manutentore come un’incombenza gravosa sul lavoro quotidiano; considerando però l’importanza del documento e soprattutto la tutela che esso rappresenta, non solo nei confronti del cliente finale, forse è il caso di soffermarsi qualche minuto a riflettere su questo aspetto. Aggiornamento del 05-10-2022 (prima stesura 2018) Capisco benissimo come, l’attività del rappresentare “nero su bianco” il lavoro appena eseguito, possa essere spesso vissuta dall'installatore/manutentore come un’incombenza gravosa sul lavoro quotidiano; considerando però l’importanza del documento e soprattutto la tutela che esso rappresenta, non solo nei confronti del cliente finale, forse è il caso di soffermarsi qualche minuto a riflettere su questo aspetto. Negli anni di attività come professionista ho svolto svariate perizie presso immobili nei quali sono state effettuate ristrutturazioni (oltre alle nuove costruzioni); non mi dilungo nel raccontare i particolari e nemmeno mi soffermo sulla tipologia di impianto realizzato; davanti al giudice, in tribunale, è complicato dimostrare ciò che apparentemente non si vede, lavori sotto traccia o interrati, modifiche sull’impianto effettuate da “terzi”, apparecchi utilizzatori mai installati che miracolosamente compaiono e di cui ci si trova costretti, o quasi, a prendersi la responsabilità. Mi fermo qui ... Situazioni spesso paradossali ... Il 90% dei problemi si sarebbero risolti in maniera meno invasiva semplicemente dichiarando chiaramente ciò che realmente era stato realizzato, ad esempio tramite un semplice disegno (chiamato “schema impianto”) oppure una semplice lista materiale, documenti tramite i quali si evidenzia, in maniera chiara e indiscutibile, lo stato di fatto ... Gli allegati obbligatori della dichiarazione di conformità, che gli impiantisti devono produrre per legge sono i seguenti: 1 - Progetto/schema impianto: timbrato e firmato in originale dal responsabile tecnico della ditta impiantista, in caso di impianto ordinario, oppure da un professionista iscritto all’albo negli altri casi. Per le opere di installazione, di trasformazione e di ampliamento di impianti che sono connesse ad interventi edilizi subordinati a concessione edilizia, permesso di costruire ovvero a DIA o comunque denominati, il soggetto titolare dell’intervento edilizio di cui sopra deposita il progetto degli impianti da realizzare presso lo sportello unico per l'edilizia del comune ove deve essere realizzato l'intervento, contestualmente al progetto edilizio. 2 - Relazione con tipologia dei materiali: timbrato e firmato in originale dal titolare della ditta impiantista; 3 - Copia del certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico-professionali: anche in fotocopia, ma dello stesso periodo della data della dichiarazione di conformità; 4 - Eventualmente il riferimento ad altre dichiarazioni di conformità precedenti o parziali esistenti e, se il caso, certificati di collaudo, CPI, o quanto necessario per definire il limite della responsabilità. Suddetti allegati sono sempre obbligatori, indipendentemente dalla destinazione d’uso, dall'ampiezza e dall’età dei locali cui si riferiscono. Ciò che è fondamentale da capire è che il solo primo foglio, senza gli allegati precedentemente menzionati, non rappresenta la dichiarazione di conformità. Gli allegati obbligatori devono essere tutti timbrati e firmati in originale dal titolare della ditta impiantista. Il progetto deve essere firmato dal responsabile tecnico della ditta impiantista (per impianti ordinari) o da un professionista iscritto all’albo per le specifiche competenze per impianti non ordinari). Se ci si trova su impianti sprovvisti di dichiarazione di conformità? Le casistiche sono 3: - impianti realizzati prima del 13-03-1993 (quando non esisteva nemmeno la legge 46/90). Non esiste obbligo di redazione di alcuna documentazione. Consiglio sempre ai miei clienti di farsi fare almeno un controllo, a livello di sicurezza, dell'impianto; - impianti realizzati tra il 1993 e il 2008 (esisteva la Legge 46/90 ma non il DM 37/08). In questo caso è possibile farsi redigere, da impresa abilitata, una "dichiarazione di rispondenza" che attesti che l'impianto rispetti almeno i requisiti di sicurezza; - impianti realizzati dopo il 27-03-2008 (entrata in vigore del DM 37/08). In questo caso serve obbligatoriamente la dichiarazione di confromità eseguita dalla ditta che ha effettuato i lavori. Mi raccomando! State leggendo il mio articolo perchè vi trovate in una situazione paticolare? Tramite questo link potete trovare i miei contatti per ricevere eventuali chiarimenti sull'articolo o per chiedere direttamente una consulenza. Per non perdervi i prossimi articoli potete iscrivervi alla mia newsletter. Per approfondimenti sul discorso relativo alla sicurezza degli impianti, in riferimento al D. 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Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla ... ” (Martin Luther King) --- ### E-BIKE: SIAMO PRONTI A QUESTA EVOLUZIONE? - Published: 2018-05-30 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/e-bike-siamo-pronti-a-questa-evoluzione/ - Categorie: blog   Sono 155.500 le biciclette a pedalata assistita vendute nel 2017 in Italia, parliamo di una crescita del 25% rispetto all’anno precedente, un fenomeno che non può essere trascurato. Le biciclette elettriche ormai, grazie ai progressi tecnologici in tema di batterie ed autonomia, riescono, parzialmente, a far concorrenza ai motorini “cinquantini” ...   Sono 155. 500 le biciclette a pedalata assistita vendute nel 2017 in Italia, parliamo di una crescita del 25% rispetto all’anno precedente, un fenomeno che non può essere trascurato. Le biciclette elettriche ormai, grazie ai progressi tecnologici in tema di batterie ed autonomia, riescono, parzialmente, a far concorrenza ai motorini “cinquantini” ... Analizzando i dati statistici a livello europeo, si può notare che, in media, i cittadini della UE dispongono di più biciclette rispetto a qualsiasi altro mezzo di trasporto. Questo aspetto suggerisce che il “cambiamento globale” verso un’economia a basse emissioni di carbonio è effettivamente iniziato e che il settore della bici è un elemento fondamentale di questa economia. L’industria della bicicletta e della bici elettrica ha un ruolo molto importante nell’ambizione europea di ridurre seriamente le emissioni di CO2. La presenza sempre più consistente di bici a pedalata assistita in circolazione ha reso necessaria una loro regolamentazione come mezzo di trasporto su strada. Il nostro codice della strada infatti ne limita la potenza e la velocità di corsa così da mettere un confine netto tra biciclette elettriche e mezzi a motore che necessitano ad esempio di targa. Questo slancio verso un sistema di trasporto ecocompatibile dovrebbe andare di pari passo con il potenziamento delle strutture che lo possono permettere. I centri cittadini sono spesso congestionati dal traffico e lo spazio lasciato alla circolazione delle biciclette è davvero limitato se non inesistente. Per questo molti comuni hanno deciso, anche grazie ai fondi dell’Unione Europea, di destinarne una quota rilevante per la realizzazione di nuove piste ciclabili e la messa a punto di quelle esistenti. Speriamo di vedere presto significativi cambiamenti nelle nostre città italiane. Per chi fosse interessato a seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, la mia pagina fans di Facebook o il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare informazioni sperando in una condivisioni costruttiva di idee e di esperienze.   Ing. Marcenaro Luca   “... Credo che avere la terra e non rovinarla sia la più bella forma d'arte che si possa desiderare ... ” (Andy Warhol) --- ### LA PRATICA PER L’ATTIVAZIONE DELLA FORNITURA DEL GAS - Published: 2018-05-24 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/la-pratica-per-l-attivazione-della-fornitura-del-gas/ - Categorie: blog Oramai dal lontano 6 febbraio 2014, l’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas, tramite la nuova delibera 40/14 (disposizione in materia di accertamento della sicurezza degli impianti di utenza gas che modificano ed integrano quelle contenute nella deliberazione 18 marzo 2004, n. 40/04), ha introdotto novità nell’ambito delle procedure per l’ottenimento dei contatori gas, argomento particolarmente sentito dagli installatori che si trovano a dover adempire alla gestione della documentazione tecnica obbligatoria, da consegnare all’ente erogante. Oramai dal lontano 6 febbraio 2014, l’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas, tramite la nuova delibera 40/14 (disposizione in materia di accertamento della sicurezza degli impianti di utenza gas che modificano ed integrano quelle contenute nella deliberazione 18 marzo 2004, n. 40/04), ha introdotto novità nell’ambito delle procedure per l’ottenimento dei contatori gas, argomento particolarmente sentito dagli installatori che si trovano a dover adempire alla gestione della documentazione tecnica obbligatoria, da consegnare all’ente erogante. A parte la modifica della documentazione (clicca qui per visionare i nuovi allegati), la novità più saliente che caratterizza questa nuova versione della delibera, riguarda gli impianti modificati o trasformati che dal 1° luglio 2014 saranno soggetti ad accertamento documentale prima della loro attivazione. Gli impianti modificati o trasformati saranno, quindi, equiparati ai nuovi impianti sui quali sono già in vigore le disposizioni della deliberazione n. 40/04. Non esiste più la possibilità di dichiarare l'accertamento come "impedito". Nel seguito la prima recensione del nuovo ed importante provvedimento che l'Autorità ha emanato per la sicurezza dei cittadini. Le imprese distributrici di gas dovranno effettuare l’accertamento documentale sulle richieste di attivazione o riattivazione della fornitura dei seguenti impianti: - impianti di utenza trasformati;- impianti di utenza precedentemente alimentati a GPL non da rete canalizzata di distribuzione;- impianti riattivati in seguito alla sospensione per spostamento del contatore su richiesta del cliente finale o per disposizione motivata dell’impresa di distribuzione;- impianti riattivati in seguito alla sospensione per cambio di contatore su richiesta del cliente finale per variazione della portata complessiva dell’impianto;- impianti riattivati in seguito alla sospensione su richiesta del cliente finale per lavori di ampliamento o manutenzione straordinaria dell’impianto. Ma cosa significa sottoporre un impianto gas ad accertamento documentale? La precedente delibera 40/04 e ss. mm. ii. ha introdotto l’obbligo di verificare la documentazione redatta dall’installatore a fronte della realizzazione di un impianto gas, i così detti allegati tecnici obbligatori alla dichiarazione di conformità. Su questi allegati viene effettuato un accertamento esclusivamente documentale che ha esito positivo quando la documentazione esaminata risulta conforme a quanto previsto dalla legislazione e dalle norme tecniche vigenti in materia. L’attivazione della fornitura gas può essere concessa solamente a fronte dell’esito positivo dell’accertamento documentale. Con la delibera precedente quindi gli impianti sottoposti ad accertamento documentali risultavano solo quelli di nuova realizzazione! La nuova delibera 40/14 contempla anche quelli esistenti sottoposti a modifiche. In qualità di tecnico, posso dire che spesso ci si trova di fronte a pratiche bloccate per aspetti “secondari” irrilevanti in termini di “sicurezza” degli impianti. La difficoltà maggiore, per gli installatori di impianti gas, è quella di cercare di essere estremamente precisi nel trasferire su carta quello che rappresenta la conformità dell’impianto agli aspetti relativi alla sicurezza e alle normative vigenti. Per chi fosse interessato a seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, la mia pagina fans di Facebook o il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare informazioni sperando in una condivisioni costruttiva di idee e di esperienze.   Ing. Marcenaro Luca   “... La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata... . ” (Confucio) --- ### UNI 10200 E CONTABILIZZAZIONE DEL CALORE: SI CAMBIA ANCORA? - Published: 2018-03-02 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/uni-10200-e-contabilizzazione-del-calore-si-cambia-ancora/ - Categorie: blog Giusto un anno fa (primi mesi del 2017), si sentiva parlare di gestire, con più̀ attenzione, le unità abitative caratterizzate da un basso fattore d’uso (seconde case), soprattutto per il discorso volgarmente nominato “furto di calore”. Prima di creare inutile panico e perplessità relativamente a quello che potrebbe sensibilmente cambiare nel caso in cui fosse emanata una nuova versione della normativa UNI 10200, conviene approfondire alcuni aspetti … Giusto un anno fa (primi mesi del 2017), si sentiva parlare di gestire, con più̀ attenzione, le unità abitative caratterizzate da un basso fattore d’uso (seconde case), soprattutto per il discorso volgarmente nominato “furto di calore”. Prima di creare inutile panico e perplessità relativamente a quello che potrebbe sensibilmente cambiare nel caso in cui fosse emanata una nuova versione della normativa UNI 10200, conviene approfondire alcuni aspetti ... Innanzitutto la funzione del CTI (Comitato tecnico Italiano) è quella di recepire le normative di natura europea e internazionale, e di produrre norme unicamente italiane. Si tratta di un lavoro complesso, in quanto le realtà̀ dei vari Paesi sono molto diverse tra loro, come ad esempio, il fatto che in Italia ci sia molta presenza di seconde case. In Italia, quindi, la normativa sulla ripartizione del calore deve tener conto di questo fattore o, in generale, dell’uso saltuario degli edifici. Spesso si sente parlare di “coefficienti correttivi”, ma non risulta una strada facilmente percorribile ... Una norma tecnica non può̀ cambiare ciò̀ che è stabilito per legge: ognuno deve pagare per quello che consuma, senza sconti di alcun genere. Quindi non ci possono essere dei fattori che correggono i conti secondo un principio non termotecnico. Tuttavia, nella versione definitiva delle UNI 10200 “dovrebbero” essere inseriti dei calcoli sugli “extraconsumi” delle unità più̀ sfavorite che confinano con le parti condominiali meno coibentate, in pratica dei fattori correttivi specifici rivolti a sensibilizzare i possibili interventi rivolti al contenimento delle dispersioni. Staremo a vedere se realmente verrà apportata questa modifica. Da sottolineare secondo me la possibilità del condominio di poter derogare ai millesimi di riscaldamento secondo UNI 10200 nel caso in cui il tecnico dimostri una determinata condizione. Si tratta di una modifica introdotta dal Dlgs 141, per la quale nel momento in cui il tecnico dimostra e certifica una differenza di fabbisogno superiore al 50% tra alloggio più sfavorito e meno sfavorito, il condominio può derogare alla 10200 utilizzando dei millesimi che l’assemblea condominiale può̀ decidere a maggioranza. In poche parole, è possibile utilizzare i millesimi usati fino a quel momento sempre che siano conformi all’uso potenziale che l’utente può̀ fare del proprio riscaldamento (articolo 1123 del codice civile). Altro aspetto ancora ad oggi oggetto di dibattito, l’eventuale obbligo di mantenimento di una temperatura minima, all’interno delle unità immobiliari, per evitare il fenomeno del riscaldamento parassita (o furto di calore).  A dire il vero più̀ che di “furto di calore” si dovrebbe parlare di “cessione gratuita”. Sicuramente una problematica da risolvere. Per questioni forse ovvie, visto che la maggior parte degli edifici risultano avere parecchi anni di vita e considerando come si costruiva una volta, è normale che chi vive negli appartamenti centrali dell’edificio riceva calore dagli appartamenti circostanti. Solo in teoria sarebbe possibile obbligare a mantenere una temperatura minima perché́ la legge stabilisce che si debba pagare per quello che “volontariamente” si consuma. Ogni utente deve poter fare quello che desidera, almeno per cosa dice la legislazione vigente. Ci sono condomini che hanno deciso autonomamente di mantenere una temperatura minima di 15 gradi, ma si tratta di casi molto rari. Mettere d’accordo gli utenti residenti con quelli non residenti non è semplice ...   Se vogliamo approfondire ulteriormente questo aspetto, con le normali valvole termostatiche (manuali) risulta comunque difficile (ma non impossibile) mantenere una determinata temperatura minima. Per definire un valore specifico di temperatura, all’interno del condominio dovrebbe esserci un sistema di automazione più complesso, basato su normative come la UNI 11388 e la UNI EN 15232, capaci di mantenere una temperatura entro dei limiti minimi e massimi impostabili anche da remoto. La temperatura minima potrebbe servire per limitare la comunicazione termica tra appartamenti adiacenti, per evitare la formazione di muffe e per potare in poco tempo l’unità immobiliare alla temperatura di comfort. Il limite massimo invece potrebbe essere utile, come incentivo, per convincere i morosi a saldare i debiti con il condominio ed evitare forti sbilanciamenti termici. Solo per curiosità voglio condividere i risultati di un’analisi svolta da Vincenzo Perrotta (Assistance Director Italia-Casa. com) relativamente alla situazione dei Condomini italiani in termini di adeguamento dell’obbligo della termoregolazione e contabilizzazione del calore. Il sondaggio ha interessato tutte le regioni del Nord Italia e parte delle regioni del Centro-Sud, ad esclusione di quelle colpite dagli eventi sismici verificatisi ad agosto e ottobre 2016 in Umbria, Marche e Abruzzo. Per le regioni a maggiore densità̀ sono stati intervistati 20 amministratori condominiali, mentre, per le regioni più̀ piccole ne sono stati intervistati 10. L’inchiesta è avvenuta per via telefonica, nel periodo compreso tra la metà di marzo e la metà di aprile 2017. Gli stabili interessati dall’inchiesta, riscaldati tramite impianto centralizzato, sono complessivamente 1891 per un totale di 135 amministratori. Il 90,5% dei condomini (1711 complessi abitativi su 1891 interessati) ha già̀ provveduto ad installare le termovalvole o, comunque, ha provveduto, in sede di assemblea condominiale, a deliberarne l’installazione al momento del sondaggio. Dei 180 condomini che, invece, non si sono ancora adeguati alla legge nazionale, circa un terzo non ha intenzione di porre rimedio a tale situazione e, tolti i casi di esonero, si tratta di 30 condomini, distribuiti tra Veneto (15 casi), Trentino Alto Adige (5 casi), Valle D’Aosta ed Emilia Romagna (3 casi ciascuno), Lombardia (2 casi), Lazio e Liguria (1 caso ciascuno). In questi casi, i motivi che hanno portato a non installare in tempo le valvole termostatiche sono essenzialmente connessi a ritardi nell’approvazione della delibera assembleare oppure, in un caso soltanto, nella consegna delle apparecchiature da parte delle ditte installatrici. In generale, dalle risposte degli amministratori intervistati, le motivazioni sono riconducibili più̀ a una sorta di “insofferenza” verso la normativa stessa che a un reale deficit di conoscenza o a una specifica difficoltà di adeguarsi alla legge. Dai dati raccolti il primato della regione più̀ virtuosa spetta al Friuli Venezia Giulia, con una percentuale del 100% di condomini già̀ in regola tra quelli intervistati. Seconda classificata la Liguria, con il 99,3%, con soltanto un condominio in attesa di deliberare l’installazione. Sul podio finiscono, ex aequo, anche Valle D’Aosta e Piemonte con il 95,4% degli stabili già̀ in regola, anche se, mentre per il Piemonte l’intenzione delle assemblee dei 10 condomini ancora inadempienti, alla data del rilevamento statistico, è di mettersi in regola, per la Valle D’Aosta si registra un caso di esonero e 3 casi di effettiva contrarietà̀ all’installazione delle termovalvole. Percentuali sopra il 90% anche per la Lombardia (93,2%) e l’Emilia Romagna (92,4%), rispettivamente quarta e quinta della nostra speciale classifica. Le regioni del Centro Italia si collocano tra l’88,4% della Toscana e l’87,9% del Lazio. Fanalini di coda, a sorpresa, due regioni del Nord-Est: il Trentino Alto Adige, poco sopra l’80% e il confinante Veneto, addirittura sotto tale soglia, per la precisione, con soltanto il 77,8% dei condomini che hanno provveduto a installare le termovalvole. Concludo questo mio breve intervento informandovi che, per ulteriori approfondimenti nell'ambito del risparmio energetico, delle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, la mia pagina fans di Facebook o il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare informazioni sperando in una condivisioni costruttiva di idee e di esperienze.   Ing. Marcenaro Luca   “... Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare ... ” (Wiston Churchill) --- ### REGIONE LIGURIA: CAMBIANO LE REGOLE DI ACCATASTAMENTO! - Published: 2018-02-19 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/regione-liguria-cambiano-le-regole-di-accatastamento/ - Categorie: blog In relazione all'imminente entrata in vigore del nuovo regolamento regionale recante "norme in materia di energia" questa mattina (19 febbraio 2018 ad Imperia) ho seguito un incontro divulgativo, organizzato dagli Enti Competenti, per aggiornarmi su cosa cambierà a breve e soprattutto per cercare di chiarirmi le idee su alcuni aspetti tutt’ora poco chiari, a due anni dalla nascita del nuovo catasto impianti regionale (CAITEL) … In relazione all'imminente entrata in vigore del nuovo regolamento regionale recante "norme in materia di energia" questa mattina (19 febbraio 2018 ad Imperia) ho seguito un incontro divulgativo, organizzato dagli Enti Competenti, per aggiornarmi su cosa cambierà a breve e soprattutto per cercare di chiarirmi le idee su alcuni aspetti tutt’ora poco chiari, a due anni dalla nascita del nuovo catasto impianti regionale (CAITEL) ... In qualità di certificatore energetico e di professionista in ambito termotecnico, volevo una volta per tutte chiarire il discorso relativo all’obbligo o meno di accatastare impianti termici “frigoriferi” di potenzialità inferiore a 10-12 kW, dubbio amletico che, ad oggi, non ero stato ancora in grado di risolvere, pur contattando la Regione una decina di volte facendomi pure rispondere via mailPer avere qualcosa di “pseudo-ufficiale” da mostrare in caso di contenziosi ... Spesso trovandomi a dover certificare degli immobili in termini energetici (redazione di Attestato di Prestazione Energetica, comunemente chiamato APE, documento che in passato si chiamava Certificazione Energetica), ho dovuto scontrarmi con gli installatori e manutentori del territorio (che conosco personalmente e stimo) i quali, per problemi logistici, trovavano complesso accatastare impianti la dove non era richiesto un bollino obbligatorio. Come fare a farsi riconoscere l’attività di accatastamento nel momento in cui non sussiste l’obbligo del bollino? Capisco perfettamente la difficoltà, in effetti, insistendo ed assillando la Regione, ero riuscito ad arrivare ad ottenere una mail nella quale mi era stato indicato che sotto i 10-12 kW di potenze, i climatizzatori/macchine frigorifere “potevano” essere accatastate, ma non era obbligatorio ... Il certificatore è obbligato ad inserire nell’Attestato di Prestazione Energetica dell’unità immobiliare, sia i dati catastali dell’immobile che il codice impianto. Al momento il sistema permette ancora di inviare attestati di prestazione energetica privi di codice catasto, ma questo rappresenta in pratica una denuncia dell’assenza di tale obbligatorietà ... La definizione attuale di impianto termico è la seguente: “impianto tecnologico destinato ai servizi di climatizzazione invernale o estiva degli ambienti, con o senza produzione di acqua calda sanitaria, indipendentemente dal vettore energetico utilizzato, comprendente eventuali sistemi di produzione, distribuzione e utilizzazione del calore nonché gli organi di regolarizzazione e controllo. Sono compresi negli impianti termici gli impianti individuali di riscaldamento. Non sono considerati impianti termici apparecchi quali: stufe, caminetti, apparecchi di riscaldamento localizzato ad energia radiante; tali apparecchi, se fissi, sono tuttavia assimilati agli impianti termici quando la somma delle potenze nominali del focolare degli apparecchi al servizio della singola unità immobiliare è maggiore o uguale a 5 kW. Non sono considerati impianti termici i sistemi dedicati esclusivamente alla produzione di acqua calda sanitaria al servizio di singole unità immobiliari ad uso residenziale ed assimilate. ” Durante l’incontro di questa mattina ci è stato detto che, dal momento in cui entrerà in vigore il futuro regolamento della Regione Liguria, tutti gli impianti (ad esclusione di stufe, caminetti e di apparecchi di riscaldamento localizzato ad energia radiante di potenzialità al focolare inferiore a 5 kW), dovranno essere accatastati, quindi praticamente tutti i climatizzatori e le macchine frigorifere idroniche, di qualsiasi potenzialità! Durante l’incontro è stata anche ribadita l’importanza di indicare nel libretto impianto cartaceo, in mano al responsabile impianto, il codice catasto, dato che confermo, nella quasi totalità dei casi manca, rendendo poi complessa la ricerca a posteriori. Si avrà più tempo per inviare i rapporti di efficienza fino alla scadenza del secondo mese successivo alla mensilità in cui si è fatta la prova ... In pratica se redigo il rapporto di efficienza il 15 gennaio, avrò tempo ad inviarlo fino al 31 marzo ... La scadenza del 31 marzo sarà applicata anche per rapporti di efficienza effettuati il 1 gennaio o il 31 gennaio ... Per rapporti di efficienza fatti il 1 febbraio, la scadenza slitta al 30 aprile ... Si è dato cenno anche ai nuovi limiti minimi di efficienza da verificare in fase di manutenzione ordinaria, anche se non ci si è fermati molto. Diciamo che tutto sommato si è creato molto dibattito e la maggior parte dell’incontro è servito agli installatori della provincia di Imperia per ribadire quelle che sono le reali problematiche sul territorio, situazioni di carattere soprattutto gestionale, che rendono complessa questa attività “aggiuntiva” di ispettori per conto della Regione. La problematica principale è legata alla difficoltà di avere risposte chiare e univoche in tempi adeguati. Per chi fosse interessato a seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, la mia pagina fans di Facebook o il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare informazioni sperando in una condivisioni costruttiva di idee e di esperienze.   Ing. Marcenaro Luca   “... La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata ... ” (Confucio) --- ### RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA: LA CESSIONE DEL CREDITO - Published: 2018-01-31 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/riqualificazione-energetica-la-cessione-del-credito/ - Categorie: blog Torno a parlare di riqualificazione energetica, concentrandomi su quelli che possono essere gli interventi più onerosi, relativi alle parti comuni degli involucri edilizi, quindi coperture, pareti, solai, ecc …Nell’ambito delle detrazioni fiscali (Ecobonus) è nata la possibilità di agevolare l’effettuazione di questi interventi a chi non dispone di liquidità sufficiente, in pratica invece di pagare subito tutto l’ammontare dei lavori per poi recuperare il denaro speso, in 10 anni, attraverso la detrazione IRPEF, è possibile monetizzare subito saldando gran parte della spesa con il trasferimento del bonus fiscale. Torno a parlare di riqualificazione energetica, concentrandomi su quelli che possono essere gli interventi più onerosi, relativi alle parti comuni degli involucri edilizi, quindi coperture, pareti, solai, ecc ... Nell’ambito delle detrazioni fiscali (Ecobonus) è nata la possibilità di agevolare l’effettuazione di questi interventi a chi non dispone di liquidità sufficiente, in pratica invece di pagare subito tutto l’ammontare dei lavori per poi recuperare il denaro speso, in 10 anni, attraverso la detrazione IRPEF, è possibile monetizzare subito saldando gran parte della spesa con il trasferimento del bonus fiscale. La cessione del credito d’imposta è prevista solo per i lavori di miglioramento della prestazione energetica effettuati sulle parti comuni degli edifici condominiali. In pratica il singolo condomino può cedere l’intera detrazione calcolata o sulla base della spesa approvata dalla delibera assembleare per l’esecuzione dei lavori (per la quota a lui imputabile) o sulla base delle spese sostenute nel periodo d’imposta dal condominio, anche sotto forma di cessione del credito d’imposta ai fornitori, per la quota a lui imputabile. Si tratta dio un sostanziale cambiamento! In passato la legge di stabilità 2016 limitava l’applicazione di questa possibilità ai soggetti ricadenti, esclusivamente nell’anno precedente al sostenimento delle spese, specificatamente nella no tax area. Inoltre la cessione era prevista solo a favore dei fornitori che avevano eseguito le opere di adeguamento. Attualmente invece, grazie anche all’ampliamento delle tipologie di intervento di riqualificazione energetica per le quali è possibile scegliere la cessione del credito, la detrazione fiscale può essere ceduta anche ad altri soggetti privati diversi dai fornitori, comprese le banche! Si fa riferimento a tutte le spese sostenute dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2021! Per chi non ricade nella no tax area? Questi soggetti possono comunque cedere il credito a favore dei fornitori che hanno eseguito i lavori o di altri soggetti privati. Sono escluse le banche e gli intermediari finanziari. I cessionari, a loro volta, hanno la facoltà di successiva cessione del credito, ma la detrazione non può essere ceduta alle pubbliche amministrazioni. La legge di Bilancio 2018 ha inoltre introdotto un ulteriore strumento che punta a sostenere chi non ha liquidità sufficiente: si tratta di un fondo di 50 milioni all’anno, tra il 2018 e il 2020, finalizzato al rilascio di garanzie su finanziamenti per interventi di riqualificazione energetica. Per poter accedere alla detrazione del 70%, gli interventi di riqualificazione energetica di parti comuni degli edifici condominiali dovranno interessare l'involucro dell'edificio con un'incidenza superiore al 25 per cento della superficie disperdente lorda dell'edificio medesimo. L’accesso al 75% richiede il raggiungimento di livelli prestazionali superiori. La garanzia del risparmio energetico e la sicurezza di ottenere un adeguato ritorno economico sull’investimento partono da un’attenta diagnosi energetica dello stato attuale e da un’adeguata progettazione rivolta a valutare e a scegliere la soluzione più conveniente e duratura. Per chi fosse interessato a seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, la mia pagina fans di Facebook o il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare informazioni sperando in una condivisioni costruttiva di idee e di esperienze.   Ing. Marcenaro Luca   “... L'energia è il problema cruciale del mondo. E' tutto. I popoli ricchi sono quelli che hanno energia. L'unica strada è consumare il meno possibile... ” (Giovanni Soldini) --- ### RIDUZIONE DEL BUCO NELL’OZONO: SOLO REGOLAMENTAZIONE F-GAS? - Published: 2018-01-12 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/riduzione-del-buco-nell-ozono-solo-regolamentazione-f-gas/ - Categorie: blog A quanto pare, la Nasa ha annunciato che il buco nell’ozono si è ridotto di circa il 20% rispetto al 2005. Una buona notizia? A quanto pare, la Nasa ha annunciato che il buco nell’ozono si è ridotto di circa il 20% rispetto al 2005. Una buona notizia? Per la prima volta gli scienziati sono riusciti a trovare "prove dirette" che il buco dell'ozono si sta riducendo (rilevamenti del satellite Aura, iniziati nel 2004). Il buco dell'ozono nell'atmosfera si è ridotto di circa il 20% dal 2005 e gli scienziati lo attribuiscono al divieto internazionale dei clorofluorocarburi (CFC), i gas usati un tempo in frigoriferi e spray e che provocavano il buco nell'ozono. L'anno scorso la NASA ha reso noto che la dimensione del buco a settembre era stata la più piccola dal 1988! Ricordiamoci che l'ozono agisce come un elemento essenziale nell'atmosfera, uno strato protettivo naturale (crema solare) ad alta quota che protegge dalle radiazioni ultraviolette dannose per l'uomo e le piante. Il buco nello strato fu rilevato per la prima volta nel 1985, alla fine dell'inverno nell'emisfero australe. Ma siamo sicuri che esista un rapporto diretto tra attività umane e riscaldamento globale? Da quel poco che so, mi risulta un determinato legame tra clima e stelle (il sole prima di tutto). Non credo ci sia ancora una conoscenza completa del “sistema clima” ... Per chi fosse interessato a seguire i miei brevi interventi relativi alla salvaguardia ambientale, al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, la mia pagina fans di Facebook o il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare informazioni sperando in una condivisioni costruttiva di idee e di esperienze.   Ing. Marcenaro Luca   “... L’uomo ha conosciuto per cinquecentomila anni la fame, il freddo, la violenza.  Questa è la prima generazione umana che non conosce alimenti genuini e il mare pulito ... ” (Francesco Burdin, Scrittore 1916 - 2003) --- ### DETRAZIONI FISCALI 2018: COSA E’ CAMBIATO? - Published: 2018-01-08 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/detrazioni-fiscali-2018-cosa-e-cambiato/ - Categorie: blog Sicuramente non posso evitare di iniziare l’anno nuovo trattando il discorso delle detrazioni fiscali elencando, in maniera semplice e riassuntiva, quelle che sono le novità apportate dalla Legge di Bilancio … Sicuramente non posso evitare di iniziare l’anno nuovo trattando il discorso delle detrazioni fiscali elencando, in maniera semplice e riassuntiva, quelle che sono le novità apportate dalla Legge di Bilancio ... Ristrutturazione edilizia ... Prorogate le detrazioni per un altro anno, fino al 31 dicembre 2018! Si potrà quindi continuare ad usufruire della detrazione del 50% sui lavori di ristrutturazione. È possibile detrarre dall’Irpef il 50% delle spese sostenute per lavori di manutenzione ordinaria solo su parti comuni di edifici residenziali, straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati sulle singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e sulle loro pertinenze, con un limite massimo di 96. 000 euro, per ristrutturare le abitazioni e le parti comuni degli edifici condominiali. La detrazione è ovviamente ripartita in dieci quote annuali di pari importo. Usufruiscono inoltre della detrazione anche i lavori sugli immobili danneggiati dalle calamità naturali, l’acquisto e la costruzione di box auto pertinenziali, l’eliminazione delle barriere architettoniche, gli interventi per la prevenzione degli illeciti, la cablatura degli edifici e il contenimento dell’inquinamento acustico, l’acquisto e l’installazione di impianti fotovoltaici, l’adozione di misure antisismiche, la bonifica dall’amianto, gli interventi anti-infortunio e l’acquisto di immobili ristrutturati. Mobili ... Confermata anche per il 2018 la possibilità di continuare a fruire del bonus mobili, la detrazione Irpef del 50%, con un tetto di 10. 000 euro per unità immobiliare, per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni), destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. Si possono acquistare con la detrazione fiscale cucine, letti, tavoli e sedie, mobili da bagno, lampade e anche mobili realizzati su misura. Non sono agevolabili gli acquisti di porte, pavimenti, tende, complementi d’arredo e mobili acquistati da antiquari. Da non sottovalutare il fatto che, per ottenere il bonus è necessario che siano stati effettuati lavori di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia sui singoli appartamenti o manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali. Per chi acquista mobili nel 2018 la detrazione è ammessa solo in caso di lavori iniziati dal 1° gennaio 2017, o effettuati nel 2018. Chi ha ristrutturato casa nel 2016, invece, non potrà più godere della detrazione per gli acquisti che dovesse effettuare il prossimo anno. Risparmio energetico ... Il 2018 porta diverse novità nell’ambito ecobonus! In particolare chi vuole installare nuove finestre o cambiare la caldaia tradizionale con una a condensazione (classe A e non B) e a biomassa, la misura della detrazione scenderà al 50%! La caldaia a condensazione (solo classe A) potrà accedere al 65% solo in specifiche condizioni (sarà necessario installare sistemi di termoregolazione evoluti, appartenenti alle classi 5, 6 oppure 8)... Scenderà al 50% anche la detrazione per l’installazione di tende e schermature solari. Rimane al 65% il bonus per pannelli solari per l’acqua calda, pompe di calore, cappotti termici e altri interventi sull’involucro edilizio. Confermati gli sconti del 70 e del 75% per i condomini fino a tutto il 2021. Piante e giardinaggio ... Stiamo parlando del bonus verde, una nuova agevolazione che consiste nella detrazione dell’Irpef nella misura del 36% per spese sostenute per la sistemazione a verde di balconi, terrazzi, lastrici solari e giardini, privati o condominiali. Lo sconto fiscale è previsto per l’acquisto e messa a dimora di nuove piante e per le relative spese di manutenzione, e anche per l’installazione di impianti di irrigazione e la realizzazione di pozzi. Il limite di spesa ammesso è di 5. 000 euro e la detrazione può arrivare ad un massimo di 1. 800 euro, da ripartire in 10 rate annuali.   Per chi fosse interessato a seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, la mia pagina fans di Facebook o il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare informazioni sperando in una condivisioni costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca   “Il risparmio e l'efficienza energetica possono articolarsi in tanti modi, nei trasporti in particolare. Anche qui però occorrono incentivi che rendano il risparmio "conveniente". Le prediche contro gli sprechi servono a poco: gli sprechi diminuiscono solo quando si tocca il portafoglio. ” (Piero Angela)   --- ### VALVOLE TERMOSTATICHE MANUALI O ELETTRONICHE? - Published: 2018-01-04 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/valvole-termostatiche-manuali-o-elettroniche/ - Categorie: blog Aggiornamento articolo del 28-09-2022 (prima stesura del 2018) La legislazione vigente relativa al risparmio energetico ha introdotto, all’interno della maggioranza delle unità immobiliari italiane ed europee, le valvole termostatiche ossia quello strumento che ci permette di regolare il quantitativo di energia che desideriamo utilizzare per il nostro confort abitativo. Sul mercato esistono differenti soluzioni, da quelle manuali sicuramente più semplici da gestire a quelle elettroniche, che necessitano un minimo di affinità con la tecnologia. Aggiornamento articolo del 28-09-2022 (prima stesura del 2018) La legislazione vigente relativa al risparmio energetico ha introdotto, all’interno della maggioranza delle unità immobiliari italiane ed europee, le valvole termostatiche ossia quello strumento che ci permette di regolare il quantitativo di energia che desideriamo utilizzare per il nostro confort abitativo. Sul mercato esistono differenti soluzioni, da quelle manuali sicuramente più semplici da gestire a quelle elettroniche, che necessitano un minimo di affinità con la tecnologia. Quali sono le differenze? Quali delle soluzioni permette una maggior risparmio? Quali permettono di usufruire della gestione del calore condominiale per più ore al giorno? Queste sono alcune delle domande che molte persone si stanno chiedendo o si sono chieste in questi ultimi mesi. Vediamo assieme di approfondire l’argomento e di darne una risposta chiara e semplice. A prescindere alla tipologia del sistema, la valvola termostatica è un dispositivo che permette di erogare più o meno acqua ai termosifoni, in proporzione alla differenza tra la temperatura impostata dall'utente sul sensore di temperatura (posizione numerica della maniglia oppure valore digitato manualmente) e la temperatura ambiente misurata; lo scopo della valvola termostatica è quello di mantenere la temperatura ambiente “pari” a quella impostata/richiesta, perciò quando la temperatura ambiente risulterà uguale a quella impostata, la valvola giustamente modificherà il passaggio dell’acqua fino ad azzerarlo, “spegnendo” completamente il termosifone. Per quanto riguarda invece la tipologia di regolazione possibile, manuale o elettronica, la differenza basilare sta nei seguenti punti: - la valvola manuale, molto semplice ed essenziale, presenta alcuni numeri (che per alcuni modelli vanno da 0 a 5) e deve essere posizionata su un numero intermedio a quelli poco fa menzionati per poter definire una determinata temperatura nella stanza in questione. Dai numeri non è possibile avere un’informazione precisa sulla temperatura richiesta (a differenza vedremo, da quelle elettroniche), ma siamo sicuri che questa informazione sia così importante? La valvola termostatica, sempre che non sia dotato di un dispositivo extra, misura una temperatura nell’intorno della sua posizione, pertanto non potrà mai rilevare la temperatura presente in tutto il volume della stanza, quindi traete le vostre considerazioni. La valvola manuale non necessità di batterie per poter funzionare. - la valvola elettronica, che presenta un display sul quale è possibile leggere la temperatura importata, permette inoltre di programmare la temperatura su fasce orarie differenti (ogni modello offre soluzioni differenti, pertanto prima di acquistare prodotti simili è consigliato informarsi adeguatamente). L’utente in pratica può decidere quale temperatura avere in un determinato periodo della giornata, scegliere ad esempio di mantenere una temperatura più elevata la sera e più contenuta durante il giorno, e molto altro ancora. Questi dispositivi sono dotati di una batteria interna che va periodicamente sostituita. Ogni utente dovrà comunque valutare la reale necessità di dover gestire il calore su più fasce orarie, visto che termodinamicamente parlando, da un punto di vista di risparmio energetico, come già indicato più volte nei miei articoli, conviene di più mantenere temperature costanti evitando transitori. Lo scopo del mio articolo non è quello di analizzare tutti i prodotti disponibili sul mercato (più e meno precisi, con funzioni particolari, gestibili o meno tramite il cellulare, ecc... ) ma di focalizzarmi su alcuni aspetti basilari che credo siano più importanti per fare la giusta scelta, che deve basarsi sulle reali esigenze del singolo utente, scelta che va fatta con la consapevolezza di tutti gli aspetti che ne conseguono. Un ulteriore aspetto che sicuramente va affrontato è il discorso relativo alle ore giornaliere durante le quali, per legge, è possibile mantenere accesi gli impianti centralizzati. A questo punto dobbiamo affrontare una delle disquisizioni più calde relative a questo argomento: Per risparmiare conviene accendere l’impianto termico per poche ore al giorno? Le cosiddette “fasce orarie” che fino a qualche anno fa caratterizzavano la gestione quotidiana dell’impianto di riscaldamento, piano piano sono state soppiantate (direi giustamente) da una conduzione più parsimoniosa del calore su più ore, evitando alla caldaia di fare 2 o addirittura 3 accensioni durante la giornata. Cerchiamo innanzitutto di capire se questa nuova gestione del calore è ammessa dalla legislazione. Il DPR 74/2013 “Regolamento recante definizione dei criteri generali in materia di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici e per la preparazione dell'acqua calda per usi igienici sanitari, a norma dell'articolo 4, comma 1, lettere a) e c), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192. ”, che potete tranquillamente trovare in rete e leggere attentamente, riporta chiaramente all’articolo 4 (Limiti di esercizio degli impianti termici per la climatizzazione inverna) più specificatamente al comma 2 la seguente dicitura: - L'esercizio degli impianti termici per la climatizzazione invernale è consentito con i seguenti limiti relativi al periodo annuale e alla durata giornaliera di attivazione, articolata anche in due o più̀ sezioni:a) Zona A: ore 6 giornaliere dal 1° dicembre al 15 marzo; b) Zona B: ore 8 giornaliere dal 1° dicembre al 31 marzo; c) Zona C: ore 10 giornaliere dal 15 novembre al 31 marzo; d) Zona D: ore 12 giornaliere dal 1° novembre al 15 aprile; e) Zona E: ore 14 giornaliere dal 15 ottobre al 15 aprile;f) Zona F: nessuna limitazione. Il comma 6 lettera f dello stesso articolo recita: Le disposizioni relative ai periodi annuali di attivazione, alla durata giornaliera, all’orario giornaliero di attivazione degli impianti non ubicati in zona F, limitatamente alla sola durata giornaliera di attivazione, non si applicano nei seguenti casi: - impianti termici al servizio di più unità immobiliari residenziali e assimilate nei quali sia installato e funzionante, in ogni singola unità immobiliare, un sistema di contabilizzazione del calore e un sistema di termoregolazione della temperatura ambiente dell’unità immobiliare stessa dotato di un programmatore che consenta la regolazione almeno su due livelli di detta temperatura nell’arco delle 24 ore. L’articolo precedentemente citato sembrerebbe escludere l'estensione dell'orario di riscaldamento qualora ogni unità immobiliare fosse sprovvista di programmatore su almeno due livelli di temperature, pertanto sembrerebbe escludere gli impianti centralizzati dove sono state installate le valvole termostatiche manuali. Tuttavia alla lettera “g” dello stesso articolo viene indicata un’ulteriore condizione per accedere all’estensione di orario: - impianti termici al servizio di più̀ unità immobiliari residenziali e assimilate nei quali sia installato e funzionante, in ogni singola unità immobiliare, un sistema di contabilizzazione del calore e un sistema di termoregolazione della temperatura ambiente dell'unità immobiliare stessa dotato di un programmatore che consenta la regolazione almeno su due livelli di detta temperatura nell'arco delle 24 ore; E’ confermata pertanto la possibilità di accedere all'estensione delle ore di riscaldamento a rescindere dalla tipologia di valvole termostatiche adottate, purchè, ribadisco, sussista, in centrale termica, un programmatore che consenta la gestione/regolazione del riscaldamento su 2 livelli di temperatura! A questo punto il concetto forse più arduo da trasmettere: mantenendo la caldaia “accesa” o meglio “disponibile” per più ore al giorno si consuma meno rispetto ad una classica gestione a fasce orarie? Diciamo che si tratta della domanda che 99 volte su 100 mi viene posta durante le riunioni condominiali, direi giustamente, perché quando ci si trova di fronte al primo anno di gestione del riscaldamento tramite l’utilizzo della termoregolazione del calore, abituati ad “accendere” al caldaia 2 o addirittura 3 volte al giorno (non commento ulteriormente), sentirsi dire di incrementare le ore giornaliere di riscaldamento non è facile da accettare nell’immediato. Invece di addentrarmi in discorsi di termodinamica applicata, complicandovi la comprensione di questo semplice concetto, vi elenco ciò che un’errata gestione del calore può comportare: Gestire l’accensione della caldaia su fasce orarie: - richiede più accensioni e spegnimenti al giorno che comportano un funzionamento del generatore al massimo della sua potenzialità, questo perché ogni volta la caldaia si trova a dover riscaldare nuovamente l’ambiente precedentemente raffreddato. Secondo voi va a vantaggio del risparmio energetico? - Vi metterà in condizione di avere spesso i radiatori molto caldi e nonostante questa situazione la percezione del confort non sarà ottimale in quanto, a causa delle pareti fredde (che non avranno avuto modo di scaldarsi adeguatamente), trasmetteranno (per irraggiamento) una sensazione di freddo. Non è così? - Nel momento in cui si inizia a stare bene, magari dopo 2 ore di funzionamento intensivo della caldaia, scade la prima fascia oraria e di conseguenza, nell’arco delle successive 2 ore la temperatura ambiente torna ai livelli precedenti ... - La caldaia se sollecitata maggiormente a fare più accensioni durante la giornata sicuramente nel tempo durerà meno ... Gestire un orario di riscaldamento su più ore: - La caldaia, a parte le ore iniziali del mattino, lavorerà sempre ad una potenza ridotta in quanto dovrà solo mantenere le dispersioni termiche, pertanto alla lunga consumerà meno ... - La caldaia sarà meno sollecitata ... - Negli ambienti sarà possibile mantenere una temperatura più costante e quindi un livello di confort maggiore;- I radiatori non saranno sempre accesi e molto caldi ma una volta raggiunta la temperatura si chiuderanno automaticamente (grazie all’azione delle valvole termostatiche) per poi eventualmente “accendersi” solo in caso di necessità; Traete le vostre considerazioni e, nel caso in cui foste ancora titubanti, la prossima volta che prendete la macchina provate a guidare “a singhiozzo”, continuando ad accelerare e frenare ...   Elenco alcuni link a prodotti rivolti al risparmio energetico che potrebbero esservi utili per gestire al meglio il riscaldamento: Termostato intelligente (evoluto) Netatmohttps://amzn. to/3QnhOSO Termostato economico intelligente (evoluto)https://amzn. to/3QkjM6H Singola testina termostatica intelligente Wifi Netatmo (scontata)https://amzn. to/3euTzoM Kit Netatmo testine termostatiche intelligenti Wifi Netatmo (scontata)https://amzn. to/3TNiB2g Testina termostatica economica Honeywell Home https://amzn. to/3qdUbl9 Testa termostatica economica Giacominihttps://amzn. to/3D5zhfP Acquisto generico su Amazon. it con questo link:https://amzn. to/3D1apps Negozio online dedicato alle energie rinnovabili e al risparmio energeticohttps://www. iorisparmioenergia. com/it/? 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Se desiderate seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete iscrivervi alla mia newsletter, visionare il mio BLOG, mettere un "mi piace" nella mia pagina fans di Facebook o il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca “... Le convinzioni, più delle bugie, sono nemiche pericolose della verità ... ” (Nietzsche) --- ### CHI PUO' OCCUPARSI DEL MIO CLIMATIZZATORE? - Published: 2017-12-29 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/chi-puo-occuparsi-del-mio-climatizzatore/ - Categorie: blog Relativamente al discorso F-GAS se ne è parlato in lungo e in largo in questi ultimi 4 anni ma ritengo che questa informazione non sia giunta in maniera chiara agli acquirenti, forse perché, come succede spesso in Italia (purtroppo), il sistema sanzionatorio non funziona, o meglio, non vengono effettuati i dovuti controlli necessari a verificare che le cose vengano fatte nella maniera corretta … Relativamente al discorso F-GAS se ne è parlato in lungo e in largo in questi ultimi 4 anni ma ritengo che questa informazione non sia giunta in maniera chiara agli acquirenti, forse perché, come succede spesso in Italia (purtroppo), il sistema sanzionatorio non funziona, o meglio, non vengono effettuati i dovuti controlli necessari a verificare che le cose vengano fatte nella maniera corretta ... Per fare questo e mettere al corrente più persone possibili relativamente alla regolamentazione in vigore bisogna fare un passo indietro nel tempo e fare un breve riassunto di ciò che è successo nel 2006, in Europa, e nel 2012 in Italia (ben 6 anni dopo). Senza dilungarmi troppo in discorsi ambientalisti e troppo specifici, nel 2006 in Europa è stato emanato il Regolamento n°842, che si riferiva a determinati gas fluorurati (ossia che contengono fluoro) ed al contenimento della loro emissione in atmosfera in quanto pericolosi per l’ambiente (potete approfondire l’argomento cercando in rete articoli che si riferiscono al concetto del riscaldamento globale terrestre a allo scioglimento dei ghiacciai). Non è mia intenzione trattare questo argomento nel presente articolo. Nel 2012 è entrato in vigore il D. P. R. 43 nazionale, decreto con il quale si è chiesto alle varie aziende e ai vari artigiani di acquisire una certa certificazione (certificazione F-Gas), che ovviamente ha avuto riscontri economici significativi, senza la quale non era più possibile operare nell’ambito specifico dell’installazione e della manutenzione delle macchine frigorifere in genere, come climatizzatori, celle frigorifere, ecc. Sto volutamente semplificando il tutto per poter essere capito dalla maggior parte delle persone. Di questi argomenti potrei parlarne per ore, vista anche la mia attività di formatore in quest’ambito. Molti artigiani e molte imprese si sono certificate e si sono aggiornate, ma non tutte ... Capisco la rabbia di coloro che hanno speso parecchi soldi per essere in regola. Fino a poco tempo fa tutela zero! Oggi sta cambiando qualcosa? Forse si, ma ne parlerò dopo. Capisco la loro rabbia quando in Italia risulta ancora “possibile” (tramite dichiarazione scritta da part dell’acquirente) vendere un climatizzatore, carico di gas, direttamente al privato ... Ora mi rivolgo agli acquirenti, informandoli del fatto che la legislazione vigente prevede sanzioni per coloro che fanno installare e manutenere il proprio climatizzatore (pompa di calore o cella frigorifera, ecc ... ), da figure professionali non abilitate. Il fatto che fino ad ora non siano state fatte multe non significa che non sussistano regole. Forse alcuni lo sanno, altri non ancora, con il tempo tutti verranno a conoscenza delle informazioni corrette e complete. Vi consiglio di leggervi il Decreto Legislativo 5 marzo 2013 n°26 del Ministero dell’Ambiente. Potrei elencarvi le sanzioni, ma non lo trovo significativo, partono da un minimo di 7. 000 euro, il resto lo potete tranquillamente trovare leggendovi il decreto precedentemente menzionato. Una domanda che un privato potrebbe farsi: ma come faccio ad avere la certezza che un’azienda o un artigiano è abilitato ad installarmi un climatizzatore? Le visure camerali dovrebbero già contenere questa informazione oppure, può semplicemente, basterebbe visionare il portale F-Gas all’indirizzo www. fgas. it nella sezione “consultazione”. Capisco che interne non risulti un semplice strumento per tutti, ma si tratta della procedura più semplice per raggiungere quel tipo di informazione. Serve quindi chiudere il cerchio di questo sistema, quindi rendere efficace il sistema di salvaguardi del sistema e tutelare le figure professionali abilitate e il consumatore non informato. A quanto pare, entro la fine del 2017, dovrebbe essere approvato un emendamento che vincola gli incentivi (detrazione fiscale e conto termico) all’utilizzo d’impresa certificate. Sinceramente lo spero, per dare un senso a tutto questo sistema e per regolarizzare il lavoro e il settore. Per chi fosse interessato a seguire lo sviluppo di questa situazione, potete seguire il mio BLOG, la mia pagina fans di Facebook o il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare informazioni sperando in una condivisioni costruttiva di idee e di esperienze.   Ing. Marcenaro Luca   “... Il limite dei furbi è che non riescono ad esimersi dall’esibire i frutti della loro furbizia, prima o poi... . ” (Giorgio Faletti) --- ### VALVOLE TERMOSTATICHE: CONSIGLI UTILI SULL’UTILIZZO - Published: 2017-12-20 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/valvole-termostatiche-consigli-utili-sull-utilizzo/ - Categorie: blog Sono tante le domande che gli utenti condominiali, in questi mesi, si stanno ponendo e mi stanno rivolgendo in merito al corretto utilizzo delle valvole termostatiche. L’obiettivo di questo mio breve intervento è quello di concentrare, in un unico articolo, quelle che sono le domande più frequenti che ci si pone di fronte a questo argomento, cercando di fornire una risposta chiara e trasparente alle richieste di chiarimento. Sono tante le domande che gli utenti condominiali, in questi mesi, si stanno ponendo e mi stanno rivolgendo in merito al corretto utilizzo delle valvole termostatiche. L’obiettivo di questo mio breve intervento è quello di concentrare, in un unico articolo, quelle che sono le domande più frequenti che ci si pone di fronte a questo argomento, cercando di fornire una risposta chiara e trasparente alle richieste di chiarimento. Su quale posizione devo mettere le valvole per poter stare al caldo e consumare meno? Dalle mie parti in dialetto diciamo, “non se po’ sciuscià e sciurbì”, ossia non si può pretendere di avere la casa molto calda e pagare meno, in base alla temperatura che si desidera mantenere e in base al comportamento dei vicini (appartamenti limitrofi abitati e riscaldati oppure sfitti e freddi) si spenderà la cifra adeguata. Bisogna anche dire una cosa, la sensazione di “caldo” è molto soggettiva, alcune persone a 22°C hanno freddo altre a 18 °C stanno benissimo. Alcuni sono convinti di avere caldo se il termosifone è bollente e non riescono ad accettare il fatto che con la nuova gestione del calore, il termosifone bollente è sinonimo di consumo energetico, ossia costi più elevati a fine stagione. La valvola termostatica è lo strumento con il quale è stata data la possibilità di gestire il calore nella propria abitazione. Fino a poco tempo fa l’impianto di riscaldamento erogava calore a prescindere dalla temperatura interna degli alloggi e dalla reale necessità dei singoli utenti, insomma non si poteva regolarlo. Alcuni consigli, molto semplici e risultato del buon senso, sono i seguenti: - Nella maggior parte dei casi, durante la giornata è sufficiente in casa una temperatura compresa tra 19-20 gradi, in salotto e cucina, e di 18-19 gradi in camera da letto e corridoio. In linea puramente teorica (quindi valore da prendere con le pinze e da non considerare legge), ogni grado in meno fa risparmiare il 6-7% dei costi di riscaldamento. Che non è male. Ovviamente a parità di condizione climatiche al contorno. Se quell’anno l’appartamento al piano di sotto è stato sfitto pertanto senza riscaldamento, ovviamente i consumi saranno sensibilmente più elevati. - Optate per mantenere una temperatura/tepore medio in casa ed evitate sbalzi di temperatura, aprire e chiudere in continuazione le valvole, pensando di risparmiare comporta al contrario un aumento significativo dei consumi. Pensate a quando andate in macchina, provate a fare un tragitto accelerando e frenando in continuazione e rifatelo andando a velocità costante ... - Quando tramonta il sole chiudete persiane, ante e tapparelle, aiuterete a contenere la dispersione di calore, allo stesso modo durante il giorno, sfruttate al massimo l’energia termica gratuita fornita dal sole. - Sistemate eventuali fessure e spifferi di porte e finestre. - Quando giustamente decidete arieggiare i locali, spalancate le finestre per pochi minuti, così facendo uscirà solamente il calore dell’aria viziata e rimarrà quello accumulato da mobili e mura, mantenendo l’ambiente caldo e confortevole in meno tempo. La valvola termostatica permetterà di riportare rapidamente la temperatura al valore desiderato. - Invece di investire soldi in processi complessi ed infiniti per sperare di poter distaccare il vostro impianto di riscaldamento dal centralizzato trasformandolo in autonomo, investite quei soldi in interventi di risparmio energetico, sfruttando le agevolazioni economiche attualmente esistenti (doppi vetri, isolamenti, coibentazioni ecc. ). Cos’è e come funziona la valvola termostatica? Si tratta di una semplicissima valvola azionata automaticamente da una testina termostatica che, influenzata dalla temperatura dell’ambiente, di conseguenza apre o chiude il passaggio di acqua nel termosifone garantendo la temperatura desiderata in quel locale. Di valvole termostatiche ne esistono di differenti tipologie, dalle manuali più economiche e semplici da gestire, a quelle elettroniche e digitali, più costose e complesse (almeno per gli utenti meno esperti in tecnologia). Da sottolineare il fatto che qualsiasi testina termostatica sente la temperatura nel suo intorno, pertanto questo aspetto deve essere tenuto in considerazione. La temperatura nell’ambiente non risulta essere uniforme. La temperatura nel mio alloggio dipende solo dalle valvole termostatiche? La temperatura dell’alloggio viene influenzata da diversi fattori, sia interni che esterni. Influisce ovviamente la temperatura esterna, i raggi solari che entrano tramite i vetri delle finestre, il calore prodotto da elettrodomestici, dalle lampade, dai fornelli da eventuali caminetti o stufe, ed ovviamente dalle persone che vivono in casa. In base all’attività che svolge una persona, abbiamo una produzione interna di calore che contribuisce al riscaldamento dell’immobile. E’ normale che posizionando tutte le valvole termostatiche del mio appartamento sulla stessa posizione i termosifoni si scaldano in modo diverso uno dall’altro? Assolutamente si, perché́ ogni stanza della casa si comporta in modo differente e ogni valvola termostatica è sensibile alla temperatura ambiente circostante, quindi potrebbe tranquillamente accadere che in stanze di grandezza diversa con posizioni diverse (nord, sud, interne allo stabile oppure con pareti verso l’esterno ecc. ) si possano avere temperature ambiente differenti e situazioni diverse per i vari radiatori (magari radiatore freddo nel corridoio che si trova internamente allo stabile e radiatore molto caldo per la stanza esposta più a nord e con pareti confinanti verso l’esterno). Anche la posizione del radiatore e della valvola termostatica nella stanza influisce sulla termoregolazione e soprattutto un altro fattore importante è la differenza di dimensione e/o caratteristiche dei vari radiatori. A parità di stanza e di temperatura scelta, un radiatore “grande” raggiungerà prima la temperatura impostata rispetto a quello “piccolo”, sempre che sia adeguatamente dimensionato per poterla raggiungere, altrimenti rimarrà sempre caldo, continuando a contabilizzare ... Quindi se desiderassi la stessa temperatura ambiente uguale in tutto l’appartamento, dovrei posizionare le valvole termostatiche in modo diverso una dall’altra ? Esattamente, ma non esiste una posizione pre-definita che può andare bene per tutti gli alloggi, ogni utente dovrà trovarsi da solo la soluzione più adeguata alle sue esigenze. Come mai a volte i radiatori si spengono o sono parzialmente o completamente freddi? Il motivo è perché stanno funzionando correttamente. Se la temperatura ambiente ha raggiunto il valore desiderato (impostato dall’utente), la valvola termostatica va in chiusura in modo automatico per non fare aumentare troppo la temperatura della stanza. Il radiatore pian piano si spegnerà e diventerà freddo. Ovviamente non si spegnerà istantaneamente ma si raffredderà con un certo tempo, rimanendo magari per diversi minuti (il tempo dipende da svariati fattori) per metà caldo e per l’altra metà freddo. Tramite questo sistema di termoregolazione, non è più necessario toccare in continuazione i radiatori per sapere se la temperatura è giusta o meno ma la si deve percepire e sentire nell’ambiente. Se le condizioni climatiche ci soddisfano non si toccherà nulla, in caso contrario si potrà decidere di impostare la valvola termostatica su una numerazione più̀ alta, con il conseguente maggior consumo energetico. E’ quindi normale potersi trovare i radiatori mezzi caldi e mezzi freddi? Come già indicato precedentemente è possibile, si tratta della normale regolazione delle valvole termostatiche. Differente è se i termosifoni risultassero sempre in quella condizione, allora potrebbero esserci altri problemi, che analizzeremo nel dettaglio in un prossimo punto. Cosa significa la posizione asterisco ( * ) sulla valvola termostatica? Significa semplicemente “antigelo”. Le valvole termostatiche permetteranno una temperatura ambiente di circa 4 – 6 gradi (detta “antigelo”), evitando quindi di raggiungere temperature troppo basse. Perché́ sulle valvole termostatiche manuali hanno messo dei numeri e non i rispettivi gradi di temperatura? La risposta a questa domanda si evince da tutto ciò che è stato indicato fino ad ora. I numeri servono solo come riferimenti di promemoria o di riferimento per ricordarsi su quale numero si ottiene la temperatura desiderata nel locale specifico. Ogni stanza si comporta in maniera differente. Una stanza se posizioniamo la testina termostatica sul 3 magari raggiunge 21 °C ma non è detto che l’atra stanza con la stessa regolazione posizionata sul 3 dia lo stesso risultato. Non sui avrà̀ mai la certezza che con tutte le valvole termostatiche ad esempio sulla posizione 3 corrispondano le stesse temperature in tutte le zone dell’unità immobiliare. La regolazione va fatta dall’utente in base alla temperatura desiderata. Per sapere quanti gradi ci sono in una stanza serve un semplicissimo termometro. Consiglio di posizionarsi al centro della stanza ad un’altezza non inferiore a 1,5 mt. Quando il riscaldamento è spento nei periodi estivi cosa bisogna fare? Non bisogna fare nulla; è buona abitudine, per mantenere le valvole termostatiche efficienti nel tempo, una o due volte aprirle e chiuderle completamente. Questa operazione consente di non far appannare le guarnizioni interne nel lungo periodo estivo di ferma, evitando depositi di sporcizia che potrebbero compromettere in funzionamento nella stagione successiva. E’ possibile che, con la valvola termostatica tutta aperta, il radiatore non scaldi? In linea di massima no! Bisogna accertarsi che la caldaia in quell’orario stia funzionando, che la valvola non risulti coperta da una tenda o da qualcosa che non gli permetta di rilevare adeguatamente la temperatura nella stanza. Se il problema persiste potrebbe essere un problema di distribuzione dell’acqua calda al termosifone, pertanto serve contattare l’amministrazione condominiale per segnalare la problematica. Può accadere invece di avere il termosifone caldo o tiepido con la valvola termostatica tutta chiusa (posizione “zero”)? Sono casi rari ma potrebbe esserci sporcizia nell’acqua dell’impianto di riscaldamento come sabbia, ruggine o altro che impedisce la chiusura della valvola, o ancora più raro potrebbe avere dei problemi il corpo valvola o la testa termostatica. Perché́ il radiatore fa rumore? Potrebbe esserci aria all’interno del radiatore da sfiatare, oppure troppa pressione nell’impianto, a volte però basta cambiare la posizione della testa termostatica per risolvere il problema, oppure chiudere in modo adeguato il detentore per eliminare semplici turbolenze, causa più̀ delle volte di rumori. Elenco alcuni link a prodotti rivolti al risparmio energetico che potrebbero esservi utili per gestire al meglio il riscaldamento: Termostato intelligente (evoluto) Netatmohttps://amzn. to/3QnhOSO Termostato economico intelligente (evoluto)https://amzn. to/3QkjM6H Singola testina termostatica intelligente Wifi Netatmo (scontata)https://amzn. to/3euTzoM Kit Netatmo testine termostatiche intelligenti Wifi Netatmo (scontata)https://amzn. to/3TNiB2g Testina termostatica economica Honeywell Home https://amzn. to/3qdUbl9 Testa termostatica economica Giacominihttps://amzn. to/3D5zhfP Acquisto generico su Amazon. it con questo link:https://amzn. to/3D1apps Negozio online dedicato alle energie rinnovabili e al risparmio energeticohttps://www. iorisparmioenergia. com/it/? AFF=Y2290 L’articolo contiene alcuni link di affiliazione. In qualità di affiliato Amazon, ricevo una piccola percentuale da questi acquisti che mi aiutano a mantenere attivo il BLOG. Ci tengo a precisare che per l'utente finale, in termini di prezzo o scontistica, non cambia assolutamente nulla. Se decidi di acquistare tramite uno di questi link, aiuterai la crescita del mio canale di comunicazione. Se desiderate seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete iscrivervi alla mia newsletter, visionare il mio BLOG, mettere un "mi piace" nella mia pagina fans di Facebook o il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca “... Tutte le cose sono belle in sé, e più belle ancora diventano quando l’uomo le apprende. La conoscenza è vita con le ali ... ” (Khalil Gibran)   --- ### I RIPARTITORI POSSONO CONTEGGIARE ANCHE A RADIATORE CHIUSO? - Published: 2017-12-18 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/i-ripartiori-possono-conteggiare-anche-a-radiatore-chiuso/ - Categorie: blog Articolo aggiornato il 23-09-2022 Ultimamente si sente spesso parlare di situazioni “stravaganti” relative al funzionamento dei ripartitori di calore, ossia di quelle “scatolette” che vengono installate sui radiatori, in una certa posizione, che hanno la funzione di contabilizzare il calore emesso dal corpo scaldante, in modo da quantificare l’energia termica utilizzata dall’unità immobiliare durante la stagione invernale. Articolo aggiornato il 23-09-2022 Ultimamente si sente spesso parlare di situazioni “stravaganti” relative al funzionamento dei ripartitori di calore, ossia di quelle “scatolette” che vengono installate sui radiatori, in una certa posizione, che hanno la funzione di contabilizzare il calore emesso dal corpo scaldante, in modo da quantificare l’energia termica utilizzata dall’unità immobiliare durante la stagione invernale. Si sentono voci che "raccontano" di ripartitori che conteggiano calore pure d’estate, con l’impianto di riscaldamento spento, oppure situazioni invernali per le quali, con valvola chiusa, e termosifone "ipoteticamente" spento, il ripartitore, anche se molto lentamente, conteggia qualche scatto ... Prima di dare una spiegazione a questi fenomeni io credo sia il caso di fare un po’ il punto della situazione, ossia ritengo importante capire bene come funziona un ripartitore di calore e quali sono le sue caratteristiche. Innanzitutto, se parliamo di “ripartitore di calore” significa che ci troviamo di fronte ad un sistema utilizzato per il conteggio indiretto dei consumi individuali; questa “scatoletta” installata a contatto con il corpo scaldante fornisce una misura “proporzionale” dell’energia erogata, in funzione delle condizioni di funzionamento e della tipologia di corpo scaldante. Questi apparecchi non forniscono una misura corretta dell’energia erogata. Senza dilungarmi troppo nell’aspetto tecnico-normativo, si tratta del sistema utilizzabile nella maggior parte degli impianti centralizzati esistenti. Il ripartitore (in gergo “scatoletta”) non fa altro che “conteggiare” la potenza resa dal radiatore tramite un algoritmo (procedimento di calcolo) tramite il rilevo della differenza tra la temperatura ambiente e la temperatura media del radiatore. In termodinamica, lo scambio di calore (quindi il trasferimento di energia termica) avviene solamente se esiste una differenza di temperatura. Se il termosifone è più caldo dell’ambiente, cederà calore, altrimenti no ... Quindi per poter conteggiare il calore serve rilevare 2 temperature, per questo motivo, in commercio, esistono 2 diverse tipologie di strumenti: - a 1 sensore di temperatura (i primi modelli commercializzati), che rileva la temperatura media del termosifone e considera pari a 20 °C quella dell’ambiente circostante;- a 2 sensori di temperatura, in grado di rilevare, contemporaneamente, la temperatura media del termosifone e la temperatura media dell’ambiente (ovviamente in prossimità del sensore). Questi sistemi di ripartizione del calore, per essere commercializzati, devono rispettare determinati requisiti, soprattutto in riferimento all’errore massimo ammissibile che possono commettere nella misurazione. Esiste pertanto la norma europea UNI EN 834:1997 (che stabilisce i requisiti minimi per la costruzione, il funzionamento, l’installazione e la valutazione delle letture dei dispositivi di contabilizzazione indiretta) che prevede, per il conteggio, un margine di errore ammissibile, che dipende dal salto termico presente tra la temperatura media del radiatore e la temperatura ambiente. Parliamo di valori percentuali compresi tra il ±3% e il ±12%. Non è finita qui ... Il Decreto Italiano D. P. R. n° 59/2009, stabilisce invece un errore massimo ammissibile per le apparecchiature di contabilizzazione e termoregolazione del calore del ±5% ! Ogni prodotto sul mercato dovrà rispettare quanto indicato precedentemente e per essere sicuri di tale condizione basta verificare la certificazione del prodotto. Di ripartitori ne esistono differenti tipologie:- senza trasmissione, ossia leggibili solamente dal display (i primi modelli commercializzati);- con trasmissione unidirezionale, ossia che provvedono autonomamente ad inviare le letture con tempistiche definite dall’installatore;- con trasmissione bidirezionale, è possibile comunicare con lo strumento in entrambe le direzioni, ossia rilevando i consumi dall’esterno tramite richiesta da parte del gestore del sistema contabilizzazione, senza dover entrare nell’alloggio a fare la lettura. Molti si chiedono se dalla lettura delle cifre sul display è possibile capire quanto si sta consumando o addirittura quanto si sta spendendo. E’ giusto chiarire anche questo aspetto. Il numero visualizzato sul display, non indica né l’energia consumata (in termini ad esempio di kWh) né la spesa di riscaldamento (in termini di €), ma rappresenta un numero adimensionale. Ogni alloggio a fine hanno raggiungerà un certo numero di scatti (ad esempio 1750, 1250 e 3000), per un totale di 6000 scatti, si andrà a valutare a quanto ammonta la spesa “volontaria” complessiva dello stabile (esempio 1500 euro), si calcolerà il costo dello scatto (1500 euro/6000 scatti = 0,25 euro/scatto) ed ogni utente si pagherà i suoi scatti (ovviamente ci stiamo concentrando solo sulla quota “variabile” della spesa) quindi 1750 * 0,25 = 437,50 euro, 1250 * 0,25 = 312,50 euro, 3000 * 0,25 = 750,00 euro ... Molti mi hanno chiesto, soprattutto durante le riunione condominiali, come viene conteggiato il termosifone in funzione del consumo. Ovviamente un termosifone più “grande” (intendo caratterizzato da una potenza termica maggiore), dissipa più calore di una più “piccolo” (cioè raggiungerà più velocemente la temperatura scelta della stanza spegnendosi prima) ed è giusto che lo “scatolotto” che viene installato sul termosifone ne tenga in considerazione. Questa attività si chiama “parametrizzazione” del contabilizzatore. Rispettando la legislazione vigente, questa attività può essere fatta in due modi: - programmazione dei ripartitori (lettura trasparente), ossia ogni “scatolotto” installato sul termosifone viene programmato con i dati relativi al termosifone. Questa procedura permette di leggere direttamente dal display gli scatti effettivi di quel radiatore;- ricalcolo a posteriore degli scatti (lettura non trasparente), ossia in fase di installazione gli “scatolotti” non vengono programmati ma la valutazione degli effettivi scatti viene fatta in un secondo momento quando i dati verranno rilevati, a fine stagione, dal responsabile delle letture. Dal display si leggeranno valori che non rappresentano gli scatti reali. La documentazione finale che dovrà essere consegnata ai vari condomini, dovrà contenere le letture effettive degli “scatolotti”, che dovranno risultare ovviamente identiche a quelle lette dal display, e la relativa conversione negli scatti effettivi. A questo punto arriviamo ad affrontare il discorso riguardante gli ipotetici malfunzionamenti di questi apparecchi di lettura ... E’ possibile, che durante la stagione invernale i ripartitori conteggino ugualmente anche se la valvola termostatica associata a quel radiatore è posizionata sullo zero? Nella maggior parte dei casi, dovesse accadere una situazione simile, è molto probabile che sia la valvola del radiatore che, invece di chiudere perfettamente, fa passare un po’ di acqua calda, impedendo al termosifone di chiudersi adeguatamente. I ripartitori possono conteggiare durante l’estate in calore rilevato dal sole o dall’ambiente circostante? Innanzitutto i ripartitori possono essere impostati in modo da disabilitarsi e quindi non registrare nulla per un periodo predefinito (ad esempio l’estate, quando l’impianto i riscaldamento è spento). In fase di installazione del sistema, oppure anche in un secondo momento (dipende dalla tipologia dei ripartitori installati) è possibile impostare questa funzione, ovviamente in accordo con l’Amministrazione condominiale che deve ufficializzare il periodo di spegnimento totale del riscaldamento centralizzato. Sul fatto che d’estate possano contabilizzare ugualmente, possiamo un attimo ragionare. In linea di massima tutti ripartitori sono programmati con una soglia minima di temperatura del radiatore oltre alla quale avviene l'inizio della contabilizzazione. Ogni produttore ha i suoi parametri, potrebbe essere 21°C, oppure 22,5°C, valori anche più alti, dipende ... Oltre a questo limite di temperatura sussiste anche un limite minimo di differenza di temperatura tra il radiatore e l’ambiente (3 °C, 4 °C , 5°C ... ). Ovviamente più basse sono queste soglie e più precisa sarà la registrazione dei consumi durante l’anno, ma di conseguenza più alto può essere il rischio di conteggi inadeguati ... Considerando queste soglie statisticamente le situazioni che potrebbero verificarsi anomalie di questo tipo sono molto ristrette e soprattutto potrebbero riguardare valori di possibili scatti errati molto bassi. Personalmente, adottando l’impostazione di spegnimento estiva dei ripartitori, non ho mai avuto esperienze specifiche su queste problematiche, quello che però consiglio, nell’eventualità dovesse accadere, di fare presente la situazione all’amministratore di condominio, in modo da poter verificare, tramite il responsabile del sistema di contabilizzazione, l’eventuale problematica. La stessa risposta la rivolto a coloro che hanno chiesto se l’eventuale climatizzatore o stufa autonoma può interferire sul conteggio dei ripartitori. Viste le soglie precedentemente indicate e considerando che il ripartitore conteggia solo quando rileva una temperatura del termosifone maggiore di quella dell’ambiente (flusso dal radiatore all’ambiente e non viceversa), le possibili casistiche reali pssono ritenersi sporadiche. Vi possono interessare articoli di questo tipo? Iscrivetevi alla mia newletter in modo da non perdervi le prossime uscite.   Se vi interessa approfondire ulteriormente l’argomento vi condivido alcuni testi che potrebbero fare al caso vostro: Io sono energeticamente efficiente! Guida per docenti nell'educare gli studenti all'efficienza energetica in casa (Autore: Luca Siragusa)https://amzn. to/3DF99bE Energia Efficiente " Rendi la tua casa a basso consumo energetico " (Autore: Maria Salix)https://amzn. to/3QDIbnH Agevolazioni fiscali in materia edilizia. 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Preoccuparsi per qualcosa è come pagare interessi su un debito che non sei nemmeno certo d'avere ... ” (Mark Twain) --- ### L’ACUSTICA IN EDILIZIA: SEMPRE PIU’ COMPLESSO COSTRUIRE … - Published: 2017-12-15 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/l-acustica-in-edilizia-sempre-piu-complesso-costruire/ - Categorie: blog Articolo aggiornato il 18-10-2022 (prima stesura dicembre 2017) Occupandomi di risparmio energetico, soprattutto quando si parla di nuove costruzioni, spesso mi sono dovuto confrontare con aspetti relativi all’acustica, cercando soluzioni tecniche che potessero avere prestazioni adeguate sia in campo termico che sonoro. Le soluzioni possibili non sono mai scontate. Articolo aggiornato il 18-10-2022 (prima stesura dicembre 2017) Occupandomi di risparmio energetico, soprattutto quando si parla di nuove costruzioni, spesso mi sono dovuto confrontare con aspetti relativi all’acustica, cercando soluzioni tecniche che potessero avere prestazioni adeguate sia in campo termico che sonoro. Le soluzioni possibili non sono mai scontate. Sul tema dell’acustica esistono diversi documenti di legge che impongono limiti da rispettare e norme tecniche che spiegano come calcolare e misurare in opera le prestazioni degli edifici. Ad esempio il D. P. C. M. 5 dicembre 1997 rappresenta il decreto di riferimento per l’acustica in edilizia. Questo documento definisce i limiti da rispettare in merito all’isolamento dai rumori tra differenti unità immobiliari, l’isolamento dai rumori provenienti dall’esterno, l’isolamento dai rumori causati dal calpestio o dagli impianti (es. termico, scarico acqua, ecc. ), parla di tempi di riverbero (ossia il tempo che il suono impiega per diminuire di 60 dB), ed altro ancora ... Non è mia intenzione, in questo articolo, andare troppo nello specifico, la mia intenzione è solo quella di porre l’attenzione su come si sta evolvendo il panorama edilizio per le future costruzioni (anche se queste direttive esistono già da parecchi anni). Il decreto precedentemente menzionato è attualmente in vigore e questi parametri acustici devono essere rispettati in opera ad edificio ultimato. Segnaliamo che il Governo ha avuto delega dalla “Legge Europea 2013 bis” per pubblicare (entro il 25 novembre 2016) un decreto legislativo per la “semplificazione delle procedure autorizzative in materia di requisiti acustici passivi degli edifici”. Ad oggi non mi risulta alcuna pubblicazione ufficiale. Senza addentrarmi troppo nel tecnico, il progettista ha a disposizione diverse norme tecniche per progettare ad esempio l’isolamento dai rumori aerei tra ambienti, l’isolamento acustico al calpestio, l’isolamento delle facciate, la trasmissione del rumore dall’interno all’esterno degli edifici, il rumore degli impianti tecnici, la qualità acustica interna degli ambienti ed altro ancora. Sono previste inoltre revisioni a queste normative, vedremo cosa ci aspetta. Come esiste la classe energetica degli immobili, abbiamo anche una classe acustica. Di questo aspetto parlerò prossimamente, magari con esempi reali sui quali poter discutere ... Concludendo questo mio breve intervento, posso dire che in fase di progettazione, per quanto concerne la mia professione rivolta alla scelta dei materiali adatti a garantire all’immobile determinate prestazioni di isolamento termico e acustico, il panorama relativo ai materiali edilizi è in continua evoluzione; passiamo da materiali economici tipo il polistirene, coibentante termicamente ma non traspirante e privo di caratteristiche acustiche a materiali con prestazioni globali nettamente superiori ad esempio in fibra minerale o vegetale (dalle schede tecniche dei prodotti è possibile verificare tutte le caratteristiche del materiale in questione). La progettazione delle nuove costruzione diventa sempre più articolata. In questi ultimi anni ho avuto modo di condividere alcuni lavori con l'Ing. Barla Alessandro (Tecnico in acustica ambientale Regione Liguria n° 198). E' stato quindi possibile affiancare l'aspetto energetico e quello acustico, cercando assieme una soluzione che potesse fornire un risultato eccellente per entrambi gli aspetti.   Se necessitate di una consulenza potete contattarmi tramite questo link. Elenco alcuni link relativi a testi specifici per approfondire questo argomento: Progettazione acustica in edilizia (Autori: Andrea Venditti e Anna Tarsitano)https://amzn. to/3SbQdoF Manuale di acustica. Concetti fondamentali, acustica degli interni (Autori: F. Alton Everest, Daniele Fuselli)https://amzn. to/3s3R7J7 Acquisto generico su Amazon. it con questo link:https://amzn. to/3D1apps L’articolo contiene alcuni link di affiliazione. In qualità di affiliato Amazon, ricevo una piccola percentuale da questi acquisti che mi aiutano a mantenere attivo il BLOG. Ci tengo a precisare che per l’utente finale, in termini di prezzo o scontistica, non cambia nulla. 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Se desiderate seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, iscrivervi alla mia newsletter, mettere un "mi piace" e seguirmi tramite la mia pagina fans di Facebook o il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca " Ascoltiamo troppo il telefono e ascoltiamo troppo poco la natura. Il vento è uno dei miei suoni. Un suono solitario, forse, ma rilassante. Ognuno di noi dovrebbe avere il proprio suono personale e il suo ascolto dovrebbe renderlo euforico e vivo, o silenzioso e tranquillo... È un dato di fatto, uno dei suoni più importanti -e per me il suono per definizione – è il totale, assoluto silenzio. " (André Kostelanetz) --- ### DISTACCO DALL’IMPIANTO DI RISCALDAMENTO CENTRALIZZATO … - Published: 2017-12-11 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/distacco-dall-impianto-di-riscaldamento-centralizzato/ - Categorie: blog Aggiornamento del 28-10-2022 (prima stesura dicembre 2017) Stiamo per raggiungere la nuova stagione invernale e le telefonate dei condomini che intendono distaccarsi dall'impianto di riscaldamento centralizzato aumentano, ma il mio punto di vista negli anni non è mai cambiato. Non anticipo nulla, mi limiterò a dimostrarvi che forse tutti i torti non li ho mai avuti, e chi ha seguito i miei consigli oggi sicuramente è più sollevato e sereno … Aggiornamento del 28-10-2022 (prima stesura dicembre 2017) Stiamo per raggiungere la nuova stagione invernale e le telefonate dei condomini che intendono distaccarsi dall'impianto di riscaldamento centralizzato aumentano, ma il mio punto di vista negli anni non è mai cambiato. Non anticipo nulla, mi limiterò a dimostrarvi che forse tutti i torti non li ho mai avuti, e chi ha seguito i miei consigli oggi sicuramente è più sollevato e sereno ... Ho letto qualche giorno fa dell’ennesima sentenza dove la Suprema Corte torna ad occuparsi del distacco di un condomino dall’impianto di riscaldamento centralizzato. Solito cliché, un condomino desideroso di distaccarsi ha impugnato la delibera condominiale con la quale l’assemblea aveva deciso di non concedergli il distacco. L’assemblea si era opposta in quanto riteneva che l’intervento avrebbe comportato un danneggiamento delle altre unità immobiliari sia sotto l’aspetto economico, che del rendimento del riscaldamento. Al condomino sono state attribuite spese legali per oltre 4. 000 euro ... In pratica per il tribunale il condomino non avrebbe dato dimostrazione della sussistenza dei requisiti necessari per operare il distacco della sua unità immobiliare dal riscaldamento condominiale, ovvero che dal distacco non sarebbero derivati notevoli squilibri di funzionamento ed aggravi di spesa per gli altri condomini, non avendo provveduto a produrre alcuna relazione termotecnica. Io da termotecnico sinceramente mi troverei in difficoltà a dimostrare, davanti al giudice, una condizione di questo tipo, che ritengo facilmente impugnabile ... Il Condomino ha poi fatto ricorso per la cassazione della sentenza dimostrando che il distacco era stato fatto dal precedente proprietario e che l’amministratore ed i condomini ne erano a conoscenza! Inoltre dimostrò che durante il limitato periodo del distacco non erano emersi squilibri di funzionamento, né aggravi di spesa per gli altri condomini. Non aveva però presentato perizia tecnica ... L’art. 1118 c. c. , come modificato dalla L. 220/2012, ammette la possibilità del distacco da parte del singolo a condizione che questi dimostri che non derivino notevoli squilibri al funzionamento dell’impianto o aggravi di spesa per gli altri condomini. La preventiva informazione dovrà necessariamente essere corredata dalla documentazione tecnica. Secondo la Suprema Corte l’aggettivo qualificativo “notevoli” doveva essere riferito solo agli “squilibri” nel funzionamento dell’impianto. Per questo motivo il condominio doveva dimostrare che gli squilibri non erano classificabili come “notevoli” (la vedo molto dura), mentre per quanto riguarda “gli aggravi di spesa”, essi prescindono dalla loro consistenza ... Inoltre “colui che intende distaccarsi dovrà, in presenza di squilibri nell’impianto condominiale e/o aggravi per i restanti condomini, rinunciare dal porre in essere il distacco perché diversamente potrà essere chiamato al ripristino della situazione antecedente ... ” Inoltre c’è da dire che la possibilità di concorrere al pagamento delle sole spese di manutenzione straordinaria, conservazione e messa a norma dell’impianto centralizzato, è prevista solo per i soggetti che abbiano potuto distaccarsi, dopo aver adeguatamente provato che dal loro distacco non derivano notevoli squilibri di funzionamento o aggravi di spesa per gli altri condomini ... Quindi tutto gira attorno a questa perizia tecnica, difficile da redigere ... La Suprema Corte ha poi rigettato il ricorso, con ovvie conseguenze ... Se da una parte viene “legittimata” la facoltà del condomino di poter rinunciare all’impianto centralizzato condominiale, dall’altra si discosta dal principio che si era ormai consolidato nella giurisprudenza di legittimità, poiché appare poco praticabile un distacco senza che si verifichino “aggravi di spesa” per coloro che continuano a servirsi di tale impianto. Evidente, quindi, che colui che intende comunque distaccarsi, prima di mettersi a fare i lavori in casa, dovrà per lo meno provvedere a dare comunicazione agli altri condomini, per il tramite dell’amministratore ex art. 1122 c. c. trattandosi di intervento che sicuramente va ad interessare i beni comuni, corredando l’informativa con la documentazione tecnica redatta da un tecnico abilitato, comprovante o meno l’esistenza dei presupposti che rendono possibile la rinuncia all’impianto di riscaldamento centralizzato. Tale comunicazione giustificherà all’amministrazione condominiale la convocazione di una assemblea straordinaria ... Durante l’assemblea, valutata attentamente la documentazione tecnica prodotta, il condominio potrà decidere di autorizzare o meno il distacco, oppure di disporre un’ulteriore perizia, negando l’autorizzazione al distacco per assenza dei presupposti, condizionare il distacco all’accollo degli “aggravi” da parte del condomino che intende distaccarsi ... Da un punto di vista legale, una delibera che vieti o meno il distacco in presenza dei presupposti di legge, senza aver provveduto alla valutazione attraverso una perizia tecnica, risulta nulla ... Con gli obblighi introdotti dal D. Lgs. n. 102/2014, ritengo risulti ancor meno conveniente il ricorso al distacco dall’impianto di riscaldamento centralizzato, grazie all’installazione dei ripartitori di calore e delle valvole termostatiche per la gestione del calore. Il condomino in pratica si trova già nelle condizioni di poter misurare e gestire l’effettivo consumo da parte della sua unità immobiliare. E’ evidente che la quota di “consumo involontario”, cui tutti i condomini sono chiamati a contribuire, trattandosi di consumo non dipendente dalla volontà del singolo, qualora il soggetto che si distacchi si ritenga esonerato dal contribuire, determinerebbe un aggravio di costi per i rimanenti condomini. Questo il motivo per cui ritengo complesso ipotizzare un distacco senza creare “aggravi di spesa per gli altri condomini” ... Concludo questo mio intervento ponendo una semplice domanda: distaccarsi da un impianto centralizzato (ovviamente funzionante) rifacendone uno autonomo porta sicuramente ad un risparmio “reale” sufficiente a coprire in tempi adeguati l’investimento economico? Se desiderate seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, iscrivervi alla mia Newsletter, seguirmi tramite la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter, il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca " La gente mangia carne e pensa: diventerò forte come un bue. Dimenticando che il bue mangia l'erba. " (Pino Caruso) --- ### IL FOTOVOLTAICO “A SPINA” - Published: 2017-12-07 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/il-fotovoltaico-a-spina/ - Categorie: blog Più mi addentro ad esplorare il mondo del fotovoltaico italiano, e più mi rendo conto della sensazione che questa tecnologia stia antipatica ... Giusto qualche anno (parlo del 2012) fa ricordo di aver letto, in qualche sito tedesco (ovviamente), di un sistema fotovoltaico in grado di produrre energia elettrica solare evitando complicazioni tecniche e burocratiche, semplicemente posizionando dei pannelli fotovoltaici sul balcone di casa e collegandoli a una presa elettrica … Incuriosito ho ovviamente indagato sulla situazione in Italia. Io “quasi” nulla … Perché? Più mi addentro ad esplorare il mondo del fotovoltaico italiano, e più mi rendo conto della sensazione che questa tecnologia stia antipatica ... Giusto qualche anno (parlo del 2012) fa ricordo di aver letto, in qualche sito tedesco (ovviamente), di un sistema fotovoltaico in grado di produrre energia elettrica solare evitando complicazioni tecniche e burocratiche, semplicemente posizionando dei pannelli fotovoltaici sul balcone di casa e collegandoli a una presa elettrica ... Incuriosito ho ovviamente indagato sulla situazione in Italia. Io “quasi” nulla ... Perché? Innanzitutto se volete informavi anche voi su questo tipo di sistema, dovete cercare “fotovoltaico plug and play”; consiste banalmente in un piccolo impianto di potenza inferiore al limite oltre al quale sono richieste autorizzazioni specifiche. In Italia questo limite è di 1 kWp. E’ costituito dai pannelli, da un kit plug and play (in italiano significa “collega ed usa”) che comprende un piccolo inverter e un cavo da attaccare alla presa di casa più vicina, permettendo quindi di usufruire di corrente elettrica solare gratuita. Questi sistemi, a quanto ho potuto constatare tramite le certificazioni dei vari prodotti, sono dotati di sistemi di sicurezza a protezione dell’utente. Ad esempio in Germania e in Olanda, questi kit solari fotovoltaici si vendono nei supermercati, come fossero elettrodomestici! Ma quanto costano? Facendo una media tra i vari prodotti che ho trovato su internet, parliamo di circa 1. 200 – 1. 500 euro per 1 kWp, decisamente abbordabile, considerando inoltre, finché durerà, la detrazione fiscale del 50% in 10 anni ... In funzione della posizione geografica e dell’esposizione e soprattutto dei consumi specifici dell’utenza, si possono risparmiare dai 120 ai 200 euro l’anno. Fate voi i conti, potrebbe essere interessante ... Quindi come mai questo prodotto non decolla? In Italia siamo comunque obbligati, in un modo o nell’altro, ad “interfacciarci” all’Enel ... Fino a qualche tempo fa (indicativamente maggio 2017) sussisteva più libertà, in quanto mancavano direttive tecniche sull’argomento. Oggi è un po’ più complesso, ma sembra che qualcosa si stia muovendo nella direzione giusta ... Staremo a vedere. In pratica stiamo parlando di sistemi “essenziali” nei volumi di ingombro (cm. 100 x 160 x 4) che possono trovare collocazione anche negli spazi esigui di un balcone che permettono una connessione in sicurezza, con l’impianto elettrico di casa, fornendo elettricità̀ pronta all’uso, che si eviterà̀ di acquistare, almeno nello ore in cui il sole detta legge. Parliamo di una modularità̀ da 1⁄4 di kW, direi assolutamente compatibile con il 10% del fabbisogno annuo di una famiglia, che vedrà̀ ridimensionati i consumi. Evitare l’acquisto di energia elettrica equivale a una rendita costante e duratura, un investimento di 600/1100 euro in 20 anni facilmente ammortabili (informazioni documentate dai rapporti produttivi elaborati dal GSE, ossia dal Gestore Servizio Elettrico. La stessa AEEGSI (Autorità Energia Elettrica Gas Servizio Idrico) a fine 2016 aveva definito, con apposita delibera (786/2016/R/EEL), la potenza massima di utilizzo e l’interazione con il Servizio Elettrico Nazionale, avvalorando le istanze presentate in passato, quando il Microfotovoltaico a Spina iniziava il suo percorso di sperimentazione nelle case Italiane, sfuggendo alle imposizioni del sistema, con la sua naturale semplicità̀. Raggiunta l’ambita certificazione, sgombrato il campo dalle passate interpretazioni normative, oggi il “plug and play” si appresta ad entrare “a gamba tesa” nell’ambito architettonico, con una serie di peculiarità̀ proprie (modularità̀ e precablaggio), che possono risultare vincenti in molteplici casistiche ad esempio nell’ambito della ristrutturazione condominiale per gli adempimenti comunitari (Edifici NZEB). Vedremo nei prossimi mesi come verrà gestita la situazione, sperando nella possibilità di sfruttare questo interessante sistema a vantaggio sicuramente dell’ambiente ma anche delle nostre tasche ... Se desiderate seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete iscrivervi alla mia newsletter, visionare il mio BLOG, mettere un "mi piace" nella mia pagina fans di Facebook o il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze.   Ing. Marcenaro Luca   " Tutte le idee che hanno enormi conseguenze sono sempre idee semplici. " (Lev Tolstoj) --- ### GEOINGEGNERIA & CLIMA: SPUNTI DI RIFLESSIONE … - Published: 2017-11-30 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/geoingegneria-clima-spunti-di-riflessione/ - Categorie: blog Aggiornamento del 03-09-2022 (prima stesura novembre 2017) Questo argomento esula sicurmente dallo standard editoriale che fino ad ora ho mantenuto, credo comunque sia il caso di incominciare a condividere, tramite il mio blog, spunti di riflessione su concetti magari meno evidenti … Aggiornamento del 03-09-2022 (prima stesura novembre 2017) Questo argomento esula sicurmente dallo standard editoriale che fino ad ora ho mantenuto, credo comunque sia il caso di incominciare a condividere, tramite il mio blog, spunti di riflessione su concetti magari meno evidenti ... Con il termine “Geoingegneria” (ingegneria del clima) si intende l’insieme di metodi e tecnologie che mirano ad alterare deliberatamente il sistema climatico al fine di alleviare l’impatto de cambiamenti climatici ... Basterebbe soffermarsi su questa definizione iniziare a darsi qualche risposta ai strani fenomeni che raramente accadono ... Queste attività possono quindi avere conseguenze di altro genere, oltre a quella di "alterare" il clima? Voi che ne pensate? Risulta che il “riconoscimento ufficiale” della geoingegneria è avvenuto nel giugno 2011 quando si è iniziato a sentir parlare di analisi dei costi degli effetti e delle tecniche rivolte ad alterare il sistema climatico, argomento che per il momento risulta particolarmente "nebuloso". L’IPCC (Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico) è organizzato in modo da occuparsi di scienza dei cambiamenti climatici, impatti ambientali e adattamenti, mitigazione dei cambiamenti climatici, ed altro ancora ... Ad esempio, in uno dei tanti documenti prodotti da questo organo si parla di nuvole e di aerosol. E come si fanno questi aerosol? Forse con gli aerei? Ogni tanto mi capita di vedere qualche scia anomala nel cielo, ma forse non è il caso di farsi troppe domande ... Si parla comunque di un tentativo di oscurare il sole con un’opportuno "oscurante" tecnologico. Quindi, secondo voi, alterare i macro-equilibri dell’ecosistema può comportare rischi per l’uomo? Sembrerebbe che la comunità scientifica, che sta affrontando, in nome delle Nazioni Unite, queste problematiche, è in maggioranza incline a seguire le orme di Edward Teller ... Stiamo parlando dello scienziato americano che dedicò la sua vita intera alla produzione di armi di distruzione di massa! Tra i vari lavori di questo scienziato abbiamo lo studio sull’utilizzo di aerosol diffondenti in quota allo scopo di aumentare la riflettività (albedo) della Terra. Qual è la reale libertà di azione degli scienziati di cercare soluzioni nell’interesse dell’Uomo? Quanto sono invece oggetto di altre attenzioni, mettendo in coda l’interesse primario dell’uomo? La comunità umana sta continuando a emettere quantità enormi di gas serra nell’atmosfera. Le cifre sono elevate. Nel 2013 siamo arrivati a 395 ppm di CO2 nell’atmosfera. Nel 2010, nonostante ci fosse stata una significativa crisi economica, questo dato è ugualmente aumentato del 5,9%! Parliamo di livelli mai raggiunti nella storia umana e costituiscono il 49% in più rispetto al 1990, anno cui faceva riferimento il protocollo di Kyoto. Gli scienziati stanno dicendo che non c’è alcuna possibilità di mantenere il riscaldamento globale al di sotto dei 2 gradi centigradi. La concentrazione di CO2 "equivalente" (includendo quindi il contributo degli altri gas ad effetto serra) avrà raggiunto nel 2052 il livello 538 ppm. Il livello del mare sarà di 36 cm più alto che nel 2000, il che equivale a 56 cm in più rispetto all’epoca preindustriale. Gli oceani, che in condizioni naturali sono alcalini (pH circa 8,2) hanno già raggiunto oggi un valore di 8,05, destinato a diminuire a 7,97. Dunque si parlava di attività di SRM (scudo solare chimico), quindi irrorazioni di aerosol nell’atmosfera, per contenere la problematica. La SRM è già in azione? Possono esserci "effetti collaterali"? Alcuni articoli evidenziano che questa attività di scudo solare chimico potrebbe produrrebbe una significativa diminuzione delle precipitazioni a livellomondiale ... Ma si sta giocando con le precipitazioni? Ho avuto modo di leggere notizie terrificanti ma malgrado i contributi scientifici provengano da svariati scienziati di diversi paesi, non ho trovato nessuna critica significativa verso l’SRM ... Nel frattempo, se si alzano gli occhi al cielo, si vedono sempre più spesso spettacoli di strisce che non possono essere di "condensa" perché avvengono in zone del cielo e ad altezze che non hanno nulla a che vedere con quelle degli aerei di linea ... Ma non è il caso di farsi troppe domande ... Chi paga per far volare questi aerei/droni e chi decide dove e quando e su quali territori farli volare? Chi li produce? Alzando gli occhi al cielo, sembrerebbe giusto pensare che i suggerimenti di Teller siano stati accolti e messi in pratica dal governo degli Stati Uniti. Un programma di "difesa ambientale" che sarebbe in atto con il consenso, con il contributo operativo ed economico dei governi alleati ... Sarà solo business? Aggiornamento del 05-03-2020. Il decreto Milleproroghe è adesso legge, approvato al Senato con 154 si e 96 no e prevede delle importanti misure nei confronti dell'ambiente. Grazie al decreto Milleproroghe difatti, si da il via all'utilizzo di mezzi di trasporto meno inquinanti, come il via libera all'utilizzo di servizio sharing di monopattini, incentivi per favorire il passaggio ad autovetture elettriche, la salvaguardia del mare con il NO alle trivelle e la creazione di quattro nuove aree protette. Inoltre, revoca a Sat l'autorizzazione per l'autostrada della Maremma e proroga le detrazioni per la sistemazione a verde per tutto il 2020. Questo mio articolo è solo da considerare uno spunto di riflessione rivolto a cercare risposte a situazioni che sempre più spesso ci troviamo a vivere nel quotidiano ... Per chi fosse interessato a seguire i miei brevi interventi su tematiche relative al risparmio energetico e alla termotecnica in genere, potete visitare il mio sito internet (www. lucamarcenaro. it), visionare il mio BLOG o la mia pagina fans di Facebook ed infine il mio profilo professionale su LinkedIn, tutti canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare informazioni sperando in una condivisioni costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca "Ancora non sappiamo chi colpì per primo, se noi o loro. Sappiamo però che fummo noi ad oscurare il cielo. " (Morpheus, "Matrix") --- ### “GENERATORI MAGNETICI”: ALTERNATIVA ALLE POMPE DI CALORE? - Published: 2017-11-15 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/generatori-magnetici-alternativa-alle-pompe-di-calore/ - Categorie: blog Prima stesura articolo: 2017 Collegandomi ad una delle problematiche ambientali di maggior rilievo di questi ultimi anni, vorrei porre l’attenzione di chi sta leggendo sull’impatto ambientale che caratterizzano alcuni fluidi frigoriferi impiegati nei sistemi frigoriferi per la produzione del freddo nel settore civile, terziario ed industriale, soprattutto per la conservazione degli alimenti. Prima stesura articolo: 2017 Collegandomi ad una delle problematiche ambientali di maggior rilievo di questi ultimi anni, vorrei porre l’attenzione di chi sta leggendo sull’impatto ambientale che caratterizzano alcuni fluidi frigoriferi impiegati nei sistemi frigoriferi per la produzione del freddo nel settore civile, terziario ed industriale, soprattutto per la conservazione degli alimenti. In passato, gran parte di questi impianti (parliamo di cicli frigoriferi a compressione) utilizzavano fluidi contenenti cloro (CFC), sostanza in parte responsabile della distruzione dell’ozono stratosferico. La successiva evoluzione delle normative e della legislazione (parliamo dell’anno 1987, protocollo di Montreal) ha posto stringenti limiti all’utilizzo di tali fluidi frigoriferi, spingendo progressivamente verso sostanze “più ecologiche”, o meglio a basso effetto distruttivo per l’Ozono (indice ODP, Ozone Depletion Potential). Tali fluidi sono stati sostituiti dagli IdroFluoroCarburi (HFC). Le recentissime normative ambientali (se volete approfondire basta cercare “regolamento F-Gas”) hanno ristretto l'impiego anche di questi fluidi, in quanto ritenuti in parte responsabili al cosiddetto riscaldamento globale. Da questa mia breve introduzione si evince la necessità di trovare al più presto soluzioni meno inquinanti per l’ambiente e soprattutto rivolte a contenere i consumi energetici. Ultimamente si sta sempre più spesso parlando di una possibile alternativa basata sul principio della “refrigerazione magnetica”; il principio fisico che sta alla base della refrigerazione magnetica è l’ “effetto magnetocalorico”. Stiamo parlando del lontano 1881 quando se ne sentì parlare per la prima volta da Emil Gabriel Warburg (1846-1931). Dovete sapere che l’acciaio, se sottoposto ad un campo magnetico, incrementa la sua temperatura (stiamo parlando di frazioni di grado, quindi valori molto contenuti); se il materiale viene in un secondo momento estratto dal campo magnetico si raffredda, tornando alla temperatura iniziale. In pratica esistono alcuni materiali che mostrano variazioni di temperatura nel momento in cui vengono sottoposti alla variazione di un campo magnetico. Quale era il limite di questa scoperta? Il campo di temperatura nel quale questi fenomeni risultavano significati ma straordinari sviluppi scientifici di questi ultimi anni hanno portato al perfezionamento dei materiali magnetocalorici. Il raffreddamento magnetico può essere impiegato sia a temperature ambiente che livelli ben più elevati (circa 200 °C). Questo aspetto apre le porte alla possibile progettazione di pompe di calore magnetiche per il riscaldamento degli edifici o persino produrre energia con sorgenti di calore a bassa temperatura. Il vantaggio di questa tecnologia è rappresentato dalla sua innocuità ambientale, ovviamente trattando con adeguata cautela i campi magnetici in gioco. In linea di massima, la refrigerazione magnetica permette di ottenere coefficienti di prestazione (COP) decisamente elevati. Sono oramai più di 30 anni che le ricerche sui materiali magnetocalorici, adatti alla refrigerazione magnetica a temperature prossime a quella ambiente, sono iniziate; giusto per dare qualche spunto di ricerca per approfondimenti, uno dei punti cardini di questa evoluzione scientifica è l’invenzione delle leghe basate sul Gadolinio (Gd). Potrete trovare molti articoli anche sul Manganese (Mn). Stiamo parlando di materiali ancora in fase di studio ma, visti gli enormi risultati ottenuti negli ultimi anni, risulta sicuramente essere una tecnologia sempre più interessante, anche per applicazioni su larga scala, con applicazioni pratiche nei processi industriali, negli impianti HVAC, nei veicoli spaziali, nei refrigeratori, nelle pompe di calore, nelle automobili, nei treni, e nei aeroplani. Il principio di funzionamento di un refrigeratore magnetico è simile a quello convenzionale. Ad esempio, anziché avere la compressione del gas refrigerante abbiamo una lega magnetocalorica che viene mossa all’interno di un campo magnetico. Nel refrigeratore tradizionale il refrigerante si surriscalda e dopo deve essere raffreddato mediante l’estrazione di calore, in quello magnetico al posto del refrigerante abbiamo la lega metallica che immersa nel campo magnetico aumenta la sua temperatura per poi diminuirla una volta allontanatasi da esso.     Per quanto riguarda invece l’aspetto prestazionale di queste ipotetiche future soluzioni innovative, si parla di coefficienti di performance (COP) circa 6 volte superiori alle attuali macchine frigorifere, quindi a parità di resa, potenze di assorbimento 6 volte inferiori. Si tratta di una tecnologia differente da quella tradizionale, quindi confrontare i COP di queste due soluzioni è poco costruttivo. C’è da dire che, con le informazioni disponibili oggi, l’eventuale “problematica” (se vogliamo chiamarla così) di questi sistemi è legata alla necessità di magneti potenti e soprattutto ingombranti, quindi ad oggi particolarmente costosi. Ci sono sicuramente le basi per estendere l’applicazione di questi sistemi anche nell’ambito del riscaldamento, ovviamente con le tempistiche che conosciamo tutti. Se desiderate seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, iscrivervi alla mia Newsletter, seguirmi tramite la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter, il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca “... Se di tanto in tanto non hai degli insuccessi, è segno che non stai facendo nulla di davvero innovativo ... ” (Woody Allen) --- ### SISTEMA IBRIDO: QUANTO CONVIENE REALMENTE? - Published: 2017-11-13 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/sistema-ibrido-quanto-conviene-realmente/ - Categorie: blog Articolo aggiornato il 21-09-2022 Poco tempo fa avevo postato un articolo che parlava della differenza che sussiste tra una caldaia a condensazione ed una pompa di calore, oggi invece vorrei approfondire il discorso relativo ai sistemi ibridi, ossia una “via di mezzo” tra i due sistemi precedentemente menzionati … Articolo aggiornato il 21-09-2022 Poco tempo fa avevo postato un articolo che parlava della differenza che sussiste tra una caldaia a condensazione ed una pompa di calore, oggi invece vorrei approfondire il discorso relativo ai sistemi ibridi, ossia una “via di mezzo” tra i due sistemi precedentemente menzionati ... Il sistema ibrido consiste semplicemente in una tecnologia che permette di abbinare alla caldaia a condensazione una pompa di calore permettendo, in linea di massima, una sostanziale riduzione degli ingombri per l’installazione e, in particolari situazioni, una riduzione sostanziale dei consumi energetici. Con il termine ibrido s’intende il concetto di abbinamento di due diverse tecnologie, capaci di lavorare sia contemporaneamente che in alternanza, in modo da raggiungere il fabbisogno globale dell’unità immobiliare, in termini di riscaldamento e volendo anche per la produzione di acqua calda sanitaria. Il funzionamento è piuttosto semplice, in pratica in funzione della temperatura esterna, l’elettronica del sistema richiama il funzionamento della caldaia a condensazione (per temperature basse), il funzionamento di entrambi i sistemi (per temperature intermedie a cavallo di 0°C) ed infine l’avvio della sola pompa di calore per temperature esterne oltre ad una certa soglio, indicativamente 7°C. La caldaia a condensazione utilizza come combustibile il metano o il GPL, mentre la pompa di calore è elettrica (interessante l’abbinamento con un impianto fotovoltaico, ovviamente previa valutazione dell’investimento in funzione del risparmio energetico ottenibile). Se pensiamo al sistema ibrido come alla possibilità di utilizzare la fonte energetica più conveniente al momento del bisogno (gas metano o elettricità in funzione delle condizioni climatiche esterne), risultano chiari i vantaggi di una tecnologia di questo tipo, a fronte ovviamente di un investimento iniziale intermedio tra la soluzione che prevede la sola caldaia a condensazione oppure la pompa di calore idronica. Ma ora arriviamo al dunque, senza limitarci alla sola teoria, ma cerchiamo di ragionare e di capire quelle che possono essere le situazioni nelle quali un sistema di questo tipo può dare significativi vantaggi, non solo tecnici ma economici. Ci devono essere le condizioni ... Se si desidera optare per una soluzione di questo tipo come minimo bisogna vivere in una zona dove le condizioni climatiche variano sensibilmente (temperatura e umidità) ... In Liguria, dalle mie parti, zona climatica C, io sinceramente non credo in un sensibile vantaggio che ne giustifichi l’extra investimento, almeno per ora non ho riscontrato situazioni di questo tipo. La taglia di questi sistemi innovativi ... Da quella che può essere la mia esperienza su questi generatori, confrontandomi anche con molti installatori della mia zona, ritengo che in linea di massima questa tecnologia dell’ibrido inteso come unico sistema (e non come impianto realizzato ad hoc unendo le due tecnologie), può andare bene fino ad una determinata taglia (dipende molto dal produttore), perché oltre una certa dimensione ritengo non valga la pena, a livello sia economico che tecnico (meglio optare per un sistema “ad hoc”). Integrazione con fotovoltaico ... In linea di massima il fotovoltaico ha un senso, ovviamente dopo adeguata valutazione economica dell’investimento rapportata all’ipotetico risparmio ... Ho avuto modo di confrontarmi con installatori che mi hanno parlato di alcune problematiche con l’interfaccia elettronica di collegamento con l’impianto fotovoltaico. Credo sia un problema legato alla gestione dell’inverter, rivolta ad aumentare l’autoconsumo dell’energia elettrica, per ovvi motivi. Si tratta di un argomento sicuramente da approfondire del quale, purtroppo a oggi, non ho esperienza sufficiente per permettermi di parlarne adeguatamente. Accetto eventuali condivisioni di esperienze sul campo. Dipende dalle esigenze del committente ... Sinceramente ho imparato una cosa, prima di definire il corretto sistema bisogna valutare bene chi è il cliente e cosa intende lui per risparmio energetico. Spesso mi vengono fatte richieste di progettare case in classe energetica alta, prediligendo pompe di calore alle caldaie e impianti radianti in situazioni dove se va bene la casa viene vissuta solo durante le vacanze di natale, in inverno, e 2 settimane ad Agosto ... Il dialogo con il cliente è fondamentale. Complessità ... Stiamo parlando di sistemi complessi (anche se basati su principi semplici), uno degli errori che purtroppo molte clienti fanno, è di affidarsi a tecnici senza preparazione specifica, senza nulla togliere alla professione. L’evoluzione di questi prodotti e sistemi richiede una formazione continua, spesso svolta direttamente dalle aziende produttrici stesse, rivolta ad aumentare significativamente lo standard qualitativo dei tecnici. Non è la prima volta che evidenzio l’importanza di affidarsi a ditte in grado di fare il lavoro, credo non sarà nemmeno l’ultima volta. Nel 2014 questo tipo di prodotto era stato spinto commercialmente (anche se secondo me troppo presto visto alcune problematiche riscontrate su certi modelli), anche per l’”ipotetico” vantaggio che davano per l’eventuale scarico a parete dei fumi ... Su questo argomento ho già parlato e scritto molto e non intendo prolungarmi: io credo che scaricare a tetto rimanga sempre la soluzione ottimale, per mille motivazioni. Concludendo, forse uno dei punti che potrebbe di più attrarre i privati alla lettura di questo articolo è il prezzo ... Volutamente, in qualità di progettista, non mi piace parlare di prezzi, in quanto è un “unità di misura” che ha poco senso se l’obiettivo è il risparmio energetico e quindi sarebbe più giusto trattare il concetto di ritorno economico e questo aspetto andrebbe analizzato caso pr caso. Contattatemi pure per una consulenza in modo da valutare assieme l'effettiva convenienza del sistema. Ad oggi i sistemi ibridi possono rappresentare una soluzione specifica in certe zone del nostro territorio limitatamente al campo residenziale, se associato ad un determinato impianto e ad una determinata classe energetica della struttura edilizia; in molte situazioni è possibile coprire il fabbisogno esclusivamente con una pompa di calore correttamente dimensionata ... Se desiderate seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete iscrivervi alla mia newsletter, visionare il mio BLOG, mettere un "mi piace" nella mia pagina fans di Facebook o il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca “... Il mulo, animale molto versatile, è un ibrido poiché nato dall'unione di un asino e di una cavalla ... ” (Anonimo)   --- ### RISCALDAMENTO A PAVIMENTO O CLASSICI TERMOSIFONI? - Published: 2017-11-10 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/riscaldamento-a-pavimento-o-classici-termosifoni/ - Categorie: blog Mi capita spesso di essere interpellato su questo aspetto dai clienti che si trovano a dover fare una scelta sostanziale per quanto riguarda il proprio impianto di riscaldamento. Volutamente in quest’articolo mi concentrerò specificatamente sull’aspetto invernale, escludendo tutto ciò che riguarda il raffrescamento estivo. Mi capita spesso di essere interpellato su questo aspetto dai clienti che si trovano a dover fare una scelta sostanziale per quanto riguarda il proprio impianto di riscaldamento. Volutamente in quest’articolo mi concentrerò specificatamente sull’aspetto invernale, escludendo tutto ciò che riguarda il raffrescamento estivo. Nella maggior parte di casi ho notato che, correttamente, la possibilità di approdare al riscaldamento radiante proviene dal consiglio di amici, che hanno già optato per questa soluzione, oppure direttamente dall’idraulico di fiducia, aggiornato sugli aspetti di risparmio energetico e sulle potenzialità di questa tipologia di distribuzione del calore. Non mi dilungo sul fatto che, alcune volte, i clienti incorrono in valutazioni azzardate semplicemente seguendo i consigli degli amici o dei parenti, pensando che ogni situazione sia uguale alle altre ... Forse una volta poteva essere così, visto che di soluzioni impiantistiche ne esistevano relativamente poche, ma da qualche anno a questa parte, con l’evoluzione dell’impiantistica e delle normative sul risparmio energetico, questo discorso difficilmente si può ripetere. Una delle prime domande che pongo al cliente è la seguente: si tratta di una ristrutturazione o di una nuova costruzione? Mettiamoci nella condizione più sfavorevole, per meglio apprendere alcuni spunti che vorrei fornire tramite questo mio breve articolo. Supponiamo di trovarci di fronte ad una ristrutturazione. Nella maggio parte dei casi, almeno fino a quando il conceto di pompa di calore non entrerà nella vita quotidiana dell’utente medio, intraprendendo una ristrutturazione si tende a pensare al semplice rinnovo dell'impianto di riscaldamento prevedendo l’installazione di una caldaia a condensazione (intervento incentivato con la detrazione fiscale del 65% se eseguito secondo quanto richiesto dalla finanziaria). Dal punto di vista puramente teorico, la scelta dell’impianto radiante a pavimento al posto dei classici radiatori rappresenta un significativo miglioramento al punto di vista energetico, in quanto essendo un sistema ad alta superficie di scambio termico, lavora necessariamente a bassa temperatura, quindi richiedendo un minore consumo di combustibile da parte della caldaia. Oltre al consumo inferiore, migliora il confort interno della casa, in quanto la sensazione che si prova ad avere il pavimento uniformemente “caldo” è sicuramente migliore di quella che più termosifoni posizionati in diverse parti della casa possono fornire, non escludendo il discorso relativo ai moti convettivi dell’aria che verrebbero drasticamente contenuti se non eliminati. Approfondiamo quest’ultimo concetto andando ad analizzare quelli che sono gli aspetti in comune e le differenze di questi due sistemi di distribuzione del calore. Sicuramente entrambi i sistemi lavorano grazie all’acqua calda prodotta dalla caldaia, l’impianto a termosifoni necessità di temperature più elevate, in quanto deve poter “scaldare” l’immobile solo tramite i termosifoni, mentre l’impianto radiante a pavimento, agendo su una superficie nettamente superiore, non ha bisogno di elevate temperature per portare confort in casa, anche perché avere il pavimento tropo caldo, sappiamo benissimo che non fa molto bene ... Entrando ancora più nel dettaglio, possiamo dire che il sistema con i termosifoni si basa sul principio della trasmissione del calore per convezione e in parte per irraggiamento. Il principio di convezione lo possiamo spiegare semplicemente facendo l’esempio dell’aria calda in contrasto con quella fredda. Siccome l’aria calda “pesa meno” di quella fredda, tenderà ad andare verso l’alto. L’aria fredda di conseguenza scenderà verso il basso, creando una circolazione naturale dell’aria che comporta la trasmissione del calore su tutto il volume dell’immobile. Il concetto d’irraggiamento è leggermente più complesso, ma lo possiamo spiegare semplicemente facendo una prova semplicissima. Basta mettersi a una certa distanza da un termosifone caldo per sentire il calore accarezzare la nostra pelle, ciò che noi sentiamo sono le onde “energetiche” (elettromagnetiche) emesse dal corpo caldo. Più un corpo è caldo più emette queste radiazioni di entità più elevata, rischiando ovviamente di bruciarci. Più un termosifone è piccolo, più emetterà queste onde in una zona limitata della casa ... Il termosifoni quindi oltre ad emettere queste “onde calde” verso l’ambiente circostante, tramite la loro particolare forma favoriscono lo scorrimento dell'aria al loro interno. Per poter scaldare l’aria in questo modo serve una certa differenza di temperatura tra l’aria ambiente e quella del termosifone, che per semplificare il discorso considereremo pari a 50 °C. L'acqua all'interno dei termosifoni dovrà avere una temperatura di almeno a 70°C, in modo che il termosifone riesca adeguatamente a cedere calore all'aria, la quale a sua volta deve essere messa in movimento per distribuirsi negli ambienti. Il movimento dell’aria porta inevitabilmente anche al movimento della polvere, sempre che la casa non ne sia priva ... Per constatare ciò basta guardare attentamente sulla superficie posteriore del termosifone l’eventuale presenza di polvere ... I sistemi di riscaldamento a pavimento (detti anche sistemi radianti) si basano esclusivamente sul principio di trasmissione del calore per irraggiamento. Non abbiamo alcun moto d'aria ma superfici di distribuzione del calore molto ampie e temperature di funzionamento decisamente più basse. Sono nati per funzionare 24 ore su 24, ossia per lavorare a bassa potenza, pertanto valutate voi se è il caso di optare per questo tipo di sistema in abitazioni usate solo per le vacanze ... Sempre che non vogliate gestire l'impianto in remoto, accendendolo 2 giorni prima (dipende molto dalla zona climatica). Gli impianti radianti possono essere integrati, oltre che nel pavimento, anche nelle pareti o nei soffitti, permettendo di riscaldare l’ambiente tramite le superfici coinvolte. Quindi l’aria non viene riscaldata? Non è propriamente vero, in parte la riscaldano ma essendo la temperatura molto bassa, non è sufficiente a generare significativi moti convettivi, quindi movimenti dell’aria. L'irraggiamento lo percepiamo tranquillamente anche da 4-5 metri di distanza, pensate all’effetto del sole in montagna ... Ci permette di stare in maniche corte anche con temperature molto rigide o sbaglio? Quando si vive in una casa con un impianto di riscaldamento realizzato con un sistema radiante si ottiene proprio lo stesso effetto, ossia benessere senza scaldare eccessivamente l'aria! Facciamo un esempio! Con un impianto radiante, alla temperatura di 17-18°C si ottiene lo stesso confort pari a quello raggiungibile con un impianto tradizionale a 22°-23°C. Chiaro? Quindi vi sto dicendo che l’impianto radiante è migliore di quello tradizionale? Continuate a leggere ... Parlavamo di ristrutturazione e non di nuova costruzione ... Abbiamo detto che il riscaldamento radiante lavora a temperature di esercizio decisamente basse. Per il corretto funzionamento dell’impianto e per raggiungere una reale convenienza dal punto di vista dei consumi energetici e di reale confort, è necessario che anche l'edificio nel complesso richieda meno energia per il riscaldamento. Se non è così, l'impianto pur avendo grosse superfici di scambio termico, non permetterà di scaldare adeguatamente tutte le stanze correttamente costringendo l’utente ad aumentare la temperatura per ottenere il comfort desiderato, con la conseguente perdita dei vantaggi di risparmio energetico. Esistono poi la normativa tecnica (UNI EN 1264) che prevede dei valori limite di temperatura delle superfici per gli impianti radianti pari a 29°C per il pavimento e il soffitto e 40°C per le pareti. In caso di ristrutturazione converrebbe quindi valutare il caso di intervenire sulla struttura edilizia a livello d’isolamento termico, riducendo o addirittura eliminando il problema poco fa menzionato. Una possibile situazione potrebbe riguardare la necessità di ristrutturare solo una parte dell’immobile. In questo caso è possibile optare pr un impianto radiante solo per la parte ristrutturata? Tecnicamente è fattibile, l’impianto necessiterà di dover gestire due livelli di temperatura ... Anche in questo caso è sempre necessaria una valutazione del risparmio conseguibile. Tutti i ragionamenti fatti fino ad ora diventano “quasi inutili” quando ci troviamo di fronte ad una nuova costruzione. Diventa fondamentale studiare l’impianto termico in concomitanza con la struttura edilizia, per evitare grosse sorprese ... Concludo dicendo che, il riscaldamento radiante presenta in generale anche un ulteriore vantaggio in termini di qualità dell'aria e quindi dal punto di vista del comfort interno e della salubrità, soprattutto per chi soffre di asma e allergie. Elenco alcuni link relativi a valide letture che potrete fare se vorrete approfondire l'argomento: Formato KindleLa Bibbia del Riscaldamento (Autore: Alessio Felicetti)https://amzn. to/3dn93uv Acquisto generico su Amazon. it con questo link:https://amzn. to/3D1apps Negozio online dedicato alle energie rinnovabili e al risparmio energeticohttps://www. iorisparmioenergia. com/it/? AFF=Y2290 L’articolo contiene alcuni link di affiliazione. In qualità di affiliato Amazon, ricevo una piccola percentuale da questi acquisti che mi aiutano a mantenere attivo il BLOG. Ci tengo a precisare che per l’utente finale, in termini di prezzo o scontistica, non cambia nulla. Se deciderai di usare uno di questi link, semplicemente aiuterai la crescita del mio canale di comunicazione. Se volete provare per 30gg gratis il servizio Amazon Prime, che vi permette di avere spedizioni rapidissime a costo nullo, basta cliccare su questo link http://www. amazon. it/amazonprime? tag=lucamarcenaro-21 Molti dei libri di testo che condivido nei miei articoli li trovate anche in versione Kindle. 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Marcenaro Luca   --- ### RISPARMIO ENERGETICO: L’IMPORTANZA DELLA TERMOREGOLAZIONE - Published: 2017-11-06 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/risparmio-energetico-l-importanza-della-termoregolazione/ - Categorie: blog Per affrontare questo argomento faccio un esempio banalissimo, riferito alla nostra automobile. Quando viaggiamo in auto siamo abituati, tramite un pulsante o una piccola rotella, ad attivare il climatizzatore, il sistema che ci permette di regolare automaticamente la temperatura a bordo, in alcuni casi permettendoci anche di differenziare la condizione tra conducente e passeggero, variando ad esempio direzione e intensità del getto d’aria. Tutto questo lo diamo per scontato vero? Per affrontare questo argomento faccio un esempio banalissimo, riferito alla nostra automobile. Quando viaggiamo in auto siamo abituati, tramite un pulsante o una piccola rotella, ad attivare il climatizzatore, il sistema che ci permette di regolare automaticamente la temperatura a bordo, in alcuni casi permettendoci anche di differenziare la condizione tra conducente e passeggero, variando ad esempio direzione e intensità del getto d’aria. Tutto questo lo diamo per scontato vero? Dove normalmente trascorriamo decisamente più tempo della nostra vita, ossia in casa e/o in ufficio, invece non pensiamo affatto all’importanza di poter “controllare” le condizioni climatiche degli ambienti ... Facciamo l’esempio dell’inverno, e limitiamoci a parlare del solo riscaldamento, per semplificare un po’ le cose, il semplice accendere il riscaldamento solo nel momento in cui sentiamo (o percepiamo) freddo, spegnendolo di conseguenza una volta raggiunta una condizione di “troppo caldo”, comporta sicuramente un’oscillazione significativa della temperatura della nostra casa, imponendo consumi extra al nostro impianto, peggiorando contemporaneamente il comfort abitativo ... La cosa assurda è che questo tipo di gestione ci dà l’illusione di aver risparmiato gas! Vi assicuro che non è così ... Generalmente mi piace fare l’esempio del guidatore ... Provate ad andare in auto percorrendo il tragitto dall’ufficio a casa, continuamente accelerando e frenando e il giorno successivo provate a farlo mantenendo una velocità abbastanza costante, magari prossima alla media delle velocità che ha caratterizzato il vostro percorso del giorno precedente, dopo di ché controllate la lancetta del vostro serbatoio ... Provate ad indovinare ... La termoregolazione, ossia la possibilità di regolare e di gestire la temperatura in ogni ambiente, ci permette di non sovraccaricare troppo il nostro impianto i riscaldamento, permettendo di raggiungere standard di confort decisamente superiori rispetto ad una gestione altalenante. Coloro che stanno vivendo in questo periodo l’obbligo dell’installazione delle valvole termostatiche, avranno modo di provare sulla propria pelle questo nuovo concetto di gestione del calore. In pratica l’accensione dell’impianto e la temperatura dei corpi scaldanti verrà gestita completamente in base alle esigenze del singolo ambiente mentre il generatore di calore (che possiamo tranquillamente chiamare caldaia) invierà acqua calda ai termosifoni ad una temperatura che dipende da quanto realmente fa freddo all’esterno. Parlare di termoregolazione solo limitandoci alle valvole termostatiche è molto limitativo, ad oggi esistono svariati sistemi per gestire temperatura, e non solo, all’interno di ogni ambiente della casa, ovviamente in base alle situazioni sarà da valutare il sistema più idoneo. Esistono oramai sistemi “intelligenti”, basati su principi molto semplici ed intuitivi, che permettono di risparmiare energia semplicemente gestendo la caldaia in modo, ad esempio, di raggiungere la temperatura desiderata di una determinata stanza, all’ora richiesta, in tempi più lunghi per contenere il consumo energetico (in effetti se io voglio 20°C in camera da letto e in bagno alle 6:30 del mattino, non è detto che la caldaia possa azionarsi (al minimo della potenza) due ore prima, garantendomi il risultato quando necessario, giusto? Per le seconde case esiste la possibilità, oramai da tempo, di controllare l’intero impianto attraverso lo smartphone o il tablet ... In questo caso la funzione della tecnologia è principalmente quella di semplificare la vita, ovvio che se non fa per noi e assolutamente meglio evitare e passare a sistemi più semplici, ma comunque funzionali. Potrei dire che, in linea di massima, anche prendendo la più semplice delle centraline di termoregolazione presente sul mercato, sicuramente è in grado di ottimizzare notevolmente la gestione di un impianto di climatizzazione, contribuendo ad una riduzione sostanziale dei consumi ed un conseguente aumentando di comfort. Per concludere, dovessero chiedermi quale sistema permette una migliore gestione del risparmio energetico? Risponderei che la soluzione non è assolutamente univoca, bisogna sempre partire da quelle che sono le condizioni di partenza dell’impianto, dalla volontà/interesse del cliente nel voler avvalersi della tecnologia ed infine affrontare un discorso tecnico/economico per valutare correttamente gli effettivi vantaggi rispetto al costo di investimento, che può variare da pochi euro a cifre ben più significative. Per chi fosse interessato ad una mia consulenza, trovate i miei riferimenti direttamente nella mio sito internet (www. lucamarcenaro. it) nel caso invece foste incuriositi a seguire i miei approfondimenti tematici su tematiche riguardanti il risparmio energetico, le energie rinnovabili, la prevenzione incendi e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, la mia pagina fans di Facebook o il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare informazioni sperando in una condivisioni costruttiva di idee e di esperienze.   Ing. Marcenaro Luca   “... La potenza è nulla senza il controllo ... ” (Spot Pirelli anno 1995) --- ### LE FINESTRE FOTOVOLTAICHE: UN FUTURO CONCRETO - Published: 2017-11-03 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/il-fotovoltaico-trasparente-innovazione-facilmente-integrabile/ - Categorie: blog Aggiornamento articolo del 27-09-2022 (prima pubblicazione anno 2017) Se ne sente sempre più spesso parlare, un sistema innovativo per produrre energia elettrica tramite le vetrocamere dei serramenti, sembrerebbe molto interessante! Ij questi ultimi mesi questa tecnologia è stata nomitata più volte con nominativi differente (ad esempio "pannelli antisolari"). Vediamo assieme di approfondirne gli aspetti tecnici nella maniera più semplice possibile, cercando di capire fino a quanto ci possiamo spingere con questa tecnologia. Aggiornamento articolo del 27-09-2022 (prima pubblicazione anno 2017) Se ne sente sempre più spesso parlare, un sistema innovativo per produrre energia elettrica tramite le vetrocamere dei serramenti, sembrerebbe molto interessante! Ij questi ultimi mesi questa tecnologia è stata nomitata più volte con nominativi differente (ad esempio "pannelli antisolari"). Vediamo assieme di approfondirne gli aspetti tecnici nella maniera più semplice possibile, cercando di capire fino a quanto ci possiamo spingere con questa tecnologia. In questi ultimi anni la tecnologia solare si sta evolvendo nell’ottica di aumentare sempre di più l’efficienza dei moduli, abbassandone ovviamente i costi e allo stesso tempo rendendoli perfettamente integrabili con le strutture edilizie. Ecco che siamo arrivati a parlare di “fotovoltaico trasparente”, ossia celle solari invisibili a occhio nudo, create in modo tale da assorbire specifiche lunghezze d’onda della luce (radiazioni ultraviolette e lunghezze d’onda vicino all’infrarosso). Questa tecnologia ha raggiunto i primi risultati significativi nel 2013 quando fu realizzato il primo sistema in grado di produrre energia facendo passare più del 70% della luce visibile, con un’efficienza purtroppo ancora molto bassa pari a circa il 2%. Il sistema è costituito da più strati di materiale, uno particolarmente spesso costituito da vetro o plastica, ulteriori strati multipli di rivestimento anti-riflesso (in grado di rimbalzare specifiche lunghezze d’onda), strati posizionati in posizioni intermedie costituiti da semiconduttori (in grado di assorbire fotoni rilasciando di conseguenza elettroni) e in fine degli elettrodi (realizzati in materiale trasparente). Questa particolare “sandwich” è collegato ad un circuito che trasporta la corrente generata dal dispositivo alle utenze. Un ulteriore sviluppo tecnologico si è ottenuto nel 2014, con la realizzazione del concentratore solare luminescente trasparente (progetto realizzato dalla Michigan State University). Questo sistema ha permesso di raggiungere un’efficienza pari a circa il 5%, ancora non paragonabile al sistema fotovoltaico tradizionale (indicativamente 8% – 21%) ma con elevati margini di crescita, si parla della possibilità di raggiungere, in tempi abbastanza rapidi, rendimenti anche superiori al 12%.  Il prossimo passo sarà quello di creare una pellicola da applicare sulla superficie interna dei vetri esistenti. Per motivi intrinseci, le tecnologie solari trasparenti non potranno mai essere più efficienti rispetto alle soluzioni tradizionali opache ma sono sicuramente in grado di offrire un potenziale d’applicazione molto maggiore. Quante finestre ci sono in una casa? In un palazzo? In una città? Fate voi i conti della potenzialità di questa soluzione, qualcuno lo sta già facendo ... Ad oggi le applicazioni del fotovoltaico trasparente nel settore delle costruzioni è ancora in via di sperimentazione, ma i risultati che si stanno ottenendo sono sempre positivi e in costante crescita. Più interessante lo sviluppo nel settore agroalimentare (pensate alle serre) oltre all'idea di commercializzare delle vere e proprie tende solari ... Avete qualche informazione ulteriore da condividere? Ad oggi non esistono testi di letteratura specifici per questo argomento. Condivido alcuni spunti di lettura che riguardano comunque il discorso relativo all'indipendenza energetica: Versione Kindle e cartaceaVivere senza bollette. 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In qualità di affiliato Amazon, ricevo una piccola percentuale da questi acquisti che mi aiutano a mantenere attivo il BLOG. Ci tengo a precisare che per l’utente finale, in termini di prezzo o scontistica, non cambia nulla. Se deciderai di usare uno di questi link, semplicemente aiuterai la crescita del mio canale di comunicazione. Se volete provare per 30gg gratis il servizio Amazon Prime, che vi permette di avere spedizioni rapidissime a costo nullo, basta cliccare su questo link http://www. amazon. it/amazonprime? tag=lucamarcenaro-21. Molti dei libri di testo che condivido nei miei articoli li trovate anche in versione Kindle. Se volete provare gratuitamente il servizio kindleunlimited potete passare tramite questo link: https://www. amazon. it/kindle-dbs/hz/signup? tag=lucamarcenaro-21. Se desiderate seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, iscriverti alla newsletter, mettere un "mi piace" nella mia pagina fans di Facebook o il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca “... E’ il fallimento che guida l’evoluzione; la perfezione non prevede alcun incentivo per il miglioramento ... ” (Colson Whitehead, Scrittore) --- ### LA PUBBLICITA’ INGANNEVOLE: REALMENTE PERICOLOSA? - Published: 2017-11-02 - Modified: 2017-11-02 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/la-pubblicita-ingannevole-realmente-pericolosa/ - Categorie: blog Ci siamo di nuovo, o meglio ancora, ci risiamo … Ancora una volta le multinazionali (ex monopoliste del settore dell’energia), contando sulla potenzialità economica, e non solo, che difficilmente una piccola o media impresa può avere, stanno invadendo le strade e i mass-media con invitanti offerte relative alla manutenzione e/o sostituzione della caldaia e ad altri servizi integrativi, utilizzando troppo spesso il termine “gratuito” … Ovviamente il pagamento dei servizi sarà in qualche modo rateizzato mensilmente, ma dalla pubblicità spesso questo fatto non risulta evidente. Ci siamo di nuovo, o meglio ancora, ci risiamo ... Ancora una volta le multinazionali (ex monopoliste del settore dell’energia), contando sulla potenzialità economica, e non solo, che difficilmente una piccola o media impresa può avere, stanno invadendo le strade e i mass-media con invitanti offerte relative alla manutenzione e/o sostituzione della caldaia e ad altri servizi integrativi, utilizzando troppo spesso il termine “gratuito” ... Ovviamente il pagamento dei servizi sarà in qualche modo rateizzato mensilmente, ma dalla pubblicità spesso questo fatto non risulta evidente. Questi colossi, di cui volutamente non faccio il nome, oltre a godere di una situazione di innegabile vantaggio dovuto al fatto di svolgere prioritariamente ed in posizione dominante un’attività indispensabile per il cittadino, sfruttano inoltre il vantaggio di poter offrire al cliente un servizio dilazionando mediante addebito in bolletta, offerta spesso possibile grazie all’attività principale di fornitore di energia, rendendo di fatto impossibile la concorrenza da parte di altre imprese che non possono beneficiare di tale vantaggio competitivo. Le imprese risultano quindi svantaggiate. Qualcuno si è fatto qualche conto in tasca? La convenienza esiste davvero? O visto qualche giorno fa una delle tante offerte del momento, dove si garantisce l’assistenza completa a circa 10 euro al mese per 24 mesi. Facendo due semplicissimi conti, stiamo parlando di 240 euro in 2 anni . Dall’offerta si evince che nel prezzo è compreso un intervento del tecnico specializzato che si occuperà di controllare i fumi e di rilasciare il nuovo libretto di impianto di climatizzazione oltre al pagamento dell’imposta regionale (bollino), verificare la tenuta della tubazione gas, controllare il tiraggio della canna fumaria, pulire il bruciatore, provare il rendimento della caldaia, controllare i dispositivi di sicurezza, verificare il funzionamento dell’eventuale scarico condensa, pulizia dei filtri ed eventuale reintegro degli additivi chimici per il trattamento acqua. Vi siete chiesti quanto prende normalmente un manutentore per questa attività? Alla fine risulta semplicemente una rateizzazione ... Mi fermo qua, il mio intervento è rivolto semplicemente a sollecitare un’opportuna presa di coscienza della situazione. In pratica gli operatori che gestiscono monopoli tecnici, quali ad esempio la distribuzione e la misura dell’energia, detengono a tutti gli effetti elementi informativi e conoscitivi derivanti dall’attività svolta in concessione, utilizzate anche per operare nelle attività a valle della filiera energetica, emarginando dal mercato le imprese concorrenti, in particolar modo quelle artigiane e di piccola dimensione. Cosa può fare un’impresa artigiana in situazioni simili? Ad esempio chiedere supporto alle associazioni di categoria, già a conoscenza del problema in quanto più volte contattate e coinvolte attivamente per affrontare situazioni di questo tipo. Ritengo comunque che la perseveranza da parte di tutti nel divulgare delle corrette informazioni, in maniera semplice e trasparente, contribuisca quotidianamente a conquistare la fiducia dei clienti, i quali con l’avvento di internet e con l’evoluzione della comunicazione, sono sempre più tutelati nei confronti delle offerte poco chiare e troppo promettenti ... Per chi fosse interessato a seguire i miei articoli di approfondimento su tematiche riguardanti la prevenzione incendi, le termotecnica o il risparmio energetico, può visionare il mio sito internet (www. lucamarcenaro. it), la mia pagina fans di Facebook o il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare informazioni sperando in una condivisioni costruttiva di idee e di esperienze.   Ing. Marcenaro Luca   “... Il linguaggio è stato lavorato dagli uomini per intendersi tra loro, non per ingannarsi a vicenda ... ” (Alessandro Manzoni) --- ### SOLARE TERMICO: NOTIZIE RASSICURANTI DAL GSE - Published: 2017-10-31 - Modified: 2017-10-31 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/solare-termico-notizie-rassicuranti-dal-gse/ - Categorie: blog E' bello discutere di notizie positive nell’ambito delle rinnovabili; dal rapporto di marzo 2017 del Gestore dei Servizi Energetici (GSE) si denota una conferma del trend positivo di preferenze da parte degli italiani. La presenza del solare termico risulta tra le prime 10 forme di energia più apprezzate! Si tratta di un dato ottenuto analizzando le richieste di riqualificazione energetica delle abitazioni pervenute nel 2016. E' bello discutere di notizie positive nell’ambito delle rinnovabili; dal rapporto di marzo 2017 del Gestore dei Servizi Energetici (GSE) si denota una conferma del trend positivo di preferenze da parte degli italiani. La presenza del solare termico risulta tra le prime 10 forme di energia più apprezzate! Si tratta di un dato ottenuto analizzando le richieste di riqualificazione energetica delle abitazioni pervenute nel 2016. Lo scorso anno sono state approvate circa 15000 richieste per un totale di 70 milioni di incentivi. La maggior parte di queste richieste erano finalizzate a impianti solari termici per produzione di acqua calda a uso sanitario e per il riscaldamento domestico. Circa il 35% delle domande sono state respinte! Tali domande presentavano delle incongruenze incompatibili con i requisiti richiesti e pertanto non adatte ad accedere agli incentivi, motivo per cui diventa fondamentale contattare un consulente energetico prima di avventurarsi in lavori di riqualificazione energetica. Il 2016 è stato un anno che ha confermato delle tendenze molto positive per il nostro paese sul piano energetico e ambientale. Lo scorso anno un terzo dell’energia totale è stata prodotta da fonti rinnovabili, fotovoltaico, biomassa, eolico e solare termico, un traguardo davvero notevole, tale da raggiungere con anticipo i limiti imposti a partire dal 2020. Per intenderci, su un totale di 10kWh in rete almeno 3 di essi sono prodotti da fonti rinnovabili, tutto ciò grazie sicuramente alle politiche di incentivo alle riqualificazioni energetiche. A tutto questo si aggiungono anche le azioni di riqualificazione sugli edifici tradotto in Titoli di Efficienza energetica, che consentono un ulteriore ottimizzazione dei consumi e dei costi in generale. Parliamo di circa 3 milioni di tonnellate di petrolio risparmiate oltre alla riduzione delle quantità di CO2 immesse nell’atmosfera. Gli ottimi dati hanno trovato un ulteriore riscontro nei nuovi incentivi (Ecobonus) destinati alla riqualificazione energetica, anche se ritengo che i prezzi prima o poi dovranno subire comunque una sensibile riduzione, per permettere ad un pubblico più ampio di poter accedere a queste opportunità. Per chi fosse invece interessato a seguire i miei articoli di approfondimento su tematiche riguardanti la prevenzione incendi, le termotecnica o il risparmio energetico, può visionare il mio sito internet (www. lucamarcenaro. it), la mia pagina fans di Facebook o il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare informazioni sperando in una condivisioni costruttiva di idee e di esperienze.   Ing. Marcenaro Luca   “... L'ora più buia è quella che precede il sorgere del sole ... ” (Paulo Coelho, Scrittore e Poeta) --- ### “PREVENTIVI” – L’IMPORTANZA DI VALUTARLI “MOLTO” ATTENTAMENTE … - Published: 2017-10-25 - Modified: 2017-10-25 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/preventivi-l-importanza-di-valutarli-molto-attentamente/ - Categorie: blog Pochi minuti fa è terminato l’ennesimo colloquio con un cliente che, fattosi installare una nuova caldaia, chiede la mia consulenza per poter chiedere un risarcimento danni alla ditta che qualche settimana fa gli ha effettuato il lavoro. Il motivo? Il vicino ha intenzione di denunciarlo per aver installato lo scarico fumi della caldaia a parete, in prossimità della finestra … Purtroppo un classico di questi ultimi anni. Pochi minuti fa è terminato l’ennesimo colloquio con un cliente che, fattosi installare una nuova caldaia, chiede la mia consulenza per poter chiedere un risarcimento danni alla ditta che qualche settimana fa gli ha effettuato il lavoro. Il motivo? Il vicino ha intenzione di denunciarlo per aver installato lo scarico fumi della caldaia a parete, in prossimità della finestra ... Purtroppo un classico di questi ultimi anni. Non ho assolutamente intenzione di fare nomi ma solo di contribuire ad una corretta informazione, semplice e precisa, rivolta ad un pubblico che non sia solo composto da tecnici del mestiere, ma di facile lettura per tutti, evitano di parlare di normative (ce ne sono fin troppe), di leggi comunali, regionali e nazionali (da perderci la testa) o formule strane di calcolo ... Il cliente mi ha spiegato che, in fase di richiesta di preventivi per la sostituzione della caldaia, ha ricevuto diversi prezzi, molto differenti tra loro, ed ovviamente, come fa la maggior parte delle persone che giustamente non conoscono la materia, ha scelto quello più basso. Troppo facile ripetere sempre il concetto che il preventivo più basso non risulta mai essere quello realmente più economico. In realtà il discorso è molto più complesso, affrontiamolo assieme ... Innanzitutto se il cliente vuole fare un confronto di prezzi, deve poter confrontare offerte che si riferiscano alla stessa proposta o sbaglio? Dovrebbe innanzitutto leggere attentamente ogni singola parola del preventivo, analizzare le varie attività proposte dalla ditta offerente, verificare che tutte l voci siano presenti su entrambi i preventivi in esame e valutarne infine il prezzo. Semplice no? Assolutamente no! Un cliente medio (senza nulla togliere ovviamente dal punto di vista culturale) non sa nulla di caldaia, di componenti aggiuntivi, trattamento acqua, filtri, scarico condensa, e tutto ciò che gira introno al mondo della termoidraulica, altrimenti tutti farebbero questo mestiere. Il cliente si fida della ditta, o meglio, legge l’ultima riga e decide, ma dietro a questa scelta non ha idea di cosa realmente ci sarà. Uno dei lavori più frequenti e più richiesti nell’ambito termoidraulico è la classica “sostituzione di caldaia” ... Già utilizzare, al giorno d’oggi, il termine “sostituzione” è molto limitativo (i tecnici del mestiere che stanno leggendo il mio articolo avranno già capito cosa intendo). Ad oggi, sul mercato, per un discorso di normative relative al risparmio energetico, le caldaie che vengono proposte per la maggioranza sono quelle a condensazione (quindi ad alta efficienza ossia caldaie a 4 stelle, e non vado oltre in termini di approfondimento). Si possono ancora istallare i modelli tradizionali (chiamate a 3 stelle) ma in realtà i produttori non le possono più produrre (questo non vuol dire che non vadano bene). Il cliente lo sa che per l’installazione di una nuova caldaia a condensazione, che va a sostituirne una esistente, non è un intervento di “mera sostituzione”? Banalmente la “mera sostituzione” si intende togliere la caldaia vecchia e al posto di quella metterne una di pari tipologia. La caldaia a condensazione non è di pari tipologia, richiede determinati “componenti aggiuntivi” ... A prescindere dal tipo di caldaia (tradizionale o a condensazione), se l’alimentazione è a gas metano, ad esempio, deve essere modificata la tubazione del gas, quindi per legge andrebbe fatta una prova di tenuta ... La prova di tenuta, a prescindere andrebbe ripetuta ogni 10 anni, altrimenti decade la dichiarazione di conformità ... La normativa sul risparmio energetico impone sugli impianti, in determinate situazioni (che volutamente non elenco), il trattamento dell’acqua, sul riscaldamento e sul sanitario, componentistica che dovrebbe risultare nel preventivo di spesa. Installando una caldaia di nuova generazione, cambiano le normative relative allo scarico fumi, pertanto la ditta abilitata che fornisce il preventivo di spesa, dovrebbe evidenziare le attività da svolgere per adeguare la canna fumaria. Non dimentichiamo l’accatastamento dell’impianto termico al Catasto Regionale e l’importantissima dichiarazione di conformità del lavoro eseguito. Vado avanti? Non credo abbia molto senso, il significato di questo articolo è semplicemente quello di ribadire l’estrema importanza di riferirsi a ditte abilitate e di fare molta attenzione a valutare un preventivo piuttosto che un altro, perché i problemi, tecnici e burocratici, sono veramente dietro l’angolo ... Non limitiamoci sempre a dire “tanto chi controlla”, le cose sensibilmente stanno cambiando, e questo pensiero non è e non è mai stato costruttivo. Vi starete chiedendo di terminare il discorso relativo al cliente di cui ho accennato ad inizio articolo vero? Tenetevi forte ... Caldaia a camera aperta con scarico a parete! Dichiarazione di conformità incompleta e mi fermo qui ... Io, oltre ad essere progettista sono un consulente energetico. Il mio contributo è veramente efficace quando il cliente mi contatta prima di far fare il lavoro, perché dopo purtroppo, in svariate situazioni, ovviamente non in tutte, sono costretto a dare brutte notizie. Per chi fosse interessato a seguire i miei articoli di approfondimento su tematiche riguardanti la prevenzione incendi, le termotecnica o il risparmio energetico, può visionare il mio sito internet (www. lucamarcenaro. it), la mia pagina fans di Facebook o il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare informazioni sperando in una condivisioni costruttiva di idee e di esperienze.   Ing. Marcenaro Luca   “ ... È un errore frequente misurare le cose in base al denaro che costano ... ” (Albert Eistein)   --- ### PREVENZIONE INCENDI: MEGLIO PREVENIRE CHE “LECCARSI” LE FERITE … - Published: 2017-10-23 - Modified: 2017-10-23 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/prevenzione-incendi-meglio-prevenire-che-leccarsi-le-ferite/ - Categorie: blog Non si può parlare di risparmio energetico e di efficientamento se poi alla base di tutto mancano le basi della sicurezza degli impianti; per questo motivo propongo alcune mie riflessioni relativamente ad una materiale tanto affascinante quanto complessa, la prevenzione incendi. Non si può parlare di risparmio energetico e di efficientamento se poi alla base di tutto mancano le basi della sicurezza degli impianti; per questo motivo propongo alcune mie riflessioni relativamente ad una materiale tanto affascinante quanto complessa, la prevenzione incendi. Con il termine “prevenzione incendi” la legge italiana indica semplicemente il complesso delle attività finalizzata alla prevenzione del rischio dell’insorgere di incendi. Semplice no? Forse questo concetto risulta banale e ovvio, ma la definizione degli accorgimenti adeguati da attuare per evitare, o meglio, ridurre significatamene la probabilità che un evento pericoloso come l’incendio scaturisca, necessita della conoscenza specifica della materia, per questo motivo i Vigili del Fuoco, da un punto di vista puramente tecnico, vengono supportati dal lavoro quotidiano di tecnici abilitati (professionisti come geometri, ingegneri, architetti, periti, ecc. ), che per alcune attività specifiche necessitano di essere iscritti ad un particolar registro nazionale (elenco professionisti antincendio ex. L. 818/84), dopo adeguata formazione e/o esperienza specifica. L’incendio è, per definizione, un’irradiazione di fuoco sviluppatasi in maniera illimitata e incontrollata nel tempo e nello spazio, caratterizzata da bagliori, afa, offuscamento, vapore, asfissia, ecc. Storicamente, il rischio d’incendi è cresciuto proporzionalmente all’aumento dell’urbanizzazione, poiché con essa aumentava la concentrazione di persone in superfici piuttosto circoscritte, divenendo una delle principali forme di attentato all’incolumità d’individui e infrastrutture. Le principali cause ed i pericoli d’incendio più frequenti possono essere depositi non controllati di sostanze infiammabili o combustibili, accumulo di rifiuti, di carta o altro materiale facilmente incendiabile (volontariamente o meno), uso negligente di fiamme libere, scarsa pulizia degli spazi lavorativi, utilizzo di dispositivi elettrici difettosi, impianti elettrici vetusti o realizzati senza le regole della buona norma, ecc. Il nuovo regolamento antincendio (dpr 151/2011) ha introdotto molte novità in materia, aggiornando sostanzialmente la classificazione delle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi. Ogni attività, in base al livello di rischio (basso, medio, alto), deve seguire un certo iter procedurale prima di poter terminare con il fatidico rilascio del Certificato di Prevenzioni Incendi (CPI), che per alcune attività è stato di recente sostituito da una SCIA antincendio. Giusto per dare un’idea, nella categoria A (rischio basso) ricadono le attività provviste di regola tecnica (per le quali esiste un decreto ministeriale specifico che ne definisce criteri e requisiti) e con limitato livello di complessità. Rientrano in tale categoria, ad esempio gli alberghi tra 25 e 50 posti letto, le autorimesse tra 300 m² e 1. 000 m², gli impianti termici tra 116 kW e 350 kW, le strutture sanitarie tra 25 e 50 postiletto, ecc. Ci tengo a precisare, nello specifico per le centrali termiche, ma vale anche per la maggior parte delle altre attività, che la normativa antincedio va comunque seguita anche se non si ricade all’interno delle attività definite dal DPR 151. Nello specifico, ad esempio per una centrale termica a gas metano di potenzialità 70 kW (quindi inferiore a 115 kW), anche se non risulta soggetta ai controlli da parte dei VVF e non richiede redazione della pratica antincendio, deve comunque rispecchiare le direttive imposte dal D. M. 12 aprile 1996, ossia la regola tecnica specifica per quel tipo di attività (Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l'esercizio degli impianti termici alimentati da combustibili gassosi). Nella categoria B (rischio medio) sono comprese attività della stessa tipologia della categoria precedente, ma con maggior livello di complessità, oppure attività per le quali non esiste una regola tecnica dedicata (decreto ministeriale). A questa categoria appartengono alberghi tra 50 e 100 posti letto, strutture sanitarie tra 50 e 100 posti letto, locali per la vendita tra i 600 e i 1. 500 m² , aziende e uffici tra 500 e 800 persone, autorimesse tra 1. 000 e 3. 000 m² centrali termiche tra 350 e 700 kW. In fine, nella categoria C (rischio alto) ricadono le attività con elevato livello di complessità, indipendentemente dalla presenza di una regola tecnica, come centrali termoelettriche, teatri e studi televisivi con più di 100 persone presenti, strutture sanitarie e alberghi con oltre 100 posti, aziende e uffici con oltre 800 persone presenti, centrali termiche oltre i 700 kW. Non mi dilungo sull’elencare le responsabilità civili e penali, in termini di Prevenzione Incendi e quindi di Sicurezza (D. Lgs. 81/08), che il titolare dell’attività si trova ad avere ... In qualità di tecnico abilitato 818/84, sono a disposizione per eventuali richieste di preventivo in merito alla redazione di pratiche per la Prevenzione Incendi. Per chi fosse invece interessato a seguire i miei articoli di approfondimento su tematiche riguardanti la prevenzione incendi, le termotecnica o il risparmio energetico, può visionare il mio sito internet (www. lucamarcenaro. it), la mia pagina fans di Facebook o il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare informazioni sperando in una condivisioni costruttiva di idee e di esperienze.   Ing. Marcenaro Luca   “... Gli intellettuali risolvono i problemi; i geni li prevengono ... ” (Albert Eistein) --- ### PERCHE’ CONVIENE AFFIDARSI A UNA “DITTA ABILITATA” ? - Published: 2017-10-18 - Modified: 2017-10-18 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/perche-conviene-affidarsi-a-una-ditta-abilitata/ - Categorie: blog La scorsa settimana l’ennesima situazione documentale da “ripristinare” e “integrare”, purtroppo relativa ad una costruzione nemmeno troppo vecchia, parliamo del 2001, villetta bifamiliare da 160 mq, unico proprietario che ha la necessità di vendere urgentemente l’alloggio ma … Indovinate un po’ ? La scorsa settimana l’ennesima situazione documentale da “ripristinare” e “integrare”, purtroppo relativa ad una costruzione nemmeno troppo vecchia, parliamo del 2001, villetta bifamiliare da 160 mq, unico proprietario che ha la necessità di vendere urgentemente l’alloggio ma ... Indovinate un po’ ? Sono stato contattato per redigere un semplicissimo APE (ex Certificato Energetico per intenderci) e mi sono trovato di fronte ad un classico impianto termico a gas metano con caldaia tradizionale, distribuzione a termosifoni, realizzato con tubi in parte in rame da 12, in parte in acciaio da ¾” , tubazione gas semi interrata nel giardino, nei punti più profondi a circa 20 cm sotto terra, in prossimità del forno a legna esterno, e ... Non vado oltre. Alla classica domanda “mi può fornire le dichiarazioni di conformità” degli impianti, che ho chiesto giusto per capire chi era stato il coraggioso, ottengo una delle classiche risposte: “l’unico documento che ho è la documentazione della caldaia” ... Peccato che si trattava della brochure commerciale, nemmeno il manuale uso e manutenzione! Il committente non era a conoscenza del fatto che per vendere il suo immobile doveva avere TUTTE le carte in regola (non solo le carte). Non era informato adeguatamente ... Ora dovrà affrontare una serie di problematiche non indifferenti, oltre a costi extra significativi, se ha intenzione di vendere l'immobile. Come hanno fatto a dargli l’agibilità? Non lo so, evito di toccare l’argomento e chiudo questo primo esempio di situazione che spesso purtroppo mi capita. (Per vostra info l’atto di vendita è momentaneamente saltato e probabilmente, come mi è già successo, non mi affideranno l’incarico, perché dal dover redigere una certificazione energetica sono passato a fornire un elenco dei lavori obbligatori da svolgere per la completa messa a norma di "quasi" tutto). Io, oltre ad essere un progettista termotecnico, sono un formatore in campo termoidraulico, e devo dire che adoro trasmettere informazioni e nozioni ai vari tecnici. La cosa più bella è che, fino ad ora, queste persone hanno sempre ricambiato, permettendo un mio arricchimento tecnico/pratico non indifferente. Ringrazio sinceramente tutti! Ogni volta che a inizio corso chiedo a questi ragazzi (non importa l’età, quando c’è la passione ... ) quelle che sono le loro attività quotidiane (installazione e/o manutenzione caldaie, frigorista, impiantista, ecc. ), ne incontro sempre molti che invece di descrivermi in maniera passionale la loro attività, condividono parte delle loro frustrazioni, causate principalmente se non totalmente, dalla sleale concorrenza che si trovano quotidianamente a dover affrontare, ossia il classico “dopolavorista” ovvero la solita figura non professionale che, a prezzi stracciati e senza una reale competenza e conoscenza della materia, prende il lavoro in quanto più economico ... Sono iscritto a molti gruppi, conosco molti professionisti del settore, tutte persone che hanno accettato la sfida della formazione quindi si sono messi in gioco per tornare sui banchi di scuola, magari dopo molti anni, magari con alle spalle molte responsabilità da dover gestire. A queste persone coraggiose dico, e ho sempre ripetuto anche durante i svariati corsi tenuti in questi ultimi 5 anni, DATE TEMPO AL TEMPO! Lavorare senza un criterio, senza il buon senso, senza adeguata strumentazione, senza adeguata preparazione ed esperienza, senza le certificazioni obbligatorie, senza adeguarsi agli obblighi di legge, non porta ad un futuro brillante e duraturo, sto sbagliando? Alla fine chi è che realmente ne paga le conseguenze? Spesso o quasi sempre il cliente ... Io credo in questo, sono il primo ad aver vissuto situazioni simili e solo ora, dopo circa 6 anni di attività come libero professionista, incomincio a trarne i giusti vantaggi e le adeguate soddisfazioni ... Questi ragazzi spesso mi dicono che non si sentono tutelati. Ma in realtà, tutta questa burocrazia che negli ultimi anni è nata, è la tutela! L’introduzione della Dichiarazione di Conformità, in vigore dal 13 marzo del lontano 1990, ha steso le basidi questa tutela. Basta esserne consapevoli ... Ad esagerare, sembrerebbe una selezione naturale, ma la realtà dei fatti è proprio questa. L’Europa ha applicato standard di qualificazione delle professioni, e siamo solo all’inizio. Solo chi ha le abilitazioni (non intendo tediare nessuno con il solito Dm 37/08) può fare determinate attività e può redigere obbligatoriamente questo documento per certificare che il lavoro eseguito è stato fatto alla regola dell’arte. In assenza di questa certificazione, per la legge italiana, l’impianto NON può essere messo in funzione! In Italia abbiamo purtroppo le varie sfaccettature nel gestire le situazioni, come Dichiarazioni di Conformità redatte in maniera incompleta o errata, oppure impianti nuovo dichiarati esistenti al 1990 e tanto altro ... Situazioni che forse momentaneamente risolvono il problema del cliente ma che, in fase di qualsiasi controllo documentale, possono diventare un serio problema. Ora arriviamo al dunque! Al professionista termoidraulico serve una tutela nei confronti del committente giusto? Forse è proprio questa burocrazia e continua evoluzione la soluzione per tutelarvi a tutti gli effetti. La normativa sta cambiando radicalmente in questi ultimi anni e stanno cambiando anche le responsabilità, comprese quelle dei committenti! Il fatto è che loro al momento non lo hanno ancora capito ... Perché? Mancano i controlli? Quante volte me lo sono sentito dire ... Bisogna che l’informazione arrivi al cliente! In parte è quello che sto cercando di fare tramite il mio blog. Il cliente è sempre più responsabile di quello che fa, DEVE contattare ditte abilitate, se non vuole poi trovarsi a risolvere problemi fastidiosi. Vendere una casa è diventato più complesso! Anche affittarla! Stiamo parlando del bene principale dell’Italiano medio, la proprietà immobiliare! Hanno introdotto il catasto impianti ... Stanno continuando a promuovere (giustamente) le detrazioni fiscali ... Ma lo Stato non regala nulla ... Concludo questo mio articolo sottolineando il fatto che la cultura media, in linea generale, sta cambiando soprattutto grazie all’evoluzione dei sistemi di comunicazione (ad esempio internet). Visto che il sistema esiste, perché non sfruttarlo per divulgare le corrette informazioni in modo che possano raggiungere tutti? Per chi fosse interessato a seguire i miei articoli di approfondimento su tematiche riguardanti la prevenzione incendi, le termotecnica e il risparmio energetico, può visionare il mio sito internet (www. lucamarcenaro. it), la mia pagina fans di Facebook o il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare informazioni sperando in una condivisioni costruttiva di idee e di esperienze.   Ing. Marcenaro Luca   “... L’uomo che sta annegando non chiede quanto costa la corda ... ” (Ursula Kroeber Le Guin - Scrittrice) --- ### LA VENTILAZIONE MECCANICA CONTROLLATA (VMC) - Published: 2017-10-16 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/la-ventilazione-meccanica-controllata-vmc/ - Categorie: blog Articolo aggiornato il 06-10-2022 (prima stesura del 2018) Occupandomi di risparmio energetico difficilmente mi posso esimere nel trattare, tra i vari argomenti d’interesse specifico, la tecnologia della Ventilazione Meccanica Controllata (chiamata VMC). Articolo aggiornato il 06-10-2022 (prima stesura del 2018) Occupandomi di risparmio energetico difficilmente mi posso esimere nel trattare, tra i vari argomenti d’interesse specifico, la tecnologia della Ventilazione Meccanica Controllata (chiamata VMC). L’esigenza di questo sistema la possiamo associare ai sempre più elevati standard energetici richiesti nelle nuove costruzioni ma non solo, spesso (ma non sempre) può risolvere diverse problematiche anche nelle ristrutturazioni. Questo sistema agisce sul contenimento sulle dispersioni termiche dell’unità immobiliari causate dal necessario ricambio d’aria. La VMC rappresenta, a grandi linee, la soluzione per regolare il ricambio d’aria necessario a garantire il giusto confort interno e un livello adeguato di salubrità dell’aria, senza la necessità di aprire le finestre. Svariati sono i campi di applicazione, sicuramente interessante approfondirli tutti ma lo scopo di questo mio primo articolo è quello di introdurre, in linea generale, la tecnologia fornendo allo stesso tempo alcuni spunti interessanti di riflessione, necessari a crearsi una propria opinione di questo sistema che, in un modo o nell’altro, sta sempre di più diventando necessario ... Parto da una delle più frequenti situazioni che possono essere parzialmente o completamente risolte grazie all’installazione di un sistema di ventilazione meccanica controllata: il problema della muffa in casa. Le cause di questa malsana situazione possono essere svariate, ma questo articolo non ha lo scopo di approfondirle nello specifico. In uno dei miei ultimi incarichi, mi sono trovato a dover risolvere un caso simile, proponendo di “sanificare” le pareti intaccate dalla muffa, con pittura specifica a base di sughero (caratterizzata da un sufficiente potere isolante, in grado di “contribuire” ad un aumento di temperatura superficiale interna nella zona trattata) proponendo un “livello base” di ventilazione meccanica controllata. Cosa intendo per “livello base”? Un semplice e compatto ventilatore bi-direzionale con scambiatore integrato di calore, in grado di permettere, a fasi alterne, l’immissione di nuova aria e l’espulsione di quella interna, cercando di recuperare la maggior parte di calore. Il risultato? Problema risolto. Ci tengo a precisare però che questa soluzione non risulta essere sempre efficace, dipende molto da quanto è ampia la zona soggetta al problema, se si tratta specificatamente di una superficie contro terra o ancora altri fattori specifici. Spesso capita di fare “imponenti” interventi di coibentazione su vecchie strutture edilizie, dimenticandosi dell’importanza della traspirabilità dell’involucro, allora la soluzione accennata in precedenza decade. Gli interventi di efficientamento energetico vanno coordinati e definiti in maniera globale tramite un’adeguata progettazione; spesso mi capita di trovarmi di fronte a lavorazioni effettuate in differenti momenti, svolte da differenti ditte e professionisti, senza una logica di intervento. Situazioni che nella maggior parte dei casi portano ad ulteriori interventi più costosi. Spesso, parlando con i miei clienti, mi accorgo che la VMC viene confusa o associata alla climatizzazione. Credo sia una cosa normale essendo questo sistema abbastanza innovativo per il residenziale. La VMC non è un impianto di condizionamento, quindi la sua funzione non è quella di fornire aria calda o fredda a seconda della stagione, ma di generare un ricambio dell’aria interna, che, nel tempo, diventa sempre più “viziata” ed “esausta”, evitando di farci aprire le finestre (operazione che porta ad una significativa dispersione di calore interno). Il recupero di calore viene svolto tramite uno scambiatore interno al macchinario, ad oggi si è arrivati a sistemi in grado di recuperare fino al 90% del calore. La VMC non fa solo questo, ci permette inoltre di mantenere un determinato grado di umidità dell’aria interna, di purificarla dalla CO2, dalle sostanze inquinanti presenti nelle vernici, nelle colle, nei prodotti per la pulizia, nel fumo della sigaretta, ecc. Diventa un sistema molto utile per chi soffre di asma e allergie a pollini o polveri. Non ci rendiamo conto dell’aria che tutti i giorni respiriamo; se andate a fare una qualsiasi ricerca su internet, basandovi su articoli scientifici, quindi veritieri e dimostrabili, vi renderete conto di molti aspetti interessanti, che volutamente non tratto in questo mio articolo specifico (buona ricerca). Con pochi euro si trovano stazioni meteo in grado di rilevare i parametri caratteristici che descrivono la qualità dell’aria: non fatevene una malattia, se siete curiosi approfondite liberamente, vi si aprirà un mondo, sta a voi farne tesoro! Trattiamo ora dell’aspetto economico. L’impianto di ventilazione meccanica ha un costo che, tranne in casi specifici simili a quello che precedentemente ho menzionato, risulta significativo, pertanto è di fondamentale importanza valutarne bene il dimensionamento e l’adeguata tipologia, tramite una corretta progettazione, in modo che la sua efficacia sia garantita. Volutamente non ho parlato di prezzi, per tre motivi. Il primo motivo è che l’incidenza dell’impianto dipende molto dal tipo di intervento! Su una nuova costruzione è quasi insignificante, in una piccola ristrutturazione è una delle spese più significative. Il secondo motivo? Quando parliamo di risparmio energetico ritengo che il puro costo dell’impianto non rappresenti il parametro principale da valutare, bensì il risparmio che ne consegue ossia il tempo di ritorno dell’investimento. Infine il terzo motivo: esistono svariate soluzioni, va scelta quella adeguata al problema specifico, tutto dipende molto dal tipo di attività, nuova costruzione o ristrutturazione. Questi sono i motivi per cui, prima di fare interventi sarebbe il caso di analizzarli in anticipo. Concludo dicendo che la VMC non è sempre obbligatoria o necessaria, ma svolge sicuramente una funzione importante; si tratta di una soluzione innovativa che permette di migliorare la prestazione energetica dell’immobile, riducendone significativamente i consumi e migliorando la qualità dell’aria interna e soprattutto, spingendoci verso edifici sempre più performanti (Energia quasi zero NZEB), la VMC farà sempre più da padrona, diventando per noi semplice normalità. Per una consulenza specifica trovate i miei recapiti nella mia pagina contatti. Se vi interessa rimanere aggiornati sugli argiomenti che tratto, richiedete l'iscrizione alla mia newsletter. Vi lascio qualche spunto di lettura: Guida alla ventilazione meccanica (Autori: William Owens e Daniela Negrini)https://amzn. to/3SC33NY Le basi della ventilazione meccanica (Autori: Hooman Poor, Carlo Alberto Volta)https://amzn. to/3RFKxms Guida al monitoraggio della ventilazione meccanica: Concetti fondamentali, logiche di ventilazione e interazione paziente-ventilatore (Autori: Enrico Bulleri, Cristian Fusi)https://amzn. to/3Ca4L21 Ventilazione meccanica invasiva e non invasiva. Dalla fisiologia alla clinica (Autori: Massimo Antonelli, Giorgio Conti)https://amzn. to/3SNgx9W Acquisto generico su Amazon. it con questo link:https://amzn. to/3D1apps L’articolo contiene alcuni link di affiliazione. 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Se desiderate seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, mettere un "mi piace" nella mia pagina fans di Facebook o il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca “... Grazie a Dio gli uomini non possono volare e devastare il cielo come hanno fatto con la terra ... ” (Henry David Thoreau, scrittore, filosofo e poeta, 1817 - 1862) --- ### INAIL (ex ISPESL): LA DENUNCIA OBBLIGATORIA DELLA CENTRALE TERMICA - Published: 2017-10-12 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/inail-ex-ispesl-la-denuncia-obbligatoria-della-centrale-termica/ - Categorie: blog Articolo aggiornato il 03-05-2024 (prima stesura anno 2018) Continuano i controlli a tappeto delle centrali termiche (Regione Liguria - Provincia di Imperia e Savona), si lavora sodo per cercare di avviare e concludere l'iter burocraico per l'ottenimento del libretto matricolare delle varie centrali termiche che attualmente ne sono sprovviste. Approfondiamo gli aspetti più importanti di questo specifico argomento. Articolo aggiornato il 03-05-2024 (prima stesura anno 2018) Continuano i controlli a tappeto delle centrali termiche (Regione Liguria - Provincia di Imperia e Savona), si lavora sodo per cercare di avviare e concludere l'iter burocraico per l'ottenimento del libretto matricolare delle varie centrali termiche che attualmente ne sono sprovviste. Approfondiamo gli aspetti più importanti di questo specifico argomento. Le verifica periodica di Arpal ha l’obiettivo di prevenire lo scoppio dovuto ad ebollizione del liquido o a sovrappressione dovuta a eccessiva dilatazione dell’acqua ed è volta al controllo dei dispositivi di sicurezza protezione e controllo e fa seguito al rilascio da parte di INAIL di un libretto matricolare in esito alla verifica di accertamento della conformità al progetto. La verifica periodica ha cadenza quinquennale a partire dalla data di verifica di accertamento della conformità al progetto da parte di INAIL o dall'ultima verifica di Arpal ... Ai fini dell’effettuazione delle verifiche, il proprietario dell'impianto deve garantire l'accesso ai locali e mettere a disposizione un tecnico qualificato, dotato di idonea attrezzatura, al fine di assistere il personale di Arpal. Le anagrafiche dell'ARPAL, vengono periodicamente aggiornate anche alla luce delle informazioni desunte dal catasto regionale degli impianti CAITEL. Per ogni verifica effettuata, l’Arpal rilascia un verbale (una copia all'Amministratore ed una copia al manutentore/terzo responsabile); qualora sia stato espresso parere negativo al mantenimento in esercizio dell'impianto, questi, ai sensi dell'art. 22 del DM 1/12/75, non potrà essere mantenuto in funzione sino al ripristino delle condizioni normative e regolamentari disposte mediante verbale. Attenzione! Le violazioni alle disposizioni di legge in materia hanno rilevanza penale con obbligo da parte di Arpal, ai sensi dell'Art. 347 del CPP, di provvedere a notiziare di reato la Procura della Repubblica competente per territorio. Prima del riavvio dell’impianto, ad avvenuta ottemperanza delle prescrizioni, il Responsabile dell’impianto termico deve chiedere la Verifica ad ARPAL. Facciamo ora un passo indietro ... Cosa chiede in pratica l’ARPAL durante il l’ispezione? Semplicemente il Libretto matricolare dell’impianto termico, documento che si ottiene una volta effettuata la denuncia dell’impianto termico all’ente competente. La denuncia INAIL, obbligatoria solamente per impianti utilizzanti acqua calda sotto pressione con temperatura inferiore ai 110 °C e di portata termica nominale (quindi bruciata) superiore ai 35 kW (circa 30. 000 kcal/h), consiste in una serie di documenti tecnici, redatti da un professionista abilitato, relativi all’impianto termico ad acqua calda, che devono essere inviati all’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione Contro gli Infortuni sul Lavoro, ex ISPESL ossia Istituto Superiore Prevenzione e Sicurezza sul Lavoro) competente per zona ai sensi dell’articolo 18 del decreto ministeriale 01/12/75. La procedura si conclude con il rilascio del “libretto matricolare di impianto”. Quando si parla di impianti con generatori di calore superiori a 35 kW, si intende situazioni dove la somma delle potenze dei vari generatori è associata allo stesso impianto, pertanto in caso di centrale termica con 2 generatori da 24 kW collegati a 2 circuiti idraulici indipendenti, non richiedono l’obbligo della denuncia INAIL. Lo scopo principale di questa attività è quella di verificare la stabilità e la sicurezza delle apparecchiature che, per l’apporto di calore dovuto alla combustione, possono raggiungere significativi valori di pressione e costituire quindi un pericolo. La documentazione da consegnare all’INAIL è composta principalmente da uno schema dell’impianto, da specifici moduli e dichiarazioni del progettista sulla base dei calcoli effettuati per la scelta e il dimensionamento delle varie sicurezze di impianto, e dall’istanza di esame. L’INAIL, esaminata la documentazione, deve comunicare il parere. Teoricamente i lavori non dovrebbero iniziare prima del rilascio del parere favorevole, ma la situazione di questi ultimi anni, vede tempistiche di risposta da parte dell’ente competente (ex ISPESL), molto lunghe, pertanto nella realtà dei fatti, questa condizione risultava difficilmente applicabile. Ho potuto piacevolmente constatare che, il nuovo ente INAIL, si sta rapidamente organizzando per gestire al meglio le pratiche riducendo drasticamente le tempistiche di attesa, almeno questo è successo per tutti i miei ultimi lavori. L’ente INAIL chiederà, per effettuare l'esame del progetto, il pagamento di circa 190 euro e, una volta approvato, un'ulteriore compenso, per lo svolgimento del sopralluogo da parte del tecnico che dovrà poi rilasciare il cosiddetto “libretto matricolare dell’impianto termico”. L'impianto sarà poi soggetto a controlli periodici obbligatori. Quindi l’installatore (tralasciando i casi di impianti esistenti antecedentemente il 1976, sinceramente molto rari anche perché ogni modifica sostanziale comporta un aggiornamento del libretto matricolare), sia per nuovi impianti che interventi rilevanti sull’esistente, è tenuto ad inoltrare, tramite portale CIVA (procedura obbligatoria dal 16 luglio 2020) la denuncia INAIL redatta dal professionista. Per chi fosse interessato a ricevere un preventivo di spesa per l’espletamento della pratica di denuncia INAIL o per eventuale integrazione/modifica di quella esistente, non esiti a contattarmi. Condivido un interessante libro di testo che tratta di centrali termiche e di indicazioni di sicurezza INAIL, adatto a tutti gli operatori del settore: Progettazione impianti di riscaldamento con obbligo di denuncia INAIL (Autore: Tommaso Scalici)https://amzn. to/3rhJEps Acquisto generico su Amazon. it con questo link:https://amzn. to/3D1apps L’articolo contiene alcuni link di affiliazione. In qualità di affiliato Amazon, ricevo una piccola percentuale da questi acquisti che mi aiutano a mantenere attivo il BLOG. Ci tengo a precisare che per l’utente finale, in termini di prezzo o scontistica, non cambia nulla. Se deciderai di usare uno di questi link, semplicemente aiuterai la crescita del mio canale di comunicazione. Se desiderate seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete iscrivervi alla mia newsletter, visionare il mio BLOG, mettere un "mi piace" nella mia pagina fans di Facebook o il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca  “... Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della propria persona ... ” (Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, Articolo 3, 1948)   --- ### LA CALDAIA IDROSONICA: LIMITI SOLO TECNICI? - Published: 2017-10-09 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/innovazione-la-caldaia-idrosonica/ - Categorie: blog Aggiornamento del 11-07-2022: ad oggi il COP dichiarato di queste caldaie non supera 1,5, quindi a mio avviso non interessante dal punto di vista enrgetico, se non in particolarissime situazioni specifiche. Ad oggi stanno prendendo piede in ambiente industriale. Pochissimi o quasi nulli i riscontroricevuti in ambito residenziale. Continua la mia serie di approfondimenti tecnici su quelli che attualmente risultano essere le soluzioni più innovative del momento, nell’ambito del risparmio e dell’efficientamento energetico. Aggiornamento del 11-07-2022: ad oggi il COP dichiarato di queste caldaie non supera 1,5, quindi a mio avviso non interessante dal punto di vista enrgetico, se non in particolarissime situazioni specifiche. Ad oggi stanno prendendo piede in ambiente industriale. Pochissimi o quasi nulli i riscontroricevuti in ambito residenziale. Continua la mia serie di approfondimenti tecnici su quelli che attualmente risultano essere le soluzioni più innovative del momento, nell’ambito del risparmio e dell’efficientamento energetico. Questo prodotto risulta essere già ben noto all'estero ma poco conosciuto in Italia, si tratta della "Caldaia Idrosonica", un particolare sistema di riscaldamento che presenta sicuramente risvolti molto interessanti. La "Caldaia Idrosonica", concepita nel 1987 dal suo inventore James Griggs, è stata brevettata nel 1993 dalla Hydro Dynamics Inc. (brevetto US 5,188,090 del 23/2/1993 e altri 3 successivi). Ma come funziona questo sistema? Come potete vedere nel disegno, la "Caldaia Idrosonica" consiste in un rotore metallico traforato solidale con un asse, che può ruotare all’interno di un cilindro (statore) che presenta una superficie interna corrugata. Le due estremità del sistema sono chiuse da dischi metallici. I due elementi (rotore e statore) sono molto vicini fra loro, e l'asse viene fatto ruotare molto velocemente da un motore elettrico. Nelle piastre terminali dello statore sono presenti due tubi con la funzione di immettere acqua fredda e captare vapore in uscita. In pratica viene immessa acqua a temperatura ambiente per poi produrre acqua calda e/o vapore, secondo l'uso richiesto, per l'azione della energia meccanica del motore elettrico. Si tratta di un dispositivo capace di produrre, in uscita, una quantità di energia superiore a quella fornita in entrata. In particolare, l'energia del vapore prodotto è maggiore del 30% rispetto alla potenza fornita al motore. Sappiamo benissimo che non è possibile creare energia dal nulla, pertanto, a breve, vedremo come questo può accadere. In un paio di anni questo prodotto è stato installato in molti impianti industriali e civili (non in Italia), perché offre un interessante vantaggio rispetto alle altre soluzioni standard di riscaldamento fluidi che noi conosciamo. Quali? Si tratta di un dispositivo riscaldante totalmente immune da possibili depositi di calcare e non necessità di canna fumaria (a dirla tutta anche la pompa di calore tradizionale). Il problema del calcare affligge tutti i sistemi a scambiatore di calore, in quanto una superficie più calda al contatto con il liquido più freddo provoca inevitabilmente la precipitazione dei carbonati o di altre sostanze che sono in soluzione o in sospensione. Siccome in questa caldaia innovativa, invece, il calore si produce “entro” il liquido stesso, il dispositivo risulta essere sempre più freddo del liquido, in ogni suo punto. L'assenza di calcare, dunque, può abbattere in misura notevolissima i costi di manutenzione, e questa caratteristica in un impianto industriale, specialmente se a ciclo continuo, può assumere una importanza anche determinante. Ed eccoci giunti alla fatidica domanda: come è possibile che l’energia generata da questa caldaia sia superiore di quella spesa? Nella Caldaia Idrosonica il calore viene generato grazie a due contributi : La quota maggiore di calore è naturalmente ottenuta in modo convenzionale, per agitazione meccanica molecolare (per le frizioni derivanti dallo scorrimento forzato di un fluido viscoso, e dall'impatto diretto delle onde d'urto che si producono nel cilindro); La quota di calore in eccesso deriva dalla sonoluminescenza. Di cosa si tratta? La sonoluminescenza è un fenomeno, di recente scoperta ma ormai accertato, per cui, investendo l’acqua con ultrasuoni, in essa si formano microbolle che collassano a circa 20. 000 gradi Kelvin, emettendo un flash chiaramente visibile. Per quanto possa sembrare incredibile, persino una specie di gamberetto riesce a produrre in natura lo stesso fenomeno: schioccando le sue chele genera bolle luminose a 20,000° (se non ci credete approfondite su internet, troverete svariati articoli che parlano di questa particolare caratteristica dei crostacei). Nella Caldaia Idrosonica l’altissima turbolenza indotta dalla particolare agitazione meccanica produce allo stesso tempo cavitazione e microbolle di gas. Le bolle sono investite delle potenti onde d'urto che si generano quando le cavità del rotore scorrono rasente le rigature dello statore, e quindi collassano liberando moltissima energia. E' ragionevolmente ipotizzabile che una piccolissima percentuale di atomi finisca così per implodere liberando calore. I "Los Alamos National Laboratory" negli USA hanno ampiamente testato la Caldaia Idrosonica, verificando l'eccesso di calore prodotto nell'acqua rispetto alla potenza meccanica immessa. Tale eccesso, che è apparso variabile in funzione della velocità del rotore, è stato stimato essere fra il 20 e il 30 % in più per i regimi normalmente raggiungibili, e fino al 60% alle alte velocità. La produzione di calore, tuttavia, non è semplicemente una funzione diretta dell'energia meccanica immessa. La pompa viene avviata, e dopo qualche minuto raggiunge il suo regime nel quale l'acqua a temperatura ambiente inizia ad essere convertita in vapore. Una volta che questo stadio è raggiunto, la macchina entra in regime e la temperatura dell'acqua si mantiene costante, mentre cala del 30% l'energia meccanica richiesta. Il Prof. Keizios, decano presso il "Department of Mechanical Engineering at Georgia Institute of Technology", e ex presidente della "American Society of Mechanical Engineers" approfondendo il lavoro svolto da Griggs, ha certificato che la macchina è in grado di raggiungere addirittura efficienze del 168% e del 157%, equivalente ad un COP di oltre 2,50). Concludendo, sicuramente si tratta di una soluzione molto interessante, un’alternativa alla pompa di calore che permette di risparmiare sulla manutenzione dell’impianto ma che al momento, vista la bassa diffusione del prodotto, è caratterizzata da un costo significativamente elevato (una caldaia da 24 kW può costare dai 7. 000 ai 10. 000 euro) e da un’efficienza che comunque non risulta paragonabile a quella della pompa di calore. La caldaia idrosonica non necessitando dell’unità esterna, potrebbe rivelarsi molto interessante per risolvere situazioni dove le criticità sono gli spazi ristretti e l’impossibilità di istallazione della canna fumaria. Sarebbe molto interessante poter smentire ciò che ho appena scritto. Attendo un confronto da chi ha già avuto esperienze concrete con questa curiosa e interessante soluzione innovativa.  Al momento purtroppo, dalle mie ricerche, sembra che questo progetto sia stato accantonato a causa di deversi problemi tecnici, come la connessione ad un serbatoio di tipo stratificato e la gestione del raffreddamento del motore della turbina. Da altre fonti mi è giunta voce che questi generatori non garantivano i rendimenti proposti a targhetta. Se desiderate seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete iscrivervi alla mia newsletter, visionare il mio BLOG, mettere un "mi piace" nella mia pagina fans di Facebook o il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze.   Ing. Marcenaro Luca   “... L'innovazione è lo strumento specifico dell'imprenditoria. L'atto che favorisce il successo con una nuova capacità di creare benessere... . ” (Peter Ferdinand Drucker, economista, 1909-2005)   --- ### INSUFFLAGGIO DELLE PARETI: VANTAGGI E SVANTAGGI > Isolare le pareti con l’insufflaggio sembra facile, economico, ma conviene davvero? Scopri come intervenire con criterio. - Published: 2017-10-04 - Modified: 2025-06-04 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/insufflaggio-pareti-leggi-bene-prima/ - Categorie: blog luca Sempre più spesso mi vengono rivolte domande specifiche relativamente alla tecnica dell’insufflaggio di materiale isolante all’interno dell’intercapedine delle murature esterne dell’edificio, stiamo ovviamente parlando di efficientamento energetico edilizio. Sempre più spesso mi vengono rivolte domande specifiche relativamente alla tecnica dell’insufflaggio di materiale isolante all’interno dell’intercapedine delle murature esterne dell’edificio, stiamo ovviamente parlando di efficientamento energetico edilizio. Proprio settimana scorsa ho terminato uno studio di fattibilità che mi è stato commissionato da un mio cliente, colgo quindi l’occasione per condividere gli aspetti positivi e negativi di questo intervento, sperando di poter esaudire la vostra curiosità di approfondimento. Parlando d’insufflaggio non possiamo che riferirci ad una particolare tipologia di edifici, nati tra gli anni '50 e '70, che sono caratterizzati da una parete esterna costituita da un muro con intercapedine, detto anche “muro a cassetta”. L’intercapedine poteva essere vuota oppure, in minor casi, debolmente isolata con pannelli isolanti, con dimensioni complessive che variano da pochi centimetri a 10-12 cm. Oggi quegli stessi edifici hanno disperatamente bisogno di un intervento; siccome, tra tutte le soluzioni attualmente disponibili, questa risulterebbe (forse) essere a tutti gli effetti la più economica, spesso viene proposta direttamente dalle ditte per migliorare le caratteristiche termiche delle pareti di questi edifici. Cerchiamo i capire qualcosa in più ... L’isolamento ad insufflaggio prevede di “iniettare”, all’interno dell’intercapedine vuota delle murature, il materiale isolante. Tale operazione viene fatta attraverso fori praticati sulla parete, distanziati di circa 1 metro, e distanziati di circa 30 cm dai solai. Generalmente come materiali coibentanti (termicamente ma anche acusticamente) si vengono utilizzati: - fibra di cellulosa - perlite - sughero granulare - vermiculite granulare - polistirene espanso in perle - lana di roccia - lana di vetro Inutile nascondere l’evidente vantaggio (come già acennato), ossia il costo contenuto, con prezzi che partono indicativamente da un minimo di 25 euro/mq di parete a salire, in funzione del materiale che viene utilizzato come isolante. In base alle situazioni ed alle complessità edilizie, questo sistema può essere eseguito sia dall’esterno che dall’interno dell’edificio; la posa dall’esterno risulta forse meno invasiva perché non richiede ai tecnici di dover entrare negli alloggi, ma comporta oneri aggiuntivi di impalcatura e carrelli elevatori. La posa dall’interno, sicuramente più invasiva, richiede significativi spazi di manovra e risulta più indicata se si stanno già eseguendo lavori di ristrutturazione dell’alloggio. Sicuramente il contenuto costo dipende anche dalle tempistiche ridotte; il linea puramente generale, un appartamento di media dimensione può richiedere un intervento su tutte le pareti perimetrali in una sola giornata lavorativa. Se vogliamo parlare di prestazioni della parete, prendendo in considerazione la tipica parete a cassetta, con una intercapedine di aria di 8 cm, ed uno spessore totale pari a 34 cm, il miglioramento termico della facciata potrebbe raggiungere anche il 60 %. Allettante ... Fin qui, tuto ciò che vi ho raccontato sembrerebbe a favore di questo sistema di coibentazione, ma non abbiamo ancora parlato degli aspetti negativi, ossia i ponti termici ... Cos’è un ponte termico? Detto in parole molto semplici, un ponte termico rappresenta una discontinuità locale di materiale, dovuta ad esempio alla presenza di un pilastro in cemento armato; la presenza di una zona con differenti caratteristiche termiche (in questo caso specifico, troviamo del cemento armato caratterizzato da scarse proprietà di isolamento termico), permette al flusso di calore di poter fuoriuscire dall’abitazione, trovando ovviamente un “passaggio facilitato”. La zona in questione, dove “scappa il calore” sarà di conseguenza caratterizzata da una minore resistenza all’attraversamento del calore, quindi “permettendo” al “freddo esterno” di far breccia nella nostra casa, causando un’abbattimento localizzato della temperatura della parete interna. Da un punto di vista energetico, in quel punto la casa avrà ugualmente una dispersione di calore (dopo aver speso soldi per coibentare le pareti) e seconda cosa ma non meno importante, abbiamo una riduzione del comfort interno dell’abitazione, causato dal raffreddamento di parte delle pareti, con conseguente aumento delle probabilità di formazione della muffa e della condensa ... Per completezza d’informazione, si ha condensa se la temperatura della parete scende, anche per poco tempo, fino al “punto di rugiada” (valore che dipende dalle condizioni climatiche interne), mentre la formazione di muffa dipende molto da quanto tempo la temperatura della parete rimane al di sotto di un certo valore limite, anche in questo caso in funzione delle condizioni interne). In linea generale, la presenza o meno di queste condizioni negative va analizzata in fase di progettazione dell’isolamento termico edilizio, per questo motivo consiglio vivamente di affidarvi al vostro consulente energetico di fiducia. In fase di studio della soluzione, ritengo opportuno, in ogni caso, verificare con ispezioni e carotaggi, la continuità dell’intercapedine, per effettuare una migliore stima del risultato dell’intervento. Non mancano le complessità dell’intervento, come elementi strutturali, tubazioni, canne fumarie, cavedi, tutti elementi che vanno considerati in fase di progettazione e che possono complicare o inficiare il risultato dell’operazione di isolamento. A lavoro terminato, per verificare adeguatamente l’esito positivo dell’insufflaggio, l’unico modo è eseguire una termografia. Nella realtà dei fatti, per interventi di questo tipo, si sa già in partenza dell’esistenza di alcuni ponti termici strutturali, impossibili da correggere senza l’ausilio di ulteriori interventi, che ovviamente fanno lievitare sensibilmente i costi. Occorre a mio avviso tenere anche conto di possibili effetti indesiderati, come ad esempio l’effetto del “costipamento” (dei materiali sfusi o fibrosi a bassa densità) che può determinare il progressivo ammassarsi del materiale nella zona bassa della parete con il conseguente peggioramento nel tempo dell’efficienza energetica della struttura. Tramite tecniche specifiche tale effetto può essere limitato, assicurandosi che il materiale riempia i vuoti nel modo più uniforme possibile. Vale sempre la regola aurea di incaricare un professionista abilitato (e soprattutto i fiducia, che faccia gli interessi del committente) alla redazione di uno studio di fattibilità prima di incaricare un’azienda e di avviare il cantiere; questa scelta permette di valutare in anticipo i nodi critici del lavoro, valutare i possibili risultati energetici attendibili e di valutare la soluzione tecnicamente ed economicamente più conveniente (ovviamente per il committente). Da tenere inoltre in considerazione il discorso relativo alla "contenuta" densità del materiale espanso ovvero la stabilità nel tempo; una volta eseguito il lavoro, valutate bene prima di effettuare eventuali buchi nelle pareti. Lo scopo del mio articolo non è assolutamente quello di screditare il metodo dell'insufflaggio, che rimane una tecnica d’isolamento in grado di dare, in molte situazioni, buoni risultati, soprattutto quando ci troviamo di fronte a grossi limiti (non solo economici) nel procedere in maniera differente. Non sempre l’intervento più economico risulta essere quello più conveniente, procedere senza una vera analisi porta a far spendere molto più denaro ottenendo pessimi risultati. A prescindere dall'accesso o meno agli incentivi statali, l'intervento di efficientamento energetico richiede la redazione di una Legge 10 ossia una relazione tecnica che serve a verificare la qualità dell'intervento e il rispetto dei requisiti minimi energetici richiesti dalla legislazione vigente. Sarà mia cura, nei prossimi articoli, approfondire altre tecniche. Se desidrate una consulenza professionale (anche a distanza), contattatemi pure tramite questo link. Se desiderate seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, iscrivervi alla mia Newsletter, seguirmi tramite la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter, il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Condivido il link per l'eventuale acquisto di un interessante libro che tratta in maniera dettagliata un intervento di insufflaggio in un appartamento di Roma (Insufflaggio Appartamento di Giovanni Sardella) https://amzn. to/3D11eW7 Acquisti su Amazon. it con questo link: https://amzn. to/3AZUrdy Se volete provare per 30gg gratis il servizio Amazon Prime, che vi permette di avere spedizioni rapidissime a costo nullo, basta cliccare su questo link http://www. amazon. it/amazonprime? tag=lucamarcenaro-21. Molti dei libri di testo che condivido nei miei articoli li trovate anche in versione Kindle. Se volete provare gratuitamente il servizio kindleunlimited potete passare tramite questo link: https://www. amazon. it/kindle-dbs/hz/signup? tag=lucamarcenaro-21. L’articolo contiene link di affiliazione. In qualità di affiliato Amazon, ricevo una piccola percentuale da questi acquisti che mi aiutano a mantenere attivo il BLOG. Ci tengo a precisare che all’utente finale, in termini di prezzo o scontistica, non cambia nulla, se decidi di usare uno di questi link, aiuterai la crescita del mio canale di comunicazione :-)) Ing. Marcenaro Luca “... Il buonsenso è la capacità di vedere le cose come sono, e farle come dovrebbero essere fatte ... ” (Josh Billings, umorista, 1818-1885) --- ### ATTESTATI DI PRESTAZIONE ENERGETICA: LA REALTA’ ITALIANA - Published: 2017-10-02 - Modified: 2017-10-02 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/attestati-di-prestazione-energetica-la-realta-italiana/ - Categorie: blog Credo in molti si saranno già chiesti quale possa essere la reale situazione italiana in merito alle migliaia di certificazioni energetiche di unità immobiliari, ora chiamate attestati di prestazione energetici (APE), obbligatoria in caso di compravendita e di affitto di un immobile … Purtroppo non positiva ... Credo in molti si saranno già chiesti quale possa essere la reale situazione italiana in merito alle migliaia di certificazioni energetiche di unità immobiliari, ora chiamate attestati di prestazione energetici (APE), obbligatoria in caso di compravendita e di affitto di un immobile ... Purtroppo non positiva ... Questa attività viene spesso sottostimata, considerata una fastidiosa e incomprensibile routine. Non parliamo poi degli scarsi controlli in vigore, che hanno fatto proliferare consulenze online a prezzi stracciati e ingiustificabili. In Liguria, dove sono residente e lavoro, previo versamento di 20 euro ad APE, hanno da poco instituito un controllo random sugli attestati emessi, diciamo che qualcosa in questa direzione si sta facendo. Bisogna anche dire un’altra cosa, grazie alle modifiche apportate alla normativa di certificazione degli edifici e l’aumento della complessità di questa attività , credo che una parte di questi problemi si sia già risolta in quanto per redigere oggi in Liguria un certificato che abbia un senso logico, sono necessarie conoscenze molto specifiche della materia. Trovo complesso elaborare un documento conforme agli standard di controllo attualmente in vigore. Attualmente la norma prevede che ogni immobile, in caso di compravendita o di affitto, debba avere un certificato energetico (Ape) relativo all’energia necessaria a raggiungere le condizioni di comfort per il riscaldamento invernale e alla la produzione di acqua calda sanitaria, valori espressi in termini di kWh/mq per anno. In riferimento alle altre specifiche caratteristiche della casa (sistemi ad energia rinnovabile, termoregolazione del calore, coibentazioni particolari), il certificato esprime una valutazione complessiva della “qualità energetica” dell’abitazione, con una lettera che va dalla A4 (migliore) alla G (peggiore)... Indicativamente è la stessa cosa che avviene per gli elettrodomestici. Fino al 2012 il proprietario della casa aveva la possibilità di autocertificare la propria abitazione nella classe energetica più bassa (classe G), ora non è più possibile in quanto è obbligatorio farsi rilasciare l’APE un tecnico abilitato che, obbligatoriamente, deve fare un sopralluogo nell’abitazione e prendere personalmente i dati necessari per eseguire la certificazione dell’immobile. Tutti gli annunci immobiliari devono contenere la classe energetica dell’appartamento messo in vendita o in locazione, pena una multa salata ... L’idea di base (voglio mantenere un punto di vista ottimistico della situazione) era di permettere ai consumatori/acquirenti di immobili di poter considerare, nella scelta delle abitazioni, anche i consumi energetici (fattore che peserà significativamente gli anni in cui verrà abitata la casa), in modo da poter fare una prima valutazione verso appartamenti più “risparmiosi”, deprezzando quelli “energeticamente disastrosi”, situazione che, secondo il legislatore, avrebbe dovuto a sua volta generare una spinta dei proprietari a fare ristrutturazioni energetiche ... Lo stato di fatto delle cose fa purtroppo capire che chi vende o compra non sembra minimamente preoccupato dall’offrire o interessarsi a immobili-colabrodo che moltiplicheranno le spese per climatizzazione ed acqua calda nei decenni successivi. Basterebbe farsi due conti ... Generalmente chi acquista un’auto, uno sguardo ai consumi lo da ... Con internet sempre più persone cercano e soprattutto trovano annunci in evidenza di società che offrono certificazioni “online” a prezzi stracciati, fra i 39 e i 69 euro, mentre il prezzo medio di una certificazione, secondo l’ordine degli ingegneri, e secondo il buon senso, si dovrebbe aggirare intorno ai 150-200 euro iva esclusa. Ma come fanno a pubblicizzare prezzi così bassi? Per capirlo basta contattarli e fare qualche domanda di approfondimento ... Generalmente chiedono la planimetria della casa, o addirittura anche solamente i dati catastali, in linea generale il tipo di impianto di riscaldamento e di acqua calda sanitaria e una “descrizione” degli infissi, promettendo la consegna dell’APE firmsto da tecnico abilitato in pochi giorni. Provate a chiedergli del sopralluogo ... Troverete risposte molto variegate. A parte il fatto che il sopralluogo è obbligatorio, la muratura andrebbe verificata, almeno nello spessore, verificare se sono stati fatti interventi di efficientamento energetico con isolanti (spesso diventa un controllo documentale delle certificazioni dei lavori), le misure delle finestre, il tipo di infisso e di vetro, lo stato dell’impianto di riscaldamento, la verifica sui controlli periodici previsti per legge per la caldaia (altrimenti l’APE scade) ... Certificare senza visitare non la ritengo una buona cosa, toglie lavoro ai professionisti che fanno le cose in maniera etica e professionale. Vedremo se funzioneranno i nuovi controlli. La certificazione è una attività seria, di cui il professionista si prende la responsabilità; è anche vero che quest’ultimo deve essere messo nelle condizioni di lavorare in modo opportuno: non la si può fare senza muoversi dall’ufficio e basandosi solo sulle dichiarazioni del proprietario ... In ogni certificato il tecnico abilitato deve anche fornire consigli su come migliorarne la situazione energetica dell’immobile visitato, facendo una sorta di preventivo fra costi di alcuni interventi e risparmi che genererebbero. Questa attività serve per offrire al richiedente e all’acquirente dell’immobile una prospettiva di interventi atti a ridurre i consumi energetici. Concludo con un mio pensiero: l’introduzione della certificazione energetica ha un estremo valore, probabilmente però estenderla anche agli alloggi in affitto, causando l’elevato numero di richieste, ed estendendo la possibilità di redazione ad una più ampia tipologia di professionisti, non tutti giustamente preparati sull’argomento specifico, hanno contribuito fortemente al raggiungimento della situazione attuale. Ritengo importante lo scopo di questo mio articolo, che non rappresenta assolutamente uno sfogo verso l’irregolarità, ma un qualcosa di costruttivo per fornire più sensibilità all’argomento per gli acquirenti o affittuari che si trovano a dover fare delle scelte. Per chi fosse interessato a seguire i miei articoli di approfondimento delle tematiche relative al risparmio energetico, potete visionare il mio sito internet (www. lucamarcenaro. it) oppure la mia pagina fans di Facebook o ancora il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare informazioni sperando in una condivisioni costruttiva di idee e di esperienze.   Ing. Marcenaro Luca   “... Ben difficilmente esiste cosa al mondo che qualcuno non possa produrre di qualità un po’ inferiore e vendere a un prezzo più basso. Ma coloro che tengono conto solo del prezzo diventano di questi la preda legittima ... ” (John Ruskin, scrittore, pittore e poeta, 1819-1900) --- ### CALDAIA A CONDENSAZIONE O POMPA DI CALORE? - Published: 2017-09-29 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/caldaia-a-condensazione-o-pompa-di-calore/ - Categorie: blog Aggiornamento articolo del 25-09-2022 La tendenza del mercato ad oggi è quella di fornire prodotti sempre più performanti nell’ambito del risparmio energetico, le aziende stanno proponendo soluzioni sempre più performanti, ricche di tecnologia ed elettronica, ma queste soluzioni permettono sempre un reale risparmio energetico?  Aggiornamento articolo del 25-09-2022 La tendenza del mercato ad oggi è quella di fornire prodotti sempre più performanti nell’ambito del risparmio energetico, le aziende stanno proponendo soluzioni sempre più performanti, ricche di tecnologia ed elettronica, ma queste soluzioni permettono sempre un reale risparmio energetico?   Le nuove tecnologie si adattano sempre alle realtà edilizie datate? Una pompa di calore (idronica, quindi collegata all’impianto di riscaldamento), costa molto di più di una caldaia a condensazione? Queste sono solo alcune delle domande che giustamente un qualsiasi committente, prima di fare qualsiasi scelta, sicuramente si pone. Lo scopo di questo mio breve articolo è proprio quello di fornire un punto di vista semplice da cui partire per fare qualche ragionamento in merito, ovviamente consigliando sempre di far affidamento ad un tecnico installatore qualificato ed aggiornato, in grado di supportare il cliente nella scelta più adatta alla propria situazione. Io credo che l’unico modo per contribuire a divulgare in maniera semplice questi aspetti sia fare un esempio numerico chiaro e abbastanza standardizzato. Esistono molte situazioni interessanti da analizzare, tipo “solo riscaldamento”, oppure “riscaldamento e produzione di ACS integrata”, o ancora, “ristrutturazione casa in pietra” ... L’esempio che farò si riferisce ad un’unità immobiliare indipendente di 85 m2, zona climatica C, costruzione anni 60, classica parete con doppio mattone e intercapedine d’aria di spessore complessivo 34 cm, di media esposizione solare, con un fabbisogno energetico annuo per il solo riscaldamento pari a circa 10. 000 kWh. Ora arriva il bello di questo mestiere, porre delle condizioni di base tramite le quali è possibile fare questo tipo di confronto. Partiamo dal presupposto che l’impianto così come realizzato, è in grado di poter funzionare a bassa temperatura (valutazione delle superfici dei radiatori e verifica delle potenze termiche) e soprattutto adeguata distribuzione del fluido termovettore (verifica delle sezione delle tubazioni dell’acqua dell’impianto di riscaldamento). Come fare a verificare questo? Affidandosi a tecnici installatori del mestiere e ad un buon consulente energetico in grado di fare queste verifiche. Se consideriamo una buona caldaia a condensazione, in grado di lavorare, per quanto possibile, in regime di condensazione quindi alla massima efficienza, un consumo congruo (per il riscaldamento), per un’immobile di questo tipo, può essere di circa 900 - 1. 000 mc di gas, pari quindi a 800 - 900 euro/anno di bollette. Farsi installare una caldaia a condensazione di qualità, compreso lo scarico della condensa dei fumi, ovviamente comprese tutte le certificazioni obbligatorie e la dichiarazione di conformità (che solo un tecnico abilitato può redigere), può costare all’incirca 2. 200 euro + Iva (il prezzo prevede uno scarico fumi diretto a tetto di lunghezza 1 mt. ). Passando invece alla pompa di calore idronica, ossia un generatore sempre ad acqua, collegato al circuito di riscaldamento, alimentato elettricamente, in una stagione invernale potrebbe generare un consumo elettrico pari a circa 2500 – 3000 kWh equivalente ad una spesa di circa 625 – 750 euro, permettendo all’anno quindi un risparmio rispetto alla caldaia a condensazione di circa 250 euro. Ovviamente non è tutto oro ciò che luccica, quindi bisogna approfondire un attimo il discorso, per non mettere in testa ai lettori false promesse. Innanzitutto installare una pompa i calore richiede un costo superiore, parliamo di cifre che si aggirano attorno ai 3500 – 4000 euro + iva, per un prodotto di buona qualità. Questa cifra non contempla le eventuali modifiche di adeguamento dell’impianto di riscaldamento, nel caso non risultasse idoneo al funzionamento della pompa di calore. La taglia della macchina va calcolata con precisione, quindi è necessario una verifica di dimensionamento da parte di un termotecnico. Relativamente al discorso di abbinare pompe di calore a vecchi impianti esistono molte filosofie, da chi lo sconsiglia a priori a chi, effettuando molti lavori di questo tipo, ha avuto enormi soddisfazioni. Sicuramente da questo punto di vista, non è possibile dare una risposta univoca, io posso solo dire che da un punto di vista puramente tecnico, una pompa di calore può funzionare adeguatamente su un impianto datato, sempre che siano verificate le condizioni accennate precedentemente, verificando il contenuto d’acqua dell’impianto. Concludendo questo mio articolo, da questa semplificata analisi si evince che, nel caso particolare discusso, la scelta della pompa di calore a discapito della caldaia a condensazione, permetterebbe di risparmiare 400 euro in più di bollette all’anno, permettendo di ripagarsi l’extra costo dell’investimento in massimo 8 anni, senza considerare gli incentivi in vigore per il risparmio energetico e l’aumento del valore dell’immobile dovuto al cambio di classe energetica. Questo articolo ovviamente è da prendere in considerazione solamente come spunto di riflessione, le valutazioni dettagliate vanno sempre fatte entrando nello specifico e tenendo in considerazione tutti gli aspetti in gioco, come ad esempio la valutazione degli spazi da attribuire all’installazione dell’unità esterna, l’eventuale richiesta di un contatore dell’energia elettrica da 4,5 kW al posto del tradizionale da 3 kW, la valutazione dell’eventuale installazione futura di pannelli solari fotovoltaici in grado di sopperire a gran parte dei consumi elettrici, e molto altro ancora. Siamosicuri che intervenire prima sull'impiantisica rappresenta la soluzione più efficace? A volte piccoli interventi sulla struttura dilizia contribuiscono in maniera significativa al risparmio energetico, aprendo le porte a nuove soluzioni ... Tutte queste attività di valutazione le possiamo racchiudere in quella che normalmente io chiamo “studio di fattibilità”, ossia un documento di sintesi redatto da un termotecnico e/o consulente energetico che definisce quella che può essere la soluzione tecnica più efficace per esaudire le esigenze del cliente. Tale documento dovrebbe a mio avviso contenere anche un capitolato tecnico dei lavori (necessario a richiedere i preventivi di spesa), un calcolo di ritorno economico dell’investimento (per avere idea della tempistica con la quale ci si può ripagare la spesa). Elenco alcuni link relativi ad interessanti letture sull’argomento: Cartaceo e versione KindlePompe di calore: Tipologie, progettazione e benefici nell'utilizzo (Autore: Enrico Casali)https://amzn. to/3BH1tDq La pompa di calore elettrica reversibile nelle sue applicazioni (Autore: Luigi Schibuola)https://amzn. to/3LGv5oN Acquisto generico su Amazon. it con questo link:https://amzn. to/3D1apps Negozio online dedicato alle energie rinnovabili e al risparmio energeticohttps://www. iorisparmioenergia. com/it/? AFF=Y2290 L’articolo contiene alcuni link di affiliazione. In qualità di affiliato Amazon, ricevo una piccola percentuale da questi acquisti che mi aiutano a mantenere attivo il BLOG. Ci tengo a precisare che per l’utente finale, in termini di prezzo o scontistica, non cambia nulla. Se deciderai di usare uno di questi link, semplicemente aiuterai la crescita del mio canale di comunicazione. 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Marcenaro Luca “... Se tu hai una mela e io ho una mela e ci scambiamo le nostre mele allora tu ed io avremo ancora una mela a testa. Ma se tu hai un’idea e io ho un’idea e ci scambiamo queste idee; allora ciascuno di noi avrà due idee... . ” (George Bernard Shaw, scrittore e critico, 1856-1950) --- ### DETRAZIONE FISCALE: NOVITA’ PER I CONDOMINI … - Published: 2017-09-25 - Modified: 2017-09-25 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/detrazione-fiscale-novita-per-i-condomini/ - Categorie: blog Mi sembra doveroso dare almeno un cenno a questa novità che può influire positivamente sugli investimenti riguardanti le riqualificazioni energetiche dei condomini italiani. Mi sembra doveroso dare almeno un cenno a questa novità che può influire positivamente sugli investimenti riguardanti le riqualificazioni energetiche dei condomini italiani. L’Ecobonus sui lavori condominiali, per i contribuenti che rientrano nella no tax area (che possiedono quindi redditi bassi esclusi dall’imposizione Irpef), può essere ceduto anche a banche e intermediari finanziari, oltre che a fornitori e imprese edili: la legge di bilancio 2017 ha infatti previsto che i condòmini beneficiari della detrazione d’imposta per interventi di riqualificazione energetica sulle parti comuni di edifici possono cedere un credito d’imposta corrispondente alla detrazione per le spese sostenute dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2021. È questa la principale indicazione contenuta nel provvedimento n. 165110/2017 dell’agenzia delle Entrate, che sostituisce quello dello scorso 8 giugno 2017, a seguito delle modifiche introdotte dall’articolo 4-bis del decreto legge 50/2017, convertito nella legge 96/2017. Ricordo inoltre che, grazie alla legge 11 dicembre 2016 n°232, gli incentivi complessivi possono anche superare il 65%: 1 - interventi di riqualificazione energetica di parti comuni degli edifici condominiali, che interessino l'involucro dell'edificio con un'incidenza superiore al 25 per cento della superficie disperdente lorda dell'edificio medesimo (detrazione fiscale del 70%); 2 - interventi di riqualificazione energetica di parti comuni degli edifici condominiali finalizzati a migliorare la prestazione energetica invernale ed estiva e che conseguano almeno la qualità̀ media di cui alle tabelle 3 e 4 dell’allegato 1 al decreto 26/06/2015 (detrazione fiscale del 75 %). Per chi fosse interessato a seguire l'evoluzione di questi argomenti relativi al risparmio energetico ed all'incentivazione statale, potete trovare i miei recapiti direttamente dal mio sito internet (www. lucamarcenaro. it) oppure tramite la mia pagina fans di Facebook o il mio profilo LinkedIn, canali tramite i quali cerco di divulgare informazioni sperando di generare condivisioni di idee e di esperienze.   Ing. Marcenaro Luca   --- ### ISOLANTI NANOTECNOLOGICI: FUNZIONANO DAVVERO? - Published: 2017-09-20 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/nanotecnologie-e-detrazione-fiscale-del-65/ - Categorie: blog Data: 21-11-2022 (prima stesura 2017) Sono oramai passati 5 anni dalla mia prima stesura dell'articolo, il Superbonus ha ovviamente contribuito notevolmente l'interesse di questi prodotti, mancava solamente una prova di effettiva efficacia, che forse oggi abbiamo ...  Data: 21-11-2022 (prima stesura 2017) Sono oramai passati 5 anni dalla mia prima stesura dell'articolo, il Superbonus ha ovviamente contribuito notevolmente l'interesse di questi prodotti, mancava solamente una prova di effettiva efficacia, che forse oggi abbiamo ...   Nel mio blog ho già affrontato l’argomento nei seguenti articoli:- Nanotecnologia: soluzione per isolare termicamente le nostre case? - Cappotto Nanotecnologico: 1° esempio di realizzazione; Sul mercato esistono moltissime proposte, solo alcune mi risultano perfettamente in linea con le direttive sul risparmio energetico, ossia caratterizzate da adeguati parametri tecnici che ne conferiscono l’accesso agli incentivi di sgravio fiscale. In linea di massima, da un punto di vista commerciale, queste proposte innovative vengono pubblicizzate come soluzioni a bassissimo spessore (circa 1 cm) per l’isolamento degli edifici: in linea di massima, un cappotte termico di 1 cm equivarrebbe ad un cappotto tradizionale di 10 cm. A quanto mi risulta la legislazione vigente permette, al momento, l’accesso allo sgravio fiscale per i soli interventi di efficientamento energetico basati sull’utilizzo di materiali in grado di migliorare le caratteristiche di isolamento termico del componente opaco in questione (parete, soffitto, ecc. ), riferendosi esclusivamente al parametro di “trasmittanza termica effettiva”. Esiste a questo scopo la norma UNI EN ISO 10456 che stabilisce i criteri per valutare le caratteristiche termiche: le prestazioni termiche dichiarate devono essere valutate attraverso prove di laboratorio normalizzate (piastra calda con anello di guardia, termoflussimetri, ecc. ). Al momento l'unico materiale che ritengo possa essere riconosciuto dalla normativa vigente, in grado di accedere al sistema incentivante (Bonus Fiscali), è quello a base di Aerogel, che può raggiungere conducibilità decisamente basse pari a 0,015 W/m K.   La legge del mercato è molto chiara, per poter distribuire e vendere questi prodotti, in qualche modo le aziende si sono dovute adeguare a quelle che è la legislazione attuale, introducendo un nuovo parametro, di cui sempre più spesso si sente e si sentirà parlare, chiamato “conducibilità equivalente”, dal quale, con adeguati calcoli, si dovrebbe ottenere la “trasmittanza equivalente”. In pratica le aziende, per poter classificare il proprio prodotto “detraibile” e quindi per poterlo dichiarare sufficientemente performante dal punto di vista di efficientamento energetico (dal punto di vista puramente burocratico) hanno dovuto creare una “caratteristica equivalente” per paragonare la performance del prodotto innovativo con gli standard legislativi in vigore. Stiamo parlando comunque di materiali che lavorano in maniera completamente differente dal classico isolamento, per questo motivo risulta a mio avviso fare un paragone di questo tipo. Sinceramente spero che, in un tempo ragionevole, vista l’importanza di queste soluzioni tecniche innovative a ridottissimi spessori, la legislazione possa aprire seriamente la strada a queste novità, permettendo alle aziende di proporre sempre di più soluzioni innovative in questo settore. Condivido questo interessante report molto recente (09-11-2022) che tratta di un test effettuato su miscele nanotecnologiche con microsfere ceramiche a granulometria variabile, commercializzate per l'isolamento termico degli edifici a bassissimo spessore (da 2 a 10 mm). lo potete scaricare da questo link. Questo mio articolo ha principalmente lo scopo di cercare il confronto con professionisti e aziende del settore, in modo da condividere esperienze specifiche ed approfondire maggiormente questi prodotti/materiali che sempre si stanno affacciando al mercato. Se desiderate seguire i miei brevi interventi relativi al risparmio energetico, alle energie rinnovabili e a tutto ciò che riguarda l’impiantistica e la termotecnica in genere, potete visionare il mio BLOG, iscrivervi alla mia Newsletter, seguirmi tramite la mia pagina fans di Facebook, il mio profilo LinkedIn, Instagram, Twitter, il mio canale Telegram, spazi web tramite i quali cerco, il più costantemente possibile, di divulgare in maniera trasparente informazioni di interesse, sperando in una condivisione costruttiva di idee e di esperienze. Ing. Marcenaro Luca   --- ### I NUOVI MILLESIMI DI RISCALDAMENTO: PERCHE? - Published: 2017-09-16 - Modified: 2017-09-16 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/i-nuovi-millesimi-di-riscaldamento-perche/ - Categorie: blog E’ giunto il momento di dedicare un po’ di spazio nel mio blog a uno degli argomenti più attuali del momento, parlo dell’introduzione dei nuovi millesimi di riscaldamento, necessari a ripartire parte delle spese condominiali. E’ giunto il momento di dedicare un po’ di spazio nel mio blog a uno degli argomenti più attuali del momento, parlo dell’introduzione dei nuovi millesimi di riscaldamento, necessari a ripartire parte delle spese condominiali. In passato, ossia prima dell’entrata in vigore del D. lgs. 102/14 e, ancor prima, della legge 10/91, la ripartizione dei costi di riscaldamento ed acqua calda sanitaria erano regolati dal codice civile (art. 1123, comma 2): le spese dovevano essere ripartite tra i vari condomini in misura proporzionale al valore che la loro proprietà esclusiva ha rispetto alle parti comuni. Per questo motivo occorre identificare un criterio di ripartizione. Se andiamo ben a vedere, il servizio riscaldamento è dato dal calore erogato dall'impianto nell'unità immobiliare di ciascun condomino. Nella maggior parte dei casi, i vecchi millesimi di riscaldamento erano calcolati in funzione del volume complessivo dell’alloggio da riscaldare, oppure in maniera proporzionale alla superficie radiante dei termosifoni installati nell’alloggio. Le cose iniziarono a cambiare con l’avvento della legge 10 del 1991 (Norme per l'attuazione del Piano energetico nazionale in materia di uso nazionale dell'energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia), che annunciava, con largo anticipo, il conseguente criterio di riparto in base ai “consumi effettivi” della singola unità immobiliare. Il D. lgs. 102/14, come la legge 10/91, ha come finalità̀ il “contenimento dei consumi energetici per limitare le emissioni inquinanti”. La Direttiva SAVE (Direttiva 93/76/CEE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 13 settembre 1993) introdusse l'obbligo della contabilizzazione individuale dei consumi, da applicarsi entro il 1994. Ebbene si, l’obbligo della contabilizzazione del calore esiste già da molti anni, ma non esistendo multe all’epoca, solo pochi edifici intrapresero l’investimento economico. Infine la direttiva europea 2012/27/UE, attuata in Italia con il già accennato D. Lgs. 102/14, ha ribadito l'obbligo di fatturazione individuale delle spese di riscaldamento, acqua calda sanitaria e raffrescamento in base ai “consumi effettivi”, con una nuova scadenza fissata al 31/12/2016 per tutta Europa ... In Italia, tra deroghe e soluzioni alternative, siamo arrivati alla nuova scadenza, oramai da mesi oltrepassata, del 30 giugno 2017 ... Pochi giorni fa si è iniziato a leggere qualche articolo relativo alle sanzioni, tra i 500 e 2. 500 euro ad alloggio ... Ma ci saranno i controlli? Teoricamente gli impianti centralizzati dovrebbero essere già tutti accatastati quindi, fare una verifica dal sistema informatico non dovrebbe essere una cosa troppo impegnativa ... Staremo a vedere se ci scappa l’ulteriore deroga a fine anno ... La normativa risulta purtroppo carente per alcuni aspetti, anche se l’esperienza nell’applicarla aiuta molto. C’è da dire che al momento non è stato ancora contemplato, sia a livello tecnico che legislativo, il cosiddetto "furto di calore", situazione che viene a crearsi qualora un condomino tenga una temperatura inferiore a quella del vicino. Paradossalmente (purtroppo da un punto di vista termodinamico è vero), se un condomino fortunato, possessore di unità immobiliare posta in una posizione “intermedia”, ossia racchiusa da altri alloggi riscaldati, chiude tutti i suoi corpi scaldanti, potrebbe bastargli il calore proveniente dagli appartamenti vicini ... Ecco che la legge ha ottenuto perfettamente l'effetto voluto. Quale? Sensibilizzare gli utenti ad intervenire con una riqualificazione energetica per ovviare a questo fenomeno, visto che al momento, nessuno potrà̀ imporre al condomino in questione di chiudere tutti i radiatori obbligandolo a tenere una temperatura minima nel suo alloggio, sempre che non sia una decisione condominiale presa in assemblea ... Questo mio intervento non è rivolto a criticare la normativa, perché in realtà credo nel suo scopo finale, ossia ridurre l’inquinamento. E’ questo il suo scopo no? Il problema è la maniera con la quale ci stiamo arrivando ... Entro la fine dell’anno secondo me arriverà qualche altra evoluzione della legislazione, che dite? Lo scorso Dicembre il legislatore ha modificato il D. Lgs. 102/2014 riconoscendo la differenza di consumo specifico tra alloggi, soprattutto per costruzioni con qualche anno di anzianità (la maggior parte degli edifici in Italia), cos’altro ci aspetterà? Ad oggi, settembre 2017, non sono ammessi coefficienti correttivi per tenere conto di caratteristiche specifiche dell'unità immobiliare, altrimenti non si tratterebbe più̀ di fatturazione in base ai consumi “effettivi” ... Non è nemmeno ammesso stabilire arbitrariamente la quota di consumo involontario (detta volgarmente quota fissa), andrà valutata anno per anno in base al consumo reale dell’edificio. Ma come vengono calcolati questi nuovi millesimi di riscaldamento? Il criterio base è semplicemente “l'uso potenziale oggettivo” del servizio riscaldamento nella singola unità immobiliare. Se non esistessero i sistemi di termoregolazione (valvole termostatiche), tutti i radiatori sarebbero alla medesima temperatura (decisa dalla caldaia), l'uso potenziale è quindi proporzionale alla potenza dei corpi scaldanti presenti nell'unità immobiliare (ossia le potenze nominali dei radiatori);In presenza di sistemi di termoregolazione ambiente “l'uso potenziale” coincide con il fabbisogno di energia utile, in quanto la regolazione limiterà̀ automaticamente l'erogazione di calore in modo che venga erogato nell'unità immobiliare il calore necessario per raggiungere i 20 °C, temperatura massima consentita dalla legge. Da un punto di vista legislativo, un uso maggiore dell'impianto non è consentito. Da queste considerazioni si evince che il criterio individuato dalla norma UNI 10200:2015 è perfettamente in linea con il criterio generale espresso dall'art. 1123. In presenza di contabilizzazione individuale, vi è l'obbligo di ripartire la spese secondo quanto previsto dalla norma UNI 10200. Il Dlgs 102/14 non cita solo il consumo volontario ma anche la seconda componente di spesa, la cosiddetta "quota fissa" o "spesa per potenza impegnata". A seguito dell'installazione della contabilizzazione occorre quindi che le tabelle millesimali, in quanto parte del criterio di riparto, siano quelle definite dalla norma UNI 10200. Anche nel caso di impianti di contabilizzazione preesistenti al Dlgs 102/14 occorre almeno adeguare il criterio di riparto, comprese le tabelle millesimali. Qualsiasi regolamento contrattuale diverso diventa nullo perché́ contrario ad una legge imperativa vigente. Diverso il caso dei condomini dove non si possa installare la contabilizzazione in quanto non sia tecnicamente possibile oppure non sia economicamente efficace. In tal caso viene meno la finalità̀ principale della legge, che è quella di ridurre i consumi energetici per mezzo della contabilizzazione e dell'imposizione di uno specifico criterio di riparto. In assenza di contabilizzazione individuale non è evidentemente possibile utilizzare questo mezzo per perseguire il risparmio energetico e quindi decade anche l'esigenza del criterio di riparto specifico idoneo a perseguire lo scopo del D. Lgs. 102/14. In questi condomini si potrà̀ continuare con i criteri (millesimi) già in uso. Concludendo posso dire che, essendo solo all'inizio dell’applicazione sistematica di questa nuova metodologia di calcolo dei millesimi, verranno fuori sicuramente altre problematiche in merito alla contabilizzazione individuale: ci saranno ancora molti casi dubbi sui quali occorrerà̀ ragionare ed è altrettanto normale che non tutte le risposte a tutti i quesiti si possano trovare belli pronti nella norma o nella legislazione ... Se vi interessa una consulenza specifica per la redazione di una nuova tabella millesimale sono a vostra disposizione, oppure se siete interessati all’argomento e se volete rimanere aggiornati seguitemi tramite la mia pagina fans su facebook o tramite il mio profilo LinkedIn. Ing. Marcenaro Luca --- ### FRANCESCO CELANI E LA “FUSIONE FREDDA”: FOTOCOPIA DI “MARCONI”? - Published: 2017-09-14 - Modified: 2017-09-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/francesco-celani-e-la-fusione-fredda-fotocopia-di-marconi/ - Categorie: blog Continua il mio approfondimento nell’ambito di questo concetto che, sempre di più, sta interessando il mondo sia degli scettici che degli idealisti … Continua il mio approfondimento nell’ambito di questo concetto che, sempre di più, sta interessando il mondo sia degli scettici che degli idealisti ... Questo scienziato si è interessato per anni allo sviluppo di innovative metodologie per la produzione di energia ad alta efficienza (a basso costo) e praticamente prive di radiazioni nocive (Low Energy Nuclear Reaction, ossia “LENR”). Tutto questo ad integrazione e sostituzione dell’energia ottenuta dalla combustione delle varie sostanze fossili inquinanti, da molti ritenute responsabili principali del cosiddetto “Effetto serra” e dei bruschi cambiamenti climatici a queste attribuite. Questo ricercatore ha dedicato la parte professionale di maggiore esperienza della propria vita nei Laboratori di Frascati, fino alla pensione, ottenendo risultati eclatanti ... Celani tanto più acquistava conoscenza internazionale e stima professionale per le sue ricerche in questo comparto strategico, tanto più in Italia veniva messo da parte ... Qualche anno fa, l’intuizione scientifica del Dott. Celani supera il tradizionale impiego dei materiali di ricerca della produzione di energia termica. Dal costoso palladio si passa alla costantana (composto di nichel rame con l’ aggiunta di manganese). Ovviamente siamo ancora lontani da valori di energia e di rendimento necessari alo sviluppo industriale, comunque ottima prospettiva del futuro in termini di produzione di energia da impianti semplici a costi molto contenuti e soprattutto anche per impieghi domestici. Con il crescere della notorietà del Dott. Celani, crescono le avversità ... Nel luglio del 2013 arriva l’ordine del Direttore dei Laboratori Nucleari di Frascati di chiudere entro settembre dello stesso anno, la sperimentazione sulle LENR. Come mai? In considerazione dell’abnormità della decisione adottata, previa presentazione di diverse interrogazioni parlamentari, è stato deciso di far proseguire l’attività di ricerca allo stesso Celani, MA senza alcun finanziamento da parte dell’Istituto ... La sua notorietà supera le frontiere del mondo e giunge in Norvegia, dove nel 2014 in virtù delle sue ricerche, viene proposto per il premio Nobel per la Pace. Alla fine, quando tutto sembrava ormai scontato a favore del candidato italiano, il conferimento Nobel viene attribuito agli attivisti indiani Malala Yousafzay e Kailash Satyarthi. L’anno successivo, ossia, nel 2015, accade la medesima cosa. Il Dott. Celani, viene di nuovo prescelto per la candidatura al premio Nobel ... Nel febbraio 2015 il Direttore dei Laboratori di Frascati dà disposizione affinché tutta la documentazione scientifica del Dott. Celani, depositata in un apposito locale del Centro, venga distrutta attraverso la macerazione. La preferenza è stata poi attribuita al Quartetto tunisino delle Associazioni per il dialogo politico democratico della cosiddetta “Primavera Araba”. A conferma del giusto indirizzo intrapreso nei laboratori di Frascati per opera di Celani, abbiamo una conferma giapponese grazie alla Nissan Motors, che a quanto si può leggere da un loro rapporto tecnico, dichiarano di aver ottenuto, tramite l’utilizzo di una lega rame-nichel, livelli di energia decisamente superiori a quelli ottenibili dalla combustione dell’idrogeno(parliamo di 200 MJ/mol contro i 286 kJ/mol) ... La storia si ripete ... Successe una cosa “simile” a Marconi (premio Nobel per la fisica nel 1909) quando asserì che le onde elettromagnetiche avrebbero seguito la superficie terrestre ... Solo 20 anni dopo arrivò il modello teorico, quindi lo sviluppo di un efficace sistema di comunicazione con la telegrafia senza fili via onde radio (radiotelegrafo), la cui evoluzione portò allo sviluppo dei moderni sistemi e metodi di radiocomunicazione (come la televisione) ... Se vi interessa rimanere aggiornati sull'argomento seguitemi tramite la mia pagina fans su facebook o il mio profilo LinkedIn. Ing. Marcenaro Luca --- ### RISPARMIO ENERGETICO: OBIETTIVI EUROPEI AL 2030 … - Published: 2017-08-10 - Modified: 2017-08-10 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/risparmio-energetico-obiettivi-europei-al-2030/ - Categorie: blog Mi sembra doveroso fare un minimo di punto della situazione andando ad analizzare quelli che sono gli obiettivi che, a quanto pare, la comunità europea sta prefissando per i prossimi anni, una volta raggiunto il primo degli obiettivi, di cui sicuramente tutti o quasi avete già sentito parlare: ridurre il consumo energetico globale del 20% entro il 2020 (ovviamente rispetto all'utilizzo previsto di energia nel 2020), obiettivo che equivale alla dismissione di 400 centrali elettriche. Mi sembra doveroso fare un minimo di punto della situazione andando ad analizzare quelli che sono gli obiettivi che, a quanto pare, la comunità europea sta prefissando per i prossimi anni, una volta raggiunto il primo degli obiettivi, di cui sicuramente tutti o quasi avete già sentito parlare: ridurre il consumo energetico globale del 20% entro il 2020 (ovviamente rispetto all'utilizzo previsto di energia nel 2020), obiettivo che equivale alla dismissione di 400 centrali elettriche. L’Unità Europea, ad oggi, ha già adottato una serie di misure per migliorare l'efficienza energetica globale: - Una riduzione annua pari all’1,5% dei consumi energetici nazionali (in Italia come siamo messi realmente? );- Nella maggior parte dei paesi dell'UE l’obbligo di intervenire con una riqualificazione energetica per almeno il 3% degli edifici statali;- Attestati di Prestazione Energetica (APE) obbligatori sia per vendita di immobili che per il semplice affitto;- Standard minimi di efficienza energetica e di etichettatura per una varietà di prodotti quali caldaie, elettrodomestici, illuminazione, televisori, ecc. . (Ecodesign)- La continua evoluzione dei piani d'azione nazionali per l'efficienza energetica che vengono aggiornati ogni tre anni;- Le nuove linee di distribuzione dell’energia elettrica ed i nuovi gasdotti;- Introduzione degli audit energetici nelle grandi aziende, almeno ogni quattro anni;- Trasparenza verso i consumatori necessaria a proteggere i loro diritti di essere adeguatamente informati, in maniera semplice e trasparente, relativamente ai consumi energetici delle apparecchiature e degli immobili; L’UE ha compiuto notevoli progressi negli ultimi anni. Nel 2014, il suo consumo di energia primaria era solo l'1,6% superiore all’obiettivo del 2020. Tuttavia, il 2015 rispetto al 2014, vede un significativo aumento di consumo di energia (circa l'1,5%), forse per i trasporti? Giusto per dare alcune indicazioni a carattere generale, le nuove costruzioni, realizzate secondo lo standard energetico minimo, mediamente sono caratterizzate da consumi dimezzati rispetto a quelli caratteristici degli edifici costruiti negli anni '80. Peccato però che in Italia solo una minima parte degli edifici risulta essere stata costruita a partire dal 1980, quindi questo aspetto dovrebbe fare molto riflettere ... Giusto per dare un’idea, analizzando i dati ISTAT, il 25% dell’intero patrimonio residenziale è costituito da edifici costruiti prima del 1946, il 15% risulta costruito prima del 1919, il 4% di questi è in pessimo stato di conservazione ... L’Italia, nei confronti dell’Europa, ha la responsabilità di raggiungere determinati risultati in termini di efficientemente energetico del parco edilizio nazionale ... E’ già iniziata la fase d’indottrinamento del popolo, tramite l’entrata in vigore della normativa tecnica UNI 10200 che ha stravolto il metodo di ripartizione delle spese di riscaldamento nei condomini dotati d’impianti di riscaldamento centralizzati, sensibilizzando molto gli utenti maggiormente sfavoriti ... In attesa del secondo passo normativo/legislativo rimaniamo in attesa di soluzioni di riqualificazione edilizia economiche e di facile realizzazione. C’è anche da dire che i consumi energetici nell'industria dell’EU, per vari motivi, sono diminuiti di oltre 16% tra il 2005 e oggi ... In teoria l’installazione di apparecchi più efficienti, a livello globale, dovrebbe permettere un risparmio per i consumatori di circa 100 miliardi di euro ogni anno, quindi circa 465 euro per abitazione, entro il 2020 (quindi ad obiettivi raggiunti). A livello europeo la quota delle macchine frigorifere etichettate con classe di efficienza energetica superiore alla “A” è passata da meno del 5% nel 1995 a ben oltre il 90% nel 2017. Alcuni degli obiettivi Europei legati all’efficientamento energetico sono: - Riduzione dell’importazioni di gas;- Minori costi energetici negli edifici, oltre a benefici in termini di qualità dell'aria e contenimento del rumore esterno (in Italia è dal 1997 che parliamo di acustica, ad oggi tutto ancora tace o quasi ... );- Teoricamente le misure di efficientamento energetico degli edifici possono aiutare le famiglie con redditi inferiori a migliorare le loro condizioni di vita (questo è il messaggio che l’Europa vorrebbe divulgare, il problema è che in Italia le cose funzionano in maniera un po’ diversa e questo aspetto al momento, per vari motivi, non lo vedo molto allineato alla realtà dei fatti);- Minori costi energetici per le aziende, nello specifico per le industrie ad alto consumo energetico;- Sono previsti, ma al momento non ancora noti, futuri investimenti europei e di conseguenza nazionali, in materia di efficienza energetica che dovrebbero, se applicati nel modo corretto, portare nuove opportunità di business alle imprese e ai professionisti. In conclusione, il riscaldamento e il raffreddamento in ambito civile e industriale rappresentano la metà del consumo energetico dell'UE; l'84% del riscaldamento e del raffreddamento è ancora generato da combustibili fossili, quindi solo il 16% è generato da energia rinnovabile. Per conseguire gli obiettivi climatici e energetici dell'UE, il settore del riscaldamento e del raffreddamento vivrà nei prossimi anni una rapida evoluzione. Nuove tecnologie e materiali innovativi richiederanno figure professionali sempre più evolute. Non bisognerebbe parlare di “CRISI” bensì di “EVOLUZIONE” o se volete di “CAMBIAMENTO” ... Ing. Marcenaro Luca --- ### ENERGIA SOLARE ANCHE DI NOTTE! CI AIUTA LA FOTOSINTESI … - Published: 2017-08-09 - Modified: 2017-08-09 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/energia-solare-anche-di-notte-ci-aiuta-la-fotosintesi/ - Categorie: blog Ecco che ci troviamo di fronte ad un nuovo modello di sviluppo che potrebbe permetterci di produrre energia più pulita, efficiente e versatile di quella solare che attualmente stiamo già utilizzando. In diverse parti del mondo, come ad esempio in Australia e negli Stati Uniti, alcuni ricercatori stanno investono tempo e risorse nel tentativo di alterare il classico processo di fotosintesi in modo da produrre idrogeno liquido che, se trasformato in energia, potrebbe far funzionare tutta la nostra tecnologia! Ecco che ci troviamo di fronte ad un nuovo modello di sviluppo che potrebbe permetterci di produrre energia più pulita, efficiente e versatile di quella solare che attualmente stiamo già utilizzando. In diverse parti del mondo, come ad esempio in Australia e negli Stati Uniti, alcuni ricercatori stanno investono tempo e risorse nel tentativo di alterare il classico processo di fotosintesi in modo da produrre idrogeno liquido che, se trasformato in energia, potrebbe far funzionare tutta la nostra tecnologia! L’utilizzo dell’idrogeno liquido come carburante non è una novità, il problema da risolvere rimane quello della sua produzione su larga scala, trattandosi di un processo lungo e costoso... La fotosintesi, producendo idrogeno naturalmente tramite la luce solare, potrebbe essere la soluzione al problema poco fa menzionato. Serve una fonte energetica per rompere le molecole di acqua scomponendole in idrogeno e ossigeno. Se si potesse replicare adeguatamente questo processo, potremmo produrre idrogeno in maniera pulita e in grande quantità! Finora il nostro limite è causato dall’attuale tecnologia a nostra disposizione che non ci permette di raggiungere adeguati livelli di efficienza produttiva ma soprattutto di stabilità del processo, ossia costi e livello di sicurezza ... Nel caso della fotosintesi clorofilliana, il “catalizzatore” (stimolatore) che permette di trasformare sole + acqua + anidride carbonica in ossigeno e idrogeno è la clorofilla, ossia il pigmento verde delle piante ... Gli studiosi si stanno concentrando per trovare un “catalizzatore” artificiale in grado di comportarsi come la clorofilla, producendo quindi combustibile (ossia energia) dall’acqua, dal sole e dall’anidride carbonica. Negli Stati Uniti, il Dipartimento per l’Energia ha realizzato uno specifico programma di ricerca e nel 2010, il Joint Center for Artificial Photosynthesis (JCAP) ha previsto un centro di ricerca, in grado di ospitare 100 ricercatori, con lo scopo di trovare nuovi ed efficienti strade per produrre carburanti con il solo uso della luce del sole, di acqua e di anidrite carbonica. Da quanto risultato nei primi 5 anni di studi, sono evidenti diversi aspetti che non permettono alla fotosintesi artificiale di essere utilizzata su larga scala. Se è vero che la produzione di ossigeno e idrogeno, anche con alte efficienza, è già possibile, purtroppo gli elevati costi non permettono a questa promettente tecnologia di competere con le altre tecnologie che sfruttano l’energia solare. La validità di questa tecnologia è dimostrata dalla continua produzione di evidenze scientifiche e dallo stanziamento d’ingenti fondi economici. Alcuni ricercatori del MIT (Massachusetts Institute of Technology) hanno avuto invece un altro tipo di approccio, sviluppando una tecnologia che combina il pascolo o altri elementi di natura agricola, una polvere di ossido di zinco stabilizzatore, ossido di titanio e un vetro o metallo come substrato. Insomma, tutto l’occorrente per imitare il processo della fotosintesi clorofilliana. Sentiremo parlare di “pannelli fotovoltaici di erba”. Ci tengo a condividere un video (link), realizzato da uno degli scienziati del MIT (Andreas Mershin), secondo il quale in futuro si potrà avere addirittura una vernice con capacità di produzione di energia, facilmente applicabile al tetto di casa, diciamo un’evoluzione dei pannelli a film sottile ... Al momento questa tecnologia assicura un rendimento limitato del 2% ma con ottimi margini di miglioramento. Infine non posso fare un breve cenno relativamente ai pannelli fotovoltaici organici! Sono pannelli formati da celle fotovoltaiche, in grado di produrre energia elettrica sfruttando un principio simile a quello della fotosintesi clorofilliana. Vengono anche chiamate celle di Grätzel (o Graetzel), o celle fotoelettrochimiche, celle DSSc o DSC (dall’inglese dye-sensitized solar cell). Queste celle organiche sono nate nel 1991. Un film di ossido di titanio, sensibilizzato da un colorante o pigmento, agisce da materiale assorbente luce. Questo tipo di cella permette un uso più flessibile dei materiali e la tecnologia di produzione è molto conveniente. Abbiamo comunque un limite, almeno per ora, i coloranti usati in queste celle soffrono di significativi problemi di degrado se esposti al calore o alla luce ultravioletta ... Ne sentiremo sempre più spesso parlare, come tutte le nuove tecnologie, c’è sempre un ampio margine di miglioramento! A voi i commenti Ing. Marcenaro Luca “... Lo scoprire consiste nel vedere ciò che tutti hanno visto e nel pensare ciò che nessuno ha pensato ... ” Albert Szent-Gyorgyi (scienziato ungherese naturalizzato statunitense, vincitore del Premio Nobel per la medicina e la fisiologia nel 1937)   --- ### A COSA SERVE IL CONSULENTE ENERGETICO? - Published: 2017-08-02 - Modified: 2017-08-02 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/a-cosa-serve-il-consulente-energetico/ - Categorie: blog La risposta è molto semplice, serve a fare risparmiare soldi "in tutti i sensi", non solo sotto il profilo puramente legato ai consumi in bolletta, ma da un punto di vista decisamente più ampio … Vorrei provare a trasferire questo concetto tramite esempi reali di lavori che ho dovuto seguire personalmente. La risposta è molto semplice, serve a fare risparmiare soldi "in tutti i sensi", non solo sotto il profilo puramente legato ai consumi in bolletta, ma da un punto di vista decisamente più ampio ... Vorrei provare a trasferire questo concetto tramite esempi reali di lavori che ho dovuto seguire personalmente. CASO 1: impianto “super performante” per villetta (3 persone) ... Si tratta di una delle mie prime redazioni di una Legge 10, ossia il progetto energetico che OBBLIGATORIAMENTE va fatto in caso di nuove costruzioni e non solo, per dimensionare e verificare che gli isolamenti della struttura edilizia e l’impiantistica rispettino i requisiti di risparmio energetico imposti dalla legislazione vigente, in continua evoluzione. Ovviamente sono stato contattato a lavori già svolti, mancava il “pezzo di carta” da consegnare al comune per ottenere l’agibilità ... Fortunatamente i criteri di risparmio energetico erano stati adeguatamente rispettati, la cosa purtroppo più gravosa l’ho riscontrata sull’impiantistica. Casa di 120 mq, 2 persone (entrambi lavoratrici), assenza di piscina (impossibilità tecnica nel realizzarla in futuro), solare termico con 8 pannelli (circa 16 mq), accumulo da 1500 litri, 24 pannelli di fotovoltaico monocristallino, pompa di calore da 10 kW, caminetto idronico, impianto radiante a pavimento. Il prezzo complessivo? Intorno ai 45. 000 euro ... Guardo le carte, faccio un sopralluogo di dettaglio, giusto per approfondire la cosa, e pongo questa domanda banale: ma quante docce al giorno vi fate? Cosa ne fate di tutta quest’acqua calda sanitaria? Come mai fornelli a gas? Ma soprattutto, chi vi ha seguito per la progettazione dell’impianto? Risposta: ci siamo affidati al produttore, che tramite il nostro idraulico di fiducia ci ha proposto questa soluzione che ci permette di azzerare o quasi le bollette ... Perché ci voleva un progetto? Calcolatrice alla mano, giusto due ragionamenti, li ho informati pacatamente sul fatto che 25. 000 euro probabilmente li potevano risparmiare magari investendone una piccola parte per una ventilazione meccanica, visto il livello di isolamento della struttura edilizia ... La cosa triste è che, in questo caso specifico, molto raro, si trattava di persone che, a saperlo prima, non si sarebbero posti nemmeno il problema di pagare una consulenza in più che gli avrebbe permesso di tagliare nettamente l’ammontare complessivo dell’investimento. Non mi dilungo relativamente alla coibentazione della casa, diciamo alquanto “poco traspirante” ... Giusto per completezza d’informazione, sono venuto a conoscenza del fatto che inizialmente l’impianto aveva dato “qualche” problemino di gestione, per poi iniziare a funzionare adeguatamente esattamente l’anno successivo. Ad oggi, da quanto mi è stato raccontato, il camino è usato solo come oggetto d’arredo, la pompa di calore lavora si e no qualche ora all’anno, principalmente da dicembre a febbraio ma ... veramente tanta acqua calda a disposizione, e soprattutto significative bollette elettriche da pagare, visto che i consumi elettrici sono significativamente contenuti, lo scambio sul posto 4 anni fa già non garantiva un adeguato compenso ed infine, di giorno la casa è ovviamente vuota ... CASO 2: La super riqualificazione, con ampliamento ... Questo è un caso più delicato e complesso dal punto di vista burocratico. Vecchia villa da 80 mq con veranda dove è stata fatta una ristrutturazione sulla parte esistenze ed è stata chiusa la veranda, intervento considerato “ampliamento”. Tutto ciò che è nuovo, compresi gli ampliamenti, vanno scorporato dagli importi incentivati ... Il problema per il tecnico che deve sbrogliare la burocrazia, sorge quando ti trovi davanti alle fatture dei vari interventi, con descrizioni molto brevi e poco articolate, che obbligano a inviare richieste d’integrazioni documentali alle varie aziende o ai vari installatori che sono intervenute nei lavori ... Un lavoro non semplice, al quale si è arrivati alla fine: Intervento complessivo di circa 50. 000 euro Cliente convintissimo di detrarre il 65% su tutto l’importo ossia, in 10 anni, ben 32. 500 euro. Purtroppo solo 22. 000 euro potevano accedere al 65%, quindi da oltre 30. 000 euro in 10 anni passiamo a circa 14. 000 euro. Tramite il conto termico 2. 0, fortunatamente ne recupererà altri 3200 euro (ma in 2 anni), con un risultato complessivo poco felice ... Per non aver contattato un consulente energetico in tempo utile, parliamo di una pratica abbastanza semplice di qualche centinaio di euro, il cliente ha perso 15000 euro! CASO 3: il cappotto interno nell’appartamento condominiale! Secondo me, i tecnici che mi stanno leggendo, avranno già capito ... Indovinate un po’? Un bel cappotto di 2 cm in sughero, a Genova, palazzo anni 60, niente 65% in quanto non si raggiungono i limiti minimi prestazionali. Poteva comunque accedere al 50% ... Peccato che avevano già bonificato il tutto con la spunta su “risparmio energetico”. Sinceramente non so come sia finita la storia, il cliente una volta informato dell’impossibilità di accedere alla detrazione del 65%, l’ha presa male e mi ha mandato “a quel paese” (fa parte dell’esperienza, credo di non essere l’unico ad essere stato mandato a spigolare, pur offrendo un servizio trasparente, etico e professionale). Concludo riflettendo su una cosa molto semplice: il settore energetico, nello specifico, sta subendo in questi ultimi anni un evoluzione sostanziale. In continuazione cambiano le regole, le leggi, i prodotti commercializzati sul mercato, gli standard minimi di efficianza degli impianti e delle strutture edilizie ... Il committente si trova davanti ad un'infinità di possibili soluzioni caratterizzate da costi di investimento nettamente diferenti e da possibili prestazioni energetiche che dipendono PRINCIPALMENTE da come viene utilizzato l'impianto e dal modo in cui è "VISSUTA" la propria abitazione ... "Fare errori è molto semplice, contenerli o evitarli ancora di più", basta affrontare tutti gli aspetti PRIMA di fare qualsiasi scelta, affidandosi ad un professionista di fiducia in grado di ascoltare le esigenze specifiche del committente e di guidare quest'ultimo verso la soluzione più adatta, senza dimenticare il fatto che il professionista energetico, nella maggior parte delle situazioni, è OBBLIGATORIO, pertanto perchè contattarlo solo alla fine lavori ad opere già realizzate? A voi i commenti. Ing. Marcenaro Luca “... Il mio punto forte come consulente è essere ignorante e fare domande quando ho bisogno di sapere qualcosa ... ” Peter Druker (esperto del management) --- ### FUSIONE FREDDA: “COP” 2.000, “PERFORMANCE” A 3 ZERI … - Published: 2017-07-26 - Modified: 2017-07-26 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/fusione-fredda-cop-2-000-performance-a-3-zeri/ - Categorie: blog Questo articoletto non sarà sicuramente di semplice lettura, come non lo è stato per me cercare di condividerlo, ma voglio comunque provare a farlo, nella maniera più semplice possibile, tramite un esempio di esperimento, svolto dallo studioso/scienziato Dott. Andrea Rossi in questi giorni, dove si cerca di dimostrare la possibilità di creare un sistema di scambio termico caratterizzato da un coefficiente di performance nettamente superiore ai valori che oggi abbiamo in mente … Non nascondo lo scetticismo, ma non mi piace fermarmi a questo. Traduco un articolo scritto in lingua inglese. Questo articoletto non sarà sicuramente di semplice lettura, come non lo è stato per me cercare di condividerlo, ma voglio comunque provare a farlo, nella maniera più semplice possibile, tramite un esempio di esperimento, svolto dallo studioso/scienziato Dott. Andrea Rossi in questi giorni, dove si cerca di dimostrare la possibilità di creare un sistema di scambio termico caratterizzato da un coefficiente di performance nettamente superiore ai valori che oggi abbiamo in mente ... Non nascondo lo scetticismo, ma non mi piace fermarmi a questo. Traduco un articolo scritto in lingua inglese. Si tratta di una configurazione sperimentale dove l'energia prodotta viene misurata da uno scambiatore di calore associato al “QuarkX” (ossia un dispositivo della grandezza di una penna che sembrerebbe essere in grado di sviluppare un centinaio di watt di energia, tramite una reazione di idrogeno, litio alluminio e nickel). Nella figura potete vedere il termometro (di colore giallo) che misura la temperatura dell'olio all'interno dello scambiatore di calore. Nella parte sinistra della figura sono presenti due voltmetri che misurano i mV della corrente che attraversa la resistenza marrone da 1 Ohm. Calcolo della calorimetria effettuata dallo scambiatore di calore: efficienza dello scambiatore di calore: 10% Fluido di scambio primario: olio lubrificante (olio minerale Shell) Caratteristiche dell'olio lubrificante: D = 0. 9 Calore specifico: 0. 5 Dati calorimetrici del liquido: 0 , 5 Kcal / h = 0,57 Wh / h Riscaldamento del flusso: 1,58 C / 1,8 "x 11 g Risultato in funzione: 20 Wh / h Ingresso: V = 0,1 R = 1 Ohm → W = 0. 01 Il “COP”, ossia il “coefficient of performance” del sistema con la misura calorimetrica è sostanzialmente conciliabile con le misure effettuate dall'equazione di Wien (che consente di individuare per quale lunghezza d'onda è massima l'emissione radioattiva di un corpo nero di massa generica posto a una certa temperatura ) e dall'equazione Boltzmann (che descrive la distribuzione statistica delle particelle in un fluido). COP = 22. 213, considerando l’efficienza dello scambiatore di calore pari al 10% abbiamo un COP pari a circa 2. 000. Questi concetti sono da termofisica/termochimica avanzata, non è detto che qualche appassionato della materia possa condividere qualche informazione utile a capire in maniera più approfondita la potenzialità di questi fenomeni. Se vi interessa rimanere aggiornati sull'argomento seguitemi tramite la mia pagina fans su facebook. Ing. Marcenaro Luca “... La scoperta della reazione nucleare non implica la distruzione del genere umano più di quanto non faccia la scoperta dei fiammiferi ... ” (Albert Einstein) --- ### ENERGIA "PULITA" DALLE ONDE DEL MARE … - Published: 2017-07-24 - Modified: 2017-07-24 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/energia-pulita-dalle-onde-del-mare/ - Categorie: blog Sempre nell’ottica di approfondire argomenti relativi all’energia pulita, perché non condividere questo sistema che permette di sfruttare il movimento del mare? Sempre nell’ottica di approfondire argomenti relativi all’energia pulita, perché non condividere questo sistema che permette di sfruttare il movimento del mare? Il concetto è stato inventato dai fratelli Niels e Keld Hansen nel 2000; la loro sfida è stata quella di creare una produzione regolare di energia tramite lo sfruttamento delle onde dell'oceano. Il risultato è stato ottenuto grazie a una fila di boe “semi-sommerse”, che salgono e scendono grazie al passaggio dell’onda. Questo sistema consente di produrre continuamente l'energia, nonostante le onde siano periodiche. L'unico problema da non sottovalutare, per questa tipologia di impianti, è la protezione contro le tempeste! A quanto pare questo specifico sistema ha superato le prove più ardue ed è risultato, al momento, uno dei sistemi più affidabili. La produzione dell'energia dall'onda del mare sicuramente svolgerà un ruolo cruciale nella ricerca delle soluzioni “pulite” per garantire il nostro futuro energetico ... Se sei interessato a qusti argomenti, metti mi piace sulla mia pagina fans di Facebook, in modo da seguire l'eventuale uscita di nuovi articoli. Ing. Marcenaro Luca “... L’innovazione è tutto. Quando si è in prima linea si riesce a vedere quale sarà la prossima innovazione necessaria. Quando si è dietro, si devono spendere le energie per recuperare terreno ... ” (Robert Noyce, 1927 – 1990 , inventore e imprenditore). --- ### “CAPPOTTO NANOTECNOLOGICO”: 1° ESEMPIO DI REALIZZAZIONE - Published: 2017-07-19 - Modified: 2025-04-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/cappotto-nanotecnologico-1-esempio-di-realizzazione/ - Categorie: blog Data: 19-07-2017  Riallacciandomi ad un argomento che sempre di più diventerà importante nei prossimi anni, di cui ho già parlato da un punto di vista puramente introduttivo in uno dei miei passati articoli (leggi articolo), condivido questa volta un primo esempio pratico di realizzazione su un’unità immobiliare che si trova in provincia di Varese, più precisamente a Castellanza (zona climatica E). Data: 19-07-2017  Riallacciandomi ad un argomento che sempre di più diventerà importante nei prossimi anni, di cui ho già parlato da un punto di vista puramente introduttivo in uno dei miei passati articoli (leggi articolo), condivido questa volta un primo esempio pratico di realizzazione su un’unità immobiliare che si trova in provincia di Varese, più precisamente a Castellanza (zona climatica E). La casa è su due piani, per un totale di circa 214 m2 (volume complessivo 732 m3), realizzanti in differenti periodi, infatti la stratigrafia di partenza vede al piano inferiore una parete da 44 cm in mattone pieno da 40 cm e 2 cm di intonaco su ambedue i lati, pari ad una trasmittanza termica di circa 1,13 W/mq K, mentre al piano superiore, una parete da 33 cm realizzata con mattone poroton + forato da 12+12 cm con interposto 4 cm di poliuretano ed intonacata da ambedue i lati, per una trasmittanza complessiva di circa 0,41 W/m2 K. La casa complessivamente è stata certificata per una classe energetica E, caratterizzata da un EP globale di circa 175 kWh/m2 anno. L’intervento ha previsto l’applicazione di 7 mm di rasante nanotecnologico (applicato all’esterno) al piano terreno, portando la trasmittanza ad un valore di circa 0,263 W/mq K, e 4 mm dello stesso rasante (sempre all’ esterno) al piano superiore, raggiungendo un valore di trasmittanza di circa 0,242 W/m2 K. Da un punto di vista globale, la classe energetica dell’unità immobiliare è passata a “C”, caratterizzata da un EPg di circa 110,9 W/m2 K, portando ad un risparmio, normalizzato su gradi giorno, di oltre il 20% di combustibile (gas metano). L’intervento è stato completamente dedotto in termini di detrazione fiscale per il risparmio energetico (65%) in quanto rispettava i parametri di legge in termini di coibentazione termica. Non ho avuto modo di poter visionare la documentazione allegata alla patica di detrazione fiscale (non essendo io il tecnico che si è occupato del lavoro), rimane pertanto un personale dubbio riferito alla certificazione del rasante utilizzato in questo intervento il quale, a mio parere, non risulta conforme al decreto "Requisiti Minimi", presentando una trasmittanza riferita ad una normativa tecnica non contemplata nelle attuali direttive tecniche. Per maggiorri chiarimenti fare riferimento all'articolo "link articolo".   Sarà mia cura approfondire ulteriormente l’argomento sia in termini tecnici che economici, una volta raggiunto il livello adeguato di approfondimento. Se volete seguirmi, mettete “mi piace” sulla mia pagina fans di Facebook in modo da essere informati sull’uscita del mio prossimo articolo.   A voi i commenti ...   Ing. Marcenaro Luca   “... Con il solo risparmio energetico si potrebbe «liberare» tanta energia quanta ne producono da sole le centrali nucleari, e sarebbe quindi più conveniente investire soldi e sforzi nel campo del risparmio anziché in quello della produzione di energia ... ” (Piero Angela) --- ### “FUSIONE FREDDA”: POSSIBILITA’ REALE DI INDIPENDENZA? - Published: 2017-07-13 - Modified: 2017-07-13 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/fusione-fredda-possibilita-reale-di-indipendenza/ - Categorie: blog Vi siete mai chiesti il perché spesso accade che le idee innovative, in grado (forse) di stravolgere il presente e (forse) di fornire valide soluzioni alla risoluzione di serie problematiche a carattere mondiale, sono per alcuni elementi “molto scomodi”? Vi siete mai chiesti il perché spesso accade che le idee innovative, in grado (forse) di stravolgere il presente e (forse) di fornire valide soluzioni alla risoluzione di serie problematiche a carattere mondiale, sono per alcuni elementi “molto scomodi”? Rimanendo nell’ambito del risparmio energetico, non posso evitare di condividere con voi uno degli argomenti più interessanti di questi ultimi anni, di cui ancora poco so, per questo motivo spero di suscitare in voi un po’ di interesse in modo da approfondire, nel tempo, cosa realmente sta dietro a questa spettacolare scoperta ... Ben 28 anni fa, più precisamente il 23 marzo 1989, nello stato dello Utah (più precisamente nella capitale Salt Lake City), due ricercatori, Stanley Ponse Martin Fleischmann , comunicarono di essere riusciti nell’impresa di produrre energia attraverso processi nucleari a basse temperature ... In poche parole i due personaggi, a quanto detto da loro ovviamente, erano riusciti a ricreare in laboratorio le reazioni nucleari che alimentano il Sole, ma a temperature decisamente più basse. Una rivoluzione! ! ! Un vero e proprio sogno in grado di risolvere gli enormi problemi legati all’utilizzo dei combustibili fossili, grazie alla possibilità di generare energia a basso costo, senza immettere in atmosfera la solita anidride carbonica, causa principale dell’effetto serra ... Il problema all’epoca era dovuto al fatto che non tutti i calcoli e gli esperimenti svolti risultavano coerenti, infatti, gli esperimenti intrapresi da questi primi due scienziati, non erano purtroppo ripetibili ... Ovviamente, dopo la splendida notizia seguì uno screditamento dei due scienziati, messi da parte dal “sistema”, allontanati e emarginati ... Riflettiamo solo un attimo alle devastanti conseguenze economiche e sociali che una scoperta come questa, se replicabile, potrebbe avere sul “sistema mondo”. Un calo drastico del consumo delle fonti fossili, con un impatto non trascurabile sui grandi sistemi energetici globali. Cosa non da poco ... Secondo voi si tratta solo di “paura” nello stravolgere completamente la fisica del ventesimo secolo oppure esistono motivazioni ben più serie dietro a questo aspetto? Non siamo ancora pronti? Nonostante tutte queste vicissitudini il progetto è stato ripreso più volte da più figure interessate alla scoperta. Il problema sono i finanziamenti economici, ecco il motivo per cui il “dio denaro” prevaricherà probabilmente su tutto ... In Italia, ottimo esempio, abbiamo il Dottor Rossi che, a quanto pare, ha inventato, sfruttando la fusione fredda, un dispositivo chiamato E-Cat, in grado di riscaldare un’abitazione con pochi euro all’anno. Sarebbe sinceramente una cosa strepitosa ... Non appena avrò novità in merito vi terrò aggiornati. Al momento il prodotto non risulta ovviamente ancora commercializzabile. Dalle ultime informazioni in mio possesso, la motivazione principale è rappresentata da una causa legale tra il Dott. Rossi e la società incaricata della produzione del sistema innovativo, che, a quanto pare, dovrebbe risolversi in termini abbastanza ristretti. Nello specifico, questo “E-Cat” rappresenta un sistema di riscaldamento domestico in grado di produrre energia sfruttando un procedimento di fusione fredda. L’apparecchio funziona grazie al nichel e all’idrogeno (sostanze entrambi presenti in abbondanza sulla terra). Il 25 agosto 2015, l’Ufficio Brevetti degli Stati Uniti, ha assegnato a Rossi un brevetto per il suo sistema “made in Italy”, chiamato Effetto Rossi, che funziona a fusione fredda e che rappresenta già una sorta di rivoluzione nel campo delle energie pulite. Si tratta di un piccolo reattore cilindrico (di dimensioni 20 cm x 5 cm) in grado di produrre in uscita molti kW per un lungo periodo di tempo (mesi) consumando pochissimo carburante. Un’ulteriore notizia importante, a favore del progetto di Rossi, l’investimento dell’azienda “Nissan”, con lo scopo di risolvere il problema della durata della batteria delle auto elettriche. Per curiosità mi sono iscritto a diversi gruppi specifici sull’argomento, se avrò novità significative in merito le comunicherò nel mio blog, pertanto seguitemi anche tramite la mia pagina fans su Facebook (Pagina Ing. Luca Marcenaro). Ing. Marcenaro Luca“... L’innovazione è l’abilità di vedere il cambiamento come un’opportunità, non come una minaccia ... ” --- ### IL FOTOVOLTAICO “GALLEGGIANTE” - Published: 2017-07-04 - Modified: 2017-07-04 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/il-fotovoltaico-galleggiante/ - Categorie: blog   Leggendo per caso un articolo sul web ho trovato questa interessante spunto, che intendo condividere con voi ... L’impianto fotovoltaico galleggiante …   Leggendo per caso un articolo sul web ho trovato questa interessante spunto, che intendo condividere con voi ... L’impianto fotovoltaico galleggiante ... Da quanto ho potuto constatare, è già dal lontano 2011 che la società francese Ciel & Terre (http://www. ciel-et-terre. net) sta sviluppando soluzioni solari flottanti su larga scala. Il loro innovativo sistema fotovoltaico consente di installare pannelli FV standard su grandi distese d'acqua come serbatoi d'acqua potabile, laghi di cava, canali d'irrigazione, stagni di bonifica e molto antro ancora ... Come funziona? Il galleggiante principale è costruito in una speciale plastica ad alta densità (HDPE) ed è inizialmente impostato con un angolo di 12 gradi per supportare il modulo solare fotovoltaico (fino a 60 celle). Abbiamo inoltre un galleggiante secondario, necessario a collegare insieme i galleggianti principali, permettendo quindi di realizzare una valida e flessibile piattaforma di base per l’impianto.   A quanto ho potuto leggere dai vari articoli, il sistema risulta semplice da installare ed eventualmente da smontare e può essere adattato a qualsiasi configurazione elettrica, caratterizzato da un’elevata modularità. Il prodotto risulta ecologico, completamente riciclabile quindi caratterizzato da un basso impatto ambientale. Sinceramente, cosa ne pensate? Può realmente essere una soluzione valida e sostenibile? Ing. Marcenaro Luca   ... “L'energia è il problema cruciale del mondo. E' tutto. I popoli ricchi sono quelli che hanno energia. L'unica strada è consumare il meno possibile” ... (Giovanni Soldini) --- ### FOTOVOLTAICO “AUTONOMO”: QUANDO CONVIENE? - Published: 2017-06-30 - Modified: 2017-06-30 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/fotovoltaico-autonomo-quando-conviene/ - Categorie: blog Ci troviamo di fronte ad uno degli argomenti più interessanti di questo periodo storico, ossia valutare adeguatamente quella che può essere una soluzione interessante per “ridurre a zero” le spese annuali di energia elettrica, soprattutto quando ci troviamo di fronte a bollette elettriche da capogiro … Quante domande vi state ponendo? Siete sicuri che siano quelle giuste? Ci troviamo di fronte ad uno degli argomenti più interessanti di questo periodo storico, ossia valutare adeguatamente quella che può essere una soluzione interessante per “ridurre a zero” le spese annuali di energia elettrica, soprattutto quando ci troviamo di fronte a bollette elettriche da capogiro ... Quante domande vi state ponendo? Siete sicuri che siano quelle giuste? Innanzitutto cosa significa “autonomo” o tecnicamente chiamato “stand alone”? Significa isolato, ossia non collegato alla rete elettrica nazionale, quindi dimensionato per una totale autoproduzione di energia grazie alla presenza di alcune batterie, permettendo quindi di non scambiare elettricità con il sistema elettrico nazionale. Gli impianti fotovoltaici con accumulo (ossia con batterie) sono una vera e propria novità nel campo della produzione dell’energia elettrica in quanto fino a poco tempo fa non era possibile realizzarli ... Strano vero? Allora quanto costa realizzarsi un impianto fotovoltaico di questo tipo? A prescindere dal fatto che il prezzo complessivo può oscillare significativamente in funzione della qualità dei prodotti utilizzati, della possibilità o meno di affidarsi ad aziende più o meno strutturate e dalla dimensione dell’impianto, parliamo comunque di cifre che si aggirano attorno ai 1200-2500 euro ogni kWp di potenza dell’impianto, se consideriamo la tipologia collegata alla rete elettrica, passando a prezzi sensibilmente più elevati (di un 20 – 60%), nel caso di soluzioni con batterie di accumulo quindi per produzione “autonoma” di energia elettrica. Questi prezzi puramente indicativi non contemplano le detrazioni fiscali o gli incentivi attualmente in vigore, altro argomento che credo necessiti di un approfondimento specifico. In realtà più che l’investimento iniziale bisognerebbe concentrarsi sul risparmio ottenibile, valutando prima di tutto i reali consumi annuali di energia elettrica che devono essere tali da giustificare l’investimento, o sbaglio? Il consiglio che posso quindi darvi è quello di armarsi di buona volontà, recuperare le bollette elettriche dell’ultimo anno, cercare una planimetria dell’abitazione che evidenzi la posizione, la superficie disponibile per un’eventuale installazione di questi pannelli oltre a qualche fotografia di insieme dell’abitazione, e chiedere consulenza ad un professionista di fiducia in grado di valutare la reale possibilità di risparmio che può prospettarsi, in modo da valutare “se la spesa vale la candela” ossia se il vostro impianto, dimensionato adeguatamente, è in grado di essere TOTALMENTE ripagato in un tempo adeguato, tempo che ritengo valido se compreso tra 4 e 8 anni (in funzione di svariati aspetti) tenendo in considerazione una vita minima dell’impianto di 25 anni. Questa è la prima cosa che sono abituato a fare quando un cliente mi chiede di progettargli un impianto fotovoltaico per azzerare le bollette, verificare se ha realmente senso optare per questo tipo di soluzione di risparmio energetico o se puntare su una strada alternativa. “La natura ci fornisce un pranzo gratis, ma solo se siamo in grado di coglierlo ... ” Ing. Marcenaro Luca --- ### NANOTECNOLOGIA SOLUZIONE PER ISOLARE TERMICAMENTE LE NOSTRE CASE? - Published: 2017-06-05 - Modified: 2017-06-05 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/nanotecnologia-soluzione-per-isolare-termicamente-le-nostre-case/ - Categorie: blog Data: 05-06-2017 Se avessi avuto la possibilità di scegliere se intervenire energeticamente sulla mia abitazione, avrei di certo iniziato il mio investimento agendo come prima cosa sull’involucro edilizio, cercando quindi di migliorarne le capacità di contenimento dell’energia termica per poi, in un secondo tempo, adeguare la parte impiantistica “ri”-dimensionandola per quello che è diventano il nuovo “fabbisogno energetico” dell’immobile … Data: 05-06-2017 Se avessi avuto la possibilità di scegliere se intervenire energeticamente sulla mia abitazione, avrei di certo iniziato il mio investimento agendo come prima cosa sull’involucro edilizio, cercando quindi di migliorarne le capacità di contenimento dell’energia termica per poi, in un secondo tempo, adeguare la parte impiantistica “ri”-dimensionandola per quello che è diventano il nuovo “fabbisogno energetico” dell’immobile ... Già in queste prime righe ho utilizzato molti termini che forse non sono consoni a tutti, spero quindi di potermi esprimere nel più semplice dei modi cercando di focalizzare l’attenzione su quelli che sono gli aspetti più significativi ed interessanti di questo argomento, di fondamentale importante in questo specifico periodo caratterizzato da molte novità in termini di risparmio energetico e contenimento dell’inquinamento atmosferico. Quando per la prima volta ho sentito parlare di Nanotecnologia, parliamo degli anni ’90 (1995-2000) periodo in cui frequentavo l’università di Pavia, ero in parte affascinato dal termine e in parte incuriosito di capire quali potevano essere le influenze sull’uomo (vista l’esperienza relativa all’amianto) e il motivo per cui queste tecnologie stentavano a crescere nell’ambito termoisolante. La cosa bella è che l’uomo ha iniziato inconsapevolmente ad impiegare la “nanotecnologia” migliaia di anni fa (fabbricazione dell'acciaio, pitture, vulcanizzazione della gomma, ecc... )! Questi “processi” dipendevano e dipendono tutt’ora dalle proprietà degli atomi, caratterizzati da dimensioni infinitesime, o più correttamente dimensioni nanometriche, da qui il nome “nanotecnologie”. Se ne sta parlando sempre più spesso in questi ultimi tempi semplicemente perché lo sviluppo dei concetti teorici ci permette solamente ora di poterli classificare e spiegare, quindi non stiamo trattando un argomento completamente nuovo, semplicemente il mercato ci sta offrendo delle applicazioni “innovative” ... Rimane solo il dubbio relativo a quanto possono incidere queste nuove tecnologie sulla salute dell’uomo, e qui si aprono un’infinità di informazioni che si possono tranquillamente reperire su internet, ovviamente facendo attenzione alle fonti e cercando di adottare un minimo di critica a quello che si legge. Il discorso è che ad oggi la nanotecnologia è già ovunque, quindi io mi chiedo se ha veramente un senso farsi troppe domande o se semplicemente conviene essere informati. Voi cosa ne pensate? Passiamo ora all’aspetto tecnico e prestazionale di questi nuovi prodotti in commercio, ossia: cosa ci permettono di fare? Quanto costano? Fanno veramente la differenza? In questo primo articolo mi limiterò a raccontavi la mia esperienza fatta durante una giornata di visita svolta presso un distributore di materiale edile, che mi ha permesso di visionare alcuni prodotti nanotecnologici (in particolare una resina ed un rasante) si in termini di semplicità di applicazione ed installazione che da un punto di vista di lavori di riqualificazione energetica già eseguiti, dove sembra si sono riscontrati risparmi energetici sostanziali. Giusto per anticiparvi qualcosa, tra le varie visite ricordo una villetta a due piani di circa 150 mq (75 mq per piano), dove è stato certificato dai clienti il 20% netto di risparmio energetico (bollette gas alla mano), tra l’altro considerando una seconda stagione invernale più rigida della prima (Varese, stagione 2016 e stagione 2016)! Pertanto il risparmio energetico effettivo risulta sensibilmente superiore. Questo risultato si è raggiunto applicando un cappotto esterno da 8 mm (meno di 1 cm! ). I clienti erano soddisfatti ... Per i più scettici, io per primo, ci sarà stato qualche accordo con la ditta installatrice? Ad oggi non saprei rispondere, vedremo. Per i costi non voglio per il momento anticiparvi nulla, sto ancora facendo un po’ di valutazioni, appena avrò un’idea più chiara scriverò un nuovo articolo specifico. A livello tecnico questi prodotti promettono (sulla carta) di avere determinate prestazioni; per chi ha avuto modo di approfondire gli aspetti legati alla trasmissione di calore e che quindi conosce il concetto di “trasmittanza termica”, vi posso dire che “commercialmente”, quindi sarà mia cura verificare con calcoli termodinamici, a pari livello di prestazione termica, un cappotto esterno realizzato con questo prodotto nanotecnologico di spessore inferiore ad 1 cm equivale, in termini di trasmittanza termica, ad un cappotto esterno classico di 6-8 cm ... Il materiale è inoltre traspirante, quindi permette al vapore acqueo di fuoriuscire dalla struttura edilizia, cosa non da poco ... Oltre all’aspetto prestazionale, si parla anche di semplicità di installazione che questo sistema offre rispetto al classico cappotto ... Ma approfondirò il discorso magari analizzando qualche situazione reale. Concludo questo mio breve intervento informandovi che seguiranno sicuramente approfondimenti su questo argomento pertanto chi fosse interessato a seguirmi tramite il mio blog può semplicemente mettere “mi piace” sulla mia pagina fans di facebook, in modo da essere informati sull’uscita del prossimo articolo. Ing. Marcenaro Luca --- ### L’EPOCA DEI CAMBIAMENTI IL TECNICO DEL NUOVO MILLENNIO - Published: 2017-06-05 - Modified: 2017-06-05 - URL: https://lucamarcenaro.it/blog/l-epoca-dei-cambiamenti-il-tecnico-del-nuovo-millennio/ - Categorie: blog Chi di voi non ha mai utilizzato internet per fare delle ricerche, trovare un albergo per le vacanze, un prodotto che si desidera acquistare oppure per farsi un’idea di un qualsiasi argomento? Credo ben pochi, oramai questo strumento ha invaso la nostra quotidianità, nel bene e nel male … Internet bisogna conoscerlo per poterlo sfruttare nel migliore dei modi, ma se navigare non è un’attività che richiede specifiche conoscenze, saper navigare bene, invece, non è proprio semplice. Su internet si trova veramente di tutto, sta al singolo utente saper valutare la veridicità dell’informazione e soprattutto sta all’utente capirne autonomamente il significato. Chi di voi non ha mai utilizzato internet per fare delle ricerche, trovare un albergo per le vacanze, un prodotto che si desidera acquistare oppure per farsi un’idea di un qualsiasi argomento? Credo ben pochi, oramai questo strumento ha invaso la nostra quotidianità, nel bene e nel male ... Internet bisogna conoscerlo per poterlo sfruttare nel migliore dei modi, ma se navigare non è un’attività che richiede specifiche conoscenze, saper navigare bene, invece, non è proprio semplice. Su internet si trova veramente di tutto, sta al singolo utente saper valutare la veridicità dell’informazione e soprattutto sta all’utente capirne autonomamente il significato.   Questa breve introduzione per dirvi semplicemente che ci troviamo nell’era della comunicazione, tutto è alla portata di tutti, basta solo percepire in maniera corretta l’informazione che giornalmente ci arriva. Alla figura professionale del tecnico (idraulico, elettricista, installatore, manutentore, ecc. ) è richiesta una significativa evoluzione, non solo obbligata dalle nuove normative europee (che impongono determinate ore di formazione in aula ogni anno, specifici corsi di abilitazione, approfondimenti tecnici e normativi), ma resa necessaria per poter garantire un adeguata professionalità nei confronti dei clienti sempre più informati ma che necessitano sicuramente di essere guidati in argomenti che non fanno parte ovviamente della loro quotidianità. Faccio un esempio su me stesso ... Ultimamente, tra i miei svariati progetti, mi sono occupato della mia immagine come libero professionista, diciamo che ho voluto mettere un po’ di ordine alla vetrina del mio ufficio (grazie Luca), al mio sito internet (grazie Denis www. mediaware. it), alla gestione informatica del mio lavoro (grazie Riccardo). Io non sono ne un grafico ne un informatico, ma mi ritengo una persona mediamente intelligente. Tramite internet mi sono informato di tutti questi aspetti, con il semplice obiettivo di capire quello che essenzialmente era necessario fare per ottenere il mio obiettivo, poi ho contattato 3 figure professionali specifiche per farmi supportare. Risultato? Tutte e tre le figure professionali hanno svolto in maniera impeccabile il loro lavoro, seguendo le mie indicazioni, spesso dimostrando molta pazienza nei miei confronti (diciamo che sono una persona sufficientemente esigente), fornendomi un servizio completo e soprattutto lasciandomi soddisfatto del lavoro eseguito. Secondo voi non li ho riempiti di domande? Chiedeteglielo! Hanno risposto a tutte le mie curiosità, mi hanno arricchito d’informazioni e mi hanno permesso di crescere in un ambito che fino ad ieri conoscevo solo per gli aspetti di mio quotidiano interesse. I clienti sono esattamente così, vanno coccolati, indirizzati, hanno molte domande e curiosità e soprattutto non parlano la nostra lingua, come io non parlo la lingua dei 3 professionisti che mi hanno seguito in questi miei lavori. Quante volte a Denis ho detto “guarda che per me è arabo quello che dici, ma mi fido di te quindi procedi”. Lui cosa mi ha risposto? Ha proceduto e mi ha spiegato con parole molto semplici ciò che aveva fatto dandomene una motivazione. La stessa cosa vale per Luca e Riccardo. Io oltre ad essere un progettista termotecnico, sono un formatore, in questi anni ho avuto la fortuna di conoscere molti installatori termoidraulici e frigoristi. Inizio sempre le mie giornate formative con una promessa (chiedetelo pure ad ognuno di loro): desidero che alla fine del corso siate tutti soddisfatti e più ricchi interiormente! Il mio obiettivo diventa quindi capire quelle che sono le loro reali necessità e difficoltà ... Ma, indovinate un po’ ... Le loro maggiori difficoltà non sono tecniche, ma di adattamento a questa nuova realtà, alle nuove esigenze dei clienti, a tutta questa informazione che purtroppo spesso arriva nel modo sbagliato. La normativa europea, che ha imposto questi nuovi standard normativi di formazione continua delle figure professionali, punta molto su questi aspetti, e pretende che ogni professionista, oltre alla conoscenza meramente tecnica, sia all’altezza di affrontare tutti gli aspetti che riguardano la corretta comunicazione, le capacità di ascolto, la gestione delle criticità, lo studio di fattibilità di un lavoro, ecc. Per la prima volta questo tipo di standard lo vediamo applicato in Italia, ovviamente nell’ambito specifico in cui lavoro, nei corsi obbligatori di aggiornamento per i tecnici che operano sulle energie rinnovabili (Corsi FER). Lo strumento principale del tecnico del nuovo millennio diventa quindi il computer, non più la classica chiave inglese; si trova ad avere più responsabilità, soprattutto in quanto obbligato a rilasciare adeguata documentazione al termine dei lavori eseguiti. Deve inoltre collaborare maggiormente con progettisti e distributori di materiale, e deve infine garantire sempre più trasparenza nei confronti dei clienti, guadagnandosi la loro stima e garantendosi un futuro sereno e ricco di soddisfazioni. Un consiglio che posso dare a chiunque abbia bisogno di un professionista specifico, a prescindere dal tipo di lavoro o attività: quando chiedete un preventivo per un lavoro, valutate ogni singolo aspetto che vi viene offerto, senza limitarvi al solo aspetto economico. Le informazioni acquisite eventualmente su internet o su vostre esperienze passate possono esservi utili per approfondire al meglio la soluzione proposta dal tecnico interpellato, il quale sicuramente oltre al preventivo, sarà in grado di chiarirvi in maniera semplice ed approfondita tutti quelli che possono essere le vostre curiosità in merito. Ing. Marcenaro Luca --- --- ## Pagine ### INFORMATIVA TRATTAMENTO DEI DATI - Published: 2025-05-14 - Modified: 2025-05-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/informativa-trattamento-dei-dati/ INFORMATIVA TRATTAMENTO DEI DATI Ai sensi dell'articolo 13 D. Lgs. 30 giugno 2003, n. 196, (recante il "Codice in materia di trattamento dei dati personali") si informa che i dati personali, anche sensibili, forniti dagli utenti che inoltrano richieste di informazioni inerenti l’attività svolta da Luca Marcenaro sono utilizzati al solo fine di soddisfare le richieste manifestate e sono comunicati a terzi nel solo caso in cui ciò sia a tal fine strettamente necessario. I dati personali possono essere conosciuti dai collaboratori del Titolare del trattamento nella loro qualità di responsabili o incaricati del trattamento. Il trattamento avverrà presso la sede della Ditta Luca Marcenaro sita in Via Caduti di Nassiriya, 23 18013 - Diano Castello (IM) con l'utilizzo di procedure anche informatizzate, nei modi e nei limiti necessari perseguire le predette finalità. Agli interessati sono riconosciuti i diritti di cui all'articolo 7 del citato Codice della Privacy, e, in particolare, il diritto di accedere ai propri dati personali, di chiederne la rettifica, l'aggiornamento e la cancellazione, se incompleti, erronei o raccolti in violazione della legge, nonché di opporsi al loro trattamento per motivi legittimi, rivolgendo le richieste a Luca Marcenaro in qualità di Titolare del trattamento, all’indirizzo info@lucamarcenaro. it --- ### Prevenzione Incendi > Pratiche per il Parere di Conformità Antincendio in conformità al D.M. 04/05/98. Pratiche per il Rilascio e Rinnovo del certificato Prevenzione Incendi. - Published: 2025-05-14 - Modified: 2025-05-15 - URL: https://lucamarcenaro.it/attivita/prevenzione-incendi/ Pratiche per l’ottenimento del Parere di Conformità Antincendio in conformità al D. M. 04/05/98. Pratiche richieste di Rilascio e Rinnovo del certificato Prevenzione Incendi. L’ing. Luca Marcenaro è inserito nell’elenco del Ministero degli Interni relativamente ai professionisti abilitati per il rilascio delle certificazioni di Prevenzione Incendi (Legge n. 818/1984). ATTIVITà RISPARMIO ENERGETICO PROGETTAZIONE PREVENZIONE INCENDI FORMAZIONE E INFORMAZIONE --- ### Progettazione Termotecnica e Impiantistica > Progettazione impianti di climatizzazione, idrici, sanitari e antincendio. Centrali termiche; Impianti di ventilazione; Impianti distribuzione gas. - Published: 2025-05-14 - Modified: 2025-05-30 - URL: https://lucamarcenaro.it/attivita/progettazione-termotecnica-e-impiantistica/ Progettazione impianti di climatizzazione estiva e invernale, idrici, sanitari e antincendio; Progettazione di centrali termiche; Impianti di ventilazione meccanica controllata; Energie rinnovabili; Impianti di riscaldamento condominiali (progetto termoregolazione e contabilizzazione del calore, redazione nuove tabelle millesimali secondo normativa UNI 10200:2015) Impianti distribuzione gas; Calcoli per dimensionamento canne fumarie; Pratiche INAIL (ex. ISPESL); Progettazione impianti elettrici; ATTIVITà RISPARMIO ENERGETICO PROGETTAZIONE PREVENZIONE INCENDI FORMAZIONE E INFORMAZIONE --- ### Risparmio Energetico ed Energie Rinnovabili > Risparmio Energetico Imperia e Savona: calcolo delle dispersioni energetiche. Consulenze per le Energie Rinnovabili - Published: 2025-05-14 - Modified: 2025-05-15 - URL: https://lucamarcenaro.it/attivita/risparmio-energetico-ed-energie-rinnovabili/ Calcolo dispersioni energetiche e relazione tecnica ai sensi del D. Lgs 192/05 (ex Legge 10); Progettazione impianti innovativi a basso consumo energetico: impianti solari, a pompa di calore, biomassa, impianti fotovoltaici; Impianti riscaldamento radiante a pavimento, a parete, a soffitto; Certificazione energetica degli edifici (redazione Attestati di Prestazione Energetica); Redazione pratiche detrazione fiscale relative al risparmio energetico (attualmente 65%) e Conto Termico; Consulenza isolamento termico, risparmio energetico, impiantistica, studi di fattibilità; Diagnosi energetiche; Redazione procedura Protocollo Itaca Liguria. ATTIVITà RISPARMIO ENERGETICO PROGETTAZIONE PREVENZIONE INCENDI FORMAZIONE E INFORMAZIONE --- ### Attività - Published: 2025-05-14 - Modified: 2025-05-14 - URL: https://lucamarcenaro.it/attivita/ --- ### Formazione e Informazione - Published: 2025-05-13 - Modified: 2025-05-15 - URL: https://lucamarcenaro.it/attivita/formazione-e-informazione/ Docente formatore in seminari di aggiornamento e formazione, rivolti ad installatori e manutentori del settore termoidraulico, inerenti la nuova normativa DPR 74/2013 sull’esercizio e manutenzione degli impianti termici di climatizzazione estiva ed invernale, alla compilazione dei nuovi libretti di impianto e dei nuovi rapporti di controllo secondo il dm 10/02/2014; Docente formatore nei corsi abilitanti al conseguimento del patentino di secondo grado per la conduzione di impianti termici di potenzialità superiore a 232 kW, rivolti ad aziende operanti nel settore dell’installazione e manutenzione di impianti termici; Docente formatore nei corsi propedeutici al sostenimento dell’esame per il conseguimento della certificazione di operatore di macchine frigorifere contenenti gas Fluorurati (patentino frigoristi), rivolti ad aziende operanti nel settore dell’installazione e manutenzione di impianti di climatizzazione e refrigerazione; Docente formatore nei corsi propedeutici al sostenimento dell’esame per il conseguimento della certificazione secondo UNI 11554 relativa alle figure professionali operanti sugli impianti a gas di tipo civile alimentati da reti di distribuzione; Docente formatore nei corsi propedeutici al mantenimento dell'impresa, nella figura del Responsabile Tecnico nominato, ad operare anche sugli impianti energetici alimentati da fonti rinnovabili (FER). Per ulteriori informazioni e/o approfondimenti relativi a tutti i corsi di formazione puoi contattarmi direttamente ai recapiti qui sotto. ATTIVITà RISPARMIO ENERGETICO PROGETTAZIONE PREVENZIONE INCENDI FORMAZIONE E INFORMAZIONE --- ### Chi Sono - Published: 2025-05-13 - Modified: 2025-05-15 - URL: https://lucamarcenaro.it/chi-sono/ Benvenuti nel mio sito, un punto di riferimento per chi cerca soluzioni energetiche all’avanguardia e consulenze tecniche altamente qualificate. Mi chiamo Luca Marcenaro, classe ’77, nato e cresciuto a Imperia. Dopo il diploma, ho intrapreso un percorso di formazione e crescita professionale che mi ha portato lontano dalla mia città natale, spinto dalla passione per la tecnica e dalla volontà di acquisire competenze pratiche e teoriche solide. Formazione e Prime EsperienzeDopo la laurea in Ingegneria Elettrica, ho maturato una significativa esperienza in medie e grandi aziende italiane ed europee, ricoprendo ruoli strategici come progettista e responsabile tecnico. Questi incarichi mi hanno permesso di sviluppare una visione completa delle dinamiche aziendali e un approccio metodico alla risoluzione dei problemi, rafforzando le mie capacità di coordinamento e gestione di progetti complessi. Il Passaggio alla Libera ProfessioneGuidato dal desiderio di indipendenza e dalla determinazione, ho scelto di intraprendere la carriera da libero professionista. Questa decisione mi ha consentito di mettere a frutto le conoscenze acquisite, costruendo un rapporto diretto e personalizzato con i miei clienti. Il mio approccio si basa su un’analisi approfondita delle esigenze specifiche di ogni progetto, per garantire soluzioni efficienti e sostenibili. Competenze e Servizi OffertiOggi, offro consulenze specializzate in:• Risparmio energetico e efficienza degli impianti;• Progettazione di impianti termotecnici (riscaldamento, raffrescamento, acqua calda sanitaria);• Diagnosi energetiche e redazione di relazioni conformi alla Legge 10;• Isolamenti termici degli edifici per migliorare il comfort abitativo e ridurre i consumi;• Pratiche ENEA per accesso ai Bonus Fiscali;• Pratiche di prevenzione incendi;• Pratiche INAIL (Centrali Termiche);Inoltre, la mia passione per la formazione mi spinge a condividere competenze e aggiornamenti con professionisti e aziende del settore. Il Mio ImpegnoIl mio obiettivo è essere un punto di riferimento per chi desidera ottimizzare le proprie risorse energetiche e ridurre l’impatto ambientale. Lavoro a stretto contatto con i miei clienti per offrire soluzioni innovative e personalizzate, avvalendomi di tecnologie moderne e rispettando le normative più aggiornate. Se desiderate una consulenza su misura, sarò lieto di accogliervi nel mio ufficio o di organizzarne una a distanza, in modo da fornirvi le migliori indicazioni per il vostro progetto. Contattatemi attraverso la pagina dedicata per iniziare un percorso verso il risparmio energetico e il miglioramento delle prestazioni dei vostri impianti. --- ### Contatti - Published: 2025-05-13 - Modified: 2025-05-30 - URL: https://lucamarcenaro.it/contatti/ Ing. Luca Marcenaro Cellulare +39 333 8264786 info@lucamarcenaro. it Via Caduti di Nassiriya, 23 - 18013Diano Castello (IM) - Frazione Varcavello --- ### Home - Published: 2025-04-14 - Modified: 2025-05-30 - URL: https://lucamarcenaro.it/ L'Ing. Marcenaro Luca opera nel settore dell’ingegneria energetica e della termotecnica civile dal 2010. Aiuto privati e aziende a migliorare l’efficienza energetica degli edifici, attraverso un approccio integrato che comprende: Progettazione di impianti energetici e termotecnici Interventi di isolamento termico e riqualificazione dell’involucro edilizio Soluzioni con fonti rinnovabili per il comfort e il risparmio Prevenzione incendi Seguo ogni progetto in modo personalizzato, assicurando conformità normativa e assistenza completa, dal primo sopralluogo alla consegna delle certificazioni finali. Risparmiare energia e garantire sicurezza: due obiettivi che possono convivere. Contattami per una consulenza su misura ULTIME DAL BLOG vai al blog LE MIE ATTIVITà Risparmio Energetico ed Energie Rinnovabili Progettazione Termotecnica ed Impiantistica Prevenzione Incendi ottenimento del CPI Formazione e Informazione --- ---