VALVOLE TERMOSTATICHE MANUALI O ELETTRONICHE?

Aggiornamento articolo del 28-09-2022 (prima stesura del 2018)

La legislazione vigente relativa al risparmio energetico ha introdotto, all’interno della maggioranza delle unità immobiliari italiane ed europee, le valvole termostatiche ossia quello strumento che ci permette di regolare il quantitativo di energia che desideriamo utilizzare per il nostro confort abitativo. Sul mercato esistono differenti soluzioni, da quelle manuali sicuramente più semplici da gestire a quelle elettroniche, che necessitano un minimo di affinità con la tecnologia.

Quali sono le differenze? Quali delle soluzioni permette una maggior risparmio? Quali permettono di usufruire della gestione del calore condominiale per più ore al giorno? Queste sono alcune delle domande che molte persone si stanno chiedendo o si sono chieste in questi ultimi mesi. Vediamo assieme di approfondire l’argomento e di darne una risposta chiara e semplice.

A prescindere alla tipologia del sistema, la valvola termostatica è un dispositivo che permette di erogare più o meno acqua ai termosifoni, in proporzione alla differenza tra la temperatura impostata dall'utente sul sensore di temperatura (posizione numerica della maniglia oppure valore digitato manualmente) e la temperatura ambiente misurata; lo scopo della valvola termostatica è quello di mantenere la temperatura ambiente “pari” a quella impostata/richiesta, perciò quando la temperatura ambiente risulterà uguale a quella impostata, la valvola giustamente modificherà il passaggio dell’acqua fino ad azzerarlo, “spegnendo” completamente il termosifone.

Per quanto riguarda invece la tipologia di regolazione possibile, manuale o elettronica, la differenza basilare sta nei seguenti punti:

- la valvola manuale, molto semplice ed essenziale, presenta alcuni numeri (che per alcuni modelli vanno da 0 a 5) e deve essere posizionata su un numero intermedio a quelli poco fa menzionati per poter definire una determinata temperatura nella stanza in questione. Dai numeri non è possibile avere un’informazione precisa sulla temperatura richiesta (a differenza vedremo, da quelle elettroniche), ma siamo sicuri che questa informazione sia così importante? La valvola termostatica, sempre che non sia dotato di un dispositivo extra, misura una temperatura nell’intorno della sua posizione, pertanto non potrà mai rilevare la temperatura presente in tutto il volume della stanza, quindi traete le vostre considerazioni. La valvola manuale non necessità di batterie per poter funzionare.

- la valvola elettronica, che presenta un display sul quale è possibile leggere la temperatura importata, permette inoltre di programmare la temperatura su fasce orarie differenti (ogni modello offre soluzioni differenti, pertanto prima di acquistare prodotti simili è consigliato informarsi adeguatamente). L’utente in pratica può decidere quale temperatura avere in un determinato periodo della giornata, scegliere ad esempio di mantenere una temperatura più elevata la sera e più contenuta durante il giorno, e molto altro ancora. Questi dispositivi sono dotati di una batteria interna che va periodicamente sostituita. Ogni utente dovrà comunque valutare la reale necessità di dover gestire il calore su più fasce orarie, visto che termodinamicamente parlando, da un punto di vista di risparmio energetico, come già indicato più volte nei miei articoli, conviene di più mantenere temperature costanti evitando transitori.

Lo scopo del mio articolo non è quello di analizzare tutti i prodotti disponibili sul mercato (più e meno precisi, con funzioni particolari, gestibili o meno tramite il cellulare, ecc…) ma di focalizzarmi su alcuni aspetti basilari che credo siano più importanti per fare la giusta scelta, che deve basarsi sulle reali esigenze del singolo utente, scelta che va fatta con la consapevolezza di tutti gli aspetti che ne conseguono.

Un ulteriore aspetto che sicuramente va affrontato è il discorso relativo alle ore giornaliere durante le quali, per legge, è possibile mantenere accesi gli impianti centralizzati. A questo punto dobbiamo affrontare una delle disquisizioni più calde relative a questo argomento:

Per risparmiare conviene accendere l’impianto termico per poche ore al giorno? Le cosiddette “fasce orarie” che fino a qualche anno fa caratterizzavano la gestione quotidiana dell’impianto di riscaldamento, piano piano sono state soppiantate (direi giustamente) da una conduzione più parsimoniosa del calore su più ore, evitando alla caldaia di fare 2 o addirittura 3 accensioni durante la giornata.

Cerchiamo innanzitutto di capire se questa nuova gestione del calore è ammessa dalla legislazione.

Il DPR 74/2013 “Regolamento recante definizione dei criteri generali in materia di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici e per la preparazione dell'acqua calda per usi igienici sanitari, a norma dell'articolo 4, comma 1, lettere a) e c), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192.”, che potete tranquillamente trovare in rete e leggere attentamente, riporta chiaramente all’articolo 4 (Limiti di esercizio degli impianti termici per la climatizzazione inverna) più specificatamente al comma 2 la seguente dicitura:

- L'esercizio degli impianti termici per la climatizzazione invernale è consentito con i seguenti limiti relativi al periodo annuale e alla durata giornaliera di attivazione, articolata anche in due o più̀ sezioni:
a) Zona A: ore 6 giornaliere dal 1° dicembre al 15 marzo; b) Zona B: ore 8 giornaliere dal 1° dicembre al 31 marzo; c) Zona C: ore 10 giornaliere dal 15 novembre al 31 marzo; d) Zona D: ore 12 giornaliere dal 1° novembre al 15 aprile; e) Zona E: ore 14 giornaliere dal 15 ottobre al 15 aprile;
f) Zona F: nessuna limitazione.

Il comma 6 lettera f dello stesso articolo recita:

Le disposizioni relative ai periodi annuali di attivazione, alla durata giornaliera, all’orario giornaliero di attivazione degli impianti non ubicati in zona F, limitatamente alla sola durata giornaliera di attivazione, non si applicano nei seguenti casi:

- impianti termici al servizio di più unità immobiliari residenziali e assimilate nei quali sia installato e funzionante, in ogni singola unità immobiliare, un sistema di contabilizzazione del calore e un sistema di termoregolazione della temperatura ambiente dell’unità immobiliare stessa dotato di un programmatore che consenta la regolazione almeno su due livelli di detta temperatura nell’arco delle 24 ore.

L’articolo precedentemente citato sembrerebbe escludere l'estensione dell'orario di riscaldamento qualora ogni unità immobiliare fosse sprovvista di programmatore su almeno due livelli di temperature, pertanto sembrerebbe escludere gli impianti centralizzati dove sono state installate le valvole termostatiche manuali.

Tuttavia alla lettera “g” dello stesso articolo viene indicata un’ulteriore condizione per accedere all’estensione di orario:

- impianti termici al servizio di più̀ unità immobiliari residenziali e assimilate nei quali sia installato e funzionante, in ogni singola unità immobiliare, un sistema di contabilizzazione del calore e un sistema di termoregolazione della temperatura ambiente dell'unità immobiliare stessa dotato di un programmatore che consenta la regolazione almeno su due livelli di detta temperatura nell'arco delle 24 ore;

E’ confermata pertanto la possibilità di accedere all'estensione delle ore di riscaldamento a rescindere dalla tipologia di valvole termostatiche adottate, purchè, ribadisco, sussista, in centrale termica, un programmatore che consenta la gestione/regolazione del riscaldamento su 2 livelli di temperatura!

A questo punto il concetto forse più arduo da trasmettere: mantenendo la caldaia “accesa” o meglio “disponibile” per più ore al giorno si consuma meno rispetto ad una classica gestione a fasce orarie?

Diciamo che si tratta della domanda che 99 volte su 100 mi viene posta durante le riunioni condominiali, direi giustamente, perché quando ci si trova di fronte al primo anno di gestione del riscaldamento tramite l’utilizzo della termoregolazione del calore, abituati ad “accendere” al caldaia 2 o addirittura 3 volte al giorno (non commento ulteriormente), sentirsi dire di incrementare le ore giornaliere di riscaldamento non è facile da accettare nell’immediato.

Invece di addentrarmi in discorsi di termodinamica applicata, complicandovi la comprensione di questo semplice concetto, vi elenco ciò che un’errata gestione del calore può comportare:

Gestire l’accensione della caldaia su fasce orarie:

- richiede più accensioni e spegnimenti al giorno che comportano un funzionamento del generatore al massimo della sua potenzialità, questo perché ogni volta la caldaia si trova a dover riscaldare nuovamente l’ambiente precedentemente raffreddato. Secondo voi va a vantaggio del risparmio energetico?
- Vi metterà in condizione di avere spesso i radiatori molto caldi e nonostante questa situazione la percezione del confort non sarà ottimale in quanto, a causa delle pareti fredde (che non avranno avuto modo di scaldarsi adeguatamente), trasmetteranno (per irraggiamento) una sensazione di freddo. Non è così?
- Nel momento in cui si inizia a stare bene, magari dopo 2 ore di funzionamento intensivo della caldaia, scade la prima fascia oraria e di conseguenza, nell’arco delle successive 2 ore la temperatura ambiente torna ai livelli precedenti …
- La caldaia se sollecitata maggiormente a fare più accensioni durante la giornata sicuramente nel tempo durerà meno …

Gestire un orario di riscaldamento su più ore:

- La caldaia, a parte le ore iniziali del mattino, lavorerà sempre ad una potenza ridotta in quanto dovrà solo mantenere le dispersioni termiche, pertanto alla lunga consumerà meno …
- La caldaia sarà meno sollecitata …
- Negli ambienti sarà possibile mantenere una temperatura più costante e quindi un livello di confort maggiore;
- I radiatori non saranno sempre accesi e molto caldi ma una volta raggiunta la temperatura si chiuderanno automaticamente (grazie all’azione delle valvole termostatiche) per poi eventualmente “accendersi” solo in caso di necessità;

Traete le vostre considerazioni e, nel caso in cui foste ancora titubanti, la prossima volta che prendete la macchina provate a guidare “a singhiozzo”, continuando ad accelerare e frenare …

tipo guida 

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Ing. Marcenaro Luca

“… Le convinzioni, più delle bugie, sono nemiche pericolose della verità …” (Nietzsche)

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