FOTOVOLTAICO “AUTONOMO”: QUANDO CONVIENE?

FV stand alone

Ci troviamo di fronte ad uno degli argomenti più interessanti di questo periodo storico, ossia valutare adeguatamente quella che può essere una soluzione interessante per “ridurre a zero” le spese annuali di energia elettrica, soprattutto quando ci troviamo di fronte a bollette elettriche da capogiro …

Quante domande vi state ponendo?
Siete sicuri che siano quelle giuste?

Innanzitutto cosa significa “autonomo” o tecnicamente chiamato “stand alone”? Significa isolato, ossia non collegato alla rete elettrica nazionale, quindi dimensionato per una totale autoproduzione di energia grazie alla presenza di alcune batterie, permettendo quindi di non scambiare elettricità con il sistema elettrico nazionale.

Gli impianti fotovoltaici con accumulo (ossia con batterie) sono una vera e propria novità nel campo della produzione dell’energia elettrica in quanto fino a poco tempo fa non era possibile realizzarli … Strano vero?

Allora quanto costa realizzarsi un impianto fotovoltaico di questo tipo?

A prescindere dal fatto che il prezzo complessivo può oscillare significativamente in funzione della qualità dei prodotti utilizzati, della possibilità o meno di affidarsi ad aziende più o meno strutturate e dalla dimensione dell’impianto, parliamo comunque di cifre che si aggirano attorno ai 1200-2500 euro ogni kWp di potenza dell’impianto, se consideriamo la tipologia collegata alla rete elettrica, passando a prezzi sensibilmente più elevati (di un 20 – 60%), nel caso di soluzioni con batterie di accumulo quindi per produzione “autonoma” di energia elettrica.

Questi prezzi puramente indicativi non contemplano le detrazioni fiscali o gli incentivi attualmente in vigore, altro argomento che credo necessiti di un approfondimento specifico.

In realtà più che l’investimento iniziale bisognerebbe concentrarsi sul risparmio ottenibile, valutando prima di tutto i reali consumi annuali di energia elettrica che devono essere tali da giustificare l’investimento, o sbaglio?

Il consiglio che posso quindi darvi è quello di armarsi di buona volontà, recuperare le bollette elettriche dell’ultimo anno, cercare una planimetria dell’abitazione che evidenzi la posizione, la superficie disponibile per un’eventuale installazione di questi pannelli oltre a qualche fotografia di insieme dell’abitazione, e chiedere consulenza ad un professionista di fiducia in grado di valutare la reale possibilità di risparmio che può prospettarsi, in modo da valutare “se la spesa vale la candela” ossia se il vostro impianto, dimensionato adeguatamente, è in grado di essere TOTALMENTE ripagato in un tempo adeguato, tempo che ritengo valido se compreso tra 4 e 8 anni (in funzione di svariati aspetti) tenendo in considerazione una vita minima dell’impianto di 25 anni.

Questa è la prima cosa che sono abituato a fare quando un cliente mi chiede di progettargli un impianto fotovoltaico per azzerare le bollette, verificare se ha realmente senso optare per questo tipo di soluzione di risparmio energetico o se puntare su una strada alternativa.

“La natura ci fornisce un pranzo gratis, ma solo se siamo in grado di coglierlo …”

Ing. Marcenaro Luca

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